Abruzzo carissimo, sono una ragazza che vive in Emilia Romagna, una regione non troppo distante da te. Ci accomunano il mare, i borghi disseminati per la campagna, le rocche e i bei paesaggi che stringono il cuore per la loro bellezza. Ma anche le persone allegre e cordiali.
Lo scorso giungo, ti ho raggiunto per un itinerario di quattro giorni. Uno dei momenti più forti, l’ho vissuto a L’Aquila, la città violata, che porta ancora profondamente impressi i segni del terremoto del 2009. Una città che con dignità e orgoglio, nonostante una vera e propria speculazione sul dolore, sta cercando di rimettersi in piedi con difficoltà disarmante.
Non mi era mai capitato di stare fisicamente male per ciò che un luogo visitato mi stava trasmettendo, ma a L’Aquila è stato così. Nonostante il caldo di giugno, ho provato freddo. La felicità per questa esperienza di viaggio, è stata soppiantata dalla tristezza. Ad un certo punto, mi è mancata la forza fisica, la spossatezza e l’incredulità, hanno preso il sopravvento. Con difficoltà mi sono trascinata per le strade e per le piazze.
Caro Abruzzo, se è stato difficile per me, non oso immaginare cosa significhi per la tua gente?
Nel nostro incontro, mio dolce Abruzzo, non ci sono stati solo attimi così tristi. Ho visitato splendide cittadine d’arte come Atri, caratterizzata da palazzi nobiliari e imponenti architetture religiose. Seppure a farmi innamorare sono stati vicoli e cortiletti, nei quali passeggiare e rinfrescarsi all’ombra, seguendo ritmi piacevoli e rilassati. Splendidi affacci da cui spaziare con lo sguardo verso i panorami della tua rigogliosa campagna, che si spande a perdita d’occhio, con il verde dell’erba e il giallo dei campi coltivati.
E che dire, mio caro Abruzzo, delle perle che racchiudi con grande accortezza all’interno del tuo territorio? Incantevoli, piccoli borghi, di cui sei letteralmente costellato e che sono stati una carezza per i miei occhi. Civitella del Tronto, con un centro storico bello da togliere il fiato, con i suoi scorci caratteristici.
Poi Città di Sant’Angelo e Penne, Castel del Monte e Pacentro, o la mia preferita Santo Stefano di Sessanio, gioielli di pietra dove muoversi ad un ritmo completamente fuori dal tempo, assecondando una calma ed una serenità che ricordano tanto i tempi andati.
Indimenticabile la giornata alle Gole del Sagittario, bellezza naturalistica d’eccellenza, con le sue pareti rocciose e le acque cristalline. I borghi che sorgono qui, come ad esempio Anversa degli Abruzzi, Castrovalva, Villalago e Scanno, sono come vere e proprie regine.
La visita a Calascio, è stato un attimo di sospensione spazio-temporale. Tutto il mondo conosce la sua Rocca, grazie ai numerosi film che vi hanno girato. Ma ammirarla dal vivo, è uno stato emozionale che non conosce realtà. Caro Abruzzo, i tuoi luoghi nascosti mi hanno accolta con grande affetto, avvolgendomi, coccolandomi. Si sono lasciati amare, nutrendo i miei occhi e la mia anima!
Già, il nutrimento… Quanti piatti meravigliosi ho gustato in questi quattro giorni, caro Abruzzo! Tutti amorevolmente preparati dal tuo popolo caloroso e accogliente, che ha farcito ogni pietanza con un ingrediente dolcissimo: la gentilezza. I dolcetti offerti, i piccoli assaggi, i sorrisi e le parole scambiate durante le soste per un pranzo al volo, hanno reso speciale ogni momento.
Un piatto di salumi e una brocca d’acqua offerti dopo una giornata d’escursioni. Cene cucinate con amore e prodotti di prima qualità, quattro chiacchiere davanti ad un bicchiere di vino in piacevole compagnia, hanno allietato le mie serate in agriturismo nei dintorni di Teramo. Senza corse, senza affanni. Con l’impressione di essere a casa, pur essendo lontana da casa. Ecco il dono che mi hai fatto, mio caro Abruzzo.
Prima di terminare questa lettera, però, voglio ringraziarti per l’esperienza sensoriale vissuta durante la visita al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Non potrò mai dimenticare quelle vallate infinite, dai colori così intensi, che sono persino difficili da nominare.
Non scorderò le montagne con cui le nuvole giocano, assumendo forme strane e compatte, i cavalli allo stato brado, che corrono sereni, senza il rischio di rompersi una zampa per soddisfare i capricci degli degli esseri umani.
Né la bellezza selvaggia di Campo Imperatore, questo altipiano di origine glaciale, che viene definito piccolo Tibet, tanta è la magnificenza e la vastità del luogo.
Caro Abruzzo, ti scrivo perché desidero ringraziarti per avermi mostrato il tuo lato più profondo. Per l’intensità delle emozioni che ho provato grazie a questo incontro. Grazie perché mi hai tenuta accanto al tuo cuore puro. Tratterrò ogni sensazione e quello che mi hai donato, sperando di ritornare presto a camminare sul tuo accogliente suolo.
Grazie Claudia, mi è venuta la voglia di andare a visitare quei luoghi così bene raccontati! Seguita a farci vedere le tue 'scoperte'. CIAO, Dora.
Con molto piacere Dora! Adoro condividere queste esperienze così importanti per me, sperando proprio di farvi prima, viaggiare attraverso le mie parole poi, darvi la voglia di partire e vivere sulla vostra pelle quei luoghi… E l’Abruzzo merita proprio tanto!
Claudia B.
Grazie Claudia. Ci penso da un pò e credo che la tua lettera sarà uno sprone ad andarci presto. Anna Maria
Fallo appena ne avrai l’occasione, è una terra magnifica, molto intensa; visitandola si provano tante di quelle emozioni che, davvero, sono difficilmente raccontabili in un racconto: ecco perchè ho scelto la lettera.
Se, durante la pianificazione del viaggio, avrai bisogno di aiuto od indicazioni, non esitare a contattarmi!
Claudia B.