
Torino è una città giovane, in continua evoluzione, piena di colore. La grigia patina del polo industriale, così come la fiabesca anima sabauda, hanno lasciato il posto ad una “donna moderna e piena di sfumature”! Me ne ero già accorta undici anni fa, quando visitai Torino durante un fine settimana di inizio autunno. Ma ne ho preso totale consapevolezza nel corso del blogtour “Torino Local Friend”, ideato da Rosy Cantarino, blogger torinese di Sonoinvacanzadaunavita, con l’intento di far scoprire alcuni itinerari insoliti a Torino.
Una Torino conviviale e accogliente, vivace e vivida, volitiva e visionaria. Una Torino fatta da persone piene di energia e voglia di collaborare, che mi hanno permesso di entrare in contatto con una città in fermento, diversa dalla bomboniera architettonica a cui ero abituata. “Torino Local Friend”, è la Torino dei torinesi. O di tutte quelle persone che la amano profondamente e, ogni giorno, lavorano per mostrarne il carattere in divenire.

Scoprire Torino in quattro giorni, attraverso percorsi fuori dai soliti itinerari, si è rivelato elettrizzante. Non sto affermando che sia sbagliato, ad esempio, acquistare i biglietti per il Museo Egizio di Torino, oppure per Palazzo Madama o, ancora, per la Mole Antonelliana. Oppure che sia sopravvalutato visitare il centro storico! Sto dicendo che, a pochi passi da tutto questo, ci sono luoghi insoliti di Torino, imperdibili e colmi di storie da ascoltare. La curiosità, amici viaggiatori, quella che ha dato forma al mondo (oltre ai sogni, come afferma Ligabue), deve essere la spinta motrice del viaggio. La curiosità, può portarci oltre…

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Itinerari insoliti a Torino: Cit Turin e il Liberty.
“Cielo, sono arrivata a Barcellona”, è stato il mio primo pensiero. E, ad essere onesta, forse non è ‘cielo’ la parola utilizzata. È la frizzante Eleonora Caprio di “Gusti Tuscia”, ad attendermi per svelare i tesori di questo luogo. Lei abbina, infatti, l’amore per la buona tavola alla conoscenza della città.

Oltre ad organizzare corsi di cucina, eventi, consulenze e fornire servizio di cuoca a domicilio, Eleonora porta spesso le persone a conoscere la Torino insolita. Non come guida, ma come un’amica appassionata, innamorata della propria città, che abbina passeggiate a corsi di cucina, magari passando attraverso botteghe che sono veri e propri templi della gastronomia torinese.

Grazie a lei scopro Cit Turin, la piccola Torino. Un concentrato di palazzi e villini in stile Liberty, alternati ad altri che sono un revival del Gotico, in cui a dominare è l’eleganza. Un quartiere che si trova vicinissimo al centro città, ma che entra di diritto tra gli itinerari insoliti a Torino, perché troppo spesso chi arriva qui, non ne ha mai sentito parlare. L’atmosfera è piacevolmente retrò, permeata da una vivacità umana! Ossia da persone che vivono il quartiere, che “lo fanno”, lo rendono reale pur nel suo affascinante fermoimmagine d’epoca.

Piazza Martini, su cui si svolge un importante mercato, accoglie le risate e i giochi dei bambini. Le vie si affollano, poco alla vota, di abitanti che escono a fare la spesa nelle botteghe, oppure si fermano in caffetteria. Perché i tipici caffè torinesi, non sono prerogativa del solo centro storico: me ne rendo conto entrando in uno di questi locali da sogno, che pare uscito da un romanzo romantico. Il gusto del caffè, qui, è accompagnato da storie impresse nel tempo.

Osservo questa Torino insolita col naso all’aria e la bocca spalancata. Sono i dettagli a catturarmi, i richiami alla natura incisa nella pietra e nella pittura. Il cielo azzurro che stringe spirali e tetti, ferro battuto e vetrate. Una cornice invitante che esalta Cit Turin, come una morbida coperta di lapislazzuli. Un vero e proprio manuale di architettura del XIX e XX secolo!

Su Corso Francia, la direttrice che univa Torino alla Francia, si affacciano alcuni capolavori del Liberty: “Casa dei Draghi”, ossia il misterioso e allusivo Palazzo della Vittoria, e “Lafleur” al secolo Palazzo Fenoglio, conosciuto come “Manifesto dello stile Liberty”. Mi perdo tra bovindi e vetrate, in cui sogno di leggere nel tepore di un pomeriggio autunnale. Mi pongo domande sui draghi, inquietanti figure antropomorfe, che mi riesce difficile collocare: buoni o cattivi? Bianco o nero? Ma ciò non dovrebbe stupirmi, dato che Torino è interamente caratterizzata da questo dualismo. Un perfetto parallelismo tra magia bianca e nera.

Gli itinerari insoliti a Torino possono portare anche ad avvicinarsi meno invasivamente al suo aspetto magico. Nel senso che qui nulla è gridato o pubblicizzato a favore del turismo, ma tutto è sussurrato. È parte della quotidianità. Basta entrare a Palazzo della Vittoria, sfiorando le salamandre che costituiscono il battente, per trovarsi chiusi in un antro suggestivo che ricorda la pancia di un animale mitologico. Non con la forza rappresentativa di Gaudì, ma con la discrezione della penombra e della continuità delle linee.
Oppure è sufficiente fermasi davanti a Palazzo Fenoglio, con i suoi richiami alla Secessione Viennese, per sentirsi invasi da un’emozione inspiegabile. È come se l’intera struttura respirasse, ti guardasse senza permetterti davvero di vederla. Come se ti scrutasse dalle finestre, con silenti occhi buoni ma, nonostante tutto, un po’ inquietanti.

Ai palazzi si alternano villini in stile Liberty, che danno al Quartiere Cit Turin un senso di grande equilibrio. Alcuni scorci mi catapultano a Parigi, altri a Vienna e atri ancora a Barcellona. Il tutto, in un viaggio visivo ed evocativo, fatto di sorpresa continua.

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Itinerari insoliti a Torino: Quartiere San Salvario.
San Salvario è un quartiere da esplorare con la consapevolezza di trovarsi dentro un nucleo in divenire. Qui si possono seguire itinerari di turismo industriale e altri di turismo legato all’artigianato e alla gastronomia. Accompagnati dalle storie narrate dagli abitanti o di chi ha creduto nella riqualificazione di San Salvario.
Sicuramente una tappa insolita, quella al Quartiere San Salvario, non a caso seguita con Fabio di “Guide Bogianen”. La loro proposta di visite guidate tra Torino e provincia, si alterna tra percorsi storico-culturali alternativi e itinerari classici.

Questo che era un polo prettamente industriale, oggi è diventato il fulcro della movida torinese: il giorno per merito delle sue botteghe artigiane, la sera grazie ai tanti locali, ristorantini e bar. Frizzante, mai scontato, estremamente brioso, San Salvario è un quartiere vicinissimo al centro di Torino, ma spesso ignorato dai visitatori. Basta osservare la Chiesa di San Salvatore, da cui prende il nome, unita da un lungo viale al Castello del Valentino che permetteva alla duchessa di raggiungere l’edificio e partecipare alle funzioni, per coglierne la prossimità.

Iconica la piazza davanti alla chiesa, da cui hanno preso il via i moti che portarono all’Unità d’Italia. Perché, come spiega Fabio, “ogni cosa è nata a San Salvario”! E ammetto che non esagera… me ne rendo conto quando scopro che la famiglia Ferrero, aprì a San Salvario la prima pasticceria, dove diede vita a quel prodotto amatissimo anche su Marte, che risponde al nome di nome Nutella!
Qui a San Salvario si uniscono gli aspetti più vari, dalla storia all’industrializzazione, dalla gastronomia all’artigianato. Ma ciò che maggiormente mi incanta, è il fattore umano. Sono con Fabio ad ascoltare la storia degli ex Bagni Municipali del Quartiere San Salvario, quando una signora si ferma per condividere il suo ricordo. Di come, durante la guerra, veniva qui con la madre a lavarsi. Quello che in passato era un luogo che permetteva ai cittadini di prendersi cura della propria igiene, oggi è un allegro centro d’aggregazione!

A poche centinaia di metri, mi fermo davanti ad un punto focale della città e, se vogliamo, dell’intera Italia: gli ex uffici della Fiat. Sono ancora nella memoria gli anni in cui l’Avvocato operava attivamente, per rendere grande l’Azienda. Infatti il primo nucleo della Fiat nacque proprio a San Salvario. Il quartiere fu un’esplosione dell’industrializzazione, esattamente come oggi è un’esplosione verso la rinascita e la riqualificazione.

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Itinerari insoliti a Torino: cosa fare nel Quartiere San Salvario.
Se ieri, visitare Cit Turin, mi ha catapultata in una sorta di “manzana della discordia” all’italiana, oggi a San Salvario mi sento come risucchiata da un vicolo parigino. Sgrano gli occhi quando noto il palazzo gentilizio, le vetrine eleganti e i pittoreschi tavolini all’ombra di alti alberi: il “SiVuPlé” è idilliaco all’esterno, tanto quanto è mozzafiato all’interno.

Lauren ed Elsa, hanno ridato un’identità a questo che era un’antico panificio del Quartiere San Salvario. Appena metto piede nel loro angolo di gioia tutto francese, mi sento come sfiorata da una carezza. Un locale accogliente, familiare, di quelli che ti invitano a sederti per sorseggiare un caffè francese, oppure degustare formaggi, o bere beatamente un aperitivo. Le vecchie scaffalature in legno, collegamento con il passato, avvolgono in un caldo abbraccio. La bontà dei prodotti francesi, attentamente ricercati presso piccoli produttori, fa il resto.
Dopo una mattinata di esplorazione, trascorro un paio d’ore in SPA. Devo dire che lasciarsi coccolare da tisana e frutta secca, prima di affidarsi alle esperte mani delle massaggiatrici, rappresenta un momento di fuga fisica e mentale. Ad “H14 Fitness and Welness”, è possibile trascorrere attimi di puro relax. Oltre alla SPA, ci sono una palestra e le stanze per i trattamenti.

Chiunque può venire qui per una pausa pranzo alternativa o, semplicemente, per rigenerarsi. L’ambiente è a dir poco incantevole, soprattutto perché è fatto di professioniste che ti mettono immediatamente a tuo agio. Trovarmi accolta da persone alla mano, mi fa dimenticare la cellulite, le imperfezioni, i kg di troppo… al motto di “chi se ne frega”! Dimentico impegni e responsabilità, stanchezza e pesantezza, tra le mura amiche del centro.
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Itinerari insoliti a Torino: dove mangiare.
Quando parlo di itinerari insoliti a Torino, non mi riferisco solo ai luoghi su una mappa, ma anche ai locali. E, nel Quartiere di San Salvario, i locali di certo non mancano. Dal tramonto in poi, infatti, l’intera area esplode letteralmente di persone che passano da bar e ristoranti, per un aperitivo o per cena. Eppure anche a pranzo le cose non sono poi tanto diverse. Il cuore della movida è la centrale e caratteristica Piazza Saluzzo, ma non posso negare che tutta la zona venga allegramente presa d’assalto, da avventori di ogni età!

A pranzo lascio che siano le tapas di “Tomato Backpackers Hotel & Bar”, a deliziare il mio palato. Una struttura ricettiva che unisce le caratteristiche di ostello ed hotel, adatta ai giovanissimi, così come alle coppie, senza dimenticare i tanti nonni che vengono qui con i nipotini.
Le aree comuni sono speciali, sanno trasmettere una sensazione positiva e permettono di godere appieno momenti di condivisione o di riposo. Magari nell’intimo e silenzioso patio interno! Il tutto all’insegna dell’ecologia e della sostenibilità.

Così, mentre le tapas di “Caffè Moderno” appagano il gusto, condivido con le mie compagne di viaggio risate e chiacchiere, idee e impressioni su questa Torino alternativa.
Per l’aperitivo è imperdibile una tappa da “Affini”, un locale storico di Torino. Si tratta di una vecchia fabbrica di Vermouth, ancora oggi tempio per la degustazione di questo liquore, nato a Torino nel 1786. Ne apprezzo ogni angolo: l’unione di antico e moderno, la stupenda struttura rustica che si abbina alla ricercatezza dell’arredo.

I ragazzi di “Affini” sono andati fino a New York, per insegnare agli americani la preparazione dei cocktail a base di Vermouth. E non in un posto qualsiasi, bensì al “Ristorante Manzo”, aperto in collaborazione tra Oscar Farinetti e Joe Bastianich. Assaporo il mio primo Vermouth e subito me ne innamoro. Anche se è con il cocktail dal nome “Americano Sbagliato”, che perdo letteralmente la testa. Potrei restare qui tutta la vita.
Per finire questa giornata, vado a cena in un pittoresco locale: “Eria San Salvario”. Posizionato all’interno di stretti e suggestivi vicoli, accarezzati dalle fioche luci della sera, proprio di fronte alla monumentale Sinagoga.

Il ristorantino è delizioso, piccolo ma con esterni curati e una bella terrazza che affaccia sui palazzi. Le tapas ricche e di prima qualità, accompagnano una serata perfetta, fatta di condivisione e gioia. Di quella che invade l’aria, quando si sta trascorrendo del tempo con persone speciali, in un luogo che pensavi di conoscere, ma ti sorprende ad ogni respiro.
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Itinerari insoliti a Torino: cene e pranzi alternativi.
Nonostante la frizzante vitalità del Quartiere San Salvario, con i suoi locali, la geniale inventiva di Torino permette di consumare anche pasti fuori dall’ordinario. Con Eleonora di “Gusti Tuscia” assaporo il piacere di avere una cuoca a domicilio, oltre ad un’amica che mi fa conoscere in modo informale la sua Torino.

Lei arriva, cucina e delizia con piatti tipici torinesi, tutti preparati utilizzando prodotti di altissima qualità. Ma è attraverso i suoi corsi di cucina, che si può vivere un’esperienza piena ed appagante, fatta di presa di consapevolezza verso le materie prime, la preparazione e la degustazione.
Un’altra idea è quella di rivolgersi a “Cuochivolanti- cucina a domicilio e altrove”. Roberta serve un pranzo di benvenuto direttamente in appartamento, gustoso e sorprendente, come l’idea dietro questa attività. Catering? Cucina a domicilio? Pausa pranzo volante? Si, se ciò che desiderate è la calma intima di casa vostra o del posto in cui alloggiate. Ma “Cuochivolanti” è anche spettacolo. Cucina ed intrattenimento in giro per Torino, in location sempre diverse e, spesso, comunicate all’ultimo minuto!

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Dove dormire a Torino.
Scegliendo di seguire itinerari insoliti a Torino all’insegna della convivialità, anche il luogo di soggiorno ha rispettato questi criteri. Così mi sono ritrovata tra le amichevoli e confortevoli braccia di Loredana e Lavinia, ideatrici di “Torino Sweet Home”. Due ragazze giovanissime, ma con una determinazione ferrea che ha permesso loro di dare vita ad un vero buisness nell’affitto di appartamenti vacanza a Torino. Ne contano oltre 50 in tutta la città e, il piccolo nido che mi accoglie nel cuore di San Salvario, è un gioiello.

Amo molto affittare appartamenti per i miei viaggi, lo faccio abitualmente. Per me sono la perfetta fusione tra comodità, libertà, risparmio. Ho sempre detto che questa soluzione, mi permette di viaggiare a costi ridotti, con il massimo comfort, lasciandomi libera scelta anche nei pasti. In questo caso, poi, dopo aver sperimentato i “cuochi a domicilio”, direi che mi si è aperto un mondo fatto di gusto. E di pentole e presine salve dal fuoco…
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Itinerari insoliti a Torino: conclusioni.
Non abbiate paura di sperimentare. Visitare Torino in maniera insolita, non significa rinunciare alle classiche mete come musei e palazzi del centro storico. Significa solo aprire gli occhi e concedersi qualche ora di scoperta fuori dall’ordinario. Guardare oltre, con la voglia di lasciarsi sorprendere e ascoltare storie.
Non abbiate paura di guardare ciò che non è direttamente davanti a voi. Spesso basta variare di qualche grado la prospettiva, spostarsi di qualche metro, per rendersi conto che l’anima di una città non è racchiusa nei capitoli scritti su una guida.
Claudia B. in collaborazione con “Musement”
“Torino Local Friend”, nasce da un’idea di Rosy Cantarino (Sonoinvacanzadaunavita.it). Grazie a tutti i partner che sono intervenuti per raccontare la loro città.
Pingback: Scoprire Torino con il Blog Tour Torino Local Friend
Finalmente ci sono riuscita: fra 10 giorni sarò a Torino e non vedo l’ora! Non avrò molto tempo e quindi sto facendo una selezione delle cose da vedere. Museo Egizio & Museo del Cinema in primis. Poi mi attira tantissimo Cit Turin col suo stile liberty … ma è facilmente raggiungibile? Quanto tempo mi può prendere?
Ciao Katja! Ma che bello sono contenta per te, Torino è stupenda, sono certa che la amerai.
Quoto appieno le scelte dei musei, visto che non hai molto tempo.
Cit Turin è una passeggiata di circa mezz’ora dal centro, se non erro. Oppure se siete in auto bastano una decina di minuti. A mio avviso puoi calcolare una sosta di una o due ore al massimo, in modo da poter ammirare i palazzi, entrare in una tipica caffetteria e, se non l’hai fatto prima, mangiare qualcosa. Magari,se ti piace la carne, potresti prendere del sushi di carne e dell’ottimo pane, tutti prodotti da botteghe insignite del titolo “Maestri del Gusto”. Nell’altro articolo che ho scritto in abbinamento al presente, c’è tutto l’itinerario tra gusto e artigianato seguito nei quartieri di Cit Turin e San Salvario. Con alcune soste anche nel pieno centro di Torino. Dagli uno sguardo, secondo me potrebbero esserci idee interessanti.
A proposito del San Salvario, poi, se riesci allunga in questo quartiere per un aperitivo! È un luogo ricco d’atmosfera e molto vivace.
Un’alternativa interessante, potrebbe essere quella di usare una e-bike per visitare Torino. Così tagliate sui tempi senza usare l’auto!
Se hai bisogno d’altro sono qui.
Un bacione,
Claudia B.
Grazie Claudia!!
Non vedo l’ora: Torino è una di quelle città che già adoro ancora prima di andarci (e non sono mai stata in Piemonte!).
E fai benissimo Katja, perché merita tutta questa adorazione!
Buon viaggio e, se ti va, fammi sapere com’è andata…
Baci,
Claudia B.
Quanto adoro lo stile Liberty! Potessi tornare indietro nel tempo farei uno scalo proprio negli anni’20! Papà Orso tutti i giorni sparisce in cantina e non lo si vede per ore. Si rintana fra i suoi marchingegni meccanici a giorni interi e secondo me sta costruendo proprio una Delorean 😀 Nel caso rubo le chiavi e vi vengo a prendere! 😉
Sai che non sapevo che il Vermouth fosse nato a Torino? Non puoi capire quanti dolci io abbia annaffiato con questo liquore Claudia! 😛
Belli questi scorci che ci avete mostrato, effettivamente io ho sempre associato Torino al Museo Egizio, a Piazza San Carlo, alla magia e agli Angela. Complimenti agli organizzatori e a voi che ci avete raccontato un itinerario diverso!
Ti giuro che leggendo la frase: “…al Museo Egizio, a Piazza San Carlo, alla magia e AGLI ANGELA”, ho riso mezz’ora! L’accostamento è speciale ?!
Un giorno io e te dovremo parlare di dolci e liquori, ovviamente davanti ad un bicchierino: il Vermouth lo porto io, ormai l’amore è totale.
Nel frattempo ti aspetto sulla porta, per fare insieme quel viaggio nel tempo (facciamolo itinerante, che abbiamo diverse cosette da vedere ?).
A presto Dani,
Claudia B.
Prendo nota dei tuoi suggerimenti perché Torinonla devo ancora visitare. Ci sono stato due volte ma per lavoro e non ho avuto tempo per visitarla. Mi sono ripromesso di tornare quanto prima ?
Torna! Torna per visitarla perché Torino è magia! E non mi riferisco alla questione legata alla “magica bianca e nera”. Mi riferisco alla sua anima. Unisci le tappe note a quelle insolite di Torino: vedrai che te ne innamorerai. Anche perché tutto ciò di cui ho parlato, si trova davvero a due passi dal centro storico. Praticamente lo si può visitare prendendo a nolo una bici elettrica (okay, ne parlerò nel prossimo post, ma intanto te lo segnalo).
A presto,
Claudia B.
Sono stata due volte a Torino ma vorrei tanto tornare per visitarla meglio e sicuramente questi quartieri saranno sul mio itinerario come pure i localini che mi hai fatto scoprire.
Non perderli Stefania! Essendo già stata a Torino sai quanto la città sia bella e abbia da offrire. Probabilmente hai visto anche le maggiori attrazioni e i meravigliosi musei. Ecco, questo itinerario vuole dare una possibilità in più: per conoscere meglio la città, per guardarla più a fondo e per integrare i classici percorsi 🙂
Un bacio,
Claudia B.
Mi stavo facendo avvolgere dal tuo racconto, ricordando i bei momenti passati insieme, fino a che non sono arrivata alle “presine salve dal fuoco”….. e niente, sto ridendo da sola da 5 minuti!
Veronica! Non potevo proprio raccontare tutto (quantomeno per non far seriamente preoccupare Lavinia e Loredana), ma inseguendo il mio amore per la verità, ho comunque dovuto “alludere”. Dimenticando che avevo testimoni oculari, ahahahah!
Un abbraccio bella,
Claudia B.
torino mi è piaciuta un sacco, anche se ci sono stata per lavoro e ho avuto poco tempo per scoprirla, è un peccato che ci vada così poca gente.
Mi spiace soprattutto quando sento dire che “Torino è grigia”: ecco, lì mi arrabbio davvero. Come si può affermare una cosa tanto falsa? Magari solo riferendosi al passato industriale della città? Torino ha così tanto colore, che pochi giorni non bastano per vederne tutte le sfumature!
A presto Beatrice,
Claudia B.
Sono davvero felice di vedere che Torino ti è piaciuta (anche se lo avevo già intuito da Instagram 😉
Sono felice perché come sai per me è una città speciale: è la “capitale” del mio Piemonte, è dove ho trascorso gli anni dell’università. Torino è davvero una città bellissima e misteriosa che non ha nulla da invidiare ad altre capitali, e c’è così tanto da vedere oltre alle cose più turistiche, e infatti è bello che ne abbiate visto dei posti insoliti. Alcuni non li conosco quindi me li segno ?
Mi fa piacere sapere che alcuni posti sono nuovi anche per te che sei di casa, perché vuol dire che abbiamo fatto centro!
Torino è lì, visibile nella sua sabauda bellezza. Ti toglie il respiro! Però è anche altro: è vivace, giovane e invitante, in quel modo nuovo che lascia sempre un senso di profondo attaccamento. Ecco, secondo me unendo i due aspetti, si può ottenere qualcosa di unico, un itinerario completo che passa dalle zone note, a quelle poco conosciute ma ricche di particolari.
Un bacione Silvia,
Claudia B.
Accidenti leggere della mia Torino dalle righe del tuo racconto non puó che emozionarmi bellissimo grazie per avermi permesso di assaporare questa insolita Torino.
Grazie a te Rosy, per aver ideato un progetto tanto emozionale, ricco e umano. Per avermi mostrato la tua Torino, quella piena di sorprese e di vite da raccontare.Ti abbraccio forte,
Claudia B.