La Scozia, insieme alle Contee del sud dell’Inghilterra, ha sempre esercitato un profondo fascino su di me. La suggestione delle ampie vallate ricoperte di erica, dei piccoli paesi da cartolina, dei castelli infestati dai fantasmi, delle numerose leggende, hanno decisamente influito sulla mia già ipertrofica fantasia. Un sogno realizzato solo parzialmente alcuni anni fa, che oggi voglio condividere con questo diario di viaggio su cosa vedere in Scozia in una settimana on the road tra Highlands e Lowlands.
La Scozia è una terra che dà veramente tanto, sia visivamente che culturalmente. Il suo popolo, orgoglioso e forte, è sopravvissuto a secoli di angherie, rivolte, guerre e tentativi di totale annientamento culturale. Sarebbe impossibile non ammirarli per la forza incredibile che hanno dimostrato, nel mantenere salde le loro radici.
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Cosa vedere in Scozia: Edimburgo, la capitale più bella d’Europa.
Il primo incontro con la Scozia è passato attraverso un abbraccio con la meravigliosa Edimburgo. Una capitale europea meravigliosa, ricercata, ricca di attrattive culturali e capace, comunque, di una vivibilità che la rendono un grazioso paese dalle ampie dimensioni. Avete presente quando si parla di colpo di fulmine? Tra me ed Edimburgo è stato proprio amore a prima vista.
Appena arrivata, ho passeggiato sul Royal Mile, il viale più famoso di tutta la città vecchia. Una strada monumentale che collega il Castello di Edimburgo al Palazzo di Holyrood ed è suddiviso in quattro tratti: Castlehill, Lawnmarket, High Street e Canongate. Nonostante la pioggia, il Mile è pieno di turisti.
Ma ciò che mi affascina è l’insieme di palazzi d’epoca, negozi e pub, che nel mese di agosto si trasformano in un vero teatro di strada a cielo aperto, con la rassegna Edinburgh Festival Fringe. Un grande festival delle arti, durante il quale si esibiscono persone provenienti da ogni parte del mondo. Propongono assaggi dei loro spettacoli, consegnando biglietti per seguire, in serata, le rappresentazioni che si tengono in tutta Edimburgo.
La pioggia diventa la scusa per rifugiarmi all’interno di una piccola caffetteria, molto intima e accogliente. Tè bollente e dolcetti hanno un gusto ancora più squisito in questa deliziosa sala da tè.

Dopo questo primo pomeriggio, trascorro una giornata piena a Edimburgo. Una passeggiata esplorativa che mi porta dalla zona portuale di Leith, dove c’è il mio hotel, con lo yatch reale Britannia, fino al cuore della città. Iniziando dal Parlamento Scozzese, orgoglio di patria, da cui si gode di una bellissima visuale su Arthur’s Seat, il vulcano ormai spento.
Un tratto caratteristico del Royal Mile, sono i closes, dei passaggi coperti che si aprono in sorprendenti cortiletti nascosti. Oppure scendono lungo la collina. Sono adorabili e, soprattutto, evocano in me le parole dei romanzi di Diana Gabaldon, oppure le misteriose storie di spettri legate alla città.

Allungo il giro con una passeggiata nella New Town di Edimburgo, l’elegante quartiere del XVIII secolo, con le favolose case in stile georgiano. Sia la New Town che la Old Town, sono state dichiarate dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”. E vale la pena esplorare entrambe.
Una volta raggiunto nuovamente il Royale Mile, entro nel cuore della città vecchia, seguendo passaggi coperti e cortili fino a raggiungere Castlehill. L’ultimo tratto di strada che conduce al Castello di Edimburgo è magico. Seppure colmo di visitatori.
Ieri sera, proprio nel cortile di questa sontuosa location, è terminato l’Edinburgh Military Tattoo, un’imponente parata militare con artisti provenienti da tutto il mondo. Una manifestazione talmente famosa che biglietti si esauriscono con mesi di anticipo. Mi prendo tutto il tempo necessario per visitare gli interni del Castello di Edimburgo, che sorge maestoso su una roccia vulcanica.

La struttura medievale è conservata perfettamente, e comprende vari percorsi di visita. Inizio con la Sala dei Gioielli della Corona dove, oltre a corona, scettro e spada, si trova anche la Pietra del Destino, su cui venivano incoronati i sovrani scozzesi. La pietra venne sottratta dagli inglesi e restituita solo nel 1996.

Visito il Museo della Guerra, l’interno del Palazzo Reale l e prigioni e i cortili dai quali si vede la città di Edimburgo a 360°. Mi piace molto, all’interno di questo contesto, la presenza di figuranti in costume, sempre pronti a brandire una spada o a puntare un coltellaccio alla gola di qualcuno. Lo trovo confortante e molto ironico, se consideriamo il sangue caldo degli scozzesi!

Prossima tappa è Holyrood Palace, uno dei posti più belli da vedere in Scozia. Inizialmente costruito come monastero, il palazo divenne residenza reale dei sovrani di Scozia. E, udite-udite, è oggi la residenza ufficiale di Ely the Second and her Family, quando vengono in visita nelle vaste e sperdute lande dei dissidenti scozzesi! Prendo l’audio-guida, e visito con curiosità la residenza che ospitò personaggi come Maria Stuarda e Bonnie Prince Charlie, nel periodo delle sommosse che portarono alla drammatica battaglia di Culloden e alla fine dei clan scozzesi.
Passeggio nei giardini fino alle vestigia dell’originaria Abbazia Agostiniana, voluta da re Davide I. Questo, in passato, fu luogo d’incoronazione di re scozzesi e matrimoni reali.

Visito anche St. Giles, la meravigliosa cattedrale gotica di Edimburgo. Decido di acquistare un tagliando per poter fotografare gli interni e ne approfitto per scambiare quattro chiacchiere con l’anziano custode che me lo vende.

Una sosta tè con dolcetti non manca nemmeno oggi, prima di incamminarmi lungo la strada che conduce verso uno dei punti più caratteristici della città: il Grassmarket. Una zona vivace, piena di localini, da cui si può ammirare una bellissima prospettiva sul Castello. In passato era luogo di esecuzioni e di mercato… di qualsiasi genere! Nel senso che due famigerati fuorilegge, cercavano qui le vittime per il loro traffico di cadaveri.
A proposito di cadaveri… sia mai che arrivo ad Edimburgo e non faccio una visitina al cimitero di Greyfriars! Tra le cose da vedere e fare in Scozia, impossibile non includere una salutare passeggiata alla ricerca di fuochi fatui. Che poi, senza scherzare tanto, ci sono veramente tantissimi tipi di escursioni notturne e diurne, che partono da ogni parte della città, per andare alla scoperta di fantasmi!
Io, in realtà, voglio vedere la statua e la lapide di Bobby, il cagnolino di Greyfriars che, quando il padrone morì, passò tutta il resto della vita sulla sua tomba. Ad occuparsi di lui, furono gli abitanti del quartiere e oggi, il piccolo fedele cagnolino riposa nel cimitero. Una storia che ho scoperto anni fa grazie ad un film della Disney, con cui ho pianto per circa un mese…
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Itinerario in Scozia on-the-road partendo da Edimburgo.
Dopo aver trascorso una giornata a Edimburgo, inizia il tour on-the-road tra le atmosfere di Highlands e Lowlands scozzesi. Parto alla volta di Perth, passando sul panoramico Firth of Forth, l’insenatura dove il fiume Forth sfocia nel Mare del Nord. Perth è l’antica capitale della Scozia ed è anche il punto in cui Lowlands e Highlands si incontrano. Mi fermo un’oretta nella cittadina che si affaccia sul fiume Tay, sotto una pioggia battente. Così, a parte visitare la St. John’s Kirk e fare una breve passeggiata in centro, entro in una caffetteria per coccolarmi con tè caldo e dolci.

Una cosa è certa, però: questo è il tempo ideale per vedere uno dei castelli più infestati di tutta la Scozia Glamis Castle. Si tratta dello splendido edificio in cui nacque la Regina Madre dove, una signora scozzese dall’aria nobile, mi guida fra storia e leggende con grande abilità ed ironia. Tutto questo mentre fuori impazza un vero temporale, che rende i misteri di Glamis ancor più inquietanti….

Pranzo nella foresteria del castello, trasformata in ristorante, prima di riprendere il viaggio alla volta di Aberdeen. La città di granito, così chiamata perché tutti gli edifici furono costruiti in questo materiale, è anche un importante centro portuale ed universitario. Peccato che la pioggia, ormai incontrollata, mi permetta di fare una visita molto sommaria. Trascorro il resto del pomeriggio e la serata in hotel, una splendida residenza storica dove ceno in una sala dai soffitti a cassettoni, con camini, colonne e vetrate istoriate. In un’atmosfera d’altri tempi…

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Cosa vedere in Scozia: luoghi magici.
Questa nuova giornata, potrebbe essere perfetta: finalmente il sole torna a splendere e il cielo si fa sereno! Peccato che io non stia bene così, dopo aver preso Plasil e Tachipirina, mi vesto con calma e mi preparo per le visite di oggi. Anche perché ho in programma alcuni luoghi magici e molto romantici da vedere in Scozia.
Iniziando dal Castello di Dunnottar. Un sentiero panoramico mi porta fino al punto panoramico che si affaccia sulle rovine del maniero, a picco su una scogliera battuta dai venti impetuosi e dal mare. I riflessi del sole giocano e si riflettono sui ruderi e sul verde delle scogliere, creando un’aurea irreale, magica. on mi stupisce che Zeffirelli abbia scelto questo, come set naturale per il suo Amleto…

Subito dopo è la volta del villaggio di Banchory, per la visita guidata di Crathes Castle. Se Ely the Second and her Family, non fossero in Scozia per le vacanze estive, avrei optato per Balmoral. Ma, dato che ha gentilmente lasciato libero il Palazzo di Holyrood, oltre a Buckingham Palace e Windsor, alcuni anni fa, non voglio risultare antipatica chiedendole di tornare a Londra…
La visita si svolge attraverso gli eleganti piani nobiliari e la storia della famiglia Burnett. Imperdibile anche la passeggiata nei bellissimi giardini, ricchi di fiori e alberi di ogni tipo, serre, fontane: una vera architettura naturalistica da vedere durante un viaggio in Scozia.

Attraverso le prime distese di erica, i placidi corsi d’acqua e le tranquille cittadine, rifugio di pensionati benestanti, raggiungo il delizioso villaggio di Ballater. Non solo un idilliaco centro pieno di cottage in pietra o in calce bianca, ma anche il luogo in cui Ely the Second and her Family si riforniscono, quando sono in vacanza a Balmoral! Moltissimi negozi portano infatti, il badge di “rifornitore ufficiale della famiglia Reale”. Entro in una di queste botteghe per acquistare dei panini Royal, approfittandone per chiacchierare con la proprietaria. È sempre bello avere a che fare con gli scozzesi, sono molto alla mano e pronti a scambiare opinioni con chiunque!

Nel pomeriggio parto alla volta della distilleria di Whiskey Glenlivet. Attraverso paesaggi bellissimi, dove le vallate ricoperte di erica, abbracciano soffici prati verdi punteggiati di pecore al pascolo.
Sembra quasi un dipinto, nella sua perfezione. Peccato per me non essere al top, per godermi al meglio tanta bellezza.

La zona di Glenlivet è selvaggia, caratterizzata da acque purissime e torba, perfette per la produzione dell’ottimo whiskey. La Glenlivet venne fondata da George Smith, inizialmente come distilleria illegale. Nonostante ciò, il prodotto era di qualità talmente alta che, Re Giorgio V, se ne fregò altamente dell’illegalità e volle assaggiarlo! Fu infatti la prima distilleria ad uscire dall’illegalità, quando Smith chiese la licenza di produzione nel 1824. La visita guidata si dipana attraverso i vari stadi della produzione e termina, ovviamente, con le degustazioni.

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Cosa vedere nelle Highlands.
Il nuovo giorno, porta con sé una serie di cambiamenti climatici, che vanno dal: piove forte, piove piano, piove con la nebbia, piove a vento. Il che non è molto promettente, visto che il programma di oggi prevede la visita della capitale delle Highlands, Inverness, e del mitico Lago di Loch Ness col Castello di Urquhart.
Eppure, quando mi imbarco sul Loch Ness, è proprio questo tempo così folle a regalare uno scenario mozzafiato. La nebbiolina, con le nuvole incombenti che inondano le colline di grigio, trasformando i verdi da brillanti a cupi. Le macchie di erica viola lagscuro, quasi nero. Il lago che riflette i grigi movimenti delle nuvole e si increspa al passaggio del battello. Un paesaggio estremamente struggente e scenografico. Al punto che non mi stupirei di veder sbucare Nessie dalle acque del lago!
Scorgo da lontano le rovine del Castello di Urquhart, il cui lato migliore lo si ammira proprio dal lago. Vengo accolta dal suono della cornamusa, che mi guida nella visita attraverso un suono capace di entrare nelle vene. Urquhart è uno dei castelli più belli da vedere in Scozia, oltre ad Eilean Donan, per cui mi gusto la visita lentamente, soffermandomi fra i ruderi che raccontano una storia remota, fatta di guerrieri coraggiosi e misteri irrisolti.

Vado ad Inverness, per pranzo, dopodiché faccio una passeggiata tra le vie di questa cittadina, adagiata lungo il fiume Ness. Anche se in realtà, ad interessarmi maggiormente è il Campo di Battaglia di Culloden, che dista poche miglia da Inverness. Uno dei luoghi simbolo della Scozia, da vedere con l’anima in mano…

Era l’aprile del 1746. Dopo diverse sommosse e vari tentativi da parte del popolo scozzese di ripristinare il trono Stuart, gli Highlanders e anche diversi inglesi della zona di Leicester, si prepararono ad affrontare l’esercito si Sua Maestà, guidati da un esaltato Bonnie Prince Charlie, con i suoi consiglieri e comandanti.
Furono prese decisioni sbagliate su tutta la linea, a partire dalla scelta di un campo di battaglia scoperto. L’esercito del pretendente era stremato dalle battaglie e scaramucce dei giorni precedenti. Erano malnutriti, infreddoliti, distrutti dalla mancanza di sonno (durante la notte dovettero fermare un attacco inglese). Se a questo aggiungiamo che gli Highlanders erano abituati a combattere fra clan solo durante l’estate, per evitare il rigore delle altre stagioni, possiamo immaginare in quale situazione morale e fisica arrivarono alla mattina della battaglia.
Gli inglesi dal canto loro, appoggiati anche dal clan dei Campbell, furono “aizzati” durante i festeggiamenti per il compleanno del loro comandante, il Duca di Cumberland. Il cosiddetto “Macellaio”, figlio del Re, offrì whiskey extra a tutti. Poi, fra inni, canti e risa, fu suggerita una tecnica di imboscata per uccidere quanti più giacobiti possibile.
La Battaglia di Culloden durò pochissimo e si risolse col massacro dei clan e dei loro alleati. Circa 1250 persone, contro solo una cinquantina di soldati inglesi.

Camminando sul campo di battaglia si possono ancora vedere le piccole lapidi in pietra, che portano inciso il nome degli uomini del clan. Furono seppelliti in fosse comuni in quel punto. In alcuni casi è stato impossibile risalire alla famiglia di appartenenza, o spostare i corpi dilaniati, per cui la lapide riporta la dicitura “Mixed Clan”.
Non fu tanto la battaglia di Culloden in sé, a stravolgere la società scozzese dei clan. Fu tutto quello che successe nel periodo successivo, con i “cani sciolti” di Cumberland il “Macellaio”, che si spostarono per tutto il territorio, ammazzando chiunque fosse sospettato di essere giacobita. Impedirono agli scozzesi di utilizzare il tartan, come simbolo e caratterizzazione della loro famiglia, vietando l’uso del gaelico e imponendo la lingua inglese.
Oltre ad arresti di massa e omicidi di massa, venne tolta agli scozzesi qualunque possibilità di ripresa. Fu loro impedito di praticare la pastorizia, una delle rare attività possibili nella difficile regione delle Highlands, e furono vietate le colture. Chi sopravvisse a Culloden e non venne ucciso o arrestato in seguito, non poté fare altro che fuggire nelle Colonie oltreoceano. Il vasto, incredibilmente desolato territorio delle Highlands, per cui la Scozia è tanto famosa e fotografata e amata, è il risultato ancora oggi di Culloden e di ciò che venne dopo.

Mi fermo anche a Elgin, per la visita delle rovine della cattedrale. Una meravigliosa assoluta alla luce brillante del tramonto. Il paese sottostante e tutta la regione, si sono ripresi dopo le oppressioni e devastazioni subite dal Duca di Cumberland, solo dal 1820 in poi.

Stasera, dopo cena, vado a visitare la pittoresca stazioncina di Harry Potter, nel piccolissimo villaggio di Aviemore. Poi passo il resto della serata in un pub.
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Cosa vedere in Scozia: le Highlands Occidentali.
Inizia molto presto la nostra lunga giornata alla scoperta delle Highlands occidentali. Questa terra desolata e romantica, fatta di brughiere ricoperte di erica, pascoli incontaminati, loch incantati. E leggende che parlano di cavalli d’acqua, fanciulle, eroi, fate e pietre magiche. Ogni angolo è da fotografare per la meraviglia struggente che rappresenta. Soprattutto ora, con la piena consapevolezza di come questo aspetto assolutamente selvaggio e unico, sia il risultato delle sommosse giacobite.

È all’interno di questo scrigno, che raggiungo Eilean Donan Castle. Non solo una delle residenze più belle da vedere in Scozia, con la sua amena posizione su un isolotto del Loch Duich, ma anche il set del film “Highlander, l’ultimo immortale”. Impossibile dimenticare i due protagonisti, gli allora giovanissimi Sean Connery e Christopher Lambert ma, soprattutto, L’INCREDIBILE COLONNA SONORA DEI QUEEN! Scusate i caratteri cubitali… ma quando penso ai Queen non capisco più nulla.
La visita si svolge all’interno di quello che fu prima il rifugio di Robert Bruce, poi gloriosa residenza del Clan Mackenzie e, successivamente, dei McRae. Il castello venne distrutto durante la prima rivolta giacobita, nel 1719. Solo due secoli più tardi, agli inizi del XX secolo, venne acquistato da un Colonnello MacRae e riportato all’antico splendore. Una visita emozionante e sospesa nel tempo, soprattutto quando si ha la fortuna di venire accompagnati dal suono lontano di una cornamusa. Sembra quasi un’eco del passato, come se la melodia provenisse direttamente dalle crepe dell’edificio.

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Cosa vedere in un giorno sull’Isola di Skye.
Parto alla volta di uno degli angoli di Scozia più belli in assoluto: l’Isola di Skye. Fa parte delle Ebridi interne, abitata nei secoli dai clan McLeod e MacDonald. Ovviamente, con la fine dei clan e le “Epurazioni delle Highlands”, da parte delle giubbe rosse e del Duca di Cumberland, anche i due clan che appoggiarono molto fortemente il movimento giacobita, furono costretti ad emigrare nelle colonie.
In particolare il Clan McDonald, che accolse Bonnie Prince Charlie e lo aiutò a nascondersi proprio qui sull’isola di Skye, subito dopo Culloden. Mesi dopo, lo aiutarono a fuggire facendolo travestire da donna, lasciando che la giovane Fiona McDonald, lo accompagnasse fino a Portree, per aiutarlo ad imbarcarsi e tornare al sicuro in Italia.
Visitando il bellissimo Dunvegan Castle, trovo diversi cimeli in ricordo di questi eventi. A Portree, poi, esiste ancora la locanda dove Bonnie Prince Charlie dormì l’ultima notte prima di fuggire e lasciarsi definitivamente alle spalle il sogno giacobita. E un’infinita devastazione.
Entrambe le visite sono molto particolari e scenografiche. Dunvegan ha bellissimi giardini e i sontuosi interni. Portree, è un delizioso villaggio di pescatori. Ha un caratteristico porticciolo, con belle casette colorate che si riflettono nel mare. E un piccolo, vivace centro, con una piazza circondata da cottage, nel quale si tiene il mercato degli agricoltori.

Oltre a questo, l’Isola di Skye merita di essere attraversata anche senza una vera meta, per il semplice piacere di vedere alcuni dei più bei paesaggi di Scozia. Pecore e cavalli allo stato brado. Declivi ricoperti di erica, alternati a soffici manti erbosi. Specchi d’acqua in cui si riflettono isolate fattorie e cascate selvagge. Un tour on-the-road profondamente emozionante, che nessuna parola potrà mai davvero descrivere.


Rientro sulla terra ferma con il traghetto, mente all’andata ho attraversato il ponte che collega l’isola alla località di Kyle of Lochalsh. Ad accompagnarmi, il sole brillante del tardo pomeriggio che gioca con le nuvole, creando riflessi d’autore sull’Atlantico.

Passando da Kyle of Lochalsh, riesco a vedere il trenino a vapore di Harry Potter e, a Glenfinnan, il viadotto che compare nel film. Oltre alle rive su cui è stata ricostruita la scuola di Hogwarts! Ma Glenfinnan non è solo uno dei posti dove vedere le location di Harry Potter in Scozia. Per chi come me ha il pallino della storia giacobita, questo è il luogo in cui Carlo Edoardo Stuart sbarcò nel 1745, chiamando a a raccolta i capi dei clan, affinché sostenessero la sua rivolta per spodestare il Sovrano degli Hannover.
Qui iniziò l’ascesa e la discesa, di quello che fu il sogno giacobita. Infatti nella piana di Glenfinnan, si erge in tutta la su desolata solitudine il Monumento agli Highlanders. Sia come ricordo dell’evento, che in memoria di tutte le persone rimaste uccise a Culloden. In questo momento, poi, con il tramonto sul Loch Shiel, la sensazione di struggente sogno infranto, è ancora più profonda.

Il mio hotel è a Fort William, proprio davanti al Ben Nevis la montagna più alta delle Isole Britanniche. Osservo questa vetta emozionata e commossa. È come se il suo fosse un saluto, una carezza da parte della Scozia, dato che da mesi mi dicono che non si vedeva in modo così limpido.
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Itinerario in Scozia: cosa vedere.
L’ultima giornata di visite nelle Highlands scozzesi, inizia con un on-the-road nella Valle di Glen Coe. Questa vallata ricoperta di un sofficissimo manto verde, intervallata da rocce, erica e ruscelli, è uno spettacolo che potrebbe far perdere la ragione.
Ci sono alcuni tratti che mi lasciano completamente attonita. Prima di tutto perché la torba e gli specchi d’acqua che costellano la brughiera, mi ricordano tantissimo il Connemara. Seconda cosa perché non mi stupirei di veder sbucare all’improvviso… il mastino dei Baskerville! Per chi ama Sherlock Holmes, è naturale ritrovare le atmosfere del romanzo: è l’ambientazione perfetta.

Quando raggiungo il Castello di Inveraray, la pioggia sta ormai scrosciando forte. Peccato, avrei tanto voluto passeggiare nei giardini, che sono un esempio sublime di architettura naturalistica! Eppure. il cupo tempo esterno, rende ancora più intensa la visita guidata di quella che, ancora oggi, è la residenza privata del Duca di Argyll, capo clan dei Campbell. Essendo da sempre gli Argyll fedeli alla Corona Britannica e avendo combattuto a fianco di Cumberland nell’ultima rivolta giacobita, il clan dei Campbell non si è estinto dopo Culloden. E si possono vedere anche tante immagini recenti, delle varie Adunanze. Per pranzo vado in paese e faccio anche una breve camminata sul viale principale. Delizioso con i cottages a schiera, in calce bianca e i negozi piccoli e caratteristici.

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Cosa vedere a Glasgow in poche ore.
Lascio lentamente le Highlands per raggiungere Glasgow, ultima tappa del mio tour on-the-road in Scozia. Dormirò qui stanotte e avrò a disposizione il pomeriggio e domani mattina, per approcciarmi alla città. Inizio con la visita alla Burrell Cllection e una sosta fotografica nei pressi della Cattedrale, ormai chiusa.
Dopo cena esco a fare quattro passi, visto che ha finalmente smesso di piovere. Arrivo in Buchanan Street, cuore vivace della città, con tanti locali e negozi. Mi spingo fino a George Square e termino serata in un pub dove, per mia immensa gioia, suonano anche musica irlandese! Prima di rientrare in hotel mi imbatto, per puro caso, sul set dell’ultimo “Fast and Furious”. Stanno girando una scena di inseguimento, su uno dei moderni viali di Glasgow, anche se nel film verrà fatta passare per Londra.
Trascorro l’ultima mattina a Glasgow nella vitalità prorompente di Buchannan Street. Tutti i negozi sono aperti, perciò ne approfitto per entrare e fare piccoli acquisti. In men che non si dica, è ora di tornare a Edimburgo per salire in aereo e tornare in Italia.
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La Scozia ha un suono. Quello delle voci allegre del suo popolo, che trova sempre una scusa per fermarsi a scambiare due parole con un forestiero. Il sound della pioggia che batte impetuosa su monumenti, viali, lande desolate. O sui loch, facendoli increspare. Una musica che spesso, diciamolo, ti stressa infinitamente per la sua ostinazione!
In Scozia risuonano le note del vento che si insinua fra le crepe delle vecchie residenze, portando con sé antiche leggende. La sonorità struggente delle cornamuse, si mischia allo sciabordare dei ruscelli e allo scroscio cascate. Mentre il ritmo del gaelico, antica e fiera lingua delle Highlands, cerca di riprendere il proprio posto dopo essere stata strappata dalle gole di chi la parlava. Una voce ridata solo dopo secoli di silenzio.
Il suono della Scozia, è la storia di un popolo vessato da secoli di angherie. Piegato ma mai spezzato. Un popolo che con orgoglio si è rimesso in piedi e ha ripreso a piene mani, se non l’indipendenza, almeno le proprie tradizioni ridando voce al passato… This is the sound of Scotland.
Itinerario davvero interessante 😀 (peccato per la guida, mi dicono che ha “proprio fatto bene il suo lavoro”).
Come stavamo dicendo su twitter alcuni dei luoghi visitati li abbiamo in comune, ed è davvero bello rivedere i paesaggi che ho amato anche io attraverso i tuoi scatti. Mentre io mi sono spinta più a nord, voi avete visto però un paio di castelli, Culloden e piccoli villaggi che mi sarebbe tanto piaciuto poter visitare.
Ho la scusa per tornare in Scozia insomma ahah
Siamo in due ad avere la scusa per farlo, Stefania!!! Io alle Orcadi penso di continuo, non riesco a togliermi dalla mente un tour in quei luoghi selvaggi e ricchi di paesaggi. Soprattutto non riesco a togliermi dalla mente la voglia di tornare autonomamente, riprendendomi tutto quello che mi è venuto a mancare in otto giorni di viaggio.
Devo dire che alla fine è stato un tour abbastanza ricco, in linea con i miei gusti. Soprattutto sono stata davvero felice di riuscire a visitare Culloden, ma non riesco a togliermi l’idea di tornare in Scozia e vederla “a modo mio”!
Grazie per essere passata!
Claudia B.
Inutile dire che quando si parla di Scozia mi vengno sempre le lacrime agli occhi 🙂
Bellissimo viaggio!
Grazie Beatrice! Anche io tendo a commuovermi, un pò come quando parlo dell’Irlanda!
Ho un solo grande desiderio: tornare per vedere in maniera più approfondita la Scozia, per farla “mia” in maniera totale, senza limitazioni.
Grazie per essere passata!!!
Claudia B.
Sei una grande entusiasta dei viaggi…. Vuoi assaporare tutto e perdere il minimo indispensabile…. La conferma inconfutabile è data dal fatto che ti piace viaggiare perfino in moto….. Il tuo entusiasmo traspare anche nel tuo modo di descrivere le cose, i paesaggi, i particolari….Sei una perfezionista e scrivi molto bene…. Continua su questa strada… A me piace viaggiare, ma sono anche un pò più… pigro di te ed insofferente del cattivo tempo….. Forse è l'età….Nel leggere il tuo resoconto ho rinverdito i ricordi della Scozia, l'erica, gli arcobaleni, la Valle di Glen Cloe, i ruscelletti dall'acqua color coca-cola, le mucche con la zazzera….. Ti saluto e ti auguro( naturalmente) buon viaggio per altre numerose mete….
Grazie mille Gianfranco! Le tue parole sono importantissime per me. Come ho avuto modo di dire anche ad altre persone, che hanno commentato i miei post su FB, sentire questi pareri mi ripaga tantissimo e mi rende orgogliosa…. Ma, soprattutto, mi dà la certezza che il senso del mio blog arriva a chi lo legge. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!