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Salento insolito: Uggiano la Chiesa, un patrimonio da scoprire nei dintorni di Otranto

Salento insolito: Uggiano la Chiesa, un patrimonio da scoprire nei dintorni di Otranto

Una giornata di sole, di vento, con il mare all’orizzonte e, tutto attorno, distese a perdita d’occhio di viti e ulivi. Così ci accoglie il Salento. Con tutti i suoi tratti più caratteristici. Un Salento insolito quello che stiamo per visitare, un Salento fuori dai classici itinerari turistici. Un Salento fatto di storia, di volti, di sapori, di profumi, di arte. Di orgoglio e di appartenenza.

Un Salento diverso dai grandi nomi delle località più note, composto da un elenco di persone e luoghi, panorami e sensazioni, che si raccolgono attorno ad un paese e al suo territorio: Uggiano la Chiesa.

Oggi voglio raccontarvi la mia giornata speciale trascorsa alla scoperta di questo borgo salentino, che si trova ad appena 7 km da Otranto, durante la quale gli stessi abitanti, ci hanno raccontato le immense potenzialità del loro territorio. Persone impegnate ogni giorno, a rendere grande un luogo che, purtroppo, tende a perdersi in mezzo alle più famose destinazioni turistiche del Salento.

Sono sola in questa avventura che mi ha portata nel cuore del “solido tacco d’Italia”, perché Daniele non mi ha potuto seguire nel blogtour. Eppure, mentre ascolto storie e curiosità, visito attività e stringo mani, non mi sento sola. Mi sento, anzi, più forte che mai e parte di questo popolo fiero ed accogliente. E, per la prima volta, mi redo conto del potere racchiuso nel mio lavoro di blogger. Perché non solo ho l’immensa fortuna di vivere attimi e luoghi, che mi donano tanto a livello umano, ma li posso poi far conoscere, attraverso i reportage di viaggio.

Posso, ad esempio, raccontarvi di un piccolo paese di nome Uggiano la Chiesa, che non ha nulla da invidiare alle grandi città del Salento. Suggerendovi un itinerario insolito tra dolmen e insediamenti rupestri, tra edifici religiosi grandiosi e frantoi ipogei, tra ulivi secolari e vigneti biologici. Senza dimenticare di suggerirvi dove fermarvi a mangiare e assaggiare prodotti tipici, fatti con tutto l’amore di una volta.

Ho deciso di raccontarvi la mia esperienza, attraverso una formula che amo ma, ultimamente, ho trascurato: il diario di viaggio. Mi dispiace caricare un solo post di tante informazioni, ma penso che ogni viaggio, vada riportato nel modo in cui lo si è vissuto. Altrimenti perde senso.

Ciceroni speciali della giornata, sono il sindaco di Uggiano la ChiesaSalvatore Piconese (che ho deciso di rapire per farlo candidare nel mio Comune: se sparisce misteriosamente, sapete dove trovarlo), il parroco Don Enzo (che ho deciso di rapire per averlo nella parrocchia del mio Comune: se sparisce senza lasciare traccia, sapete dove trovarlo), Tiziana Vizzino, guida turistica (che ho deciso di rapire per averla nella Pro Loco del mio Comune: indovinate dove cercarla, se sparisce da un giorno all’altro?).

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Salento insolito: Chiesa Matrice di Santa Maria Maddalena.

La nostra visita inizia dalla grandiosa Chiesa Matrice di Santa Maria Maddalena. E’ Don Enzo ad aprirci le porte dell’edificio, dedicato alla meravigliosa figura della Maddalena, erroneamente screditata per secoli.

Don Enzo ci descrive con orgoglio questa donna volitiva, presentandocela come “apostolo degli apostoli”. Ella seguì fedelmente Gesù nel suo cammino, senza mai abbandonarlo, nemmeno durante la tortura della crocifissione e, in seguito, della morte. Non a caso Gesù scelse di mostrarsi a lei nel sepolcro, dandole il compito di rivelare a tutti la sua risurrezione.

Una donna moderna e risoluta. Una figura all’avanguardia, notevole e fuori dal comune. Una coraggiosa viaggiatrice, che seguì un lungo percorso per diffondere la parola di Gesù, partendo dalla Palestina per raggiungere il sud della Francia, dove poi morì. E, nella monumentale Chiesa Matrice di Uggiano, tutto parla di lei.

Incredibile trovare un tale complesso architettonico, in un piccolo paese della provincia di Lecce. Una pianta a croce latina suddivisa in tre navate, con un’abside dove, in passato, si trovava un coro ligneo del Settecento, ora in restauro. L’altare moderno, è sormontato da una monumentale cupola.

Splendidi i dipinti di Oronzo Tiso, posti sulla navata centrale, che narrano le vicende di Santa Maria Maddalena. Tiso fu uno dei più grandi pittori pugliesi, allievo del Solimena a Napoli. Operò ampiamente nei più importanti edifici religiosi del Salento, compresa la Chiesa Matrice di Uggiano.

Nonostante i numerosi tesori andati perduti, sono fortunatamente arrivati fino a noi alcuni oggetti liturgici in argento e, sopratutto, una preziosa veste femminile del Settecento: l’andrienne di Santa Maria Maddalena. Lo stile dell’abito è francese e, probabilmente, giunse ad Uggiano la Chiesa come dono devozionale. Durante le feste e le processioni, viene utilizzato per vestire la statua della Maddalena.

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Salento insolito: Uggiano la Chiesa.

Quando usciamo dalla Chiesa Matrice, il sole colpisce ed illumina intensamente la facciata barocca, completata tra il 1752 ed il 1775. Ci fermiamo proprio ai piedi della scalinata, per lasciare che sia Tiziana, ora, a spiegarci le origini di Uggiano la Chiesa, anticipandoci quelle che saranno le curiose visite del pomeriggio.

Siamo in un territorio sorprendente, dove vi sono evidenti tracce di un lontanissimo passato. Dolmen e menhir, fanno comprendere come Uggiano abbia origini preistoriche. Qui passarono anche i monaci basilani, che lasciarono diversi insediamenti rupestri, tra i quali un villaggio rurale monastico. E queste saranno alcune tappe, del nostro itinerario alla scoperta dei dintorni di Uggiano la Chiesa.

Tiziana ci racconta della presenza, inizialmente, di una torre d’avvistamento, ancora visibile all’interno del tessuto urbano. Le torri funzionavano “in rete”, nel senso che in caso di invasione, si segnalava il pericolo con fuoco o fumo, agli insediamenti vicini, dando alle persone il tempo di cercare rifugio. Uggiano deriverebbe quindi da “Viggiano-Vigilarium”, ossia posto di guardia.

Prime notizie scritte di un villaggio, risalgono al 1219, quando Federico II di Svevia donò l’abitato alla mensa Arcivescovile di Otranto.

Ma l’edificazione di una Chiesa Matrice di così grande importanza, che compare persino nel toponimo del paese, pare sia persa tra leggenda e realtà. Per cui: WordPress, virgolette!!!

Celestino Cominale, uggianese di nascita, svolse un’importante carriera scientifica e medica nelle più importanti università d’Italia. Quando la figlia del Re Ferdinando di Napoli si ammalò, il sovrano decise di chiamare il migliore sulla piazza.

Celestino, che ne sapeva proprio tanto, fece quasi un miracolo guarendo la principessa e, Ferdinando, che non voleva fare la figura del pezzente, disse a Celestino che avrebbe esaudito qualsiasi suo desiderio.

Celestino dal canto suo, abbastanza sgamato da sapere perfettamente come sfruttare la situazione, chiese che venisse edificata nel suo paese natio una Chiesa Matrice, molto più grande, bella, sfavillante, dell’edificio precedente. Quando si dice cogliere la palla al balzo…

Uggiano era un piccolo nucleo, con appena “sedici fuochi” (ossia famiglie), eppure già allora si differenziava per la presenza di un grandioso edificio religioso. Vari particolari architettonici, rimandano a questo ruolo centrale di Uggiano, come ad esempio le colonne che decorano gli angoli di un palazzo e della torre, ambedue rivolte verso la Chiesa Matrice per sottolinearne l’importanza.

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Salento insolito: il Mulino Pezzulla a Uggiano la Chiesa.

Pur non avendo appuntamento, veniamo accolti a braccia aperte dalla famiglia Pezzulla che, dagli anni Settanta, si occupa di macinare grano e produrre farine. Non riesco ancora ad abituarmi al calore con cui le persone, qui in Salento, sono disposte ad aprirti le porte delle loro case e delle loro attività.

Sorrisi, mani che si stringono, voci che si diffondono per raccontare la propria storia. La fuga in Svizzera, alla ricerca di un futuro che la Puglia non garantiva. La voglia di tornare e creare qualcosa nell’amata terra natia, nonostante le difficoltà. L’idea di aprire un mulino, creando un’azienda che, ancora oggi, dà lavoro ad un’intera famiglia.

I macchinari sono gli stessi degli anni Settanta, splendidi apparati prodotti in Emilia, che svolgono sempre un ottimo lavoro. Salvo normali interventi di manutenzione. E’ affascinante vedere il funzionamento di un mulino d’epoca moderna, dopo averne visitato uno del 1200 (ne ho scritto qui). Il ruolo svolto in passato dalle macine, oppure dal setaccio, è compiuto da queste straordinarie macchine vintage.

Per informazioni:

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Salento insolito: i sapori puri del Panificio Corvaglia.

L’orario è perfetto per una visita golosa, al Panificio-Biscottificio Corvaglia. Veniamo accolti da Walter, Silvano e Maddalo. Visitiamo il laboratorio, dove Walter e Silvano ci raccontano la storia meravigliosa della loro azienda, sul territorio dal 1953.

E’ stato Maddalo, il papà ormai ottantaduenne, a dare il via a questa attività che, ancora oggi, dà lavoro all’intera famiglia. Sempre Maddalo si occupa personalmente di aprire le porte del panificio all’una di notte, prima dell’arrivo dei figli che curano la produzione.

Ogni prodotto sfornato al Panificio Corvaglia, è creato con amore immenso, in maniera totalmente naturale ed artigianale. Lievito madre, grano di prima qualità, acqua e un lavoro attento, che non conosce giorni di festa.

Persino le friselle originarie del Salento, piuttosto diverse da quelle prodotte in Valle d’Itria e nel tarantino, vengono preparate e addirittura tagliate una ad una, utilizzando un fil di ferro! Con tanto di confezionamento fatto a mano, di cui si occupa personalmente la moglie di Silvano.

Lo stesso vale per i taralli e per i biscotti: tutto viene prodotto ed impacchettato in laboratorio. A Silvano e Walter non interessa sfornare pezzi perfetti da un punto di vista estetico, non interessa puntare alla grande distribuzione. Per loro conta sfornare qualità eccellente e mantenere rapporti a misura d’uomo con i clienti. Non è raro che, chi arriva al forno per acquistare il pane, si ritrovi con un pezzetto di focaccia al pomodoro in omaggio!

E’ vero che, da qualche anno, il Panificio Corvaglia fa anche spedizioni in tutta Italia e all’estero, ma sempre nel rispetto delle tradizioni e della qualità.

Walter e Silvano, ci hanno preparato vassoi colmi di prodotti fragranti e buonissimi. Non credo di aver mai mangiato una spianata bianca tanto buona, ed una focaccia al pomodoro così soffice ed equilibrata. La torta di verza con cipolla e pomodoro, si scioglie praticamente in bocca. Una vera squisitezza. Ed il pasticciotto leccese? Questi piccoli plum-cake ripieni di morbida crema, sono un’esplosione di sapore e dolcezza!

I fratelli Walter e Silvano, ci fanno trovare anche un tipico pane tondo di San Giuseppe. In occasione della festività, infatti, a Uggiano la Chiesa c’è la tradizione di imbandire grandi tavolate con squisitezze salentine, al cui allestimento partecipa tutta la famiglia. Questi pani simbolici, sono quelli che maggiormente rappresentano la ricorrenza.

L’allestimento delle Tavole di San Giuseppe, è un vero e proprio rituale, un momento di condivisione tipico del territorio.

Per informazioni e ordini:

  • pagina Facebook;
  • email, walter2000@alice.it;
  • telefono, 338.4685389- 339.6404306;
  • Via Otranto 12, Uggiano La Chiesa.

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Salento insolito: pranzo all’Osteria Origano.

E’ Diletta dell’Azienda Menhir Salento ad accoglierci a Minervino di Lecce, per accompagnarci nel palazzo baronale che ospita “Origano-Osteria & Store”. Varco i cancelli di questo luogo incantevole e, immediatamente, mi perdo con piacere nei particolari del cortile, prima, e dei locali, poi. Tutto è disposto in modo tale da far rilassare il cliente. Si rilascia letteralmente un sospiro di sollievo, ci si sente avvolti dalla serenità.

Le sale e il giardino interno, ospitano eventi in base alle stagioni: concerti all’aperto, presentazioni di libri, serate a tema, degustazioni. Ogni piatto, esibizione, descrizione, passa attraverso la professionalità incredibile del giovanissimo staff, e alla qualità dei prodotti di Menhir Salento.

Alla base di questo gruppo così affiatato, c’è la volontà di trasformare il luogo di lavoro, in un luogo di piacere, di crescita e condivisione. E, una tale sensazione di benessere e passione io, da cliente, l’ho percepita nel cibo, nel vino, nel servizio.

Faccio a Diletta i miei complimenti, sia per la loro politica aziendale, che per la rapidità con cui sono cresciuti. Gaetano Marangelli ha creato non solo un’azienda vincente ma, a mio avviso, “un’accademia” in cui ancora si ha voglia di formare e far crescere personale qualificato. Dando nel contempo ai ragazzi, la possibilità di crearsi un futuro lavorativo appagante, stimolante e stabile, nel proprio territorio. E scusare se è poco.

I piatti che ci vengono serviti durante il pranzo degustazionetrasmettono la filosofia e l’etica di Menhir Salento. Non sono semplici pietanze, sono alimenti disposti come opere d’arte. Il cibo diventa bello e ricercato come un quadro, attraverso l’utilizzo di materie prime di qualità eccellente, che raccontano il territorio. Ed è accompagnato da vini, che invadono come pura poesia le papille gustative. Vista e gusto, sono coccolati, soddisfatti, stupiti.

Ogni piatto ci viene presentato in abbinamento ad un vino dell’Azienda Menhir Salento, etichette prestigiose create in collaborazione con l’enologo Vincenzo Laera. Tutto quello che passa attraverso le nostre bocche, è una narrazione che parte dalle voci dei giovani collaboratori impiegati in azienda e prosegue, poi, solleticando i nostri cuori.

Non sto solo pranzando, qui all’Osteria Origano, oggi. Sto vivendo un’esperienza sensoriale.

Per informazioni e prenotazioni:

  • sito internet;
  • pagina Facebook;
  • telefono, (+39) 0836.818199;
  • Via Giuseppina Scarciglia 18, Minervino di Lecce.

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Salento insolito: visita ai vigneti Menhir Salento.

Diletta ci guida con orgoglio attraverso i vitigni ad agricoltura biologica, che vengono curati con grande amore, per produrre poi i prodotti di punta dell’Azienda Menhir Salento.

Siamo circondati da ulivi, una sorta di giardino curatissimo, cinto da muretti a secco. La storia di queste viti e di questi ulivi, è la storia del Salento, ne portano addosso i caratteri ed i segni distintivi. Il mare, il sole e il vento, sono veramente incisivi nella produzione finale. Ogni scorcio, qui, racconta il passato, dai muretti alle costruzioni, fino alle coltivazioni. Sono la voce delle popolazioni salentine.

Quando si parla del problema della xylella, che per fortuna non ha colpito queste piante, e del dramma dell’espianto degli ulivi secolari, quello che spesso non si prende in considerazione è come questi alberi, siano parte del patrimonio storico del Salento. Sono come sangue, per i salentini. Sono le loro ossa e la loro identità, nello stesso modo in cui lo sono quei muretti a secco, che delimitano con grazia le proprietà.

Mi perdo ad ascoltare le parole di Diletta, mentre passeggiamo tra le viti che, presto, daranno il meraviglioso nettare prodotto da Menhir Salento. Nostri solidi compagni, sono il mare di Otranto a 7 km da qui, il cielo terso, il verde a perdita d’occhio, la terra rossa, il vento che accompagna fino a noi i raggi del sole. E penso che mi trovo veramente nel cuore del Salento, come se fosse una persona e non una parte di Puglia.

Per le visitecompilare l’apposito form.

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Salento insolito: Dolmen “Li Scusi”, a Minervino di Lecce.

Un luogo magico, un vero e proprio giardino di ulivi secolari e fichi d’india. Potete immaginare nulla di più bello? Fascino, mistero e sensazioni inspiegabili, si irradiano da questa struttura. E’ come toccare direttamente il passato, con consapevolezza e concretezza. Senza però saperlo spiegare. Complicato, vero, come pensiero?

Il Dolmen “Li Scusi”, è il primo ritrovamento megalitico fatto in Italia, nel XIX secolo. Secondo la tradizione, questi giganti di pietra nasconderebbero un tesoro, da qui deriverebbe il suo particolare nome.

Imponente e solido, il Dolmen “Li Scusi”, rappresenta ancora oggi un arcano. Dal monolite orizzontale, durante il solstizio d’estate, passano i raggi del sole. Questo fa pensare che, i primitivi salentini, lo avessero edificato secondo una profonda consapevolezza astronomica. Scegliendo nel contempo, un luogo suggestivo e ricco di energia positiva.

Indirizzo: SP56 Minervino di Lecce.

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Salento insolito: la Valle dell’Idro e la Cripta rupestre di Sant’Angelo.

Ho come l’impressione di non essere più in Salento. Una valle rigogliosa, ricca di fiori, piante, ulivi, colture. Un panorama assolutamente fuori dal comune, che sorprende con i suoi colori e le prospettive pittoriche. Tutto attorno a noi, la pace e la voce della natura.

Passeggiamo per gli stretti sentieri, godendo dei raggi del sole che ci abbracciano, celando nel contempo i tesori rupestri qui disseminati. Mi riempio gli occhi di ogni scorcio, di ogni quadro. Respiro il profumo di questa natura lussureggiante, dalle tonalità vivide, quasi posterizzate.

Qui, nel Medioevo, sorgeva un villaggio rurale monastico. Difficile immaginare quello che poteva essere, visualizzare i sentieri, le stradine, i silos per il mantenimento dei cibi. Sicuramente l’insediamento era di grande importanza strategica. Dall’alto, infatti, era possibile dominare l’intera vallata.

Quando giungiamo davanti alla Cripta rupestre di Sant’Angelo, che risale ad un periodo tra il XIII ed il XIV secolo, restiamo senza fiato. Si tratta di un grandioso ambiente, che presenta ancora parti di affreschi, uno dei quali rappresenta l’Arcangelo Michele.

Vi sono anche due volti femminili e l’immagine di un Santo. Purtroppo le opere sono molto rovinate, pertanto è solo grazie alla nostra bravissima guida, Tiziana, se riusciamo a coglierne i tratti. L’area era adibita a cimitero, infatti sono stati rinvenuti diversi scheletri.

Ma, in particolare, vorrei farvi capire il brivido di emozione che si respira all’interno di queste stanze ricavate nella roccia. Sono momenti di profondo raccoglimento e contatto col passato. E’ come se le antiche popolazioni fossero rimaste legate indissolubilmente alla loro terra, come se le anime si trovassero ancora qui.

Ed è ciò che percepisco mentre proseguiamo la nostra passeggiata, lungo il semplice sentiero della Valle dell’Idro. Un senso di appartenenza, di amore e orgoglio. Ecco perché resto alla fine del gruppo, per inalare e tenere per sempre con me, questa sensazione. La voglio incanalare nel mio cuore, come sorta di legame eterno col Salento. Voglio una linea sottile di emozioni, che mi attiri eternamente verso questa terra.

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Salento insolito: frantoio ipogeo “Mulino a Vento”, di Uggiano La Chiesa.

Il nostro pomeriggio, termina con una vera chicca del Salento: la visita al frantoio ipogeo “Mulino a Vento”. A guidarci è Giuseppe, proprietario del “Resort Mulino a Vento” di Uggiano La Chiesa, il quale ha ristrutturato e ridato al Salento questo egregio esempio di frantoio ipogeo.

Risale al 1688, ma la sua storia è qualcosa che va oltre la struttura. E’ il racconto del sudore e della disperazione, degli uomini che qui dentro restavano chiusi dai sei ai sette mesi, senza mai uscire. Uomini che trascorrevano il resto dell’anno imbarcati su navi mercantili e che, per far fronte alla povertà e garantire sostentamento alla famiglia, conducevano una vita non certo semplice, lavorando chiusi sottoterra.

A dirigere i lavori era il “nachiru”: egli controllava che i “tappitari” svolgessero le loro mansioni, senza interruzioni. Si operava in due turni, in modo tale che il frantoio non restasse mai fermo. I “tappitari” a riposo, mangiavano e dormivano all’interno del frantoio.

In genere c’era un bambino, che faceva la spola dal villaggio feudale al frantoio, per portare notizie o approvvigionamenti agli operai. Diversamente, questi uscivano solo il giorno dell’Immacolata e a Natale. Era il modo migliore per assicurare l’incolumità del prodotto, considerato il valore dell’olio. E anche gli uomini erano al sicuro, chiusi nel luogo di lavoro, visto il costante pericolo di invasione via mare.

Il fatto che il frantoio fosse sotterraneo, rendeva più semplice l’approvvigionamento di olive, versate all’interno attraverso appositi fori. Una volta dentro, restavano ferme per un periodo, ma i canali di scolo facevano si che l’acqua prodotta non le facesse marcire. Avveniva quindi la molinatura: le macine erano azionate da un asino, probabilmente aiutato da pale mosse dal vento.

La pasta di olive, veniva posta tra dischi di vimini accatastati gli uni sugli altri, in modo tale che l’olio fuoriuscisse e si depositasse nelle vasche di raccolta. Lo scarto finiva, invece, in una vasca centrale.

L’olio “cattivo”, quello non commestibile, era utilizzato per illuminare i grandi centri abitativi. Le navi salpavano per rifornire anche le città del nord Europa. Questo commercio, era fondamentale per l’economia del Salento.

Per informazioni e visite:

  • sito internet;
  • info@mulinoavento.it;
  • Via Porto Badisco, Uggiano La Chiesa.

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Salutiamo Uggiano La Chiesa ed il suo territorio, le persone e le storie che hanno reso grande la nostra giornata, accompagnati da un tramonto infuocato, che tinge di mille sfumature di rosso il cielo del Salento.

“Incendia” gli ulivi, i muretti a secco, le ampie pianure ed il Mediterraneo. Legandoci intimamente a questa orgogliosa e dignitosa terra, ai suoi tesori, ai suoi volti.

Ed il mio grazie speciale, da viaggiatrice e da blogger, va a voi meraviglioso popolo del Salento, al vostro calore che nulla ha da invidiare a quello del sole.

Claudia B.

48 commenti

  1. Mi sono imbattuto per caso in questo post… wow! L’ho letto tutto di un fiato, come non accadeva da tanto! Pensare che nei pressi di Uggiano ci sto spesso, perché proprietario di Villino Turchese.
    Ai miei ospiti saprò cos’altro suggerire.. leggere questo post! Se capiti in zona sarai mia gradita ospite. A presto
    Pasquale

    1. Pasquale ma grazie! Che bel complimento sentir dire che hai letto tutto d’un fiato il mio post, per me significa aver fatto un buon lavoro!
      Anzi, sono felice di averti dato qualche spunto interessante, in modo tale da suggerire ai tuoi ospiti cosa visitare ?.
      E non dirlo troppo forte, perché sull’ultima frase ti prendo in parola, ho ancora tanto da vedere e mostrare del Salento!
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  2. Claudia, sono contenta che questa tua prima esperienza di blogtour si sia “raddrizzata” un po’ sul finale! Grazie ai tuoi racconti mi fai venire sempre più voglia di partire per questa terra che, ahimé, non sono ancora riuscita a scoprire! 🙂

  3. Premessa d’obbligo: Amo il Salento e sono stata pure ad Uggiano la Chiesa…
    Ma da questo post emerge tutto il calore, la tipicità e persino lo spirito selvaggio di questo territorio.
    Un solo appunto da fare: la prossima volta che organizzeranno un blog tour in Salento, prego lasciare anche i miei riferimenti 🙂 ;-))
    Alice

    1. Alice sei stata ad Uggiano la Chiesa!!! Non posso crederci, mi sto emozionando! Credo tu sia l’unica, tra tutte le persone sentite sinora :-).
      Non sai che gioia, perché tu puoi capire tutto il mio entusiasmo per questo territorio bellissima, di cui mi sono innamorata follemente. E puoi confermare quanto valga la pena scoprirne ogni angolo!
      Sto cercando di spostare alcuni appuntamenti e, se tutto va bene, partirò nuovamente per il Salento a fine mese. Lascerò volentieri i tuoi riferimenti all’organizzatrice 😉
      Baci,
      Claudia B.

  4. Siiii, questo è il tipo di racconto che senti particolarmente familiare ?
    Con la Puglia e il Salento io non ho veramente nulla a che spartire, nemmeno ci sono mai stata in vacanza (per pura casualità, ma conto di visitarla!) però, nel tuo racconto, ritrovo molte delle atmosfere sarde che, invece, mi scorrono nelle vene. Il paesaggio, il calore delle persone che vivono assecondando ritmi più a misura d’uomo…
    E poi adito il cibo, mi piace assaggiare e vivere il viaggio attraverso i saapori. Brava Claudia ?

    1. Immaginavo che in queste sensazioni e colori, avresti ritrovato tante caratteristiche delle tue amate atmosfere sarde (che anche io conto di vivere un giorno 😉 ).
      E’stata la prima volta in Salento anche per me, seppure non la prima in Puglia, ma devo dire che questa sensazione di calore, di continua scoperta, mi ha travolta! Soprattutto perché, come giustamente hai detto, ho vissuto il territorio attraverso tutte le sue sfaccettature, inclusi i sapori. Mi sono avvicinata ad un luogo poco conosciuto come Uggiano, l’ho percepito e sentito attraverso le parole dei suoi abitanti.
      E mi reputo davvero fortunata per questo 🙂
      Bacioni e buona domenica, Ester,
      Claudia B.

  5. Roberta

    Sono nata in Salento, ci sono stata una quantità infinita di volte ma mi credi se ti dico che non sono mai stata qui? Ho riconosciuto, però, gli ulivi secolari, la terra rossa, il Barocco pugliese e la pietra nuda delle case. Le tue foto, in particolare, sono state un balsamo per me. E poi, diciamocela tutta: viaggiare senza marito, ogni tanto, si può 😀

    1. No! Sei nata in Salento??? Roberta, questo passaggio lo avevo perso! Tu sei veramente una cittadina d’Italia e del mondo!
      Mi fa piacere averti fatto conoscere Uggiano la Chiesa ed il suo territorio, vuol dire che ti ho presentato qualcosa di nuovo ?!
      Sul viaggiare senza marito, pubblicherò un post settimana prossima. È stata un’esperienza particolare per me. Che a breve dovrò ripetere. Cosa non si fa per il blog?!
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  6. Avere la possibilità di conoscere un territorio come hai fatto tu è un’occasione bellissima: con la gente del posto che ti fa da guida (sempre che non spariscano nel nulla, all’improvviso ?) e con altra gente del posto che ti apre le porte dei loro laboratori, osterie, negozi.
    Io adoro i taralli, adesso vedo se riesco a ordinarli, magari spediscono anche in Piemonte!

    1. Spediscono ovunque! E, consiglio spassionato, prova anche le friselle artigianali: appena bagnate in acqua, un filo d’olio, pomodori a pezzi e vedrai Silvia, che esplosione di bontà!
      Io mi reputo molto fortunata, per aver potuto conoscere un luogo tanto bello. Soprattutto se pensi che non avevo mai sentito parlare di Uggiano la Chiesa, dato che ho sempre associato il Salento alle località più note (come tutti). Quindi è stato un onore, avere la possibilità di presentare un Salento così diverso dal solito, sul blog.
      Poi sai, per le sparizioni…oggi sei qui, domani sei lì, dopodomani chissà 😉
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  7. Roberta

    Approvo in pieno la scelta di “caricare” un post di tante informazioni. Mi hai fatto immergere totalmente nelle esperienze vissute e mi sembra di conoscere le persone che hai incontrato sul percorso.
    Pur vivendo in Puglia da un anno, non ho ancora visitato Uggiano la Chiesa. A dir la verità, è la prima volta che ne sento parlare.
    Mi sembra anche di sentire il profumo della focaccia appena sfornata.. che fame mi hai fatto venire Claudia!
    Un abbraccio

    1. Roberta grazie per le tue parole! So di averlo già scritto in precedenza, ma la stesura di questo post mi ha preoccupato tanto. Proprio perché temevo ci fosse troppo materiale tutto assieme e, oltretutto, ero convinta che non trasmettesse nulla. Poi, dai commenti ed i messaggi arrivati, ho capito che qualcosa doveva aver funzionato bene, per fortuna 🙂 !
      Uggiano la Chiesa non la conoscevo nemmeno io. E ringrazio questo blogtour per avermi permesso di rimediare, portandomi in un territorio favoloso, ricco di tesori, sapori e amore. Se ne hai l’occasione, visto che sei piuttosto vicina, vai a vederlo con i tuoi occhi 🙂
      Un bacione,
      Claudia B.

  8. Molto bello questo tour alla scoperta del Salento! Mia nonna, pur essendo romana de Roma, vive da quasi 10 anni nella provincia di Lecce, è un posto meraviglioso. Cerco di andarci ogni anno, tra alti e bassi, amo l’autenticità del Salento. E poi come si mangia bene 😀 Uggiano però mi manca, quest’anno, se vado, provo a rimediare! Un abbraccio!

    1. Uggiano la Chiesa ha tanto da offrire, ma di certo risente della vicinanza dei centri più noti del Salento. Io stessa non la conoscevo…poi, fortunatamente, ho avuto l’occasione di rimediare e raccontare il territorio.
      Quindi Giulia, se vai a trovare nonna, approfitta di una giornata per andare alla scoperta di queste meraviglie. Vedrai che non ti deluderanno!
      Baci,
      Claudia B.

  9. Sara

    Mi piace il tuo modo di vivere e raccontare le realtà meno conosciute! Fai sentire presente chi ti legge! Di solito del Salento si parla solo del mare…. tu ci stai facendo scoprire dei posti davvero unici e meritevoli di essere visti!

    1. Questo è un gran bel complimento, Sara! Perché il mio intento è davvero dare la possibilità di cercare e guardare oltre, di avvicinarsi a luoghi poco conosciuti, ma splendidi.
      Io ho avuto l’occasione di approcciarmi ad Uggiano la Chiesa e, con orgoglio, la presento a tutti voi?
      A presto,
      Claudia B.

  10. Giulia - CognaTHE

    Questo post è fantasrico!! Complimenti Davvero! Come ti dicevo la nonna di mio marito è del Salento (abita a Calimera) e quindi quando andremo giù passeremo sicuramente da questo paese! Mi ha attirato davvero tanto il racconto del mulino e poi il forno.. . Io amo i taralli e quelli dei forni di giù sono molto diversi da quelli che trovo qua… per non parlare della puccia o delle focacce! Poi come abbiamo detto ci senriamo! 😉

    1. Giulia innanzi tutto grazie! Perché i complimenti fanno sempre piacere, soprattutto dopo aver lavorato due giorni pieni ad un post 🙂 . E tu che sei blogger puoi capirmi.
      Se passate da Uggiano la Chiesa, (io ve lo consiglio di cuore perché davvero vale la pena, lo dico non solo come blogger, ma da viaggiatrice) fammi poi sapere come è andata la visita.
      Considera che il Mulino Pezzulla ed il Panificio Corvaglia, sono a tre passi di distanza, per cui vicinissimi ed entrambi visitabili. Le persone sono così cortesi, che vi accoglieranno a braccia aperte 😉
      Un bacio,
      Claudia B.

  11. Anna Maria

    Desidero molto fare una bella vacanza in Salento da dedicare all’arte, alla storia e al loro bellissimo mare. Il tuo racconto me lo fa desiderare ancora di più. Grazie Claudia

    1. Grazie a te Anna Maria! Per essere passata, aver viaggiato con me ed esserti un pò innamorata del Salento. Ti auguro di andare al più presto e goderti ogni angolo paradisiaco che, questa terra, ha da offrire. Sono certa che il tuo essere viaggiatrice, sarà ampiamente appagato.
      Mi raccomando, non mancare una visita ad Uggiano la Chiesa ed i suoi tesori 🙂
      Buona serata!
      Claudia B.

  12. L'OrsaNelCarro

    Il prete?! Il sindaco?! *_* Claudia se continui così la prossima volta ti toccano auto blu e red carpet! 😀
    Sai che mentre leggevo quasi sentivo il profumo della farina e dell’olio?
    Un reportage ricco di particolari e di entusiasmo che arriva e tocca certe corde sensibili. Sai cosa però? Non me ne vogliano gli abitanti delle altre regioni: tutta questa magia secondo me (ribadisco secondo me) è possibile grazie all’autenticità di una terra come la Puglia, capace di toccare le corde di cui sopra! Dimmi, avresti avuto le medesime sensazioni da un’altra parte?
    Puglia, Pugliesi e Taralli patrimonio UNESCO! 😀

    1. Io li devo avere Dani!!! Li rapirò e li porterò qui. In pratica, nonostante la mia proverbiale timidezza (ehm…cof-cof…) l’ho detto loro in faccia. Davvero! Perché mi piace che le mie vittime di rapimento, siano almeno consapevoli della loro destinazione. Anche per sapere cosa mettere in valigia.
      Che cuore immenso ho: gli lascio anche fare la valigia!!!
      Sai, sto riflettendo sul tuo dubbio\verità e, in effetti, mi chiedo la stessa cosa… Tu sai che nell’ultimo mese, ho collaborato diverse volte con la Puglia (e i pugliesi). E mi hanno entrambi totalmente stregata!
      Tu dirai: “Ma Cla, echeccavolo, pure Daniele è pugliese, dovresti saperlo!”. Eppure, proprio perché lui è pugliese, io non mi ero mai goduta davvero la Puglia. Quando finalmente l’ho fatto, per me è stato amore totale. Per cui mi sa che hai proprio ragione!
      Soprattutto considerando che, mentre vivevo questa esperienza in Salento, ero in una situazione particolarissima. Senza la seconda metà del blog con me. Uscivo da alcune giornate “nere”, per questioni organizzative (presto ti racconterò) e, nel momento in cui ho incontrato Uggiano e la sua gente, ho avuto come un’esplosione al cuore. E quelle corde di cui parli, hanno iniziato a vibrare molto forte. Per cui la Puglia ha qualcosa di magico, perché ha saputo veramente ribaltare in me tutte le emozioni del momento.
      Un abbraccio cara!
      Claudia B.

  13. Sono stata in Salento da poco e devo essere sincera, mi sono limitata a pochi grandi centri, di certo è una terra meravigliosa che offre molto e che sa regalare grandi emozioni!
    Se avrò la fortuna di tornarci prenderò spunto dai tuoi suggerimenti!
    Un abbraccio

    1. Chiunque vada in Salento penso faccia lo stesso, Elena! Magari il tempo non è tanto, perciò si punta ai grandi centri storici, alle località più famose, di cui si trovano maggiori notizie in rete.
      Ecco perché ho voluto puntare molto sull’insolito itinerario in Salento, che mi è stato proposto durante il blogtour. Nella speranza di lasciare quell’idea in più, fuori dal comune, che può davvero essere vincente per scoprire un territorio ricco, ma spesso nascosto 🙂
      Un abbraccio!
      Claudia B.

  14. mariacarla

    Un bellissimo posto ricco di una varietà di cose da vedere. Sono stata qualche volte in Salento e sono innamorata della loro arte barocca. Dal tuo articolo traspare il piacere che hai provato facendo questo viaggio. Sono rimasta molto affascinata dai Dolmen , non sapevo che ce ne fossero anche in Italia

    1. Io stessa l’ho scoperto durante il blogtour! Sono arrivata in Salento senza prepararmi, proprio perché volevo imparare, percepire ogni particolare e nozione, dagli stessi abitanti. Per cui trovarmi davanti ad un dolmen, in quella sorta di giardino energetico, è stato sorprendente anche per me!
      Lo stesso vale per il frantoio ipogeo (mai visto uno) e, onestamente, anche per la Valle dell’Idro, che nemmeno sembrava Puglia!
      A presto cara!
      Claudia B.

  15. Bellissimo questo diario Claudia e sono felicissima che tu abbia vissuto al meglio questo blogtour nonostante mancasse la tua metà! Ti ho seguito suo social e secondo me sei stata bravissima, anche in questo post si vede tutto l’amore che metti in quello che fai. E del Salento che dire? Io lo adoro ma ammetto che non conoscevo questa zona, quindi ho imparato un sacco di cose 🙂
    Baci!

    1. Grazie per i complimenti Silvia! E’ stato un grosso passo per me, partire a metà. So che può sembrare una sciocchezza, ma ho sempre considerato il viaggio a due, perciò mi sono dovuta davvero dare una spinta.
      Ne sono felice, lo rifarei (anzi, dovrò rifarlo presto, perché i blogtour non è che vengono organizzati solo di sabato e domenica), visto che ogni viaggio è un attimo di crescita e scoperta, a cui non posso rinunciare.
      Mi fa piacere sapere che mi hai seguita sui social e che ti sia piaciuto il modo in cui ho lavorato, per presentare questo blogtour. Soprattutto, visto che tu conosci già il Salento, ma sono riuscita a presentartene una parte a te sconosciuta!
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  16. Lucialesley

    Non è facile far trasparire le emozioni che si provano quando si visita un posto! Tu ci riesci sempre all grande! Io non sono una grande appassionata di turismo storico! Chiese e compagnia bella non fanno per me come turista, ma tutto il resto si! La parte naturalistica ed enogastronomica di un luogo mi fanno impazzire! Quello che hai raccontato de mulino e dei prodotti fatti completamente a mano è esattamente quello che cerco quando viaggio! Bravissima ❤️

    1. Ma grazie Lucia!!! Ne sono molto contenta, tanto!
      Di certo questa giornata di studio alla scoperta di Uggiano la Chiesa, ci ha permesso di approcciarci a tutti gli aspetti legati al territorio. Perciò è semplice riuscire a colpire un pubblico più ampio, ed i gusti più vari 🙂
      Ognuno di noi ha le proprie preferenze e, alla fine, il bello di essere viaggiatori, di condividere le esperienze fatte, è anche questo: poter suggerire, far scoprire, andare incontro ai gusti di tutti!
      Bacioni,
      Claudia B.

  17. camilla

    Ciao, è sempre un piacere leggere i tuoi diari di viaggio.
    Hai saputo trasmettere le emozioni ed i bei momenti che hai passato in questo blogtour. Bravissima!

    1. Grazie Camilla! Ce l’ho messa tutta, nonostante un milione di dubbi sulla riuscita del lavoro 🙂
      E’ stata una giornata così speciale, quella ad Uggiano la Chiesa, che desideravo veramente far conoscere al meglio il paese ed i suoi dintorni. Ma, soprattutto, le persone…che mi hanno aperto il cuore!
      A presto,
      Claudia B.

  18. Adoro questo. La storia delle persone, i loro occhi, le loro esperienze e i sacrifici di una vita. Adoro i paesini fatti di tradizioni e di speranze. Il cibo tipico. Tutto quello che racconta l’Italia più pura e sincera. Quella genuina che nessuno consosce tranne chi ha la possibilità di toccare con mano e raccontare… proprio come te ! Bravissima per questo reportage splendido! <3

    1. Io sono troppo felice per quello che mi hai scritto Lucrezia. Mi fa capire che, parte di quanto ho vissuto, sta arrivando. E questo, per me, significa tanto. Perché non nego che, fino alla fine, sono stata immersa in una nube di dubbi.
      Ho amato tantissimo ascoltare queste storie. Soffermarmi con le persone, guardarle negli occhi e sentire tutto l’orgoglio che provano verso la loro terra. Ed io, credimi, ho provato orgoglio insieme a loro.
      Vorrei passasse il messaggio che, oltre ai grandi nomi legati al turismo, esistono piccoli centri e territori, che hanno da offrire tantissimo. Uggiano la Chiesa per me è stata una scoperta. E voglio tornare in autunno con un progetto tutto mio, perché me ne sono innamorata!
      Grazie per essere passata Lucrezia, bacioni!
      Claudia B.

  19. Ecco, io quando vedo i panifici e le confezioni fatte a mano non ci capisco più niente! Sono buone le friselle? Non le ho mai assaggiate, non essendo mai stata in Puglia!

    1. Io le conosco da tempo, perché essendo la seconda metà del blog pugliese, sarebbe da ghigliottina non conoscerle?!
      Sono un prodotto fantastico: in genere si bagnano leggermente in acqua per ammorbidirle, poi si servono con pomodori freschi a pezzi, sale, un filo d’olio d’oliva. E, perché no, dell’origano!
      Un gusto spettacolare ?
      E qui al Panificio Corvaglia di Uggiano, ne hanno fatto un capolavoro.
      A presto,
      Claudia B.

  20. Scoprire la Puglia attraverso i tuoi occhi e i tuoi racconti è qualcosa di magnifico, soprattutto per chi come me è così ignorante in materia. La formula del diario di viaggio come sai è cara anche a me, con il tuo sei riuscita a trasportarmi direttamente ad Uggiano 😀
    Anche se devo dirti la verità, la storia del frantoio sotterraneo mi ha messo i brividi…. e c’è anche chi si permette di dire che al Sud non sanno cosa significhi lavorare…
    Un bacione Claudia :*

    1. Sono così felice delle tue parole Celeste! Ma sai che, la frase con cui hai iniziato, è anche il fondamento su cui si basa il mio blog? Se un giorno vorrai, scenendo nella barra laterale, troverai una mia foto, con riportato: “viaggiare è”. E la descrizione, breve, con cui ho dato vita al blog un anno e mezzo fa ?!
      Mi fa piacere che tu abbia apprezzato questo meraviglioso territorio che, un giorno, mi auguro avrai l’occasione di vedere con i tuoi occhi. Perché leggerlo rende a metà ?.
      E l’esperienza così forte al frantoio ipogeo, a mio avviso è da fare almeno una volta nella vita, attraverso i racconti di Giuseppe che è una guida d’eccezione!
      Un bacio grande Celeste, grazie per aver viaggiato con me?
      Claudia B.

  21. Claudiaaaa! Mi hai fatto venire fame!! E i taralli, e le frise e la fcazz! Signore, trattienimi dall’uscire a comprare un pacco di taralli che poi me li mangio tutti a velicità record.
    Come pure dici tu Uggiano non è che proprio sia degna di attenzione al pari dei borghi vicini. Ma tu, con tanta pazienza, ce l’hai presentata. Sono molto contenta che tu abbia fatto questa esperienza. Ora aspetto la prossima perchè leggere il tuo entusiasmo tra le righe mi mette di buon umore.
    Baci Claudia.

    1. Tiziana ferma! Non andare a comprare nulla, se no poi te la prendi con me ?!
      Aspettavo con ansia un tuo parere. Ero così insicura su questo post, da essere persino tesa. Perché sai, noi blogger cerchiamo di riportare dati ed emozioni. Ma non è semplice.
      Poi quando si tratta di territori ricchi di potenzialità come quello di Uggiano la Chiesa, che si perde tra i nomi noti del Salento, è una sfida piuttosto dura.
      Ma sono felice di averne scritto e, soprattutto, di aver avuto l’onore di conoscerla!
      Bacioni,
      Claudia B.

    1. Stefania grazie, sono felice che tu abbia apprezzato!
      Ti consiglio vivamente questa zona poco conosciuta. Il frantoio ipogeo, poi, è una chicca. Contatta Giuseppe al resort “Mulino a Vento”, vedrai che ti guiderà con piacere al sito! Fammi sapere, poi, come è andata ?
      A presto,
      Claudia B.

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