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Trasferirsi in Irlanda per fare la guida turistica: la storia di Irene

Trasferirsi in Irlanda per fare la guida turistica: la storia di Irene

Dopo alcuni mesi, torna la mia rubrica “Tè caldo e chiacchiere di viaggio”, con un argomento ed una destinazione, che mi stanno particolarmente a cuore. Ospite del salotto virtuale di Voce del Verbo Partire, infatti, è Irene, che ci racconterà cosa significa trasferirsi in Irlanda per fare la guida turistica. E non posso pensare ad una persona più adatta, per affrontare questo argomento.

Di Irene vi ho già parlato diverse volte, sul blog. Recentemente, abbiamo collaborato con lei come rappresentante di “Guide in Umbria”, durante una splendida visita guidata di Perugia (ne ho scritto qui). Ma il nostro incontro risale al 2011, quando si occupò del viaggio in Irlanda, che scegliemmo di fare attraverso un tour guidato (qui il diario di viaggio).

Chiamatelo destino, culo fortuna, concatenarsi positivo di eventi, fatto sta che la magia di quel viaggio sull’Isola di Smeraldo, l’abbiamo assorbita anche grazie all’incredibile preparazione di Irene. O, mi permetto di dire, grazie all’amore incondizionato che nutre per l’Irlanda, unito ad una innata capacità di farla percepire alle persone.

Irene è la sola guida, che ha saputo farci vivere una terra attraverso le sue sonorità, le leggende, le soste improvvise e non programmate. Lei ci ha lasciato immergere con i piedi nella torba nell’atmosfera irlandese, raccontandoci storie e aneddoti, mostrandoci volti e pub, facendoci assaggiare piatti e lasciandoci senza fiato per le risate, col suo modo di raccontare proverbi e curiosità sugli irlandesi.

Irene è riuscita far piangere uomini grandi e grossi, questo lo ricordo bene, mentre attraversavamo il Connemara, accompagnati dalle musiche tipiche della regione e da soste fotografiche improvvise, quanto sensoriali.

Ecco perché penso che sia una delle persone più accreditate per parlare non solo dell’Irlanda, ma anche di cosa significa trasferirsi in Irlanda per fare la guida turistica. Da diversi anni, infatti, Irene prepara la valigia, lascia la propria casa e, determinata come non mai, parte alla volta dell’Irlanda per trascorrervi l’estate lavorando come guida.

Oggi ho il piacere di ospitarla nella rubrica “Tè caldo e chiacchiere di viaggio” e, se ce ne sarà l’occasione, Irene ci racconterà qualcosa anche nelle settimane a venire, per farci scoprire maggiori dettagli sul suo lavoro di guida all’estero e sull’Irlanda. Non possiamo prometterlo, dato che l’impegno è totale e quotidiano, ma se fosse possibile io sarò felicissima di ascoltare l’Irlanda, da chi la ama alla follia e la vive ogni giorno. E di condividerla con tutti voi sul blog.

Nel frattempo però, visto che Irene ha appena vinto il concorso letterario “Racconti nella Rete”, promosso da “LuccAutori”, con un racconto geniale dal titolo “La Guida”, vi lascio il link diretto alla sua opera (qui). Anche se dopo averlo letto, ho temuto di aver in qualche modo contribuito alla scelta del tema…

Quella della scrittura, è una passione che Irene condivide anche sul blog “La Banchina del Ghiaccio”, dove è coautrice insieme allo scrittore e a sua volta guida turistica, David Landi.

La chiacchierata virtuale su cui è strutturata la rubrica “Tè caldo e chiacchiere di viaggio”, subirà un piccolo cambiamento in questa occasione. Non ci sarà il mio intervento come al solito, perché desidero lasciare completamente la parola ad Irene, affinché possa raccontarci come ha avuto inizio l’avventura che l’ha portata a trasferirsi in Irlanda, per fare la guida turistica.

Io mi limito a versare del tè freddo con tanti cubetti di ghiaccio, nei nostri bicchieri, ascoltando le parole di chi l’Irlanda la ama e la conosce da sempre

∞♦∞

Trasferirsi in Irlanda per fare la guida turistica? Sogno e realtà, nella vita di Irene.

Ireland, I’m coming

Il countdown è stato pressoché infinito ma ormai ci siamo. Anche quest’anno la mia fedelissima Irlanda mi aspetta, poche ore e ci saluteremo dall’aereo. Sì, io la saluto, quando arrivo e quando riparto e vi assicuro che lei risponde, e che il vicino di aereo pensa che io sia pazza perché piango.

Succede fin dalla prima volta che sono ripartita, erano i primi giorni di settembre del 2000 e nel taxi Bono cantava “It’s a beautiful day”. Circa 10 anni dopo me ne stavo seduta allo scritto dell’esame per accompagnatori turistici, a cui avevo deciso di iscrivermi solo per raggiungere la mia “Isola di Smeraldo” anche per lavoro e, uno dei commissari, tira fuori dalla busta il paese europeo estratto per lo scritto… vi lascio indovinare e immaginare quel “Sì!”, che deve aver risuonato in tutta l’aula.

Oggi sono orgogliosa di dire che, da sette anni, l’Irlanda diventa il mio ufficio estivo. Insieme a Claudia ho deciso di raccontarvi la mia Irlanda, da un punto di vista inedito per Voce del Verbo Partire, che è quello della guida, uno di quei bellissimi mestieri in cui il viaggio è incluso nella soddisfazione.

È da questa emozione che in queste ore non mi ha fatto chiudere occhio, che vorrei iniziare a raccontarvi della mia isola di Erin. Perché, da quando questa storia è iniziata, non ho fatto altro che raccogliere le prove che esiste un “Mal d’Irlanda” pericolosissimo e irreversibile. E io ho il grande onore di partire con una missione ben precisa: contagiare il maggior numero di persone possibile, quei poveri inconsapevoli turisti che avranno la loro magari anelatissima vacanza, animata e gestita dalla sottoscritta. Claudia ne sa qualcosa.

E, un po’ come se vi portassi con me, vorrei rispondere in questo post alla domanda che tutti mi fanno, quando tiro fuori dal mio cilindro l’argomento: ma perché l’Irlanda? Già…ma dico io, l’amore vero si spiega con una serie di motivi? No, per cui chiedo perdono e ci provo comunque.

In realtà vorrei solo prendere questa lista, frullarla e servirvela fresca: la gente, la musica, i pub, gli odori di Dublino, il verde sterminato, la spiaggia bianca che non ti aspetti, il divieto di sobrietà che sembra quasi imposto da regole non scritte. Dimenticavo: una pecora, dai, almeno una. Se vi bevete questo frullato una volta, poi non potrete più farne a meno.

E allora, potrete decidere voi come esplorarla la vostra Irlanda (vostra, perché a quel punto inizierà a salutarvi!). Io l’ho vista in tutti i modi: in sella alla bicicletta, dentro a una macchina affittata col brivido della precedenza sbagliata, da un ostello, da un albergo, da un Airbnb, dai miei occhi e da quelli dei turisti a cui cerco di prestare il mio sguardo.

E la risposta è che una soluzione giusta non c’è, il bello dell’Irlanda è che si adatta a voi. Un tour guidato è un’ottima soluzione se l’avventura non fa per voi, la guida a sinistra vi terrorizza e l’inglese non era la vostra materia preferita. La scelta è vastissima, ed è una naturale conseguenza del boom turistico degli ultimi anni.

Se siete più avventurosi, cancellate la nostra idea tutta italiana di ostello e viaggiate grazie a queste strutture che, in molti casi, in Irlanda non hanno niente da invidiare a un B&B.

Se cercate il compromesso tra il viaggio “coccolato” e quello indipendente, la rete di trasporti locali vi permette di arrivare un po’ ovunque e, nelle maggiori località, trovate un’ampia scelta di tour organizzati di uno o due giorni.

Dove andare? Godetevi l’allegro caos di Dublino per due giorni, e poi salpate per…ovunque purché sia lungo la costa. Non potrete dire di aver visto l’Irlanda, se non avrete avuto negli occhi il suo verde e il suo blu contemporaneamente. E non potrete dire di essere stati in Irlanda se, nel villaggio più sperduto, non sarete entrati in un pub per scoprirlo misteriosamente popolato.

L’altro dilemma di chi sta pensando a questa meta, è sempre la pioggia. Anche in questo caso il mio consiglio è una bella “terapia d’urto di meteo irlandese”: dopo 48 ore scarse, vi accorgerete che il tempo è talmente variabile che già non rientra più nelle vostre preoccupazioni. E, se iniziate a togliervi le preoccupazioni…attenzione, questo è il primo sintomo di “Mal d’Irlanda”!

Ci vediamo in Irlanda!

Irene Cangi, per Voce del Verbo Partire

∞♦∞

Per rispondere alla frase di Irene: si, io lo so. Sono consapevole di cosa significa venir infettati dal “Mal d’Irlanda”, durante un viaggio gestito da lei. Ci sarà un motivo se, dal 2011 ad oggi, non posso vedere un film ambientato in Irlanda, senza piangere come un vitello? Se le sonorità irlandesi mi fanno venire un nodo allo stomaco che, in caso di dieta, permetterebbe di ottenere grandi risultati?

Ricordi. Emozioni. La consapevolezza della verità, nelle parole di Irene. Credo di aver smesso di pensare che l’ombrello fosse una buona soluzione in caso di pioggia, dopo il primo acquazzone preso a Dublino, durante la nostra “due giorni di scoperta” nella capitale. Molto meglio un pub.

E sono certa di aver scoperto la vera essenza dell’Irlanda quando, a Letterkenny, percorrendo la via principale deserta, ho dovuto fare a spallate per entratre in uno dei pub, dove credo di aver trovato anche universi paralleli, pronti a sorbirsi una Guinness.

Aggiungo solo una piccola curiosità. Sapete da quale archivio proviene, la copertina di questa rubrica? Dalle 1200 foto che ho scattato in Irlanda.

 

In particolare, il delizioso tè con scones, panna e marmellata che vedete nell’immagine, l’abbiamo gustato ad Ashford Castle. Irene, in quell’occasione, era seduta al nostro tavolo e ricordo che mi insegnò un metodo golosissimo, in cui gustare al meglio i tre ingredienti. Insomma, era destino che diventasse a sua volta protagonista del salotto virtuale di Voce del Verbo Partire! E voi potreste essere i prossimi. Leggete questo breve post, per scoprire come fare!

Claudia B.

#tècaldoechiacchierediviaggio

16 commenti

  1. Ah! Il mal d’Irlanda me lo ricordo benissimo. Con testardaggine assoluta, ed un coraggio che non immaginavo sono partita per un’esperienza come ragazza alla pari. Ci sono rimasta un anno e mi sono innamorata di questi paesaggi mozzafiato, gli irlandesi cordiali e allegri, i pub, l’Irlanda in generale. Grazie Irene, hai descritto con l’idea del frullato le sensazioni inspiegabili che ho provato anch’io.

  2. Basta Claudia, ho deciso, adesso disdico tutto il viaggio in Ungheria e prenoto per l’Irlanda! 🙂 Scherzi a parte, è da un po’ che sogno un bell’on the road in quella nazione, e adesso che me l’hai fatta scoprire mi affiderei di sicuro anch’io alla guida di Irene!

    1. Capisco il richiamo che suscita l’Isola di Smeraldo 🙂 L’Irlanda ha la capacità di attirare con forza le persone, anche solo leggendone. La sua magia, inizia dalle parole di chi ci è stato. Io che l’ho scoperta tramite Irene, posso dirti che ne ho assaporato ogni angolo, vuoi per come l’Irlanda arrivava a me, ma anche per il modo in cui Irene me l’ha presentata.
      PS: anche l’Ungheria è una meta straordinaria, la amerai 😉
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  3. Roberta

    Come ti ho detto su Twitter, sfondi una porta aperta! Io amo l’Irlanda. Sì, la amo anche se non ci sono mai stata. A testimonianza di ciò, ho dei giornali in casa, mentre aspetto il fatidico giorno che, chissà perché, rimando ormai da anni… Mi ispira per la letteratura, per l’università, perché sì. E ora che mi hai fatto leggere questa bellissima intervista, devo comprare il biglietto!!! <3

    1. E’ tutto nella norma Roberta! L’Irlanda inizia ad insinuarsi poco a poco sotto pelle, dapprima attraverso i racconti delle persone che ci sono state, che ci vivono, che ci lavorano. E, ad un certo punto, ti accorgi che non pensi ad altro! Foto, guide, articoli, blog, tutto quello che ti capita sottomano, a tema Irlanda, deve essere tuo! E’ successo anche a me, quindi tranquilla 😉 In pratica sei sulla buona strada per “lasciarti infettare”. E, una volta che ci sarai stata, mi dirai se non avevo ragione 🙂
      Un abbraccio,
      Claudia B.

  4. Ahhh ma allora Irene è lei, la famosa guida che vi ha accompagnato anche in Umbria e della quale ci hai parlato così bene! <3 E' un piacere conoscerla anche solo attraverso questa chiacchierata fantastica sull'Irlanda e sulla sua grande passione. Traspare lettera dopo lettera l'amore per questa terra che incuriosisce tantissimo anche noi…
    Ci fa piacere sapere che è possibile muoversi in libertà anche senza l'obbligo di dover noleggiare un automobile, che la rete dei trasporti è buona e che vi sono molti tour organizzati di qualche giorno che ti portano alla scoperta dei siti più importanti.
    Ci piacerebbe poterla conoscere di persona un giorno!
    Grande Claudia e grande Irene! <3

    1. Ma grazie a voi ragazzi, per i complimenti e per aver viaggiato virtualmente con noi, in attesa di quando andrete in Irlanda, per farvi contagiare dal morbo verde 😉
      Ebbene si, lei è proprio “Quella Irene” 🙂 L’Irene che ci ha portati per mano attraverso l’Isola di Smeraldo, che ha fatto (ri)scoprire Perugia. L’Irene che, dopo essere stata troppo brava, per cui nessuna guida poteva reggere quel confronto, ci ha in qualche modo spinti a non far più viaggi organizzati. A meno che non ci fosse lei come referente… Davvero eh, questa non è una battuta.
      Comunque tranquilli ragazzi, per girare l’Irlanda con i mezzi non ci sono problemi, è servita molto bene. Magari non sarete liberi totalmente, come avviene con l’auto a noleggio, ma i bus passano spessissimo, per cui impossibile restare a piedi. Poi, per ogni domanda o dubbio, Irene potrà certamente rispondervi, quando sarà il momento 🙂
      Un bacione,
      Claudia B.

  5. Grazie Claudia per avermi fatto conoscere Irene, seppur virtualmente. Il suo amore per l’Irlanda è contagioso attraverso lo schermo, figuriamoci di persona! Non ho mai pensato a una guida quando sono stata in Irlanda, ma credo che sia un’ottima opportunità per scoprire certi posti che diversamente non avresti occasione di vedere.
    Irene, complimenti anche per il tuo racconto!

    1. Quel racconto è geniale, secondo me 🙂 Devo dire che Irene è una di quelle persone che sanno sempre stupirti. Perché anche nel suo modo di far conoscere l’Irlanda, a chi si affida a lei come guida, ha un approccio particolare, molto umano e personale. In fondo va bene visitare i siti storici, i luoghi più famosi, i castelli…ma vogliamo parlare di tutto quello che l’Irlanda nasconde “dietro l’angolo”? Ecco, Irene ti ci porta in quell’angolo, oltretutto a ritmo di musica!
      Grazie per essere passata Silvia,
      Claudia B.

  6. Stamping the World

    Ho adorato l’Irlanda, vorrei tanto tornarci ed esplorarla meglio, questa volta magari seguendo i consigli di Irene.
    Poi, chissà, ci si potrebbe trovare tutti davanti ad una pinta in un pub! ?

    1. Appena letto il tuo commento Stefania, il mio cuore ha urlato di gioia! Quanto mi piacerebbe poter bere una pinta di Guinness con voi… soprattutto in Irlanda, perché lì ha un sapore unico ?
      Quando tornerai, se dovessi avere bisogno di qualche dritta, sono certa che Irene sarà più che pronta a darti consigli!
      A presto,
      Claudia B.

  7. L'OrsaNelCarro

    Ah Claudia lei è la Irene di cui parlavi?! Piacere di conoscerti Irene, spero un giorno di fare la tua conoscenza Live sull’isola smeraldo! E complimenti per il concorso letterario, davvero geniale soprattutto il finale! 😉
    Alcuni mesi fa avevamo pensato di venire a Dublino per vedere gli U2 in casa, in occasione del The Joshua Tree Tour 2017 ma siamo partiti troppo tardi…sold out già da mesi prima! Peccato, sarebbe stato un bel colpaccio come viaggio! Complimenti ancora per la vita invidiabile che fai (si, dall’esterno è mooolto invidiabile) e complimenti a Claudia per avercela raccontata!
    A presto :**

    PS: Il mal d’Irlanda si contrae immergendo i piedi nella torba? 😛
    PPS: Clà, Freddo! Il tè, FREDDO! 😉 Altrimenti altro che mal d’Irlanda! 😀

    1. Giuro che ho usato tè freddo! Con cubetti di ghiaccio triangolari (una precisazione necessaria). Non avrei mai voluto cuocere Irene a fuoco lento, con aromi di tè verde ?!
      Ebbene sì, lei è la famosa Irene che cito sempre, tra Irlanda ed Umbria, resta il mio punto fisso. Nel frattempo rispondo io per lei, poi questa sera le farò leggere i commenti. In ogni caso grazie per i complimenti Dani.
      Ma ora parliamo di Bono: che peccato aver perso i biglietti! In un solo colpo avresti sentito gi U2, visto Dublino, fatto il bagno nella Guinness…e io avrei poi letto il tuo resoconto di viaggio. Veramente un grosso peccato ?
      PS: quella della torba è una storia romantica. Ci sono finita dentro due volte (perché la prima non avevo capito bene). Praticamente #ciaone scarpe…
      Buona giornata Dani!
      Claudia B.

  8. Che bellissima storia!! Irene, sei da prendere come esempio. Ammiro davvero quello che fai e il tuo amore per l’Irlanda (che ancora non ho mai visitato) traspare chiaramente anche per iscritto. Posso solo immaginare quanto dev’essere speciale averti come guida. E conosco bene la sensazione del salutare una terra all’arrivo e alla partenza. Mi succede sempre con la Repubblica Ceca, e dallo scorso anno anche con la Scozia. Complimenti di cuore, hai tutta la mia ammirazione!
    Claudia, il tè caldo non ce l’ho fatta a berlo, ma le chiacchiere le ho apprezzate particolarmente :*

    1. Sul tè caldo ho dovuto arrendermi anche io…per non uccidere i miei ospiti, opto per un fresco infuso fruttato. Il tè lo riesumo a settembre inoltrato 😉
      Sono felice che ti sia piaciuto questo post Celeste, per me è stato un piacere riceverlo, leggerlo, strutturarlo. Tanto da aver completamente cambiato il modo di presentare la rubrica, perché ciò che ha raccontato Irene andava proposto così, senza mutamenti 🙂
      Quando si ama tanto una terra, come tu ami la Repubblica Ceca ed Irene l’Irlanda, penso venga spontaneo salutarla come fosse una cara, vecchia amica. Alla fine si instaura un rapporto davvero speciale e unico, molto umano. Irene ha anche tutta la mia di ammirazione, perché certe scelte sono coraggiose, e vanno davvero oltre il solo piacere di vivere in un luogo che ci piace.
      Un abbraccio Celeste!
      Claudia B.

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