Oggi rispondo ad un nuovo #tag, ideato da Daniela del blog “The Daz Box“: #mytravelrules. Perché diciamolo, noi viaggiatori abbiamo qualche regola nel nostro modo di vivere il viaggio.
Spesso si tratta di regole “non scritte”, di abitudini che diventano parte del nostro muoverci in giro per il mondo. E noi di Voce del Verbo Partire, che come tutti i viaggiatori non siamo persone sane di mente -veniamo già immatricolati così- potevamo non accettare con entusiasmo questo tag? Potevamo non allietarvi con le nostre fissazioni (regole)?
Mi ritrovo quindi a raccontarvi alcune di queste manie (REGOLE), partendo comunque dal presupposto che nel corso degli anni siamo tanto cambiati. Spesso ho detto che siamo viaggiatori in crescita, ben diversi dai ragazzi ventunenni che misero piede per la prima volta su una nave da crociera, nel lontano 2002.
Nonostante questi cambiamenti, ci sono regole che abbiamo inconsciamente fatto nostre in anni di viaggi, vere fissazioni che ci caratterizzano e su cui potrei scrivere un libro…ma vabbè facciamo che mi limito ad un post, se non poi supero Bruno Vespa nelle vendite e lui ci resta male .
Ecco le semplici regole di questo tag:
- elencate quelle che sono le vostre consuete abitudini di viaggio usando il tag #mytravelrules
- taggate altri blogger, quanti ne volete
- inserite, se vi piace, la grafica e citate il blog The Daz Box
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#mytravelrules n°1: il litigio è l’inizio del viaggio.
Personalmente non ho memoria di un viaggio che non sia iniziato con un litigio all’ultimo sangue, tra me e la seconda metà del blog. Perché la massima aspirazione di mio marito è vivere in simbiosi col divano, mentre DMAX sparato ad alto volume lo allieta e diletta 24 ore al giorno. Io invece sono noiosa e voglio viaggiare.
Perciò ogni scelta della meta successiva, si trasforma in una lotta che farebbe impallidire i troiani. Dovreste vederci ora: casa nostra è un campo di battaglia! Io mi mimetizzo sotto alla coperta rosa di Hello Kitty. Tra le mani tengo il pc con i portali di British Airways e di Emirates perennemente aperti e, appena il nemico si avvicina, salto fuori per ricordargli i suoi doveri.
E poi:
- lui si appella al fatto che ancora non ha i turni della reperibilità;
- io lo accuso;
- lui accusa il lavoro;
- io gli ricordo che sarà lui a sudare per pagare un volo il cui prezzo sale di ora in ora;
- lui ci ripensa e lunedì andrà a sondare le acque…
Il viaggio può iniziare.
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#mytravelrules n°2: organizziamo anche quante volte andare in bagno!
Sono un pò maniacale nell’organizzazione, penso vada di pari passo con la fissa per la pulizia di casa, ma in effetti una delle regole da cui non mi sono mai discostata è questa. Certo durante il viaggio lascio spazio all’improvvisazione o alla ricollocazione (noi “si ha anche la ricollocazione”), ma io devo partire con un’idea precisa del mio itinerario. Desidero ottenere il massimo da un viaggio, pertanto non posso lasciare troppo spazio a tempi morti.
Dovete sapere che per anni abbiamo fatto tour organizzati, ed anche allora io pianificavo sul già pianificato, per ottimizzare ogni momento libero. In effetti i miei vecchi compagni di viaggio, mi eleggevano guida ufficiale e mi seguivano con amore. Il fratelli Grimm nella stesura del “Pifferaio Magico”, si sono ispirati alla sottoscritta.
Vi vedo storcere il naso per la storia dei viaggi organizzati ma:
- sono stati perlopiù viaggi bellissimi;
- con momenti ricchi di visite;
- io non sono contro ad una buona guida narrante, che si sostituisca alla lettura del cartaceo;
- non era una vacanza per pensionati;
- si scarpinava e visitava per ore;
- la sola differenza col tipo di viaggio che faccio ora…è che ora devo sbattermi io per fare le stesse cose! E ovviamente sono completamente libera di fare ciò che voglio e con i miei tempi.
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#mytravelrules n°3: squadra vincente non si cambia.
Eccola qui. La regola degli egoisti. Quante volte sento la frase:
- “Con chi andate\ siete andati?”
- “Partite\ siete partiti da soli?”
Con relative espressioni. Come se partire in due fosse una cosa vomitevole. Come se non fare un viaggio con un folto gruppo di amici, potesse portare scompensi gravi.
Ora io vi dirò, di base sono contro al partire con amici e parenti. Sopratutto nelle auto organizzazioni. Perché il rischio è di non essere sulla stessa lunghezza d’onda e rovinarsi il viaggio a vicenda. Anzi, magari rientrare anche con una forma d’odio reciproca, che potrebbe portare dritti-dritti in prima serata a “Quarto Grado”.
Io e mio marito abbiamo ritmi e abitudini che non intendiamo cambiare, nè imporre. Ma nemmeno vogliamo sobbarcarci i modi altrui di muoversi o cincischiare per il mondo! Nel viaggio come nella vita: MASSIMA LIBERTA’.
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#mytravelrules n°4: mentre viaggi, pensa al viaggio successivo.
Ossia risparmia. Io, figlia degli anni Ottanta, del settimanale “Topolino” e quindi degli insegnamenti di vita di Zio Paperone, dedico la mia esistenza al risparmio con finalità viaggio. No, rilassatevi, non uso accantonare monetine e tuffarmici dentro!
Ma si sa, anche durante il viaggio stesso, i costi sono sempre da controllare, altrimenti si raddoppia il budget iniziale senza nemmeno capire cosa sia successo.
Per noi non è un problema, non amiamo le spese compulsive nella vita di tutti i giorni, non vedo perché dovremmo sperticarci nello “shopping” (quanto odio ‘sta paola), durante un viaggio. Niente souvenir né artigianato, né prodotti vari, giusto un pensierino per le mamme, e il resto si investe in visite. Se capita di scegliere qualcosa da portare a casa, cerchiamo comunque di limitarci. Meglio una partenza in più che un oggetto in più.
Questa necessità si riversa anche nelle prenotazioni, nelle quali cerco sempre di risparmiare qualcosa. In questo caso mi è di grande aiuto Airbnb, con cui scelgo appartamenti carini, indipendenti e dove possiamo anche risolvere la questione pasti in autonomia, evitando così la grossa spesa di locali e ristoranti.
Ovviamente i miei diari di viaggio scarseggiano di esperienze culinarie, se escludiamo alcuni casi, come ad esempio le Maldive. Lo so, tutti mi ripetono dell’importanza del binomio cibo e viaggi: verissimo. Ma per me delle due è più importante viaggiare e i ristoranti costano. E visto che devo scegliere, sceglierò sempre il viaggio.
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#mytravelrules n°4: trarre il massimo dalla meta…e anche un pò di più!
Una regola alla quale abbiamo sempre tenuto fede, è quella di vedere quanto e più possibile durante i nostri viaggi. Nei limiti di resistenza e possibilità umane, ovviamente. O magari forzandole un pò .
Parto sempre dal presupposto che non torneremo nel luogo in cui stiamo viaggiando, pertanto cerchiamo di sondare quanto e più possiamo, per non avere rimpianti. Se poi il caso, la vita o una sosta tecnica ci condurranno nuovamente nello stesso posto, vorrà dire che scaveremo ancora più a fondo!
Questa regola spesso ci fa tenere ritmi abbastanza alti ed impossibili, che di conseguenza risolvono parte delle regole precedenti. Volete sapere come? Ve lo spiego. Certe visite sostenute ed indiavolate ci liberano da:
- volontari che vogliono partire con noi, per sperimentare l’ebrezza del viaggio all’ultimo respiro;
- il problema dei ristoranti, tanto il tempo di sedersi a tavola non c’è.
Visto come ogni cosa torna al proprio posto? Appena c’è tanto da camminare e poco da mangiare, la folla oceanica di fans che desidera diventare tua compagna di viaggio si dirada, e tocca ricrearla con Photoshop.
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#mytravelrules n°5: “DonnAvventura” ispiration time.
All’origine era Licia Colò. Ci si metteva davanti alla tv la domenica pomeriggio e si sognava sui suoi reportage, lasciandosi liberamente ispirare dalla bionda paladina degli animali.
E venne giorno e venne notte.
Poi arrivò DonnAvventura a rimpolpare le fila delle donne in viaggio, ad aumentare le ispirazioni del momento, a far sognare e creare itinerari ad hoc.
E venne giorno e venne notte.
Infine giunsero i travel blogger, che non solo ispiravano liberamente e facevano sognare, ma avevano una marcia in più: i viaggi se li sudavano di brutto, creandoli e vivendoli fino allo sfinimento. E ciò che trapelava dalle loro parole era realtà, ossia cosa buona e giusta.
Tutto ciò per dire cosa? Che ogni anno, anche quello attuale e nel momento in cui vi scrivo, si possono verificare cambiamenti interessanti. La prima meta decisa per il 2017, scelta e voluta con grande forza, è appena stata rivoluzionata da un blog e da un video di DonnAvventura. Quando dico rivoluzionata, intendo dire che ci siamo praticamente ritrovati agli antipodi del globo, rispetto la prima meta…
Perché il viaggiatore è anche questo. Un essere che gronda di voglia di mondo, che inizia pensando ad una destinazione, ma vive desiderando anche il resto. E se trova la giusta ispirazione, nel giro di dieci minuti può variare tutti i suoi piani. Francamente da quando ho in mano il passaporto mi sento potentissima!!!
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E voi che state leggendo, quali sono le vostre #travelrules? Avete un insieme di regole, o fissazioni, a cui vi attenete prima o durante il viaggio? Allora partecipate al tag di Daniela del blog “The Daz Box“: io lascio il tag aperto, così chiunque può prendervi parte e raccontare le proprie manie!
Ricordatevi di riportare le regole, di citare l’ideatrice del tag, con il suo blog, e di raccontarvi apertamente. Per il resto: buon divertimento!
Claudia B.
Pingback: #Travelrules: le mie regole di viaggio - La valigia in viaggio
Io in vacanza proprio non ho voglia di fare da mangiare perciò ristoranti o comunque street food che in genere costa poco
Ciao Stefania! Io ormai sono specializzata nel piatto di pasta al volo, ahahahah! Anche perché detesto sempre cucinare, ma quando siamo in viaggio con il tempo ancor più limitato, i risultati sono pure peggiori. Allora risolvo con pasta, insalata e frutta. Rapidissima ed economica! Se mi vedesse Antonino Canavacciuolo mi boccerebbe subito 😉
Grazie per essere passata!
Claudia B.
CIao Claudia! Mi trovi perfettamente d’accordo su tutti i punti. Pure sul litigio! Non è che io e Chiara litighiamo veramente, più che altro ogni tot giorni lei se ne esce con “non andiamo mai da nessuna parte”, e lì parte una corsa contro il tempo da parte mia per trovare un posto dove portarla. E in fretta. Prima che mi sbrani e mi faccia pesare l’assenza di viaggi da tot mesi. L’organizzazione anche è una cosa importantissima. Se non siamo organizzati non partiamo. Tranne che per i weekend romantici, dove non organizzarsi diventa sinonimo di relax (ovvero: si vede quel che si vede, per il resto si poltrisce e se magna).
E come non concordare quando dici che è meglio non partire con amici e parenti? Non mi trovo MAI e dico mai sulla stessa lunghezza d’onda. Il viaggio inevitabilmente si guasta, almeno in parte. Con Chiara so già a cosa sta pensando prima che lei lo dica. Cosa volere di più?
Ammetto però che ci è difficile risparmiare quando siamo in vacanza. Spesso finiamo per dire: massì, fa niente, divertiamoci e spendiamo senza riguardi che siamo in vacanza, non ci si deve trattenere. Sul momento è una scelta azzeccata, ma dopo? Non così tanto 😀
Ciao Marco! Guarda voglio svelarti un segreto: la frase “non andiamo mai da nessuna parte” la provo anche io ogni tanto. Così, giusto per vedere se poi mi rientra qualcosa! Solo che mio marito non è bravo come te, niente tentativo di trovare di corsa la meta per una fuga, ahahahah! Però, se propongo io un piccolo viaggio, magari un si lo strappo: non prima di aver almeno un pò discusso eh?! 😉
Perché siamo onesti, dopo un periodo di tempo fermi si comincia a scalpitare, si prova il bisogno di viaggiare fino alla punta dei capelli.
Pensa che prima di aprire il blog e iniziare a confrontarmi con altri viaggiatori VERI, pensavo di essere io folle, ed avere idee fuori di testa. Fra queste il bisogno continuo di partire, ma anche la questione: “si viaggia in due-stop”. Credevo di avere qualche problema di socializzazione!
Ma ora mi rendo conto che questa necessità di partire col proprio compagno\a, senza gruppi di amici e parenti, è una cosa diffusa. Non è questione di egoismo, ma proprio di sopravvivenza in viaggio! Il modo di viaggiare è una scelta troppo personale, condividerla con coppie o amici porta inevitabilmente a scontento. Oltre che limitare la riuscita delle visite.
Invece con la propria metà è tutto spontaneo, perché si entra in una tale sintonia da, come giustamente hai detto tu, capirti anche senza parole. Si instaurano delle regole base che si seguono istintivamente…valle a mettere in pratica con altre persone!
Sulla questione spese, devo dirti che per noi è stata una cosa affinata col tempo: quando eravamo più giovani ci permettevamo spese extra, ragionandola molto più come te e Chiara; dopo il matrimonio ed il mutuo ci siamo dovuti controllare, in modo tale da ottimizzare le spese e mettere qualcosa da parte per la partenza successiva. Ma ora, se vuoi il consiglio spassionato di una che c’è passata, fate bene a godervela un pò di più 😉
Grazie per essere passato!
Claudia B.
Ahahah io ti adoro, sei così simile a me. Sapessi quanto mi spremo per organizzare nel dettaglio il viaggio, quando sono pochi giorni è ancora peggio. Una volta condividendo il mio itinerario per Edimburgo con un’amica blogger ed avendo segnato anche i minuti affianco alle cose da vedere tipo ; castello di Edimburgo dalle 10 a 12 / passeggiata sul Royal mile (mezz’ora) / tour del Mary King close 12.35/13.35 , è rimasta parecchio sconvolta chiedendomi se in tutto questo riuscivo anche a godermi il viaggio Ahaha effettivamente a volte esagero ma quando ho solo 48H voglio tratte il meglio dal viaggio riuscendo a vedere il più possibile. A volte devo fermarmi per non crollare in un buco nero di ansia.. Ma finché reggo! Ahahah
Anche Stefano è un po’ come tuo marito, ama viaggiare ma se non è spronato da me non è certo il primo ad aprire i siti e prenotare! Ehhh le donne, dobbiamo fare tutto noi!!!
Un bacione <3
Ahahahah questa cosa degli orari, mentalmente la faccio anche io! Sono lì che mi spremo nei calcoli: “Ma se da quell’ora all’altra visito A; dieci minuti mi fermo in B; un’ora in C….mi resterà tempo per visitare D?” ?
Ma altrimenti come si fa a fare il più possibile? È pura necessità, soprattutto quando il tempo è poco, come giustamente hai fatto notare.
E comunque a noi donne tocca davvero il lavoro sporco: pensavo capitasse solo in casa mia, ma vedo che il gruppo cresce! Ma dove sono finiti quei maschietti viaggiatori super organizzati? Che comprano biglietti aerei solo per il piacere di fare una sorpresa alla fidanzata/moglie/compagna???
Tutti scomparsi 🙁
Un bacione, grazie per essere passata!
Claudia B.
Bello questo tag!
Sono esattamente come voi per quanto riguarda il fatto di partire esclusivamente in coppia, perchè non vorrei rovinare il viaggio a me stessa e neanche agli altri. Noi abbiamo ritmi massacranti ma ci piace viaggiare così.
Ti capisco anche per quanto riguarda il cibo. Quando viaggio in Europa tendo a mangiare un panino del supermercato per risparmiare. Solo in Asia posso permettermi di assaggiare il cibo tipico 🙂
Anche perché i prezzi sono tutta un’altra cosa! Qui non puoi farcela a suon di ristoranti, ne esce fuori la quota per un volo! Forse ancora avvicinabile è l’Europa dell’Est, ma il resto dei paesi europei, oppure gli USA, non credo che siano gestibili quanto a spese, se non ci si trattiene.
In Asia invece i costi crollano, per cui assaggiare qualcosa di tipico diventa non solo fattibile, ma un piacere!
Ma alla fine Roberta, a noi va bene lo stesso, no? Non è un limite viaggiare in due a ritmi sostenuti, e nemmeno sfamarsi con un panino: il problema sarebbe non partire!!!
Baci ?
Claudia B.
Anch’io durante i viaggi raggiungo il picco massimo d’ispirazione per le mie prossime avventure. Della serie: un viaggio tira l’altro 😀 Noi per fortuna non litighiamo tantissimo sui viaggi, forse giusto qualche discussione sul modo di gestire le spese (sono una taccagna non indifferente) ma niente di più. In compenso, discutiamo per tante altre faccende, soprattutto legate alla casa, lì diamo il meglio di noi stessi 😀
Un saluto!
Ahahahah Giulia l’importante è far volare qualche sedia, qualunque sia la motivazione ?! Giusto per essere sempre attivi 😉
Ma sai, la questione “essere taccagni”, a cui mi accodo anche io, penso diventi necessaria se vuoi viaggiare, continuare a farlo e vivere la vita di tutti i giorni. Se non tiri di brutto, ma davvero di brutto, secondo me è impossibile pagare un mutuo, tutte le spese e comunque viaggiare. Perciò l’essere taccagno diventa il solo modo per raggiungere uno scopo.
Ragion per cui ben venga la nostra “manica corta”! Ovvio che poi questo rischia di portare qualche scaramuccia, ma nemmeno così ingestibile ?
Bisogna sempre guardare avanti, oltre al viaggio che si sta vivendo, c’è un viaggio che ci attende ?!
Un bacio,
Claudia B.
Ben fatta! Anch’io mentre sono in viaggio penso già alla meta successiva, è più forte di me! Ed anch’io, come te, non faccio mai spese pazze, né nella quotidianità, né quando sono in vacanza. Anche in viaggio compro poco, giusto la consueta tazza e poco altro (tranne negli USA dove le All Stars costavano 20$ eheh), preferisco spendere per le attività o un buon pasto!
Ecco, per i viaggi organizzati…io non li farei mai! Però è anche vero che non li ho mai provati quindi dire che una cosa non ti piace senza averla assaggiata è un po’ sciocco in effetti!
A 20$??? Guarda, a quel prezzo mi sarei data anche io alla pazza gioia! Certe spese estremamente convenienti, sarebbe un peccato non coglierle! È capitato anche a noi 😉
Ti dirò sui viaggi organizzati, noi per anni li abbiamo fatti, ci è piaciuto e abbiamo visto tanto.
Ma ora come ora non tornerei indietro, nel senso che pur sbattendomi per dover fare tutto, alla fine la libertà di muoversi non ha prezzo. Anzi costa pure meno!
All’inizio ci è servito, io stessa ho imparato tante cose che mi servono nei miei fai-da-te. Ma ora, in autonomia, è proprio tante robba ? !
Grazie per il tag Daniela, mi è piaciuto tanto partecipare ?
Claudia B.
Ok, adesso mi sono rasserenata sul serio! 😀
Condivido e faccio mia ogni tua rules, tranne quella del cibo perchè la mia mission è quella di collezionare sgabuzzini sempre più piccoli (e quindi privi di cucina)! Anche a casa Orsa si litiga di brutto eh 😀 volano zampate e soprattutto tanti “màmmata” e “sòrete” per cui ti lascio immaginare come un viaggio con altrui stirpe possa rischiosamente trasformarmi nell’incredibile Bear-Hulk.. E ti passo questa brutta anticipazione: con gli anni si peggiora! 😀
Quanto prima rulos pure io (no…non le cartine!)
Buona serata Claudia!
Pensavo proprio le cartine! Sarebbe una cosa carina da introdurre alla “Pensione Stella”. Okay stop, se no ci fanno chiudere ancor prima dell’apertura 😉
Sai che inizialmente pensavo di essere sola nelle mie rules?! Ma sul serio! Tipo la parte dei litigi, ero convinta fosse nostra esclusiva caratteristica…invece dai commenti viene fuori che qui pullula di gente nella nostra condizione! Oddio che bello, mi sento così capita, ahahahahah!
Per tua info, i “màmmata” e “sòrete” volano anche qui, Dani ci tiene al suo lignaggio pugliese, nel senso che io li dico a lui, così torna alle origini. Mi spaventa pensare che le cose possono peggiorare, ma io e la coperta di Hello Kitty staremo pronte per affrontare il nemico.
La rules del cibo è proprio Voce del Verbo Partire’s style, penso che sarò l’unica al mondo ad averla 😉
Un bacione Dani, appena sei pronta passo a leggere le tue 🙂
Claudia B.
Per Topolino, Licia Colò e Donnavventura ci siamo passati anche noi!:D Quanti momenti di ispirazione. E’ verissimo che oggi sono i blogger ad ispirare, proporre e raggiungere chi “gronda” di voglia di mondo. 🙂
E ci riescono così bene da farti completamente rivedere i piani! Non so se capita solo a me, ma praticamente ho cambiato emisfero per inseguire un sogno che mi si è spinto nel cuore all’improvviso 🙂
Insomma ragazzi, posso dire che siamo figli della stessa epoca? Praticamente abbiamo forgiato le nostre ossa di viaggiatori con gli stessi metodi 😉
Un bacione, a presto!
Claudia B.
Oddio, ma tuo marito è esattamente come il mio compagno! Il divano c’è, le scuse del lavoro pure, l’unica differenza è che lui (il mio) si ubriaca di Bike Channel invece che di DMAX 😉 Noi di solito litighiamo pronti via sulla strada per l’aeroporto sull’orario del volo, la lunghezza dello scalo e sciocchezze simili…
E anche io sono per le partenze senza amici/parenti/colleghi/conoscenti perché se non si finisce per litigare comunque qualcuno rimarrà scontento (anche io ho inserito questa regola nelle mie TravelRules non ancora finite 😉
Buona serata 🙂
Il viaggiatore guarda storte le partenze in gruppo: non portano mai nulla di buono! Qualcuno ne esce sempre scontento. Invece vedi noi che brave? Litighiamo solo con i nostri compagni di vita, dando il tomento esclusivamente a loro. Che però ci ripagano a divano e tv.
Cioè, esiste un bike channel? Sul serio? Meglio che Daniele non lo venga a sapere se no si aggiunge a DMax, ahahahah!
Scherzi a parte: per vivere al meglio un viaggio, meglio attenersi a certe regole fisse. Poi qualche lite ci sta, ma almeno si assapora tutto senza limitazioni, né limiti.
Grazie per essere passata, un bacio!
Claudia B.
“…tanto da camminare e poco da mangiare” Lo so bene. So bene che a costo di ritmi frenetici c’è chi non vuole starci dietro. A me e mio marito ci sta benissimo. Perché se tra noi accordarci a fior di litigate si conclude sempre con il sotterrare l’ascia di guerra, con gli altri le cose si complicano. E non ci va. So bene cosa vuol dire risparmiare nella vita di tutti i giorni a vantaggio di un viaggio. So bene che vuol dire rompere le scatole al marito quando me ne esco con nuove mete di viaggio che, più che viaggio, s’identificano con la gita fuori porta… Per i viaggi veri si lavoro sodo e a lungo. Insomma, m’identifico tanto con te.
p.s. Mi dice di aggiungere “anche mio marito fa simbiosi col divano”. Meno male che lo ammette. 🙂 Ciao Claudia!
Almeno è onesto! Qui la seconda metà del blog avrebbe il coraggio di dire che non è vero ?!
Sono contenta di condividere con te le #travelrules, almeno non mi sento sola. In particolare mi rendo conto che il vivere il viaggio in “pochi ma buoni”, non è una cosa tanto aliena.
Ma davvero, a volte è fatica stare in due al passo, a sotterrare l’ascia di guerra -come hai giustamente detto- come si fa ad ampliare un viaggio ad altri!?
No, va bene così, pochi ma convinti!
Un bacione Tiziana, grazie per essere passata ?
Claudia B.