La sorpresa ed il piacere, in realtà, sono stati reciproci e, il lungo viaggio verso Norimberga che, in questa prima giornata, non prevede alcuna sosta, è diventato molto più allegro e divertente, affrontato tutti insieme. Una scolaresca indisciplinata… di nuovo! Ma senza il risvolto giallo.
Il freddo è pungente (eufemismo per indicare lame affilate che ti lacerano il corpo), ma la compagnia troppo piacevole e, la stessa Norimberga, davvero affascinante, illuminata dalle fioche luci serali.
La città di Norimberga ha origini antiche, venne citata la prima volta nel 1050, e Federico II la proclamò “città libera”, nel 1219.
Nonostante il fiorire delle attività sopra citate, la città attraversò in seguito, un periodo di grave crisi economica, da cui si riprese solo nel XIX secolo, quando si ampliò l’industria del giocattolo.
Il passato di Norimberga è anche legato alla figura di Adolf Hitler, che scelse spesso la città come quinta per i congressi del partito e per le immense parate propagandistiche; ed è sempre da qui che egli promulgò le inumane leggi razziali, del 1935.
Iniziamo la visita dal panoramico Burg, dove sorge il Kaiserburg, la fortezza imperiale dei Conti Hohenzollern: in realtà si tratta di una vera e propria cittadella, composta dalle mura che racchiudono edifici e torrioni, una fortificazione medievale tra le più importanti d’Europa, distrutta durante la guerra e attentamente ricostruita.
Da qui si domina l’intera città di Norimberga e, il punto di accesso al centro storico, è molto pittoresco.
Siamo partiti piuttosto presto dall’hotel, quindi siamo l’unico gruppo che si sta godendo la bellezza del centro: un reticolo di vicoli acciottolati e piazzette da sogno, su cui si affacciano scenografici edifici a graticcio e spettacolari luoghi di culto, come la Chiesa gotica di San Sebaldo, proprio nel quartiere medievale.
Iniziata nel 1225 secondo i dettami del romanico, venne terminata nel 1379 in stile gotico. Negli anni della Riforma Protestante è stato uno dei capisaldi del protestantesimo.
Proseguiamo verso la vasta Hauptmarkt, la stessa piazza che ospita le casette del Mercatino di Natale, quelle che Daniele-Grinch si è offerto di bruc… smontare, DI SMONTARE!
Infatti le statue del carillon, rappresentano le sette figure dei principi elettori, che si chinano al sovrano.
Altro punto di interesse della piazza, è la Schoner Brunnen, una fontana dalla forma di un pinnacolo di 19 metri, che ha un disegno scultoreo estremamente raffinato e particolareggiato, su cui spiccano le figure di personaggi legati al Cristianesimo e alle Divinità pagane.
Per l’ora di pranzo troviamo un ristorantino tipico, non lontano dalla Hauptmarkt, dove ci concediamo un tranquillo pasto caldo, insieme ai compagni con cui condividiamo il viaggio.
Dato che siamo a Norimberga, non posso assolutamente saltare la visita alla Casa-Museo di Albrecht Durer. In realtà l’idea sembra piacere anche ai miei accoliti, che mi seguono fiduciosi fra i vicoletti del centro, fino all’abitazione di quello che fu uno dei maggiori esponenti della storia dell’arte: pittore e grafico di prim’ordine, operò in questa dimora dal 1509 al 1528.
E’ come venir catapultati nell’Europa del XVI secolo, anche perché l’ambiente in cui è inserita la casa, ossia la città vecchia di Norimberga, sottolinea e amplifica questa sensazione.
Proseguiamo verso lo Stadtmuseum Fembohaus, la Casa di Fembo, costruita tra il 1591 ed il 1596, è una residenza patrizia di grande eleganza, sede di commercianti nel periodo tardo-rinascimentale.
E’ un moderno museo interattivo, nonostante la visita si svolga tra stanze originali, sontuose e ricercate. E’ possibile ripercorrere la storia di Norimberga, sin dal passato… praticamente quasi mille anni di vicende!
Quando usciamo nella gelida serata bavarese, è ormai buio pesto; ci avviamo lentamente verso l’hotel, attraversando vicoli dall’aspetto ancor più misterioso ed affascinante; ci fermiamo per scattare alcune foto al bellissimo scorcio sull’Heilig Geist Spital, un edificio costruito tra il 1332 e il 1339, destinato come lascito per le persone bisognose e per gli anziani.
Rientriamo lentamente in hotel, dove ci attende una piacevolissima serata con il resto del gruppo.
Ultima giornata del 2007 e, per tutti noi, giorno di visite lungo la Romantische Strasse.
La città di Wurzburg è bella, anche se devo ammettere che non mi colpisce tanto quanto Norimberga; si tratta di una città antichissima, di cui già si ha notizia nel 700, che divenne ducato indipendente nel 1668, quando Federico Barbarossa sposò Beatrice di Borgogna.
Durante il periodo dei principi-vescovi, appartenenti alla casata di Schonborn, Wurzburg divenne un fiorente centro commerciale e architettonico, grazie alla costruzione di sontuosi palazzi barocchi, come ad esempio la Residenz. Prima vivevano nella Fortezza di Marienberg, che domina ancora oggi la città.
Visitiamo la Collegiata Neumunster, edificata in stile romanico e rimaneggiata in forme barocche, spingendoci fino al vecchio chiostro, che ospita ora il giardino Lusamgartlein, al centro del quale c’e la tomba del poeta trovatore, Walter von der Vogelweide.
Proseguiamo con la visita del vicino Duomo romanico di St. Killian, edificato tra il XII e il XIII secolo, anche questo rimaneggiato successivamente in forme barocche. Nel transetto asimmetrico, è posta la cappella funebre degli Schonborn.
Attraversiamo i bei viali cittadini, fino a raggiungere l’Alte Mein Brucke, il vecchio ponte monumentale sul fiume Meno, che attraversa la città, e su cui svetta l’antica Fortezza di Marienberg. E’ uno degli scorci più belli di Wurzburg.
Mentre ci dirigiamo verso il cuore del centro storico, la Marktplatz, ne approfittiamo per immergerci nella vivace atmosfera di Wurzburg: sarà perché è l’ultimo giorno dell’anno, sarà per la presenza di tantissime persone, fra cittadini e turisti, fatto sta che sembra ci sia l’intero mondo, oggi a spasso per il centro.
La stessa Marktplatz è gremita di persone che si accalcano fra i bar, i chioschi, i negozi ancora aperti; ma attirano tanti visitatori anche la Marienkapelle edificata nel XV secolo, in stile tardo-gotico, e la meravigliosa Falkenhaus, residenza nobiliare barocca, costruita nel 1751.
Dopo aver terminato le visite, anche noi ci lasciamo prendere dalla vivacità del centro: pranziamo in una paninoteca, prima di fare un giro fra i tantissimi negozi della città. Complice la bellissima giornata di sole, ci lasciamo completamente coinvolgere dall’euforia, prima di ripartire.
Questo pomeriggio, ci aspetta un autentico gioiello bavarese: Rothenburg ob der Tauber, in assoluto uno dei centri medievali più belli della Germania. Ragazzi che spettacolo!
Arriviamo nel tardo pomeriggio, quando la luce sta lentamente calando, esaltando ogni angolo di questo antico borgo del X secolo. Iniziamo con una passeggiata panoramica sulla cinta muraria, ampliata nel 1274, per ospitare anche gli artigiani all’interno delle mura.
Ci inoltriamo, quindi, nel cuore del centro che, durante la Seconda Guerra Mondiale, subì pesanti bombardamenti, così come Norimberga e Wurzburg: è solo grazie al certosino lavoro di ricostruzione se noi, oggi, possiamo passeggiare e visitare questi tre splendidi centri storici, come se nulla fosse successo.
Spettacolari edifici a graticcio dai colori sgargianti, stradine semi-deserte, decorazioni natalizie di una grazia fiabesca, ci accompagnano fino a quel gioiello che è la Marktplatz, su cui si erge imponente il Municipio, costruito in parte in stile gotico, in parte rinascimentale.
Nella penombra di questo paese d’incanto, che sembra scaturito direttamente da uno dei miei sogni natalizi, ci spingiamo lungo i viali pittoreschi del centro, in un’atmosfera sempre più coinvolgente, fino ad imbatterci nelle caratteristiche porte di accesso alla città, oggi scorci di una bellezza che merita di essere immortalata in mille immagini.
Ad un tratto, ci lasciamo attrarre dalle luci accese del solo negozio aperto del centro. Sappiamo che, in occasione del Capodanno, le attività dei paesi del nord chiudono attorno alle 14, quindi ci sembra strano trovare questa sorte di “faro” nella notte di Capodanno.
Fino a quando non ci avviciniamo… e scopriamo il “paradiso del Natale”: un antico negozio di giocattoli e articoli natalizi, assolutamente da visitare, non fosse altro per la particolarità e lo splendore degli allestimenti. La meraviglia di Rothenburg è ricreata all’interno di questi locali: magnificenza, dentro magnificenza! Ci si potrebbero perdere ore intere.
Avendo ancora tempo a disposizione, continuiamo affascinati la nostra passeggiata di scoperta, fra vicoli fiocamente illuminati e decorazioni natalizie sublimi, tra le quali spiccano ricostruzioni di paesaggi invernali, all’interno di alcune finestre, degli ambienti in miniatura deliziosi.
Se qualcuno mi avesse parlato di Rothenburg, ma io non l’avessi vista con i miei occhi e percorsa con i miei piedi, francamente non penso che avrei creduto possibile esistesse un luogo del genere.
Prima di andarcene, entriamo in una piccola, caratteristica caffetteria, per ristorarci con della cioccolata bollente: la simpatica tazza in porcellana, per cui viene fatta pagare una cauzione nel caso la si volesse tenere come ricordo, è ancora oggi una delle mie preferite, e la uso regolarmente a casa, nel periodo dell’Avvento, per bere tè, latte, caffè o cioccolata, ricordando il magico luogo in cui l’ho acquistata….
Rientriamo a Norimberga drogati dalla bellezza, come se avessimo vissuto un sogno ad occhi aperti. Ceniamo in hotel, poi andiamo tutti insieme fino al Burg, per festeggiare l’arrivo del 2008.
Non ci sono grandi eventi, solo tante persone che brindano al nuovo anno e, allo scoccare della mezzanotte, lancio di fuochi e petardi… che mi hanno quasi resa vedova, a nemmeno dieci giorni dal matrimonio: io odio i petardi!
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Inizia in questo primo giorno del 2008, il rientro dal fin troppo breve viaggio in una Baviera da favola, a coronamento di un anno davvero speciale.
Ma, prima di rimettere piede in Italia, abbiamo ancora una sosta in serbo: la visita della città di Innsbruck, capoluogo del Tirolo.
Troviamo freddo e neve, ma il tempo è stabile. Questo ci permette di usufruire il più possibile del (poco) tempo a disposizione.
Ci dividiamo dal resto del gruppo, dato che si tratta di una visita libera, per la quale ho in mente alcune precise soste. Dopo aver visto alcune immagini che mi hanno stregata, io e Daniele entriamo a visitare la Hofburg: abbiamo avuto il piacere di ammirare quella di Vienna e non vogliamo lasciarci sfuggire questo imperiale bocconcino, a nostra disposizione.
Il Palazzo, residenza ufficiale della famiglia imperiale austriaca, è un antichissimo edificio: il primo castello era di origine medievale e servì da fortificazione per la città di Innsbruck. Fu Maria Teresa d’Austria che volle la trasformazione del fortilizio, in un sontuoso palazzo rococò.
Gli interni sono meravigliosi, una vera delizia per gli occhi, con volte affrescate, stucchi dorati, porcellane, marmi, una fucina di meravigliose opere d’arte. La Sala dei Giganti, poi, riecheggia i fasti del periodo imperiale, con i suoi oltre 31 metri di lunghezza e le decorazioni a perdita d’occhio.
E’ facile pensare alle serate di gala, ospitate all’interno di questo elegante spazio. In realtà, troviamo imperdibili tutte le stanze imperiali e, quando usciamo in strada dopo la visita, anche il centro storico di Innsbruck ci accoglie con lo stesso regale splendore.
Quello che era un antico borgo medievale, appare oggi con edifici affrescati nei colori più vivaci e scorci affascinanti, il tutto piacevolmente addobbato in occasione delle festività. Arriviamo al Tettuccio d’Oro, balconcino sontuosamente decorato, voluto dall’Imperatore Massimiliano I, che risalta sul Palazzo dell’Arciduca Federico IV, illuminato da qualcosa come più di duemila tegole in scaglie di rame dorato.
Splendido il piccolo slargo su cui si affaccia, dominato dalla mole di un grande albero di Natale, ed edifici porticati, sotto cui ci sono tanti allegri locali e bar; arriviamo fino al fiume Inn, scintillante sotto i raggi del sole invernale.
Mangiamo qualcosa di veloce, mentre proseguiamo con il nostro giro esplorativo, soffermandoci ad ammirare anche le vetrine dei negozi che, per la grazia con cui sono decorate, meritano da sole una visita!
Siamo lungo la bellissima Herzog-Friedrich Strasse, che parte proprio dal Tettuccio d’Oro, con un’infilata di palazzi porticati, fino ad aprirsi in un allegro salotto cittadino dove, anche oggi, ci sono alcune casette del mercatino natalizio.
Tantissime persone, qui, si godono la soleggiata giornata di festa, è un luogo vivace e molto elegante, con gli edifici barocchi che vi si affacciano, i ristoranti e i bar.
Ci avviamo pacatamente verso il Duomo della città, intitolato a San Giacomo, uno degli esemplari di architettura barocca di maggior pregio, presenti in Tirolo; anche la Domplatz su cui si affaccia è carinissima, raccolta, piacevole, con l’aiuola che ospita il presepe in legno, proprio davanti al portale d’ingresso .
L’edificio fu costruito tra il 1717 il 1724, io mi innamoro subito della facciata in pietra a vista, dalla forma concava, con le finestre ampie disposte su due ordini, che rendono luminosissimo l’interno. Il che valorizza gli stucchi, i marmi e gli affreschi che adornano interamente la navata unica, su cui è strutturato.
Ci rendiamo conto che manca davvero poco alla partenza, perciò lasciamo questa perla del barocco, per dirigerci velocemente verso l’ultimo edificio che avevo previsto fra le visite di oggi: la Hofkirche, ossia la Chiesa di Corte.
Non a caso si trova vicinissima alla Hofburg. Guardando da fuori la semplice facciata inserita nella struttura dello stesso Palazzo Imperiale, non si direbbe che, l’interno, possa nascondere tanta bellezza.
Questo edificio venne costruito dal 1553 al 1563, in onore di Massimiliano I d’Asburgo, di cui ospita il monumento funebre, un cenotafio (ossia una tomba vuota, visto che l’Imperatore è sepolto altrove) al lato del quale sono allineate 28 statue di bronzo.
Le statue sono imponenti, altissime ed incutono un certo timore; rappresentano parenti e antenati di Massimiliano, una sorta di esaltazione del rango e della persona. L’impatto visivo d’insieme è notevole. Anche il sarcofago dell’Imperatore, con scolpite scene della sua vita, e il cancello decorato con foglie d’oro che lo protegge, sono incredibilmente ricercati.
Se a questo aggiungiamo l’organo monumentale, le colonne in marmo che terminano in volte a sesto acuto, scolpite minuziosamente, capirete perché una tale bellezza e particolarità, mai ce la si aspetterebbe, osservando la semplice facciata.
Purtroppo non resta più tempo e dobbiamo avviarci al punto di raccolta, lasciandoci alle spalle l’adorabile città di Innsbruck, che ci ha regalato un inizio d’anno memorabile.
Ad oggi posso dire che, questo breve viaggio, è stato senza dubbio il modo migliore per cominciare la nostra vita come marito e moglie viaggiatori: un vero e proprio seguito degli anni precedenti e l’inizio di quelli successivi.
Da allora non ci siamo mai fermati, abbiamo usato ogni risorsa per perseguire l’intento di non smettere mai di viaggiare e, in un modo o nell’altro, ci siamo riusciti. Ed è il più bel regalo di vita che ci siamo fatti e ci stiamo facendo.
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Consigli utili
-In Baviera e in Austria fa freddo!!!! Cercate di non sbagliare indumenti… specialmente cercate di non fare errori di valutazione sul cappotto. Potreste passare giorni difficili, tipo “Piccola Fiammiferaia”, ma senza fuoco. Pure.
-Se ad un certo punto sentite i piedini bagnati… vuol dire che, oltre al cappotto, avete sbagliato anche scarpe: mi domando ma, mentre facevo le valigie, ero posseduta dallo spirito di Minnie?
-Se anche voi viaggiate con un marito Grinch, fate attenzione che non abbia accendini a disposizione, per dare fuoco alle casette vuote del mercatino natalizio. Magari usando la scusa che vuole riscaldarvi… Credetemi, non sarebbe carino!