
Durante il mio recente viaggio alla scoperta dei borghi della Valle d’Itria, ho avuto il piacere di avvicinarmi alle tradizioni gastronomiche pugliesi. Un incontro come sempre basato sul gusto, sul racconto e sulla condivisione. Perché appena si arriva in Puglia, appare immediatamente chiara l’importanza di sedere a tavola per ascoltare le storie del passato, ridere con quelle del presente e trascorrere indimenticabili momenti conviviali. L’itinerario gastronomico in Puglia di cui sto per scrivere, sarà un modo per appagare lo stomaco ma anche il desiderio di conoscenza. Infatti vi suggerirò cinque luoghi dove mangiare in Valle d’Itria, in particolare trattorie, locande e tipici fornelli, presenti in alcuni borghi più belli dell’intera area: Cisternino, Martina Franca e Ceglie Messapica.

Non aspettatevi un resoconto tecnico, perché proprio non è il mio campo. Io scrivo di sensazioni derivate dal viaggio. Chi mi segue da un po’, sa che mi rapporto in maniera molto emozionale e colloquiale anche nei consigli diretti. Il mio ruolo non è quello di sostituire una guida, ma di portarvi con me nelle esperienze che vivo in Italia e in giro per il mondo, in modo da darvi suggerimenti ed impressioni, con cui possiate sentire a vostra volta il mio vissuto, arrivando a capire se ciò che propongo fa al caso vostro. Quindi libertate lo stomaco, spalancate gli occhi, perché ora vi mostro dove mangiare in Valle d’Itria.

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Dove mangiare in Valle d’Itria: “La Locanda di Zia Rosa” a Cisternino.
Quando si arriva da Mimmo, si arriva a casa. Non solo perché il suo locale è accogliente e intimo, il luogo perfetto in cui pranzare e cenare nelle salette interne, oppure bere un bicchiere di ottimo vino, sotto al gazebo nel cortile. Ma perché è lo stesso Mimmo che rappresenta un punto d’arrivo. Le sue storie e le sue ricette, raccontano le vicende di Puglia e di tutte le persone note che sono passate dal locale.

Le bombette sono (passatemelo vi prego) una vera esplosione! Pur essendo una tipicità di Cisternino, ogni ristorante propone la propria versione e, le bombette di Mimmo, sono di quelle che lasciano il segno. Tenera carne di maiale avvolta nella pancetta, una croccante panatura e la magia è fatta.

Senza nulla togliere ai salumi, alle burratine, ai formaggi e alle polpettine di pane, Mimmo mi conquista con la sua succulenta purea di fave bianche e cicorie. Il mio piatto preferito, soprattutto quando ad accompagnarlo c’è il pane irrorato d’olio.

E poi i primi piatti… in particolare le orecchiette di grano arso, un legame diretto con la cucina povera del passato. Dopo la mietitura la paglia nei campi veniva incendiata e, una volta spento il fuoco, il latifondisti permettevano ai contadini di raccogliere quanto restava. Il frumento veniva macinato e da qui si otteneva la farina.

- “La Locanda di Zia Rosa”, Via Tarantini 6, Cisternino
- Telefono +39 080 444 7030
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Dove mangiare in Valle d’Itria: “Cibus” a Ceglie Messapica.
Nascosto tra i bianchi vicoli di Ceglie Messapica, “Cibus” è un ristorante imperdibile della Valle d’Itria. La cura per ogni dettaglio del locale, si riversa anche sulla ricerca maniacale ed attenta della materia prima. Si entra in un antico convento del XV secolo, raggiungibile con una piacevole passeggiata nel centro storico di Ceglie. Gli ambienti ospitali, si dividono tra sale eleganti, un rustico patio ben riparato e zone destinate ai prodotti: la cantina dei vini e quella dei salumi, sono un inno alla bellezza gastronomica.
Alla base di ogni preparazione c’è la tradizione, il rapporto tra terra e tavola. Fondamentale per comprendere la Valle d’Itria attraverso il gusto, in un connubio di pietanze abbinate ai vini. Senza dimenticare il piacere di condividere tutto ciò, in una location familiare e suggestiva.
- “Cibus”, Via Chianche di Scarano 7, Ceglie Messapica.
- Telefono, +39.0831.388980.
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Dove mangiare in Valle d’Itria: i tipici fornelli di Cisternino.
Tra i luoghi dove mangiare in Valle d’Itria, devo assolutamente segnalare i tipici “fornelli” di Cisternino. Perché se è vero che la Puglia è una terra ricchissima di erbe spontanee, con cui creare interi menù perfetti per i vegetariani, è altrettanto vero che “fornelli” e “bracerie” sono locali caratteristici in cui acquistare, far cuocere e gustare carne di eccellente qualità. Dopo averne provati durante il mio viaggio nella Terra delle Gravine, sarebbe stato impossibile non sperimentarli a Cisternino. Una delle particolarità di questo borgo, infatti, rimastami in mente sin dalla prima visita in Valle d’Itria, è il profumo di carne alla brace che esce dalle “arrosterie” e si insinua di vicolo in vicolo. Quasi un fascio invisibile e calamitante.

L’“Arrosteria del Vicoletto” e “Al Vecchio Fornello”, sono i due fornelli che provo durante il soggiorno a Cisternino. Macellerie nelle quali la carne viene cotta al momento e servita appena tolta dalle braci. Bombette, gnumeredd’, salsiccia di vitello e maiale, vitello, tagliata: appena il cuoco estrae gli spiedi dal forno, il profumo rallegra la tavola. Nell’attesa, però, antipasti misti a base di capocollo di Martina Franca, sottaceti, formaggi e bruschette, stuzzicano l’appetito e la conversazione.
- “Arrosteria del Vicoletto”, Via Giulio II 2, Cisternino.
- “Al Vecchio Fornello”, Via Basiliani 18, Cisternino.
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Dove mangiare in Valle d’Itria: “La Tana” a Martina Franca.
“La Tana” si torva in un palazzo del Settecento, nel centro storico di Martina Franca. Le sale hanno una successione di volte in pietra, che creano un ambiente ospitale. Ed estremamente romantico, come solo le antiche trattorie di charme sanno essere!

La cucina qui racconta il territorio di Martina Franca. Gli antipasti sono una successione di sapori che spaziano dalle verdure, agli sformati, fino a salumi e polpettine. Eccellenti le orecchiette con guanciale e cavolfiore, ma è l’arrosto che si scioglie in bocca a rendere indimenticabile il mio incontro con questa trattoria. Così come la millefoglie finale, che mi fa giurare amore eterno allo chef Nicola Colucci.
- “La Tana”, Via Mascagni, 2-4-6 Martina Franca.
- Telefono, 080.4805320.
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Dove acquistare salumi tipici in Valle d’Itria.
Trovarsi in quella che è la patria del capocollo e non far visita ad un’azienda che produce salumi di qualità, sarebbe davvero un grosso errore. Al “Salumificio Santoro”, scopro le fasi della lavorazione del Capocollo di Martina Franca. Dalla scelta delle carni, alla preparazione ed aromatizzazione, per passare poi all’affumicatura, asciugatura e alla stagionatura, il processo che porta questa eccellenza sulle nostre tavole richiede sei mesi di attesa.

La degustazione del capocollo è pura poesia, così come la “Santorella”, una mortadella aromatizzata alla cannella che invade il palato senza disturbare. Si possono acquistare salumi tipici della Valle d’Itria, direttamente in Azienda, oppure fare ordini online con consegne in tutta Italia.
Ovunque si decida di viaggiare in Puglia, l’esperienza gastronomica sarà garanzia di accoglienza e bontà. Che venga allestito un tavolo lungo un vicolo o nelle campagne pugliesi, che ci si fermi a visitare un produttore locale, che si pranzi o ceni in una locanda, trattoria o masseria, il piacere della tavola in Puglia è qualcosa che, raramente, si trova altrove. Perché su qualsiasi tavola pugliese c’è, prima di tutto, il cuore.
- “Salumificio Santoro”, Via Isonzo, c.da Marinelli Cisternino.
- www.salumificiosantoro.com.
- Telefono, +39 0804431297.
Claudia B. in collaborazione con I Borghi più Belli del Mediterraneo e Regione Puglia – Assessorato all’industria turistica e culturale
Aeeehhhhh che tripudio di foto scatena fame! Ma quella tavolata di roba (tanta roba) in mezzo agli ulivi altro che esperienza sensoriale! Ammettilo Claudia che hai visto la Madonna! 😀 😀 Credimi che l’ho vista anch’io anzi scrollando lo schermo mi è apparsa Suor Germana con tutto il calendario di ricette! Ok senza essere troppo blasfema in Puglia si mangia da Dio! 😛 Ma come hai fatto a fotografare tutto senza sbranare quei piatti? E pensare che mentre noi leggiamo tu ti trovi nuovamente fra capocolli e bombette! 😉
Aggiungerei “a soffrire fra capocollo e bombette” (solo che la sofferenza non è la mia, ma quella della bilancia). Quella tavolata, che tu subito hai scorto da brava Orsa attenta quale sei, pensa che l’hanno allestita dopo averci fatto vedere come viene ristrutturato un trullo. Campagna, Valle d’Itria, sapori pugliesi: devo dire altro?
Comunque all’apparizione di Suor Germana sono esplosa! Altro che blasfema, tu vedi oltre!!!
Buona serata Dani, ti abbraccio,
Claudia B.
Quante cose buonissime! Non sono mai stata in Puglia, devo assolutamente rimediare!!
Giulia la Puglia è semplicemente stupenda, tutta, da nord a sud. Esattamente come la sua cucina. Vai appena puoi!
A presto,
Claudia B.
Per scoprire pienamente un posto bisogna conoscere anche la sua cucina. In Italia siamo fortunati perché un po’ ovunque ci sono dei piatti della tradizione buonissimi. La Puglia sotto questo punto di vista è tra le Regioni top! Una cucina davvero ottima, come i vini. Da Cibus ci sono stato anche io, impredibile!
E aggiungo che sono d’accordo sullo scrivere le sensazioni, ormai mi sembra che tanti blogger antepongano notizie che si possono trovare su una guida, che andrebbe comunque consultata prima di partire alle sensazioni che un posto gli ha dato.
Sono felice di sapere che la pensi come me Fabio! Cerco di riflettere sempre a cosa io per prima cerco, quando spulcio online i vari blog alla ricerca di informazioni. Una cosa è sicura: non una guida scopiazzata. E mi regolo di conseguenza!
Che dire della cucina pugliese: straordinaria e lo dico da romagnola, abituata a sapori divini. Cibus, non me ne voglia nessuno, è il mio preferito 😉
A presto,
Claudia B.
Ho letto questo post e mi è venuta una irrefrenabile voglia di bombette, salumi e orecchiette! Solo che sono le dieci del mattino….
La Puglia è indubbiamente uno dei posti dove si mangia meglio.
Terremo bene in mente tutti i locali segnalati per il nostro prossimo viaggio!
Buona giornata Claudia!
Felice di avervi dato spunti interessanti per un itinerario tra i sapori della Valle d’Itria! Sono tornata ieri dalla Puglia e già sento la mancanza di quella stupenda cucina… Si può dire che i sapori pugliesi non conoscono orario!
Buona serata,
Claudia B.
Ah le bombette, che bontà! Qui da noi non esiste nessun posto dove trovarle (almeno non nella mia città) per cui devo aspettare Cheese ogni due anni: in quest’occasione arriva il banchetto dello street food più amato da me e dai miei concittadini.
Bellissima l’idea dei fornelli: sanno di condivisione, e credo che da questo punto di vista al sud siano davvero molto avanti rispetto al nord. Devo assolutamente provare, perché sono certa che in un posto del genere mi sentirei a casa.
Buona giornata ?
Secondo me, Silvia, i fornelli sono il massimo della tipicità, della convivialità, ma anche del cibo di qualità. Anche se fra tutti il mio preferito resta Cibus (devo essere onesta), i fornelli li porterò nel cuore per sempre. E non vedo l’ora di tornare. Sono certa che tu troveresti un mondo perfetto lì dentro, per godere di quella succulenta gastronomia e dell’ambiente!!!
Comunque Cheese è un modo per riempire parte della curiosità e della ricerca di sapori, quando non ci si può recare direttamente sul posto 😉
Ti abbraccio,
Claudia B.