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Cascate e piscine naturali dove fare il bagno nelle Marche

Cascate e piscine naturali dove fare il bagno nelle Marche

PISCINE NATURALI E CASCATE NELLE MARCHE DOVE FARE IL BAGNO

Durante i miei numerosi trekking nelle Marche, ho avuto l’occasione di ritrovarmi al cospetto di cascate e piscine naturali, di camminare lungo torrenti e fiumi, nei quali nuotare e rilassarmi circondata dalla natura.

In questo articolo condivido con voi i luoghi che più mi hanno colpito, con la promessa di aggiungerne altri nel corso delle prossime escursioni. Quindi salvatelo e ricordate di controllarlo, di tanto in tanto, per trovare consigli aggiornati su dove fare il bagno nelle Marche al di là delle classiche spiagge. Con la sicurezza, così, di regalarvi una doppia immersione, a metà tra tuffi rinfrescanti e forest bathing.

Come ho già specificato nel vademecum dedicato alle cascate e alle piscine naturali in cui fare il bagno in Emilia Romagna, tenete sempre conto degli eventuali divieti di balneazione, chiedendo informazioni aggiornate presso IAT e uffici territoriali. Inoltre non dimenticate di prestare la massima attenzione vista l’assenza del salvataggio. Infine, ma non per ultimo, abbiate grande cura degli ambienti naturalistici che ospitano il vostro relax…

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Fare il bagno alle cascate di Borgo Pace nelle Marche.

Il piccolo paese di Borgo Pace ha un glorioso passato e l’incanto vintage di un classico nucleo pre-appenninico, sonnolento e piccino, nel quale la vita si svolge perlopiù tra i bar della piazza principale. Eppure, nell’antichità, è stato uno dei più importanti nuclei della Massa Trabaria.

Borgo Pace si trova lungo il corso del fiume Metauro il quale, pioggia permettendo, si esibisce in una serie di cascate e pozze dove fare il bagno nelle Marche. Per la loro tranquillità e per la scarsa affluenza di persone, vi suggerisco le stesse in cui ho trascorso il pomeriggio dopo aver fatto trekking. Si trovano tra Borgo Pace e la frazione di Sant’Andrea e si raggiungono scendendo un piccolo passaggio che parte dal ponte e costeggia il torrente fino al salto della cascata. Ecco il link di Maps che dovrebbe portarvi proprio all’imbocco del sentiero. Parcheggiate con cautela lungo la strada.

Qualche idea in più.

  • Borgo Pace è il punto di partenza ideale per seguire l’antico sentiero dei carbonai, che inizia da Via del Castellaccio. Lasciate l’auto nel centro storico e raggiungete a piedi l’imbocco del tracciato: questa è la geolocalizzazione esatta. Il cammino è ben segnalato dall’iconografia di un gufetto e da pannelli esplicativi. La prima metà del percorso, fino alle vestigia della Torre di Sant’Andrea, è completamente in salita, solo parzialmente immersa nella foresta. Dopodiché si inizia a scendere verso la frazione di Sant’Andrea, un pugno di case in sassi presso le quali è possibile vedere le attuali piazze delle carbonaie. Infine ci si ricollega a Borgo Pace tramite SP61, la stessa strada su cui si trova la cascata che vi ho segnalato precedentemente.
  • Se amate i piccoli centri, a breve distanza da Borgo Pace ci sono Mercatello sul Metauro e Castello della Pieve.
IN QUALI CASCATE FARE IL BAGNO NELLE MARCHE

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Cascate e piscine naturali all’Orrido dei Cupi.

Sono stata in diverse occasioni sul Monte Nerone, ma solo da poco ho fatto un trekking speciale a Pian dell’Acqua, verso l’Orrido dei Cupi e le sue cascate. Un cammino che parte qualche chilometro dopo il minuscolo borgo di Pianello di Cagli. Potete lasciare l’auto nello spazio erboso a Tanella (usate questo link di Maps) e seguite le indicazioni blu e rosse del sentiero che inizia pochi metri dopo sulla destra (link di Maps).

L’intero percorso non è particolarmente ostico, c’è solo una salita tosta, ma comunque fattibile. Le indicazioni per la cascata inferiore, l’Orrido dei Cupi e la cascata superiore sono costanti. Ricordate che la cascata superiore è accessibile solo attraverso una cordata, mentre la cascata bassa e quella all’interno dell’orrido sono facilmente raggiungibili. Io purtroppo ho trovato brutto tempo, quindi non mi sono potuta immergere. Altrimenti non avrei perso l’occasione di rinfrescarmi sotto queste belle cascate delle Marche o nelle tranquille pozze che si formano lungo la gola.

Qualche idea in più.

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La cascata e le pozze della Gola di Jana.

Il tour tra le cascate e le piscine naturali delle Marche si sposta nella Provincia di Macerata, nella Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. Negli immediati dintorni di Matelica c’è il paese dipinto di Braccano, dal quale parte il sentiero verso la suggestiva Gola di Jana. Parcheggiata l’auto prima del borgo, una passeggiata fra murales e balconi fioriti conduce alla parte opposta del centro abitato dove, dopo il ponte, inizia il percorso per la gola ben segnalato da un cartello.

Il cammino è semplice e piuttosto breve. Costeggia una serie di pozze naturali di acqua limpida risalendo le quali si raggiunge la roboante cascata di Jana, racchiusa in un’evocativa grotta. Cercate il posto in cui preferite lasciarvi massaggiare dalla carezza dell’acqua… e buon relax!

Qualche idea in più.

  • Dato che siete a Braccano, seguite il colorato itinerario tra gli splendidi murales del paese. Divertitevi a scovarli tutti, vicolo dopo vicolo, cortile dopo cortile, magari aiutati dai vostri bimbi.
  • La Riserva del Monte San Vicino ospita anche la fatata faggeta di Canfaito dov’è possibile vedere il foliage nelle Marche ed organizzare trekking per tutte le gambe. Imperdibile una tappa alla misteriosa Abbazia di Sant’Urbano.

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Nuotare nella Valle del Bosso, tra cascate e piscine naturali delle Marche.

Siamo sempre nei dintorni di Cagli, la bella cittadina delle Marche vicino cui non mancano cascate e piscine naturali nelle quali fare il bagno durante le giornate più torride. Quelle della Valle del Bosso mi hanno completamente conquistata, sia per la location scenografica, sia per il colore delle acque.

Posteggiate l’auto in uno dei parcheggi vicino al Torrione di Cagli. Ne trovate diversi, alcuni liberi altri con disco orario, basta impostare sul navigatore “Cagli” come destinazione finale. Raggiungete a piedi il “Ristorante Il Passante” -ecco il link di Maps– perché il percorso per le piscine e le cascate del fiume Bosso… inizia proprio dal grande cortile/ posteggio del locale! Subito dopo il cancello sulla vostra destra, un sentiero segnalato sale lungo la collinetta che corre lungo la proprietà.

In pochi minuti si arriva ad un belvedere sui Tre Pozzi, le piscine naturali che danno il nome al vicino mulino. Proseguite lungo il facile tracciato, da cui, ad un certo punto, comincerete ad intravedere l’acqua racchiusa da teatrali pareti di roccia erosa. In un tratto del sottobosco, sulla sinistra, c’è un passaggio ripido in discesa che conduce alle pozze. Se invece preferite arrivare fino alla cascata nei pressi del Molino di Secchiano, dovete proseguire a piedi lungo il sentiero principale, attraverso una serie di praterie aperte.

Qualche idea in più.

  • Appassionati di gioielli naturalistici, non distante da Cagli c’è il canyon marchigiano per eccellenza: la Gola del Furlo.
PISCINE NATURALI E CASCATE DA NON PERDERE NELLE MARCHE

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Relax alle fonti sulfuree di Genga.

Sono stata alle fonti sulfuree dopo un trekking al cardiopalma al Foro degli Occhialoni. Una sosta rigenerante per cui tutto il mio fisico, in particolare gambe e piedi, ha ringraziato. Arrivare fino alle pozze d’acqua sulfurea è facilissimo, il percorso parte nei pressi della mistica Abbazia di San Vittore alle Chiuse e costeggia “Frasassi Avventura”. Parcheggiate l’auto nel piazzale dell’Abbazia davanti cui si trova il parco. Seguite gli scorci azzurro ghiaccio delle acque (e lasciatevi condurre dal tipico odore di uova marce!) poi cercate il vostro posto speciale in cui immergervi e rilassarvi.

Qualche idea in più.

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Lu Vurghe, benessere a cielo aperto nelle Marche.

Un altro luogo in cui godervi i benefici delle acque sulfuree nelle Marche è Lu Vurghe, nei dintorni di Ascoli Piceno. Le pozze cristalline di Acquasanta Terme fanno parte di un progetto di riabilitazione ambientale, con cui far conoscere l’antico tracciato romano. Personaggi di spicco come Tito Livio, conoscevano le proprietà terapeutiche di queste acque, nelle quali Re, consoli e legionari si immergevano a scopo curativo.

Le vasche di Lu Vurghe sono molto frequentate, soprattutto durante la bella stagione. Per evitare affollamenti, vi suggerisco di andare in settimana oppure all’approssimarsi dell’autunno. Il sentiero inizia qui. Per quanto riguarda il parcheggio dovete cercate nelle vie limitrofe, facendo attenzione perché alcune hanno l’accesso riservato ai residenti.

Qualche idea in più.

  • Una passeggiata nei borghi di Acquasanta Terme e Castel Trosino, sono un intermezzo medievale da non perdere!
  • A cinque minuti d’auto dalle vasche di Lu Vurghe, parte il sentiero per la Gola del Rio Garrafo. Oltre alla bellezza paesaggistica, vi sentirete protagonisti di un’avventura in vero stile Lara Croft. Il percorso prevede l’uso di corde e in alcuni punti può risultare ostico per chi soffre di vertigini. Io stessa mi sono fermata nel momento in cui non mi sono sentita sicura. Non rischiate, ascoltatevi! Per seguire il sentiero del Rio Garrafo, parcheggiate nel piazzale dove è stato momentaneamente trasferito il Comune di Acqusanta Terme, ecco la geolocalizzazione. Attraversate il ponte stradale e seguite le indicazioni per “Frazione Matera” e “Frazione Vallecchia”. Pochi metri dopo sulla sinistra parte una stradina in salita (link) che dovete percorrere fino alla fine, quando troverete il cancello di una casa privata. Lì inizia il sentiero, con un cartello in legno che segnala “Vallecchia”.

Continua…

Claudia B.