In occasione dell’Immacolata abbiamo deciso di non allontanarci e visitare alcuni presepi in Riviera Romagnola, dato che partiremo per i Mercatini di Natale sulle Dolomiti in occasione del nostro anniversario di matrimonio.
Fortunatamente, nella nostra amata terra di Romagna, non mancano le occasioni di partecipare ad interessanti manifestazioni natalizie, anche a pochi km da casa. Come nella splendida Santarcangelo di Romagna, elegante cittadina nei dintorni di Rimini. Un luogo nel quale ci piace andare spesso, viste le tante sagre, fiere ed eventi, organizzati nel corso dell’anno.
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Presepi a Santarcangelo di Romagna.
Questa domenica mattina partiamo da casa con calma, dopo aver fatto colazione. Arriviamo a Santarcangelo di Romagna con l’idea di visitare anche il borgo antico, dato che da tanto tempo non ci concediamo una passeggiata tra quei vicoli pittoreschi. Una volta in centro, scopriamo che è pieno di bancarelle: non solo il classico mercato, ma anche tanti espositori del mercatino dell’antiquariato e produttori locali, che vendono generi alimentari a km zero.
Piazza Ganganelli, però, riserva un’ulteriore sorpresa. Chi mi conosce sa che sono innamorata follemente dei presepi. In particolare adoro le esposizioni di creazioni artigianali, perché si avvicinano molto ad una mia grande passione, la miniatura. Durante il periodo dell’Avvento, in un piccolo chiosco della piazza centrale di Santarcangelo di Romagna, Fabrizio Ottaviani espone le sue incredibili creazioni.
Un artista del presepe che, con immensa maestria, sa ricreare ambientazioni di una grazia e di una meticolosità uniche. In maniera particolareggiata e di grande impatto visivo.
In un angolo piccolissimo di Piazza Ganganelli, il Signor Ottaviani espone presepi artigianali in Riviera Romagnola che rapiscono il visitatore, dilatando lo spazio con la loro veridicità. Chi le osserva, viene catapultato all’interno della scena: sembra veramente di vivere la quotidianità narrata in quelle creazioni perfette.
I presepi di Fabrizio Ottaviani, riproducono ambientazioni romagnole e del sud Italia. In particolare mi ha fortemente colpito il presepe che l’artista ha dedicato a Papa Francesco, in cui sono rappresentati i relitti navali degli sbarchi a Lampedusa. Un’immagine struggente, intensa che, difficilmente potrò dimenticare.
Non nego, poi che, nella scena ricostruita in una tipica cascina romagnola, mi sono sentita rapire e catapultare nella mia infanzia. Quando dai nonni giocavo nell’aia e mi muovevo libera fra stalle, fienili, vigne, della vecchia casa di campagna. Il Signor Ottaviani, oggi, mi ha fatta davvero tornare bambina!
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Visitare Santarcangelo di Romagna.
Da Piazza Ganganelli, dedicata a Lorenzo Ganganelli, ossia Papa Clemente XIV, che nacque proprio qui a Santarcangelo di Romagna, proseguiamo con la nostra passeggiata. Deliziose le vie del centro, decorate sapientemente con materiali di riciclo. L’idea è innovativa funzionale: persino i punti luce così come l’albero di Natale, sono ricavati da bottiglie in plastica e altri oggetti di recupero. L’effetto generale è stupendo!
Il centro di Santarcangelo di Romagna è una bomboniera curata nei dettagli. Vi sono bei negozi, piccole botteghe, locali particolari, ma devo dire che, quando si sale nel vecchio borgo, si esce totalmente dalla realtà. E, la foschia di Dicembre, rende gli scorci e i vicoli ancor più suggestivi.
Dalla coltre sbuca allegramente il Campanone, la torre dell’orologio, posizionata sul punto più alto del paese. La Rocca Malatestiana si presenta avvolta nel grigio chiaro e rigido della nebbia. I rumori sono ovattati, i contorni sfumati: è tutto davvero scenografico.
Ci fermiamo sul camminamento delle mura a guardare il panorama sulla Chiesa Collegiata: quando non c’è nebbia, da qui si può spaziare con lo sguardo fino all’Adriatico.
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Presepi in Riviera Romagnola: Cesenatico.
Dopo pranzo raggiungiamo Cesentatico, colorato borgo di pescatori della Romagna. Questo famosissimo centro turistico, durante l’inverno non perde assolutamente il proprio fascino. Anzi, si amplifica in occasione del Natale, quando vengono organizzati i mercatini dell’artigianato lungo il Porto Canale Leonardesco, oltre al famosissimo Presepe della Marineria.
Troviamo il centro pieno di persone e quello che può essere considerato uno dei più bei presepi della Riviera Romagnola, già illuminato. Il riflesso dei barconi sull’acqua, su cui sono posizionate le statue a grandezza naturale, lascia sempre senza fiato. In questo splendore architettonico che è il Porto Canale Leonardesco, realizzato nel corso del ‘500 su un progetto originale di Leonardo Da Vinci, è come ammirare una scena teatrale.
Passeggiamo fra le bancarelle accompagnati dalla musica natalizia in filodiffusione e da tanti profumi gustosi, che solleticano l’olfatto. Ci avventuriamo nei vicoli più nascosti del centro, illuminati in maniera soffusa, fino a Piazza delle Conserve. Qui c’è un altro presepe a grandezza naturale davvero suggestivo, soprattutto grazie all’illuminazione delicata. Le luci giostrate sapientemente, sottolinea le villette decorate a festa e le statue, come fossero parte della stessa scenografia!
La visita ai presepi di Romagna non sarebbe completa senza una cioccolata calda bollente, che rende più dolce la passeggiata tra le ultime bancarelle d’artigianato artistico, nell’oscurità del tardo pomeriggio. Ma il buio, in queste occasioni di festa, non spaventa e non angoscia. Aumenta anzi l’incanto: è proprio adesso, infatti, che le illuminazioni natalizie diventano più intense e, lo stesso Presepe della Marineria, spicca come un artistico faro sul Porto Canale. Creando un gioco di specchi assolutamente unico.
Una giornata come quella appena trascorsa, mi porta a fare una riflessione. Che io e Daniele amiamo viaggiare, penso lo si sia capito. Altrimenti non avremmo aperto un blog di viaggi… che so, magari ci saremmo dilettati in cucina dove, invece, è meglio non mettere piede! Ci applichiamo al meglio delle nostre forze e possibilità, per scoprire quello che il mondo ha da offrire. Ma non trascuriamo nemmeno il patrimonio e le manifestazioni della nostra amata terra di Romagna.
Perché, alla fine, un viaggiatore dovrebbe iniziare ad essere tale esplorando casa propria. Mi chiedo: se non si prova il desiderio di scoprire ciò che ci circonda, come si può voler aprire i confini e alimentare la voglia di viaggiare? Una domenica trascorsa passeggiando in un borgo vicino casa, a scoprire un mercatino, ad ammirare un paesaggio, a perdersi nei particolari di un presepe artigianale, ci rende già viaggiatori. È un modo di scoprire e partire senza limiti di tempo e distanze