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Diario di viaggio in Slovenia e Croazia: mini tour di quattro giorni

Diario di viaggio in Slovenia e Croazia: mini tour di quattro giorni

Slovenia e Croazia sono due nazioni che si prestano perfettamente ad ogni tipo di viaggio, anche per una fuga di soli quattro giorni.
Non mancano di certo le possibilità di visita e solo ad un soffio di vento dall’Italia! Le scegliamo, quindi, come meta per il nostro Capodanno, anche per valutare pregi e difetti dell’una e dell’altra: una sorta di Slovenia Vs Croazia! Ci muniamo di palette per il voto, come ogni brava giuria che si rispetti, e prepariamo i bagagli.
Partiamo molto presto, in questa mattinata di fine dicembre 2008: è stato un anno lungo, molto lungo, iniziato con l’acquisto di una piccola casetta, proseguito con tanto lavoro per ristrutturarla, in aggiunta al lavoro che ci attende ogni giorno per pagarne il mutuo; sentiamo, perciò, l’infinito desiderio di andarcene via per qualche giorno, di staccare dalla quotidianità, per terminare questo 2008 ed iniziare il 2009 come piace a noi, ossia viaggiando.

Il tempo è soleggiato e l’aria tiepida, quando arriviamo a Pirano, un pittoresco borgo sloveno, adagiato a ridosso del brillante Mar Adriatico.

Accediamo al centro storico dalla Marina di Pirano, il grazioso porticciolo che immette nel cuore del paese, Piazza Tartini, uno splendido salotto, circondato da edifici colorati e dal Palazzo del Comune.

Pur avendo poco tempo a disposizione, non ci perdiamo di certo la possibilità di esplorare al meglio questo borgo da cartolina e, la piazza in cui siamo, oltre ad essere stupenda, è il punto di partenza ideale per accedere alla parte alta di Pirano.

Vicoli stretti in leggera pendenza e case deliziose ci accompagnano fino al Duomo di San Giorgio che sovrasta l’intera città, regalandoci la visione di un panorama mozzafiato, affiancato dal campanile del 1608, che è la copia più piccina di quello presente in Piazza San Marco, a Venezia. 
La struttura barocca della chiesa, visibile da ogni punto della cittadina, è dovuta alla ristrutturazione subita nel XVII secolo, anche se la costruzione risale al XII secolo.

Il Duomo è intitolato al patrono della città, San Giorgio. L’interno a navata unica è bellissimo, luminoso e ricercato, con alti soffitti a cassettoni affrescati, un antico organo e due statue dedicate proprio a San Giorgio. 

Ci perdiamo pigramente tra i vicoli del centro, prima di raggiungere il resto del gruppo per ripartire alla volta di Portorose: è proprio arrivato il momento di andare in spiaggia! Con un tempo del genere sarebbe un delitto non farlo.
Portorose, è una famosissima località turistica, la sua offerta a livello di benessere e svago è quasi illimitata, a dire il vero la località è conosciuta a livello curativo già dal lontano XIII secolo, anche se il vero e proprio turismo termale, iniziò negli ultimi vent’anni del XIX secolo, periodo in cui vennero edificate tante strutture ricettive, la più importante ed eleganti delle quali era l’Hotel Palace.

Facciamo una passeggiata per i tanti negozi del lungo mare, poi andiamo in spiaggia dove un sole bellissimo ci accoglie con i colori avvolgenti del tramonto.

Saliamo anche sul pontile per poter godere al meglio di questo momento, prima di ripartire alla volta della Croazia, dove arriviamo in serata a Opatija (Abbazia), una località istriana, sul Golfo del Quarnaro
Il nostro hotel, di un vintage stile Liberty, è proprio sul lungo mare così, dopo cena, ne approfittiamo per fare una passeggiata, insieme agli amici che stanno vivendo questa esperienza con noi.

Poi, naturalmente, è tempo di tirare le somme e votare per la prima giornata di viaggio. Estraiamo le palette e ci caliamo nel ruolo:
-GIUDICI, NELLA LOTTA TRA SLOVENIA E CROAZIA, CHI VINCE OGGI? 
-ALL’UNANIMITA’, VOTIAMO SLOVENIA!

∞♦∞

Questa mattina di fine anno, ci svegliamo con il sole splendente ed è un’ottima cosa, visto che abbiamo in programma un mini tour fra tre storiche località dell’Istria: Pula (Pola), Rovinj (Rovigno) e Porec (Parenzo)
Partiamo subito dopo colazione, attraverso un panoramico paesaggio collinare e raggiungiamo la prima delle tre cittadine, Pola, per la visita guidata. 

Un centro storico in cui si fondono secoli di storia, visibili attraverso le architetture che vanno dalla magnifica arena romana, perfettamente conservata, ai palazzi barocchi che si affacciano sulle vie del centro, alle ville che risalgono al periodo in cui l’Austria fece della città il proprio porto, agli edifici religiosi. E’ un vero piacere passeggiare per la vivace cittadina.

Ma il vero gioiello, lo raggiungiamo in tarda mattinata: siamo rapiti immediatamente dalla bellezza assoluta di Rovigno, questo borgo è uno spettacolo! Alti e colorati edifici si affacciano sull’Adriatico, incorniciando la Chiesa barocca di Sant’Eufemia, edificata sulla cima della collina a ridosso della quale sorge la città stessa.

Iniziamo una prima esplorazione del pittoresco centro storico, costituito da vicoli strettissimi su cui si affacciano edifici alti e colorati, piazzette caratteristiche che si aprono sul mare, scorci meravigliosi e il vivace porticciolo; non distante da qui, troviamo un localino piccolo ed accogliente in cui pranzare.

Ci vengono servite delle saporite e fresche salsiccette artigianali con verdure; fra la particolarità del ristorante e la bontà dei piatti, ci godiamo davvero la sosta.

 

Nel primo pomeriggio ci fermiamo in una cantina nascosta fra i vicoli di Rovigno, ad assaggiare e acquistare della tipica grappa croata, che ha davvero il potere di far digerire persino i sassi! Oltre alla qualità del prodotto, ci piace moltissimo anche la rustica accoglienza del locale, sembra la vecchia cantina dei miei nonni.
Saliamo, quindi, verso la bella Chiesa di Sant’Eufemia, senza perderci nè uno scorcio, nè un vicolo: è tutto talmente pittoresco che sarebbe molto grave dimenticare qualche scatto!

Entriamo a rendere omaggio al sarcofago della Santa Protettrice della città, Eufemia, il cui arrivo a Rovigno è immerso nella leggenda: si dice che la ragazza venne martirizzata durante il regno di Diocleziano.

Il sarcofago col corpo della giovane fu conservato, fino a quando i Persiani non invasero la Calcedonia. A quel punto il feretro fu trasferito a Costantinopoli, dove rimase fino a quando non fu vietato il culto delle immagini e delle reliquie ed i cristiani furono costretti a nascondere il corpo.

Non si sa bene cosa accadde, ciò di cui gli istriani sono certi è che, il 13 luglio dell’800, sulle coste di Rovigno arrivò un grosso sarcofago, nello specifico quello che conteneva le spoglie della giovane. Un bambino, riuscì a trasportare il pesante fardello su per la collina, avvalendosi delle sue mucche e, da allora, Eufemia è considerata Patrona della città, proprio per l’evento miracoloso che è stato il suo arrivo qui.

A metà pomeriggio ci dirigiamo a Parenzo, un altro bellissimo centro storico istriano, di grande impatto visivo. Arriviamo quando il sole sta iniziando a calare, e le luci natalizie brillano fra i vicoli lastricati dell’elegante cittadina, caratterizzata da splendidi edifici in stile veneziano.

E’ tutto molto schematico ed ordinato, si nota assolutamente la struttura precisa dell’ex colonia romana, senza nulla togliere agli scorci pittoreschi.

Il centro di tutto è la Basilica Eufrasiana, dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”. E’ un edifico degno di nota, fatto erigere dal vescovo Eufrasio nel VI secolo, uno dei maggiori esempi di arte bizantina in Istria. Si tratta di un complesso davvero ampio, che include la chiesa, la torre campanaria, il battistero ed il palazzo vescovile.

Visto che abbiamo un pò di tempo libero prima di ripartire, facciamo un giro fra i negozietti del centro storico e ci spingiamo fino al porticciolo, molto piacevole e allegro: c’e’ grande vivacità intorno a noi, per gli imminenti festeggiamenti di fine anno.

Torniamo nel nostro hotel vintage, dove facciamo una doccia e ci prepariamo per la serata: per la prima volta da secoli, o forse per la prima volta in assoluto, parteciperemo ad un vero cenone di Capodanno (con tanto di orchestra!) nella sala in stile Liberty, preceduta da un bell’aperitivo.

In genere non amiamo queste cose, ma devo dire che non è poi così male: siamo un gruppo piccolo ma affiatato, una ventina di persone più autista ed accompagnatore. Una tavolata allegra e decisamente rumorosa! La compagnia è piacevole, il cibo anche…. solo che, ad un certo punto, ho pensato di creare un diversivo. Come potrei definirlo? Un momento giallo? Un momento Real Dramma? Insomma, ho voluto ravvivare la serata a tutti, ingoiando una lisca di pesce. 
Sarò onesta, ora me la rido della grossa, mentre ripenso alle peripezie di quella sera, per togliere quella benedetta lisca, ma vi garantisco che allora non mi sono divertita affatto. No, proprio no! Abbiamo cercato di cavarla in ogni modo, ma lei sembrava proprio comoda e serena nella mia gola: prima abbiamo tentato con la mollica del pane; poi con l’acqua, il vino, la grappa (forse volevano ubriacarla?); poi con le pinzette della mia amica, che a momenti mi restano in gola con la lisca; poi, prima che qualcuno chiamasse un camion con la gru, per estrarla avvalendosi delle cattive maniere, siamo andati nel vicino Pronto Soccorso, per porre definitivamente rimedio. 
Io non sono una persona molto coraggiosa, inoltre sento il male a livelli piuttosto impressionanti… insomma, sono una cagasotto! Vi immaginate il dramma all’interno di quel Pronto Soccorso??? Per fortuna la bravissima infermiera di turno, mi ha estratto la lisca piuttosto in fretta, con una me piangente che l’ha abbracciata ringraziandola per averle reso salva la vita: una scena strappalacrime, se non fosse che davvero non riesco a smettere di ridere! Adesso, non quella sera.
Torniamo al nostro veglione, felicissimi della risoluzione positiva del mio tormento, in tempo persino per salutare l’arrivo del 2009: un anno in cui non vorrò più vedere nemmeno un pesce in un acquario! Però segue una serata divertentissima: tutti mi coccolano e mi anestetizzano con grappa e spumante; facciamo qualche balletto di gruppo; salviamo un nostro compagno di viaggio da sicuro rapimento, per mano di una cameriera, che lo carica sul carrello delle vivande…

Insomma, normale amministrazione, no? Dopo tante chiacchiere e risate, che concludono la nostra serata, è giunto il momento di votare per la giornata appena trascorsa, senza calcolare quello che sarà universalmente riconosciuto come il “dramma della lisca”:
-GIUDICI, NELLA LOTTA TRA SLOVENIA E CROAZIA, CHI VINCE OGGI? 
-ALL’UNANIMITA’, VOTIAMO CROAZIA!… ma per il pesce zero punti…

∞♦∞

Mattinata interessante quella che apre il 2009. Non so se per il maltempo che sta stravolgendo tutti i nostri piani di visita, o per la nausea che mi segue dopo la disavventura della lisca (ahimè), fatto sta che, quello che doveva essere un primo gennaio colmo di luoghi da visitare, diventa un momento molto rilassato, tranquillo, quasi vacanziero!

Non brutto, anzi, diciamo solo molto diverso da come era stato programmato. Ma, d’altronde, il maltempo non ci lascia molta scelta.
Raggiungiamo l’Isola di Krk, attraverso un ponte che la collega alla terraferma: è un tratto di grande impatto visivo e l’isola in realtà è molto bella, anche con la pioggia. E’ caratterizzata da coste frastagliate e piccole calettine che, in estate devono essere veri e propri gioielli, piccoli caratteristici paesetti e porticcioli accoglienti. 
Facciamo una passeggiata nel centro storico del capoluogo che prende il nome dalla stessa isola, Krk, e ne è anche il maggior centro turistico. E’ molto grazioso, tranquillo e, nonostante le secchiate di acqua che cadono dal cielo, si rivela una passeggiata rilassante che ci serviva proprio, questa mattina. 

A farla da padrona in centro, sono la mole della Cattedrale e del Castello dei Frankopan, ma io mi innamoro dei vicoletti e delle piccole piazze lastricate che, bagnate di pioggia, riflettono i palazzi che vi sorgono eleganti.

Proseguiamo per il paese di Vrbnik: non cercate di capire come si pronuncia, fidatevi solo del fatto che si tratta di un pittoresco angolino dell’isola, costruito su un promontorio di circa 50 metri. Un paese medievale delizioso, con stradine strette che si inerpicano fino alla cima del borgo. Due piazzette che sono il cuore del paese, case semplicemente intonacate, che si sviluppano in altezza per mancanza di spazio, con scale esterne a collegare i piani.

I passaggi sono spesso dei cortili ciechi o, a volte, sono così stretti che a stento ci passa una persona; è questo che rende magico il paese di Vrbnik, è impossibile non innamorarsene.

Ci sono anche importanti edifici religiosi, come la Chiesa di San Giovanni Battista, del 1323, oppure la Chiesa di Nostra Signora della Salute, costruita nel 1859, in seguito ad un’epidemia di colera; la torre campanaria del 1527 è stata edificata separatamente.

Diciamo che questo è il punto alto, più importante della città. Peccato non ci sia abbastanza visibilità per ammirare il panorama.

Abbiamo il pranzo prenotato in un ristorante tipico, proprio nel centro storico di Vrbnik, in uno di quei localini intimi e piacevoli, dove pranzare risulta gradevole e suggestivo: soprattutto quando vivo un momento di terrore davanti ad una portata di pesce, che mi viene rapidamente cambiata. Non è per mancanza di fiducia, ma proprio non sono riesco ad aprire la bocca per assaggiarlo! 
Trascorriamo un paio d’ore davvero piacevoli, certo non era questo il programma che prevedevamo per oggi, ma ci piace l’idea di rilassarci a tavola, con piatti tipici, in un luogo veramente bello, con persone simpatiche con cui condividere tutto ciò. La pioggia ed il freddo, poi, ti invitano a rilassarti nel tepore del locale e seguire ritmi pacifici.
Prima di rientrare in hotel, ci fermiamo a Fiume. Il programma iniziale prevedeva la visita della città ma, viste le evidenti difficoltà a causa del maltempo, facciamo una sosta alla Basilica di Tersatto (Trsat): si tratta di un importante luogo di culto mariano, alle porte della città di Fiume.

Secondo la tradizione, proprio qui sostò la Santa Casa della Vergine Maria, quando gli angeli la trasportarono da Nazareth a Loreto, dove oggi sorge appunto la Basilica che la custodisce.

La dimora restò qui dal maggio del 1291 al dicembre del 1294 e, il Principe Nicola Frangipano Signore di Tersatto, fece erigere un Santuario sul luogo in cui la casa era rimasta in appoggio. Davanti alla Basilica, è stata posta una bella statua di Giovanni Paolo II, nel 2005, a ricordo della visita pastorale del pontefice, in Croazia.

Rientriamo in hotel nel tardo pomeriggio e, dopo cena, visto che ha smesso finalmente di piovere, usciamo a fare una bella e fredda passeggiata sul lungo mare, insieme ai nostri compagni di viaggio; ne approfittiamo anche per andare al casinò: in realtà, come sempre, la nostra è più una curiosità, che un tentativo di gioco. 
Proviamo a buttare qualche spicciolo nelle slot e, con l’equivalente di 20 centesimi, vinciamo l’equivalente di 20 euro: la cifra è la stessa, è il valore che cambia!

Domattina prima di partire, comprerò una camicetta che ho visto in un negozio vicino all’hotel, dato che la kuna, la moneta croata, non è convertibile in Italia. Vorrà dire che porterò a casa con me un ricordino indossabile… insieme alla memoria perenne della lisca di pesce!
Parlando di cose serie, invece, dobbiamo vestire il nostro ruolo di giuria inflessibile e dare il giudizio per la giornata appena trascorsa:
-GIUDICI, NELLA LOTTA TRA SLOVENIA E CROAZIA, CHI VINCE OGGI? 
-ALL’UNANIMITA’, VOTIAMO CROAZIA!

∞♦∞

Oggi si parte per tornare in Italia ma, prima dell’arrivo previsto in serata, abbiamo in programma una sosta davvero interessante in Slovenia, alle Grotte di Postumia.
Prima, però, facciamo colazione nella sala vintage del nostro altrettanto vintage hotel, dove il sole splendente si riflette sugli specchi delle boiserie, illuminando tutto l’ambiente.

E’ talmente bello e l’atmosfera così rilassata, che ci prendiamo il tempo per condividere il pasto col resto del gruppo, fra chiacchiere e risate.
Mentre lasciamo la Croazia alla volta della Slovenia, il paesaggio cambia drasticamente, si fa boscoso ed innevato, il verde domina su tutto. 
Arriviamo a Postumia in tempo per la prenotazione e saliamo sul trenino elettrico che ci porta nel cuore di questo magico regno: è davvero un’esperienza esilarante, come se si salisse su una giostra a grandezza naturale! Mentre ci muoviamo rapidi per i cunicoli, restiamo a bocca aperta davanti allo spettacolo di stalattiti e stalagmiti; ogni passaggio lascia senza fiato, soprattutto nei tratti più stretti, dove si ha quasi la sensazione di restare incastrati. In realtà è solo un’illusione ottica.

Qui a Postumia si può ammirare uno dei maggiori e sviluppati fenomeni carsici del mondo, è un’esperienza unica, non a caso turisti provenienti da tutto il pianeta, vengono qui da quasi 200 anni. 
Il percorso di visita a bordo del trenino, dura per poco meno di 4 km, il resto lo si percorre a piedi… ed è indimenticabile.

In questo modo si ha la possibilità di osservare e vivere ogni sala, ammirando nei dettagli le formazioni calcaree. Si, ho davvero scritto sala, perché se col trenino si attraversano dei cunicoli, a piedi si percorrono km di saloni ampi e spettacolari, utilizzati addirittura per concerti, vista l’acustica e l’atmosfera particolare di cui si gode. 
In un salone, nel 1965 si tenne addirittura un convegno di speleologia mentre, prima di allora, fin dal XIX secolo, vi si organizzava il ballo di Pentecoste: potete immaginare un luogo più bello e suggestivo per un tale evento? E la vastità degli ambienti, che permettono questo tipo di manifestazione?

Inoltre, all’interno delle Grotte di Postumia, vive uno strano animaletto che, secondo una credenza popolare, è un esemplare giovane di drago: sto parlando del Proteo.

E’ un animale vertebrato che, anche da adulto, non muta le proprie caratteristiche fisiche. Se quindi immaginiamo questo piccoletto, crescere a dismisura, potrebbe davvero avere l’aspetto di un drago!

Fortunatamente non ne avvistiamo nemmeno uno: sarà pure un animaletto carino e dolce, ma io ho già ingoiato una lisca di pesce che mi ha mandata in Pronto Soccorso, non sono pronta per altre emozioni forti.
Ogni anno le Grotte di Postumia richiamano milioni di turisti, fin dal 1819, quando l’erede al trono austro-ungarico, Ferdinando I, venne in visita in questo luogo splendido, scoprendo a sua volta una galleria fino ad allora sconosciuta; in realtà, però, i primi visitatori arrivarono già nel XIII secolo, fermandosi nella parte più esterna delle gallerie .
Nel 1857, le grotte ospitarono due famosi ospiti: l’Imperatore Francesco Giuseppe e l’Imperatrice Sissi. In quell’occasione, gli ambienti furono illuminate con migliaia di lucine e fu proprio allora che nacque l’idea del trasporto mobile lungo i cunicoli.

Per far visitare gli ambienti a Sissi e alle sue dame di compagnia, vennero costruite delle comode portantine che, in seguito, furono noleggiate ai visitatori che le richiedevano. Insomma, un antesignano del trenino con cui ci si muove oggi!

Quando riemergiamo da questo fulcro di bellezza, storia e curiosità, siamo pronti per l’ultima votazione del viaggio. Tiriamo fuori le palette, i pennarelli e ci prepariamo a rispondere per l’ultima volta al fatidico quesito:
-GIUDICI, NELLA LOTTA TRA SLOVENIA E CROAZIA, CHI VINCE OGGI? 
-ALL’UNANIMITA’, VOTIAMO SLOVENIA!
Tirando le somme delle quattro votazioni, ci rendiamo conto del pari merito raggiunto. Ciò significa che, nella lotta tra Slovenia e Croazia, come nazione più bella, non possiamo eleggere un vincitore. C’è solo un modo per risolvere la questione, che non è giocarsela ai dadi, ma tornare a visitarle entrambe!

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Consigli utili
-State attenti al pesce: è pericoloso!
-State attenti alla grappa: la Bisca è ottima, ma non convince le lische di pesce ad uscire dalla vostra gola; anzi, se possibile le convince a restare per godersi il bicchiere della staffa!
-State attenti ai carrelli delle vivande: sono veri e propri mezzi di rapimento!

Claudia B.

4 commenti

  1. Anonimo

    in Croazia dovevo difendermi da qualsiasi tipo di frode in qualsiasi momento della giornata, in Slovenia sempre tutto molto accogliente, 0 problemi.

    1. Sai, purtroppo penso che il problema delle frodi sia una cosa in cui si rischia di incappare ovunque, nel mondo. Ogni luogo è potenzialmente a rischio, anche qui in Italia. E’ una cosa triste, ma è la realtà…
      Io, dal canto mio, devo dire che mi sono veramente trovata bene in tutti e due i paesi, come strutture, con le persone… Guarda è stato un piacere vero, reale, visitarli entrambi e conto di ritornare, per approfondire la conoscenza.
      In Slovenia, siamo stati anche con un secondo viaggio e, per la Croazia, mi sto organizzando. Ma non ho nulla da dire di male su nessuna delle due.
      Purtroppo, nel mondo in cui viviamo, il rischio di venire truffati o derubati,è tristemente possibile ovunque…
      Claudia B

  2. Michela

    Tra le papabili mete per questa estate c'è proprio un tour di Slovenia e Croazia!
    Mi sto già portando avanti leggendo un po' al riguardo e qua ho trovato spunti interessanti!

    1. Ciao Michela, grazie per il tuo messaggio! Mi fa piacere se sono riuscita ad esserti utile! Posso consigliarti anche questo racconto di viaggio http://vocedelverbopartire.blogspot.it/2015/10/slowenia.html
      Fa sempre parte del mio blog, ed è il resoconto del brev tour che abbiamo fatto in Slovenia lo scorso Capodanno. Secondo me ci sono cittadine interessanti,che consiglio fortemente. Però dai un’occhiata se possono rispondere alle tue esigenze.
      Posso esserti utile in qualche altro modo? Chiedi, perchè ti aiuto con piacere, se sono in grado!

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