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In moto nelle Marche: una giornata tra i Castelli di Arcevia

In moto nelle Marche: una giornata tra i Castelli di Arcevia

Quando la moto “scalpita” nel garage, è necessario tirarla fuori, accenderla e portarla a fare un lungo giro. Dove? Tecnicamente mi verrebbe da dire: ovunque. Ma, in questo caldo e bellissimo sabato di maggio 2012, abbiamo un obiettivo preciso: le Marche.
Per noi sono come un libro aperto, di cui ogni tanto andiamo a leggere un capitolo. Oggi, in particolare, la lettura verte su: Arcevia e i suoi Castelli, un itinerario meraviglioso da fare in moto, ma anche in auto, attraverso la campagna anconetana.
Qui si trovano questi nove piccoli borghi, posizionati nel territorio comunale di Arcevia, che hanno mantenuto la cinta muraria e l’assetto medievale: Avacelli, Castiglioni, Piticchio, Montale, Caudino, Palazzo, San Pietro, Loretello, Nidastore. 
Carichiamo il nostro zainetto blu, con panini, acqua e due macchine fotografiche: capisco possa sembrare esagerato, ma oggi mi sono svegliata con l’idea di tenere la compatta al collo, per fotografare il paesaggio durante gli spostamenti, e usare la reflex per i borghi.
Mio marito ha provato a suggerire un: “Povero Tuono”. Povero?! Per tutto l’amore che possiamo provare per la nostra fidata Aprilia, è innegabile che succhia carburante con la stessa voracità con cui una colonia di adolescenti affamati, consumerebbe la cena quindi, il minimo che possa fare, è portare noi e tutto il materiale fotografico necessario, senza lamentele.

E con il carburante che, questa primavera, ha toccato i DUE EURO AL LITRO, Tuono deve solo accendersi, partire e trasportare, senza nemmeno un “povero” a sostenerlo. Che poi, se vogliamo essere pignoli, la schiena che porta lo zaino è la mia, quindi…

La giornata è bellissima, una di quelle mattinate primaverili da manuale, con il cielo azzurro intenso ed un sole splendente.

Scegliamo la strada che passa da San Leo, Pugliano, Villagrande e dalla Pieve di Carpegna: una volta qui, seguiamo la bellissima tratta che attraversa il Comune di Frontino, scendendo verso Urbania.
Queste località, che fanno parte del nostro entroterra, sono tutte meravigliose. Veniamo spesso qui in moto durante la bella stagione, ma anche durante l’inverno, quando ci sono sagre, feste, o semplicemente delle domenica senza pioggia, perchè c’e’ sempre qualcosa da scoprire. Un’alternativa eccellente ai centri commerciali. 
Da Urbania ci sono diverse strade che portano a destinazione ma, oggi, scegliamo la strada che passa da Urbino e Fossombrone, per spingerci poi nell’interno verso il Comune di Arcevia.
La campagna marchigiana in primavera è un sogno, i colori sono talmente brillanti che, a tratti, l’intensità fa persino male agli occhi. Uno spettacolo reso ancora più vivido dalle curve e dal contatto con la strada.
Le prime due fermate le facciamo nei borghi di Castiglioni e Avacelli, uno più bello dell’altro. Passeggiamo per i vicoletti semi deserti, concedendoci anche qualche sguardo alla meravigliosa vallata.

Facciamo una sosta anche nella cittadina di Arcevia, arroccata su una collina. E’ giorno di mercato, quindi troviamo tante persone in centro, ma appena si esce dalla piazza principale, si trovano scorci isolati e caratteristici.

Ci sono anche diversi lavori in corso: dopo le forti nevicate dello scorso inverno, che hanno colpito anche la nostra zona, stiamo tutti cercando di rimetterci in sesto, con riparazioni e lavoretti vari.

Saliamo nuovamente in moto e, attraverso la campagna deserta, arriviamo a Caudino, minuscolo castello, dove facciamo un breve giro di ricognizione e ci fermiamo all’ombra di un grande albero, fuori dalle mura, per consumare il nostro pranzo al sacco (ed alleggerire lo zainetto) in uno scenario di pace, silenzio, tranquillità.

Ci pensiamo noi a rompere l’idillio, quando mettiamo in moto Tuono: secondo me ci hanno sentiti fino alle Grotte di Frasassi.

A questo punto, però, iniziano un pò di problemi: noi amiamo le Marche, davvero, ma qualche indicazione stradale in più sarebbe cosa estremamente gradita. Soprattutto da quei motociclisti che si muovono senza navigatore e senza poter trasportare uno stradario.

Magari, la prossima volta, rinuncio ad una macchina fotografica… ma resta innegabile la necessità di piazzare dei cartelli stradali validi.
Arrancando fra le stradine di campagna, riusciamo a raggiungere altri tre castelli: Palazzo, San Pietro e Piticchio. Sono tutti davvero bellissimi, garantisco che, per la posizione e gli scorci, sono assolutamente unici ed imperdibili.

Peccato che abbiamo perso tanto tempo, nel tentativo di trovare l’uno o l’altro e, di conseguenza, non abbiamo potuto completare il giro, escludendo dal nostro programma Montale, Loretello e Nidastore. Ahi, ahi, ahi, questa cosa della segnaletica non va molto bene….
Anche se fa buio tardi, questa sera abbiamo una cena, perciò verso le 16 ci vediamo costretti a saltare in moto e rientrare, dato che un paio d’ore di strada sono necessarie.
Facciamo la stessa tratta dell’andata, godendoci la bellezza della campagna marchigiana che, nella luce del pomeriggio, assume un aspetto ancora diverso rispetto a questa mattina.

Claudia B. Daniele L. e Aprilia Tuono
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