Si, noi siamo una di quelle coppie. Una di quelle che non sentirete mai pronunciare frasi di gioia comuni, per la scelta di un viaggio. Il duo in cui si litigherà sempre ferocemente, a causa della mia sindrome di wanderlust. La coppia che non vedrete mano nella mano davanti ad uno schermo, emozionata per aver appena cliccato “prenota” su un volo intercontinentale. Eppure, che ci crediate o meno, viaggiare in coppia è quanto facciamo attivamente dal 2002! Urlando e sbraitando, ma senza perdere un colpo.
Oh, sia chiaro: non vi ho mai detto che state leggendo il blog di gente normale. Quindi accettate le nostre stranezze, come fossero balsamo per la vostra sete di gossip! Ogni tanto, ormai dovreste saperlo, mi piace proporvi articoli in cui svelo piccole verità sulla nostra vita privata. In questo caso particolare, vorrei anche provare a dare una speranza e qualche suggerimento, a tutte le coppie come noi, dove la passione per il viaggio appartiene solo al 50% della squadra. Perché se è vero che io, grazie al mio carattere simile ad una “ruspa sorda”, riesco comunque a perseguire il mio obiettivo, per tantissimi viaggiare in coppia è solo un miraggio. Proprio a causa delle reticenze di uno dei due.
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Viaggiare in coppia: quando una passione diventa motivo di litigio.
La scena si svolge in un bel soggiorno, di una non meglio precisata località italiana, dispersa tra le campagne della Valmarecchia. Una musica dolce invade l’ambiente. Cuori e fiori cospargono l’aere (ma come cacchio sono poetica!). Lei, una simpaticissima e sorridente GIOVANE ragazza, cinguetta e sfarfalla in giro per casa. Lui, acido come il limone andato a male e sempre musone, sta facendo ciò che gli riesce meglio: dare una forma al divano.
LEI -Dani, a Gennaio quando rientri, fatti dare subito i turni di ferie e reperibilità. Sai che iniziano le offerte e devo prenotare il volo.
LUI -Mh, sicuro. Come no.
LEI, FINGENDOSI SORDA -Faremo un viaggio bellissimo, vedrai cosa ti organizzo!
LUI, STESSA ESPRESSIONE -Facciamo che stiamo a casina!
A quel punto la musica cessa e i cuori migrano. Lei smette di svolazzare. Smette di ridere. Si trasforma in un Pokémon trasfigurato dalla rabbia e, con una voce che somiglia a quella del Tirannosauro Rex col ciclo mestruale, inizia a sputare fuoco dalle gengive.
Magari a voi la situazione potrà anche sembrare divertente. O esagerata. La verità è che questo è quanto avviene abitualmente a casa nostra. Questo è ciò che siamo. Sin dal primo viaggio. Ma allora mancava il divano “da formare”. So che è difficile da capire, soprattutto per quelle coppie in perfetta sintonia, che organizzano insieme itinerari e scelgono destinazioni. Ma per tanti, viaggiare in coppia costituisce una reale fonte di litigio e di crisi.
Il fuoco che esce dalle gengive, non riesce minimamente a descrivere il senso di rabbia e frustrazione, che attanaglia nel momento in cui si vede meramente calpestata la propria passione più grande. Perché a quel punto, la discussione si trasforma in un gioco di recriminazioni devastante. Risolvibile solo in pochi modi:
- occultando il “divano” e partecipando in modo seriale a “Pomeriggio Cinque”, in qualità di testimone ignara della sparizione;
- con musi e parole piene di astio protratti per giorni;
- trovando un compromesso che accontenti entrambi;
- con la vittoria della parte più forte.
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Viaggiare in coppia: trovare un modo per farlo insieme.
Trovare un accordo che permetta di viaggiare in coppia senza prendersi a testate, non è facile. E ciò causa, purtroppo, rabbia e tristezza. In particolare da quando sono entrata nel mondo del blogging, e vedo coppie di viaggiatori condividere questa passione dal momento in cui “sentono una destinazione chiamarli”! Per proseguire nella pianificazione che fanno a due, alle decisioni prese di comune accordo, con l’intento di inseguire un sogno. Vi state chiedendo se “rosico”? Si, belli de casa, rosico. Non in senso di invidia, però. Nel senso che mi piacerebbe provare quella sensazione. Sapere com’è a tutti gli effetti, viaggiare in coppia sin dallo stato embrionale del viaggio stesso!
Perché una cosa, al mio caro marito, va riconosciuta: quel grandissimo stronzo (chiamiamolo col suo nome) è pure un grandissimo viaggiatore. Di quelli da dieci e lode! E questo mi fa ancor più uscire di testa, in quanto viaggiare in coppia per noi, potrebbe sul serio essere un piacere da condividere a 360°. Non solo in piccola percentuale. E non mi si tedi con la storia che “lui poverino è tutto il giorno al lavoro, quindi non ha tempo”. Qualsiasi appassionato di viaggi, impegnato anche con attività di 70 ore settimanali, vi dirà che pianificare itinerari e partenze, è quanto di più bello possa capitargli.
Vi riconoscete in quanto scritto finora? Voi amate viaggiare, ma il vostro partner no? Allora sono certa che molti vi diranno: parti da sola! Personalmente, che già viaggio da sola per lavoro, mi rifiuto. Così mi sono sempre opposta: le passioni vanno condivise. Soprattutto quando una presa di posizione è puro capriccio senza fondo, come nel caso di Daniele. Lui afferma che viaggiare gli fa schifo (così come ballare, fare l’albero di Natale… ma che razza di marito mi sono scelta?). Io vi dico che sono cazzate. Scusate la brutalità.
Il consiglio che vi lascio alla luce della mia esperienza, è di non cedere. No, amici miei. Non mollate la vostra posizione, se veramente volete condividerla col vostro partner. Quando dico non cedete, intendo di non farlo subito, sin da fidanzati. E nemmeno se siete nei primi smielati mesi di matrimonio (che da noi erano già campo di battaglia). Credetemi se vi dico che non serve essere ciò che non si è, sperando che le cose migliorino col tempo. Se volete davvero viaggiare in coppia, dovete lottare immediatamente per farlo. Lasciare tutto nelle mani di una buona stella, non funziona. Guardate Colombo, che pensava di arrivare in India e si è ritrovato da Trump!
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Lottare per condividere una passione, anche se crea contrasti.
Lungi da me vendermi per un’esperta di vita di coppia (voglio dire, mio marito mi lascia fare l’albero di Natale da sola, parliamone…), se c’è una cosa che ho imparato in undici anni di matrimonio e otto di fidanzamento, è che evitare i contrasti non significa trovare la felicità. Significa nascondere i problemi sotto al tappeto. E chi mi conosce bene, sa che sono una maniaca della pulizia.
Se ciò che davvero volete è viaggiare in coppia, perché come me vi siete accorti che è stupendo e, il vostro compagno, si diverte quanto voi, tirate fuori le unghie e lottate. Siamo chiari. Ognuno di noi sa con chi ha a che fare. Conosce la persona con cui condivide la vita. Sa fino dove e quanto può spingersi. Personalmente me ne infischio: pur sapendo, spingo comunque più a fondo. Perché viaggiare in coppia con mio marito, è ciò che voglio davvero.
Mi rifiuto di diventare come tante amiche e conoscenti, che si lamentano perché il marito non le accontenta mai. Perché non condividono passioni e lui fa ciò che vuole. Se tu permetti ad una persona di fare indiscutibilmente ciò che gli pare, proprio per evitare discussioni, l’esito è che soffochi te stesso. A quel punto, mi spiace dirlo, ma la colpa è tua e non puoi lamentarti.
Chi vuole viaggiare in coppia, convincendo un partner che si ostina a non muoversi dalla propria zona di comfort per motivi campati in aria, o è disposto ad esporsi, oppure non ha facoltà di autocommiserarsi. E non mi riferisco a situazioni gravi, in cui non ci si può allontanare per seri problemi di salute, familiari o economici, badate bene. Mai, e dico mai, mi permetterei di dire una sola parola in proposito! Per il resto prendete in mano le vostre passioni, disegnate la vita che volete e catapultatevi in quel quadro. Il percorso non sarà privo di ostacoli, né di discussioni. Ma cedere ed essere infelici, è molto peggio.
Dimenticavo! Il solo giorno in sedici anni, in cui ho visto mio marito cercare personalmente un noleggio auto in USA, per il nostro viaggio in New England e New York di Agosto, ho tremato. Va bene tutto il pippone mentale sul “disegnare la vita, prendere in mano le passioni, lottare per ciò che si vuole”. Eppure, per citare il fim “Tre uomini e una gamba”: MIII CHE PAURA!
Claudia B.
Ciao Claudia, vorrei avere il tuo stesso ottimismo ma purtroppo sono 3 anni che litigo con il mio ragazzo esattamente per gli stessi motivi! E quelle volte che l’ho trascinato con me abbiamo nuovamente litigato anche in vacanza perché lui voleva starsene tutto il giorno in albergo! Insomma mi sa che il mio é un caso decisamente perso tant’é che quest’anno mi sono organizzata da sola! Ma che amarezza! Hai qualche consiglio?
Ciao Flavia! Capisco che possa essere frustrante. Se non altro Daniele sbuffa come una caffettiera, ma poi alla fine è un eccellente viaggiatore. Diciamo che il nostro ostacolo è convincerlo di questa verità!
Difficile darti un consiglio. Istintivamente, per il tipo di persona che sono io, ti direi di continuare strenuamente nella tua impresa. Senza mollare, senza partire da sola, ma ostinandoti a farlo con lui. Però mi rendo conto che gli equilibri in una coppia sono sempre delicatissimi. In particolare se tu noti che non ci sono miglioramenti, dopo altri viaggi fatti insieme.
Prova a vedere le reazioni in seguito a questo viaggio in solitaria.
Perché l’alternativa sarebbe solo scendere a compromessi: una volta il tipo di vacanza che piace a lui, l’altra, qualcosa di più adatto a te. Oppure unire le due cose: lasciare lui tranquillo in hotel mentre tu fai escursioni.
La passione per i viaggi è spesso molto complessa…
A presto,
Claudia B.
Eccomi qui finalmente, avevo questo post segnato da leggere da una vita anche se conosco bene le lotte che ti tocca portare avanti. Non so se te l’ho mai detto, ma anche Pavel inizialmente era così… il primo volo che prenotai per un viaggio insieme glielo regalai a sorpresa per il compleanno, un fine settimana a Londra. Sai cosa successe? Che non partimmo. “Troppo poco preavviso, c’ho da fare, ma come si fa”… blablabla. Ancora glielo rinfaccio.
Ma io come te non mollo, e appena potevo gli facevo vedere quanto fosse bello viaggiare. Tanto che adesso mi trovo accanto un mostro!! Che le foto con me non le vuole fare, altro che blogger ciccipucci sole cuore amore… un passo alla volta, dopotutto per arrivare fin qui ci sono voluti solo 12 anni…
Un bacione megagalattico!!!
Brava Celeste, un passo alla volta! Noi non siamo destinate ad avere tutto servito su un piatto d’argento. Dobbiamo conquistarci ogni cosa con fatica (incluse le foto decenti ?), però alla fine è dolce assaporare il gusto della vittoria.
Soprattutto perché, uscendo fuori dall’ironia, è importante condividere esperienze e momenti. Siamo oneste, Celeste, la vita di coppia è qualcosa di complesso e particolare. È fondamentale trovare un punto d’incontro, coltivarla e averne cura, per portarla avanti nel tempo.
Condividere passioni, a volte anche dovendo un po’ calcare la mano, non è un modo per essere irrispettosi verso il volere dell’altro. Nel momento in cui si lotta per tutto ciò, è perché si è consapevoli di quanto si possa stare bene vivendo insieme una passione comune.
Ti abbraccio,
Claudia B.
Non sei affatto sola! Nel nostro caso non è che io ami viaggiare e lui no, ma amiamo cose diverse, fosse per noi avremmo stili di viaggio diamestralmente opposti… Io voglio vedere tutto tutto tutto a qualunque costo, amo le città, i musei e la cultura, ma anche la natura incontaminata, e quando viaggio tiro fuori dosi di energia che normalmente non avrei mai. Lui invece quando viaggia vorrebbe il relax. Ama la natura (unica cosa in comune) ma, orrore mio, ama soprattutto il mare (che io non sopporto in nessuna maniera proprio, se non per fare immersioni) e soprattutto in un viaggio cerca il relax che nella vita quotidiana non ha. Ancora peggio: fosse per lui tornerebbe sempre negli stessi identici posti ai quali è legato. Ha perso il conto di quante volte sia stato all’isola del Giglio per esempio, perchè ci andava da piccolo e quindi ci tornerebbe all’infinito. Io all’idea di tornare in un posto più di una volta inizio a sentirmi l’orticaria, perchè in automatico penso a quanto mondo potrei stare vedendo e invece no, dai, sprechiamo ancora tempo per tornare sempre nello stesso posto! Insomma, alla fine scendiamo a compromessi e cerchiamo qualcosa che possa soddisfare entrambi, ed anzi, negli anni i gusti di entrambi un po’ sono cambiati nella direzione ciascuno dell’altro, ma ci facciamo sempre delle litigate infinite. Credo che le nostre litigate più grandi siano nate quasi tutte proprio dai viaggi: io che vorrei fare mille cose e vedere mille mondi, lui che vorrebbe solo stare in spiaggia… Ma sono d’accordo con te, le passioni vanno condivise, quindi si continua a cercare compromessi!
Eleonora, ho riso leggendo il tuo commento. E non perché volessi prenderti in giro eh! Sia chiaro! Ma perché mi hai ricordato così tanto me stessa, che mi sono spaventata da sola ?! Ho capito che quando si tratta di viaggi, sono veramente la personificazione del male…
Questa cosa di non tornare negli stessi posti perché il mondo è troppo grande, anche quando oggettivamente mi piacerebbe, è la mia stessa filosofia di vita. E della questione energia nascosta? Ne vogliamo parlare? Cavolo, sono una “poltrona professionale” quando sono a casa ma, appena metto naso fuori, soprattutto per un viaggio, mi trasfiguro! Una situazione simile alla “Metamorfosi” di Kafka…
Però si, garantisco che la via di mezzo si può trovare. Seppure i viaggi restano anche per noi fonte di litigio (penso che l’unica volta in cui mio marito non abbia emesso vagito, sia stato quando ho prenotato per gli USA), sono una passione che mi voglio impegnare per vivere insieme. Già per lavoro viaggio tanto sola, facendo qualcosa che mai avrei pensato di fare. Ma facendolo comunque con gioia. Okay… però nella vita privata si percorre la stessa via. E stop.
Tanto che, alla fine di tutto, anche quest’anno ho vinto io la lotta e, sabato scorso, indovina un po’? Ho prenotato il volo per Agosto. Quindi alla fine mi chiedo: a cosa è servito litigare per l’ennesima volta, quando sapevamo già l’esito dell’intera storia ??
Ti abbraccio,
Claudia B.
Ohi ohi, ma che tristezza leggere di questo tuo cruccio… E, leggendo anche i commenti, vedo che non sei la sola in questa situazione… mannaggia, però, come mi fa strano questa cosa! A noi che sappiamo, perchè lo SAPPIAMO, che viaggiare è la cosa migliore al mondo, sembra davvero impossibile che a qualcun altro, a maggior ragione alla persona che amiamo, invece non possa piacere… Hai tutta la mia solidarietà.
Noi invece, anche in questo, per fortuna siamo davvero affiatati e, come dice Ale Carini, se litighiamo sul tema viaggi, è perchè non riusciamo ad accordarci su qualcosa o perchè vorremmo organizzare qualcosa ma il lavoro di uno dei due lo impedisce!
Però… Allora…Vada per il ballare, poi posso anche capire che non gli piaccia pianificare un viaggio…ma fare l’albero di Natale??? Che a qualcuno non possa piacere…per me va al di là di ogni comprensione umana!!!
Elena ???! Già davanti alla consapevolezza che detestava l’albero di Natale, avrei dovuto immediatamente rimandare il matrimonio!
So che leggendo il post può persino fare ridere la nostra situazione. Ma in realtà è terribilmente seria. Anche perché oggettivamente mi offendo quando Daniele dice di odiare il viaggio.
Oltretutto mentre viaggiamo siamo incredibilmente a nostro agio, lui è un ottimo viaggiatore, quindi mi urta ancora di più!
Si, sto scoprendo tante coppie col mio stesso cruccio, anche se la maggioranza sembra perfettamente in sintonia…
Un abbraccio,
Claudia B.
Devo dire che in tema di viaggi con la mia metà (anche di peso) siamo molto in sintonia. Ad entrambi piace viaggiare e ad entrambi piacciono le tipologie di viaggi che facciamo. Ma la scelta della meta e l’organizzazione è compito mio. Dice che mi riesce bene. Ma per la prox estate ha scelto lei! Certo sempre io dovrò costruirlo, ma un piccolo passo è stato fatto. Quindi non mollare, arriverà un giorno che Dany ti trascinerà in un viaggio incredibile ?
Quel giorno sarà epico…e spaventoso allo stesso tempo. Spero tanto che prima o poi accada, perché dopo diciassette anni inizio a perdere le speranze. È davvero triste sentirgli dire che viaggiare non gli piace. Una cosa che non posso concepire.
È bellissimo vedere coppie come voi così affittate. Quantomeno, anche se l’organizzazione spetta te, tua moglie ti da soddisfazione!
A prestissimo,
Claudia B.
“Sbalordito il Diavolo rimase, quando comprese quanto osceno fosse il bene” (Il Corvo). Questo per dire che non credo alla perfezione perfetta delle coppie pucciose. Secondo me litigano e litigano eccome! E se prima rosicavo anche io, oggi la saggezza mi dice che la cosa è semplicemente fisiologica, che male c’è nell’ammetterlo? Orso ormai non mi contrasta più, è rassegnato. E ti dirò che la cosa è ancora più brutta perché è un continuo “fai tu” “decidi tu” “il viaggio è tuo” “io sono solo il tuo accompagnatore”… Spesso mi ritrovo a inserire cose nell’itinerario che penso (penso) potrebbero piacergli ma lui niente, non vede l’ora di tornare alla sua quotidianità punto. Quindi non posso neanche avvalermi della tua espressione “quello stronzo è un ottimo viaggiatore”, neanche sta soddisfazione! Che amarezza, il guaio è che pur di non vederlo come un’anima in pena in giro con me sto riducendo il numero di booknow annui. E la cosa mi porta solo ad avere un enorme rancore nei suoi confronti (e di chi lo ha fatto così) 😛 Scusa lo sfogo Claudia! :**
“E di chi lo ha fatto così”… Presente Dani. Eccomi qui, accanto a te, a condividere ancora una volta un pensiero e la rabbia. Preferirei condividere gioie, ma noi siamo belle così, pelose e senza speranza! Scherzo, ovviamente.
Perché anche io incolpo l’educazione che, se sicuramente ha sfornato ragazzi per bene e gran lavoratori, li ha anche dati al mondo senza passioni e “divano addicted”. Come se fosse una vergogna andare oltre la staccionata di casa. Non so se mi sono spiegata…
Non scusarti per lo sfogo Dani, questo post è nato proprio come sfogo e mi fa piacere raccogliere pensieri, messaggi e commenti di chi, incredibilmente, vive la mia stessa situazione. La cosa certa è che ogni prenotazione mancata, è un moto d’odio interno, che solo noi possiamo capire. Ogni lotta protratta tra liti e recriminazioni, quando dovremmo solo poter vivere appieno una bella passione che rafforza la coppia, è estenuante.
Fantastica la tua citazione iniziale: d’ora in poi ogni volta che vedrò quella bella impostazione di coppie da cartolina, non potrò fare a meno di ricordarla!
Ti abbraccio, buona serata,
Claudia B.
ohi ohi ohi…già solo sulla tua parentesi finale (e di chi lo ha fatto così) ne avremmo da parlare….!
Mi sa che ne uscirebbe un gruppo interessante di discussione!
Claudia B.
Claudia, io in questo mi ritengo più fortunata. Per anni sono stata la squattrinata vera che voleva viaggiare e non poteva… E mi limitava molto sta cosa, poi è arrivato Salvatore e dopo ANNI (altri) mi ha finalmente convinto a passare le nostre ferie a Londra. Beh ha creato un mostro! Ora il problema è un altro, è che abbiamo affinità, o curiosità, per mete ed esperienze di viaggio totalmente opposte. Per me il viaggio è anche un po’ mettersi alla prova, vedere culture diverse, odori e sapori nuovi… Lui è più comodone. Devo dire però che di anno in anno accetta quasi sempre di buon grado la meta proposta. Ti capisco quando dici che vuoi viaggiare in coppia, io da sola mi annoio, ed ho provato a fare una gita a Padova anni fa, con le amiche è bello per altre cose ma é più cazzeggio che viaggio come lo intendo io. Insomma a me piace viaggiare con lui perché siamo sulla stessa lunghezza d’onda. E poi al motto “io organizzo, io decido” devo dire che lo stendo!!! Ahahahhhhh.
Per quest’anno Claudia io ho un altro dubbio atroce che mi sta facendo uscire pazza, casomai be parliamo in privato. Come gestire viaggi in gruppo?
Ciao Valentina! Ti riporto una cosa scritta prima a Diletta. Tu pensa che, oltre a mio marito reticente, ho sempre dovuto lottare anche contro stipendi da fame. E, per assurdo, è solo unendo le forze con Daniele se ho potuto fare certi viaggi! Ecco perché ritengo un miracolo ogni destinazione raggiunta. Ognuna, dalla più vicina alla più lontana.
Nonostante i vostri diversi interessi, c’è da dire che almeno sulla partenza siete d’accordo… e poi alla fine la spunti tu sulle attività (o trovate un buon compromesso), quindi direi che non è affatto male!
Su come affrontare viaggi di gruppo posso darti tante dritte. Su come gestirli da accompagnatrice, non so nulla, ma come viverli e sfruttarli a pieno da viaggiatrice si. Quindi scrivimi quando vuoi!
Baci,
Claudia B.
Claudia, come be sai queste parole potrebbero essere uscite dalla mia bocca (o dalla mia tastiera). Potrei un copia-e-incolla, cambiare il nome Daniele con Tomaso e voilà, ecco il nostro ritratto. Il divano deformato dal suo corpo spalmato davanti a Netflix, io che faccio domande sulla sua reperibilità ??♀️
E le risposte sono anche le stesse! Ma ti capisco e non bisogna mai arrendersi. L’unica differenza è che io trattengo l’ira dentro di me come un vulcano pronto a esplodere e lo prendo per sfinimento: a forza di parole infinite, e lui dopo un po’ non sopporta più e dice “eh va bè se proprio dobbiamo allora andiamo”.
Comunque poi c’è da dire che una volta partiti non si lamenta, o comunque non in maniera eccessiva…
Che bello sapere di non essere la sola!
Un bacione (anche a Daniele) ?
Esatto!a cosa incredibile è che, una volta partiti, sono viaggiatori incredibili. Mai una lamentela. Cavolo lo scorso Agosto ho sentito Daniele sbuffare solo (bada bene al passaggio), quando a New York ci siamo trovati a digiuno da quindici ore, dopo altrettante ore di cammino, davanti alla metro soppressa. E a quel punto pure io iniziavo a vedere triplo…
Tutto questo per dire che siamo sposate oggettivamente con viaggiatori bravi, di livello. Ma che odiano viaggiare. Com’è possibile?
Che poi, detto onestamente, noi lottiamo e li portiamo allo sfinimento. Ma è sfinente anche dover ogni volta affrontare discussioni infinite, almeno per me…
Buona domenica Silvia, anche al Prigioniero (e al divano)!
Claudia B.
Noi per fortuna ci siamo trovati, Stefano sembrava stesse solo aspettando qualcuno che lo portasse un po’ in giro per il mondo. Poi mi ritrovo a organizzare tutto io e lui a lamentarsi una volta a destinazione perché voleva fare attività diverse, e poi i ragazzi… insomma per noi partire è più facile, ma poi è tutto un lavoro di mediazione 😀
Un bel lavoro di mediazione, si! Però partite bene, con passione da ambo le parti. E questo è meraviglioso, come il fatto che tuo marito aspettasse solo qualcuno con cui condividere il viaggio. Lo trovo molto dolce!
A prestissimo,
Claudia B.
Sai bene che non rientriamo in questa categoria – adesso. All’inizio della nostra relazione, tuttavia, Fabio era come Dani: un divano-lover. Per fortuna gli è bastato qualche viaggio per cambiare atteggiamento e, come te, alla sua prima iniziativa durante l’organizzazione di un viaggio il mio cuore ha sussultato (di paura, temevo prenotasse in uno Stato sbagliato) ?
Non mollare!
Un bacione
Erica
Io ho perso le speranze Erica, nel senso che se non è passato dalla parte giusta dopo diciassette anni di viaggi, temo non accadrà più… Non mollo, o almeno cerco di resistere. Ma quanto mi piacerebbe non dover sempre battagliare per una passione così bella.
A presto!
Claudia B.
noi amiamo entrambi tanto viaggiare, non viaggi organizzati ma, fai da te. Quello che ci frega è il tempo, sempre troppo poco e le ferie, che non sempre riusciamo a programmare prima, perché lavorando in proprio, non si sa mai cosa esce fuori all’ultimo minuto! Se litighiamo è perchè vorremmo partire, ma non ci riusciamo!! 🙂
Viaggiavo da sola, ma prima di essere in coppia, adesso ci piace fare le cose insieme !
Ecco, penso che litigare perché vorreste partire pur non riuscendo ?, possa essere tutto sommato mica male. Meglio che litigare perché il tuo partner si rifiuta di partire! Credo debba essere meraviglioso condividere questa passione sin da subito, senza discussioni. L’ho provato solo una volta, lo scorso anno… è stato emozionante.
Grazie per essere passata Ale!
Claudia B.
Mio marito asseconda il mio bisogno di viaggiare perché piace molto anche lui. Diciamo che non ama particolarmente la mia necessità di vedere più cose possibili. Per lui sono sempre delle maratone e non dei viaggi. È anche vero che però non si è mai preso la briga di organizzarne una, quindi si prende quel che viene!
Direi che comunque è positivo il fatto che, pur non comprendendo, cerca di appoggiarti! Bisogna dargli atto di questo… perché anche io organizzo maratone, non viaggi, quindi capisco quanto possa essere spossante visto da altri punti di vista!
Un abbraccio,
Claudia B.
Claudia! Che gioia e consolazione sapere che non sono l’unica blogger accompagnata da qualcuno che “odia” viaggiare. Il mio compagno è proprio come tuo marito: quando propongo di partire, ogni volta troverebbe una scusa, e non gli va bene mai niente. Poi ha delle fisse assurde. Avevo trovato dei prezzi ottimi per andare qualche giorno a Marrakech, e niente, alla fine è saltato tutto perché lui si rifiuta CATEGORICAMENTE di andare in Marocco o qualsiasi altro posto “troppo esotico” perché ha paura di attentati o chissà cosa… alla mia risposta che ora come ora forse è più facile che succeda qualcosa a Parigi più che in Marocco, la sua risposta è stata “infatti non verrei mai nemmeno a Parigi in questo momento”.
Questo è uno dei tanti episodi quotidiani, giusto per farti capire il tipo. Quando viene con me alla fine è un perfetto compagno di avventure, io mi trovo benissimo a viaggiare con lui, ma per partire… quante discussioni prima!
Talmente tante che, a differenza di te, purtroppo io ho un po’ perso le speranze e ultimamente ho iniziato a organizzarmi da sola o con le amiche, anche perché poi lavorando nel turismo io non ho ferie in estate o durante le festività, mentre lui le ha solo ad agosto e poi qualche giorno sporadico durante il resto dell’anno… quindi c’è proprio dell’incompatibilità di fondo, organizzarsi è davvero difficile.
Devo ammettere che mi dispiace molto, ma mi sono un po’ stufata delle lotte continue per una cosa che in realtà dovrebbe essere bellissima! Spero che prima o poi capisca che non c’è niente di male ad uscire dalla propria zona di comfort e che riesca a venirmi un po’ più incontro, visto che per me è una cosa importante.
Scusa lo sfogo ma so che mi puoi capire 🙂
Buon fine settimana cara!
Diletta non scusarti, anzi grazie per aver condiviso questa tua realtà! Il sollievo è anche mio, perché fino alla pubblicazione del post, mi sentivo una sfigata totale, sono sincera. Nelle ultime quarantotto ore, ho ripreso a sentirmi normale…
E mi chiedo onestamente perché. Perché dobbiamo lottare così? Cioè, partendo dal presupposto che lottare per una passione è qualcosa di bello, posso anche aggiungere che dover litigare ferocemente per una cosa tanto bella, è da fuori di testa? Già in una coppia le discussioni sono qualcosa di normale come la respirazione. Dover litigare per condividere qualcosa di stupendo mi fa venire rabbia.
Alla luce di quanto mi hai raccontato, aggiungendo che ho sempre fatto lavori dallo stipendio ridicolo, capisci ora perché definisco miracolo ogni viaggio e ogni meta raggiunta? Capisci perché piango ogni volta come una fontana in preda alle emozioni e all’incredulità? Sono certa di sì…
Diletta continua a lottare. Te lo dico da moglie stanca, ma te lo dico di cuore. So che è snervante, poi a te si aggiunge la problematica relativa alle ferie che non coincidono. Ma insistiti, non mollare. Altrimenti rischi di creare un precedente nel futuro. Se riesci insisti!
Ti abbraccio forte,
Claudia B.
Ahahaha “ forma al divano “ troppo forte! Complimenti a te che non ti sei lasciata abbattere . Belle foto di voi due comunque. Anche mio marito si lascia trascinare e anche con i twins c’è chi preferisce poltrire come il papà e chi invece volerebbe tutti i giorni come la mamma . Io comunque come te : non demordo e organizzo .. un po’ di musi lunghi ma poi si va
Diciamo che sono coriacea e immensamente testarda, ecco perché non mi lascio abbattere. Anche se il morale è spesso a terra. Ogni volta una lotta da affrontare è snervante, spossante. Lo faccio perché è la mia passione più grande, senza la quale nemmeno respirerei …
Mi piace la tua frase: “Un po’ di musi lunghi e si va”! Rispecchia quello che accade qui ?.
A presto Barbara,
Claudia B.
Oh Claudia! Io, come te, non ho mai viaggiato da sola (se non per lavoro), perché anche io credo che le passioni vadano condivise….però che difficile!
E anche io non ho mai visto mio marito fare click su “prenota ora” (sempre se non per lavoro), pur essendo lui un grande amante dei viaggi!
Io ci ho perso le speranze, ma intanto continuiamo a viaggiare…sperando che la nostra piccola prenda da me! ^_^
Rosaria speriamo davvero di sì! Ma ne sono certa, perché la state crescendo con consapevolezza verso il viaggio.
Per me è ancora più difficile, perché oltre a dover fare tutto da me, Daniele detesta l’idea stessa del viaggio, quindi si sfocia in litigi impossibili…
Vorrei fosse tutto più semplice.
Un abbraccio,
Claudia B.