Voglio essere onesta. I mesi di marzo, aprile e maggio, per me sono stati un turbinio di novità, tra le quali la mia prima esperienza in viaggio da sola.
Ad un certo punto della mia vita di blogger trentaseienne (leggete ventenne), ho deciso che ero stanca di stare a guardare e, in un modo in o in un altro, dovevo fare qualcosa del mio blog. Avete presente quando siete in attesa di scartare gli abiti, durante le pulizie di primavera? Ecco, io ero quasi decisa a prendere tutto e buttarlo alle ortiche.
Ora, detto fra noi, secondo me il mio blog è vivo, vegeto ed anti-vegetale (o almeno anti-ortica). Per cui deve avermi sussurrato all’orecchio, più o meno come Robert Redford sussurrava ai cavalli. In effetti ho avuto una visione mistica. Di me, che, finalmente, mi rimboccavo le maniche e mi davo una sonora mossa. Perché va bene che il destino è segnato…ma, qualche volta, dobbiamo essere noi a dare un paio di giri di chiave, ai famosi portoni in attesa di aprirsi. Non trovate anche voi? Che senso ha spingere, se la serratura è bloccata?
Così, ho deciso di prendere in mano il mio Voce del Verbo Partire, dargli una spintarella…e buttarmi con lui. Non nell’ortica. Quell’esperienza l’ho fatta da bambina e non mi sono affatto divertita. Mia mamma, che di certo starà leggendo questo post, chiedendosi sotto quale cavolo mi ha trovata, potrà confermare il mio “volo panoramico”, dentro ad un cespuglietto di ortiche.
Dal mio buttarmi col blog, invece, sono nate le prime collaborazioni, i miei primi progetti di sponsorizzazione del territorio. Ed è arrivato anche il primo blogtour, con destinazione Salento (ne ho parlato qui). Un’occasione che prevedeva la partecipazione sia mia, che di Daniele. Ma per la quale non avevamo messo in conto la bastardaggine profonda, del lavoro della seconda metà del blog. Un attimo! Il lavoro in sé non ha colpe. Ma è snervante la nostra totale mancanza di potere decisionale, quando si tratta di scegliere i periodi di ferie.
Per capirci, non è che vogliamo a tutti i costi viaggiare ad Agosto e Dicembre, perché ci divertiamo a fare beneficenza alle compagnie aeree. Che, a voler essere obiettivi, Emirates va avanti anche senza il nostro contributo.
Alcuni colleghi di Daniele, fingono di non ricordare queste regole basilari, per cui partono anche in periodi non appropriati. Ma lui no, resta ligio al dovere e non si concede colpi di testa.
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Prima volta in viaggio da sola e primo blogtour: un aprile pieno di prime volte!
Ed è così che, in una cupa giornata di aprile, mi sono ritrovata in viaggio da sola alla volta del Salento. Perché rinunciare, sarebbe stato come farsi autogol. Un anno e mezzo di lavoro ininterrotto sul blog, poi ti selezionano per un blogtour e tu rifiuti? Eh no, sono una sognatrice, mica una cogli… pazza scatenata.
Devo essere onesta, l’intera situazione mi ha abbastanza destabilizzata. Perché per me, il viaggio, è sempre stato a due. Mio e di Daniele. Questo stesso blog è nato come diario di tutti i nostri viaggi, quelli che condividiamo dal 2002.
Insieme abbiamo iniziato a viaggiare. Insieme siamo cresciuti come viaggiatori. Insieme superiamo ogni anno un piccolo ostacolo, od un piccolo limite. Per cui, l’idea di viaggiare da sola, un giorno, non mi aveva mai sfiorato. Finché il mio amato blog, non mi ha messa davanti ad una scelta.
La decisione è venuta da sé: presi accordi con l’organizzatrice del blogtour, per ottenere tutto quanto mi spettava (dato che un Educational Tour è un viaggio di lavoro, non una vacanza), Daniele mi ha accompagnata fino alla fermata del bus, dove “mi ha caricata e spedita in Salento”.
Secondo me, anche se non lo ammetterà mai, perché la sua razza è questa⇒ , gli sono mancata. E, alla fine, un pò gli deve essere costato vedermi partire su quel bus. Non chiedetemi come faccio a saperlo. Anzi ve lo dico: pensate solo al piacere di vivere con una persona maniaca della pulizia, che odia cucinare e tiene il frigorifero come mobile d’appoggio per i coniglietti della Thun (perché io amo la Thun)!
Una donnina per bene, che prepara solo minestre di legumi sane, insalatone sane, che non permette a nessuno di entrare in casa con le scarpe, che ti insegue come un puma se osi sporcare una qualsivoglia superficie (visibile ed invisibile)! Voi non ne sentireste la mancanza? Io di sicuro. Quindi, per empatia, devo essere mancata anche a Daniele.
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In viaggio da sola verso la Puglia.
No, non è stato facile per me. Sono state quasi dieci lunghissime ore di viaggio verso il Salento, durante le quali, a farmi compagnia, avevo:
- il mio amato e-reader, senza cui non muovo un passo (lui viene anche a fare la spesa con me: sarà per questo che poi dimentico sempre qualcosa?);
- smartphone con ottima connessione, che mi ha permesso di stare in contatto costante col mondo, pubblicando notizie sui miei canali social, scambiando idee con utenti e altri blogger…leggendo anche qualche diario di viaggio, perché si sa, sempre meglio restare sul pezzo;
- chat di Whatsapp attiva e hot (nel senso che andava a fuoco), con cui ho mandato messaggi subliminali a Daniele. Il testo ricorrente è stato:
laspirapolvereètuoamico-lescarpeincasaesplodono-ricordaticheunlettorifattoèunlettofelice-chisporcaèdestinatoadunavitadistenti.
Cerchiamo di capirci: attraversare l’Italia in solitaria non è che mi sia dispiaciuto. Ma per tutto il tempo, mi sono sentita a metà. Non so se vi sia mai capitato.
La questione non riguarda il sentirsi inadeguati, oppure a disagio. Nemmeno il percepire una sensazione di pericolo. Si tratta proprio di avvertire una costante mancanza, nel profondo. Si tratta di doversi riadattare e riequilibrare. Comprendere, ad esempio, di dover mantenere salda la testa sulle spalle, cercare di non perdere e dimenticare nulla per strada, badare a se stessi. Ma significa anche acquisire consapevolezza e sicurezza, per bastarsi e trasmettere a chiunque un reale senso di determinazione. Anche quando la sicurezza vacilla.
E’ strano, ma per tutto il tempo mi sono sentita come a ridosso di una linea di confine. Da una parte una sempre maggior sicurezza, condita di orgoglio verso me stessa e verso il mio lavoro di blogger; dall’altra, il senso di strappo, di mancanza. Un binomio piuttosto strano da provare, figuriamoci da spiegare.
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Quando l’essere in viaggio da sola, si trasforma in un viaggio tra amici.
Partecipando ad un blogtour, la mia solitudine era destinata a terminare appena arrivata a Lecce. Anche perché, pur avendo tanti difetti, devo dire che il mio carattere estroverso, mi permette di fare amicizia ed entrare in sintonia con le persone, alla velocità della luce. Il che non significa che io ami sempre circondarmi di gente, al contrario. Solo che mi viene facile instaurare rapporti interpersonali.
In questa particolare occasione, sono stata davvero fortunata, in quanto ho condiviso avventure e sventure (aaahh se solo i muri ed il vento potessero parlare), con un gruppetto di compagni di viaggio straordinari. A partire da Giulia, mia collega blogger e compagna di stanza, per continuare con Francesca e Luca, Alessandra e Barbara, ognuna di queste persone è stata un pezzo del mio mondo. Nel senso che “hanno percorso con me, una parte del mio cammino in viaggio”.
Abbiamo riso come pazzi, condiviso esperienze ed emozioni forti. Ci siamo incavolati come pinguini a cui è stato tolto il pesce, ci siamo “riuniti” in briefing d’emergenza. Abbiamo pranzato su una roccia in riva al mare, camminato tra i colori del Salento, visitato Ostuni e viaggiato tutti insieme in una sola auto, per soccorrere una compagna di av(S)ventura dai fasti della movida salentina.
Per tutto il tempo però, e qui ammetto la mia “sindrome della donzella ottocentesca”, avrei voluto Daniele accanto. Per condividere gioie e dolori. Per confrontarmi e sfogarmi. Per ammirare i luoghi “con quattro occhi e due cuori”. Per vivere appieno il viaggio…perché il viaggio siamo noi.
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In viaggio da sola: inizio o fine?
Prima e ultima volta in viaggio da sola, quindi? No. E’ stata la prima volta, ma non sarà l’ultima. Non perché io sia impazzita, ma perché lo devo a me stessa e al mio blog. Lo devo a quella Claudia, che in un freddo venerdì di ottobre 2015, ha deciso di regalarsi un blog di viaggi, senza sapere nulla né aspettarsi nulla, se non la possibilità, finalmente, di raccontare le proprie esperienze in giro per il mondo.
Lo devo alla Claudia che per un anno e mezzo, ha commesso tanti errori, cercando nel contempo di migliorarsi, rimediare alle mancanze, imparare.
Lo devo alla Claudia che ha buttato vista ed intere giornate nella scrittura, nella ricerca, nella revisione. Lo devo alla Claudia che ha pianto su WordPress.org per tre giorni e mezzo, non capendo una virgola, di ciò che aveva davanti.
Lo devo alla Claudia che, ad un certo punto, si è svegliata dal torpore, spingendo con ogni forza per dare al proprio blog un’occasione.
Ecco, viste queste prerogative, devo concedermi la possibilità di mettermi in viaggio da sola, quando si presenta l’occasione. Perché agli occhi del mondo, il mio sarà solo un blog tra i tanti. Ma ai miei occhi, Voce del Verbo Partire è la più appagante e meravigliosa esperienza lavorativa, che io abbia mai fatto in trentasei anni di vita.
Claudia B.
Claudietta, quante risate ci siamo fatte! Non vedo l’ora di poter condividere con te di nuovo un’esperienza del genere! A parte tutto, quello che resta sono sempre i legami umani oltre ai ricordi di un viaggio :-*
La mia Giuli!!! Ciao tesoro bello???!!! Quanto spero di partecipare al più presto, ad un altro blogtour con te! La compagna di stanza ideale. Risate da mal di pancia, briefing notturni, emozioni e incazzature! Un’esperienza bellissima, perché bellissimi siete voi, che l’avete condivisa con me?
Ti abbraccio fortissimo…e aspettami per spostare la cassapanca?
Claudia B.
Spero per te che tu abbia una maniglia resistente stavolta! Ahahahahah! Aggiornami :-*
Mi sa che stavolta mi porto un lucchetto???! Io chiudevo, tu aprivi…no, io non ce la faccio senza di te?!
Ma ti racconterò tutto in anteprima.
Bacioni,
Claudia B.
Ahah Claudia mi hai fatto morire! Sull’e-reader siamo uguali, io ormai ho imparato anche a leggere nella breve tratta: casa-tram/tram-casa. Fortunatamente non ci sono semafori o incroci particolari, è tutta dritta 😀 o spesso leggo in ascensore mentre esco/entro al lavoro, ogni tanto la gente mi prende per matta 😀
Scherzi a parte, viaggiare da soli è bellissimo, io ho iniziato a farlo anni fa e ogni tanto ne sento proprio il bisogno 🙂 bel tour, il Salento è magnifico!
Anche io vengo osservata con sospetto! Pensa, tanta è la mia voglia di leggere che, pur soffrendo di mal d’auto, ho dovuto trovare il modo di posizionarmi, per poter leggere anche su un’auto in movimento senza sentirmi male!
In fondo, penso che la lettura, sia un modo in più per viaggiare 😉
Sulla questione “viaggiare da soli”, devo ancora capirne i benefici! Riparto tra meno di una settimana per il Salento, ma non nego che questa volta vorrei tanto avere con me Daniele. Invece sarò di nuovo sola. Prima o poi comprenderò anche io tutto il bello del muoversi in solitaria. Mi serve ancora un pò di tempo!!!
Grazie per essere passata Giulia 🙂
Claudia B.
Ciao Claudia, a dire la verità non posso immaginare cosa sia un blog “ a due”.
Ho deciso di aprire il mio da sola, un luogo dove ho unicamente io potere di scelta e di decisione.
Ma comprendo bene che non è assolutamente facile per te, per voi. Ma, allo stesso tempo, devi esserne anche molto, molto fiera.
Noi ragazze (ho la tua stessa età, ragazzissime :-)) siamo capaci di recuperare una tale forza e motivazione che riesce a stupire, il più delle volte, noi stesse in primis!! E tu hai entrambe..
Daniele quando non riuscirà a viaggiare con te potrà seguirti online e rendersi ancora più conto di tutto quello che riesci a realizzare, sì anche da sola. E non potrà che esserne orgoglioso!
Avanti così!
Alice
Ma che pensiero bellissimo Alice, le tue parole mi riempiono di forza!
In effetti, si scoprono risorse inaspettate in se stessi. È vero che spesso “navigo” in una sorta di mare in cui si mischiano orgoglio e nostalgia, ma sono riuscita a stupire persino me stessa!
Perché ho scoperto in me, una forza ed una determinazione che non pensavo di avere! Per intenderci, fino a dieci anni fa, o anche cinque, non avrei mai accettato, mai!
Forse allora mi mancava la forza data da un qualcosa di mio, che ho creato io, dal quale mi attendo tanto.
Oppure, anche la “nostra giovane età”, incide molto sulle decisioni e su quanta forza si mette nel prenderle.
Daniele in effetti è il primo a spronarmi, persino a consigliarmi come incastrare gli appuntamenti, per non farmi rinunciare a nulla. E questo lo apprezzo tanto?.
Grazie per le tue parole Alice!
Claudia B.
Bellissimi pensieri Claudia! Si tratta di un momento molto importante, sia per te/voi che per il blog.
Sai che ci ricordi Monica di “Friends” quando parli della pulizia? 😀
Ahahahahahah, non ci avevo fatto caso! Che dici potrei, farmi avanti per un’eventuale “seguito” della serie? Non so se appare chiara la mia fissazione per ordine e pulizia, nel caso lo sottolineo per stare dalla parte del sicuro 😉
Grazie per aver apprezzato i pensieri riportati nel post. E’ davvero un periodo importante, in continuo fermento. In cui mi ritrovo a dover prendere decisioni che mi portano fuori dalle mie solite abitudini. Però, ammetto che i cambiamenti sono anche un modo per mettersi alla prova e cercare di migliorarsi sempre 🙂
Grazie per essere passata,
Claudia B.
Brava Claudia, davvero!
Capisco bene cosa intendi per sindrome della donzella dell’Ottocento, visto che anche io, quando sono divisa dalla mia metà tendo a sentirmi incompleta, però hai accettato la sfida ed eccoti qui pronta ad affrontarne altre.
P.S Ma Daniele poi l’ha passato l’aspirapolvere? 😀
Roberta pensavo di essere sola ma, in realtà, di quella sindrome soffriamo in tanti. Non importa se siamo nel 2017, se andiamo in giro ad affermare la parità tra i sessi: io non mi vergogno a dire, che viaggiare con mio marito per me è la perfezione. Che mi sento a metà, da sola!
Però si, sono pronta (traballante ma pronta) ad affrontare nuove sfide!
PS: si, l’ha passato sul serio!!!!
Un abbraccio Roberta, grazie per le tue parole 🙂
Claudia B
Claudia, è stato bellissimo leggere questo post. C’eri tu, la tua anima bella, il tuo impegno, il tuo coraggio e il tuo non voler mollare. Bellissimo il paragone con la chiave.. Spesso ci lamentiamo senza renderci conto che l’impegno non lo stiamo mettendo fino in fondo. Io non posso che essere felice del fatto che il tuo impegno e la tua costanza vengano ripagati. Sono molto orgogliosa di te.
E te lo scrivo con il cuore: io sono fiera di averti conosciuta.
Ti mando un grosso abbraccio.
Come faccio a non riempirmi di gioia, quando leggo parole tanto belle? Ma Tizzi, ti rendi conto di quanto affetto hai messo in questo pensiero? Sono commossa, felice e, te lo dico, io sono fiera di averti conosciuta. E ti ringrazio per tutto il sostegno che mi hai dato, con messaggi e pensieri.
Ricordi quando dicevo: “Tizzi, ma cosa faccio parto sola?”. E tu mi hai consigliato e fatto capire quanto fosse importante, perché davvero rinunciare non era la scelta giusta.
Sai, è bello quando qualcuno di dice che è orgoglioso di te. E per una volta, mia dolce amica e collega, voglio dirti che anche io mi sento un pochino orgogliosa di me. E sono determinata più che mai, a proseguire su questa strada, lavorando sodo.
Un abbraccio infinito,
Claudia B.
Ehhhh cara la mia Claudia ci vuole coraggio a fare una scelta simile per noi che siamo così legate al viaggiare in coppia! Ma a volte la vita ti porta dove non ti saresti mai aspettata, a percorrere strade che non avresti mai deciso di percorrere..eppure ci riesci e lo fai anche bene!
Questo non vuol dire che la tua visione o il tuo piacere di viaggiare in coppia siano cambiati ma semplicemente che ti sei data una opportunità ed hai fatto più che bene!
Anche io ho aperto il blog ad ottobre 2015 ed anche io, come sai, in queste settimane sono stata travolta da parecchie novità.
Beh, non vedo l’ora di abbracciarti e ormai manca poco! <3
Quando ci penso Lucrezia, mi sembra ancora una situazione folle. Quattro persone, ma facciamo due visto che il lavoro più pesante è il nostro 😉 , che nello stesso mese, dello stesso anno, iniziano un’avventura web. Per una serie di circostanze interagiscono su Twitter (ricordo persino l’argomento: si parlava di scaramanzia nello svelare una meta in anticipo) e iniziano a seguirsi. Poi si seguono sempre di più, si leggono, si danno consigli…si scambiano persino il numero di telefono. E finiscono per condividere due esperienze lavorative legate a quei blog, che hanno dato il via a tutto!
Io, ancora, quando ci penso stento a crederci! E’ fantastico e spaventoso al tempo stesso, questo destino!
Ed il viaggiare da sola, per me, fa un pò parte di questo mio nuovo presente, è ciò che il destino mi riservava. E’ difficile, nello stesso modo in cui è appagante, e questa sensazione non so gestirla!
Però, per le prossime due volte, mi rilasso pensando che il mio essere sola, coinciderà con l’incontrarvi!!!
Visto che ci sono dico: a mercoledì!
Claudia B.
Ciao Claudia,
a me capita invece il contrario. Mi manca il fatto di viaggiare da sola e affrontare i miei limiti. Io l’ho fatto per due mesi a Tenerife e ora sto esplorando la Calabria con il mio ragazzo ma non ti nascondo che tornerei indietro di un anno.
Ma davvero? Addirittura torneresti indietro, per rivivere i tuoi momenti in solitaria? Mi fai sentire una donzella spaurita così ?!
Mi tolgo tanto di cappello, vorrei sentirmi così sicura di me, da provare le tue stesse sensazioni! Invece, dovendo partire tra dieci giorni, mi trovo qui, già in preda di una certa malinconia. Mista a felicità, ovvio. Ma c’è sempre quel fattore “mancanza” ad accompagnarmi. Chissà, col tempo diventerò più brava anche io!
A presto,
Claudia B.
A me capitava di viaggiare da sola, soprattutto per il mio vecchio lavoro. Ricordo ancora una delle prime volte: mi sono ritrovata a Barcellona da sola, e la sera non sono nemmeno uscita a cena – ho mangiato un pacchetto di cracker seduta sul letto dell’hotel (e non c’era nemmeno la connessione a internet). Poi poco per volta mi sono abituata, e ti dirò che alcune volte mi sono trovata meglio da sola (sopratutto se i compagni di viaggio sono poco simpatici). Anche se comunque almeno a fine giornata ho bisogno di parlare con qualcuno, raccontare la mia giornata, condividere impressioni e a volte mi sono ritrovata a parlare con i vicini di tavolo che, chiaramente, non vedevano l’ora di andarsene – se ci penso mi vergogno da matti 😉
Comunque, non avevo pensato di usare il frigo come mobile, però uso il forno come ripostiglio per le pentole.
Buona giornata 🙂
La scena di Barcellona, in effetti, è simbolica anche per me. Io non l’ho vissuta sul posto, ma in bus. E la rivivrò presto perché devo prendere parte ad altri due blogtour. Al di là del fatto che vorrei farti scrivere un libro su quel periodo della tua vita, devo dire che capisco ogni emozione da te descritta. Devo passare ancora alla fase in cui sto meglio, ma perché alla fine viaggiare con Daniele, per me, è la perfezione. Di certo, se dovessi fare una stima tra il viaggiare da sola, ed il viaggiare con persone che non affrontano il viaggio nel mio stesso modo, l’esperienza in solitaria vincerebbe subito!
Non ti nego che, i nostri ritmi, il nostro modo di interagire, i nostri tempi, anche solo uno sguardo…mi mancano. Ma non posso fare a meno di cogliere queste occasioni per me e per il blog 🙂
Un giorno Silvia, scriveremo le nostre memorie, in cui parleremo delle case in cui lo spazio è poco, per cui bisogna adattarsi e ricavare spazio vitale!!! Frigo, forno…microonde (siamo di bocca buona), ogni superficie è ottima per “contenere e supportare”.
Un abbraccio,
Claudia B.
A me piaceva viaggiare da sola ma a volte sentivo la necessità di condividere le mie emozioni con qualcuno 🙂 Ora viaggio quasi sempre col mio compagno che condivide la passione per i viaggi! Stai vivendo i tuoi primi successi da travel blogger e sono felice per te perché penso ripaghino di tante ore passate a mettere a punto ogni dettaglio del blog 🙂
Tantissime ore e giornate. E poi lo studio e tutti gli inghippi. Per non parlare dei momenti no, dei tentativi che vanno male. Per fortuna, alla fine resta un lavoro bellissimo, molto umano nonostante passi da uno schermo. E i risultati che arrivano dopo tanto lavoro, mi riempiono di grande orgoglio.
Per il bene del blog, dovrò continuare a viaggiare da sola…ma per me, il massimo, resta sempre il viaggio con Daniele!
Sai che ricordo ancora con affetto ed ammirazione il tuo post sul “viaggiare da sola”?! L’ho trovato splendido e ricco di carattere 🙂
Un abbraccio Stefania!
Claudia B.
Claudia, più ti leggo e più mi ritrovo nelle tue parole.
In primis che il blog è la prima esperienza “lavorativa” (lo virgoletto per me, vorrei che fosse un lavoro vero e proprio e non soltanto per la quantità di tempo che gli dedico) davvero appagante. Quando il tempo passa e nemmeno te ne accorgi, è lì la chiave di volta. Scriverei per ore, e quando non scrivo o sono in ufficio penso al prossimo passettino. E se il mio blog è sconosciuto pace, a me fa stare bene!
Io delle volte ho viaggiato senza l’altra metà, soprattutto perchè a Pavel questa passione gli è venuta a forza di stare con me, da quando si è trasferito qui ormai 7 anni fa. Viaggiavo spesso per andarlo a trovare a Praga, e facevo dei viaggetti nel fine settimana con un’amica ogni tanto. Anche adesso parto senza di lui a volte, ma perché sono “casi” particolari (concerti, convention e simili) e so che lui si annoierebbe e che io mi rovinerei l’esperienza pensando a lui che non si sta divertendo. Il comune denominatore è però che sono sempre con il telefono in mano a scrivergli. Manca sempre comunque quella presenza che da forza e rassicura, ti capisco benissimo in questo. Dall’altro lato però l’essere sola ti permette di vivere una determinata esperienza in modo diverso, da un certo punto di vista rende più forti, quindi il lato positivo comunque c’è 😉
Ti mando un abbraccio, buona giornata :*
Si, confermo: abbiamo molte cose in comune! Tante, compreso l’aver letteralmente trascinato i nostri compagni, dentro questa passione grandissima, che è il viaggio?.
Ti dirò Celeste, io sul serio non avevo mai preso in considerazione l’idea di viaggiare da sola. Ma quando ami tanto la tua attività, che coincide anche con la tua più grande passione più grande, è impossibile porsi dei limiti.
Non importa se il mondo non vede il nostro come un lavoro, perché il guadagno è qualcosa che arriva saltuariamente. Essere blogger è un lavoro, che ti impegna tutti i giorni, festivi e nottate incluse, che ti assorbe e che diventa il tuo mondo! È un lavoro fatto con serietà e attenzione, con impegno. Al di là del guadagno. Pertanto è comunque un lavoro. Bellissimo, che fa stare bene, che appaga. Un lavoro che difendo fino allo sfinimento, non permettendo a nessuno di screditarlo. Né di deriderlo…o di deridere me, se è per questo.
Io penso che, qualunque cosa noi facciamo, qualunque lavoro svolgiamo, meritiamo rispetto, considerazione e un trattamento dignitoso. Te lo dice la Claudia blogger, casalinga, operatrice di mensa, segretaria amministrativa, operaia cucitrice, commessa e studentessa.
Un abbraccio grande,
Claudia B.
Lo sapevo che saresti andata alla grande! Mi sono commossa perché i tuoi momenti di sconforto relativi al blog li comprendo molto bene! Hai fatto strabene a buttarti! Altro che ortiche, ti sei buttata pera volare! Penso che sarebbe strano anche per me viaggiare da sola sapendo fede a casa… ma credo che se fossi stata nella tua situazione, lui sarebbe statp il primo a darmi un calcio dove non batte il sole! 🙂 rinunciare sarebbe stato non solo un autogol, ma una perditacosa infinita per te stessa e vedo bene che Daniele deve averla pensata allo stesso modo se ti ha caricata su quel busche! 😉 ( batti cinque compagna maniaca del pulito! 😉 ) che dire??? .Brava! Prenditi tutte le tue soddisfazioni, la passione e l impegno vengono ripagati ed è giusto goderseli TE LI MERITI TUTTI! Un super abbraccio
Serena???! Questa pioggia di affetto mi ha fatta commuovere molto, ma proprio tanto!
Perché mi sono tornati in mente gli inizi che definire salita, sarebbe far loro un complimento, gli errori, la voglia di mollare, chiedendomi perché lo stessi facendo. Quanto sconforto in tanti mesi! In due occasioni almeno, avrei veramente voluto buttare tutto all’aria.
Chi mi ha dato la forza di andare avanti, siete stati voi colleghi blogger, i lettori e, quando si è reso conto che non stavo scherzando, mio marito.
Daniele è arrivato tardi, ma ora mi sostiene e mi indirizza molto bene.
Ad esempio per il blogtour a cui dovrei partecipare a fine mese, mi ha spronata a tentare di cambiare le date della sponsorizzazione in Umbria, quando io avevo già detto “impossibile”.
Mi manca Sere, non poterlo avere accanto. Tu che viaggi in coppia lo sai e lo capisci. Ma è impossibile per me, dire di no. Perché tutto questo mi rende orgogliosa e felice. Detto fra noi….magari non ci riuscirò, ma sarebbe il lavoro che vorrei fare da grande ?.
Un abbraccio grande come l’Australia!
Claudia B.
Beh meno male che a destinazione hai avuto compagnia! Io non ho mai viaggiato da sola, se non per aggiungere qualcuno, e la cosa mi spaventerebbe molto. La tua mi sembra sia stata una bellissima esperienza, hai fatto bene a non buttarti tra le ortiche!
Ero molto vicina a farlo Daniela! Così vicina, che le sentivo quasi scottare ?!
Per fortuna mi sono fermata un attimo a riflettere, concedendomi di provare un “Piano B”.
Questo implica il dover comunque buttarsi a fare nuove esperienze, lavorare ancora di più e non fermarsi mai. Ma sono anche soddisfatta come non mai.
Come te, ero spaventata all’idea di dover affrontare il viaggio da sola….ma ora sono felice di averlo fatto. Non sarà mai il mio ideale di viaggio, ma per il blog vale la pena tentare?!
A presto,
Claudia B.
Questo sarà l’inizio di tantissime meravigliose esperienze di viaggio. Anche io perdevo un sacco di occasioni per non viaggiare da sola. E poi mi sono resa conto che io potevo essere la mia miglior compagna di viaggio. Bravissima!
Bella questa frase: “io potevo essere la mia miglior compagna di viaggio”! Intensa e molto vera.
Non mi abituerò mai a viaggiare da sola, ma di certo sto imparando a buttarmi e sentirmi sufficiente. Perché davvero, perdere delle occasioni sarebbe imperdonabile.
Grazie per essere passata!
Claudia B.
È sempre così divertente leggere i tuoi post ?! E in un certo senso questo post è anche emozionante perché, anche sdrammatizzando, hai reso l’idea di quanto ti sia mancato il tuo compagno di vita in questo viaggio ❤️! Comunque ancora complimenti per i tuoi successi…sono sicura che è solo l’inizio ?! Continua così!!!
Tanto, mi è mancato davvero tanto. Eppure ripartirò da sola, a breve, con la solita gioia mista a nostalgia. Ne abbiamo parlato, decidendo che rifiutare è realmente fuori questione. C’è troppo lavoro dietro, per lasciare scoperta qualsiasi possibilità?.
Grazie per i complimenti Lucia. Io spero davvero sia solo l’inizio ma, oltre a lavorare sodo, posso solo sperare ed inpegnarmi ogni giorno come fosse il primo.
Un abbraccio grande,
Claudia B.
MI sa che l’ultima foto te l’ho fatta io!!!
E’ stato un piacere condividere… vivere… ridere… queste giornate il Puglia!!!
A resto per altre esperienze!!!
Ciao Alessandra!!! È vero, l’ultima foto me l’hai scattata te, subito dopo quel meraviglioso pic-nic in riva al mare!!!
Siamo stati molto fortunati a trovarci, io forse riparto per il Salento a fine mese e, in ogni momento, sentirò la vostra mancanza?.
Ma sono certa che ci rivedremo presto per nuovi progetti, il cui hashtag sarà: #tipico?
Un bacio grandissimo,
Claudia B.
Ciao Claudia! I messaggi a tuo marito mi hanno fatto un sacco ridere! 😀 Pensa che il mio compagno è simile a te, e quei messaggi spesso li ricevo io hahahaha!!!!
Ora parto invece con il commento serio…conosco questa sensazione di “mi manca la mia metà”: mi è capitato diverse volte, ma non per blog tour (il blog è interamente mio). Però ti dico anche che spesso mi è capitato di sentire il bisogno di fare qualcosa (o viaggiare) da sola, non perchè non volessi il mio compagno (o gli amici) con me, ma proprio per una sorta di sfida con me stessa. La consapevolezza che da sola mi basto, che posso andare avanti anche senza qualcuno. Perchè in fondo sono sempre stata una persona insicura. Ecco, viaggiare da sola mi ha permesso di diventare più sicura di me. E non voglio assolutamente smettere.
In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti, perchè se lo vuoi…puoi! E lo hai dimostrato ampiamente 🙂 un abbraccio!
No!!! Il tuo compagno è un’anima in via di santificazione (come me)! Che fortunata! Pensa solo all’onore di ricevere quei profondi messaggi d’amore/subliminali ?. Che per comodità, chiameremo “messaggi sublimamore”.
Credimi, è dura essere maniaci dell’ordine e della pulizia, spesso il mondo non comprende ?.
Torno seria anche io, adesso. Mi piace molto la tua riflessione Alessandra. Non l’avevo mai pensata in questi termini. Ma, ora, comprendo molto bene i concetti di “mettersi alla prova” e di “bastarsi”. Perché da quando ho deciso che ero stanca di giocare come riserva (lo sono ancora, ma ogni tanto una partita completa la faccio anche io ?), le ho sperimentate ambedue.
Ed è esaltante, appagante…seppure spesso fa paura. Ma fermarsi, in questo momento, non è assolutamente in programma?.
Alessandra, grazie per aver condiviso con me i tuoi pensieri!
Claudia B.
Ti capisco benissimo: l’anno scorso ho partecipato al mio primo blogtour, era previsto che venisse anche Massimo ma alla fine non ha avuto le ferie, e sono andata da sola. Il viaggio non è stato particolarmente lungo, e comunque non era la prima volta che prendevo un treno o un aereo da sola, però i viaggi li ho sempre condivisi con lui e, anche se non scrive sul blog, mi è mancato poter condividere tutto con lui. Comunque devi essere orgogliosa di questo risultato, no? 🙂
Chi come me e te è abituato a viaggiare in coppia, capisce queste sensazioni: il distacco, sentire la mancanza dell’altro, il bisogno di condividere anche solo uno sguardo.
Eppure è impossibile rinunciare, quando ti viene data un’occasione, no? Sarebbe un errore, comunque vadano le cose. Perché anche da un’esperienza non del tutto positiva, possono nascere delle possibilità?.
Sono davvero orgogliosa dei passi avanti fatti dal blog, tanto Anna! Ancora non mi sembra vero. Anche se poi, pensando a tutto il lavoro fatto, appare molto più reale?!
Grazie per essere passata!
Claudia B.
Complimenti per le novità e il coraggio dimostrato nel buttarti in un’avventura tutta da sola, fatto tutt’altro che scontato. Dai bt io spesso sono tornata arricchita di nuove preziose amicizie, te ne auguro altrettante!
Grazie Arianna! Le tue parole, vista anche la tua esperienza, sono molto importanti per me?.
Qualsiasi viaggio, quindi anche un blogtour, è un momento di vita senza eguali, un atto di crescita.
Si incontrano persone e vedono luoghi, ogni momento ti arricchisce, nel bene e nel male.
Non è semplice abbandonare le proprie abitudini ma, ora più che mai, sono determinata a non fermarmi!
Grazie per aver condiviso il tuo pensiero,
Claudia B.
Che bello leggere di questa passione sfrenata per un qualcosa che esiste solo nel virtuale, ma che rappresenta un impegno, un orgoglio, una missione! È bello perché io sento esattamente le stesse cose che hai descritto tu 🙂
Ma sai Agnese, che mentre scrivevo ho pensato tanto a te e alla nostra chiacchierata virtuale, di qualche mese fa?
Quando ti ho intervistata per “Tè caldo e chiacchiere di viaggio”, tu hai detto cose che mi hanno molto colpita.
Mi sono spesso chiesta come avrei reagito, trovandomi nella situazione di dover scegliere. Partire o non partire da sola? Ebbene, nonostante la sensazione di “dimezzamento”, quella passione di cui hai scritto nel commento, quell’impegno verso me stessa ed il blog, non mi ha fatto dubitare nemmeno per un attimo, su quale sarebbe stata la mia scelta.
Non a caso, sempre discutendone con la seconda metà del blog, abbiamo deciso che prenderò parte ad altri due blogtour, uno a fine mese, l’altro a metà giugno (del quale devo ringraziare te).
Perché davvero, dobbiamo a noi stesse la possibilità di provarci?
Un abbraccio grande,
Claudia B.
Un bellissimo post Claudia, ammiro il tuo coraggio e la tua determinazione: questa crescita te la meriti tutta tutta! Però il fatto di non poterla condividere con Daniele è un castigo divino purtroppo 🙁 Spero per voi che non sarà sempre così!
Ed ora il commento serio:
sono una persona cattiva e malvagia Clà, non posso togliermi di mente la scena di Daniele che come Tom Cruise in Risky Business balla con la ramazza in mutande e occhiali da sole appena tu esci di casa! 😀 😀
E sai che c’è? Vado a mettere un po’ di svitol alla mia di serratura 😉
Già detto ma te lo ripeto: bellissimo post!
Sono morta Dani ???!!! Perché ho avuto una visione molto simile alla tua, ed è stata impressionante! Direi che, a questo punto, per sicurezza continuo con l’invio di messaggi subliminali, sperando nella vittoria del buonsenso ?!
Grazie per aver apprezzato il post, sai che mi fa tanto piacere?! Soprattutto in un momento in cui vedo la mia vita cambiare alla velocità della luce, ed io mi sento (acciaccata e vecchia) determinata più che mai a stare al passo. Non è sempre semplice, soprattutto quando non posso condividere questa corsa con Dani. Ad esempio, a breve, partirò per altri due blogtour (dei quali uno nuovamente in Salento, se riesco a spostare un progetto di sponsorizzazione del territorio), e la seconda metà del blog non potrà seguirmi per le solite ragioni.
Questa situazione mi destabilizza eppure, nel contempo, mi sento totalmente sicura e forte delle mie azioni. Sembro folle vero? Ma sono lanciata come un treno in corsa, più che mai ferrea nella mia determinazione.
E mi stupisco da sola Dani, perché è la prima volta nella mia vita, che mi comporto e sento così.
Sto ordinando un carico di svitol in offerta famiglia, su Amazon. Così ne facciamo ampio uso insieme (nei dolci meglio il rhum)?!
Grazie per le tue parole Dani, buona giornata,
Claudia B.