
Questo è l’ultimo post dedicato al nostro progetto “Casentino dei Sensi”. Vi ho parlato del senso del gusto, sperimentato al “Ristorante da Loris”. Poi del senso del tatto, protagonista nell’escursione con gli asinelli de “Gli Amici dell’Asino”. Quindi di udito ed olfatto, che hanno caratterizzato la nostra visita a “Molin di Bucchio”. Oggi affronterò il quinto senso, quello della vista, che ci ha guidati durante l’Archeotrekking di Primavera, organizzato da “AlterTrek-Alter Idee per l’escursionismo in Casentino Toscana”. Oltre a trasmettere una conoscenza più approfondita del territorio, questo post vuole anche essere un suggerimento sulle escursioni in Casentino da non perdere.
L’appuntamento con Marta e Fabio è a Stia, al “Museo del Bosco e della Montagna”, una delle tredici sedi dell'”Ecomuseo del Casentino”. Si, gli stessi Marta e Fabio de “Gli Amici dell’Asino”, che nel pomeriggio di sabato ci hanno mostrato tutta la bellezza delle escursioni a contatto con gli asinelli (ne ho parlato qui).

Il loro lavoro non termina in asineria: con AlterTrek possono ampliare ed approfondire la proposta di escursioni in Casentino, attraverso splendidi itinerari guidati. Non solo con percorsi naturalistici, ma anche a tema storico e culturale. Fabio, infatti, come guida ambientale aiuta i partecipanti ad indagare la natura, affiancato da Pietro che sta svolgendo uno stage formativo. Ed Andrea, suo collaboratore e dottore archeologo, racconta i particolari storici ed artistici dei luoghi toccati in Casentino. Praticamente un’esperienza a tutto sesto!
È Marta, però, a guidarci tra le curiosità del “Museo del Bosco e della Montagna”, che racchiude cimeli antichi appartenuti alle genti del Casentino. E della “Sezione Ornitologica Carlo Beni” con oltre 520 esemplari di uccelli. Del complesso fa parte anche il “Museo dello Sci”.
Adesso devo spiegare una cosa, con onestà: io e Daniele, abbiamo saltato la prima parte dell’Archeotrekking! In realtà la mancanza è stata di appena mezz’ora di cammino, dato che ci siamo riuniti al gruppo durante la prima tappa: il “Castello di Porciano”. Volevo far finta di nulla ed omettere il particolare… ma niente, tanto alla fine ci avreste sgamati (termine tecnico romagnolo, che indica il #maiunagioia). La realtà è che dovevamo recuperare del lavoro arretrato, inerente il progetto “Casentino dei Sensi”.

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Visitare il Castello di Porciano in Casentino.
Tornare a Porciano dopo la visita breve dello scorso anno (di cui ho scritto qui) è una grande emozione, soprattutto perché oggi, finalmente, visiteremo gli interni del castello. Il borgo che stringe la duecentesca casa-torre, è silenzioso e pittoresco. Un vero gioiello da cui si gode un panorama unico sulla vallata del Casentino. Alcune delle case, vengono date in affitto per soggiorni d’autore in questa parte insolita di Toscana.
Ci raduniamo nel giardino curatissimo che circonda la casa-torre, ancora oggi abitata da Marta Specht Corsi, figlia della Contessa Flaminia Goretti de Flamini e George Specht, che riportarono il castello all’antico splendore.
È Andrea, dottore archeologo, a raccontarci la storia del sito. Si tratta di un’imponente torre palaziale che, nel suo essere possente, racchiude anche una grande eleganza. Fu una delle sedi di rappresentanza dei Conti Guidi, fino a quando non lasciarono queste terre nel XV secolo.
Da quel momento in poi, il Castello di Porciano venne abbandonato a sé stesso, passando di mano in mano fino ad incontrare due proprietari innamorati del Casentino, che decisero di farne la loro dimora. Ed un patrimonio storico a disposizione dei visitatori!

Incredibile vedere le immagini d’epoca, nelle quali la casa-torre appare come un guscio vuoto, in procinto di implodere. Oggi fa parte delle sedi dell'”Ecomuseo del Casentino”, è un palazzo gentilizio suddiviso su tre piani visitabili, più un piano abitato ed una terrazza panoramica.
- Il piano terra ospita un museo di oggetti antichi, agricoli e domestici. Nella stanza cupa, caratterizzata solo da una feritoia, si capisce come in passato lo spazio venisse utilizzato a scopo di difesa. Ma era anche adatto alla conservazione di beni e provviste. Qui vi era la possibilità di accedere alla cisterna d’acqua, che permetteva di sopravvivere durante gli assedi.

- Il primo piano, dove è stato rinvenuto l’ingresso principale del castello, è una sala più luminosa, che oggi ospita vetrine con reperti archeologici di epoca medievale e rinascimentale. Interessante il plastico del Castello di Porciano, dove si comprende in maniera esaustiva la struttura dell’edificio in passato, quando le mura inglobavano l’intero abitato.

- Il terzo piano, è un elegante spazio di rappresentanza, conosciuto come “Salone di Dante”. Vi sono ampie finestre panoramiche, ed un immenso camino centrale. Ha un fascino d’altri tempi, quelli nei quali i Conti Guidi davano ricevimenti e balli. Ma anche quelli nei quali Dante scriveva, lasciandosi ispirare dalla bellezza del Casentino.

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Escursioni in Casentino: indagare la natura, i segni lasciati dall’uomo e dagli animali.
Dal Castello di Porciano inizia la seconda parte del nostro Archeotrekking in Casentino. Un sentiero panoramico conduce fino ad un piccolo altare. Fabio, che vuole insegnarci a guardare ed indagare ciò che troviamo facendo escursioni in Casentino, ci aiuta a comprendere di cosa possa trattarsi. A voler essere onesti, lo scheletro scolpito in rilievo non sembra promettere bene. Ma, oggi, impareremo come spesso le cose non sono ciò che sembrano!

Si tratta di un altarino propiziatorio, dove non venivano assolutamente praticati riti, né sacrifici (ATTENZIONE PREGO: Daniele Bossari con tutto il “Mistero Team”, è gentilmente pregato di fare un passo indietro). Posizionato vicino alle colture, perlopiù disposte a terrazzamenti vista la conformazione del terreno, i contadini trovavano in questo luogo un superstizioso angolo di speranza. Una preghiera, un pensiero, un momento di raccoglimento, affinché la vita e le intemperie, non fossero troppo violente con loro.

Il sentiero continua piacevole, con leggeri dislivelli (e io, credulona, mi illudo che sarà così per tutto il tempo). Il panorama sul Casentino è un incanto, con il sole ad illuminare solo a tratti la primavera che, lentamente, si sta facendo strada.
Ad un certo punto Fabio si ferma, per farci notare “una cosa”, presente sul terreno. Ora, io vi mostro a mia volta “la cosa”, poi sarei curiosa di sapere, magari nei commenti, se siete stati in grado di indovinarne la natura. Vi prego di sbagliare, altrimenti resto male.

Ecco, questa splendida immagine ritrae un pupù di lupo. Guardate, fidatevi, non starò qui a raccontarvi il modo in cui Fabio ci ha portati lentamente verso la verità! Sappiate solo che, tutte le pupù di lupo successive, le abbiamo immediatamente riconosciute. E non solo quelle. Dopo avervi spiegato come è possibile che, questa strana entità, sia una pupù, vi racconterò di tutte le altre pupù analizzate durante il trekking. Quanto vorrei che ora partisse la musichetta di “Superquark”!
Primo indizio per scoprire l’entità della “cosa”, è la forma. Secondo il cumulo di pelo. Si tratta di pelo di cinghiale e, a meno che non sia passato da queste parti un Tirannosauro (detto “bella Rex”), non ci sono poi troppi animali sull’Appennino, in grado di banchettare a base di cinghiale. Tra l’altro pure buongustaio il tipo! Alla nostra domanda, sulla forza di reazione di un cinghiale all’attacco di un lupo, ci viene fatto comprendere come, molto probabilmente, si trattasse di un cucciolo. Altrimenti non è che il lupo ne sarebbe uscito proprio indenne. Durante l’intero trekking in Casentino, troviamo tantissime altre tracce organiche del passaggio degli animali, che per comodità chiameremo “pupù-clue”.

A seconda di dove vengono lasciate, capiamo se si tratta di tentativi di segnare il territorio, oppure semplici momenti di relax. Non solo. In base alla forma, è possibile comprendere se appartengono ad animali erbivori come i daini (pupù tonda e piccola), oppure ad animali onnivori come le volpi (classica pupù).
Ma, per non sembrare ossessionati dai bisognini degli animali, voglio dire che ci soffermiamo su tanto altro. Ad esempio, le impronte lasciate dai cinghiali. Poi sulle cortecce sfilacciate degli alberi, mangiucchiate da cervi o daini, durante l’ultimo rigido inverno. Ma anche sulla presenza di muschi sopra ai tronchi che, ci viene spiegato, è un sintomo di aria pulita. Insomma, fare escursioni in Casentino è un momento di svago e conoscenza!

Fabio ci mostra anche una pianta particolare, della quale ammetto di non ricordare il nome, che ha due caratteristiche interessanti:
- in passato il frutto veniva utilizzato per produrre le pipe, dagli uomini del Casentino;
- è una sorta di “regno dell’occupazione” per insetti. Avete presente il drammatico fenomeno dell’occupazione abusiva, di cui parlano in tutti i programmi d’attualità? Pensate che sia stato inventato da un essere umano? GIAMMAI! Ci sono insettini, che si insinuano nei frutti dal guscio rigido, prendendo possesso della piccola camera interna, nella quale trovano rifugio. Uomo: non hai il Copyright® di questa invenzione.

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Scoprire il Casentino: Santuario di Santa Maria delle Grazie.
Tappa intermedia del nostro Archeotrekking in Casentino, è il Santuario di Santa Maria delle Grazie. Dopo aver indagato la natura (leggete: pupù-clue), assaggiato fiori e foglie proposti da Fabio e Pietro come aperitivo, guadato ruscelli (salva per miracolo) e attraversato boschi, siamo pronti per la pausa pranzo. Ma anche per un piccolo riposino, perché la preparazione atletica è quella che è.

Prima di ripartire, però, visitiamo il santuario con la supervisione di Andrea. Il complesso si trova a poco più di 4km da Stia, sulla strada che porta a Londa. Ma sappiate che arrivare qui in auto è un gesto bruttissimo!
Abbiamo ammirato ieri l’edificio, in tutto il suo panoramico splendore, durante la visita all’asineria “Gli Amici dell’Asino” di Marta e Fabio. Trovandosi sul posto, è difficile rendersi conto della grandiosità del complesso monastico, seppure si può godere di ogni particolare, con grande attenzione per i dettagli.

Il santuario sorge sul luogo di un’apparizione mariana. La Santa Vergine comparve su una pietra, mostrandosi ad una contadina. Ancora oggi, al di sotto dell’altare, è possibile vedere quella roccia perfettamente conservata.

Ma il vero patrimonio artistico del santuario, sono le terrecotte robbiane di Benedetto Buglioni. Un tripudio di immagini celestiali e colori! Detto senza mezzi termini, penso che si potrebbe tranquillamente sedere al centro dell’abside, cacciare il prete se vuole celebrare messa, e trascorrere il resto della vita ammirando quei capolavori (senza rancore eh, Don!).
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Escursioni in Casentino: passeggiare in mezzo al bosco, fino a Molin di Bucchio.
La parte più difficile della passeggiata, è quella che procede da Santa Maria delle Grazie verso “Molin di Bucchio”, tappa finale dell’Archeotrekking in Casentino.

Sappiate che, fossi stata disonesta, avrei anche potuto fingere di non essere quasi morta per soffocamento, durante una luuuuuunga salita. Ma il mio amatissimo braccio destro, la seconda metà del blog, colui il quale pare dovrebbe amarmi in salute e in malattia (ciao Daniele), ha personalmente provveduto a lasciare sui social, le prove della mia preparazione atletica.
Le immagini non richiedono commento
Cosa posso dire a mia discolpa? Nulla. Se non che, negli ultimi mesi, il solo allenamento a cui mi sono sottoposta, è stato pestare dieci dita sulla tastiera, per rifare il blog. E con questo L’ARGOMENTO E’ CHIUSO PER RIMOZIONE COATTA DAGLI ARCHIVI.
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Escursioni in Casentino: visitare Molin di Bucchio e far merenda tutti insieme davanti al camino.
Attraverso paesaggi incontaminati, dall’aria soffice e con un atmosfera da sogno, percorriamo l’ultimo tratto fino a Molin di Bucchio (di cui ho scritto qui). All’arrivo ci accolgono Claudio, Carla, Caterina e Luca, che guidano l’intero gruppo nella storia incredibile della loro famiglia e del mulino. Una sosta imperdibile durante le escursioni in Casentino.

Ne approfittiamo per sedere sulle panche in pietra, felici e rilassati, inondati dal sole del tardo pomeriggio. Poi, tutti insieme, entriamo nella sempre emozionante cucina ottocentesca, dove il fuoco scoppietta nel camino, ed il tavolo è stato imbandito con pane toscano, finocchiona, pecorino, noci e crostate fatte in casa. Acqua freschissima del pozzo e fiaschi di vino rosso, completano la nostra merenda.

Siamo un gruppo di persone incontratesi per caso, che condividono un attimo di piacevole vicinanza, come solo il cibo genuino e l’ospitalità di cuore, sanno far provare. Non c’è fretta nei nostri movimenti, non c’è nei nostri pensieri. Tutto scorre lento.
Si percepisce la voglia di essere lì e non altrove, di non dimenticare nemmeno un istante. La gioia pura della semplicità, fatta del qui e ora, in uno di quei momenti che ti restano dentro per sempre. In un pomeriggio che lentamente sta lasciando il posto alle tenebre, un gruppo di persone si raduna attorno ad un fuoco scoppiettante, ricordando una giornata bellissima. Mentre un fiasco di vino passa di mano ed i sapori invadono i sensi.

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Fare escursioni in Casentino con AlterTrek- Alter Idee per l’escursionismo in Casentino Toscana.
Le attività proposte da AlterTrek sono molteplici. Vengono organizzate escursioni in Casentino di ogni tipo, da quelle più impegnative, a quelle adatte a tutti. Trekking tematici, altri appositamente pensati per le famiglie. In questo caso, vi può essere una collaborazione con “Gli Amici dell’Asino”, dato che alcuni eventi danno la possibilità ai bimbi di muoversi a dorso d’asino, guidati dai genitori.
Nei prossimi mesi, sono in programma escursioni e trekking in Casentino, dalle tematiche più varie. Vi segnalo, per citarne un paio, il “Tour sulle Orme di Dante” sul Monte Falterona ed il “Tour Letterario”. Per il calendario delle attività aggiornate, organizzate da AlterTrek, potete:
- consultare il Sito web
- seguire la Pagina Facebook
- contattare telefonicamente Marta 320.0676766, Andrea 333.3834001, Luca 331.4583489
- scrivere a marta.signi@alice.it
Claudia B.
“Casentino dei Sensi” è un progetto di “Voce del Verbo Partire-Travel Blog di Claudia Barbieri”.
In collaborazione con: “AlterTrek Idee per l’escursionismo in Casentino-Toscana”
Bello bello bello! Pensa che volevo leggere questo post qualche giorno fa, ma sono felice di aver atteso di aver tempo per godermi la lettura.
Quest post è molto meglio di una lezione di storia,, scienze naturali e molto altro.
Mi sono piaciuti molto gli itinerari che hai proposto, davvero interessanti e coinvolgenti 🙂
Ps. Io la prima foto della “cosa” di primo impatto l’ho scambiata per il pelo di un cappotto, quindi no comment 🙂
Non sei la sola! Ci sono altre persone che sono inciampate (metaforicamente) sul pupù-clue, scambiandolo per il pelo di un cappotto! Ed io ne sono felice, perché ci sarei rimasta troppo male se qualcuno avesse indovinato 😉
Anche per noi Eli, è stata sul serio un’immersione nella storia, nell’arte, nella natura. E’ bellissimo passeggiare, fermandosi per capire davvero quello che ci circonda. Concedendosi il lusso di muoversi lentamente, per apprezzare tutto: dai colori, ai paesaggi, dalle architetture, ai dettagli.
Un abbraccio,
Claudia B.
Ribadisco quello che ti avevo già accennato di persona, gran bel progetto il tuo! 🙂
Molto bella questa escursione a contatto con la natura (anche se anch’io non sono troppo sicura di sopravvivere alla salita finale)!
Mi ispirano molto i tour che hai proposto sul finale, quello di Dante e quello letterario, adesso vado proprio a vedere di che cosa si tratta! 🙂
Io sono sopravvissuta a stento Chiara, te lo dico senza problemi! Ma proprio perché ero totalmente fuori allenamento. Zero! Per cui diciamo, non farti prendere dallo sconforto: se ci sono riuscita io, ci può riuscire chiunque 😉
Sui tour che ho citato, ti consiglio di dare uno sguardo sul sito di AlterTrek, lì ci sono tutte le informazioni…e comunque puoi sempre scrivere a Marta, che saprà fugare ogni dubbio. In ogni caso, sul portale ci sono tantissime tipologie di escursioni, una più bella dell’altra! Ne fanno anche alcune in notturna, davvero molto suggestiva.
Grazie ancora per i complimenti, baci,
Claudia B.
Con gli asini mi avevi gia convinta ma adoro camminare nei boschi perciò altri 10 punti per questo bellissimo polrogetto di escursioni in Casentino 🙂 io per riprendere il ritmo qua in viaggio ci ho messo un po’, quindi sulla preparazione atletica ti capisco! Ahahah! E il team di mistero????? Son morta! 🙂 ahahajaj! La spiegazione delle pupu cmq per me è stata supEr interessante e non avrei mai capito che era cacchina di lupo se non lo scrivevi ! Che meraviglioso tuffo nella natura! Bellissimo e ribadisco,complimenti per tutto il progetto! Un abbraccio da una collega sportiva! 😉
Facciamo collega blogger, Serena, altrimenti Jury Chechi pensando a me come “sportiva” si auto-flagella con gli anelli, ahahahahah!
Sono molto felice che il nostro progetto “Casentino dei Sensi” ti sia piaciuto, credo ci siano elementi per conquistare appassionati di varie categorie. In questo senso, spero di aver dato diversi spunti di visita per avvicinare i visitatori al Casentino 🙂
Tu pensa che su quella pupù siamo rimasti senza parole anche noi: attimi di studio e indovinelli, perché non riuscivamo a credere potesse davvero trattarsi di una cosa simile! Brave le guide, che ci hanno aiutati a comprendere la natura, scrutarla, ascoltarla.
Un bacione Sere!
Claudia B.
Creatura….Daniele Bossari 😉
Cmq sappi che con la pupù di lupo e i resti pellicciosi del cinghialotto ho svoltato la giornata ahahah Grazie!
Basta il termine “creatura” per farlo comparire: ti dico che fra lui e Giacobbo, mi sento sempre sotto pressione, ahahahah!
Felice di aver dato un tocco di originalità alla tua giornata: mi raccomando, ora quando cammini per strada OCCHIO alle tracce 😉
Un bacio,
Claudia B.
Dunque…sappi che da circa metà post in poi ho continuato la lettura canticchiando tra me e me la canzoncina di super quark ?! La pupù non l’ho riconosciuta…all’inizio mi sembrava una scritta, poi un pellicciotto staccato da qualche cappuccio! Però so riconoscere la pupù di volpe che ha mangiato ciliegie ?! Cmq volevo farti i complimenti per come hai curato e raccontato questo progetto! Davvero bello, divertente ed interessantissimo!
E io ti ringrazio per questi complimenti, mi fanno molto piacere, perché ci tenevo proprio tanto! Ancora di più ti ringrazio per non aver indovinato la pupù, ci sarei rimasta male. Sul pellicciotto caduto sono morta ???
Vedo comunque che anche tu sai indagare i pupù-clue, insieme faremmo un simpatico duo ?
Grazie per essere passata!!!
Claudia B.
Che bell’itinerario 😉 Prendo nota perché mi piacerebbe visitare quelle zone. La pupù non l’ho riconosciuta mi sembrava solo pelo!
Stefania, allora mi fai contenta, perché sarei rimasta di sasso se tu l’avessi riconosciuta al volo 😉
So che tu sei una grande appassionata di trekking e, di certo, in Casentino troveresti ottimi spunti e percorsi 🙂
Un bacione,
Claudia B.
Ma sai che mi è venuta voglia di partire alla scoperta di questi meravigliosi posti? Con i bambini sarebbero davvero il top!!!
Mi fa piacere questo tuo commento Sara! E si, posso garantirti che i tuoi bimbi si divertirebbero tanto. Non solo natura incontaminata e borghi da cartolina, ma anche tante attività adatte a loro. I trekking, come ho scritto, sono anche pensati per famiglie che viaggiano con i più piccoli e, in quei casi, la collaborazione con l’asineria rende le escursioni ancora più gradevoli 🙂
A presto,
Claudia B.
Tutto interessante. Più che altro ho ammirato la tua capacità di descrivere tutto bene. No perchè io, distratta come sono, mentre loro mi starebbero a spiegare, io, per limite mio, starei a saltellare sulle nuvole pensando alle mucche. Ma certamente la pupù di lupo mi avrebbe ridestata dalla lunga disattenzione. Quel pezzo l’ho riletto almeno tre volte. Dicevo, che caspt è sta “cosa”? Ho pensato pure fossero processionarie! Non ridere eh!
Le processionarie le abbiamo “incrociate” il giorno prima, durante l’escursione con gli asinelli! Ma questa volta era proprio pupù di lupo. Che, detto fra noi, mai avrei riconosciuto se non ci fosse stata una persona con me, a farmi capire di cosa potesse trattarsi.
E ti dirò un’altra cosa: anche io come te sono assolutamente distratta e sempre su una nuvola, tendo a perdere particolari e la mia memoria fa cilecca. Eppure devo dire che, questa volta, è stata un’esperienza così nuova e totalizzante, che alla fine mi sono rimasti in memoria diversi particolari 😉
Baci,
Claudia B.
E’ sempre stato il mio sogno di bambina vivere in una torre. Anche perchè una mia compagna di scuola ci abitava davvero, ed ogni volta che andavo a casa sua rosicavo d’invidia, lo ammetto xD
Che bello, avrei rosicato anche io! Francamente ho persino pensato di “farmi dimenticare” casualmente tra le mura del Castello di Porciano, ahahahahah! Poi ho capito che non era possibile. Ma deve essere terribilmente affascinante e speciale, vivere in un luogo storico di così grande pregio, oltretutto in un borghetto da sogno e con un panorama che, credimi Celeste, ti fa andare fuori di testa!
Un bacio,
Claudia B.
Che zone meravigliose! Ti ho detto che da quelle parti vivono i miei (beh, non proprio: sono in provincia di Siena. A proposito: quando vieni a trovarmi a Montepulciano?)?
E comunque ora manca un articolo sul sesto senso 😉
Eh mi ricordo di Montepulciano! Non sai che voglia di rivederla, magari in moto, perché quella zona per il mototurismo è un richiamo. Mai dire mai Robi?!
Ora però ho un dubbio: quale senso abbiamo dimenticato? Non il sesto senso con Bruce Willis, vero?
Un bacio,
Claudia B.
No bè scusate se mi intrometto ma… Roberta, io sono dell’ABBADIA!
Non ho parole xD Forse ci conosciamo anche, per lo meno di vista, ma io in queste cose sono una frana
Tranquilla Celeste! Hai fatto benissimo a scriverlo! Roberta ha uno splendido blog di viaggi, si chiama “Italiaterapia”. Prova a dare uno sguardo, magari la riconosci…anche se virtualmente 🙂
Claudia B.
Dai non sapevo che Dante fosse stato ispirato dal Casentino! Comunque sarà che vedo la Scozia dappertutto ma la foto della torre ricorda tantissimo i castelli scozzesi. Pupù di lupo? Mangiano anche il pelo? Allora il detto “del cinghiale/maiale non si butta via nulla” lo conoscono pure loro! 😀 Comunque guardando meglio il pelo non sembra affatto di cucciolo di cinghiale eh! Il loro pelo è molto più chiaro vai a googlare un po e poi dimmi! Bellissime anche quelle terrecotte dipinte! A me piace tantissimo camminare quindi una giornata intensa così mi farebbe rinascere, soprattutto se ci mettiamo la visita a queste meraviglie! Nel museo della montagna per esempio mi sarei rifatta gli occhi! Quant’è bella la nostra Italia? 😉
Tanto bella! Ed io la amo ogni giorno di più, non fosse che ne estirperei la classe politica a graffi. Ma restando sul piano turistico, direi che abbiamo un patrimonio inestimabile 🙂
Ma lo sai Dani? Sto scrivendo un post sul nostro on-the-road in Scozia e, te lo giuro, mentre parlavo di Crathes Castle ho pensato subito al Castello di Porciano! Una torre palaziale possente ed elegante al tempo stesso. Sarà che ormai vedo la Scozia ovunque, ma dal punto di vista delle strutture è assolutamente in linea. Vedi che lettrice attenta! Hai vinto una foto autografata con me che soffoco in salita 😉
Il pelo, sono andata a googlare (mannaggia era meglio di no, quanto sono dolci quei piccoletti…adesso piango e divento vegana), in effetti è più chiaro e striatino. Ma c’è un aspetto che, lo ammetto, non ho specificato: la pupù era davvero vecchissima, per cui ormai privata della parte organica e il restante scurito dai vari (come dire?) passaggi. Molto probabilmente il cucciolo, non era proprio un piccolino tipo quelli che mi hanno appena fatto pensare di abbandonare il divano, ed adottarne uno, ma un esserino di qualche mese. Solo meno pronto ed attento rispetto ad un adulto!
Questo ci insegna che andare nel bosco ed incontrare il lupo, può essere pericoloso, ahahahahah!
Un bacione,
Claudia B.