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Diario di viaggio in Spagna: itinerario di dieci giorni

Diario di viaggio in Spagna: itinerario di dieci giorni

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: ITINERARIO DIECI GIORNIQuesto diario di viaggio in Spagna, è il racconto di 13 giorni on-the-road, durante i quali ho toccato alcune delle principali città della nazione. Un viaggio visivamente intenso, caratterizzato da una luce abbacinante in grado di avvolgere i paesaggi e dipingere le architetture.

Il tour in Spagna è durato a tutti gli efetti 10 giorni, oltre ai tre di viaggio andata e ritorno dall’Italia, passando attraverso la Francia del Sud, con soste a Nizza e Avignone.

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Viaggio in Spagna: il Museo Dalì a Figueres.

Dopo una lunga tratta on-the-road in Francia, con cui ho attraversato i dintorni di Nizza, la Provenza e l’Occitania, arrivo a Figueres nel primo pomeriggio. Amo Salvador Dalì sin dai tempi della scuola, per cui non mi lascio sfuggire l’occasione di visitare l’utopistico “Teatre-Museu Dalì”.

Dalì è stato un visionario artista a tutto tondo, completamente fuori dagli schemi. Non c’è campo di cui non si sia occupato con risultati eccelsi! E, una delle sue prime esposizioni, fu ospitata proprio in questo edificio, che era il teatro cittadino. Quando la struttura andò distrutta, in seguito ai bombardamenti subiti durante la guerra civile, Dalì e il sindaco di Figueres la fecero ristrutturare. In seguito divenne un grandioso museo dedicato all’estroso artista che, tra le altre cose, è stato sepolto all’interno. 

Seguo la visita guidata, che è veramente interessante. Un’immersione consapevole nella vita di Gaudì, con tanti aneddoti e curiosità, vengono narrate con ritmo sostenuto e coinvolgente. Le opere del Maestro che ammiro qui, fanno parte della sua collezione privata, esposte con un allestimento in grado di esaltarne il senso più profondo. Una tappa davvero imperdibile per gli amanti dell’arte, durante un viaggio in Spagna.

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: FIGUERES

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Una giornata insolita a Barcellona.

Subito dopo la visita a Figueres, il viaggio in Spagna prosegue verso Barcellona. Sono già stata in città in un paio di occasioni: durante una crociera nel Mediterraneo e a Capodanno. Questa volta, però, ho tutta l’intenzione di seguire un itinerario insolito a Barcellona, prima di spingermi nuovamente verso il centro.

Parto la mattina molto presto, per raggiungere il quartiere di Pedralbes a piedi. Mi sembra quasi di camminare in un borgo della Toscana, oppure dell’Umbria. Qui le atmosfere non sono più quelle della grande metropoli, ma di un affascinante paese rurale.

Passeggio lungo l’elegante viale residenziale, fermandomi ad ammirare estasiata i Padiglioni di Finca Güell, con la spettacolare Porta del Drago. Non un luogo qualunque, ma la prima opera commissionata da Eusebi Güell ad Antonio Gaudì! Un rapporto lavorativo e di amicizia produttivo e duraturo. Non avrei potuto fare questo viaggio in Spagna, senza rendere omaggio a Gaudì che amo alla follia.

Arrivo fino allo splendido Monastero Reale di Santa Maria di Pedralbes. Una struttura in stile Gotico Catalano, che visito accompagnata da un silenzio confortante e dal canto degli uccellini. Perdendomi in una sensazione di medievale irrealtà. Gli edifici perfettamente conservati, il pavimento acciottolato e la posizione all’interno di un quartiere che sembra non fare parte del tessuto urbano di Barcellona,mi catapultano in una realtà parallela.

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: BARCELLONA INSOLITA

Prima di spingermi verso il centro, entro nei rigogliosi giardini del Palau Reial de Pedralbes, che ospita una mostra di arti decorative. Dopodiché, salgo sulla metro e mi avvio verso la frizzante Barcellona che mi ha fatto innamorare la prima volta!

La visita del centro di Barcellona, inizia con la Chiesa di Santa Maria del Mar, un edificio affascinante, in cui esplode con eleganza il Gotico Catalano. Visitarla, dopo aver letto il libro di Ildefonso Falcones, “La Cattedrale del Mare”, è un’emozione pura. Alimentta dalla luce che filtra dalle vetrate istoriate, creando una sorta di alone mistico di grande impatto.

Nel pomeriggio proseguo il pellegrinaggio alla scoperta delle opere di Gaudì. Ho già visitato Casa Milà, la Sagrada Familia, Parco Güell e i lampioni di Plaça Reial, durante i quattro giorni a Barcellona di alcuni anni fa. Questa volta tocca a Casa Batllò o “casa delle ossa”, che l’Unesco ha inserito tra i siti “Patrimonio dell’Umanità” (e vorrei pure vedere!).

Josep Batllò commissionò a Gaudì la ristrutturazione dell’edificio nel 1904 e, tre anni dopo, l’architetto consegnò un palazzo sensazionale! Nelle forme sensuali e articolate, ricorda un voluttuoso e coloratissimo rettile (da cui il soprannome casa delle ossa). Con l’audio-guida mi immergo nella storia del palazzo e trascorrro due ore volando nella meraviglia.

Dopodiché decido di passare il resto del pomeriggio tra il Barrio Gotico, ameno quartiere medievale della città, e le Ramblas, dove assisto ai coinvolgenti spettacoli degli artisti di strada. Torno in hotel solo per fare una doccia, prima di una cenetta a base di paella, sangria e crema catalana in Plaça Reial.

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Visita alla Basilica di Saragozza.

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: SARAGOZZA

Il viaggio in Spagna prosegue verso Madrid anche se, strada facendo, mi fermo a Saragozza, bella città che sorge sul fiume Ebro.

Fiore all’occhiello del centro storico, è la Basilica di Nostra Signora del Pilar, un edificio barocco dedicato alla Vergine Maria. Qui è venerata con profondo affetto una piccola statua lignea della Madonna, riccamente vestita e posata su una colonna (pilar) in alabastro.

La Basilica, che è la più antica chiesa cristiana dedicata a Maria, sorge sulla monumentale Plaza del Pilar, dove si trova anche la Catedral de la Seo. Faccio una bella passeggiata in centro, anche se il caldo torrido di questa estate si fa sentire, per cui non riesco a vedere tutto ciò che avevo in mente.

Nel tardo pomeriggio arrivo a Madrid. Dopo aver sistemato le mie cose in hotel, mi abbuffo di tapas prima di approfittare del fresco della sera per iniziare ad esplorare la capitale della Spagna. Madrid è elegante, monumentale ma assolutamente a misura d’uomo. Nella sua versione notturna, poi, è ammaliante come una dea!

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Cosa vedere a Madrid in due giorni, durante un viaggio in Spagna.

Scopro che la magia di Madrid non scompare alla luce del sole: l’incanto resta tale, anzi ancor più evidente! Inizio il mio tour dalla Stazione Atocha con il suo rigoglioso giardino interno. Crocevia di anime e sogni, la ricordo ancora durante il terribile attentato che subì nel 2004. E sono felice di vederla oggi al massimo dello splendore.

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: DUE GIORNI A MADRID

Trascorro il della giornata visitando le piazze principali di Madrid: Puerta del Sol, Plaza Mayor, Plaza de Cibeles, Plaza de España, Plaza de Oriente, Plaza de Colón, Plaza de Santa Ana, Plaza de la Villa. Tutte diverse e uniche, raccontano storie di architettura ed incontri, come se fossero tanti salotti conviviali e cuori pulsanti della città. 

Per raggiungere l’una e l’altra piazza, seguo percorsi sempre diversi, spinta dalla curiosità, più che da un itinerario studiato a tavolino. Vedo così la doppia personalità di Madrid: da un lato gli ampi ed eleganti viali, come ad esempio la Gran Via, dall’altro piccoli vicoli più nascosti. Un incontro ritmico, che mi catapulta in un istante dalla capitale al borgo!

Dato che mi fermo a Madrid due giorni scarsi, ho scelto in anticipo su cosa soffermarmi. Visito gli interni del Palazzo d’Oriente, ossia il Palazzo Reale, della Cattedrale dell’Almudena e del Museo del Prado. Oltre a fare una doverosa passeggiata al Parco del Retiro, con il suo famoso laghetto su cui si affaccia il monumento ad Alfonso XII.

Salgo anche al suggestivo Tempio di Debod del II secolo a.C., donato dall’Egitto alla Spagna, in occasione dell’intervento da parte di quest’ultima nel salvataggio dei templi di Abu Simbel. Lo faccio di sera, quando il monumento, così insolito fuori dall’Egitto, è illuminato ad arte e catapulta in storie lontane. 

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Poche ore a Toledo: cosa non perdere.

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: TOLEDOIl mio viaggio on-the-road in Spagna continua alla volta di Toledo, una vera e propria città-museo. Basta un primo sguardo al suo monumentale panorama, per capire il perché di questa impegnativa definizione. Ho davvero poco tempo per fermarmi qui, ma non avrei mai potuto saltare la visita.

Mi accolgono deliziosi vicoli lastricati, che mi conducono al cospetto di edifici imperdibili come la Cattedrale di Santa Maria di Toledo, un vero capolavoro del Gotico! Mi lascio rapire dalla narrazione durante una lunga visita guidata, in questa fucina di capolavori.

Seconda tappa a Toledo è la Chiesa di Santo Tomé, per ammirare l’olio su tela di El Greco: “La sepoltura del conte di Orgaz”, l’opera più celebre e intensa del pittore.

Toledo, però, è famosa anche per la produzione di spade e acciaio, secondo le tecniche importate dagli arabi. Prima di rimettermi in strada, quindi, visito una fabbrica per scoprire le varie fasi della lavorazione.

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Viaggio in Spagna on-the-road: l’Andalusia.

Entro nella parte più caliente del mio viaggio in Spagna di 10 giorni: l’Adalusia! Dove visito tre delle cittadine più belle in assoluto dell’intero tour: Còrdoba, Siviglia e Granada.

In Andalusia si respira al massimo livello la passata colonizzazione arabo-islamica. Ci sono momenti in cui provo la sensazione di essere uscita dalla Spagna. Ad esempio visitando la Mezquita Catedràl, antica moschea di Còrdoba trasformata in cattedrale cattolica. Oppure la spettacolare Alhambra di Granada, imponente cittadella che aveva al suo interno palazzi, moschea, scuole, negozi. O, ancora, la Giralda di Siviglia, la torre campanaria della cattedrale, che è un antico minareto. E come non citare i palazzi dell’Alcàzar, spettacolari fortezze arabe? E l’evocativa Casa de Pilatos, palazzo che include elementi mudejàr e rinascimentali.

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: TOUR IN ANDALUSIA

Mi lascio rapire dal fascino dei centri storici, in cui il bianco lucente e le decorazioni delicate, mi strattonano tra un mix incalzante di stili! Gotico, barocco e rinascimentale, sono in perfetta simbiosi con i vicoletti acciottolati, i muri in calce bianca e i piccoli patii nascosti, ricchi di fiori e fontanelle, tipici dell’architettura araba.

Basta un semplice passo, per ritrovarmi catapultata da una cultura ad un’altra. È un connubio strepitoso, ammaliante, che rende questi tre centri un vero simbolo di coesione e meravigliosa convivenza fra culture. Un tour in Andalusia è soprattutto una presa di consapevolezza di quanta forza ci sia quando cultura e religioni si uniscono!

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: SIVIGLIA

A rendere memorabile la mia vacanza, però, ci sono anche altri dettagli non trascurabili. Un’escursione in barca sul fiume Guadalquivir a Siviglia, sorseggiando sangria. Lo spettacolo di flamenco in un piccolo locale nel quartiere Albayzín di Granada, con una spettacolare vista sulla Sierra Nevada. Serate trascorse a gustare paella a Siviglia, all’ombra della Girlada, oppue a pranzo nei cortiletti di Córdoba.

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: ALHAMBRA
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Cosa fare a Valencia in un giorno.

Ultima città del mio viaggio in Spagna è Valencia, dove faccio un giro panoramico pre-serale alla Città delle Arti e delle Scienze, progettata dagli architetti Calatrava e Candela. Anche se devo ammettere che apprezzo molto di più la visita guidata del giorno successivo, nel monumentale centro storico.

Parto dalla Cattedrale di Santa Maria, costruita sull’antica moschea, in stile Gotico Valenzano. All’interno, nella Cappella del Santo Calìz, si dice che sia custodito il vero Sacro Graal. Data la vicinanza con l’Occitania e Montségur, ma anche con Rennes-le-Château, non mi stupirei se questa fosse la vera reliquia!

DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA: VALENCIA IN UN GIORNO

Salgo anche sul Micalet, la torre campanaria della cattedrale, simbolo della città. Dopo una serie infinita di gradini, mi rilasso ammirando uno strepitoso panorama su Valencia.

Continuo la visita con Placa dell’Ajuntament, la Plaza de Toros, il Mercato Coperto, il meraviglioso edificio in stile tardo gotico della Lonja de la Seda, ossia l’antico mercato della seta. Anche se, come sempre, sono soprattutto i vicoletti lastricati a conquistarmi, perché è proprio qui che si nascondono scorci molto caratteristici.

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Viaggio di dieci giorni in Spagna on-the-road dall’Italia.

Nel pomeriggio torno verso Barcellona: dove trascorro l’ultima serata prima del viaggio di ritorno in Italia.

Domani farò una sosta intermedia ad Avignone, per una breve passeggiata nel vivace centro storico, e passerò la notte a Nizza.

Ma stasera, alla fine di questo spettacolare viaggio in Spagna, mi lascio andare ad alcune riflessioni. La Spagna è una terra che ha sempre grandi attrattive da offrire e persone meravigliose ad attenderti. Non importa se si scelgono le isole, come le Canarie e le Baleari, o la terra ferma. Fatto sta che sarà sempre come arrivare in una grande ed accogliente famiglia.

Non dimenticherò mai tutte le persone che mi hanno aiutato, sia che fossi io la prima a chiedere informazioni, oppure offrendomi supporto anche solo capendo che ne avevo bisogno. Come non dimenticherò mai le bellezze di questo paese così ricco di contrasti visivi, capaci di fondersi in architetture e città uniche nel loro genere. 

Ho ancora tanti futuri progetti di viaggio che includono la Spagna. Il Cammino di Santiago, le Asturie e la Galizia. Voglio approfondire la conoscenza con l’Andalusia, poi tornare a Barcellona per vedere la Sagrada Familia terminata e Palau Güell riaperto. E poi, devo dirlo, sarebbe impossibile stare a lungo lontano da una famiglia così amorevole: grazie terra di Spagna, grazie popolo spagnolo.

Claudia B.

2 commenti

  1. Anna Barbieri

    Che bello Claudia! Mi hai fatto rivivere le numerose ma non sufficienti vacanze in questa terra. Non sono d'accordo con te però per quanto riguarda Valencia. Ho visitato on maniera approfondita gli edifici progettati da Calatrava e dico che vale la pena trascorrere una giornata compresi l' acquario il museo delle scienze ed il cinema 3d da vedersi semisdraiati. Per il resto dico che in Spagna ci vorrei tornare. .. ciao Anna Maria

    1. Infatti con Valencia, così come Toledo, penso che sia stata impostata male la visita, purtroppo… E’ stato un viaggio un pò strano, con diverse problematiche, quindi non sempre siamo riusciti ad ottenerne il meglio. Forse, già allora, avrei dovuto capire e buttarmi nelle auto organizzazioni! E, devo dire, che le cittadine che “ci hanno rimesso di più”, sono state proprio Toledo e Valencia per la tipologia di visita, e Saragozza per il poco tempo a disposizione.
      Ma prima o poi le faccio come dico io!!!
      Claudia B.

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