Difficile spiegare la frustrazione del motociclista che pianifica un viaggio in moto, ma deve partire in auto. Soprattutto se la decisione è dettata dal maltempo feroce e irreversibile, in arrivo con la determinazione di una suocera la domenica a pranzo. Di quelli che non puoi esattamente combattere col giusto abbigliamento tecnico, senza rischiare di passare tutto il tempo in hotel. Così, quando abbiamo capito che le Dolomiti non le avremmo scoperte a bordo della nostra Africa Twin, ci siamo trovati a riadattare totalmente un viaggio già pronto da mesi. E non so nemmeno perché uso il plurale, dato che la rogna è stata solo mia. Per fortuna, scegliendo di soggiornare a Campo Tures, nei dintorni di Brunico, ci si è presentata la possibilità di impiegare al meglio le quattro giornate di permanenza.

Escludendo il viaggio dalla Romagna, siamo riusciti a visitare l’Abbazia di Novacella, Castel Taufers, le Miniere di Predoi, il Lago di Braies, inserendo persino il trekking alle Tre Cime di Lavaredo. Ed ora vi raccontiamo tutte queste splendide tappe nel nostro diario di viaggio in Alto Adige! Un itinerario perfetto da seguire anche per chi viaggia con i bimbi, oppure per gli appassionati di storia e natura. Tutto a breve distanza da Brunico.

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Visita all’Abbazia di Novacella.
Per fortuna è giovedì, così possiamo goderci l’Abbazia di Novacella nella pace silenziosa di un giorno infrasettimanale. Sentivamo un bisogno mentale quasi palpabile, di questa vacanza sulle Dolomiti. E scansare la fauna umana il più possibile, è un obiettivo che costituisce già di per sé la cura! Ma non ci illudiamo sulla continuità di questo stato di pace: l’Alto Adige è una meta molto amata per le vacanze.

La visita del grande complesso dell’Abbazia di Novacella, si svolge quasi completamente in autonomia. Per accedere al giardino storico e alla biblioteca dovremmo rivolgerci in portineria ma, forse a causa dell’orario, è tutto chiuso. Va bene che siamo arrivati in Alto Adige all’ora di pranzo, ma davamo per scontato che un sito turistico fosse più o meno sempre aperto ai tour guidati. Facciamo di necessità virtù e, grazie ai pannelli che troviamo sul percorso, scopriamo qualcosa in più dell’Abbazia di Novacella. Seppure resta il rimpianto di non aver potuto ammirare le sue perle più preziose.
Il profumo dei fiori e l’elegante splendore degli edifici, ci guidano fino ai cortili interni e al chiostro. C’è un tale silenzio, che se non fosse per la mia fotocamera appesa al collo, penserei di essere tornata al lontano 1142, quando il Vescovo di Bressanone fondò l’Abbazia di Novacella. Un tesoro architettonico nei dintorni di Brunico, cresciuto esponenzialmente grazie alle donazioni dirette del Vescovo e del Duca Reginberto di Sabiona.
Le scuole conventuali e il sempre grande interesse verso la scienza, da parte dei canonici, fecero dell’Abbazia di Novacella un importante polo culturale. Camminiamo attorno al chiostro, su cui si aprono le pertinenze dove si svolgeva la vita quotidiana dei monaci agostiniani. Le volte affrescate, sono un richiamo irresistibile al passato. Eppure non è il chiostro, questa volta, a rapire la nostra attenzione, quanto il pozzo delle meraviglie, nel cortile, e la sontuosa chiesa barocca.
Tra cicale che evocano un canto infinito, profumo di fiori e distese di viti che ancora producono vino con cui l’Abbazia sostiene la propria economia, ritorniamo verso il parcheggio. Percorriamo pochi km fino all'”Hotel Schoberof”, dove il mitico Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, si è fermato durante il suo “Camionisti in Trattoria”. Siamo entrambi suoi immensi fan, quindi approfittiamo dei dieci minuti d’auto che ci separano da questa storica tappa dei camionisti affamati, per seguire le orme del nostro influenZer del cuore e pranzare all’ombra della sua statuetta!

Informazioni.
- L’Abbazia di Novacella dista 32km da Brunico, si trova in Via Abbazia 1, a Varna.
- C’è un grande parcheggio gratuito in cui lasciare l’auto.
- Per visite guidate al giardino e alla biblioteca, scrivete a info@abbazianovacella.it
- Tel. +390472836189
- www.kloster-neustift.it
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Visita a Castel Taufers, nei dintorni di Brunico.
Dopo la giornata di ieri alle Tre Cime di Lavaredo, durante la quale ci siamo affogati sotto un diluvio di mezz’ora, è un miracolo non avere un principio di polmonite. Secondo me il merito è delle dosi massicce di birra. Per Daniele dei canederli. Ma non abbiamo tempo di analizzare le due opzioni, visto che dobbiamo pensare a cosa fare oggi. Secondo le previsioni, la pioggia battente con cui ci siamo svegliati non ci lascerà fino a sera. Decidiamo, quindi, di trascorrere la nostra giornata nei dintorni di Brunico, visitando Castel Taufers e le Miniere di Predoi.

Raggiungiamo il castello in cinque minuti d’auto dal nostro hotel a Campo Tures. Un stradina immersa nel bosco ci conduce alla fortezza. L’incanto del luogo non viene per nulla scalfito dalle nuvole basse colme di pioggia. Donano anzi quel tocco fatato, da cui ogni maniero dovrebbe essere caratterizzato. In attesa che cominci la visita guidata, io e Daniele saliamo sul torrione per vedere la mostra temporanea dedicata alla tortura.
Un argomento a noi noto, ampiamente affrontato alla Rocca di San Leo, ma anche al Museo delle Streghe di Salem, lo scorso anno. Vorremmo guardare a tutto questo come ad una semplice proiezione del passato. La verità, però, è che tolti gli strumenti di tortura, restano atteggiamenti inumani che si avvicinano molto alla forza brutale di ogni azione commessa nell’antichità.
Seguiamo la visita guidata con interesse, sebbene il gruppo in lingua italiana sia eccessivamente numeroso per i piccoli ambienti del castello. Il nostro accompagnatore è ironico e preparatissimo, ma spesso non riusciamo a sentire le spiegazioni come vorremmo, visto che siamo tanti e possiamo muoverci lentamente tra i 20 ambienti di Castel Taufers. Un percorso fra profumo di legno e parole sospese tra polveri arcaiche, che tentano di trasformarsi in immagini appena accennate. Ombre che sembrano uscire dagli angoli, mentre ascoltiamo la storia della povera Margherita nella stanza degli spiriti, oppure ci soffermiamo nella ricca biblioteca.

E, ancora, la cappella con gli affreschi di Friedrich Pacher sembra evocare preghiere d’altri tempi. Così simili alle nostre nell’intento, così diverse nella forma. La stanza degli infermi è un luogo strano, piena di ritratti della scuola per nobili attiva qui nel XVI secolo. Accanto, il grande salone racchiude passato e modernità, con un orologio a pendolo e mobilio d’epoca, messi in risalto da un murale. C’è poi un continuo passaggio tra le stanze degli ospiti facoltosi, che nei secoli hanno abitato Castel Taufers, anche solo di passaggio. E una sosta nella sala delle armi, dall’insolita forma ellittica.
Burg Taufers è una meraviglia storica delle Dolomiti, un castello da non perdere nei dintorni di Brunico. Terminiamo la mattinata passeggiando nello stravagante cortile e nel piccolo giardino panoramico, prima di scendere in paese per dare uno sguardo alle vetrine e mangiare qualcosa alla tavola calda. Non avrei mai pensato di dirlo, ma amo questi ritmi lenti. Sto assaporando ogni istante del nostra vacanza, dopo lo stupendo viaggio sulle Dolomiti d’inverno di qualche anno fa.
Informazioni.
- Il Castello di Taufers si trova a 13km da Brunico, a Campo Tures. Ben segnalato su una piccola traversa della Statale 621, che porta in Valle Aurina.
- La visita guidata costa 10€ in alta stagione (20 Aprile-3 Novembre) e 8€ il resto dell’anno. Vale di certo la pena, ma i gruppi in lingua italiana dovrebbero venire fortemente ridotti. Senza visita guidata, ossia rinunciando agli interni, il costo del biglietto è 6€. Noi consigliamo comunque la prima formula.
- Castel Taufers è aperto tutto l’anno tranne il pomeriggio del 24 Dicembre, le mattine del 25 Dicembre e 1° Gennaio.
- Su www.burgeninstitut.com trovate tutti gli orari di visita aggiornati.
- Parcheggi: a ridosso di Castel Taufers c’è solo una minuscola area di sosta. Molte persone parcheggiano anche lungo la stradina, ma a proprio rischio e pericolo. Potete lasciare l’auto a Campo Tures e percorrendo il sentiero che inizia dal centro cittadino. Il parcheggio nei pressi di questo percorso è a pagamento. Ma io vi consiglio di fare qualche passo in più, e lasciare l’auto nel grande parcheggio gratuito di Josef Jungmann Straße.

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Scoprire i dintorni di Brunico: visita alle Miniere di Predoi.
Appena terminato il pranzo ci mettiamo in auto per raggiungere la vicinissima Valle Aurina. L’ultimo baluardo italiano prima dell’Austria, questa vallata è un tripudio di natura incontaminata, con quelle panoramiche che ricordano subito una cartolina. Verde intenso e boschi fitti, si alternato a villaggi in cui prevalgono malghe in legno, che subito mi fanno pensare al Natale. E al calore di un camino acceso.

Nel cuore della Valle Aurina, negli immediati dintorni di Brunico, si trovano le incredibili Miniere di Predoi. Dopo aver seguito la visita a “Sulphur” il museo della miniera di Perticara, l’idea di scoprire altri aspetti di questo mondo sotterraneo, ci attira parecchio. Soprattutto perché qui si entra in una vera miniera a bordo di un trenino!

Il posto è surreale. Stupendo nel suo essere agghiacciante, per le storie umane che racchiude tra la sua immobile roccia. Visitiamo la casetta tipica in cui vivevano i minatori, dopodiché ci vestiamo di tutto punto, per affrontare l’ascesa in miniera. Una cerata ed un caschetto entrambi giallo fluò, sono perfetti per evitare di bagnarsi e farsi male. Inoltre proteggono dal freddo.
La corsa con il trenino per circa un km, è divertente e funge quasi da macchina del tempo! In breve, infatti, ci ritroviamo avvolti dalle fauci di Monteneve. Qui i minatori hanno scavato per secoli e secoli, cercando i minerali. Un labirinto di 150km fatto di cunicoli e gallerie, estrapolati dalla roccia nel Medioevo con l’uso di mazza e punta. Per uno scavo di pochi centimetri, il minatore doveva dare migliaia di colpi! Eppure, proprio nel Medioevo, la richiesta del rame di Predoi era altissima e, nel XX secolo, la miniera era ancora al terzo posto in Italia, per quantità di rame prodotto.
C’è anche un impianto usato per la separazione del minerale, vecchio di 150 anni. Le macchine sminuzzano le pietre, mentre i bacini di flottazione permettono al materiale di emergere. Un sito che ha dell’incredibile, visto che oltre mille persone vissero e lavorarono qui, isolate a oltre 2300 mt., fino agli anni Sessanta. Ripercorrere oggi le loro orme, è come dargli una nuova possibilità di esistere.
Informazioni.
- La Miniera di Predoi, nello specifico la sede di Ridanna, dista 40km da Brunico.
- Il sito è aperto dal 16 Aprile al 3 Novembre, con chiusura il lunedì, tranne i festivi.
- L’orario va dalle 9,30 alle 16,30. Attenzione, l’ultimo ingresso è delle 15,30.
- Le visite sono guidate e il costo del biglietto di 12€, include casco, cerata e corsa in trenino. Il parcheggio esterno è gratuito.
- Occhio alle scarpe, meglio indossarle chiuse anche in estate.
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Escursione al Lago di Braies.
Finalmente ci svegliamo con il sole. Poco importa se è l’ultima giornata che trascorriamo nei dintorni di Brunico. Vogliamo goderci ogni istante di questa vacanza in montagna! Durante la colazione decidiamo di andare al Lago di Braies, anche se non ci dispiacerebbe nemmeno visitare le vicine Cascate di Riva a Campo Tures. Vince alla fine la curiosità di vedere se, il lago diventato famoso grazie alla serie TV “A un passo dal cielo”, abbia davvero quei colori e panorami celestiali, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo.
Il primo impatto con questo paradiso delle Dolomiti stordisce. Il Lago di Braies è ancora più bello dal vivo, ma il numero di persone presente, lascia completamente straniti. Non ci aspettavamo un tale assembramento fuori dall’alta stagione! Daniele aspetta che io scatti qualche foto, dopodiché ci allontaniamo velocemente dal punto più instagrammabile di tutto il Lago di Braies, quello vicino alla rimessa delle barche. Non c’è che dire, i riflessi dei massicci rocciosi che si rispecchiano nelle acque del lago, la florida vegetazione e i colori, sono qualcosa di sublime. Ma lo è anche poterli osservare in tranquillità.

Percorriamo l’intero circuito attorno al Lago di Braies, una piacevole passeggiata soprattutto se compiuta in senso orario. Qui, infatti, i punti panoramici sono più belli e isolati. Le maggior parte delle persone segue il giro contrario, attirata dalla chiesetta che affaccia sulle rive del lago. Con l’ulteriore vantaggio che, quella parte di sentiero, è percorribile anche con i passeggini e porta alle spiaggette in cui rilassarsi e fare il bagno. Qui, invece, a circa un quarto del percorso, inizia una serie di salite e discese su scale in legno, con cui sembra davvero di essere ad un solo soffio dal cielo!
L’aria pura, l’assenza di segnale telefonico, i pochi escursionisti, per un attimo ci fanno capire cosa doveva essere il Lago di Braies prima del suo successo mediatico. Quando arriviamo a metà percorso, proprio al di sotto delle montagne, il senso di stupore lascia il posto ad un’ammirazione reverenziale nei confronti della natura. Che con la delicata fantasia di un bambino, ha saputo dare vita ad un angolo in cui la forza della roccia, l’impalpabilità dell’acqua e il tepore degli alberi, si fondono con equilibrio e colore.
Informazioni.
- Il Lago di Braies si trova a 28km da Brunico.
- ATTENZIONE: notizia dell’ultima settimana, è che è stato attivato un blocco per i mezzi a motore, alla strada che conduce al Lago di Braies. Il blocco va dal 10 Luglio fino al 10 Settembre, dalle 10 alle 15. Si potrà raggiungere il lago solo a piedi o con le navette.
- Vi lascio comunque i costi dei parcheggi: 12€ al giorno o 6€ per le prime tre ore. Pagano anche le moto.
- Per fare l’intero giro del lago, con soste foto e pranzo, tre ore sono più che sufficienti.
- Se volete compiere l’intero trekking attorno al Lago di Braies con bambini, serve lo zainetto. Col passeggino si può seguire solo una parte del tracciato, poco più della metà, anche se non in modo agevole. Mi raccomando, se avete il passeggino partite in senso antiorario, tenendo la chiesetta come punto di riferimento, non la rimessa per le barche a noleggio.
- Il costo delle barchette a noleggio, è di 18€ l’ora.
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Dove mangiare nei dintorni di Brunico.
Durante la nostra vacanza di quattro giorni sulle Dolomiti, nei dintorni di Brunico, abbiamo pranzato e cenato con una media che va dai 15€ ai 26€ euro in due, a pasto. Per le colazioni, che non erano incluse nel prezzo dell’appartamento, abbiamo speso circa 7€ in due al giorno, in un bar\pasticceria di Campo Tures. Ecco quindi un elenco di ristoranti, pizzerie, caffetterie, bistrò, malghe, in cui abbiamo mangiato bene nei dintorni di Brunico.
- “Hotel Schoberof”, prima tappa di chef Rubio in Alto Adige, durante il programma “Camionisti in Trattoria”. Piatti abbondanti e ottimi prezzi, ambiente piacevole, in legno, dove pranzare o cenare senza di certo uscire affamati. Il costo del menù fisso è 13,50€, altrimenti si può ordinare alla carta, anche con l’opzione “abbondante”, per 1,5€ in più a piatto. C’è anche un ricco buffet di insalate. Si trova a Velturno, in Schrambach, 24.

- “Ristorante Pizzeria Mausefalle”, location di tre cene su tre a Campo Tures! A dimostrazione che un posto in cui si mangia tanto bene, meglio non lasciarselo sfuggire. Oltre alle porzioni immense e alla pizza più buona mai mangiata nella nostra vita, qui c’è anche la possibilità di ordinare acqua in caraffa. Dato che in Alto Adige il costo dell’acqua incide tantissimo sul prezzo finale, abbiamo apprezzato molto questa opzione. Si trova in Via Wiesenhof, 64.
- “Caffè Domino”, è il bar in cui abbiamo fatto colazione. I prezzi non sono bassi, ma i dolci spaziali, così come cappuccino e latte macchiato. Si trova in Via del Municipio 3, a Campo Tures.
- “Sandis Bistrò”, è una tavola calda in cui pranzare nel centro di Campo Tures, senza spendere una follia. Consigliatissimo anche per il comodo servizio al tavolo. Si trova in Von-Otthental-Weg, 2/A.
- “Malga Langlam”, ha accolto il nostro pranzo durante l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo. Servono solo deliziosi prodotti locali. Persino la birra aromatizzata al limone, viene prodotta artigianalmente e il succo di limone è un estratto naturale. Pane fatto in casa, salumi eccellenti, ricotta di malga, dolci appena sfornati: se non fosse su un sentiero che ci ha messo a dura prova, ci saremmo andati tutti i giorni di permanenza!

Claudia B.