
Se c’è una cosa di cui ci siamo resi conto durante l’organizzazione del viaggio alle Seychelles in autonomia, è di quanto l’isola di Mahé sia sottovalutata. Assurdo se pensate che, in cinque giorni di permanenza, non siamo riusciti neppure a visitarla tutta! Le cose da fare e vedere a Mahé sono più di quante ci si possa aspettare: tappe culturali, trekking, escursioni con ogni grado di difficoltà, on-the-road costieri e montani, tour tra i giardini botanici. E, naturalmente, un itinerario tra le spiagge, che lasciamo volutamente per ultime, tra le cose da vedere a Mahé. Non perché siano brutte, anzi: qui abbiamo scoperto paradisi tropicali unici e bellissimi.

Ci teniamo, però, a sottolineare come le Seychelles siano anche altro: non solo mare, non solo spiagge, non solo relax sulla sabbia, non solo resort. Questo arcipelago da sogno, disperso al largo dell’Oceano Indiano, è un inno alla scoperta, al colore, all’inaspettato! Nei quindici giorni trascorsi alle Seychelles, ci siamo avvicinati alla cultura e alla cucina creola, alle bellezze naturalistiche dell’arcipelago, alla loro storia, alla fauna e alle curiosità. Un po’ come tanti anni fa durante il viaggio su un’isola di pescatori alle Maldive. Perché avere la possibilità di viaggiare, per noi va di pari passo con la voglia di guardare oltre.

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Cosa vedere a Mahé in cinque giorni on the road.
Di Mahé ci siamo innamorati al primo sguardo. Trovando incredibile, tra l’altro, il modo in cui questo splendore viene messo abitualmente da parte, a favore delle altre isole delle Seychelles! Capiamo quanto il fascino misterioso e selvaggio di Praslin e l’idillio fatto vita di La Digue, possano attrarre senza riserve. Ma da qui a snobbare tutto ciò che c’è da vedere a Mahé, ce ne passa!
Subito dopo aver ritirato l’auto a noleggio all’Aeroporto di Mahé, raggiungiamo Cella Villa, la guest house ad Anse la Mouche dove soggiorneremo cinque giorni. Il lungo volo ci ha spossati, perciò riposiamo qualche ora prima di iniziare la lenta scoperta dell’isola. Un pomeriggio di esplorazione che ci porta a sud, verso Anse Intendance, lungo la W Coast Rd. Lasciamo che gli occhi si aggancino alle scene di vita quotidiana che si svolgono tra piccoli villaggi, improvvisati mercati e minimarket verso cui convergono le persone, sia per fare la spesa che per ritrovarsi dopo il lavoro. Una vera tipicità, che sostituisce i classici bar!

Il litorale selvaggio è da pelle d’oca, mentre l’Oceano Indiano sferza la costa senza pietà, giostrato come una marionetta dal monsone di sud-est. Prendiamo una strada sabbiosa chiusa da alberi, che lasciano filtrare raggi obliqui del sole. Una visione quasi celestiale, accompagnata dalla stretta spiaggia ormai inghiottita dall’ingordigia della marea. Stupenda Anse Intendance: bucolica e isolata, accoglie appena pochi curiosi… e un romatico matrimonio tropicale.

Dopo una passeggiata e tante foto, ripartiamo per raggiungere la S Coast Rd. La luce del sole sta calando velocemente, nonostante siano appena le 18, come capita sempre a queste latitudini. Troviamo un take away ad Anse Royale, dove io ordino del delizioso pesce con salsa creola, riso ed insalata, mentre Daniele gusta la stessa versione del piatto, ma col pollo. La nostra prima cena al take away è una vera sorpresa: sapori pieni e prezzi bassissimi! Facciamo anche una tappa al vicino market, per acquistare alcune cose da portare in appartamento, dove terminiamo la serata sulla nostra terrazza privata.

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Una giornata a Victoria, la capitale delle Seychelles.
Il secondo giorno sull’Isola di Mahé, visitiamo la piccola capitale Victoria. Un approccio colorato e speziato con l’arcipelago delle Seychelles, grazie all’anima variegata della città. Una passeggiata al mercato centrale, un itinerario tra gli edifici religiosi di Victoria, un’ora alla scoperta del Museo Nazionale di Storia e un’escursione al Botanical Garden, sono un approccio entusiasmante con le Seychelles. Trascorriamo il resto del pomeriggio a Beau Vallon, prendendo il sole sulla soffice sabbia tropicale. Attendiamo il tramonto, godendoci l’allestimento dei banchi improvvisati lungo la costa, pieni di frutta e pesce appena pescato.

INFORMAZIONI.
- Potete leggere qui il nostro itinerario completo a Victoria.
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Un’escursione da non perdere a Mahé: le Jardin du Roi.
Dopo l’esperienza di ieri al Botanical Garden di Victoria, abbiamo voglia di approfondire la conoscenza col lato più verde di Mahé! Saliamo in auto per raggiungere il vicinissimo Jardin du Roi. Il tempo è incredibilmente grigio e minaccia pioggia, ma stiamo imparando che alle Seychelles non vale il detto “il buongiorno si vede dal mattino”. Il clima cambia rapidamente, più volte durante il giorno. E, pioggia da una parte dell’isola, non significa pioggia su tutta l’isola! Bisogna solo essere positivi.

La strada che porta a le Jardin du Roi è stretta e ripida. Fortunatamente, l’auto noleggiata a Mahé piccola e compatta, ci consente di destreggiarci con facilità nello spazio ristretto. Quando raggiungiamo il bel giardino di spezie, siamo i soli visitatori, oltre ad una rumorosa scolaresca. Il grigio del cielo si scontra con il verde di questo parco, creato dal commerciante di spezie Pierre Poivre. Gli affacci sulla costa da qui sono molto belli, nonostante la mancanza di sole.

A parte le risate dei bimbi, a le Jardin du Roi siamo accompagnati solo dal silenzio e dallo sguardo attento delle testuggini centenarie. C’è un recinto in cui riposano e mangiano beate: una situazione diversa rispetto quella delle tartarughe giganti che vivono libere sull’Isola Curieuse. Nonostante il dubbio sulla recinzione (come sempre quando si tratta di animali), siamo così attratti da queste creature eleganti e affettuose, che iniziamo a nutrirle e coccolarle.

La semplice escursione all’interno del giardino, prosegue tra le spezie e il frutteto. Per la prima volta ammiriamo la pianta di cannella, una piantagione di vaniglia, l’albero di cacao. Passeggiamo in una foresta di banani e accanto ad una piccola coltivazione di anans, che ci rimanda con la mente a quella ammirata alle Azzorre. Mentre il sole, finalmente uscito dalla coltre di nubi, inonda di luce le Jardin du Roi, che ora sembra un silenzioso incanto naturalistico.

Prima di andarcene, visitiamo il minuscolo museo allestito nella vecchia casa del fondatore. A le Jardin du Roi c’è anche un ristorante con affaccio mozzafiato sulla baia, ma decidiamo di pranzare ad Anse Royale, nel nostro take away di fiducia. Ordiniamo insalta mista e insalata di pesce, prima di andare verso la vicina Distilleria Takamaka.

INFORMAZIONI.
- Le Jardin du Roi Spice Garden, è aperto dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 17,30.
- L’ingresso costa 125 rupie a testa.
- Per raggiungere le Jardin du Roi la strada è stretta e in salita. Ad un certo punto pare impossibile proseguire, in quanto l’asfalto lascia il posto al terreno sconnesso: un piccolo viottolo tra due case. Andate avanti, perché il parcheggio gratuito per visitatori e clienti si trova su quella strada sconnessa, dopo pochi metri.
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Distilleria Takamaka, una delle cose più belle da vedere a Mahé.
Restiamo nella zona di Anse Royale, per visitare la Takamaka Distillery. Con il solo ingresso nel cortile di La Plaine St. André, veniamo catapultati per direttissima nel fascino del periodo coloniale! La splendida dimora padronale, oggi ristorante, è affiancata dallo shop, dal chiosco che vende cocktail a base di rum e dalla distilleria. Un mondo parallelo, chiuso dal curatissimo giardino colmo di piante, alberi da frutto e spezie. C’è persino una piccola piantagione di canna da zucchero, usata proprio nella produzione del rum Takamaka!

Partecipiamo alla visita guidata in inglese, perché sarebbe folle trovarsi a Mahé e non vedere la Distilleria Takamaka. Chiudo gli occhi all’interno della casa padronale, inalando profumo di legno. E sogno di ritrovarmi vestita con l’eleganza del Settecento, in un pigro pomeriggio di Agosto. C’è magia in ogni suppellettile, anima in ogni mobile esposto. Per fortuna la presenza del ristorante, non ha imposto la chiusura ai visitatori esterni.

Speciale la passeggiata in giardino, tra piante officinali, spezie e alberi da frutto. Ci lasciamo condurre nel passato, a quel lontano 1792 quando, Jean-Francois Jorre de St. Jorre, costruì la tenuta La Plaine St. André, dandole il nome della sua città natale a Reunion. Varie produzioni si sono succedute nel tempo, fino ad arrivare al rum Takamaka dei fratelli d’Offay. L’intera tenuta ha una storia forte come gli alberi ad alto fusto, da cui il rum ha preso il nome. Sostiamo anche davanti al recinto che ospita due simpatiche tartarughe giganti, prima di andare verso la zona di lavorazione.

I profumi intensi di alcol in fermentazione e il caldo afoso, ci accolgono all’interno della distilleria. Quella che ci piace definire il Sancta Sanctorum di Takamaka Distillery, da cui escono 3000-3500 bottiglie di rum all’anno. La canna da zucchero è biologica e viene coltivata a Mahé, per essere poi lavorata direttamente in azienda. I serbatoi di acciaio inossidabile, permettono la fermentazione del rum con temperatura controllata. Mentre la distillazione avviene in alambicchi di rame. Infine il rum invecchia in botti di rovere americano e francese, assorbendo l’umidità del clima tropicale.

Creare rum è un percorso di amore e passione qui alle Seychelles, un atto di appartenenza che si arriva davvero a capire al termine della visita, grazie alla degustazione. Canna da zucchero ed essenze locali, acqua ricca di minerali della Vallée de Mai, danno al rum il sapore delle Seychelles. Nel piccolo shop della Distilleria Takamaka, assaggiamo sette diversi tipi di rum. Un’escalation avvolgente di sapori, che riempie i sensi. Spezie e vaniglia sono i profumi che per primi colpiscono il palato, raccontando la storia di queste isole.

Dopo la degustazione di rum, trascorriamo il resto del pomeriggio ad Anse Royale, vicinissima alla Distilleria Takamaka. Una spiaggia deliziosa, dove i colori del mare invitano ad immergersi lasciando a riva ogni problema. Rocce granitiche, avvolte da una natura lussureggiante disegnano figure mitologiche: siamo a ridosso della rumorosa strada costiera, eppure sembra di essere in paradiso…

INFORMAZIONI.
- L’ingresso con visita guidata in inglese alla Takamaka Distillery, costa 150 rupie.
- C’è un comodo parcheggio gratuito per ospiti e visitatori all’interno della tenuta.
- Consigliamo di controllare gli orari di ingresso direttamente sul posto.
- Il biglietto per la visita si acquista presso lo shop.
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Cosa fare al Morne Seychellois National Park.
La nuova giornata di esplorazione a Mahé, inizia con un tempo grigio e piovoso. Peccato, proprio oggi che abbiamo in programma la visita del Parco Nazionale, polmone verde dell’isola. Luogo naturalistico da vedere assolutamente a Mahé, il Morne Seychellois National Park ha davvero tanto da offrire. Escursioni adatte a tutti, una strada panoramica mozzafiato, la visita ad una piantagione di tè e la tappa storica presso un’antica missione.
Prendiamo la splendida Sans Soucis Rd. che collega Port Glaud a Victoria. Un percorso visivo che passa da punti panoramici sulla costa, a misteriosi e suggestivi tratti immersi nella foresta. In questo momento non ci importa nulla nemmeno della pioggia, della nebbiolina, né dell’umidità. Perché è come essere avvolti da una foschia fatata, che dona uno struggente senso di eterno.

INFORMAZIONI.
- La Sans Soucis Rd. è una strada bellissima che consigliamo di percorrere più di una volta.
- Per visitare il Morne Seychellois National Park si possono acquistare tour guidati, contattare un driver, oppure utilizzare gli autobus pubblici. L’ideale, però, è avere un’auto a noleggio e gestire tutto in autonomia. Non solo si taglia sui costi, ma in questo modo si ottimizzano al meglio le soste.
- L’inizio dei sentieri escursionistici è ben segnalato da cartelli.
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Visitare una fabbrica di tè alle Seychelles.
Prima tappa di giornata è alla Tea Factory SeyTè, una visita imperdibile sull’Isola di Mahé. Abbiamo visto le piantagioni di tè e le fabbriche di produzione alle Azzorre, alcuni anni fa, e per nulla al mondo ce le saremmo persi durante questo viaggio di due settimane alle Seychelles. Le piantagioni di tè sono sparse lungo la Sans Soucis Rd., e l’intero ciclo di lavorazione viene portato a termine alla Seytè Tea Factory.

Dal cortile della fabbrica si ammira un bel panorama sulla costa, anche se è la deliziosa teiera gigante con tazza, ad attirare gli sguardi evocando immagini legate ad “Alice nel paese delle meraviglie”! Ci aspettiamo di veder spuntare il Cappellaio Matto da un momento all’altro. In attesa dell’apparizione, paghiamo il biglietto d’ingresso e seguiamo la visita auto-guidata.

Tra le cose da vedere a Mahé in cinque giorni, la Tea Factory Seytè era un desiderio che portavo nel cuore fin da quando ne ho scoperto l’esistenza. Per fortuna Daniele mi ha assecondato, anche perché diversamente avrei dovuto disfarmi del marito… Appena entriamo in fabbrica, inizia a piovere, ma a questo punto non ci importa granché del clima.

Dato che è mattina, troviamo alcuni operai al lavoro. Il percorso inizia dalle vasche di raccolta delle piante di tè, che devono perdere impermeabilità per acquisire sapore. Le foglie vengono poi passate attraverso macchinari che provvedono a dividerle e rollarle, per circa mezz’ora, prima di essere portate nella saletta di asciugatura. Il rumore e il caldo afoso, ci fanno spostare subito nella sala successiva dove, i grandi macchinari originali, operano a catena per ottenere la macinatura delle foglie di tè. Controllati ovviamente dal personale.

Grammatura e confezionamento sono svolti manualmente, da un gruppo di operaie. E, il profumo che si sprigiona tra queste ampie sale, è quanto di più puro, naturale e divino, possa annusare un estimatore di tè… Prima di andarcene visitiamo il piccolo museo della SeyTè Tea Factory, e ne approfittiamo per fare scorta di tè. Tè verde, alla vaniglia e alla cannella, entrano di diritto tra i nostri acquisti, dato che i prezzi sono davvero ottimi.

INORMAZIONI.
- La Tea Factory Seytè si trova sulla Sans Soucis Rd.
- Si paga un biglietto di 35 rupie a testa.
- Vi sono comodi parcheggi gratuiti sia all’interno della fabbrica che all’esterno.
- Le piantagioni di tè si vedono lungo la strada, in particolare nel tratto che dalla fabbrica SeyTè porta a Victoria.
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Dove vedere una missione storica a Mahé.
A pochi km dalla fabbrica di tè, si trovano le vestigia di un’antica missione: The Mission Lodge. Una breve e agevole passeggiata nella foresta, consente di muoversi nell’area dove, nel XIX° secolo, Henry Venn fondò questa missione per ospitare i figli degli schiavi liberati. Un patrimonio storico di grande importanza per le Seychelles e per la cultura creola.

Restano poche tracce degli antichi edifici che componevano la missione: dormitori, cucine, bagni, laboratori, una casa per il maestro e la sua famiglia. I ragazzi imparavano le lingue e le attività lavorative, che gli avrebbero permesso di integrarsi nella società. Con il tempo fu necessario costruire un cimitero, quando morì uno dei ragazzi della scuola.

Un semplice sentiero conduce sino al punto panoramico: il grande gazebo da cui si domina la costa, inaugurato dall’intramontabile Queen Ely The Second, nel 1972. Quel giorno inaugurò sia l’Aeroporto Internazionale delle Seychelles che il padiglione, fermandosi qui a bere un tè. Un viaggio epico il suo, dato che arrivò alle Seychelles a bordo dello Yatch Britannia! Provoca sempre emozione l’idea di trovarsi negli stessi luoghi visitati da personaggi di grande prestigio, come Elisabetta II. Non solo la Regina per eccellenza, ma una vera Highlander (leggete: ne resterà solo una!).

INFORMAZIONI.
- L’accesso a The Mission Lodge è gratuito (Agosto 2019).
- C’è un piccolo parcheggio nei pressi dell’accesso al sentiero.
- Se impostate il percorso su Google Maps fate attenzione: non è ben settato. Tenete come riferimento il cartello che indica il cimitero storico e girate su quel viottolo.
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Tour panoramico della costa Nord di Mahé.
Scendiamo verso Victoria, la piccola e colorata capitale delle Seychelles, per mangiare qualcosa prima di proseguire con il nostro itinerario. Io scelgo dei noodles alle verdure, che non gustavo dal viaggio in Thailandia, mentre Daniele prende un’insalata con bocconcini di tonno fresco e verdure: una delizia.

Subito dopo pranzo, risaliamo in auto per percorrere la selvaggia N Coast Rd.: punti panoramici affacciati su spiagge semi-deserte e piccoli, sonnolenti centri abitati. Superiamo North Point e facciamo un paio di soste sulla strada che porta a Beau Vallon. Attimi di vita quotidiana si miscelano ad immagini paradisiache, permettendo la perfetta dose di immedesimazione.

Scegliamo di trascorrere il resto del pomeriggio su una spiaggia a Sud di Mahé, Anse Soleil. Approfittiamo, così, per ripercorrere la Sans Soucis Rd. avvolta dal sole, in uno scenario totalmente diverso da questa mattina! Anse Soleil per fortuna è poco frequentata: piccola, paradisiaca, merita l’intera ora d’auto, necessaria per raggiungerla da Nord. Sabbia soffice, mare impetuoso, palme e un lago salato dai mille riflessi, compongono un quadro perfetto in cui terminare la nostra quarta giornata a Mahé.

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Una spiaggia da vedere assolutamente a Mahé.
In questo ultimo giorno sull’isola, visiteremo due delle spiagge più belle da vedere a Mahé: Anse Major e Port Launay. Il panoramico trekking per arrivare ad Anse Major è un’escursione indimenticabile, che ha la forza di riempire gli occhi e appianare la mente. Passi che si mischiano a riflessioni, in fermimmagine di perfezione che si fondono con le emozioni.
A chiudere il cerchio sul viaggio a Mahé, prima della partenza per Praslin, è il tramonto infuocato che ammiriamo a Port Launay. Qui scopriamo senza ombra di dubbio il motivo per cui questa viene definita golden hour: una colata d’oro pare avvolgere ogni angolo del creato.

INFORMAZIONI.
- Sull’articolo dedicato, vi sono tutte le indicazioni su come arrivare ad Anse Major.
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Cinque giorni a Mahé.
Difficile affermare che i cinque giorni a Mahé siano volati: quando viaggiamo il tempo perde sostanza. Non possiamo dire che scorra veloce, né piano: semplicemente diventa privo di importanza. Le lancette corrono, le ore si susseguono, ma noi siamo talmente concentrati sulla destinazione, sulle emozioni, da non dare peso ai minuti che passano. Sulle isole tale sensazione si dilata, perché sono un piccolo micromondo fuori dall’universo, dove tutto si muove con regole proprie. E tempi diversi.
Sulla stupenda isola di Mahé, che troppo spesso viene (erroneamente) snobbata a favore di Praslin e La Digue, il senso di distacco spazio temporale è notevolmente amplificato. Abbiamo concesso agli occhi la possibilità di osservare e assorbire istanti di vita. E all’anima, di fotocopiare ricordi indelebili, da archiviare in memoria.
Claudia B.