Arriviamo a Ratisbona, attraverso il millenario Steinerne Brücke. Accidenti, questa visuale è davvero una cartolina! La città ancora addormentata, si stiracchia ai pallidi raggi del sole dicembrino, come una scolaretta in vacanza. Il Danubio scorre allegramente sotto di noi, mentre il cielo cambia colore alla velocità della luce: un insieme di tonalità, che spaziano dal blu balena, all’azzurro terso! Guglie di antichi edifici religiosi, si innalzano dai tetti del centro storico. I colori pastello, completano il quadro. Siamo partiti senza un’idea precisa di cosa vedere a Ratisbona in un giorno, ma abbiamo pensato ad un bell’itinerario strada facendo. Ed ora, non vediamo l’ora di conoscerla ufficialmente!
Ratisbona è una città tedesca unica nel suo genere, perché al contrario delle sue consorelle (fa troppo convento ??) non ha subito danni, durante il Secondo Conflitto Mondiale. Un caso talmente raro, di città medievale intatta, in quel di Germania, che l’Unesco ha deciso di dichiararla “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. E come dargli torto: qualsiasi redivivo cittadino di Ratisbona, che si risvegliasse ora dal proprio sonno eterno, saprebbe perfettamente muoversi per le vie della città. E, aggiungiamo noi, farci da guida per mostrarci cosa vedere a Ratisbona in 24 ore!
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Cosa vedere a Ratisbona in un giorno: Steinerne Brücke e il più antico ristorante della città.
La prima cosa appresa dalla nostra guida cartacea, è che vi sono molte tappe insolite, da inserire in una visita del centro storico di Ratisbona. E questo ci piace molto! A partire dal Ponte di Pietra, un gigante medievale che, ancora oggi, immette i visitatori nel tessuto urbano, come una sorta di collegamento diretto con il passato.

E non è un ponte qualunque: parliamo di una struttura nata con due secoli d’anticipo, rispetto al più famoso Ponte Carlo di Praga. Oltre ad uno dei primi ad essere stato pedonalizzato, in Europa, così come il centro storico di Ratisbona!

La visuale dal Ponte di Pietra, è una delle più belle di cui si gode sulla città di Ratisbona, mentre si cammina al di sopra delle acque del placido fiume Regen e del (meno tranquillo) Danubio.

Mi chiedo se, chi lo costruì nell’antichità, immaginò che avrebbe continuato ad essere una via praticabile, anche in un lontano futuro. Mi chiedo chi fossero quegli uomini che, nel XII secolo, edificarono questo possente monumento. Mi interrogo sulle loro vite, sui loro sogni.
Dallo Steinerne Brücke, dove chiedo a Daniele di immortalarmi mentre salto come un grillo, per fare incetta di like su Instagram (progetto sfumato per scarsa capacità del fotografo), è ancora possibile notare una piccola struttura. Talmente minuscola e in una posizione così inusuale, che salta subito agli occhi. Si tratta del “Wurstkuchl”. Sembra incredibile ma, questo chiosco, nel Medioevo era il punto di ristoro in cui manovali e costruttori, si fermavano a pranzare durante l’edificazione del Ponte di Pietra!
Una cucina antichissima, dagli interni quasi lillipuziani, che ancora oggi sforna quintali di tipiche salsicce, da gustare chiuse nei piccoli panini della Baviera! Certo, nel tempo è stato aperto anche un ristorante adiacente ma, in sostanza, è il “Wurstkuchl” che racconta con grande suggestione, secoli di storia. E di gusto! Purtroppo sfuma il nostro progetto di pranzare qui, a causa della fila chilometrica che troviamo attorno alle 13. Il mio consiglio, è di andare con largo anticipo, per non restare fregati.

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Cosa vedere a Ratisbona in un giorno: Porta Pretoria.
Mentre il cielo si tinge completamente di azzurro, sopra di noi (giuro, non è un’allusione ai mondiali di Berlino del 2006), il centro storico di Ratisbona prende lentamente a rianimarsi. Arrivano gruppi di turisti, i cittadini passeggiano o affollano le caffetterie. Restano invece chiusi tutti i negozi, dato che è domenica. Nonostante sia il 31 Dicembre, in Germania, così come in Austria, non si scherza quando si tratta di rispettare i diritti umani dei lavoratori.
Accompagnati da eleganti edifici, decorati con una maestria quasi fatata da addobbi natalizi divini, raggiungiamo Porta Pretoria. Ossia, un angolo d’Italia a Ratisbona. Premetto che non si tratta di una pizzeria (vi prego siamo seri, perché qui mi fanno chiudere tutto con il lucchetto). Porta Pretoria rimanda ai tempi dell’importante Castra Regina, fondata dai romani, il cui intervento ancora si nota nell’urbanistica della città. Ratisbona allora, era un punto nevralgico per controllare i confini dell’Impero Romano, a nord del Danubio!
Oggi, ammiriamo solo ciò che resta di Porta Pretoria, inglobata dagli edifici gentilizi del centro storico. Ma il fascino è innegabile! Soprattutto quando accediamo al patio, che appartiene ad un hotel (ma noi non siamo timidi), un vero angolo silenzioso e splendidamente decorato della città da cui, alzando gli occhi, vediamo spuntare le guglie del Duomo di Ratisbona.
Comunque, se vogliamo parlare di gemellaggio Roma-Ratisbona, possiamo dire che, anche noi, abbiamo ‘un pezzo di Germania’ in Italia: in fondo, Joseph Ratzinger, è originario di questa città! In pratica, Porta Pretoria loro, Papa emerito noi. E adesso aspetto la scomunica…
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Il Duomo di San Pietro a Regensburg.
Al di là del nostro disappunto per i lavori di ristrutturazione in corso, appena usciamo sulla Domplatz, Lui è lì a lasciarci a bocca aperta. Per inciso: Lui, è l’imponente Duomo gotico di Ratisbona.

Insieme a Daniele, ci prendiamo tutto il tempo per esplorare esternamente la struttura, spingendoci fino alla zona absidale, stretta in un piccolo cortile silenzioso, che non sembra nemmeno far parte del pianeta terra.
Entrare nel Duomo di San Pietro è un’esperienza mistica, soprattutto se l’organista sta facendo gli straordinari, allietando i visitatori con la propria musica celestiale. Mi ritrovo pervasa dai brividi, mentre percorro le tre navate, strette da colonne a fascio, che sfociano nelle ariose volte a crociera. Io qui sono a casa. Musica ed architettura, si stanno fondendo in un binomio che attraversa lo spirito.
A completare questa immagine che, pur essendo in terra tedesca, ricorda tanto “I pilastri della Terra” di Ken Follett, quattro grandi abeti ai lati dell’altare. E questa è davvero perfezione.
Uscendo, ci spingiamo verso l’elegante edificio borghese, posizionato proprio davanti al Duomo di Ratisbona: la Haus Heuport. Si tratta di un rinomato ristorante ma, anche per i non avventori, è possibile accedere al cortiletto, dove ammirare la bella scala in pietra.
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Le case torri di Ratisbona.
Ci inoltriamo lungo la piccola e pittoresca Kramgasse, dove le vetrine chiuse delle botteghe, fanno pensare ad un paese fantasma. Se non ci fossero tanti turisti ed il cielo azzurro, parrebbe quasi la scenografia di un set. Il dedalo di ricche viuzze del centro storico di Ratisbona, si è come incastrato nel Medioevo. La decadenza che seguì questo periodo d’oro, è stata una sorta di fermo immagine: il progresso si è arrestato, così come l’economia.
L’importanza della città scemò al punto che, come per San Gimignano, Ratisbona è arrivata sino a noi intatta, fotocopia del passato. Quando poi sbuchiamo sull’antica Wahlenstrasse, ci rendiamo conto che, le affinità con San Gimignano, non sono finite: ‘Santo Stinco’ (un nuovo beato elevato a tale rango, durante il viaggio in Baviera), ma quella davanti ai nostri occhi è una casa-torre? In effetti, le famiglie benestanti, nel periodo medievale usavano edificare case-torri, per mostrare il proprio prestigio. E, la Goldener Turm, è la più antica di Ratisbona.

Nel centro storico ce ne sono addirittura 30. Lo avevamo letto sulla guida ma, ad essere onesti, è impressionante trovare in Baviera un pezzo di Toscana. O di Umbria, perché anche a Perugia vi sono case-torri. Ovunque ci giriamo, è possibile scorgerne di diverse, integrate più o meno tra gli edifici del centro.

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Cosa vedere a Ratisbona in un giorno: casa di Oskar Schindler.
Persino entrando nell’angusta Watmarkt, una coloratissima casa-torre ci saluta con allegria. La tonalità intensa riempie il vicolo, come un sorriso in una notte buia.
Ma Watmarkt, nasconde anche un altro tesoro, di cui abbiamo scoperto l’esistenza solo grazie a TripAdvisor: la casa di Oskar Schindler. Prima del viaggio, non ho trovato tante informazioni online su Ratisbona. Per fortuna, durante il lungo tragitto in auto, sono capitata per caso su questa segnalazione, perché mi sarebbe dispiaciuto ripartire, senza fare una sosta davanti all’edificio. Non è possibile entrare, ed è segnalato solo da una piccola targa, ma non avrei mai voluto perderlo.

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Visitare l’antico ghetto ebraico di Ratisbona.
Difficile comprendere come, l’odierna centrale Neupfarrplatz, fosse in passato il quartiere ebraico della città di Ratisbona. Anzi, è il primo vero nucleo, in cui venne edificata la romana Castra Regina! Non abbiamo trovato indicazioni al riguardo, prima di arrivare qui. È qualcosa di cui ci rendiamo conto, entrando alla Neupfarrkirche.
Si tratta di un edificio di ritrovo, del culto luterano. Un punto di aggregazione che, incredibilmente, si rivela una sorpresa. Non perché sia particolarmente bella da un punto di vista estetico, ma perché racchiude un’esposizione piccolissima, che racconta questa parte di Ratisbona.
Qui, infatti, era presente una comunità ebraica numerosa, perfettamente integrata tra i cittadini cattolici. Gli ebrei vivevano in ben 40 abitazioni, avevano una scuola ed una Sinagoga. Una vera cittadina dove, per secoli, restarono senza problemi. Come insegna la storia, però, ogni convivenza può essere pacifica, fino a quando non entrano in collisione interessi economici. Non è un caso che, quando Ratisbona subì un forte arresto nella crescita, dopo gli anni d’oro del Medioevo, iniziarono a verificarsi forti tensioni tra i cittadini.
Le cose degenerarono nel XVI secolo, con la morte dell’Imperatore Massimiliano, da sempre aperto ed accogliente verso gli ebrei. Il concilio cittadino li cacciò, venne distrutta la Sinagoga e, ovviamente, nulla di quel passato resta oggi a Ratisbona. La piccola esposizione nella Neupfarrkirche, però, è memoria di quel tempo. Con un lieto fine: la decisione di costruire, in tempi recenti, una nuova Sinagoga, come simbolo di pace fra i popoli.
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Cosa vedere a Ratisbona in un giorno: la Alte Kapelle.
Dopo l’infusione di musica e Gotico, di cui abbiamo fatto incetta nel Duomo di San Pietro, proseguiamo la passeggiata lungo le vie della città, per immergerci nel sontuoso Barocco elogiato nella Alte Kapelle di Ratisbona. In realtà è Daniele a guidarmi fino qui, perché personalmente sono impegnata a fotografare anche le nostre ombre…
So che può sembrare strano ma, pur essendo un’appassionata di Gotico, innamorata del Romanico, venero anche il Barocco. Mio babbo mi dice sempre che pure io sono un pò barocca, ma non ho chiaro se, ai suoi occhi, sia una cosa positiva o meno. Diventerò protagonista, di puntata speciale di ‘Mistero’…

La Alte Kapelle, iniziata nei primi anni del Mille, per volere di Carlo Magno, venne decorata nel XVIII secolo, andando a rappresentare uno degli esempi di rococò, migliori d’Europa.
Per terminare la mattinata, decidiamo di spingerci fino alla Chiesa Niedermünster, che si trova a pochissimi passi dal Duomo. Anche in questo caso, l’edificazione è precedente alla decorazione definitiva, con cui ci accoglie oggi.

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Cosa vedere a Ratisbona: Schloss Turn und Taxis.
Subito dopo pranzo, ci dirigiamo rotolando verso il limitare della città di Ratisbona. Si, rotolando. Il luculliano pasto consumato in birreria, ci permette solo un movimento rotatorio. Il programma del pomeriggio, è la visita del Palazzo Turn und Taxis, una residenza nobiliare, costruita a ridosso dell’Abbazia di Sant’Emmerano.

Elegante e meravigliosamente sontuoso, Schloss Turn und Taxis è composto da un insieme di ambienti, che raccontano il grande casato da cui prende il nome. Questa antichissima famiglia, ancora proprietaria dell’edificio, diede vita al sistema postale europeo! Furono principi durante il Sacro Romano Impero e si arricchirono, acquisendo grande prestigio e ricchezza, grazie a questa attività. Potremmo dire che sono i padri, dell’attuale posta veloce. Non fosse che, il sistema di consegna, nel XV secolo era sicuro…oggi meno.

La visita guidata è molto interessante. Siamo i soli due italiani in un gruppo di tedeschi ma, grazie alle audioguide in italiano, e alla bravissima accompagnatrice che parla un inglese stupendo, ci gustiamo ogni attimo trascorso tra le sale di rappresentanza del palazzo. Fino al termine, nel chiostro estremamente suggestivo dell’antico monastero.

Per quanto non si possano fotografare gli interni, perché ancora residenza del casato Turn und Taxis, la mente registra ogni cosa. Arredi, tessuti, collezioni, stucchi, arazzi. Il vasto ‘giardino d’inverno’, che qui rappresenta una vera particolarità, dato che è parte stessa del palazzo, non una dependance nel parco. La sala da ballo ricercata e riccamente decorata, dove quasi è possibile immaginare ombre antiche, danzare attorno a noi. O la cappella palatina, un bozzolo intimo ed avvolgente, ancora oggi utilizzato per le funzioni.
Il costo dell’ingresso, con visita guidata e audioguida in italiano, è di 8,50€. Le cuffiette per l’audioguida, costano 1€ e si possono portare via.

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Cosa vedere a Ratisbona in un giorno: Haidplatz.
Ampia e colorata, questa piazza è piena di persone che trascorrono il pomeriggio tra caffetterie e passeggiate. Molto carini i vicoli adiacenti, da esplorare poco alla volta, soffermandosi sui particolari e sui giochi di luce, che si intensificano al tramonto.
Anche qui c’è una notevole casa-torre, di cui possiamo sbirciare il piano terra trasformato in locale. Il grandioso passato medievale di Ratisbona, trova il modo di farsi scorgere in ogni angolo.

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Visita all’Altes Rathaus di Ratisbona.
Quando arriviamo nella piccola Rathausplatz, la visita guidata al Municipio Vecchio sta quasi per finire. Peccato non poterlo inserire tra le cose da vedere a Ratisbona ma, saltare Schloss Turn und Taxis, ci sarebbe dispiaciuto di più. Entriamo comunque nell’atrio dell’Altes Rathaus, edificato a partire dal XIII secolo. Qui, dove si riuniva il Reichstag, poi sciolto da Napoleone Bonaparte, riusciamo a ‘rubare uno scatto’, come ricordo di questa sorta di invasione.
Rathausplatz resta una delle più belle della città di Ratisbona, per quanto mi riguarda. Ne apprezzo gli edifici, la quieta eleganza, il suo non essere troppo ampia, quasi ‘paesana’: il luogo perfetto in cui incontrarsi, sedere davanti ad una birra o scambiare quattro chiacchiere.
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Dove mangiare e dormire a Ratisbona.
Non avendo trovato posto all’antico “Wurstkuchl”, decidiamo di andare a pranzo alla “Regensburger Weissbräuhaus”. È una birreria accogliente, dove si mangia robusta cucina tedesca. Carni, patate, crauti, ma anche le birre, sono tutte di produzione propria!

Gusto ricco, vero e prezzi onesti. Oltre ad una gentilezza incredibile del personale. Pur avendo sbagliato un’ordinazione, l’hanno cambiata senza nemmeno farcela pagare. Per uno stinco con canderli di patate e crauti, un piatto assortito di salsicce con insalata di patate, un assaggio di quattro birre, una birra bionda, un tortino al cioccolato, abbiamo pagato 38€.
Per dormire a Ratisbona abbiamo scelto una soluzione low cost, molto pratica: l’Ibis Budget. Essenziale ma decisamente comodo e ben posizionato per vedere Ratisbona con facilità. Le camere sono piccole, ma pulite e calde. Due punti a favore per il parcheggio privato, incluso nella quota, e la vicinanza con il centro storico. Vi lasciamo il link booking alle strutture ricettive di Ratisbona, per aiutarvi a trovare quella più adatta alle vostre esigenze.
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Dove parcheggiare gratuitamente a Ratisbona.
A Ratisbona, i prezzi dei parcheggi sono piuttosto buoni. Ma, a mio avviso, il parcheggio gratuito di Dultplatz è la soluzione migliore. Perché resta a ridosso del centro e permette di accedervi passando dalla sua via storica: il Ponte di Pietra! Il modo migliore per entrare nel Medioevo, attraverso il Medioevo.
Claudia B.
Io Ratisbona l’ho vista in pieno agosto, con millemila gradi e la quasi impossibilità di camminare in pace senza rischiare di collassare. Sempre deserta, ma per il motivo opposto. L’unico posto affollato era il ristorante (ex rifugio di carpentieri) accanto al ponte, dove stavano arrostendo salsicce; 40 gradi ed un fumo infernale!!! Purtroppo quella cacchio di temperatura mi ha impedito di scoprire la città come avrei voluto, ad esempio il quartiere ebraico è rimasto completamente fuori… magari un giorno o l’altro avrò occasione di fermarmi di nuovo!
Baciotti!!
Dai un’altra occasione a Ratisbona, perché la città merita davvero. Magari con un clima più amichevole. Credo debba essere bellissima durante l’Avvento, ad esempio. Ma anche in autunno e primavera: sicuramente anche meno piena in queste due stagioni.
Noi l’abbiamo amata alla follia, nonostante l’impossibilità di trovare un ristorante libero per cena. Colpa nostra, comunque. Non si prenota il 31!
Bacioni,
Claudia B.
Carissima questa Ratisbona. Ei, e quanta poesia nel descriverla!!!?
Davvero Tizzi? Mi fido, se lo dici tu! Io ci ho messo il cuore, ma sai che non sono sempre sicura del risultato 🙂
Ratisbona è stupenda!
Baci,
Claudia B.
Finalmente ho avuto un po’ di tempo per me, ero curiosissima di leggere questo post ma volevo dedicargli il giusto tempo perché ero certa che avrei trovato tantissimi spunti!
Che dirti? Non avevo assolutamente idea che Ratisbona potesse essere così interessante! Dall’atmosfera d’altri tempi al Wurstkuchl alle riflessioni che Schindler porta subito alla mente. La Germania secondo me ha molto più da offrire di quanto molti pensino. Io ci sono stata due volte e mi ha stupita. La Baviera è un trionfo di bellezze e Berlino semplicemente splendida. Ora mi piacerebbe molto percorrere tutta la Romantische Strasse e approfondire la Regione bavarese per dedicarmi a cittadine proprio come Ratisbona.
Grazie Claudia per questo bellissimo reportage!
Un bacione
Grazie a te Silvia, per aver deciso di trascorrere il tempo leggendo questo reportage, ma anche per le tue splendide parole!
La Germania è stupefacente, guarda io ho ancora negli occhi le immagini del primo viaggio del 2002-03, con la campagna bavarese innevata! E il passaggio, anni dopo, attraverso la Foresta Nera! Per non parlare della navigazione sul Reno, su un traghetto postale.
Scoprire Ratisbona, è stato sorprendente a propria volta, anche se già mi aspettavo tanto da questa città.
Solo che, trovando poche informazioni online, non riuscivo a capire la portata ed il potenziale del centro storico. Quindi mi sono ritrovata a vivere sorprese continue!
Grazie per essere passata Silvia ?
Claudia B.
Ma quanto è bella Ratisbona! La mia prima e unica volta in Germania è stata a Berlino, la città meno tedesca della Germania. A parte il Nikolaiviertel, la capitale tedesca non regala degli angoli tipicamente tedeschi e questa cosa mi aveva deluso un pochino. Anche se Berlino mi ha comunque conquistato per molti altri aspetti.
Devo assolutamente tornare in Germania e respirare quell’atmosfera “tedesca” che cercavo a Berlino. La Baviera sarà sicuramente il posto dove la troverò. In estate, teoricamente, dovrei andare a Monaco di Baviera e chissà, potrei pensare di spingermi oltre i confini cittadini e vedere qualche città secondaria…sicuramente più autentica!
Si, ti confermo che lì la troverai. Anche Monaco di Baviera è molto bella, sai. Piccola, ma così invitante e accogliente! Se puoi, però, spingiti verso la campagna bavarese, cosa che ti consiglio perché regala panorami che ti porterai dentro per il resto della vita. I castelli di Ludwig, ad esempio, sono tappe imperdibili. Poi Neuschwanstein, fa già parte della Strada Romantica, quindi potresti anche valutare di percorrerne un tratto, oppure di vistare alcuni dei borghi più vicini.
Se trovi il modo di arrivare fino a Ratisbona, è un’altra sosta che ti suggerisco. Tra l’altro, in foto non rende quanto dal vivo! Poi, visitandola, troverai quella Germania autentica che cerchi, considerando che è arrivata intatta fino a noi 🙂
Baci,
Claudia B.
Bella Ratisbona si, ma vogliamo parlare del Duomo di San Pietro? Adoro lo stile gotico ma da grande amante del Natale trovo che gli alberi di Natale all’interno siano davvero la perfezione.
Per un attimo mi è sembrato di essere catapultata ad Hogwarts insieme al mitico Harry Potter!!!
Però ho notato che sono soliti inserirli in tutte le chiese, anche alla Alte Kapelle ce ne sono *-*
C’è poco da fare, le città a Natale si superano altamente.
Una delle cose che più amo della Germania, ma anche dell’Austria, è che nel periodo di Natale, persino gli edifici religiosi, vengono allestiti con decorazioni degne di un negozio! Alberi di Natale, rigorosamente veri, impressionanti, pieni di luci e decori in legno. Presepi bellissimi, artistici, stelle di Natale… Ogni volta resto senza parole, pur sapendolo.
Quando alla bellezza architettonica, si va ad aggiungere la grazia decorativa e la musica dell’organo, direi che poi abbiamo raggiunto la perfezione ?
Bacioni,
Claudia B.
Come per tanti posti, sarebbero baste le foto di Ratisbona per fartela amare. Adoro le città a misura d’uomo, che sembrano costruite apposta per poi inserite nei libri delle fiabe. Mi hai fatto innamorare di Ratisbona, soprattutto dei suoi ponti e dei suoi tetti (anche dei colori). Del resto, la Germania (e, in particolare, la Baviera) non deludono mai. Chissà perché, poi, la Germania viene sottovalutata! In realtà è un paese bellissimo, ricco di storia, cultura e natura ed è abominevole associarla al carattere che i nostri pregiudizi ci fanno associare ai tedeschi. Come al solito, mi complimento con te/voi per aver scelto di fare un viaggio originale, toccando mete non dico insolite ma di certo non così battute. Un bacetto Cla’!
Me lo chiedo anche io Robi, soprattutto perché i tedeschi, lo garantisco, sono di una simpatia unica! Guarda, siamo stati cinque giorni e, per tutto il tempo, ci hanno circondato di una gentilezza, disponibilità, correttezza, voglia di comunicare, che hanno davvero dato un valore aggiunto al viaggio. Ecco perché, come te, non mi spiego questo modo di sottovalutare la Germania come meta.
Ad un certo punto, ho dato ‘la colpa’, al fatto che la Germania, sia stata (giustamente) ricostruita in periodo post bellico. Il non avere località originali, intatte, ponte diretto con il passato, forse potrebbe costituire una sorta di mancata empatia tra luoghi e persone. Però mi sembra un parere anche limitante, nel senso che nessuno poteva chiedere alla Germania di restare distrutta! Per fare un esempio local, sarebbe come aver preteso da Gemona o Venzone (faccio solo due nomi), di restare macerie dopo il terremoto del Friuli! La ricostruzione è civiltà, ma anche rispetto per la propria patria.
Per cui, qualunque sia il pregiudizio nei confronti della Germania, io vorrei passasse il messaggio, che la realtà è diversa. Nel mio piccolo, mi auguro di riuscirci 🙂
Un bacione,
Claudia B.
Ma che bella Ratisbona. Mi ero già fatta un’idea della bellezza della Germania lo scorso aprile visitando la via Romantica, ma Ratisbona non è da meno.
P.s mi hai fatto morire dalle risate con la foto del salto mancato!
È evidente, vero, che ero appena atterrata (senza successo)? Accidenti al mio fotografo personale, non funziona molto bene ?!
La Germania è stupenda, io adoro anche la loro serie di strade a tema. In particolare spero di poter fare ‘La via Delle Fiabe’, il prossimo capodanno.
Un abbraccio Roberta,
Claudia B.
Mi è piaciuta davvero tanto questa guida! Mentre leggevo, riuscivo a figurarmi tutti gli scenari e le vie della città ed effettivamente, sebbene lo stile ricordi quello tirolese, ho trovato una certa affinità anche io con i borghi medievali di Toscana e Umbria!
Devo assolutamente andare a visitarla, amo la Baviera ma non ho mai avuto modo di visitare Ratisbona, devo rimediare!!
Sono felice di averti fatto fare un primo giro virtuale della città, cara Sara, perché se ami la Baviera, non puoi assolutamente perdere Ratisbona. E’ talmente particolare ed unica, nel suo genere (considerato che è una città medievale tedesca…intatta), con caratteri così inusuali, che a mio avviso rappresenta una vera chicca, in Germania. Oltretutto, l’atmosfera che vi si trova, è un valore aggiunto che solo passeggiando per le sue strade, si può provare.
Grazie per essere passata Sara 🙂
Claudia B.
Ma lo sai che mi ricorda un po’ le città altoatesine? C’è un filo che collega Alto Adige, Austria e Germania, nell’architettura, nelle forme artistiche e nelle atmosfere. Non sono mai stata a Ratisbona ed è bello scoprirla grazie a te.
Certo che in Europa abbiamo così tanti luoghi da esplorare, che mi vengono i brividi se ci penso…
Hai ragione Ilenia! Ne parlavamo proprio con Dani, qualche commento fa, e devo dire che sul serio c’è un filo conduttore tra Alto Adige, Austria e Germania, quanto ad architettura e stile. Anche per quanto concerne le decorazioni natalizie e le tradizioni culinarie, spesso si trovano analogie. A me, tra l’altro, piacciono moltissimo, perché quando visito l’una o l’altra, trovo quegli scorci da libro delle fiabe, che mi appiana l’anima e rende felice il mio lato giocoso.
A presto,
Claudia B.
Sembra carinissima Ratisbona! Anche se ci sono stata davvero tante volte, non ho un grande feeling con la Germania in generale. Però devo dire che la Baviera mi è piaciuta… e Ratisbona non si smentisce! Mi piacerebbe vederla prima o poi, abbinandola ad altre tappe come il castello di Neuschwanstein o un ritorno a Norimberga 🙂
A Norimberga prima o poi devo tornare anche io Diletta, perché ho un conto in sospeso con quella città, come con Wurzburg. Entrambe belle, ma vorrei dar loro la possibilità di conquistarmi completamente.
La Baviera è senza dubbio un fiore all’occhiello della Germania. Non dimenticherò mai i paesaggi idilliaci, prima di arrivare a Neuschwanstein. Né la giornata fantastica trascorsa a Ratisbona. Valgono assolutamente il viaggio.
A presto,
Claudia B.
Da molto tempo sogno di poter visitare questa regione della Germania, Ratisbona è decisamente una chicca, perfettamente conservata!
Con i vostri scatti viene ancor più voglia di visitarla! Bravi ragazzi, davvero una bella tappa!
Un bacione
Erica
Hai visto Erica, alla fine sono riuscita a recuperare sulla mancanza di studio! Soprattutto, è stata una sorpresa scoprire quante cose inusuali ci sono da vedere in città. Ve la consigliamo caldamente 🙂
Grazie per i complimenti,
Claudia B.
Un posticino davvero delizioso, me lo segno! Consiglio per foto con i salti: prova ad usare il multi scatto dello Smartphone…. ti assicuro che vengono fuori dei salti meravigliosi e salviamo Daniele da possibili sgridate da parte tua 🙂
Tienilo a mente Marika, perché Ratisbona vale davvero una visita!
Grazie del consiglio!!! Lo proverò subito perché, arrivata al quinto salto, sembravo una pazza ?! E si, almeno salviamo la vita a Daniele ?.
Un bacione Marika!
Claudia B.
E pensare che, fino allo scorso anno, abbiamo sempre un po’ snobbato la Germania.
Errore! Effettivamente è piena di sorprese interessanti e di città deliziose da scoprire.
Bella anche Ratisbona e – ma su questo non avevamo dubbi! – molto ben raccontata!
Ne terremo conto per il prossimo giro in Germania.
Buona giornata
andrea
È una cosa che capita spesso, sai! Forse, influisce anche il fatto di essere stata completamente ricostruita dopo la guerra. Viene a mancare quell’autenticità, che permette alle persone di entrare in empatia con i luoghi.
Però bisogna sempre dare un’occasione alle destinazioni, perché ridevano sorprese. Poi Ratisbona è una tale rarità in Germania, che merita di essere vista!
Andrea grazie per i complimenti e per essere passato!
Claudia B.
Ma che bella sorpresa questa città! Ammetto che però non sapevo bene dove fosse in Germania, e infatti prima di iniziare a leggere il post l’ho cercata su google maps ? Non proprio vicinissima da casa mia, ma tranquillamente fattibile magari con una tappa in Austria, magari.
Molti angoli mi ricordano un po’ Zurigo, altri invece il Nikolaiviertel a Berlino.
Peccato non siate riusciti a mangiare al Wurstkuchl, ma direi che avete trovato un degno sostituto!
Se tu approvi il cambio di ristorante, io mi sento serena Silvia, perché ormai sei ufficialmente il mio punto di riferimento! Ma non immagini che dispiacere, dover escludere il ‘Wurstkuchl’.
Vero, Ratisbona non è proprio a due passi. Noi l’abbiamo raggiunta direttamente, senza soste, perché avevamo solo un totale di cinque giorni a disposizione. Ma, alla fine, eravamo abbastanza cotti. Eppure ne è valsa la pena!
Saprai ormai, che Zurigo e Berlino sono nel mio ‘mirino di viaggio’: se mi dici che alcuni angoli di Ratisbona, ti ricordano l’una e l’altra… dovrò iniziare a stressare Daniele mentre dorme, con messaggi subliminali!
Un abbraccio Silvia,
Claudia B.
Caspita che bella città, proprio come piacciono a me con le cattedrali, gli edifici con le facciate caratteristiche, i fiumi rombanti, il gotico, il normanno e l’atmosfera quella bella invernale. Direi che c’è tutto l’occorrente per farmene innamorare!
Sai che anche se sono lontane centinaia di chilometri Ratisbona in molti punti mi ha ricordato Bolzano? W il medioevo!
E comunque che eleganza in tutto…pure nei biglietti dello Shloss, mi raccomando non li buttare! 😉
Daniele va tutorializzato assolutamente con un training intensivo di scatto veloce 😀 😀 😀
Buona serata ragazzi!
Sai Dani che, in molti scorci, angoli, colori, l’ha ricordata anche a me? In effetti, le città dell’Alto Adige hanno uno stile davvero simile a quelle tedesche ed austriache. Ed io sono innamorata dell’intero pacchetto ?! Non per altro, ma l’ordine, la pulizia, senza però perdere nemmeno un briciolo di suggestione, colpiscono molto la mia fantasia.
Una cosa che ho apprezzato tanto, poi, è stato il modo amichevole, gentile, alla mano, con cui siamo stati accolti dai tedeschi. Ovunque! A me, questi particolari, danno un senso profondo di gioia. E di appartenenza.
PS. Una cosa che non ho scritto, ma giuro è successa davvero, è che Daniele continuava a dire: “Non è colpa mia, il cello non ha lo scatto veloce!”. Ah, ecco. Adesso si chiama così?
Un bacio Dani,
Claudia B.
Un resoconto davvero esaustivo! Grazie alle tue parole e ai tuoi( forse vostri) scatti, mi sembra quasi di esserci stata. Sembra proprio un luogo uscito da un altro tempo, cosa forse più unica che rara in questo senso in Germania. Ma davvero bella, ho proprio voglia d’andarci! 🙂
Ratisbona mi incuriosiva da tempo e ti giuro Stefi, quando abbiamo iniziato a parlare del viaggio di Capodanno, ho provato un’attrazione fatale. Così con Dani abbiamo deciso di visitarla. Ed è stata una scelta ottima. Ratisbona non è sempre perfetta, per questo è stupenda. Il nucleo medievale, spesso si scontra con gli edifici moderni. Eppure dona costantemente un senso di stupore e sorpresa. Hai presente quei luoghi che, semplicemente, ti conquistano perché reali? Ecco, Ratisbona fa questo.
Grazie per i complimenti,
Claudia B.