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Barcellona in un giorno: itinerario insolito da Pedralbes al centro

Barcellona in un giorno: itinerario insolito da Pedralbes al centro

Per me Barcellona è casa. Nel senso che, ogni volta in cui ho respirato il suo soffio vitale, mi sono detta: ‘Ecco, sei arrivata’. Una casa del cuore, un rifugio ed un amore che è iniziato a distanza, sui libri di scuola. Ebbene si: Barcellona dapprima l’ho studiata, poi me la sono andata a prendere. Una sorta di matrimonio per procura! C’è stato un primo approccio con la città, durante la crociera nel Mediterraneo del 2002. Dopodiché, un secondo viaggio, in occasione del Capodanno 2005-06, con tappe anche a Montserrat e nella Francia del sud. Infine un tour on-the-road della Spagna, nel 2007, che ci ha permesso un’ulteriore sosta nella capitale catalana, grazie a cui abbiamo visitato Barcellona in un giorno, scoprendo alcuni luoghi unici della città.

ANCHE QUESTA E’ BARCELLONA

In particolare, una zona davvero insolita di Barcellona (quantomeno lo era nel 2007): il quartiere di Pedralbes. La nostra visita, è quindi proseguita verso il centro di Barcellona, con due tappe irrinunciabili: Santa Maria del Mar e Casa Battló. Oggi, vi racconto la nostra giornata speciale a Barcellona, sperando di mostrarvi anche un angolo diverso, della famosa città spagnola.

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Visitare qualcosa di insolito a Barcellona in un giorno.

Una tappa insolita, da inserire in una giornata a Barcellona, è il quartiere di Pedralbes. Io e Daniele lo raggiungiamo a piedi, dato che la struttura in cui soggiorniamo, si trova a circa 1 km di distanza. Una bella passeggiata, certo, ma che ci permette di avvicinarci con calma, a questa zona così diversa dalla Barcellona che conosciamo.

Nonostante sia una mattinata afosa, di un Agosto torrido, appena imbocchiamo l’elegante Avenida de Pedralbes, tiriamo un respiro di gioia. Gli alberi lungo la strada, rendono la nostra passeggiata piacevole, ed è come se fossimo stati catapultati in un mondo che non fa parte di Barcellona. Qui, nulla, ma davvero nulla, ricorda la vivace e turistica capitale della Catalogna.

Un quartiere elegante, accogliente, tranquillo, che racconta una Barcellona diversa da quella a cui siamo abituati. Una metropoli, che si trasforma in un paese vivibile e carezzevole.

PEDRLABES

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Barcellona in un giorno: tracce di Gaudì a Pedralbes.

Ogni viaggio a Barcellona, per me è un pellegrinaggio. Non esiste, che io possa fare a meno di un momento di riflessione (e riverenza), davanti ad un’opera di Antonio Gaudì.

Anche nel quartiere di Pedralbes, il genio catalano ha lasciato tracce della propria sfrenata fantasia, sempre supportato dal suo storico mecenate, Eusebi Güell. Qui, nella zona universitaria di Barcellona, Güell acquistò dei terreni e Gaudì, venne incaricato di creare i padiglioni ed il monumentale cancello d’ingresso alla proprietà.

LA FINCA GüELL

Un vero capolavoro, che ha sancito l’inizio di un lungo rapporto di fiducia ed ammirazione, tra i due. I padiglioni della Finca Güell, con la Porta del Drago, sono come sempre una fusione di elementi modernisti, in cui Gaudì ha dato vita ad un sinuoso gioco di materiali e forme ispirate alla natura.

A stento, mi trattengo dall’abbracciare questa creatura mitologica, che sembra voler uscire dall’immobilità imposta dal ferro. Mi blocco solo perché, già in passato, ho rischiato di venir additata come ‘stalker delle opere di Gaudì‘, per essermi avvinghiata ad un pilastro esterno della Sagrada Familia (tratto da una storia vera)!

Nota: nel 2007, purtroppo, la Finca Güell era chiusa al pubblico. Oggi si può accedere al sito, con visite guidate.

LA PORTA DEL DRAGO

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Cosa vedere a Barcellona in un giorno: Monastero di Pedralbes.

Il cuore di Pedralbes, racchiude un gioiello dell’architettura gotica: il Monastero di Santa Maria de Pedralbes. Quando raggiungiamo questo monumento, ci sentiamo catapultati nel Medioevo. A Barcellona! E non un Medioevo, come lo si può percepire al Barrio Gotico, in pieno centro. Qui a Pedralbes, sembra di essere in un antico villaggio medievale. Se non fossimo certi di trovarci fisicamente a Barcellona, non avremmo mai pensato che un luogo simile appartenesse alla città.

TOSCANA? NO, BARCELLONA!

Il fruscio degli alberi. Il silenzio totale, interrotto solo dal canto delle cicale e degli uccellini. Il sole che si intrufola tra i rami, cercando di rincorrere le ombre. Questa è una delle zone di Barcellona, più belle in assoluto. E, particolare degno di nota, in pieno Agosto, ci siamo solo io e Daniele.

L’ingresso al Monastero di Pedralbes, è parte integrante della visita. A partire dall’intima chiesa in stile Gotico catalano, disposta su una sola navata, per proseguire poi con il convento, in cui opera una piccola comunità di suore clarisse, qui ogni angolo merita di essere scoperto.

Gli ambienti sono silenziosi, discreti, ma ricchissimi di opere d’arte. Una raccolta che narra settecento anni di storia, dal momento della fondazione da parte di Re Giacomo II d’Aragona e sua moglie Elisenda de Montcada. La cucina, utilizzata sin dal XIV secolo, è la sala che preferisco…semplicemente perché amo soffermarmi sugli arredi antichi, dando libero sfogo alla fantasia. Speciale la Cappella di San Michele, con gli affreschi del catalano Ferrer Bassá, così come le pitture e le sculture della collezione Thyssen-Bornemisza.

Ma, a farla da padrone, in questo monastero in cui regna sovrana una pace quasi irreale, è il chiostro medievale. Un capolavoro assoluto, monumentale, disposto su tre livelli su cui si aprono le celle e gli oratori. Sembra quasi di muoversi, in un antico labirinto.

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Barcellona in un giorno: Palazzo di Pedralbes.

All’inizio di Avenida di Pedralbes, si trova il Palazzo di Pedralbes con i suoi rigogliosi giardini. Risale al XX secolo, ed è un luogo di grande pace, in cui vale la pena andare anche se non si vogliono visitare il Museo di Arti Decorative e il Museo della Ceramica. Attraverso un verde accecante, regolato ad arte, si raggiunge l’elegante palazzo, in passato utilizzato anche dalla famiglia reale spagnola.

Proviamo quasi dolore, al pensiero di lasciarci alle spalle un quartiere così sensoriale e fuori dal tempo, come Pedralbes. Ci siamo immersi completamente, in una Barcellona insolita e antica, che è difficile ricollegare alla città cosmopolita, conosciuta in tutto il mondo.

PASSEGGIARE NEI GIARDINI DEL PALAZZO

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Barcellona in un giorno: visita a Santa Maria del Mar.

Prendiamo la metropolitana, per spostarci verso il centro di Barcellona, dato che il quartiere di Pedralbes, si trova a 7km di distanza. Meglio evitare i mezzi di superficie, perché ci impiegherebbero troppo tempo. La fermata della metropolitana, si trova proprio davanti all’ingresso del Palazzo di Pedralbes, sull’Avinguda Diagonal.

Durante le prime due visite di Barcellona, non siamo riusciti a vedere Santa Maria del Mar, ed oggi abbiamo tutta l’intenzione di porre rimedio a questa mancanza. In particolare, dopo aver letto “La Cattedrale del Mare” di Ildefonso Falcones, sono ancor più determinata ad ammirare con i miei occhi, le ambientazioni del romanzo.

Appena entriamo, provo il desiderio irrefrenabile di avere una bacchetta magica. Vorrei far sparire ogni singola persona che si trova qui dentro, per poter ammirare in silenzio, uno dei più begli edifici gotico-catalani, su cui abbia mai posato gli occhi. Per fortuna, riesco a pormi in modalità ‘esproprio della mente’, con cui caccio via a forza chiunque osi interferire, con il mio momento di contemplazione.

Sembra ancora di sentire la forza e la determinazione degli uomini, che edificarono questo capolavoro, a partire dal 25 Marzo 1329. Un santuario, che doveva appartenere esclusivamente ai fedeli. Luogo per il quale avrebbero acquistato personalmente i materiali, per il quale avrebbero versato sangue e sudore, per vedere realizzato il proprio edificio di culto, in cui pregare e sperare. Lontano dai fasti della Cattedrale di Sant’Eulalia, vera e propria ‘casa del clero’.

Tutti parteciparono attivamente alla costruzione di Santa Maria del Mar, nonostante gli ‘incidenti’ di percorso. Persino gli scaricatori di porto, misero le proprie spalle a disposizione dell’opera, trasportando i blocchi di marmo. Questa storia, secondo me, rappresenta pienamente tutto l’orgoglio catalano che, secoli dopo, sarebbe sfociato in una situazione incredibilmente analoga: la costruzione della Sagrada Familia. Sogno di un grande uomo, realizzato grazie al contributo dei catalani, senza l’intervento della Santa Sede.

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Barcellona in un giorno: visita a Casa Battló.

Infine, a coronamento di una giornata speciale a Barcellona, decidiamo di visitare Casa Battló. Non avremmo mai potuto andarcene di qui, senza aver trascorso un’ora della nostra vita, a stretto contatto con Antonio (grazie maestro) Gaudì.

Camminando sul Passeig de Gràcia, è difficile stabilire quale sia l’edificio più bello…non a caso, questo tratto, venne ironicamente chiamato ‘Manzana de la Discordia’. Non fate l’errore di chiedere a me, quale architettura io preferisca, dato che sono evidentemente di parte: voterei sempre per Casa Battló e Casa Milà!

Se a Capodanno di due anni fa, abbiamo visitato quest’ultima magnifica dimora, oggi siamo pronti per tuffarci nel Modernismo visionario di Gaudì, ancora una volta. Adoro il fatto che, le visite a Casa Battló, si svolgano con l’audio-guida: in questo modo, si gode di un silenzio astratto, che permette di assaporare ogni minimo particolare, del sito dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Il percorso di visita, come sempre quando si tratta di Gaudì, è sorpresa allo stato puro. Non c’è linea, non c’è forma, non stanza, che sia scontata. Questa per me è la perfezione. È come entrare nelle fauci di un animale mitologico, sopito nei fumi del tempo, che ti avvolge con le sue spire e tra le sue affascinanti movenze.

Ogni volta che mi trovo davanti ad un’opera del Grande Genio Catalano, da sempre mio immenso amore, non posso fare a meno di pensare, con un sorriso ironico, al pensiero espresso da un docente, durante la discussione della tesi di laurea da parte di Gaudì: “O la considereranno un genio, oppure un pazzo”. A mio avviso, grazie al cielo, Lui è sempre stato ambedue le cose.

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Affittare appartamenti a Barcellona.

Da qualche anno, soggiornare a Barcellona è ancora più semplice. Ai classici hotel, i cui prezzi altissimi portano spesso a dover scegliere strutture fuori mano (e noi ne sappiamo qualcosa), si è affiancata la possibilità di affittare locali a medio e lungo termine con Spotahome. Case, stanze, appartamenti, ma anche residenze per studenti, dato che Barcellona è un vivace polo universitario, si possono facilmente selezionare sul sito, attraverso i campi di ricerca. Nella cernita, è di grande aiuto la galleria multimediale, che contiene filmati e fotografie delle locazioni, così da farsi un’idea precisa della struttura. Niente trucchi, niente errori, dato che il materiale è prodotto da membri del team Spotahome, che controllano personalmente i locali.

AFFITTARE CASA BATTLò? POTREI PENSARCI…

Per quanto riguarda me e Daniele, non ci sono dubbi su dove vorremmo soggiornare a Barcellona. Come dite? Ma no, non a Casa Battló! Nemmeno noi arriveremmo a tanto…. Di certo però, come ci siamo spesso ripetuti undici anni fa, sarebbe un sogno affittare un appartamento proprio nel quartiere di Pedrlabes, che tanto ci ha colpito.

Claudia B. in collaborazione con Spotahome

20 commenti

  1. Ehm…. ok lo ammetto. Sono stata 2 volte e mezzo (l’ultima non la conto, era la partenza di una crociera) a Barcellona e questi 3 luoghi non li ho visitati. Casa Battlò dall’esterno, gli altri nemmeno quello. Forse ci dovrei tornare? Forse, ma non è mai scoccato l’amore con la città catalana, quindi per il momento mi accontento di immaginarmela attraverso i tuoi racconti <3

    1. Quella mezza volta, ce l’ho anche io in archivio sai! Infatti la conto come misera infarinata, che mi ha permesso di innamorarmi al primo sguardo.
      Poi sono servite altre due visite fatte a modo, per diventare dipendente dalla bella città catalana.
      Vorrei tanto tornare, per vedere nuovamente la Sagrada Familia, avanti ormai nei lavori, per vedere Palau Guell, per trovare altri angolini di questa città, pronti a stupirmi!
      Dalle un’altra occasione Celeste!
      Bacioni,
      Claudia B.

  2. Accidenti, non conoscevo Pedralbes, sembra veramente un posto magnifico. Quasi non ci credo che sia Barcellona quella, è così diversa. La città l’ho visitata ormai nel lontano 2009, ma la ricordo ancora molto bene. Casa Battló la visitai allora, tra le tante altre cose, mentre non ho alcun ricordo di Santa Maria del Mar, che temo proprio di aver saltato. Dalla mia pero ho la scusa che anche io l’ho conosciuta con il libro, che ho letto un po’ di anni dopo il viaggio. Da allora ho anch’io il pallino di dover visitare la cattedrale di persona. Come se già non avessi una lista infinita di posti da vedere, ci si mettono pure i libri a farmi entrare in fissa coi posti. Ma sono felice di vedere che non sono l’unica. 😛

    1. Tranquilla Alessandra, sei in ottima compagnia! Come vedi, ci sono mille fattori che riempiono le nostre menti di idee…nonostante siano già belle piene e creative di default ?!
      Barcellona è una di quelle città ricche all’inverosimile, al punto che una sola visita non basta assolutamente per poterla scoprire. Ogni volta riserva sorprese.
      Mi fa piacere averti fatto conoscere Pedralbes, ad esempio, di cui si ignora spesso l’esistenza. Ma è un quartiere piacevolissimo, che riempie di belle sensazioni e racchiude tanti punti di grande interesse!
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  3. Blueberry Stories

    Bella, bella, bella. Barcellona mi è piaciuta nonostante il sole di agosto, ma l’ho amata davvero quando sono tornata con il clima mite di Pasqua. Adoro passeggiare sul mare, ammirare le architetture del Maestro, scoprire nuovi angoli, attraversare il parco, guardarla dall’alto. Ti capisco quando dici di sentirti a casa: ecco, questa è una delle poche città dove tutti quelli che hanno la fortuna di abitare si trovano bene e vogliono restare. Ho come l’impressione che si viva in modo rilassato, come se fosse un altro mondo, nonostante Barcellona sia una metropoli. E poi c’è il mare, e avere il mare è impagabile. Un abbraccio, cara!

    1. Una rarità, di solito le persone trovano difetti e si stancano dei luoghi in cui vivono, ricordi che ne abbiamo parlato persino a proposito del Canada!? Perché un conto è muoversi da viaggiatori, un conto da cittadini. Eppure Barcellona piace. Evidentemente si sta bene, nello stesso modo in cui noi la percepiamo quando la visitiamo!
      Spesso, durante quella giornata, ci siamo chiesti come sarebbe stato affittare un appartamento a Pedralbes, fermarsi per un lungo periodo a Barcellona….respirare la stessa aria del Maestro! Penso che potrei esplodere di gioia 🙂
      Un bacione Ilenia!
      Claudia B.

  4. Barcellona e Gaudì per me sono da sempre un binomio vincente, le linee curve, i colori.. casa Battlò e parco Guell sono i posti in cui più ho percepito l’anima geniale di quest’uomo, in cui sono rimasta senza parole.
    E Santa Maria del Mar mi ha semplicemente fatto commuovere, pensare alla sua storia mi incanta, una vera cattedrale del popolo. ❤
    Non conoscevo invece Palazzo Pedralbes e il Monastero ma sono sicura che mi emozionerebbero, quindi grazie per avermeli fatti scoprire. Ora devo solo trovare l’occasione giusta per tornare a Barcellona!
    Un bacione

    1. Il suo lavoro riesce a colpire profondamente il cuore, la fantasia, la mente. Non c’è nulla da fare, va oltre il tempo, oltre la morte, oltre il passato: semplicemente fantastico.
      Mi commuovo ogni volta che penso alla sua genialità, oppure quando ammiro le sue opere.
      Mi fa piacere averti fatto conoscere Pedralbes, perché è una zona stupenda e, incredibilmente, non sembra davvero parte di Barcellona!
      Un grande abbraccio,
      Claudia B.

  5. iltuopostonelmondo

    Sono stata a Barcellona varie volte e purtroppo con è scattata la scintilla. Sicuramente una città allegra e colorata ma non rientra tra le mie preferite, però devo ammettere che il tuo percorso “alternativo” mi incuriosisce molto, scoprire altri lati di una città è sempre una buona idea.
    Il quartiere e il Palazzo di Pedralbes non li conoscevo affatto e sembra un quartiere cosi diverso dalla Barcellona alla quale siamo abituati! E sapere di poterla visitare in un giorno è il massimo. Grazie Claudia :*

    1. Ma grazie a te! Se in qualche modo posso lasciare un’idea alternativa, diversa, piacevole, per entrare in contatto con una città, non posso che esserne felice.
      Mi spiace molto che il tuo rapporto con Barcellona, non sia stato dei migliori, che peccato. Ma è anche vero che capita, in alcune occasioni, di non riuscire ad entrare in empatia con un luogo. Possono esserci mille motivazioni ma, chissà, non è detto che prima o poi la scintilla non scatti 🙂
      Bacioni,
      Claudia B.

  6. Sono stata a Barcellona due volte e sai che non avevo mai nemmeno sentito nominare il quartiere di Pedrlabes? E devo assolutamente rimediare! Non sembra nemmeno di essere a Barcellona, in effetti.
    E casa Battló? Claudia, mi vergogno a dirlo proprio a te ma entrambe le volte mi sono fatta scoraggiare dalla coda chilometrica e mi sono limitata a guardarla da fuori… E già solo dalle tue foto mi rendo conto di cosa mi sono persa e di quanto siano spettacolari gli interni. Ma d’altra parte Barcellona è forse una delle città più belle in Europa (a mio parere).
    Per quanto riguarda la scelta della sistemazione alberghiera, la prima volta abbiamo scelto un hotel vicino a Plaza de Catalunya mentre la seconda volta abbiamo scelto un appartamento nel Barrio gotico, e questa soluzione è forse proprio quella che ti permette di vivere al meglio la città.
    Buona giornata Claudia ?

    1. Tu pensa Silvia, che già undici anni fa, ancor prima di conoscere Spotahome, abbiamo passato l’intera giornata a dire: “ma ti immagini la meraviglia di vivere qui a Pedralbes?”. Guarda, credimi, ci ha così colpito, che il desiderio di fermarci per un periodo medio-lungo, per esplorare al meglio la città e i dintorni, ci ha sfiorato più di una volta. Il problema è allontanarsi dal lavoro, per tanto tempo.
      Se torni a Barcellona Silvia, non perdere Pedralbes. Ad oggi, undici anni dopo, non posso garantire sul fatto che sia ancora una zona poco conosciuta della città. Anche se, dai feed che mi stanno arrivando, direi di si. Fatto sta, che si respira un’atmosfera magica…non c’è nulla che faccia pensare alla grande metropoli 🙂
      Conosco bene le file chilometriche che si incontrano, quando si vuole (come dire?) entrare nel ‘regno di Gaudì’. A volte è snervante, soprattutto sotto il sole cocente di Agosto. Ma anche a Dicembre non è meglio, eh? Ma io lo amo così tanto, che mi immolo volentieri per la causa. Casa Milà e Casa Battló, hanno interni che fanno sognare. Non c’è regola, solo fantasia!
      Buona giornata a te 🙂
      Claudia B.

  7. L'OrsaNelCarro

    Ma infatti e chi l’avrebbe detto che NON sia la Toscana quella! Posso solo immaginare il sole atroce di agosto A BARCELLONA hahaha! La Porta del Drago l’avrei stalkerata anche io guarda che bella! *_* E quindi tutto questo in un solo giorno? Ma che modello/wattaggio di Duracell usi tu Claudia? 😛 Certo la soluzione dell’apparta sarebbe l’ideale per soggiorni medio lunghi, magari come base per poi muoversi nelle zone limitrofe. Sai che la Spagna non mi “chiama”? Sono una brutta persona lo so 😉 C’è una sola zona della Spagna che al momento desidero vedere: il deserto di Tabernas dove il mitico Sergio Leone girò la Trilogia del Dollaro e tanti altri spaghetti western *_* Ecco li volerei proprio di di corsa 😉 Anzi vado a vedere se Spotahome copre anche l’Almeria 🙂
    Buona serata!

    1. Fantastico! Anche io vorrei vedere quella zona, deve essere da paura. No, Dani, non sei una cattiva persona, fidati! Sono io che amo follemente la Spagna, per cui tendo a privilegiarla…e a guardarla con gli occhi dell’ammmore, ovviamente 😉
      Ebbene si, tutto questo in un giorno. Ma aspetta! Non ho raccontato i retroscena: passeggiata nel Barrio Gotico, passeggiata sulle Ramblas, serata a cena fuori con passeggiata, dopo un rientro lampo in hotel. Pensa solo che, eravamo all’inizio del viaggio e, il giorno dopo, mi sono ritrovata con i piedi martoriati. Giuro, ho sofferto per tutto il resto dell’on-the-road :-(.
      Diciamo così: qualsiasi Duracell io usi, alla fine il karma mi punisce a suon di vesciche. E, dopo undici anni, ricordo ancora il male atroce!
      Il sogno ancora oggi, non posso negarlo, sarebbe fermarsi per un mesetto in zona Pedralbes, per vivere Barcellona e scoprire la Catalogna, che è un vero tesoro. Chissà, magari in futuro…
      Un bacione Dani,
      Claudia B.

  8. Sto scrivendo anch’io in questo momento un post su Barcellona, ma su una zona diversa, e, neanche a farlo apposta, parlo della Pedrera (casa milà). Ci siamo inconsciamente messe d’accordo 😉

    Bellissimo e curioso itinerario, comunque!

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