Sono nuovamente in viaggio verso la succulenta “Food Vallery”. L’Emilia dell’enogastronomia da prima pagina, dei fiabeschi castelli del Ducato di Parma e Piacenza, dei pittorici borghi del piacentino. L’Emilia che ha accolto il mio viaggio post lockdown, con un fine settimana tra Rivalta e le Terre di Canossa. Questa volta la destinazione del weekend nei dintorni di Parma è la Valtaro, un territorio completamente nuovo per me. Mi trovo al confine con la Liguria e la Lunigiana Toscana, pronta a captare le prime tracce di autunno. Una stagione che amo principalmente per i suoi colori, i profumi, le sagre e i prodotti con cui riempie le tavole. Proprio le caratteristiche alla base dell’itinerario enogastronomico di due giorni in Val di Taro!
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Weekend nei dintorni di Parma: cosa fare, dove mangiare e dormire.
- Visita e degustazione in un birrificio artigianale.
- Mangiare al Castello di Compiano e visitare il borgo.
- Fare un tour in e-bike di Bedonia.
- Partecipare ad una cooking class con cena.
- Mangiare nel miglior ristorante di Borgotaro.
- Andare alla “Fiera del Fungo Porcino I.G.P. di Borgotaro”.
- Dormire in un B&B magico.
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Weekend nei dintorni di Parma: visita ad un birrificio artigianale.
La prima tappa del tour enogastronomico a Borgotaro e dintorni, inizia al “Birrificio Turris”, dove il luppolo diventa arte da bere. E la materia prima d’eccellenza entra nel bicchiere. Una storia di famiglia dal 1926, per questa che è nata come azienda agricola ed è stata, poi, trasformata in birrificio agricolo da Chiara e Davide, nel 2017. Loro sono la mente e il cuore che guidano la mano della produzione, dove si mescolano quattro semplici elementi: malto d’orzo, luppolo, lievito e acqua.
Visito la sala di cottura, quella che potrei definire la fucina dell’artista. Si inizia dall’ammostatura, con il malto tritato finemente, miscelato in acqua tiepida e portato a 68°. Il malto si trasforma in mosto, al quale viene aggiunto il lievito, poi cotto in una caldaia. Un processo la cui durata varia a seconda di quale birra si produrrà. In fase di cottura si aggiunge il luppolo che, oltre all’aroma, dona alla birra quel gradevole sentore amarognolo. Dopodiché, si lascia raffreddare il mosto, per dare inizio alla fermentazione principale e alla maturazione in grandi tini di acciaio, per circa 4 o 5 settimane. Dopo questo viaggio, la birra è pronta per essere assaporata!
Nell’accogliente shop il clima è festoso. I colori delle opere si sposano con le estrose etichette di artisti locali, visivo accompagnamento alla birra che viene spillata sotto ai miei occhi. Sento freschi aromi di erba appena falciata, mentre degusto la “Primo Taglio”. Poi è l’autunno a scivolare sul palato, quando assaggio la “Regina del Bosco”, a base di castagne essiccate con fuoco di legna.
Informazioni.
- Le visite guidate al Birrificio Turris, si tengono ogni sabato dalle 10 alle 12.30, poi dalle 16 alle 19.
- Per prenotazioni 3480581600.
- Via Primo Brindani 3, Borgo Val di Taro (PR).
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Compiano, il borgo più bello della Val di Taro.
Il weekend nei dintorni di Parma, prosegue a Compiano, uno dei borghi più belli della Valtaro, nel quale arrivo attorno all’ora di pranzo. Il paese sembra immerso in un incantato sonno profondo. Come se una fata avesse lanciato un sortilegio, per fissare tutto in un’elegante, eterna, immobilità. Le stradine, strette dalla cinta muraria ben conservata, sono piacevolmente silenziose e deserte. Solo qualche profumo che sfugge dalle tende svolazzanti, rimanda l’idea di gustosi piatti portati in tavola fumanti.
Passeggio tra le casette colorate, alcune deliziosamente imperfette con le vecchie crepe celate da grossi vasi di fiori. Palazzi nobiliari e portoncini dalle tinte vivaci, mi accompagnano fino alla piazzetta del belvedere e, infine, al Castello dei Landi. Un maniero che evoca vicende di valorosi condottieri e volitive principesse, amori e misteri. Affascinanti e suggestivi i saloni interni, ammantati da quell’essenza di legno tipica delle residenze storiche.
Oltre ad essere parzialmente aperto ale visite, il castello ospita un lussuoso relais e un ristorantino, “Il Panigaccio”, dove mi fermo a pranzare: un momento che è nutrimento per il palato e per gli occhi. Qui, infatti, i sussurri sembrano scaturire dalle pietre e perdersi negli ariosi affacci sulla verdissima Valtaro. Degusto un menù a base di panigaccio, dall’antipasto al dolce, inondato da fresco Lambrusco. Questo pane semplice e povero -farina, acqua, sale- cotto sul testo, è perfetto per esaltare i sontuosi salumi emiliani, sotto forma di primo piatto irrorato di sughi o come accompagnamento per salsiccia e patate. Se cosparso di Nutella, poi, è un gustosissimo dessert!
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Weekend in Valtaro: tour di Bedonia in e-bike.
Dopo pranzo arrivo a Bedonia, un paesino dalla doppia anima: frizzante e contemplativa. Qui si inizia a sentire l’attesa del fine settimana, che porta con sé i profumi dei funghi porcini I.G.P. e dei tartufi. Quelli che in tanti andaranno a raccogliere nei boschi, che si trovano sui banchi delle sagre stagionali e che imbandiscono le tavole. Come ad esempio il buffet del “Ristorante Pizzeria Speedy”, dove mi fermo per un aperitivo autunnale. Tartare di carne con funghi e tartufi, crostini, sformatini di polenta, Parmigiano Reggiano, un ventaglio di salumi, accompagnati da birra artigianale. Un allestimento a cui è impossibile resistere!
Per fortuna sto trascorrendo il pomeriggio in movimento, a bordo di una bici elettrica. Mezzo divertentissimo per andare alla scoperta dei centri storici d’Italia! Vivere Bedonia attraverso il cicloturismo è un vero plus: scorrazzare tra stradine pittoresche in e-bike, mi fa sentire parte della comunità. Il weekend nei dintorni di Parma non potrebbe proseguire meglio, tra risate e pedalate in totale libertà. Arrivo fino alla Basilica della Madonna di San Marco e all’ampio giardino, dove l’autunno sta lentamente prendendo il sopravvento. Mi riprometto di tornare qui con più calma, per esplorare i dintorni con escursioni in bici e a piedi, dato che questo territorio si presta alle attività all’aria aperta.
Il centro storico si sta rianimando: il cielo limpido e l’aria appena frizzante, invogliano le persone ad uscire per godersi il pomeriggio. Vengo conquistata dai colori chiari degli edifici, che sembrano dare una luce speciale al borgo, e dalle vecchie insegne delle affascinanti botteghe. Ma anche dai negozi vintage, come ad esempio il panificio “La scaletta”, dove tutto sembra essersi fermato agli anni Cinquanta. Un salto nel passato, dai caldi profumi di lievito madre e pane fresco.
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Dove mangiare per un weekend nei dintorni di Parma.
“Il cielo di strela”.
La giornata, però, non è ancora finita. Mentre il sole tramonta in riflessi arancio sulla Valtaro, raggiungo “Il cielo di Strela”. Una colata di tinte incandescenti dipinge la vallata immersa nel silenzio totale. L’essenza del weekend nei dintorni di Parma si riassume in questo avvolgente quadro che mi prende per mano, guidandomi tra le sale della raffinata bio-architettura. Fino alla cucina…
Tutti sanno che sono un disastro e che è bene tenermi lontana da coltelli, tegami, fuoco! Però sono curiosa e partecipo con piacere alla cooking class dello Chef, dove imparo a pulire i rinomati funghi porcini della Valtaro. Nonostante le diverse scuole di pensiero, mi spiega che è correto lavare i funghi dopo aver raschiato via la terra. Mi applico per non fare disastri e poi taglio fettine sottili che metto a trifolare in padella.
Il risultato di questo lavoro, che sprigiona un profumo invitante, va a ricoprire croccanti fette di pane! Una parte del sontuoso antipasto a base di vitello tonnato e salumi prodotti proprio a “Il cielo di Strela”. A seguire il risotto ai funghi e l’ossobuco di tacchino, tenerissimo dopo una cottura fatta ad arte. Lo Chef prepara anche una degustazione di Parmigiano Reggiano, prima di presentare un sofficissimo gelato fiordilatte artigianale, da guarnire a piacere con con liquori, confettini, biscotti o zuccherini. Una cena memorabile!
“Al fondo”.
Dopo una mattinata passata tra show cooking e le bancarelle della “Fiera del Fungo Porcino di Borgotaro I.G.P.”, mi aspetta un pranzo nel miglior ristorante del centro. “Al fondo” è gestito da Michela, con tutto l’amore di una mamma giovanile e briosa. Lo si vede anche dal rapporto che ha con il suo gruppo di lavoro.
Ha trasformato un palazzo storico antichissimo, in un localino accogliente e d’atmosfera, dove si mangia divinamente. In questo periodo la fa da padrona il fungo porcino I.G.P., soprattutto durante il fine settimana della fiera. E, con mio stesso stupore, “Al Fondo” riescono a farmi mangiare -col bis- un carpaccio di porcino che è la fine del mondo. Speciali anche i crostini e i porcini fritti da abbinare alla pancetta. Indimenticabili le cappelle di porcino ripiene e il risotto… il più buono che io abbia mai portato al palato! Al termine del pranzo gusto un Bargnolino, tipico liquore di zona. E poi via, di nuovo in fiera!
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Fiera del fungo porcino di Borgotaro I.G.P.
Un tour enogastronomico nei dintorni di Parma, non sarebbe completo senza una tipica fiera autunnale. Chi mi conosce sa che amo queste manifestazioni, alle quali non manco mai di partecipare. Trovo siano un modo per valorizzare il territorio in ogni sua sfaccettatura, ed avvicinarlo a persone di ogni età. A Borgotaro quest’anno l’atmosfera è speciale. Gioiosa. Incarna la speranza della ripartenza. Sarà che tendo a vivere di petto ogni esperienza di viaggio -e ogni istante della mia vita- ma queste emozioni mi coinvolgono e fanno sentire protagonista della gioia di Borgotaro.
Ammiro le bancarelle di prodotti tipici con l’entusiasmo di chi pensava non sarebbe più stato possibile. Come ogni volta, ad attrarrmi sono gli allestimenti autunnali e i profumi, i colori e la varietà di merci.
Poi la sorpresa: lo show-cooking di Luisanna Messeri. L’ho seguita a “La Prova del Cuoco”; l’ho amata ne “Il Club delle Cuoche”. Ritrovarla a Borgotaro intenta a preparare un succulento piatto di pici con funghi porcini e polpette di salsiccia, è un’emozione inspiegabile. Eppure, grazie alla sua genuinità, risulta naturale come un’amica con cui hai cucinato fino a pochi giorni fa.
Non a caso mi offro di aiutarla nella realizzazione dei pici. Non mi importa di fare brutta figura, di essere totalmente negata, nemmeno del fatto che una telecamera stia riprendendo e ci sia un pubblico. Quando mai ricapiterà di partecipare ad uno show-cooking con Luisanna Messeri, durante un weekend nei dintorni di Parma? Così, tra risate e foto, mi ritrovo a piciare con una manualità da vera, piccola, azdora romagnola! Sarà l’influenza positiva di Luisanna. Sarà che volere è potere. Ma qui, alla “Fiera del Fungo Porcino di Borgotaro I.G.P.”, oggi ho fatto una bella figura.
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Dove dormire in Valtaro per un weekened nei dintorni di Parma.
Nell’ultimo anno ho capito che nulla succede per caso. È un fortunato fuori programma, a portarmi fino al “B&B Costalta” di Compiano. Non solo un luogo dove dormire e fare colazione, perché di posti simili ce ne sono tanti. Questo è un casolare pieno di amore baciato dal verde e avvolto dalla musica del silenzio, dove colore e anima ti danno il benvenuto. Il merito è dei proprietari, certo, ma chiunque arrivi in struttura sa che a fare la differenza è il gattone Ulisse, la vera star del podere.
Trascorro una notte rigenerante nella bella e confortevole camera. Calda, accogliente, colorata, ampia, mi regala un sonno rilassante capace di rimettermi in forma.
Al mattino, trovo una cucina colma di profumi e prodotti fatti in casa: pane ai sette cereali, torte e marmellate gustosissime, che riescono ad abbattere la mia ritrosia verso la colazione! Chiacchiero con i meravigliosi proprietari, che mi raccontano la loro storia d’amore con la Valtaro, mentre siamo nel salone con cucina a vista, dove la bruma dell’autunno resta tagliata fuori.
Sono restia ad andarmene. Se non dovessi ripartire, mi fermerei a camminare a piedi nudi sulla soffice erba del frutteto e poi mi accoccolerei sotto al pergolato di uva americana, a leggere il libri che la signora Piera mi ha regalato. Chiamalo caso. O, magari, destino. Ma questo primo weekend d’autunno nei dintorni di Parma, mi ha portata esattamente dove dovevo essere.
La Val di Taro mi ha donato paesaggi e borghi. Ha solleticato il mio palato con sapori capaci di rappresentarla al meglio. Mi ha portato in dono persone da abbracciare e inserire nell’album emozionale della mia anima. Quando nasce un’affinità del genere, non esiste un addio. Ma un arrivederci, a presto…
Claudia B.
In collaborazione con Turismo Valtaro.it (Suppliedby).