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Escursione all’Eremo dei Frati Bianchi, nei dintorni di Cupramontana

Escursione all’Eremo dei Frati Bianchi, nei dintorni di Cupramontana

ESCURSIONE A PIEDI ALL' EREMO DEI FRATI BIANCHI

È il canto dell’antica foresta che mi porta al cospetto dell’Eremo dei Frati Bianchi, o Eremo delle Grotte, di Cupramontana. Un cammino breve e profumato all’interno di una gola ammantata di verde sopita in un sonno profondo, che si anima solo in alcuni istanti quasi fosse un animale mitologico. Come se respirasse e quel soffio alimentasse la vita tutto attorno. Si ha quasi la sensazione di poterla destare, disturbando il fruscio degli alberi, il gorgogliare del Fosso del Corvo, l’armonioso battibeccare degli uccelli.

La verità, però, è che nessuno può spezzare l’incantesimo che da secoli stringe l’Eremo e la Foresta dei Frati Bianchi. Un sortilegio che colpisce anche me, mentre seguo il semplice sentiero per il solenne edificio e mi sento come inghiottita dal profumo di verde.

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La foresta dei Frati Bianchi.

Parcheggio l’auto e mi avvio verso il Bosco dei Frati Bianchi, respirando come orami non faccio da mesi. L’accesso pedonale attraversa un cancello che sembra separare il mondo terreno da un universo etereo. Questa foresta ha una tale ricchezza di vegetazione, da essere stata dichiarata “Area Floristica Protetta” già nel lontano 1979.

Seguo il semplice cammino che costeggia il rumoroso torrente all’interno della gola, circondato tra ontani neri, pioppi neri e bianchi, salici, a propria volta stretti da rigogliose piante di farfaccio, coda di cavallo e carice. Vi sono anche lecci, aceri, carpini bianchi e neri, cerri, roverelle. E devo ammettere che mi fa sorridere questa alternanza di bianchi e neri, che si riflette anche nelle architetture religiose: l’Eremo dei Frati Bianchi, che sto raggiungendo, contrapposto al vicino Eremo dei Frati Neri. Una dicotomia data dal diverso colore del saio dei frati che vi operavano.

Questo bosco collinare è l’ambientazione ideale per l’eremitaggio, con la roccia che si presta ad essere modellata dalla mano dell’uomo. Da migliaia di anni viene percorso da piedi curiosi, pellegrini e anime in cerca di bello. Un po’ come la sottoscritta. Arrivo alla porta di accesso all’Eremo delle Grotte, dove oggi la primavera sta riempiendo l’aria.

FORESTA DEI FRATI BIANCHI: SENTIERO PER L' EREMO

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Visita all’Eremo dei Frati Bianchi di Cupramontana.

Appare come una residenza signorile avvolta da una suggestiva parete di arenaria, le cui grotte sono il primo segno della presenza di eremiti in questo sacro luogo. Secondo la tradizione, l’ordine venne istituito da San Romualdo nell’XI secolo, lo stesso fondatore dell’Eremo di Camaldoli. Le prime celle furono scavate dai monaci direttamente nella roccia, chiese e ricoveri rupestri che ammiro affascinata e dove riesco ad entrare per toccare con mano il passato.

EREMO DEI FRATI BIANCHI

Purtroppo alcune grotte sono state pesantemente rimaneggiate per evitare un ulteriore deterioramento, alcune restano chiuse ai turisti ma, fortunatamente, dal cortile dell’Eremo dei Frati Bianchi si accede ad una delle primitive chiese. Lì, al buio, in compagnia solo del gorgoglio delle acque sotterranee, devo dire che è facile ricongiungersi con l’Universo.

VISITARE EREMO DEI FRATI BIANCHI

La spettacolare parete di arenaria che spicca con le sue striature ocra, è anche quella che ha decretato la fine delle grotte: crolli, frane, lo straripamento del ruscello che ostruì l’accesso, portarono alla costruzione di un nuovo Eremo nel XVIII secolo. Dopo vari passaggi di proprietà, lunghi periodi di abbandono e successivi restauri, l’Eremo dei Frati Bianchi è stato riqualificato e utilizzato per eventi, cerimonie e congressi.

Cullo gli occhi con l’immagine dell’edificio e delle cavità, incorniciati dal parterre primaverile di fiori gialli. Visito il cortile, mi addentro nelle vecchie cucine e sbircio nei piccoli atrii. Tutto trasmette un senso profondo di abbandono, ma ammetto che non mi dispiace. Sono felice di non trovare la solita lussuosa chiesa piena di opere d’arte o una serie di celle perfettamente conservate. Sì, per una volta è un sollievo essere stupita dalla genuina imperfezione di un edificio straordinario, che porta impressi i segni evidenti del tempo, come racconto pieno d’orgoglio del proprio passato. A ben vedere… quello che dovremmo fare tutti quanti noi!

LE GROTTE DELL' EREMO DEI FRATI BIANCHI

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Trekking ad anello sul Percorso Blu dell’Eremo dei Frati Bianchi.

Gusto una veloce ma piacevole merenda, prima di incamminarmi sul Percorso Blu, un semplice sentiero ad anello che parte nei pressi dell’Eremo dei Frati Bianchi e ritorna alle spalle dello stesso, all’antica porta d’accesso.

Seguo il segnale in legno che indica San Giovanni. Percorro il primo tratto nel bosco, fino a raggiungere il meraviglioso punto panoramico sulle praterie, da cui posso ammirare l’Eremo dei Frati Neri, e i “monti azzurri”, ossia le principali montagne e colline delle Marche, così definite per la particolare tonalità cerulea che assumono durante la giornata.

TREKKING EREMO DEI FRATI BIANCHI

Passo in mezzo ai campi che esplodono di primavera, prima di arrivare alla strada. Il Percorso Blu, infatti, prevede un tratto sull’asfalto. Poco male, dato che oggi non c’è tanto traffico. L’anello ritorna sterrato a ridosso del lavaggio auto di Cupramontana: qui c’è una stradina bianca che, dopo circa un quarto d’ora di cammino, mi riporta nel colmo del bosco. Un tratto così bello, che decido di fermarmi a fare un pic-nic con la mia amica Elisa, prima di tronare all’Eremo dei Frati Bianchi e concludere l’escursione.

PERCORSO AD ANELLO ALL' EREMO DEI FRATI BIANCHI

Saluto così questo incantevole sito spirituale delle Marche, iscritto ai “Luoghi del Cuore FAI”, prima di proseguire verso il borgo di Serra San Quirico e una tappa di fine giornata all’Eremo dei Frati Neri.

Si tratta di un edificio monumentale molto frequentato, sicuramente meno suggestivo ma a modo suo affascinante. Mi sembrava doveroso approcciarmi ad entrambi gli Eremi, in questa giornata dedicata all’equilibrio. Nero, bianco; Yin e Yang; oscurità, luminosità: un percorso simbolico verso la pace.

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Informazioni pratiche sull’Eremo delle Grotte di Cupramontana e sul Percorso Blu.

  • L’Eremo dei Frati Bianchi si trova in Via Eremiti 1, a Cupramontana. Per evitare problemi con il navigatore, però, non impostatelo come indirizzo principale. Usate Via Eremo della Romita: ecco il link di Maps.
  • Una volta a destinazione, parcheggiate l’auto lungo la strada o negli spazi erbosi, prestando attenzione a non occupare la corsia.
  • Il facile sentiero per l’Eremo dei Frati Bianchi inizia nei pressi dell’Agriturismo La Distesa. Dopo pochi passi c’è un cancello che blocca la strada, ma niente paura: il passaggio pedonale è aperto. Il cammino è breve, con ridottissimo dislivello, e dura circa mezz’ora soste fotografiche incluse!
  • Il Percorso Blu parte poco prima della porta di accesso all’Eremo. Troverete due cartelli in legno con indicato “Eremo/ San Giovanni”. Seguite quest’ultimo. Il tratto ad anello è molto piacevole e con un dislivello non particolarmente impegnativo.
  • Raggiunta la strada asfaltata, camminate fino all’autolavaggio di Cupramontana: ecco il link di Maps. Qui prendete Via Eremiti, una stradina bianca con segnali ben chiari per l’Eremo delle Grotte.
  • L’anello è adatto a tutti, presenta solo poche salite e discese di facile percorrenza. Se avete bimbi sconsiglio i passeggini, meglio lo zainetto. Non dimenticate le scarpe comode, possibilmente da trekking.

Claudia B.