Si, l’ho fatto di nuovo. Sono tornata in Puglia. Perché, come diceva un (insolitamente) serio Checco Zalone: “La Puglia è lunga, la devi vedere tutta ed è tutta bella”. Dopo aver visitato ampiamente la Provincia di Foggia in primavera ed autunno, dai Monti Dauni a Cerignola, compresi i suoi dintorni ricchi di storia e borghi, questa volta è stato il Gargano la meta del mio viaggio di sei giorni. Il variegato promontorio pugliese che, grazie alla versatilità dei suoi paesaggi, ha saputo completamente stregarmi. Ho amato ogni km percorso sul Gargano! Dal mare cristallino alla Foresta Umbra, in un ricco itinerario costellato di borghi, trabucchi, eterne leggende e antiche tradizioni. Ma anche di trekking. Nello specifico, tre escursioni sul Gargano che mi hanno permesso di entrare lentamente in contatto col territorio, senza mettermi in difficoltà nonostante la mia scarsa preparazione. Cosa posso farci se il divano è geloso di me e non mi lascia fare sport?
In ogni caso si sa, in viaggio la stanchezza ha un peso specifico diverso. Sarà la voglia di scoprire nuovi luoghi, oppure l’adrenalina data da esperienze sempre diverse. Fatto sta che sono in grado di seguire ritmi abbastanza sostenuti. Tanto da prendere parte senza difficoltà, a trekking sul Gargano adatti a tutti. Vi parlerò quindi della passeggiata al Trabucco di Molinella, con successivo percorso costiero sul Sentiero dei Pellegrini, fino al Santuario della Madonna di Merino. E dell’escursione su Monte Saraceno fino alla Necropoli Daunia. Senza dimenticare che, ogni fatica fisica, va bilanciata con un ricco e sensoriale pasto, che integri la conoscenza del territorio attraverso i sapori. Magari in un’antica masseria avvolta nell’abbraccio del bosco…
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Escursioni sul Gargano: visita al Trabucco di Molinella.
Salgo lungo un sentiero che costeggia l’Adriatico. Il blu cobalto del mare aperto, sfuma con grazia verso la tonalità fiordaliso chiaro, che lambisce spiagge e calette strette tra gli scogli. La vegetazione mediterranea, coriacea davanti alle intemperie, oggi splende sotto il sole cocente della primavera pugliese.
Raggiunta la parte alta del sentiero, vedo davanti a me il Trabucco di Molinella. Non so per quale motivo, ma queste antiche macchine da pesca mi hanno sempre ricordato dei monumentali animali mitologici, incatenati a cavallo tra terra e mare. La verità è che i trabucchi pugliesi sono un importante patrimonio storico e culturale del Gargano.
Visitare un trabucco fa parte delle escursioni sul Gargano da non perdere. Perché, oltre a costituire una vera unicità lungo la costa pugliese, questi giganti raccontano un capitolo vivo di storia del territorio. Quando persino cinque o sei famiglie, traevano sostentamento dalla pesca con un solo trabucco. Almeno fino all’avvento della pesca intensiva.
Grazie alla dimostrazione di pesca col trabucco, a cui anche io partecipo, non è difficile immaginare il duro lavoro svolto in passato. Indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. I grossi quantitativi di pesce provenienti dal Lago di Lesina e di Varano, venivano avvistati e catturati con questa geniale opera ingegneristica, creata dai trabuccolanti. Nulla era lasciato al caso: dalla scelta del legno proveniente dal nord Europa, e quindi estremamente resistente alle intemperie, fino alla creazione di vasche in cui conservare il pescato.
La rete, rigorosamente cucita a mano, è da sempre “l’abito del trabucco”. Si muove in base alle correnti per bloccare e catturare il pesce, che viene poi portato sul trabucco attraverso un retino. Oggi, qui sul Trabucco di Molinella, ho calpestato e vissuto in prima persona un pezzo di storia lunga 130 anni. Diversamente da quanto avviene sui Trabocchi Abruzzesi, che nacquero successivamente e la cui struttura è molto più piccola.
Informazioni.
- “La Rinascita dei Trabucchi storici”, è un’associazione Onlus che si occupa di preservare e valorizzare i trabucchi del Gargano.
- Per visite e orari: www.trabucchidelgargano.org; info@trabucchidelgargano.org
- Telefono: 340.6848737
- Il parcheggio per raggiungere il sito è gratuito.
- Consiglio l’uso di scarpe da ginnastica o da trekking.
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Escursioni sul Gargano: il Sentiero dei Pellegrini.
Parto dal Trabucco di Molinella, spingendomi lungo la costa. L’obiettivo di giornata è percorrere i 4km fino al Santuario di Santa Maria di Merino. Un saliscendi delicato e mai faticoso, nemmeno sotto al sole caldo di questi giorni. Deve essere la bellezza del paesaggio e dei panorami, che limita il senso di stanchezza. Il muoversi tra natura che lentamente si risveglia dal letargo invernale, solleticando leggermente le gambe. Ma anche la brezza lieve proveniente dal mare brillante, che incatena lo sguardo. Con il profumo di erbe aromatiche e fiori, ad accompagnare ogni passo.
La costa del Gargano è ricca di particolari di cui bearsi. Soprattutto in questo tratto, lontano dalla strada e dal traffico. Mi concentro unicamente sul semplice fascino di ogni istante. Incontro sul cammino altri trabucchi, che sembrano in attesa di un ritorno al passato, o di una speranza di rinascita per il futuro. Ed incrocio Torre di Porticello, uno dei dieci baluardi di vedetta, fatti costruire dal Re nel XVI secolo, lungo la costa del Gargano. Tutte collegate visivamente tra loro e con il Castello di Vieste, venivano utilizzate per segnalare invasioni attraverso l’uso del fuoco di notte, e del fumo in pieno giorno. Questa, in particolare, è oggi residenza privata di uno scrittore tedesco.
Arrivo alla spiaggia di Scialmarino, raggiungibile con un breve tratto a picco sull’Adriatico, dove parte il percorso dei fedeli. Un sentito cammino devozionale, che un gran numero di persone compie dal primo sabato di Marzo, all’ultimo di Aprile, fino a Santa Maria di Merino. Anche oggi, infatti, al termine del trekking, trovo un gruppo di devoti nei pressi del Santuario, che recita preghiere in dialetto. Sono partiti prestissimo questa mattina, per seguire il loro percorso di fede.
Informazioni.
- L’escursione di 4km dal Trabucco di Molinella a Santa Maria di Merino, è piacevole, pianeggiante, con solo qualche minima salita.
- Facile anche per chi viaggia con bambini, consiglio di fare attenzione soprattutto nel tratto roccioso che conduce alla spiaggia di Scialmarino.
- Si possono utilizzare delle semplici scarpe da ginnastica.
- Necessaria una buona scorta d’acqua.
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Escursioni sul Gargano: salita a Monte Saraceno.
A pochi km dal borgo di Mattinata, la strada che porta a Monte Saraceno è una tratta panoramica che nessuno dovrebbe perdere durante un viaggio sul Gargano. In particolare i colleghi motociclisti che, devo dirlo senza vergogna, invidio in modo quasi palpabile… Sono una cattiva persona, lo so. Ma il richiamo della moto mi rende pessima, soprattutto se sopra non ci sono io!
L’escursione a Monte Saraceno parte da Mattinata ma, per questioni di tempo e preparazione, seguo solo il tratto più semplice e turistico. Quello che prende il via dalla SS 89 Garganica. Un sentiero che sale dolcemente in mezzo alla natura, con ampi panorami mozzafiato sulla costa. Ed una visuale a volo d’angelo su Mattinata, detta la “farfalla del Gargano”.
Punta di diamante di questo trekking, è la Necropoli Daunia con il villaggio. In punta di piedi cammino in mezzo a distese di fiori e soffici cumuli d’erba, tra cui spuntano le tombe a pozzetto scavate nella roccia. Ne sono state rinvenute addirittura 500 che, nell’antichità, erano circondate dalle semplici capanne abitate dai Dauni. Una necropoli a picco sul mare, in balìa degli elementi e del passaggio temporale.
I corpi venivano deposti rannicchiati, quasi fosse un ritorno all’utero materno. La testa posata su un cuscino in pietra, i monili ad accompagnare il sonno eterno. Dopodiché si poneva una lastra a coprire la sepoltura e una stele che rappresentava il defunto. Un canale di scolo attorno alla tomba, impediva alle acque di entrare.
Proseguo sul sentiero fino alle vestigia dell’antica torre d’avvistamento, distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. L’aspetto decadente della struttura, ormai inglobata dalla natura, è una cornice notevole da cui ammirare scorci sull’Adriatico e sulle scogliere. Alcuni panorami mi ricordano quelli visti sull’Isola di Sao Miguel alle Azzorre. Un brivido scorre sulla pelle mentre il vento forte colpisce il corpo, prigioniero di un paesaggio capace di entrare prepotentemente nella testa. Uno dei più belli ammirati durante le mie escursioni sul Gargano.
Informazioni.
- L’accesso al sentiero per la Necropoli Daunia, è sulla SS 89 Garganica. Ci sono spazi in cui parcheggiare l’auto gratuitamente.
- Per percorrere il tratto fino alla Necropoli e alla Torre d’Avvistamento, sono sufficienti scarpe da ginnastica. Per seguire l’intero percorso da Mattinata, meglio munirsi di scarpe da trekking.
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Dove mangiare durante un’escursione sul Gargano.
Nel 2019 è difficile credere che esistano posti come “La Masseria La Sgarrazza”. Che non si tratti esclusivamente di una proiezione mentale, tipo quelle che balenano in mente durante il dormiveglia. Stretta tra i boschi, ma con un panorama diretto sul mare del Gargano, “La Sgarrazza” è la rappresentazione più vera di un piccolo mondo antico. Chiedo venia a Fogazzaro per la citazione.
Mucche al pascolo, galline che covano liberamente nella grande aia. Panche in legno, altalene e ulivi a cui appoggiarsi per ammirare il paesaggio. Una masseria per raggiungere la quale è necessario rallentare: il percorso fa parte dell’esperienza. Perché non si può correre, né avere fretta. Ci si prepara lentamente al luogo incantato in attesa alla fine della strada.
Tutto ricorda le vecchie case dei nonni, dal camino acceso alla stufa a legna su cui sobbolle la grossa moka. Dai caciocavalli appesi, ai fiaschi di vino e ai cesti, disposti ad arte per scaldare l’ambiente. Piatti ricchi e rappresentativi del luogo, non solo del territorio. Di quelli che svegliano i ricordi d’infanzia, con sapori umilmente ricercati, accompagnati da un corposo vino rosso. Il modo perfetto per coronare una giornata di escursioni sul Gargano. Attraverso atmosfere che si allineano con il clima incantato della Puglia fuori stagione.
Claudia B. Press Tour organizzato da Comune di Vieste, Daunia Press Tour e
Regione Puglia – Assessorato all’industria turistica e culturale (Supplied by)
Non ne sapevo nulla di questi Trabucchi, della loro differenza con quelli abruzzesi, delle leggende e delle storie familiari che ci sono dietro! Mi hai fatto conoscere un altro angolo di Gargano che mi piace troppo! E poi sai quanto mi piacciono i trekking come questi che “connubiano” (si può dire connubiano?) scorci incredibili, natura, storia e mare! Non ho mai visitato una Masseria autentica come questa ma mi sono rifatta ugualmente col cibo pugliese in un’ottima trattoria sempre sul Gargano 😉 Niente ci devo tornare! PS: non ho potuto seguire le tue stories dal vivo e nei giorni scorsi volevo recuperare ma evidentemente ho dei problemi col cello perché non me le fa visualizzare (nemmeno quelle di Firenze) sob 🙁 Ogni tanto però ci riprovo! 😉
Mannaggia, mi spiace Dani! Non so da cosa possa dipendere, ma se dovessi riuscire a vederle, fammi sapere se ho coniugato correttamente tutti i verbi! Ogni tanto nelle storie temo mi escano strafalcioni epici ?.
Sai che amo anche io questo tipo di escursioni così complete? Dove tutto si unisce in un mix perfetto. O “connubiano”, che mi piace anche di più. Insomma, se hanno passato “permaloso”…
Non mi parlare di cibo pugliese: sono tornata a casa simile ad un balenottero!
Buona serata,
Claudia B.
Questo articolo mi fa venire in mente tanti sentieri dove fare trekking in Liguria, a metà strada tra il mare e la montagna. Ammetto di preferire la montagna al mare, ma posti del genere e paesaggi del genere mi fanno venire gli occhi a cuore.
Ho visto per la prima volta i trabucchi – non dal vivo però – in una puntata di Quattro Ristoranti e da allora sogno di vederne uno dal vivo! A me ricordano i “personaggi” robotizzati dei Transformer 😉
Mi stavo proprio chiendendo: ma cosa si mangia, panini? Ma per fortuna anche qui il buon cibo non manca!
È vero che ricordano i personaggi robotizzati, non ci avevo pensato fino a quando non me lo hai fatto presente tu ?!
In effetti i sentieri di montagna con vista mare sono incantevoli, perché riservano sempre paesaggi particolari e panorami improvvisi. Prima o poi proverò anche quelli liguri!
Un abbraccio,
Claudia B.
Il Gargano mi è rimasto nel cuore e spero di tornarci presto. Il Gargano è tutto, mare, natura, paesaggi mozzafiato, borghi incantevoli, buona cucina. Che bello esserci tornato virtualmente per qualche minuto!
È stato bello portarti di nuovo lì, seppure solo attraverso un diario di viaggio!
Anche io voglio tornare sul Gargano Andre: desidero vedere altri borghi, i laghi e passeggiare nella Foresta Umbra!
A presto,
Claudia B.