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Cosa fare alle Azzorre: piscine naturali e parchi termali di Sao Miguel

Cosa fare alle Azzorre: piscine naturali e parchi termali di Sao Miguel

BLU E VERDE: I COLORI DELLE AZZORRE

Le Isole Azzorre, profumano di oceano e libertà. Le Isole Azzorre, emanano tonalità olfattive che rimandano ad una ricca vegetazione, fatta di verdi lussureggianti, di laghi vulcanici, di fumarole e di piscine naturali. Hanno un’essenza di ortensie e mistero. Le Isole Azzorre, sono l’estrema propaggine occidentale dell’Europa eppure, nella loro personalità, non c’è nulla di europeo. Potrebbe trattarsi della mitica Atlantide, per quanto mi riguarda, oppure della sede di una misteriosa civiltà. Ma una cosa è certa: le Azzorre hanno un’aura che sa avvinghiare alla propria terra, nel momento stesso in cui il loro nome, scivola per la prima volta sulla lingua. L’ho spiegato anche nel diario di viaggio, scritto circa un anno dopo i dieci giorni trascorsi a Sao Miguel. Credo non ci sia stato un motivo concreto, se non un’attrazione assolutamente sensoriale, che ci ha trascinati letteralmente nel mezzo dell’Oceano Atlantico, per aprire uno scrigno di velluto blu, contenente nove smeraldi. Dopo avervi dato i miei consigli su come organizzare un viaggio nell’arcipelago azzorriano e suggerito un itinerario tra i borghi di Sao Miguel, oggi voglio soffermarmi su cosa fare alle Azzorre. In particolare, vi proporrò un itinerario tra piscine naturali e parchi termali nell’Isola di Sao Miguel.

COSA FARE ALLE AZZORRE: GODERSI I PANORAMI

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Cosa fare alle Azzorre: escursione all’Ilheu de Vila Franca.

Arriviamo davvero presto, al piccolo porticciolo di Vila Franca do Campo. Abbiamo deciso di raggiungere l’Ilheu de Vila Franca con il primo trasporto marittimo disponibile. Vogliamo godere appieno la sensazione di distacco dalla realtà, data dal nuotare in una piscina naturale, creatasi all’interno di un cono vulcanico. Un vulcano sopito, ricoperto dalle acque dell’Oceano Atlantico che, con il suo occhio azzurro lucente, mi ha dato il benvenuto mentre ammiravo Sao Miguel durante l’atterraggio. Ci ‘siamo subito riconosciuti’, salutati e promessi un incontro. Perché, dopo aver visto in TV questa meraviglia della natura, non avrei potuto perderla per nulla al mondo.

La scelta di salire sulla prima barca diretta all’Ilheu de Vila Franca, è vincente. Vale anche la levataccia all’alba perché, quando approdiamo sull’isolotto e veniamo issati sul molo naturale da due robusti marinai, abbiamo la piscina naturale a nostra completa disposizione. A parte i pochi turisti scesi con noi, nulla disturba la pace e la suggestione del luogo che, tra qualche ora, pullulerà di persone. Inoltre, trattandosi di una Riserva Naturale, solo un numero limitato di visitatori al giorno può accedervi e, considerata la fila che troviamo al rientro, siamo felici di aver fatto questa scelta. Restare fuori da un tale paradiso, non era assolutamente un’opzione.

COSA FARE ALLE AZZORRE: NUOTARE NELL’ILHEU DE VILA FRANCA

Location mozzafiato della Red Bull Cliff Diving, l’Ilheu de Vila Franca risulta persino difficile da descrivere. Un’escursione imperdibile a Sao Miguel, che mi trasmette un senso di selvaggio benessere. Nulla è stato artificialmente sconvolto. Vi sono solo bagni e qualche gradino è stato creato per permettere il passaggio da una piattaforma all’altra. Quelli che scendono nella piscina naturale, devono venir puliti ogni giorno, perché le alghe riprendono il sopravvento, come se la natura volesse affermare il proprio dominio.

Nuotare in sicurezza tra queste acque, mentre fuori l’Oceano Atlantico si scaglia impetuoso sugli scogli, è incredibile. Fluttuo osservando il cielo in cui le nuvole si rincorrono, alternandomi a lunghe chiacchierate con i pesci colorati! Folle? Forse si. Ma quando capiterà di nuovo di vivere un’esperienza simile?

Ad un certo punto mentre nuoto e Daniele si rilassa al sole, una serie di movimenti concitati attirano il mio sguardo. Vedo il personale dell’assistenza correre verso un uomo disteso a terra. Chiedo a Dani cosa sia successo e lui, subito melodrammatico: “Non hai sentito la botta? Ha fatto risvegliare persino il vulcano”. A parte l’umorismo macabro di mio marito, la realtà è che questo signore ha trascorso gli ultimi venti minuti vagando senza pace, per cercare un posto in cui sistemare i teli da bagno. Fino a che i gradini ancora leggermente ricoperti di alghe, si sono trasformati in una trappola.

C’è un servizio di prima assistenza sull’isola, ma è necessario prelevare il malcapitato e trasportarlo subito in ospedale. Il Pronto Intervento fatica non poco ad issare in battello la barella con il turista, lottando contro le onde dell’Atlantico. Quando accadono queste cose, mi rendo conto di quanto sia fondamentale avere sempre, anche in Europa, un’assicurazione di viaggio come quelle presenti sul sito www.assicurazionviaggio.it. Se il mare fosse stato ancora più agitato e il signore avesse perso conoscenza, si sarebbe reso necessario il recupero in elicottero. Insomma, come ripeto fino allo sfinimento, ci sono clausole e situazioni che la semplice tessera sanitaria europea, non può coprire.

Informazioni: i battelli per l’Ilheu de Vila Franca partono dal Porto de Pescas Vila Franca do Campo. Costo 5€ a\r. Accessi limitati, conviene presentarsi presto in mattinata. Parcheggi gratuiti sono presenti sulle strade principali e lungo le vie della cittadina.

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Cosa fare alle Azzorre: immergersi a Caldiera Velha.

Entriamo in un giardino di felci e palme, dove solo una passerella fa comprendere che l’uomo sia arrivato sino a qui. Verso la fine del sentiero, troviamo il centro visite e gli spogliatoi, che permettono ai visitatori di indossare il costume per tuffarsi nelle antiche pozze di acqua calda.

Tutto ha inizio da una cascata, che forma una piscina in cui mi immergo senza pensarci due volte. Sento solo la pace, il fragore delle acque tiepide ed una gioia quasi ancestrale. Pochissime persone si trovano in questo momento a Caldeira Velha, un angolo di paradiso posizionato a breve distanza da Ribeira Grande. Noi l’abbiamo scelta come tappa intermedia tra l’escursione alla Lagoa do Fogo ed una visita al centro storico della cittadina.

COSA FARE ALLE AZZORRE: NUOTARE SOTTO AD UNA CASCATA

Verde a perdita d’occhio, acqua, cielo azzurro che fa capolino dagli alberi frondosi: la perfezione. Lascio la cascata solo per immergermi nelle pozze riscaldate dalle fumarole, dove si percepisce un costane odore di uovo bollito! Eppure, chiudendo gli occhi e rilassandosi, lo strano aroma perde importanza: conta soltanto il sussurro della natura, che attira nel suo abbraccio materno.

Informazioni: Caldera Velha, EN5 2A, Ribeira Grande.

Aperto tutti i giorni, costo 2€. Davanti all’ingresso c’è un piccolo chiosco. All’interno del parco vi sono bagni, spogliatoi e docce. Parcheggi lungo la strada.

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Cosa fare alle Azzorre: nuotare nelle piscine naturali di Mosteiros e Ferraria.

Nuotare in una piscina naturale, secondo me è catartico. Fuori, l’Oceano Atlantico si abbatte con scenografica forza sulle rocce. Dentro, tu osservi lo spettacolo, dimenticando semplicemente lo scorrere del tempo. Non c’è inizio, non c’è fine, mentre mi incanto davanti a questo scenario. Non c’è smartphone che possa distrarmi, non e-reader o parole inutili. Siamo solo io e l’acqua cristallina, i pesci dispettosi ed il sole che cerca di abbagliarmi.

Mosteiros è un allegro borgo di Sao Miguel, oggi agghindato in occasione delle comunioni e della Processione pomeridiana. Le decorazioni floreali sono ovunque e, questa grazia, fa da contrasto all’indomita magnificenza delle piscine naturali. Roccia nera e ocra, blu intenso: ogni colore è potente, colpisce dritto all’anima.

COSA FARE ALLE AZZORRE: NUOTARE A MOSTEIROS

Ma è a Punta da Ferraria che la tempra degli elementi viene fuori, da quello che sembra un quadro vivo. Dapprima ci fermiamo al faro e al Miradouro da Ponta da Ferraria, per ammirare la vastità dell’Oceano Atlantico, dalla punta più occidentale dell’isola. Questo, in passato, era luogo di avvistamento delle balene.

Scendiamo poi verso la zona termale, lasciamo l’auto nel grande parcheggio gratuito e ci dirigiamo alle piscine naturali di Ferraria, seguendo delle passerelle. Sento il cuore in gola, per la quinta quasi teatrale che si apre davanti a me. Il tramonto di un arancione vivo e l’Oceano Atlantico impazzito, che schiaffeggia con forza le rocce dentro cui sto nuotando. L’intensità della scena, mi fa anzi decidere di fermarmi semplicemente a sedere su uno scoglio, cercando di afferrare la magia che mi ha attirata fino a qui.

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Cosa fare alle Azzorre: visitare i parchi di Furnas.

Trascorriamo a Furnas una giornata indimenticabile. Di quelle piene ma, allo stesso tempo, incredibilmente rilassanti. Come quando si ha la ferma sensazione di essere al posto giusto, nel momento giusto. In questa vallata, dove l’origine vulcanica delle Azzorre emerge in maniera inequivocabile, passeggiamo tra le sorgenti sulfuree che colmano l’area di un forte odore di zolfo. Da un lato la terra che continua a fumare, dall’altro le placide acque del lago.

Infine, ci spingiamo verso il pittoresco centro storico di Furnas. Imperdibile una camminata in questo angolo dalla tipica architettura portoghese, tanto quanto le ore di esplorazione e relax, vissute nei suoi parchi. A partire da quello cittadino, aperto gratuitamente a tutti, con specchi d’acqua in cui il verde e le ortense si riflettono come fossero una tavolozza. Mulini, semplici sentieri ed una pace interrotta dal canto degli uccellini.

Il vero gioiello di Furnas, però, è il Parque Terra Nostra. Non solo stabilimento termale ed hotel ma, soprattutto, uno dei giardini più belli che abbia mai visto. Visitiamo dapprima il parco, tra misteriose grotte, laghetti ed una natura rigogliosa. Piante, fiori, un profumo inebriante di natura pulita e ricercata. Infine, ci rilassiamo nella grande vasca di acqua termale fatta appositamente deviare in passato, il cui colore giallo non è proprio invitante. Eppure stretti in questo caldo abbraccio, è semplice lasciare indietro ogni pensiero, per perdersi completamente nella riflessione e nel benessere.

COSA FARE ALLE AZZORRE: VISITARE IL PARQUE TERRA NOSTRA

Terminiamo la giornata a Poça da Dona Beija, un altro parco termale di Furnas. Qui l’acqua ferrosa scorre fra diverse piscine, che decido di provare senza riserve. Nonostante ci siano un po’ troppe persone per gli standard pacifici a cui l’isola di Sao Miguel mi ha abituata, riesco comunque a godermi il momento. Mi sento quasi in cottura, nei 30° naturali dell’acqua termale, eppure la mia pelle ringrazia. Anche la mente lo fa, così lontana e distaccata dalla frenesia di ogni giorno. Daniele che non ama particolarmente le piscine termali, si ferma sulle panche disposte nel parco all’ombra.

Informazioni: Furnas si trova a 40 minuti d’auto da Ponta Delgada. Si raggiunge tramite la EN2-1A.

Paque Terra Nostra: aperto dalle 10 alle 18; ingresso 8€

Poça da Dona Beija: aperto dalle 7 alle 23; ingresso 4€

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Cosa fare alle Azzorre: rilassarsi alle piscine naturali di Agua de Pau.

Dopo una mattinata di escursioni, raggiungiamo Agua de Pau, un bel villaggio bianco tipicamente azzorriano. Ci conquista subito con la sua grazia, le decorazioni floreali che ravvivano il candore dei muri, la cortesia delle persone. A breve distanza dal centro storico, si trova il porticciolo di Capelas, su cui si affaccia una piscina incastrata tra gli scogli, stretta tra le falesie. La location è stupenda ma, sia io che Daniele, non riusciamo veramente a rilassarci. Troppe persone, tra turisti ed isolani, bambini che gridano e corrono per tuffarsi: decisamente non il posto ideale per noi.

Ce ne andiamo quindi dopo un’ora, per raggiungere le vicine piscine naturali di Agua de Pau. A parte il senso di ammirazione per questo paesaggio che meriterebbe milioni di scatti, ci concediamo istanti di assoluta e totale contemplazione. Poche persone, tutte estremamente rispettose (ed attente a non cadere), si lasciano baciare dalla beatitudine esattamente come noi. Lettura, immersione tra gli scogli, attimi di semplice osservazione.

COSA FARE ALLE AZZORRE: RILASSARSI AD AGUA DE PAU

Perché se è vero che il viaggio va, prima di tutto, vissuto fino in fondo, resta altrettanto vera l’importanza di fermarsi ad ascoltare se stessi nel mondo. Le reazioni del nostro corpo e della nostra anima, in luoghi che non appartengono a noi, alla zona di comfort in cui siamo nati e cresciuti. Il viaggio è anche mettere alla prova le proprie reazioni di fronte alla scoperta, permettendo al cuore e alle sensazioni di parlare al posto nostro. Di parlare onestamente, senza vergogna di esprimere la vastità di un momento.

Claudia B. in collaborazione con AssicurazioneViaggio.it

10 commenti

  1. Tina

    Il tuo resoconto è utilissimo, lo userò come guida di viaggio.
    Avrò a disposizione 10-11 giorni ad agosto il che, ovviamente, non mi permette di vedere tutte le isole che hai descritto. Tu a quali rinunceresti? (Sì, sto facendo a scarica-barile, a me sembrano tutte stupende!)

    1. Ciao Tina! Felicissima di poterti essere d’aiuto con la mia guida alle piscine naturali di Sao Miguel!
      Sai vero, che con questa domanda mi metti estremamente in crisi? Mi credi se ti dico che non saprei oggettivamente a quale rinunciare?
      Se per quei dieci giorni ti fermi solo a Sao Miguel, come abbiamo fatto noi, puoi inserirle tutte senza problemi. Se invece fai un tour tra le isole, devi per forza rinunciare a qualcosa.
      Ti consiglio di non perdere assolutamente l’escursione all’Ilheu de Vila Franca. Ma anche la visita a Furnas col Parco Terra Nostra. Magari se non hai tempo per Poça da Dona Beja, sostituiscilo con un’altra tappa. Non perdere Caldera Velha. Mentre per le piscine naturali, ti direi di inserire assolutamente Mosteiros.
      È molto soggettivo in realtà, quindi i miei suggerimenti sono dati principalmente da come ho percepito le diverse tappe. Spero possano esserti utili.
      Se hai bisogno di altre indicazioni sono qui ?.
      A presto,
      Claudia B.

      1. Tina

        Ciao Claudia, grazie per la tua gentile risposta!
        In realtà ho commentato sotto questo post ma li ho letti tutti quelli sulle Azzorre. Speravo di riuscire a vedere più isole. Credi sia una cattiva idea? Troppo poco tempo a disposizione? San Miguel merita comunque più delle altre o credi ci siano altre isole che meriti vedere assolutamente?

        1. Ah d’accordo Tina, adesso ho capito cosa intendi! Ecco, io posso dirti che in dieci giorni siamo riusciti a vedere in modo abbastanza approfondito Sao Miguel, ma comunque ci sarebbe stato ancora tanto da fare. Non ce la siamo sentita di rinunciare a nulla. L’isola di certo ha tanto, ma davvero tanto da offrire. Però una cosa è sicura, anche le altre sono un sogno: ricordo bene le ricerche fatte prima del viaggio, ognuna delle nove isole è un gioiello. Noi, come avrai letto, non le a bbiamo visitate, ma a malincuore. Visto che stai undici giorni (immagino siano inclusi i giorni di volo a\r) dall’Italia, potresti fare in tutto due o tre isole, per un totale di 3 giorni ad isola. Tipo Sao Miguel, Pico e Terceira. Non ti nego che magari sarebbe un po’ sacrificata Sao Miguel, ma ne verrebbe fuori un itinerario di certo interessante. Oppure puoi anche valutare un abbinamento di sole due isole: Sao Miguel- Terceira.
          Ti sconsiglio di aggiungerne di più, in quanto diventerebbe una corsa inutile. Anche perché devi tenere presente i voli per spostarti tra l’arcipelago che, per quanto giornalieri, richiedono comunque del tempo tecnico, così come la tappa negli uffici per il noleggio auto. Per quanto si prenoti tutto dall’Italia, serve sempre tempo sul posto!
          Spero di non averti confuso le idee :-).
          A presto,
          Claudia B.

  2. Stefano Stefani

    Ciao,
    Una cortesia:
    É possibile raggiungerle con un traghetto dal Portogallo? Si possono visitare in moto o in camper?
    Ho provato a cercare su internet ma é tutto molto vago.
    Grazie mille
    Stefano

    1. Ciao Stefano, grazie per avermi scritto.
      Allora, devo essere onesta e dirti che, al contrario delle Canarie, che so per certo si possono raggiungere in traghetto, non ho questa informazione sulle Azzorre. Ma credo proprio di no. Considera che nemmeno i collegamenti tra le isole non è il massimo!
      Le strade permetterebbero di certo di essere percorse in moto, così come con il camper, seppure non ricordo campeggi o aree sosta dedicate. Tutti i turisti arrivano in aereo, poi noleggiano l’auto, per cui magari non si pone il problema di crearne. Ci sono le merenderie, veri e propri parchi molto belli, riforniti di tavoli, grill e legna. Ma non ricordo aree per i camper.
      Mi spiace non saperti dire di più! Se hai altri dubbi chiedi pure.
      A presto,
      Claudia B.

  3. L'OrsaNelCarro

    Hahahahah Daniele PremioNobel per la pace hahahaha! 😛 Come faceva notare Silvia anche io ho avuto spesso l’impressione di guardare foto di foreste e ambienti tropicalizzanti! Che meraviglia queste Azzorre sono piene di sorprese, anche le terme! Ricordo ancora le foto nel tuo diario di viaggio con le casette colorate e quei piccoli agglomerati che a me fanno tanto porto di Nassau! *__* E dire che stavo proprio riflettendo sul discorso pericolosità dell’Oceano/Assicurazione di Viaggio ! La sfiga è in agguato anche in una piscina naturale cavoli! 😀 Mai senza 😉 Povero il tizio ma la verve di Daniele TOP! 😀 😀 😀
    Buona serata Claudia!

    1. Quel poveretto, con relativa impassibilità di mio marito, li ricorderò finché avrò vita. Soprattutto perché io mi sono resa conto dell’accaduto solo a disastro compiuto, mentre Daniele si può dire fosse in prima linea. In pratica dove c’è lui c’è tragedia, tipo la Signora Fletcher!
      Ora ci scherzo, ma allora mi sono parecchio spaventata, perché purtroppo le insidie sono ovunque, anche in un tale paradiso…
      Dani hai proprio ragione, questo angolo selvaggio di mondo è un misto tra vegetazione tropicale e pittoreschi villaggi. Il tutto condito con paesaggi che ricordano l’Irlanda. In pratica la perfezione!
      Buona serata cara!
      Claudia B.

  4. In effetti non penso mai alle Azzorre quando devo pianificare un viaggio, forse perché sono “là da qualche parte”, come un mondo a parte. E mi sembra di vedere che siano veramente un mondo a parte: europee ma con un paesaggio che di europeo ha ben poco (in certe immagini sembra addirittura tropicale!).
    Magari potrebbero essere il compromesso giusto per me che non amo la vacanza esclusivamente al mare e il Prigioniero che invece vorrebbe andare in coma sotto l’ombrellone ed essere rianimato alla partenza. E parlando di rianimazioni e coma quello dell’assicurazione è un consiglio molto utile (altra cosa di cui spesso mi dimentico). Poveretto quel tizio: a volte basta davvero una minima distrazione per farsi male.
    Buona giornata ?

    1. Temo seriamente che per lui il proseguo della vacanza sia stato un incubo. Ricordo ancora la sua figura immobile a terra o, peggio ancora, la sofferenza mentre lo caricavano in barca con la barella e il collare. Francamente non è stato un bel vedere, nonostante non si possa dire nulla sull’intervento dei ragazzi o dei medici. Cose che possono capitare, ma anche motivo in più per tutelarsi sempre.
      Le Azzorre sono quel compromesso di cui parli, posso garantirlo. Ci sono anche spiagge, ovviamente, ma spesso le onde dell’Atlantico possono essere feroci. Ecco allora che la piscina naturale, permette relax a stretto contatto con la natura, mista alla possibilità di bagnarsi in sicurezza. Per quanto riguarda le cose da vedere, poi, villaggi idilliaci, escursioni naturalistiche, punti panoramici che paiono giardini… credimi, un sogno posto in mezzo all’Oceano Atlantico!
      Bacioni,
      Claudia B.

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