Carichiamo il nostro zainetto blu, con panini, acqua e due macchine fotografiche: capisco possa sembrare esagerato, ma oggi mi sono svegliata con l’idea di tenere la compatta al collo, per fotografare il paesaggio durante gli spostamenti, e usare la reflex per i borghi.
E con il carburante che, questa primavera, ha toccato i DUE EURO AL LITRO, Tuono deve solo accendersi, partire e trasportare, senza nemmeno un “povero” a sostenerlo. Che poi, se vogliamo essere pignoli, la schiena che porta lo zaino è la mia, quindi…
La giornata è bellissima, una di quelle mattinate primaverili da manuale, con il cielo azzurro intenso ed un sole splendente.
Da Urbania ci sono diverse strade che portano a destinazione ma, oggi, scegliamo la strada che passa da Urbino e Fossombrone, per spingerci poi nell’interno verso il Comune di Arcevia.
Le prime due fermate le facciamo nei borghi di Castiglioni e Avacelli, uno più bello dell’altro. Passeggiamo per i vicoletti semi deserti, concedendoci anche qualche sguardo alla meravigliosa vallata.
Facciamo una sosta anche nella cittadina di Arcevia, arroccata su una collina. E’ giorno di mercato, quindi troviamo tante persone in centro, ma appena si esce dalla piazza principale, si trovano scorci isolati e caratteristici.
Ci sono anche diversi lavori in corso: dopo le forti nevicate dello scorso inverno, che hanno colpito anche la nostra zona, stiamo tutti cercando di rimetterci in sesto, con riparazioni e lavoretti vari.
Saliamo nuovamente in moto e, attraverso la campagna deserta, arriviamo a Caudino, minuscolo castello, dove facciamo un breve giro di ricognizione e ci fermiamo all’ombra di un grande albero, fuori dalle mura, per consumare il nostro pranzo al sacco (ed alleggerire lo zainetto) in uno scenario di pace, silenzio, tranquillità.
Ci pensiamo noi a rompere l’idillio, quando mettiamo in moto Tuono: secondo me ci hanno sentiti fino alle Grotte di Frasassi.
A questo punto, però, iniziano un pò di problemi: noi amiamo le Marche, davvero, ma qualche indicazione stradale in più sarebbe cosa estremamente gradita. Soprattutto da quei motociclisti che si muovono senza navigatore e senza poter trasportare uno stradario.
Arrancando fra le stradine di campagna, riusciamo a raggiungere altri tre castelli: Palazzo, San Pietro e Piticchio. Sono tutti davvero bellissimi, garantisco che, per la posizione e gli scorci, sono assolutamente unici ed imperdibili.
Peccato che abbiamo perso tanto tempo, nel tentativo di trovare l’uno o l’altro e, di conseguenza, non abbiamo potuto completare il giro, escludendo dal nostro programma Montale, Loretello e Nidastore. Ahi, ahi, ahi, questa cosa della segnaletica non va molto bene….
Anche se fa buio tardi, questa sera abbiamo una cena, perciò verso le 16 ci vediamo costretti a saltare in moto e rientrare, dato che un paio d’ore di strada sono necessarie.
Facciamo la stessa tratta dell’andata, godendoci la bellezza della campagna marchigiana che, nella luce del pomeriggio, assume un aspetto ancora diverso rispetto a questa mattina.