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Cosa visitare a Bologna: itinerario di poche ore

Cosa visitare a Bologna: itinerario di poche ore

Bologna è una città in perenne fermento. Non cessa mai di evolversi, restando nel contempo fermamente se stessa. Ha un’atmosfera vivace, in divenire. Vi sono continuamente eventi e mostre, spettacoli ed esposizioni, al punto da ricordarmi tantissimo New York per la sua proposta inesauribile. Anzi, questa sensazione è amplificata dal fatto che la città non dorme e non si ferma mai veramente! Bologna è l’antica città universitaria, che lascia ogni giorno esplodere l’anima moderna e visionaria. Con un centro storico così compatto, ma incredibilmente ricco, da prestarsi sia ad una visita di poche ore, che di diversi giorni. Io ho iniziato con la prima opzione, ma l’entusiasmo per questa città mi ha attirato tra le sue braccia altre due volte nel giro di pochi mesi. Ecco quindi cosa visitare a Bologna in poche ore.

VISITARE A BOLOGNA, LE PIAZZE
PIAZZA MAGGIORE

Un tour da godersi lentamente a piedi, senza l’ausilio dei mezzi pubblici, con tappe artistiche, gastronomiche o semplicemente sensoriali. Potete seguire il mio stesso itinerario a Bologna anche in un weekend, aggiungendo magari l’escursione a San Luca partendo da Piazza Maggiore o visite insolite come la Biblioteca dell’Archiginnasio e il Teatro Anatomico. Adesso vi racconto tutto nel dettaglio!

VISITARE A BOLOGNA I PORTICI
BOLOGNA, KM DI PORTICI

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Dove mangiare a Bologna: il “Mercato delle Erbe”.

Il “Mercato delle Erbe” è il punto di partenza del pomeriggio alla scoperta della città di Bologna. Anche perché è proprio qui che pranzerò dato che, oltre alle belle botteghe e agli espositori ricolmi di colorata mercanzia, vi sono spazi suggestivi in cui consumare pasti molto conviviali.

GNOCCHI CON POMODORO E BURRATA

Gli antichi negozi del salumiere, del macellaio, del droghiere o del pescivendolo, sono stati tramutati in ristorantini ed enoteche. Una sorta di street food al mercato coperto in cui si ordinano ricchi piatti, non necessariamente tipici, per poi consumarli nella piazzetta su cui affacciano le vetrine! O, quando il tempo lo consente, nel dehor di Via Belvedere. Un attimo di piacevole condivisione, dove nulla è troppo pettinato e i dettagli mi permettono di sentirmi in sintonia con la città.

VISITARE A BOLOGNA IL MERCATO DELLE ERBE

Colore, profumi, prodotti, ricordano in parte le antiche treccole, ossia le bancarelle poi spostate in Piazza Maggiore. Stupende le vecchie insegne che riecheggiano il tempo passato, pur restando protese verso il futuro. Mi innamoro dell’atmosfera alla mano, che mi avvicina allo spirito di Bologna, grazie alla struttura del 1910, abilmente riqualificata pochi anni fa. Molto più del rimaneggiamento patinato di “Mercato di Mezzo” il quale, per certi versi, ricorda il “Mercato di San Lorenzo” a Firenze.

Informazioni.

  • Il “Mercato delle Erbe” di Bologna, è in via Ugo Bassi 25. Secondo me vale però la pena entrare da Via Belvedere.
  • Orario di apertura: lunedì-giovedì, dalle 7 alle 24; venerdì-sabato, dalle 7 alle 2.
  • Vi consiglio una visita, indipendentemente dal fatto che dobbiate mangiare o prendere un aperitivo.

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Cosa visitare a Bologna: Piazza Maggiore e la Fontana del Nettuno.

Via Ugo Bassi è piena di gente, oggi. Non me ne stupisco, a dire il vero, dato che domani è un giorno festivo. Mi incammino tra negozi che sparano musica al massimo, in un concentrato di allegria e vitalità travolgenti. Alla fine di Via Rizzoli, vedo le Due Torri svettare sul centro.

Raggiungo Piazza del Nettuno, da cui si apre un’ampia panoramica su Piazza Maggiore e la Basilica di San Petronio. Un vasto spazio che trasmette un brivido a 360°. Amo questa maestosità architettonica, soprattutto perché qui a Bologna non sfocia mai in altezzosità. Né in eccesso. Si può decidere di visitare un museo, una chiesa o fare un’esperienza, senza sentirsi fuori luogo o in soggezione. E le piazze, così come le gradinate, sono un luogo di incontro e relax, non salotti eleganti.

VISITARE A BOLOGNA LA FONTANA DEL NETTUNO
FONTANA DEL NETTUNO

Piazza Maggiore è quasi un prato di cemento, il punto esatto da cui iniziano l’escursione a San Luca e il leggendario Cammino degli Dei. Famiglie, studenti, gruppi di amici, vi si siedono per riposare e studiare. Ma anche per assistere a spettacoli di artisti di strada o, semplicemente, chiacchierare. Perché Bologna è profondamente amica, prima di essere città. Difende la propria esuberanza, a scapito della monumentalità. Ma questa caratteristica la mantiene comunque, perché quando la sostanza c’è, non è necessario urlarla.

VISITARE A BOLOGNA
PIAZZA MAGGIORE RICORDA UN GRANDE PRATO… DI CEMENTO

Tra le cose che voglio visitare a Bologna, c’è anche la Basilica di San Petronio e, appurato che vi si può accedere senza code, entro e chiudo momentaneamente fuori la città. In questa che è la quarta chiesa più grande d’Italia, ritrovo una luminosità ed una propensione verso l’alto che esprime appieno l’appartenenza al Gotico. Mi viene onestamente da sorridere (sono pessima lo so), quando penso ad Arduino degli Arriguzzi e al suo tentativo di rendere questa Basilica più grande di quella di San Pietro, nel XVI secolo. Non tanto per il progetto ambizioso, ma perché pare venne bloccato immediatamente da Pio IV, in una gara al testosterone tutta architettonica!

VISITARE A BOLOGNA BASILICA DI SAN PETRONIO
SAN PETRONIO

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Visitare a Bologna Via Clavature e Via Pescherie Vecchie.

Esco nuovamente su Piazza Maggiore e, da questo punto di vista, noto alcune torri mozzate che fanno capolino tra gli edifici. Non me ne stupisco dato che Isabella, la proprietaria di Bibliò Rooms Guesthouse dove soggiorno, mi ha raccontato che Bologna in passato era una sorta di Manhattan, piena di torri che la rendevano persino più d’impatto di San Gimignano! Se ne contavano oltre 100, di cui ne sono rimaste poco più di 20.

Mi insinuo tra i vicoletti che prendono il via da sotto i portici di Piazza Maggiore. Sono un richiamo irresistibile sin da quando ho messo piede qui. Via Pescherie Vecchie e Via Clavature, in particolare, mi catapultano in un mondo senza tempo. I banchi di frutta e verdura, si alternano a enoteche e botteghe gastronomiche, in cui si può anche pranzare in qualsiasi momento della giornata. Pasta fatta in casa, pesce, formaggi, carni, qui non c’è nulla che non si possa degustare!

VISITARE A BOLOGNA VIA DELLE CLAVATURE
VIA DELLE CLAVATURE

Le tende dei negozi rendono la passeggiata ancor più intima mentre, circa a metà percorso, il “Mercato di Mezzo” e “Eataly” interrompono parzialmente la serie infinita di negozietti. Tavolini esterni e avventori, fanno di questo luogo nascosto un angolo brioso molto simile ad un borgo d’Italia. Devo dire che la il centrale edificio del mercato è molto meno d’impatto rispetto a quello delle erbe, eppure è sempre piacevole sbirciare tra gli espositori di piatti pronti o cucinati al momento. E, magari, fermarsi a gustare delle bruschette in uno dei locali ricavati all’interno, oppure un tagliere con mortadella e Parmigiano Reggiano nella piazzetta centrale.

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Visitare Bologna a piedi: Piazza della Mercanzia e Piazza di Porta Ravegnana.

Scelgo di non tornare a Piazza Maggiore, ma di spingermi verso la piccola ma notevole Piazza della Mercanzia. Resto sotto i portici per ammirare uno scorcio architettonico che passa dall’omonimo Palazzo della Mercanzia, alle Due Torri. L’edificio è stato per quattro secoli sede di alcune Corporazioni. Un elegante esempio di Gotico nell’architettura civile, che in questo momento è oscurato da una nuvola passeggera. Devo dire che la visione d’insieme è di grande impatto, con i laterizi e la pietra d’Istria che spiccano in modo signorile.

VISITARE A BOLOGNA PALAZZO DELLA MERCANZIA

A ridosso della piazzetta vi sono le famose Due Torri di Bologna: Garisenda e degli Asinelli. Da sempre punto strategico della città di Bologna, le torri servivano a scopo di avvistamento e difesa. Ovviamente l’altezza era un modo con cui le famiglie cercavano di mostrare il proprio potere, esattamente come nelle case-torri a specifico uso abitativo. Oggi ho deciso di non salire, mi limito a passeggiare su Piazza di Porta Ravegnana e tra le vetrine sotto i portici.

VISITARE A BOLOGNA  LE DUE TORRI
LE DUE TORRI, SIMBOLO DI BOLOGNA

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Uno dei luoghi più belli da visitare a Bologna: Piazza Santo Stefano.

Tra i posti che da sempre ho desiderato visitare a Bologna, c’è Piazza Santo Stefano. Se devo essere onesta e spiegare il motivo… è che me ne sono innamorata vedendo un film alcuni anni fa. C’era qualcosa in quella piazza singolare, che mi ha inesorabilmente attratta. La raggiungo percorrendo la stretta e amena Via Santo Stefano, che parte proprio dal Palazzo della Mercanzia.

VISITARE A BOLOGNA PIAZZA SANTO STEFANO
PIAZZA SANTO STEFANO

Piazza Santo Stefano è uno dei posti più belli di Bologna. Un inusuale spazio triangolare ricoperto di ciottoli, su cui affacciano palazzi gentilizi. I tavolini fuori dai locali, con i tovagliati a quadri. I ragazzi di ogni età seduti a godersi il sole, la Basilica di Santo Stefano a chiudere questo motivo geometrico ricco di percezioni. L’immagine d’insieme fa subito pensare ad un paese di campagna. Quando la piazza si riempie con i pittoreschi banchi del mercato dell’antiquariato, poi, è ancor più incantevole.

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L’edificio di culto più singolare di Bologna: le “Sette Chiese”.

Entro nel complesso di Santo Stefano, conosciuto come le “Sette Chiese”, composto da altrettanti edifici di culto. Magia pura nel cuore di Bologna! Un accostamento omogeneo, in cui il Romanico fa mostra di sé con strutturata eleganza. L’accesso è sulla Chiesa del Crocifisso, una navata unica coperta da capriate. Proseguo, quindi, verso la Basilica del Sepolcro, riproduzione del Santo Sepolcro che risale all’VIII secolo: lascia senza fiato. Fino al 2000, le reliquie di San Petronio si trovavano qui. Ora vi è, invece, un pezzo di roccia appartenente al Sacro Sepolcro di Gerusalemme.

VISITARE A BOLOGNA LE SETTE CHIESE
BASILICA DEL SEPOLCRO

Nella Basilica dei Santi Vitale e Agricola, mi ritrovo in un antro silenzioso e avvolgente. Mi colpisce scoprire come, nel XV secolo, Papa Eugenio IV la fece scoperchiare e riempire di terra, in seguito alla scoperta di una tomba che, si dice, appartenesse a San Pietro. I pellegrini iniziarono a venire qui snobbando Roma, per cui il pontefice trovò il modo di bloccare quel flusso. Ma che problemi ha il clero con Bologna???

BASILICA DEI SANTI VITALE E AGRICOLA

Esco sul Cortile di Pilato, uno spazio dal sapore esotico, ispirato a quello in cui Gesù venne mostrato al popolo dopo la flagellazione. Mi piace camminare sotto i porticati, lasciando vagare lo sguardo sul Catino di Pilato e sugli scorci d’azzurro vellutato del cielo, al centro del riquadro.

CORTILE DI PILATO

Da qui si accede direttamente all’incompiuta Chiesa della Trinità, dopodiché passo al bellissimo chiostro medievale, dove mi siedo qualche minuto. Prima di tutto perché adoro letteralmente i chiostri. In secondo luogo, perché resto affascinata da una classe che sta facendo lezione di disegno dal vero. Un salto spazio temporale per me, agli anni del Liceo Artistico.

CHIOSTRO

Informazioni.

  • Al complesso delle “Sette Chiese” si accede con offerta libera. Vi consiglio caldamente di inserirlo tra i luoghi da visitare a Bologna, perché è straordinario.
  • Orario: dalle 9,15 alle 18. Nel periodo estivo fino alle 19,15.

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Cosa non perdere a Bologna: il Compianto sul Cristo Morto a Santa Maria della Vita.

A malincuore lascio Piazza Santo Stefano e le “Sette Chiese”, guardandomi spesso alle spalle come se fossi pedinata da qualcuno. Devo apparire strana agli occhi delle persone ma, all’interno di questo slargo triangolare, mi sono sentita immensamente felice. Cerco quindi di fotografarne visivamente ogni angolo, per portarlo con me per sempre.

Torno verso Via delle Clavature perché, prima della chiusura, voglio visitare il Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca. Raggiungo in tempo Santa Maria della Vita, dove mi soffermo ad ammirare senza fretta la morsa barocca in cui mi stringe l’edificio. Una vertigine artistica.

VISITARE A BOLOGNA SANTA MARIA DELLA VITA
SANTA MARIA DELLA VITA

Subito dopo accedo al Compianto sul Cristo Morto, in modo da avere tempo per fotografarlo e coglierne i particolari. Un eterno urlo di dolore inciso nella terracotta, che ha assorbito espressioni, pathos e tutta una serie di sensazioni umane. Giuseppe d’Arimatea guarda verso di me, invitandomi ad osservare cosa l’odio umano è in grado di fare. Salomè si avvinghia al suo stesso corpo, cercando di imprimere nella carne un dolore irreversibile.

La Madonna è il ritratto della madre che ha appena perso il figlio. Incredula e devastata dalle lacrime, nonostante fosse a conoscenza di questo amaro destino. Accanto a lei c’è San Giovanni Apostolo, agghiacciato, quasi privo di emozioni.

VISITARE A BOLOGNA COMPIANTO SUL CRISTO MORTO

Maria di Cleofa guarda atterrita verso il corpo di Cristo, respingendo l’orrore della morte in modo incredibilmente fisico, con le mani e con le grida. Ma è la Maddalena a straziare con il suo urlo sordo. La veste in disordine, strattonata dal vento, la bocca spalancata in una disperazione che esplode da dentro. Il viso… una maschera di tormento e strazio.

Mentre Gesù giace a terra in tutta la propria fissa, terminale umanità. Il corpo martoriato, la bocca semiaperta, le mani incrociate. Il soffio vitale ormai volato via dal volto scavato.

Informazioni.

  • Il Compianto sul Cristo Morto è visitabile tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10 alle 18,30-19.
  • L’ingresso costa 4€ e la biglietteria si trova all’interno della chiesa.
  • Si possono fare foto senza flash.

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Lucio Dalla a Bologna.

Quando esco nella tiepida aria del tardo pomeriggio, mi pare di aver fatto un viaggio lungo millenni. Bologna è irresistibile più che mai a quest’ora: con l’approssimarsi della sera, la città viene rivestita di tavolini in ogni piazzetta o spazio disponibile. Le vecchie insegne di Via delle Clavature, poi, fanno l’occhiolino irriverenti distogliendo l’attenzione persino dalle vetrine sottostanti.

Mi avvio a passo lento sotto i portici di Via dell’Archiginnasio, per proseguire tra quelli di Via Farini. Voglio raggiungere, infatti, Via d’Azeglio e ammirare le installazioni di Antonio Spiezia dedicate a Lucio Dalla. Lasciate in esposizione, dopo il successo riscontrato durante il periodo natalizio.

VISITARE A BOLOGNA I LUOGHI DI LUCIO DALLA
VIA D’AZEGLIO

Lucio che qui viveva, è ancora presente nelle parole de “L’anno che verrà”. Ma anche nel murale che lo vede protagonista sul balcone di casa sua, in Piazza de’ Celestini. Un Lucio appena accennato, che pare suonare nel vento. Volando lontano, ma sempre intrinsecamente legato alla città di Bologna.

Dirigendomi a Piazza Maggiore, mi soffermo su un piccolo vicolo nascosto, che si apre su Via d’Azeglio. Qui, un luminoso “Ciao Lucio” fa bella mostra di sé. Ricordando il rapporto d’affetto del cantautore con la sua città.

Informazioni.

  • Via d’Azeglio parte da Piazza Maggiore, alla destra di San Petronio. Percorrendola in questo senso, è possibile leggere in modo corretto il testo de “L’anno che verrà”. Piazza de’ Celestini è circa a metà percorso.

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Visitare un posto insolito e poco conosciuto a Bologna: Palazzo dell’Archiginnasio.

Raggiungo Piazza Galvani, ed entro nel cortile a doppio loggiato al Palazzo dell’Archiginnasio, un capolavoro del XVI secolo. Stemmi, memorie scolpite e anche dipinte campeggiano sotto le 30 arcate delle logge e lungo gli scaloni d’onore: una suggestione da romanzo mi catapulta in trame che vedono protagonisti collegi antichi e singolari personalità. In effetti il palazzo venne edificato per dare una sede unica ai distaccamenti universitari e il cortile ospitò importanti cerimonie ed eventi. Ad esempio qui veniva preparata la Teriaca, un medicinale composto da 50 elementi, utilizzato come cura per diverse patologie.

Il Palazzo dell’Archiginnasio con il Teatro Anatomico e la splendida Stabat Mater, non rientrano tra i luoghi più noti da visitare a Bologna, ma sicuramente tra i più belli e indimenticabili. Salgo lo scalone d’onore, pago il biglietto ed accedo come prima cosa al Teatro Anatomico. Resto senza parole davanti a questa sala costruita in legno di abete nel 1637, su un progetto dell’architetto bolognese Antonio Paolucci. L’ambiente ad anfiteatro è molto caratteristico ed evoca immagini di trame gotiche. Al di là delle statue dei 12 medici e dei 20 anatomisti, mi incuriosiscono le due statue degli “Spellati” e l’allegoria dell’Anatomia che riceve un femore in dono da un putto. L’ho sempre detto che i fiori sono sopravvalutati!

VISITARE UN POSTO POCO TURISTICO A BOLOGNA

Mi dirigo verso la Stabat Mater, una delle sale più importanti e riccamente decorate del Palazzo dell’Archiginnasio. Affreschi, onorificenze, fregi ma, soprattutto, libri. Cascate di volumi anche molto antichi, che scruto quasi con timore reverenziale attraverso le grate delle vetrine. Questa sala era riservata ai professori di diritto civile e deve il suo nome ad un evento molto importante. Il 18 marzo 1842, Rossini eseguì per la prima volta la sua opera “Stabat Mater” proprio qui, diretto da Doninzetti.

Informazioni.

  • Il Palazzo dell’Archiginnasio è in Piazza Galvani 1.
  • Per informazioni su orari e giorni di visita, scrivete a archiginnasio@comune.bologna.it.
  • Biglietto di ingresso: 3 € da pagare esclusivamente con carta o bancomat.

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Il Quartiere Ebraico di Bologna.

Torno verso Via delle Clavature ed entro da Eataly. Non tanto per mangiare, quanto per vedere questo straordinario allestimento nel cuore di Bologna. Tre piani di cibo e libri, in cui si accorpano al meglio tutti i simboli dell’italianità.

Prima di rientrare in guesthouse, cammino senza meta tra i vicoli dell’antico Ghetto Ebraico di Bologna. A pochi passi dalle Due Torri e da Via Rizzoli, questo dedalo di viuzze, botteghe e trattorie, è il luogo ideale in cui passeggiare al tramonto. Difficile oggi immaginare la vita delle persone chiuse all’interno dell’area, prima della definitiva cacciata da Bologna, alla fine del XVI secolo.

Non distante si trova la famosa finestrella di Via Piella, che ho deciso di visitare domani mattina prima di andare in stazione. D’accordo che sono solo cinque minuti a piedi, ma dopo la levataccia alle 4 del mattino, le ore di lavoro e di scoperta, sogno solo uno Spritz e una doccia calda!

VISITARE A BOLOGNA GHETTO EBRAICO

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La finestrella di Via Piella.

Raggiungo presto la finestrella sul Canale delle Moline, quando ancora non è presa d’assalto dai turisti. Ci sono solo un paio di coppie, che non creano confusione e mi permettono di soffermarmi qualche minuto in più su questo inusuale luogo da visitare a Bologna.

Perché inusuale? Perché parla di una città che ormai non esiste più. Una Bologna disposta su una serie di importanti canali, che vinse addirittura una battaglia navale! Non è un caso che la toponomastica della città, si ispiri a tutto quanto sia connesso con le acque.

VISITARE A BOLOGNA FINESTRELLA VIA PIELLA

Aprire la finestrella di Via Piella, è come scoperchiare il passato, osservando il solo esempio di canale salvatosi dalla copertura dell’intera rete, tra il 1930 e il 1950. Qui, dove il tempo sembra essersi cristallizzato e nulla arriva della Bologna vivace e in divenire, si riesce ancora a respirare la quotidianità dei giorni trascorsi.

Il canale difensivo dell’XI secolo, venne fornito di geniali lavatoi privati, strutturati a ponte levatoio. Sembra quasi di sentire il vociare delle donne, che si sporgevano a lavare i panni. I canti, le risate, i pettegolezzi. Perché in Via Piella, così come in tutto il circuito urbano di Bologna, le storie da ascoltare provengono da ogni crepa, mattone o antro. Si tratta di una voce canora mai uguale a se stessa: classica, rock, pop, metal, dance. Il suono di Bologna è un festival delle immagini e delle suggestioni.

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Bologna: informazioni pratiche.

  • Il modo più comodo per visitare Bologna è a piedi, possibilmente arrivando in treno per evitare problemi di parcheggio e ZTL.
  • La Stazione Centrale di Bologna, si trova a meno di 30 minuti di cammino dal centro storico. Una piacevole passeggiata tra piazze e portici.
  • Se preferite viaggiare in auto, un buon parcheggio è quello di Riva Reno. La posizione è eccellente, il costo giornaliero si aggira sui 17€.
  • Via Ugo Bassi, Via Rizzoli e Via dell’Indipendenza, sono pedonali nei giorni festivi.
I MILLE VOLTI DI BOLOGNA
  • Bologna è visitabile in poche ore o in una singola giornata, come si può appurare dalla mia personale esperienza. Ma tre giorni sarebbero l’ideale per vederla e viverla al meglio.
  • Un posto bellissimo in cui dormire a Bologna è “Bibliò Rooms”, una guesthouse di charme a tema letterario nel cuore del centro storico. Qui trovate il link a Booking. Ognuna delle sei stanze è curata nei dettagli, l’accoglienza della proprietaria attenta e piena di premure. La si raggiunge in venti minuti a piedi dalla stazione e, in appena cinque minuti, si è a Piazza Maggiore.
  • Per mangiare a Bologna, oltre ai già citati “Mercato delle Erbe”, “Mercato Centrale”, ristorantini in Via delle Pescherie, vi segnalo anche “La Traviata” e “Corner Bar”.

Claudia B.

11 commenti

  1. Pingback: ITALIA: 70 POSTS QUE AYUDAN PARA VIAJAR [13] | Viatges pel Món

  2. L'OrsaNelCarro Travel Blog

    Mi sto mangiando le mani e non solo perché Bologna purtroppo l’ho sempre e solo vista di passaggio ma anche perché alla vista degli gnocchi non avendo altro sotto mano (a parte il cello) ho appunto addentato le dita 😛 Bellissima la definizione di prato di cemento! Bologna è capace di sovvertire il senso di questa frase e rimandarlo NON ad un significato di desertificazione urbana. Ma quanti localini pieni di tipicità! Una curiosità forse cretina…ma alla finestrella di via Piella c’è ressa turistica o rimane ancora un angolo di Bologna “puro” nonostante sia ormai una star di Instagram? Inutile dire che la bellezza del Complesso delle Sette chiese lasci senza fiato. Mi piacerebbe un bel tour sui luoghi di Lucio, adoro come Bologna abbia saputo riconoscere tutto quello che lui ha fatto per la sua città (e non solo per Bologna ma per i cuori di tutti noi)! Sai cos’altro mi piacerebbe vedere? Il museo/memoriale della tragedia di Ustica! Buona serata Claudia e buon fine settimana! 😉

    1. Allora non sono la sola Dani! Quel museo è da sempre fra i miei obiettivi, voglio vederlo quando tornerò: è un pezzo di storia che mi ha sempre lasciata perplessa.
      Mi fa piacere che tu abbia colto il senso del mio “prato di cemento”, inteso come conviviale luogo di ritrovo. Mi piaceva l’espressione, perché è questa la sensazione che mi ha dato. Ma temevo venisse interpretata male!
      Se hai l’occasione di andare a Bologna, Dani fallo. Perché mi devi credere se ti dico che immagini e video, non sono in grado di dare il vero senso della sua bellezza.
      Stupende le opere d’arte, il tessuto urbano, i luoghi di Lucio, l’energia che sprizza tra palazzi e viuzze!
      La finestrella di Via Piella ho avuto la fortuna (o idea geniale), di visitarla la mattina presto. Ma già c’erano un paio di coppie che facevano foto. Non so come sia nel resto della giornata, ma secondo me il suo essere star indiscussa di Instagram le sta togliendo quella patina di isolamento colorato…
      Buon fine settimana!
      Claudia B.

  3. Grazie per questa guida! Quasi quasi ci faccio un pensierino per uno dei prossimi weekend… In questa città finora ci sono stata solo di passaggio. Buon weekend!

  4. Katja

    Ultimamente sto scoprendo la Bologna fuori dal centro storico: se ci capiti ancora, segnati la Manifattura delle Arti, l’Orto Botanico, i Giardini Botanici e magari una passeggiata per raggiungere la Basilica di San Luca. E poi … avrei altre 3.000 cose da consigliare 🙂

  5. Ciao Claudia, e grazie per la bellissima descrizione che hai fatto della mia Bologna! 🙂 E’ vero, la si può visitare in poche ore o anche in più giorni, e io stessa, che al momento non mi posso spostare molto, cercherò di scoprirla al meglio nei prossimi weekend!

    1. Credimi se ti dico che, mentre ero lì, io Chiara ti ho invidiata. Nel senso più buono e pulito del termine, ma ho sognato ad occhi aperti cosa potesse significare vivere davvero a stretto contatto con tutta quell’energia. E ti ho pensata, ritenendoti molto fortunata!
      Grazie a te per aver apprezzato l’articolo. E goditi Bologna!
      Baci,
      Claudia B.

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