Impossibile dimenticare la prima volta che si vede Carcassonne. Io lo ricordo quel momento. L’esatto istante in cui, le torrette e le merlature della cittadella medievale, mi si sono impresse sulla retina. È stata un’emozione rapida e inaspettata, concretizzata qualche giorno dopo con la visita della Cité. A quel punto non si è più trattato solo di cosa vedere a Carcassonne, ma di trovare il modo migliore per esplorarla e accettarla. Termine insolito, questo, me ne rendo conto. Ma l’itinerario di un giorno a Carcassonne è stato un percorso in cui si sono alternati stupore e un tocco di delusione.
Devo aver in qualche modo sbagliato a prendere le misure. Forse mi sono approcciata alla visita con aspettative irreali, fissata sul libro “I codici del Labirinto” di Kate Mosse, la cui lettura mi ha portato a seguire questo itinerario nel Sud della Francia. Fatto sta che ho ritrovato un’immagine ed un’atmosfera per nulla in linea con le aspettative. Va bene che stiamo parlando di uno dei luoghi più visitati di Francia, dopo Parigi, ma trasformare l’evocativa Cité in un’esposizione senza limiti di negozi, bar, ristoranti, musei di ogni sorta, senza un minimo di linearità, mi pare un po’ troppo. In questo diario di viaggio, quindi, vi parlerò non solo delle cose da vedere assolutamente a Carcassonne, ma anche di come viverla al meglio per ritrovarne l’antico fascino.
Voglio esservi d’aiuto nella pianificazione della visita a Carcassonne, così che possiate trarne il massimo e, allo stesso tempo, capire cosa aspettarvi. Ovviamente suggerirò anche dove parcheggiare gratis a Carcassonne, dove dormire e dove mangiare bene (seppure non tipico). Seguite questa guida completa per avere tutte le informazioni su cosa fare e vedere Carcassonne in una giornata, come tappa centrale di un tour storico ed esoterico nella Francia del Sud.
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Un giorno a Carcassonne: cosa vedere nella Cité.
Il viaggio on the road in Francia del Sud, si sta rivelando fonte di profonde emozioni. Dopo aver trascorso due giorni nei dintorni di Nizza, è arrivato il momento di vedere i siti più belli a Carcassonne e dintorni. Di entrare, cioè, nel vivo del percorso ispirato al romanzo “I Codici del Labirinto” di Kate Mosse, seguendo un itinerario tra paesi e rocche catare, con anche una deviazione nel villaggio di Rennes-le-Château. Soggiornando nella Bastide di Carcassonne, è semplice muoversi sul territorio, grazie ad autostrada e superstrade. Ma, oggi, raggiungerò finalmente la Cité per scoprirne bellezze e segreti. Il primo impatto mentre attraverso le Pont Vieux è inebriante.
Sotto di me scorre placido il fiume Aude, un eterno osservatore che ha avuto la fortuna di vedere Carcassonne nei tempi d’oro, prima della caduta e della ricostruzione di Viollet-le-Duc. L’Aude ha supportato speranze e vite, ha ascoltato grida e raccolto lacrime. Con il suo corso infinito, è come se avesse accompagnato la Cité dal passato fino al presente, in un cammino senza confini di tempo. In questa gelida mattina di Gennaio, la bruma invernale stringe Carcassonne in una sfumatura suggestiva, rimandando un’immagine priva di concretezza. Il profilo della città vecchia, appare come una macchia che esce dall’oblio.
L’abitato fuori dalle mura è un tranquillo villaggio elegante. Passare lungo il corso principale ancora addormentato, mi regala la sensazione di compiere un cammino di purificazione dal presente. Pare di ripulirsi dai tempi moderni, per entrare in un mondo passato. Ammiro con piacere questo nucleo abitativo composto da antichi palazzi eleganti e tanti portoncini colorati! Mentre dai vicoli in salita, sbucano le torrette della Cité, come un richiamo costante alla visita di Carcassonne.
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Cosa fare gratis a Carcassonne: il giro delle mura.
Dal 1997, Carcassonne è stata inserita dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Un esempio unico di architettura militare medievale, al punto da rientrare di diritto nella lista. Nonostante il tanto criticato restauro fatto da Viollet-le-Duc, c’è da dire che l’aspetto generale è di grande impatto. Nella Cité, stretta da una doppia cinta di mura, si entra attraverso la Porte d’Aude e la Porte Narbonnaise. Quest’ultima, l’unica da cui in passato potevano accedere i carri, è la principale e quella che scelgo personalmente per dare il via alla mia escursione. Ad accogliermi è la statua di Dame Carcas dalla quale, secondo la leggenda, prese il nome la città. Donna di grande forza morale e infinita determinazione, riuscì a tener testa all’assedio di Carlo Magno per oltre cinque anni, prendendo la guida dell’esercito dopo l’assassinio del Re, suo marito.
Decido di seguire subito la passeggiata lungo le mura di Carcassonne. A quest’ora non c’è quasi nessuno, così posso immergermi nell’esplorazione senza essere disturbata. Riesco quasi a risentire l’orgoglio di Dame Carcas, ma anche la disperazione della resa di Trencavel, secoli dopo, durante la Crociata contro gli Albigesi. Questa Roccaforte Catara, cadde pochi giorni dopo l’inizio dell’assedio da parte di Simone de Montfort nel 1209, a causa della mancanza d’acqua. In seguito Carcassonne divenne una fortezza inespugnabile, grazie alla costruzione di una seconda cinta muraria. Nessuno, infatti, riuscì mai ad andare oltre la conquista della città “nuova”.
Dagli spalti osservo il villaggio fuori dalle mura e, oltre il fiume Aude, la Bastide. È un brivido quello che mi percorre, mentre mi concentro sulla visione d’insieme, stretta dall’abbraccio potente della roccaforte. Perché quando venne abbandonata e dimenticata, così come le storie legate ad essa, la vita e le attività si trasferirono proprio nel nuovo centro. Eppure, grazie al sogno romantico di un architetto come Viollet-le-Duc, che lavorò anche al restauro di Notre-Dame a Parigi, voci e anime sono tornate. Vedere Carcassonne oggi, unendo magari la visita con le Rocche Catare dell’Occitania, è un cammino di consapevolezza verso un periodo storico drammatico e ricco di leggende, come quello della Crociata contro gli Albigesi. Un genocidio perpetrato senza pietà da Papa Innocenzo III, nel 1209, con lo scopo di colpire una minoranza religiosa, che praticava un cattolicesimo puro e semplice.
INFORMAZIONI.
- La visita completa attorno alle mura di Carcassonne è gratuita.
- Consiglio di iniziare il giro da Porte Narbonnaise, possibilmente la mattina prima che si riempia di turisti.
- Il cammino è semplice e adatto a tutti.
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La Cattedrale di Carcassonne.
Tra le cose da vedere gratis a Carcassonne, c’è anche la Cattedrale di Saint-Michel. La raggiungo subito dopo aver passeggiato tra i vicoli del villaggio cataro, straripanti di turisti e negozi di dubbio gusto. Ammetto che Carcassonne mi sta mettendo alla prova, quanto ad emozioni. Una serie di impressioni contrastanti e non sempre lusinghiere. Sto faticando non poco a unire l’immagine fiabesca vista dal Ponte Vecchio, la location storica descritta ne “I Codici del Labirinto”, il set a cielo aperto ammirato infinite volte nel film “Robin Hood Principe dei Ladri”, con Kevin Costner… e ciò che i miei occhi registrano con sgomento ad ogni battito di ciglia. Troppo caos, troppo rimaneggiamento, troppi negozi e troppi ristoranti. Dopo giorni di visite in una Francia segreta e poco battuta dal turismo, questo bagno di realtà assomiglia tanto ad una doccia fredda.
Trovo il modo di prendere da Carcassonne quanto di meglio ha da offrire, cercando di ritagliarmi i miei spazi. Dopo il bellissimo giro attorno alle mura, vado a vedere la Cattedrale di Carcassonne, parte delle opere restaurate da Viollet-le-Duc. Quando i giochi si fanno duri, cerco certezze in ciò che mi appartiene di più: la storia e la storia dell’arte! La luminosa Cattedrale Gotica del XIII secolo, è monumento storico dal 1886. La attraverso ammaliata dai riflessi colorati. La musica in sottofondo è un filo conduttore invisibile ed elegante, per assorbire tutta la grandezza di un edificio che, il tempo e le guerre, hanno piegato ma non distrutto.
INFORMAZIONI.
- L’ingresso alla Cattedrale di Saint-Michel è gratuito.
- Orari di apertura: 9-12; 15-19. Sabato: 9-12; 15-17. Domenica: 9.30-12.
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Cosa vedere a Carcassonne: le Château Comtal.
Appena esco dalla Cattedrale di Carcassonne, vengo inondata da un cielo blu intenso. Il meteo incerto del mattino, ha ormai lasciato il posto ad una bellissima giornata limpida. Su questo, che pare un morbido tessuto di lapislazzuli, spicca la mole dello Château Comtal, uno dei siti più belli e imperdibili da vedere a Carcassonne e nella Francia del Sud. Secoli di storia da calpestare e rivivere attraverso saloni espositivi, camminamenti di ronda e passeggiate lungo i bastioni.
Visito quella che fu la dimora dei Trencavel, partendo dalla Corte d’Onore. Si entra in una sorta di dedalo fatto di pezzi archeologici legati alla storia del castello, alternati ai panorami che si godono dai camminamenti di ronda. Il modo perfetto per scoprire dall’alto i cortili e la struttura dello Château Comtal. Ricerco nelle forme e nelle sensazioni i passi letti ne “I Codici del Labirinto”, le emozioni e le paure della protagonista Alaïs. Ma anche la sua forza e risolutezza, che tanto ricordano quelle di Dame Carcas. Senza allontanarmi dalla verità storica, con quel drammatico assedio dell’Agosto 1209, durante il quale Carcassonne mostrò appieno le proprie debolezze strutturali.
L’esercito del papato si unì ai combattenti mercenari, mandati dai baroni del Nord della Francia, per dare vita ad una guerra senza scampo. Guidati da Simone di Montfort, portarono a compimento il massacro di Bézier, proseguendo poi verso le altre cittadelle catare, tra le quali Carcassonne. Non so se a voi capita mai, ma ci sono luoghi che riescono a farmi sentire il passato. Lo comunicano con forza, come se grida e disperazione, appartenenza e vicende, avessero impregnato la terra e le antiche vestigia. Durante il tour tra le Rocche Catare dell’Aude, è successo spesso e, anche a Carcassonne, mi sento rapita da questa impressione.
Mi allontano dai saloni espositivi, per percorrere i camminamenti lungo i bastioni Ovest e poi quelli Nord: spettacolari punti panoramici sul territorio e sulla fortezza, i primi, esemplari angoli da cui vedere il meglio di Carcassonne, i secondi. Approfitto della visita per riflettere. Un viaggio deve essere anche questo, soprattutto quando nasce da una base storica e da un romanzo storico, fusi in una trama perfetta. Nella pace irreale del tardo pomeriggio, sembra incredibile che odio, devastazione e morte, abbiano macchiato eternamente l’Occitania. Non solo fulcro della religione Catara, ma anche banco di prova di quella che divenne l’Inquisizione, colpevole di aver portato sulla scena secoli di terrore e omicidi.
INFORMAZIONI.
- L’accesso allo Château Comtal di Carcassonne costa 9,5€.
- Orari di apertura dello Château Comtal: 2 Gennaio al 31 Marzo, dalle 9.30 alle 17; 1 Aprile al 30 Settembre, dalle 10 alle 18.30; 1 Ottobre al 31 Dicembre, 9.30 alle 17.
- Lo Château Comtal è aperto tutti i giorni tranne il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre. Il 14 Luglio i bastioni sono chiusi per i grandiosi fuochi d’artificio, organizzati in occasione della Festa Nazionale.
- Con il biglietto si può entrare ed uscire dallo Château Comtal durante tutto l’arco della giornata. Potete pertanto suddividere la visita nel modo che preferite. Per ragioni pratiche, il mio consiglio è di iniziare con gli interni, passando poi ai bastioni Nord e, infine, a quelli Ovest.
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Vedere Carcassonne di notte.
Non riesco a soffermarmi a fare foto tra vicoli e piazzette di Carcassonne. Ammetto che nulla mi colpisce veramente, rubo qualche scatto giusto per ricordo, non perché ci siano angoli belli da togliere il fiato. Il modo migliore per vedere Carcassonne è dall’alto dei bastioni e quando cala la sera. Nel primo caso, si ha l’immagine della Cité a volo d’angelo, con una visuale incantevole sui tetti, sui piccoli giardini privati, sulle piazzette. Oltre che sull’architettura della cittadella. La vita scorre velocemente e, forse, senza poesia. Ma, dall’alto dei camminamenti, la forza lirica di ogni immagine torna a dare senso a Carcassonne.
Ancora di più, però, ritrovo questa potenza evocativa mentre attraverso il Ponte Vecchio di notte, immergendomi nella Cité ormai svuotata di tutto il superfluo. Negozi chiusi, tende e ombrelloni rimessi al loro posto, pochi turisti e solo una parte di ristoranti e trattorie aperti. I lampioni segnano il cammino con il loro tocco caldo e, subito dopo cena, ne approfitto per ritrovare il contatto che tanto mi è mancato durante il giorno. Carcassonne in questo momento significa qualcosa! La sua presenza storica e letteraria assume quella giusta prospettiva che ho cercato per ore. Di giorno si nasconde tra souvenir e musei di dubbio gusto… di notte, invece, sguscia fuori dalla coltre del tempo che fu, riprendendo la propria dimensione. Ora sento davvero le vicende storiche e le parole del libro, come direzioni da seguire per entrare in contatto con la Cité.
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Carcassonne: cosa vedere oltre la Cité.
Per chi si ferma a Carcassonne più giorni, il consiglio è quello di vedere anche la Bastide. La città nuova è infatti molto accogliente e decisamente caratteristica. Nel periodo di Natale vi sono diverse piazze allestite con giostre, mercatini e attrazioni. Botteghe e brasserie, negozietti e mercati, vanno a completare un quadro davvero alettante.
Se avete la possibilità di organizzare il viaggio in Francia on the road in autonomia, vi suggerisco di non perdere i dintorni di Carcassonne. Le Quattro Rocche di Lastrours, ad esempio, sono ad appena 20 minuti d’auto dal centro. Stupenda, poi, l’escursione a Montségur e Mirepoix. Ma vale decisamente la pena anche prendersi del tempo per raggiungere Albi e Cordes-sur-Ciel, la Rocca di Peyrepertuse e Rennes-le-Château.
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Dove parcheggiare gratis a Carcassonne.
I posteggi a Carcassonne sono veramente cari. Per parcheggiare gratuitamente a Carcassonne, posso proporvi alcune soluzioni che, data la velocità con cui cambiano le cose, vi esorto a ricontrollare sul posto. La mia buona volontà c’è tutta, ma certe variazioni sono imprevedibili!
- Rue de la Creche ha un parcheggio non troppo grande ma gratuito, a ridosso del fiume Aude e a pochi passi dal Ponte Vecchio.
- In Place Gastone Jourdanne vi sono diversi posti liberi, ma bisogna arrivare presto. Il parcheggio si trova, infatti, in una zona molto comoda per raggiungere la Cité, proprio sotto il Ponte Vecchio, dove inizia la salita per Porte Narbonnaise.
- In Allée d’Iéna, vi sono posteggi lungo la strada e una piazzola in Rue Massena. Fino alla Cité sono circa 30 minuti di cammino.
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Mangiare e dormire a Carcassonne.
Come specificato prima, per dormire ho scelto un piccolo studiolo prenotando su Airbnb. Dato che non mi ha completamente soddisfatto, preferisco lasciarvi il link a Booking.com per cercare la soluzione più adatta a voi. Nella Bastide vi sono numerosi hotel e appartamenti, mentre nella Cité una o due strutture, ovviamente non a basso costo.
Per quanto riguarda il cibo, devo subito smontare le aspettative: non ho assaggiato nulla di tipico. Prima di partire non ho avuto tempo di fare ricerche e, una volta sul posto, ho trovato molti ristoranti chiusi a causa del periodo festivo. Alla fine ho fatto due scelte molto lontane da me, soprattutto quando vado all’estero. “Buffalo Grill”, ristorante di carne alla griglia, dove ho mangiato molto bene e “Chez Dani”, un piccolo ristorantino italiano di altissima qualità. A gestirlo è un giovane ragazzo toscano, che compie un’attenta selezione e lavorazione della materia prima. I prodotti sono eccellenti, così come le preparazioni, e il servizio impeccabile. Vicino all’autostrada il primo, nel cuore della Cité il secondo, sono tornata in ambedue i locali due volte e li sceglierei ancora oggi!
Claudia B.