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Cosa vedere in Val d’Aosta in dieci giorni

Cosa vedere in Val d’Aosta in dieci giorni

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA IN 10 GIORNICosa vedere in Val d’Aosta in dieci giorni? Ve lo racconto con questo diario del viaggio on-the-road! Un tour esperienziale tra castelli e borghi, in cui mi sono concessa anche qualche passeggiata esplorativa. Oltre alla salita alla Punta Helbronner per vedere il Monte Bianco.

Arrivo ad Aosta in una bellissima mattinata di agosto. Dopo aver sistemato al volo il bagaglio in hotel (che in questo racconto chiamerò Il Temibile, per quanto è orrendo), mi dirigo in centro per visitare la straordinaria Foire d’été.

Si tratta di una grandissima fiera del tradizionale artigianato valdostano che, dalla fine degli anni ’60, si svolge lungo ogni via e piazza di Aosta. Vi prendono parte qualcosa come più di 500 espositori, artigiani e artisti! Per me, che amo questo genere di manifestazioni, è il benvenuto più bello che potessi aspettarmi. Oltre ad essere uno degli eventi da vedere assolutamente in Val d’Aosta.

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA: TOUR DELLA CITTA' DI AOSTA

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Cosa vedere ad Aosta in un giorno.

La città di Aosta è antichissima! Era presente già in epoca protostorica, divenne insediamento della tribù dei Salassi e, in seguito, fu raggiunta dai romani nel 25 a.C. (dove non arrivavano quelli?), che la fortificarono con mura, porte di accesso e le diedero l’aspetto tipico del castrum. Lo stesso che ancora oggi la caratterizza. È proprio all’interno delle mura, che si trovavano i quartieri residenziali e i principali punti di aggregazione, come il teatro, le terme e il foro. 

Aosta si presenta ancora con l’ordinato reticolo di strade perpendicolari, lungo le quali passeggio in questo caldo pomeriggio. Il centro storico è pieno di persone, dato che c’è la fiera. Un’alternanza tra chi si ferma a vedere i prodotti artigianali, chi entra nei negozi e chi visita i monumenti della città.

Parto da Piazza Émile Chanoux, cuore del centro storico, su cui sorgono il Municipio e l’Hôtel des Etats. Dato che amo molto le architetture religiose (in particolare le chiese insolite dell’Italia), non perdo gli sfarzosi edifici della città! La Chiesa di Santa Croce del 1682, sulla cui facciata spicca l’affresco che rappresenta il ritrovamento della Vera Croce da parte di Sant’Elena. L’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista, edificata nel IV secolo, quando si diffuse il Cristianesimo anche in Val d’Aosta. Fu completamente rimaneggiata nell’XI secolo e terminata nel 1848: praticamente è un manuale di storia dell’architettura! Infine la Collegiata di Sant’Orso, con il chiostro e il campanile romanici e l’interno tardo-Gotico. Il pomeriggio vola, così rientro al Temibile per una doccia e la cena che, almeno, è ottima.

Nonostante sia stanca, dopo la levataccia di stamattina, mi condedo una passeggiata serale ad Aosta. Bellissima nello scintillio notturno con le attività artigianali della Foire d’été che proseguono, rimandando un senso di sospensione spazio-temporale! Assisto a dimostrazioni di ricamo, scultura, antichi mestieri, accompagnate da tanta musica. Mi spingo fino alla monumentale Porta Pretoria e all’Arco d’Augusto, poi mi siedo in una piccola e accogliente enoteca a bere qualcosa.

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Quali castelli vedere in Val d’Aosta: Bard, Issogne, Verrès.

Questo viaggio in Val d’Aosta è l’occasione di vedere alcunu dei castelli più importanti della regione. Ad iniziare dal grandioso Forte di BardLa fortificazione si impone maestosa sul piccolo, delizioso, borgo di Bard, colpendo immediatamente con la sua massiccia presenza. Dopo un lungo periodo di degrado, è stata fortunatamente riportata all’antico splendore.

QUALI CASTELLI VEDERE IN VAL D'AOSTA

All’interno trovo diversi percorsi museali: il Museo delle Alpi, le prigioni dove si rivive la storia della fortezza e, per mia grande fortuna, una mostra temporanea dedicata all’artista modernista, Alphonse Mucha.

QUALI BORGHI VEDERE IN VAL D'AOSTA: BARD

La visita al Forte e al borgo di Bard mi assorbe per tutta la mattinata. Infatti solo verso le 14 raggiungo il Castello di Issogne, per continuare il mio tour tra i castelli da vedere in Val d’Aosta. Partecipo alla visita guidata, partendo dal bellissimo cortile, con gli stemmi e i ritratti degli Challant, cui la dimora passò dopo l’iniziale dominio dei vescovi di Aosta. Qui ci sono anche la fontana del melograno e le singolari lunette dell’androne, decorate con immagini delle attività artigianali. La visita prosegue sui tre piani interni, dalle cucine alla sala padronale, dalla cappella palatina alla stanza della Contessa, dalla stanza del Re di Francia alla stanza dei Cavalieri di San Maurizio.

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA: CASTELLO DI ISSOGNE

La mia giornata dedicata ai castelli della Val d’Aosta, continua con il Castello di Verrès. Molto suggestivo, posizionato su uno sperone di roccia, da cui domina il borgo e la sottostante vallata. L’edificio è antica proprietà dei De Verretio e passò poi agli Challant, i quali diedero all’edificio l’attuale aspetto difensivo. Per un breve periodo fu anche possedimento dei Savoia, prima di passare ancora agli Challant che mantennero il castello fino al XIX secolo. Solo grazie ad un gruppo di studiosi appassionati di Medioevo, Verrès fu riportato all’antico splendore… per fortuna! Salgo al fortilizio lungo un ripido sentiero in sassi, che ha un affaccio bellissimo su tutta la vallata, immersa nel sole pomeridiano.

CASTELLI DA VEDERE IN VAL D'AOSTA

Trovo straordinaria anche qui la visita guidata, grazie alla quale riesco a sentirmi protagonista della storia di una delle più belle fortezze da vedere in Val d’Aosta. Oltre ad apprezzarne la struttura geometrica disposta su tre piani ad anello, collegati da un’imponente scala in pietra. Visito i saloni, la sala d’armi e la cucina del piano terreno. Per roseguire, poi, con il piano nobile, dove ci sono le stanze private dei signori del castello e la sala da pranzo.

Nel tardo pomeriggio, dopo tanti km macinati tra residenze d’epoca e storia, scendo nel piccolo borgo ai piedi del castello, per bere qualcosa di fresco e rilassarmi, prima di fare una passeggiata alla scoperta dei vicoli e della Collegiata di Saint- Gilles. Dopodiché, abbasso i finestrini e torno tranquillamente ad Aosta per la cena e una passeggiata serale nel centro. Ho scoperto una gelateria che fa deliziosi cremini artigianali, che voglio svaligiare!

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Visita al Castello di Fènis.

Oggi mi aspetta una giornata molto ricca: il mio on-the-road in Val d’Aosta, prosegue tra il Castello di Fènis e la Valle di Gressoney. Inizio proprio con l’elegante residenza signorile, luogo di rappresentanza per gli Challant: Fènis. Vista la mancanza di protezioni naturali, dotarono la struttura di un valido impianto difensivo, torri e mura merlate, oltre che di decorazioni degne di una residenza nobiliare. 

Anche qui, come in tutto il circuito di castelli da vedere in Val d’Aosta, la visita si svolge con una guida professionista. Una formula appassionante e coinvolgente, che trasforma ogni visita in un romanzo vocale. Il circuito passa da cortili, cucine, sala d’armi, stanze per armigeri e servitù. Poi si prosegue al primo piano, che è quello di rappresentanza. 

Noto con divertimento che, fra i vari castelli della Val d’Aosta, c’è una sorta di gara a chi possiede il camino più imponente. In realtà è una cosa molto divertente perché, da due giorni, sento la frase: “Questo è il camino più grande di tutta la valle!”. Chissà chi avrà ragione?

ITINERARIO TRA I CASTELLI DA VEDERE IN VAL D'AOSTA: FENIS

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Cosa vedere in Val d’Aosta: la valle di Gressoney.

A metà mattina mi metto in auto per raggiungere la Valle di Gressoney., quella che per me resta la zona più bella da vedere in Val d’Aosta. Attraverso una serie di paesaggi strepitosi e strade panoramiche da togliere il respiro. Poi, all’improvviso, arrivo in quella piccola perla che è il paese di Gressoney-Saint-Jean

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA IN VACANZA: GRESSONEY-SAINT-JEAN

Questa località si affaccia sul piccolo e scintillante Lago di Gover, lungo le cui sponde, oggi, ci sono tantissime persone che si godono il sole, con alle spalle il massiccio del Monte Rosa. Nel borgo si possono ancora vedere alcune case Walser, attorno alla chiesa di San Giovanni Battista e, non lontano da qui, parte anche un sentiero che porta all’Alpenzu, antico insediamento Walser

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA: VALLE DI GRESSONEY

Mi innamoro dell’atmosfera del paese, così rilassata e incantata. Visito la chiesa del 1515, prima di entrare in una piccola bottega per fare dei panini, che gusto su una panchina della piazzettai. Mi fermo a prendere un caffè e chiedo informazioni per raggiungere Castel Savoia. Oltre ad essere la sontuosa residenza estiva della Regina Margherita, è stato anche il set del film “Il peggior Natale della mia vita”, con Fabio de Luigi, Cristiana Capotondi e Diego Abbatantuono.

Si potrebbe anche andare in auto, però mi consigliano di prendere il sentiero che collega il centro di Gressoney-Saint-Jean al castello che, se per alcuni tratti attraversa il bosco, ha generalmente panorami da sogno sulla valle!

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA: CASTEL SAVOIA

Per visitare i fastosi interni di Castel Savoia, si devono indossare dei copriscarpe per preservare il pavimento originale. Un viaggio tra saloni e decorazioni, che sfocia con l’ingresso al piccolo, meraviglioso budoir della Regina Margherita. Da qui si gode di un panorama incantevole sul Monte Rosa e sulla vallata: rimarrei seduta per ore sul divanetto, preferibilmente con un tè caldo ed un libro in mano. Prima di riprendere il sentiero che porta in paese, esploro il giardino botanico del castello. Mi piacciono molto le ricostruzioni dei piccoli angoli rocciosi, con piante tipicamente alpine e la cura ineccepibile con cui l’ambiente si presenta. Un vero gioiello!

Rientro lentamente ad Aosta, nonostante la strada sia piuttosto lunga: non voglio perdere né un colore, né uno scorcio! Dopo cena, vado in centro per assistere allo spettacolo “Suoni e luci” che si tiene nella splendida cornice del Teatro Romano di Aosta. un tripudio di musiche e giochi luminosi, in un luogo che sa resistere ai secoli con la propria mole, testimonianza di un periodo di grande orgoglio storico.

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Cosa vedere in Val d’Aosta: la Valle del Gran San Bernardo.

Questa mattina raggiungo l’ultimo villaggio della Valle del Gran San Bernardo, St-Rhémy. Un piccolo, delizioso agglomerato di casette in pietra, immerso fra il verde delle montagne, al confine con la Svizzera.

Decido anche di seguire il sentiero che porta a St-Rhémy-en-Bosses. In realtà faccio lo sbaglio di chiedere indicazioni ad un anziano signore, che sembra molto autorevole in materia. Peccato che lui mi faccia prendere la strada più lunga e complessa, seppure panoramica!

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA: VALLE DEL SAN BERNARDO

Visito il castello medievale di Bosses e la vicina Chiesa di Saint Lèonard. La struttura del castello è diversa da tutto ciò che ho visto finora, sembra più un palazzo nobiliare. Si tratta di un unico blocco del XII° secolo, su tre piani, appartenuto ai signori di Bosses.

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA: CASTELLO DI BOSSES

Trovo un piccolo, caratteristico bar, dove mi fermo a prendere un caffè prima di tornare indietro e usando il sentiero breve che porta all’abitato di St-Rhèmy. Lo stesso che avrei dovuto percorrere all’andata, se non avessi ascoltato il nonno cattivo di Heidi…

Mi dirigo verso il paese di Saint-Oyen, posizionato fra pascoli e boschi di conifere. Dato che c’è un ristorantino, ne approfitto per gustare un bell’antipasto e un piattone di pasta. L’escursione di questa mattina mi ha messo fame. Devo dire che il paesaggio da cartolina e l’arietta fresca di montagna, mi fanno gustare ancor di più il pranzo.

Dopodiché proseguo per Étroubles, un pittoresco paese medievale da vedere in Val d’Aosta, iscritto nel circuito “I Borghi più belli d’Italia”. Il centro storico è molto bello, con le stradine acciottolate e gli edifici in pietra rallegrati dalle decorazioni floreali. Uno dei simboli di Étroubles è l’antico fontanile, con davanti un carro colmo di piante e fiori coloratissimi. Visito anche la chiesa del 1814, con il campanile che risale al XV secolo.

BORGHI DA VEDERE IN VAL D'AOSTA: ETRUBLES

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Cosa vedere a Villeneuve e Saint-Pierre.

Dato che è solo metà pomeriggio, decido di fare una sosta non programmata. Nello specifico nell’abitato di Villeneuve, per fare l’escursione a Châtel Argent. I ruderi di questo castello si raggiungono da un ripido e stretto sentiero che si affaccia sulla vallata sottostante. Un percorso decisamente panoramico, ma difficoltoso per chi, come me, soffre di vertigini. Eppure raggiungo comunque i resti dell’antico maniero, che per la posizione arroccata ricorda le rocche catare del Sud della Francia.

Di Châtel Argent si parlava già in alcuni scritti del 1176. La posizione difensiva a picco su uno sperone di roccia, da cui si domina tutto il paese di Villeneuve, è particolarmente strategica. Questo ha fatto sì che il castello restasse nelle mani dei Savoia, senza particolari passaggi o conquiste.

VEDERE IN VAL D'AOSTA CHATEL ARGENT E SAINT-PIERRE

Torno al Temibile per una doccia ed una cena veloce, prima di rimettermi in auto, perché questa giornata di esplorazione non è ancora finita. Decido infatti di vedere un castello della Val d’Aosta in notturna, approfittando di una manifestazione medievale nel paese di Saint-Pierre. Pago l’accesso all’evento, che include un carnet di ticket per degustare prodotti e vini della Val d’Aosta, e l’ingresso con visita guidata al Castello di Sarriod-de-la-Tour.

VEDERE IN VAL D'AOSTA IL CASTELLO DI SARRIOD-DE-LA-TOUR

Trascorro una serata veramente bella, tra spettacoli di figuranti in costume storico, profumati calici di vino e una visita molto interessante, seppure un po’ troppo affollata. La famiglia Sarriod, legata ai signori di Bard, ha origini antiche. Misteriosa la scelta di costruire l’edificio, nel 1420, in una zona pianeggiante e per nulla riparata del paese di Saint-Pierre. Probabilmente perché il maniero aveva scopo puramente rappresentativo. Tra storie, balli e sapori, questa serata estiva in Val d’Aosta si imprime nelle stelle!

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Cosa fare e vedere in Val d’Aosta: salire al Monte Bianco.

Arrivo presto a Courmayeur, per salire a Punta Helbronner prima che ci sia troppa gente. Faccio il biglietto al botteghino delle Funivie del Monte Bianco, nonostante la visibilità in quota non sia il massimo. Poi inizia l’ascesa verso i 3500 mt., dove mi attende una meravigliosa terrazza panoramica. Peccato che la nebbia non mi permetta di vedere il panorama, ma solo le nevi perenni negli immediati dintorni. Ho l’impressione di essere avvolta in una cappa intima, che rende soffusi i suoni e le immagini.

Qui ci si trova sul confine italo-francese, nel senso che basta un passo per trovarsi dall’una o dall’altra parte! Una vera singolarità. Passeggio sulla neve, scatto foto, prendo un cappuccino bollente al bar e acquisto il certificato, timbrato e firmato, che garantisce il mio passaggio a quota 3500 mt. Un ricordo carino di questa giornata!

COSE DA VEDERE E FARE IN VAL D'AOSTA ASSOLUTAMENTE: PUNTA HELBRONNER

Poi, all’improvviso accade. La nebbia si alza come una quinta cinematografica e, davanti a me, compare il massiccio del Monte Bianco mentre sotto, un panorama infinito, si apre completamente alla visuale. Un’apparizione emozionante e inaspettata, al punto che mi commuovo fino alle lacrime…

Scendo a quota 2173 mt., praticamente in pianura, al Rifugio Pavillon. Pranzo e poi visito il Giardino Botanico Saussurea, senza dubbio il più alto d’Europa! Questo parco è nato nel 1984 per volere di Laurent Ferretti, grande appassionato di flora alpina. Una delle cose da vedere assolutamente in Val d’Aosta, quando si fa l’escursione alla Punta Helbronner. Seguo diversi sentieri ritrovandomi in ambiententazioni da favola, come l’area dedicata alle piante d’alta montagna, oppure alle piante esotiche. I verdi intensi della vallata e le rocce del massiccio, fanno da cornice ad un luogo unico nel suo genere.

VEDERE IN VAL D'AOSTA IL GIARDINO SAUSSURREA

Trascorro il resto del pomeriggio a Courmayeur, passeggiando tra le vetrine del centro storico, molto grazioso e vivace.

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Tre castelli da vedere in Val d’Aosta: Ussel, Introd e Sarre.

Oggi mi aspetta un’altra giornata ricchissima di visite. In particolare mi concentrerò su tre castelli che desideravo davvero vedere in Val d’Aosta, partendo dal Castello di Ussel. Percorro un semplice sentiero per raggiungere il fortilizio a pianta rettangolare, fatto costruire da Ebalo di Challant su un promontorio che domina l’abitato di Chatillon. Mi imbatto anche in simpatici asinelli e cavalli, che pascolano in libertà.

VEDERE IN VAL D'AOSTA IL CASTELLO DI USSEL

Ussel è un esempio di architettura monoblocco, la prima in Val d’Aosta! Passò dagli Challant ai Savoia, a più riprese, fino a diventare prigione e, infine, fu completamente abbandonata. Nel 1983, venne acquistato dal Barone di Bich, che lo donò alla Regione. Venne riportato all’antico splendore e, oggi, è sede museale. Trovo una mostra temporanea di Forattini, “Satira in gloria”, che mi diverte amaramente per un paio d’ore davvero esilaranti. Salgo anche sui bastioni, dove è stato ricavato un percorso a ridosso delle merlature, con affacci straordinari e sulla vallata.

Nel primo pomeriggio arrivo a Introd, un caratteristico paesino famoso per essere il luogo di vacanza del Papa. Faccio un breve giro esplorativo del borgo, mi fermo all’ombra per pranzare, quindi partecipo alla visita guidata del Castello di Introd, che ho prenotato prima di partire.

L’elegante residenza nobiliare risale con ogni probabilità al XII secolo. È stato Pierre Sarriod a farlo trasformare nella struttura poligonale arrotondata, che lo contraddistingue da tutti gli altri castelli della Valle d’Aosta, attorno al 1260. Dopo aver subito gravi incendi, venne ristrutturato agli inizi del ‘900.

Oggi è proprietà dei Conti Caracciolo di Brienza che, previa prenotazione, permettono la visita degli ambienti di rappresentanza al piano terreno e nel parco. Accanto al castello si trovano la Cascina l’Ola, ex stalla e pagliaio, e un bellissimo granaio in legno tipico del Medioevo Valdostano, uno dei pochi esempi arrivati fino a noi.

Nel pomeriggio vado a Lalex, per visitare lo scenografico Castello di Sarre. L’edificio sorge imponente su una collina che domina la vallata di Aosta. Dato che è una calda giornata soleggiata, attendo l’inizio del tour guidato passeggiando per i giardini, un elegantissimo parterre.

Sarre venne edificato tardi, nel 1710, da Giovanni Francesc Ferrod di Arvier. Passò da un proprietario all’altro, fino a quando venne acquistato da Re Vittorio Emanuele II, che ne fece la sua residenza di caccia. Il castello subì vari rimaneggiamenti, fra cui la costruzione della torre centrale, che lo contraddistingue dagli altri castelli della Val d’Aosta, delle scuderie nuove e più efficienti e l’abbellimento degli interni.

Anche Re Umberto, ne fece la propria residenza di caccia e, a sua volta, apportò modifiche e migliorie. La Regione lo ha acquistato alla fine degli anni ’80 per restaurarlo e, ad oggi, si presenta come una residenza molto elegante, che non è difficile immaginare come luogo di vacanza della monarchia!

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Cosa fare in Val di Cogne quando piove.

Prima di partire avevo prenotato l’escursione al Sentiero dei Mulini della Magdeleine ma, purtroppo, viene rimandata a causa della pioggia. Mi vedo costretta a cambiare velocemente il programma, così scelgo di andare in Val di Cogne.

Da la Magdeleine arrivo a Cogne all’ora di pranzo. Piove ancora e, nell’attesa che le cose migliorino, mi siedo in un ristorantino del centro per pranzo. Il pomeriggio è freddo e nebbioso, però faccio comunque una camminata alle Cascate di Lillaz. Lascio l’auto nell’omonima frazione vicinissima a Cogne e seguo il semplice sentiero che costeggia il fiume. Una panoramica struggente, in cui le nuvole basse che lambiscono le cime delle montagne, si fondono con il grigio che inonda il paesaggio. Le cascate appaiono come un miraggio colorato, alla fine del sentiero. La potenza delle acque evapora in un blu intenso abbacinante.

QUALI CASCATE VEDERE IN VAL D'AOSTA: LILLAZ

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Cosa vedere in Val d’Aosta: villaggio Alpenzù.

Oggi è il 15 agosto e decido di tornare nella Valle di Gressoney, per fare il trekking all’Alpenzù Grande. Si tratta di un antico insediamento Walser, location del romanzo storico di Valeria Montaldi e, finalmente, lo posso vedere con i miei occhi! Il percorso in salita mi impegna per circa un’ora: un mix di ariosi affacci sulla vallata, cascate scroscianti e profumati tratti nel bosco. Mentre il Monte Rosa fa da sfondo a questo spettacolo della natura. 

Quando arrivo senza fiato in vista di Alpenzù Grande è come se il tempo si fosse cristallizzato. Gli edifici Walser sono conservati perfettamente! Anzi, è uno dei pochi villaggi ad aver mantenuti intatti nel tempo gli insediamenti. Un onirico ritorno al passato e alla cultura Walser, con le abitazioni, il forno, la fucina, il mulino, la cappella, testimoni della storia di questo popolo e delle difficoltà di vivere in un territorio tanto impervio. La popolazione Walser, di origine germanica, si insediò in varie località dell’arco alpino, non solo Italia, quindi, ma anche Austria, Svizzera, Francia e Liechtenstein.

COSA VEDERE IN VAL D'AOSTA: VILLAGGIO ALPENZU

Cammino lungo i vicoli silenziosi dell’antico villaggio, prima di andare a pranzo nel rifugio che si trova al centro dell’abitato. Un locale caratteristico in cui mangio divinamente: salumi, formaggi e polenta concia sono un ottimo premio dopo la fatica della salita! Purtroppo devo affrettarmi, perché il tempo sta cambiando troppo velocemente. Arrivo a valle appena in tempo per evitare la pioggia.

Visto che sono nella Valle di Gressoney, mi spingo fino a Gressoney-la-Trinitè, un borgo piccolissimo che è anche l’ultimo centro abitato della valle. Qui non sembra nemmeno il 15 di Agosto: ci sono appena 9° e i camini sono già accesi! Il paese è molto carino, stretto attorno alla Parrocchiale della Santissima Trinità del 1702.

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Da Cervinia alla Diga di Place Moulin.

Per l’ultima giornata in Val d’Aosta, ho deciso di vedere Cervinia e la Diga di Place Moulin. Cervinia è una bella località turistica della Valtournenche, su cui svetta maestoso il Monte Cervino. Nelle giornate limpide, il massiccio si riflette nel bellissimo Lago Blu… purtroppo non oggi.

Passeggio in paese, dove trovo tanti negozi e, per fortuna, non troppi turisti. Anche se è l’occhio blu della Val d’Aosta, ossia il laghetto, a farmi innamorare con la sua tinta che sembra modificata da un Photoshop gigante.

Ma c’è un’altra corroborante dose di colori e natura, che mi aspetta: la Diga di Place-Moulin, il cui sbarramento racchiude un bacino dalla tinta turchese! Uno zaffiro circondato dalle montagne… Faccio l’escursione il lungo sentiero che costeggia l’invaso, fino al Rifugio Prarayer. Lungo il percorso ci sono cascate e ruscelli, affacciati sulle acque turchesi che spiccano costantemente per la loro intensità. Arrivo al rifugio nel primo pomeriggio e mi fermo per mangiare. La ressa dell’ora di pranzo è ormai passata, quindi posso rilassarmi nell’interno accogliente.

Di questa vacanza in Val d’Aosta porterò sempre con me la tavoloza di tinte in continuo mutamento, la narrazione di antiche storie e leggende, i fotogrammi di paesaggi idilliaci e il profumo dei villaggi di montagna. Sensazioni eterne dal sapore di fiaba.

Claudia B.

18 commenti

  1. Eccolo qui il super itinerario! Cavolo Claudia, avete visto davvero tantissime cose, nonostante la labirintite del povero Daniele. Sono ancora più convinta di potermi innamorare di questa regione e che sia proprio ciò che mi serve per una bella cura detox. Castelli, baite, montagne, laghi, piccoli centri abitati.. ❤
    Non capisco come mai ho aspettato tanto, urge rimediare!
    Un bacione

    1. Dieci giorni fittissimi! Non si può dire che ci siamo risparmiati, vero? L’unica nota dolente, è stata proprio la labirintite di Daniele che, da allora, pur non ripresentandosi, ha condizionato diversi viaggi, tra cui quello a Tenerife. L’incognita della reazione all’altezza, è un duro ostacolo da superare.
      Allora, Silvia, che dici? Ti ho convinta con la Valle d’Aosta? Secondo me merita davvero il viaggio. In questo momento, la sto sognando ad occhi aperti…
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  2. Francesca Guida Turistica Valle d'Aosta

    Bellissimo articolo… scritto in modo appassionato e fresco (e anche divertente).
    Da guida turistica della VAlle d’Aosta ti faccio i miei complimenti!

  3. Lucia Lesley

    Il cremino come terapia li voglio anche io ?
    Scherzi a parte…menomale che il mal di montagna è passato presto…io adoro fotografare paesaggi e la valle d’Aosta sembra il posto migliore! Alla fine sai cosa ti dico…che ‘il Temibile’ vi ha fatto girare un sacco di posti in più scoraggiandovi dal volervi risposare un paio d’ore tra un giro e l’altro ?

    1. Va a finire che per la buona riuscita di questo viaggio, dobbiamo ringraziare “il Temibile” ???
      In effetti non ci è venuta voglia di riposare le ossa, nemmeno dopo l’escursione in Pronto Soccorso: meglio una pioggia di cremini ?
      Grazie per aver viaggiato con noi Lucia, un bacio,
      Claudia B.

    1. Grazie mille Elena, ma che bel complimento! Con un grande significato, dato che proviene da una persona che vive in questa regione bellissima… Quando penso che non volevo partire: e pensare che la Val d’Aosta, ha completamente cambiato il mio rapporto con la montagna, ed è stata una “palestra” unica nell’insegnarmi l’organizzazione dei viaggi on-the-road 😉
      Grazie per essere passata, un bacio!
      Claudia B.

  4. iltuopostonelmondo

    Trovo che quando si parte con zero aspettative, si torna sempre con un bagaglio ricco di piacevoli sorprese.
    Questo è quello che è accaduto a te: la Val d’Aosta è una terra meravigliosa e il tuo racconto me lo ha confermato (certo, la tappa al pronto soccorso era meglio evitarla)
    Un bacione :*

    1. Però la gara con la sedia a rotelle è stata esilarante ;-)! Magari mio marito non è completamente d’accordo, ma sai tanto non poteva reagire, ahahahahah!
      Ti giuro, non avrei mai pensato che quel viaggio potesse lasciarmi tanto. La cosa incredibile è che forse sul momento nemmeno me ne sono resa conto. L’ho capito davvero quando, ad un certo punto, la mia mente tornava a quei giorni con insistenza e ho sentito il bisogno di tornare in montagna! Davvero una sorpresa 🙂
      Un bacione a te!
      Claudia B.

  5. Michela

    In Val d'Aosta ci dovevo andare la primavera scorsa, ma a causa di un problema all'ultimo minuto ho dovuto rimandare…spero di riuscirci ad andare quest'anno perchè mi sembra proprio bellissima!!

    1. Ciao Michela! Guarda te lo garantisco, questa regione è pura magia. Non credo esista una parte, tra quelle visitate, che non ci abbiamo colpito. Di certo nel mio cuore resta, al primo posto, la splendida Valle di Gressonay. Ma ogni luogo ha qualcosa che ti tornerà in mente nel corso degli anni. Ti auguro veramente di riuscire a fare questo splendido viaggio e, se quando verrà il momento, vuoi qualche consiglio od indicazione, contattami pure sarò felice di aiutarti… magari non sull’hotel, perchè il Temibile, lo potevo scovare solo io, in tutta la Valle…
      Claudia B.

  6. Anna Barbieri

    Bellissimo questo racconto Claudia. Mi hai riportata indietro nel tempo, quando avevo le figlie piccole e le portavo 10 gg in montagna d'estate. Per tre anni consecutivi siamo stati in Val D' Aosta e precisamente a Morgeaux. Ricordo che ci davano la fontina anche nel cappuccino a colazione. Ricordo castelli, siti archeologici, ghiacciai e il Monte bianco e il traforo. ..insomma vacanze molto varie ed un paesaggio meraviglioso. Ricordo che la paragonai al paradiso terrestre la prima volta che la vidi. Grazie ancora Claudia. Buonasera Anna

    1. Grazie a te per le belle parole e per averlo letto! Sono contenta che ti sia piaciuto, io l’ho scritto con grande piacere… anche se poi, alla fine, a forza di pensare alla polenta concia mi brontolava lo stomaco! ahahahahah!
      Devo dire che nello scrivere ho rivissuto quei momenti e ho apprezzato ancor di più questo viaggio!
      Claudia B.

  7. doraangela .giannessi

    Bel racconto Claudia! Ho ricordato le mie vacanze in Valle d'Aosta, una regione che amo molto anche se è lontana. Se si ama la montagna ( come me) non si può ignorare le sue valli e i suoi monti!

    1. Hai perfettamente ragione. Poi ti lascia qualcosa che ti resta dentro per la vita. Non ho esagerato sai? E’ un viaggio che, pur non essendo in programma, si è rivelato pura magia. E da allora, bene o male, pur proseguendo con le nostre scorribande all’estero, dobbiamo proprio tornare in montagna una volta all’anno. E’ un richiamo irresistibile!
      Poi ci sono così tante cose da vedere, visitare, scoprire, annusare, ascoltare e vivere… è un ricordo immensamente bello anche per me!
      Claudia B.

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