Nella prima tappa, abbiamo visitato virtualmente Assisi, San Damiano, L’Eremo delle Carceri e la pittoresca Spello; nella seconda “puntata”, ci siamo spostati a Foligno, per proseguire, quindi, verso Spoleto e Todi.
Prima di diventare libero Comune, fu conquistata dai Longobardi, dai Franchi e dallo Stato Pontificio. Nemmeno le continue lotte tra Guelfi e Ghibellini, poterono intaccare la crescita della città; anche con il passaggio alle famiglie Vitelli, Fucci e Tartarini, Città di Castello continuò ad espandersi.
I palazzi signorili, appartenenti soprattutto alla famiglia Vitelli, che prese il sopravvento sulle altre, fanno ancora parte del monumentale tessuto urbano, imprimendo al centro un’eleganza sontuosa, a metà tra la cittadina signorile ed il borgo medievale.
Una passeggiata a Città di Castello, catapulta il viaggiatore in un ordinato mondo artistico: le possenti mura medievali, circondano l’elegante abitato che si presenta suddiviso in quartieri, dove è possibile ammirare architetture signorili ed importanti edifici religiosi, come ad esempio il Duomo o la trecentesca Chiesa di San Francesco.
Ai viali principali che collegano Piazza Gabriotti a Piazza Matteotti, vivaci salotti cittadini in cui si trovano ristorantini, caffetterie e boutique, fanno da contrappunto vicoli senza tempo, con pittoresche coperture a volta: qui, rigorose palazzine in pietra e casette dai colori pastello, trasmettono ai visitatori la vera anima di Città di Castello.
Altra meravigliosa località umbra, posta piuttosto vicino al confine con le Marche, è Gubbio, incantevole città d’arte, il cui primo insediamento risale al Paleolitico.
Anche se venne donata alla Chiesa da Pipino il Breve, Gubbio divenne libero Comune e riuscì a prosperare e crescere notevolmente.
Di certo questa città è un vero e proprio fiore all’occhiello della regione Umbria. Si presenta elegante, curata, ricercata, ricca di monumenti e di panorami meravigliosi.
All’interno del centro storico il numero di edifici religiosi è notevole: dal Duomo, la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, alla Chiesa di San Francesco; dalla Chiesa di San Giovanni Battista alla Chiesa di San Domenico, fino alla piccola Santa Maria della Vittoria. Un insieme imperdibile di opere d’arte.
Vicoli pittoreschi, permettono al visitatore di addentrarsi nel cuore del borgo ed apprezzarne completamente l’antico fascino, senza dimenticare di perdersi con lo sguardo sugli ampi affacci che si aprono sui tetti di Gubbio e sul Palazzo dei Consoli, che svetta fiero sull’intero abitato.
Sin dall’antichità Gubbio è stata fortemente legata alla tradizione religiosa: lo stesso San Francesco, trovò rifugio qui quando si allontanò da Assisi, maturando la propria conversione in seguito alla convivenza con i poveri ed i lebbrosi. Sempre qui, avvenne l’incontro con il Lupo, di cui si parla nei “Fioretti di San Francesco”, una raccolta di testi sulla vita del Santo e dei suoi seguaci. Francesco gli parlò e lo ridusse alla mansuetudine.
A Gubbio si svolgono anche numerosi eventi. Uno fra i più importanti è sicuramente la Corsa dei Ceri, che si tiene ogni anno nel mese di maggio.
All’interno della Basilica barocca di Sant’Ubaldo, che si trova a pochi km dal centro storico della città, sono conservati i tre “ceri” sui quali svettano le statue di Sant’Antonio Abate, San Giorgio e lo stesso Sant’Ubaldo.
Termina con Gubbio la terza parte di questo viaggio a puntate attraverso l’Umbria. Nella prossima tappa, ci sposteremo virtualmente in due città STREPITOSE, fra le più belle ed importanti della regione. Perciò, vi consiglio di restare “sintonizzati” (carino, fa tanto radio!): ne varrà la pena.
Lo so, non è sintomo di grande modestia affermare una cosa simile, ma lo dico nella speranza di raggiungervi con le mie immagini e le mie brevi descrizioni, dandovi qualche bello spunto di visita. Perciò, se vi va, seguitemi in quella che sarà l’ultima parte del viaggio fotografico in Umbria.
Claudia B.