La Francia è terra di castelli romantici e ricchi di leggende. Storia, vite ed eventi, la cui trama si perde nella notte dei tempi, si intrecciano in un sinuoso abbraccio tra verità e mito. I più famosi in assoluto sono i Castelli della Loira, che punteggiano una regione-giardino bella come un acquerello e ricca come un forziere. Ma in Francia vi sono anche castelli e rocche medievali davvero insoliti e fuori dai soliti circuiti. Edifici antichissimi legati dal mito del Graal, che costituiscono un vero e proprio percorso esoterico incredibilmente affascinante.
Ho seguito un itinerario tra le rocche catare dell‘Occitania in una settimana, qualche mese fa, attraversando questa regione evocativa on-the-road dall’Italia. Un tour dans les Pays Cathare, non è solo un viaggio di esplorazione in una Francia misteriosa e poco conosciuta. Ma, soprattutto, è un cammino tra le anime del popolo albigese e le leggende che circondano queste terre.
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Castelli catari in Francia del Sud.
In Occitania si stanno battendo da tempo affinché il circuito tra i castelli catari nella Francia del Sud, venga inserito dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Non so se ci riusciranno, ma di certo sono la prima ad augurar loro il successo, pur sperando che tutto resti intatto e intenso com’è ora. I siti sono numerosi, rocche e paesi nei dintorni di Carcassonne costituiscono un ricchissimo patrimonio e, se c’è una cosa in cui credo, è che valga la pena visitarli. E, considerazione non secondaria, ridare una voce ai catari uccisi barbaramente in nome della religione. Oltre ai villaggi di Mirepoix e Rennes-le- Château, la città di Albi e il borgo di Cordes-sur-Ciel, le rocche catare che ho visto in cinque giorni partendo da Carcassonne, sono:
- Cité di Carcassonne.
- Quattro Rocche di Lastours.
- Peyrepertuse.
- Montségur.
- Altri castelli catari da vedere in Francia.
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Carcassonne, uno dei castelli più famosi di Francia.
La Cité di Carcassonne, è uno dei castelli più famosi di tutta la Francia. Ammetto che non ho avuto un impatto particolarmente positivo con il villaggio. I dettagli all’interno dell’abitato, infatti, per me non corrispondono al grandioso involucro esterno. Però, seguendo un itinerario nell’affascinante storia dei catari, sarebbe impensabile non fare tappa a Carcassonne. La Cité, restaurata dall’architetto Viollet-le-Duc, è un esempio eccellente di fortificazione medievale, tanto da essere stata dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”. Anche se non è stata rispettata in maniera veritiera la struttura storica, è di certo stupefacente camminare attraverso la doppia cinta muraria, tra torrette e panorami sul territorio. Le mura hanno due porte d’ingresso: la Port Narbonnaise, da cui in passato entravano i carri, e la Port d’Aude più piccola che guarda verso il fiume.
Questa roccaforte catara, cadde miseramente dopo pochi giorni dall’inizio dell’assedio da parte delle truppe di Simone di Montfort. Il Visconte di Trencavel, dovette arrendersi per la totale mancanza d’acqua, consegnando la città agli invasori. L’esercito crociato di Papa Innocenzo III, insieme ai mercenari inviati dai Baroni del Nord della Francia, non si fecero scrupoli nel massacrare chiunque si opponesse alla resa. C’erano interessi religiosi ed economici troppo forti, in gioco. Per non parlare del necessario banco di prova per il Tribunale dell’Inquisizione, che nacque proprio durante la Crociata contro gli Albigesi. L’unica combattuta su suolo europeo!
Basti pensare al massacro di Béziers, del 22 luglio dello stesso anno, quando i crociati falciarono in poche ore oltre 20.ooo persone. Trasformando i viali della città in fiumi di sangue versato da catari, ebrei, cristiani. Nel dubbio su chi fossero gli eretici, infatti, i crociati sterminarono tutti, senza distinzioni di religione, sesso, età. Vale la pena visitare lo Château Comtal di Carcassonne.
Dal Cortile d’Onore si aprono diversi percorsi, sia all’interno del palazzo, che lungo i bastioni. Un cammino storico tra i saloni espositivi e tutto ciò che è stato ritrovato durante il restauro, in un circuito visivo ed emozionale che sfiora le anime dei bon hommes.
Maggiori informazioni su visite, prezzi e orari nel mio articolo: Cosa vedere a Carcassonne.
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Le quattro rocche di Lastrours.
Queste rocche si trovano ad appena 18km da Carcassonne, nel cuore di quelli che erano i territori del Signore di Cabaret. Un paesaggio magnifico, dove il profumo della natura incontra la narrazione di antiche vicende mai dimenticate. A Lastours, piccolo centro dell’Occitania, sorgono gli antichi villaggi fortificati di Cabaret, Surdespine e Quertinheux. La Tour Régine, invece, venne edificata in seguito dai francesi. Ad ogni villaggio corrispondeva una rocca dal potente sistema difensivo.
Nel XII secolo qui la vita trascorreva placida, nessuno pensava che, di lì a poco, la forza distruttrice di una Crociata si sarebbe abbattuta sulla regione. In particolare nei confronti della mite popolazione catara, che praticava una tipologia di Cristianesimo puro, primordiale… ma considerata eretica dalla Santa Sede. Si dice che i catari fuggiti da Carcassonne, dopo la resa della città, arrivarono qui grazie alla fitta rete di tunnel di cui è cosparsa la regione. Ancora oggi è possibile vedere le grotte, che nei secoli sono state usate anche come prigioni, rifugi, depositi. E, per alcuni, corrispondono anche al primo nucleo del Castello di Quertinheux.
A Lastrours si capisce che i castelli in Francia non sono solo splendide residenze eleganti, ma anche vestigia di fortilizi che portano impresse le orme della storia. Le cittadelle si innalzano con orgoglio nella vegetazione. Anime architettonico di un tempo che pare non sia mai davvero esistito. Qui si lavorava, coltivava, amava e viveva. Fino a quando la forza devastante delle truppe di Simone di Montfort, interruppero sogni e stroncarono anime.
Maggiori informazioni su visite, prezzi e orari nel mio articolo: Cosa vedere nei dintorni di Carcassonne.
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La Rocca di Peyrepertuse.
La rocca catara di Peyrepertuse è incredibile. Immersa in una vallata ricca di verde e spazzata dai venti, pare una nave arenata su di un monte. Sembra incredibile, ma ha la stessa superficie della Cité di Carcassonne! Visitare questo imperdibile sito dell’Occitania, regala una profonda consapevolezza verso la storia. Si attraversa un sentiero immerso in una foresta di bosso, per raggiungere la fortezza divisa tra la cinta bassa, il castello primitivo, la cinta mediana e il castello di San Jordi. Un cammino ascensionale, che racconta le diverse fasi della storia della fortezza. Anche le vestigia di Peyrepertuse furono travolte dalla Crociata contro i catari. Guilhem de Peyrepertuse, signore del castello, si arrese alle truppe di Simone di Montfort. Però continuò la sua lotta dal Casrello di Puilaurens!
La struttura a nave e il lungo cammino di ronda, permettevano di controllare e difendere la struttura, che è considerata uno dei castelli inespugnabili di Francia. Era, però, anche un sito abitato e, ancora oggi, diverse chiavi di lettura ci parlano attraverso la pietra. Il Vecchio Mastio, antico nucleo del villaggio, con le quattro cisterne dell’acqua, l’alloggio del Governatore, la Chiesa di Sainte Marie usata anche come luogo di sepoltura. Salendo lungo il sentiero, si raggiunge la sublime cinta mediana. Talmente grande che vi si poteva stabilire l’intero esercito! C’erano addirittura due piani: uno per gli animali, uno per le scorte e una ghiacciaia per la conservazione degli alimenti.
Quando il Signore di Peyrepertuse abbandonò il fortilizio, per proseguire altrove la sua lotta ai crociati, fu il Re di Francia a prenderne possesso. Era il 1240 e, due anni dopo, Luigi IX iniziò dei lavori di fortificazione che resero Peyrepertuse una fortezza reale. Anzi, uno dei cantieri più importanti per quell’epoca! Spettacolare la scala di San Luigi, con 60 gradini incassati nella roccia estesi fino al precipizio, che collegano la cinta mediana al Castello di San Jordi.
San Jordi venne progettato dagli ingegneri del Re. È una residenza signorile, a modo suo, arroccata su uno sperone di roccia. Ci sono finestre provviste di comodi sedili, stanze dotate di camini, una cappella e due cisterne dell’acqua. Da questo punto, si può ammirare un panorama a volo d’angelo, spaziando con lo sguardo fino alla costa. Anzi, tra tutti i castelli catari della Francia del Sud, Peyrepertuse e Quéribus sono gli unici che possono comunicare tra loro. Coprendo un raggio di controllo che va dai Pirenei al mare!
Informazioni, prezzi, orari.
- Il prezzo del biglietto varia da 7€ a 10€.
- Gennaio e febbraio 10-17; marzo 10-18; da aprile a giugno 9-17; luglio e agosto 9-20; settembre 9-19; ottobre 10-18; novembre e dicembre 10-17.
- Servono scarpe comode.
- Animali ammessi con il guinzaglio.
- Il sito non è accessibile con passeggini o a persone con ridotte capacità motorie.
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Montségur: castelli misteriosi in Francia.
Montségur è stata l’ultima fortezza in cui si rifugiarono i catari, fino a quando non si consegnarono ai crociati, dopo un lungo anno di assedio. Era l’alba del 1244 e la resa dei conti verso un capitolo già tristemente scritto, ebbe il gusto acre del fumo. Quello provocato dalla pira che bruciò 225 anime innocenti in nome di Dio. Fu una resa spontanea, forse persino un sollievo. Montségur era un simbolo, un punto di riferimento per i feudatari catari, per il Vescovo cataro e per tutti coloro che cercavano un luogo in cui vivere la propria religione senza timore.
Montségur è anche uno dei castelli più misteriosi di Francia, da sempre crocevia di curiosi, studiosi, esoteristi. Dei catari si è detto tanto, anche che fossero in possesso del Santo Graal. Durante il Terzo Reich, i gerarchi nazisti, tra i quali Himmler, andarono personalmente a Montségur per seguire campagne di scavi nei pressi della rocca. Il lato esoterico del regime era alimentato da questi miti che, a dire il vero, ancora oggi costituiscono una grande attrattiva.
Sono la prima a dire che, in Occitania, c’è un’atmosfera molto intensa. Persino inspiegabile. Il filo conduttore che lega le leggende del Graal a queste terre e al vicinissimo villaggio di Rennes-le-Château, è stretto in un nodo di domande senza risposte e sensazioni arcaiche. Nonostante ne sia anche io fortemente affascinata, voglio concludere questo paragrafo con una riflessione molto più prosaica. Pensavo al genocidio perpetrato contro i catari dai cristiani. E a quello dei nazisti contro gli ebrei. Una connessione storica che ha legato questi fatti lontani nel tempo. Quasi a dimostrare tristemente come l’essere umano non impari mai nulla dalla storia. E che uccidere in nome di Dio, o in nome di un potere politico, ha lo stesso peso morale in ogni secolo.
Maggiori informazioni su visite, prezzi e orari nel mio articolo: Cosa vedere nei dintorni di Carcassonne.
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Altri castelli catari da vedere in Francia del Sud.
Per mancanza di tempo, non sono riuscita ad inserire nel mio itinerario in Francia del Sud, tutti i castelli catari del circuito. Voglio però suggerirvi il Castello di Puilaurens, esempio eccellente di architettura militare. Domina la Valle della Boulzane, a 700 mt. di altitudine, ed è uno dei “cinque figli di Carcassonne“. Si tratta di roccaforti satelliti, che avevano il compito di aumentare le difese della Cité. Vi consiglio anche il Castello di Quéribus, a pochissimi km da Peyrepertuse. È posizionato a 728 mt. di altezza: una sentinella di pietra, da cui era possibile controllare lo spazio dal mare ai Pirenei. Purtroppo io l’ho visto solo esternamente, perché ero in ritardo sulla tabella di marcia e dovevo arrivare in serata nei dintorni di Nizza. Ma posso garantire che persino la sola strada per raggiungerlo, ti pone in uno stato mentale a confine tra mito e realtà.
Informazioni, prezzi, orari.
- Puilaurens è aperto tutti i giorni dal 1° aprile al 17 novembre.
- Quéribus è aperto ogni giorno, tutto l’anno. Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio. Il biglietto d’ingresso per gli adulti costa 7,5€.
Claudia B.