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I misteri di Rennes-le-Château: cosa vedere e curiosità

I misteri di Rennes-le-Château: cosa vedere e curiosità

COSA VISITARE A RENNES-LE-CHATEAU
OCCITANIA SEGRETA

La mia curiosità nei confronti del minuscolo villaggio dell’Occitania, dal ritmico nome di Rennes-le-Château, si è accesa per puro caso. Ho iniziato, come tanti, dalla lettura del libro “Il Codice da Vinci” di Dan Brown. Per passare attraverso “Il Santo Graal” di Micheal Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln. Fino ad arrivare ai programmi di Roberto Giacobbo che, nel bene o nel male, una traccia nella mia mente appassionata di misteri, l’hanno lasciata.

Tutte queste informazioni hanno sedimentato in me, fino a quando non ho iniziato ad organizzare il viaggio in Francia del sud. Mentre pianificavo l’itinerario on-the-road dall’Italia, tra le cose da vedere in Occitania è comparso Rennes-le-Château. Non solo Carcassonne, le rocche catare nei dintorni, Albi e Cordes-sur-Ciel quindi, ma anche questo paese dell’Aude, diventato misteriosamente famoso alla fine del XIX secolo…

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Un viaggio tra i misteri dell’Occitania.

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Il curioso caso di Bérenger Saunière.

Voglio dirvi una cosa: non sono qui per togliere autorità a Cazzenger…ehm, Voyager di Roberto Giacobbo. Va da sé che io nemmeno sia Roberto Giacobbo ma, un piccolo paragrafo sulla storia di Bérenger Saunière, voglio proprio propinarvelo! A modo mio, sia chiaro. Perché sarebbe impossibile parlare dei misteri di Rennes-le-Château, senza partire dal personaggio cardine di questa vicenda: il parroco del villaggio (dal 1885 al 1909). Vi giuro che ho provato a convincere me stessa a non scrivere quanto sto per scrivere. Ma la mia sincerità ha avuto la meglio e, onestamente, devo dirvi che a me Saunière ricorda un po’ Padre Ralph di “Uccelli di Rovo”. E lo Sceriffo di Nottingham, nella storia di Robin Hood. Ma non fatevi influenzare dal mio pensiero!

BéRENGER SAUNIèRE PARROCO DI RENNES-LE-CHATEAU
SAUNIÈRE E LA SUA PERPETUA

Una cosa è sicura: Saunière non era un personaggio convenzionale. E, a causa della sua indisciplina, dopo essere stato sacerdote in due villaggi e insegnante nel seminario di Narbona, fu sbattuto in punizione in un paesino di appena 300 anime sui Pirenei. Dove in realtà la popolazione si affezionò a lui! E lui non si separò più da Rennes-le-Château. Al punto che, quando venne trasferito per l’ennesima volta dopo essere stato indagato, rassegnò le dimissioni al Vescovo pur di restare nel villaggio. Nonostante il divieto, continuò a recitare messa su un altare di Villa Bethania fino alla morte, quando venne seppellito nel cimitero del paese. Di recente, però, il sindaco ha fatto spostare le spoglie di Saunière all’interno del giardino di quella che fu la sua proprietà, per proteggerlo dai cosiddetti predatori di tombe.

COSA FARE E VEDERE A RENNES-LE-CHATEAU
IL GIARDINO DI VILLA BETHANIA

Ma cos’è successo a Rennes-le-Château? Poteva un semplice curato di campagna, essere importante al punto da rischiare di non trovare pace nemmeno nella morte? Diciamo che dagli anni ’40 in poi, Rennes-le-Château e il suo misterioso parroco sono tornati sulla cresta dell’onda. Fino a diventare protagonisti di inchieste, ricerche e pubblicazioni. Saunière, infatti, ad un certo punto del proprio mandato, fece sostanziosi lavori di ristrutturazione sulla Chiesa di Santa Maria Maddalena e, successivamente, costruì una sfarzosa residenza. Villa Bethania è un faro, nel piccolo villaggio, così come il giardino con la passeggiata che porta alla sua libreria personale: la Tour Magdala. Un edificio di grande impatto visivo, ispirato alla Torre di Davide a Gerusalemme. Ma… dove aveva trovato i soldi per tanti interventi Saunière, dato che la sua rendita era a dir poco da fame?

VILLA BETHANIA

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Il tesoro di Bérenger Saunière.

Bisogna dire che, già nel XIX secolo, tutto questo impiego di risorse, mise la pulce nell’orecchio di qualcuno. Tanto che, dal Vescovado di Carcassonne, fecero persino degli accertamenti! Fu a quel punto che, ricevendo la comunicazione di trasferimento in un’altra parrocchia, Saunière si dimise per restare a Rennes-le-Château. Ma perché? Cosa c’era di così importante in quel borghetto disperso sui Pirenei? Che, ve lo dico per esserci stata, è carino ma non ha nulla per cui una persona vorrebbe fermarsi in pianta stabile proprio lì!

IL PAESE DI RENNES-LE-CHATEAU IN OCCITANIA
IL SILENZIOSO VILLAGGIO DELL’OCCITANIA

Di ipotesi nel corso degli anni ne sono state fatte a centinaia, soprattutto dopo l’uscita del libro “Il Santo Graal”. Anche se, già in seguito alla sua morte, qualcuno iniziò a parlare del ritrovamento di un tesoro storico, con cui Saunière avrebbe ricattato la Santa Sede. Documenti che sarebbero saltati fuori durante la ristrutturazione della Chiesa di Santa Maria Maddalena, ben celati in un pilastro dell’altare. Una prima teoria riguarda una mappa, con cui Saunière avrebbe poi rinvenuto la tomba di Gesù nella Francia del sud. La seconda, che quei documenti avrebbero attestato una discendenza di sangue tra Gesù e Maria Maddalena. In ogni caso, verità o pseudo verità molto scomode, che avrebbero dimostrato la totale umanità del figlio di Dio. Minando dall’interno i capisaldi della religione cattolica!

MARIA MADDALENA A RENNES-LE-CHATEAU
LA MADDALENA AL CENTRO DI TUTTO

Capiamoci bene. A Rennes-le-Château dei lavori importanti sono stati fatti. Che Saunière abbia utilizzato molti più soldi di quanti non ne avesse ufficialmente a disposizione… è sotto agli occhi di tutti. Ma qual è la verità? Qualcuno, nel corso del tempo, ha appurato che il parroco fosse uno di quegli uomini che non si faceva particolari problemi a vendere messe e indulgenze. Dai suoi documenti, risulta addirittura che pubblicizzasse questa pratica senza vergogna. E che avrebbe ricevuto denaro per celebrare un numero di funzioni talmente elevato, da essere umanamente impossibile commemorarle in una vita! Per non parlare del vizietto per il gioco che, nel bene o nel male, qualche introito lo portava. Quando alla sua morte lasciò tutto in eredità alla perpetua, con cui si vociferava avesse una relazione, le teorie sulla controversa figura di Bérenger Saunière iniziarono a rimbombare. Fino ad arrivare ai giorni nostri.

SILENZI…

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Libri e documenti su Rennes-le-Château.

Come ha fatto la storia di Bérenger Saunière, a diventare protagonista di tanti libri? “Le Trésor Maudit” di Gérard de Sède, i già citati “Il Codice da Vinci” e “Il Santo Graal”, più tutti gli altri titoli che in questi anni hanno invaso le librerie. Questa è una curiosità che rasenta quasi la follia. State attenti, perché c’è veramente da riflettere. Tale Noël Corbu, nel 1946 ricevette in donazione dalla Perpetua di Saunière la proprietà dell’abate, dopo aver passato diverso tempo con lei. Ebbe anche l’idea (non particolarmente brillante, lasciatemelo dire) di aprire un ristorantino a Rennes-le-Château. Ma, vista la posizione del villaggio, si rese presto conto che la clientela scarseggiava. Insomma, era necessario fare un’immediata campagna di marketing e, visto che allora non c’erano ancora blogger e influenZer, il buon Noël pensò bene di buttarsi sull’attrattore più antico del mondo: i misteri.

PARTICOLARI ALL’INTERNO DELLA CHIESA

Fu proprio lui a far trapelare la notizia che Saunière avrebbe ritrovato delle pergamene, durante il restauro della Chiesa di Santa Maria Maddalena. E nessuno pensò di contraddirlo, dato che sembrava aver ottenuto queste informazioni direttamente dalla Perpetua! Su tale importante scoperta, fu persino realizzato un documentario per la TV francese. Ma il culmine lo si raggiunse quando Corbu incontrò un certo Pierre Plantard. Questo signore, affascinato dalla storia dell’abate Saunière, fece produrre delle pergamene false e registrò un’associazione alla quale diede il nome di Priorato di Sion, nel 1956. Dalle fantomatiche scartoffie, si evince la sopravvivenza della dinastia Merovingia di Francia, che non solo discenderebbe da Gesù e Maria Maddalena ma alla quale, casualmente, lo stesso Plantard apparterrebbe! E il Priorato di Sion avrebbe da sempre il compito di proteggere questo segreto. Lo so, non ditelo: sembra la trama de “Il Codice da Vinci”…

MARIA MADDALENA NELL’ULTIMA CENA

Una copia dei documenti, venne riportata addirittura nel libro di Sède: a quel punto la storia iniziò a trapelare e far presa sull’interesse del pubblico. Libri, documentari TV… fino a quando Lincoln, Baigent e Leigh, scrissero “Il Santo Graal”. Produttore televisivo il primo, ricercatori i secondi due, si fecero completamente infinocchiare dalla documentazione falsa prodotta da Plantard. Perché il romanzo, che ebbe un successo strepitoso, venne presentato come reale proprio in base a quelle prove: il Priorato di Sion, la discendenza regale dal sangue di Gesù, il ritrovamento a Rennes-le-Château. Peccato che si trattasse di una storia montata ad hoc. All’uscita de “Il Codice da Vinci”, quando la vicenda tornò a galla, alla beffa si aggiunse il danno. Perché i tre autori denunciarono Dan Brown per plagio, perdendo la causa.

Ma, a questo punto, una domanda sorge spontanea: quella di Bérenger Saunière è davvero solo una storia montata ad arte?

RENNES-LE-CHÂTEAU: LA CHIESA

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La chiesa di Rennes-le-Château.

A Rennes-le-Château, come vi ho detto all’inizio, io ci sono stata. Lungi da me voler fomentare teorie già smentite e cospirazioni (forse) mai esistite, ma devo dire che quel villaggio dell’Occitania ha veramente un’atmosfera singolare. Parliamo di una terra da sempre legata ad antiche leggende e storie occulte, società segrete e misteriose popolazioni. Crocevia di Templari e crociati, quinta affascinante in cui vissero i Catari. I quali, massacrati con una terribile Crociata voluta da Innocenzo III, si diceva possedessero potenti reliquie. Tra cui il Santo Graal. Quando parlo di atmosfera singolare, dovrei entrare nel merito dell’intero viaggio in Occitania, perché ogni roccaforte o luogo visitato nei dintorni di Carcassonne, mi ha trasmesso forti emozioni. E Rennes-le-Château non è stato da meno.

Ricordo bene quel silenzio fuori dal tempo, il senso di isolamento e lo sconcerto nel momento in cui sono entrata nella Chiesa di Santa Maria Maddalena. Dove, per inciso, ho deciso di tornare una seconda volta, per vederla da sola. Totalmente sola. Perché volevo provare a capire… Ma soprattutto sentire.

Terribilis est locus iste

Genesi, 28; 17
LA CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA A RENNES-LE-CHATEAU
TERRIBILIS EST LOCUS ISTE

Una frase, questa, che ha da sempre fomentato studiosi ed esoteristi. Seppure, il senso letterario è: “Un luogo che incute rispetto, timore di Dio”. Quindi non un luogo terribile o spaventoso. Anche se poi, una volta varcata la soglia, le sensazioni contrastanti si rincorrono. Non immaginavo, ad esempio, una chiesa tanto colorata. Per i tempi in cui Saunière la fece ristrutturare, la sua scelta stilistica appare davvero singolare. Struttura luminosa sì… ma con un tocco di oscurità che non ho capito da dove provenga. A spiccare ovunque è la figura della Maddalena. Mi ha colpito moltissimo il dipinto sotto l’altare: una posizione centrale, dove chiunque deve osservarla. E renderle omaggio. Ma, ancor di più, mi ha turbato la sua immagine nella vetrata dell’abside, dove compare prostrata in una rappresentazione dell’Ultima Cena.

L’ALTARE SOTTO CUI SAREBBERO STATI TROVATI DEI DOCUMENTI

L’acquasantiera sostenuta dal terrificante demone Asmodeo è quantomeno originale, per non dire inquietante. Come nelle scritture, dove è il custode del Tesoro di Re Salomone, anche qui sembra fungere da sentinella. Eppure sono soprattutto i gruppi statuari ricchi di colore, così come le piastrelle della Via Crucis disposte in senso antiorario, che mi hanno trasmesso sgomento. Soprattutto l’ultima, con la controversa deposizione dalla Croce notturna, di un corpo che pare appartenere ad un Gesù vivo… Magari potrà sembrarvi strano, ma le tinte vivaci in questo contesto, per me sono state angoscianti. Perché non ho trovato allegria nella loro presenza, ma inquietudine.

E poi, naturalmente, c’è il fenomeno dei “pomi blu”. Ogni anno, il 17 gennaio, la luce del sole che filtra dalle vetrate della chiesa, proietta sotto l’immagine di Santa Germana un albero di mele blu. Io ho visitato la Chiesa di Rennes-le-Château ai primi di gennaio, pertanto non ho personalmente assistito all’evento. Ma qualsiasi manifestazione di questo tipo, per me è sempre molto interessante da un punto di vista della simbologia. Nel caso specifico, un riferimento ai “pomi” comparirebbe in una pergamena ritrovata da Saunière.

Ma non solo. Perché la data di apparizione coincide anche con il giorno in cui l’abate ha avuto un infarto che l’ha portato alla morte, con la dipartita della Marchesa di Rennes-le-Château, che custodiva i segreti della antiche genealogie del sud della Francia, e di Sainte-Sulpice. Un martire che, come Saunière, fu parroco in Occitania, in una zona che comprendeva il villaggio di Rennes-le-Château. E, casualmente, fu proprio nel complesso di Parigi a lui intitolato, che Saunière andò a cercare risposte ai documenti che trovò. Perché, al di là di tutte le teorie complottiste e dei dubbi al riguardo, l’enigmatico curato qualcosa rinvenne durante gli scavi. Difficile, però, stabilire cosa. Pergamene? Un tesoro? Una cripta? Insomma, tutto si può dire, fuorché esista una spiegazione sicura ai misteri di Rennes-le-Château

IL DEMONE DI RENNES-LE-CHATEAU
IL DEMONE DI RENNES-LE-CHÂTEAU

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Cosa visitare a Rennes-le-Château.

Villa Bethania con i giardini e la Tour Magdala, è oggi un complesso museale dedicato a Bérenger Saunière. Un museo fondato, tra l’altro, dalla figlia di Noël Corbu. In qualche modo, questa famiglia è riuscita nell’intento di portare alla ribalta Rennes-le-Château! Ammetto di non aver visitato l’esposizione: mi interessava molto di più ad andare a caccia di sensazioni. Come quando sono arrivata davanti alla Tour Magdala che, sin da quando l’ho vista nei reportage in TV, ha suscitato in me un certo timore. Non so spiegarvi il motivo. Per certe impressioni, esplicitare una spiegazione è impossibile.

TOUR MAGDALA

Strette nel silenzio ovattato di inizio gennaio, immerse in un’irreale luce trasversale, Villa Bethania e la Tour Magdala mi hanno molto colpito. Non potrei dire il contrario. Rennes-le-Château è una questione di sensazioni, più che di luoghi concreti da visitare. Bisogna arrivare fino a questo borghetto disperso sui Pirenei per capire che, forse, la storia di Saunière e del tesoro nascosto sarà pure una bufala… eppure, in una terra come l’Occitania, sarebbe meglio non escludere nulla. Nemmeno che questo strano sacerdote, abbia portato alla luce un segreto scomodo per l’umanità.

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Come arrivare a Rennes-le-Château.

Rennes-le-Château è facilmente raggiungibile in auto da Carcassonne, ma anche da Tolosa e dintorni. Dopo una serie di strade statali, si sale per una stradina di montagna stretta, ma comunque ben tenuta. Una volta raggiunta Couiza vi sono continue indicazioni ma, a mio avviso, il supporto del buon Google Maps non fa mai male.

Per chi non ha l’auto, ho trovato treni che collegano Carcassonne a Couiza in poco più di un’ora. Mentre da Tolosa la tratta è più lunga: servono oltre 2 ore e 30, con cambio a Carcassonne. Invece non sono riuscita a reperire informazioni sui mezzi pubblici da Couiza a Rennes-le-Château. Se siete buoni camminatori, potreste salire a piedi in circa un’ora: qui c’è il percorso calcolato con Maps. Per dormire a Rennes oppure nelle vicinanze, vi suggerisco di controllare la disponibilità di strutture ricettive a Couiza, oppure a Rennes-le-Bains. Tenete conto che si tratta di piccole località, con posti letto molto limitati.

Claudia B.