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Trekking a Sasso Simone nei dintorni di Carpegna: come arrivare a Città del Sole

Trekking a Sasso Simone nei dintorni di Carpegna: come arrivare a Città del Sole

Nella mia terra ci sono luoghi leggendari come la mitica Rocca di Maioletto o il massiccio di Sasso Simone, dove ho recentemente fatto trekking alla ricerca di Città del Sole. Proprio sulla piatta sommità dell’iconico blocco calcareo, infatti, sorgeva la cittadella militare di Cosimo de’ Medici, di cui pare essere scomparsa ogni traccia. O, forse, non è così?

In questo articolo vi lascio tutte le informazioni pratiche per fare un epico trekking nei dintorni di Carpegna, a cavallo tra Marche, Romagna e Valtiberina Toscana. Un’escursione da fare anche partendo da Rimini, dato che il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello si trova a meno di un’ora e mezza dalla Riviera. Oltre alla possibilità di passare una giornata a stretto contatto con una natura intatta, preparatevi ad ascoltare la storia dimenticata del visionario Cosimo…

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Dove si trova il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello.

Siamo nel cuore del Montefeltro, sul Passo della Cantoniera, ad appena 6 km da Carpegna. 4791 ettari di bellezza semi-selvaggia, racchiusi tra Romagna, Marche e Toscana. Sì toccano, quindi, le province di Rimini, Pesaro-Urbino, Arezzo: non a caso la località venne scelta dal Signore di Firenze, per controllare i territori di confine e garantire la sicurezza del Granducato di Toscana.

Per fare trekking sul Sasso Simone vi consiglio di parcheggiare al Passo della Cantoniera, nei piazzali davanti al “Ristorante Il Mandriano”. Se non ci sono posti, proseguite verso la limitrofa area di sosta del “Carpegna Adventure Park”, da cui prende il via il percorso di collegamento al sentiero per Sasso Simone. Se volete arrivare direttamente davanti al sentiero ufficiale, parcheggiate lungo la SP84. Ecco i link di Maps:

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Trekking a Sasso Simone: la guida definitiva.

Come arrivare al sentiero che porta a Sasso Simone.

Ho fatto due volte il trekking a Sasso Simone e, in entrambi i casi, ho scelto l’opzione più lunga (appena 10 minuti in più!), parcheggiando al Passo della Cantoniera, prima, e al Parco Avventura, poi. Vi spiego meglio.

Al Passo della Cantoniera, davanti al “Ristorante Il Mandriano”, è già presente la segnaletica per Sasso Simone e Simoncello. Percorrendo in un paio di minuti la stradina asfaltata, si raggiunge il “Carpegna Adventure Park”, dove ci sono anche un grande chiosco e dei bagni pubblici, di fronte ai quali inizia il sentiero. Si scende costeggiando il “Fantabosco” e, dopo nemmeno 10 minuti di passeggiata, che prevede un brevissimo tratto con relativo attraversamento della SP84, parte il cammino ufficiale.

TREKKING A SASSO SIMONE, COME ARRIVARE A CITTà DEL SOLE

Come’è il trekking a Sasso Simone e Simoncello?

Tutta la prima parte dell’escursione è un facilissimo e tranquillo falso piano immerso nella foresta. La cartellonistica CAI è molto precisa, in ogni caso seguite sempre le indicazioni per “Sella dei Sassi – Sasso Simone – Simoncello”. Ad un certo punto sotto la voce Sasso Simone, troverete la dicitura “strada dei calanchi”, che vi suggerisco di scegliere in quanto si tratta del sentiero più suggestivo e panoramico.

Una volta passata la “Banditella” e raggiunta la “Sella dei Sassi”, siete esattamente tra il Simone e il Simoncello. Andando dritto, si prosegue per Sasso Simone, girando a destra c’è un sentierino poco battuto, sempre avvolto dal bosco, che permette di arrivare fino al selvaggio Sasso Simoncello. Una deviazione che consiglio caldamente perché, salendo attentamente sul Simoncello, si ammira una visuale pazzesca su Sasso Simone e sulla faggeta.

A causa del tracciato stretto, l’ascesa va affrontata con grande attenzione e aiutandosi con le corde. Non è nulla di difficile o impossibile, ad esempio io ci sono riuscita pur soffrendo di vertigini. Ma certo non è da prendere alla leggera. Proprio per la questione vertigini, mi sono fermata alla prima “terrazza rocciosa” del Simoncello, per quanto ce ne sia una seconda con panorama a 360°.

SENTIERO PER TREKKING A SASSO SIMONE

Si può salire su Sasso Simone?

Tornando alla “Sella dei Sassi”, proseguite il trekking a Sasso Simone seguendo le indicazioni CAI. Dopo una piacevole passeggiata nel sottobosco, perlopiù in discesa, si arriva su un tracciato all’aperto. Seguitelo fino ai calanchi, facendo attenzione ad un cartello CAI lasciato a ridosso di un sentiero ormai crollato (e senza nessuna protezione) che può trarre in inganno. Prestate un occhio di riguardo a questo punto, soprattutto se avete bimbi al seguito. Dovete restare sempre sulla stradina bianca panoramica, che vi porta al cospetto della grande frana.

DOVE FARE ATTENZIONE DURANTE TREKKING A SASSO SIMONE
Fate attenzione a questo punto!

Da qui, inizia l’avventurosa e divertente ascesa a Sasso Simone. Non ci sono particolari difficoltà e, a parte dirvi di prestare attenzione per salire e scendere da rocce e sassi, non ho nulla da segnalare. Tranne l’altissimo rischio di bellezza: da qui la visuale sul massiccio e sulle cime delle Marche, è spettacolare! Una volta arrivati al grande faggio in cima alla salita, potete fare una sosta sulla prateria, prima di percorrere gli ultimi 20 minuti di cammino, lungo la mulattiera ben segnalata che conduce al Sasso Simone. L’unica sostanziale traccia, della città perduta di Cosimo de’ Medici.

L’accesso è consentito, abbiate l’accortezza di richiudere i cancelli dopo il passaggio, per evitare che gli animali al pascolo fuggano.

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Città del Sole, la cittadella perduta di Cosimo de’ Medici.

Esplorare Sasso Simone ha un profondo impatto sulla fantasia. Amo i luoghi abbandonati, cerco di visitarne appena possibile (compatibilmente con l’accessibilità al pubblico) ma, davanti alla leggenda storica di Città del Sole, ho provato un discreto senso di soggezione. E, cielo, quanto stupore! In fondo parliamo del progetto utopico di un personaggio del Calibro di Cosimo I…

Com’è possibile che su Sasso Simone sorgesse una città-fortezza? Ciò che oggi per noi è patrimonio naturalistico d’eccellenza, attorno alla metà del XV secolo era una postazione militare strategica. Non a caso, già Malatesta Novello iniziò la costruzione di un insediamento, mai terminato a causa dell’eterna lotta con Federico da Montefeltro.

Quando Cosimo I ottenne dal Papa la Podesteria di Sestino, riprese in mano quel progetto posando la prima pietra di Città del Sole nel 1566, in una posizione fondamentale per controllare i confini del Granducato di Toscana. Ci credeva davvero, Cosimo. Tanto che vi insediò una guarnigione di militari e qualche centinaio di civili, facendovi trasferire anche tutti gli uffici pubblici in quanto Capoluogo del Capitanato di Giustizia del Sasso di Simone. Era il 1575…

INFORMAZIONI TREKKING A SASSO SIMONE

Ma dovette fare i conti con la realtà: siamo a più di 1200 metri di altezza, in un’area in cui il clima è tutt’oggi poco clemente. Le difficili condizioni di vita, il meteo come nemico, il malcontento di chi risiedeva nella fortezza o doveva raggiungerla per la presenza degli uffici pubblici, posero fine al progetto di Cosimo. Tanto che, nel 1673, la cittadella venne definitivamente abbandonata e consegnata all’oblio.

Eppure, facendo un trekking al Sasso di Simone, è possibile riportare alla ribalta il passato. Con lentezza e attenzione, in modo da non spaventare le antiche voci che desiderano narrare la propria storia e non soffocare le ombre gentili. Senza lasciare tracce che possano soffocare le poche vestigia rimaste, di un sogno storico.

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Informazioni pratiche.

  • Non ci sono fontanelle e punti di sosta lungo il percorso, quindi fate rifornimento di acqua e cibo prima di partire. Tra le opzioni, il chiosco del “Carpegna Adventure Park”, i supermercati nel paese di Carpegna (aperti anche la domenica mattina), il “Ristorante Il Mandriano” con sfiziosi panini e pizzette, torte e focacce da portare con sé, oltre ad essere un posto perfetto dove cenare dopo il trekking a Sasso Simone. Un altro indirizzo utile in tal senso, è la “Locanda Il Torrione”.
  • I bagni pubblici sono presenti nello spiazzo davanti al “Carpegna Adventure Park”.
  • Le scarpe da trekking sono fondamentali.
  • Il percorso non è assolutamente difficile, serve comunque una certa attitudine al cammino. Ho visto sul sentiero persone di ogni età, famiglie con bambini, escursionisti col proprio cane: l’importante è prestare sempre attenzione, soprattutto nel punto a ridosso dei calanchi, che vi ho segnalato sopra.

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Cosa vedere nei dintorni del Parco di Sasso Simone e Simoncello.

Ecco qualche suggerimento, con i link di approfondimento ai miei articoli sul blog:

Claudia B.