Che bello viaggiare, vero? Approcciarsi a nuove culture, scoprire ogni giorno un luogo diverso. Vivere, esperienze fuori dal comune, conoscere persone del posto e sentirsi parte di una famiglia senza confini: quella di chi è innamorato del mondo. Però (sì, purtroppo c’è un però), come ho sempre detto, “il viaggio è quella cosa bellissima che ti capita mentre la vita prosegue”, portando con sé anche incognite e imprevisti di varia natura. Da una carta di credito che non funziona ad un noleggio saltato, dalla perdita di un documento o di un volo, possono verificarsi situazioni poco simpatiche capaci di provocare una sorta di travel tsunami! Ed è lì che, per fortuna, entra in scena la tecnologia salva viaggio.
Imprevisti in viaggio: globtrotter sull’orlo di una crisi di nervi.
Mi è semblato di vedele un blutto fattaccio!
Libera citazione da… Titti
Amici viaggiatori, siate onesti: quante volte vi è accaduto qualcosa che ha mandato a monte parte della vostra esperienza in giro per il mondo? Non dite “a me no, mai”, perché non ci credo. Non mi riferisco solo a situazioni eclatanti, come un volo saltato o un passaporto dimenticato, ma anche a circostanze più facilmente risolvibili. Se siete timidi e non volete esporvi a proposito delle vostre sfighe di viaggiatori, rompo io il ghiaccio raccontando qualche frizzante aneddoto, che ha sicuramente anticipato il mio processo di invecchiamento!
Ad esempio non dimenticherò mai quelle ore da brivido al JFK di New York quando, dopo ore di volo e una crisi epica da jet-lag, non volevano consegnarmi l’auto a noleggio, perché la policy interna di quello specifico Rental Car imponeva l’uso di una stessa carta di credito anche in fase di prenotazione. E, nel mio delicato cuore, ricordo come oggi il panico a Bangkok, quando non riuscivo a prelevare i contanti, perché il circuito Maestro non era riconosciuto in Thailandia. Oppure vogliamo parlare del momento in cui ho attraversato il New England on-the-road, percorrendo una zona sperduta del Maine priva di copertura, rischiando di perdermi se solo fosse saltata l’impostazione di Google Maps?
Be’, questi sono solo alcuni degli imprevisti di viaggio nei quali la tecnologia mi ha aiutata. O mi avrebbe potuto aiutare, se solo avessi portato con me una sorta di kit di prima emergenza tecnologica, come poi ho imparato a fare nel corso del tempo. A dimostrazione che ogni singola esperienza insegna!
In viaggio lasciati aiutare dalla tecnologia!
Ho citato solo tre dei casi più eclatanti che hanno segnato la mia carriera di viaggiatrice, ma vi garantisco che ne avrei potuti esporre molti di più. Per fortuna tutto si è sempre risolto con tempistiche accettabili, in modo da non compromettere in maniera irrecuperabile l’esito del viaggio. Ma non posso negare che certi inconvenienti, quando si verificano dall’altra parte del mondo, in paesi dove non puoi tra l’altro rifugiarti nella sicurezza della tua lingua per spiegare la situazione, ti stravolgono e ti segnano.
Ecco perché, nel tempo, ho cercato di individuare varie soluzioni pratiche per prevenire le eventuali situazioni di disagio che si sarebbero potute presentare. Sia facendo buon uso di quanto accaduto nelle mie puntate precedenti, sia muovendomi in base a quanto raccontato da altri viaggiatori. Perché, come recitava un noto spot pubblicitario: prevenire è meglio che curare. E, nel viaggio, quale miglior prevenzione esiste se non quella data dalla tecnologia?
In particolare ho imparato a preparare un kit tecnologico di viaggio, in modo da avere una VPN per restare sempre connessa in modo sicuro, batterie di ricambio, chiavette con una copia di tutti i principali documenti salvati. E tante altre piccole furbate che mi hanno dato una grande sicurezza.
Tecnologia in viaggio: il kit da non dimenticare mai.
Ecco una check-list di quello che non deve mai mancare in valigia, per viaggiare con una marcia (tecnologica) in più!
- La chiavetta di sicurezza. Una sorta di paracadute, dove salvare una copia dei principali documenti utili per un viaggio, come il passaporto, l’assicurazione, la patente di guida e persino le principali informazioni mediche.
- Power bank. Almeno due, perché restare senza smartphone può essere davvero pericoloso. E non mi riferisco alle condivisioni social ma, ad esempio, alla necessità di telefonare in caso di emergenza o connettersi per ritrovare la strada.
- Adattatori universali. Fondamentali per avere la certezza di poter ricaricare qualsiasi dispositivo. Paese che vai, presa che trovi!
- Cavi USB. Necessari sia per ricaricare che per trasferire dati, ho imparato nel tempo a portare con me cavi con porte USB diverse.
- Sim prepagata di scorta. Naturalmente con piano telefonico utilizzabile nel paese in cui si viaggia. Credetemi, una Sim in più in certi casi può davvero salvare.
Vi consiglio di sistemare il kit tecnologico all’interno di un astuccio impermeabile e di tenerlo sempre con voi. Dal bagaglio a mano, fino allo zaino che utilizzate ogni giorno. So che penserete che sono fissata: ma in viaggio certe accortezze possono trasformare in passeggere, quelle nuvole che inizialmente minacciano nubifragi!
Claudia B.