Gusto e artigianato sono un binomio esplosivo, soprattutto durante un viaggio. Se la destinazione, poi, è Torino, il risultato non può essere che eccezionale. È così che ho vissuto quattro giorni colmi di sensazioni, per scoprire la città grazie al blogtour “Torino Local Friend” ideato da Rosy Cantarino di “Sonoinvacanzadaunavita“. Quattro giorni per rendermi conto che, alla domanda: “Cosa fare a Torino?”, è possibile rispondere in mille modi diversi.
Si può iniziare lasciandosi affascinare dai suoi musei, come ho fatto io stessa undici anni fa, durante un fine settimana a Torino. Ricordo ancora, in particolare, di essermi entusiasmata alla follia per la Mole Antonelliana e il Museo del Cinema. Tanto da essermene andata controvoglia, nonostante fosse in previsione un’escursione a Superga a cui non volevo rinunciare. A suo tempo, visitai anche Palazzo Madama e il Museo Egizio, senza lasciarmi scappare lunghe passeggiate sotto i portici e nelle piazze salotto.
Tornando ad inizio Settembre, però, grazie a Rosy ho capito che Torino è tanto altro. Una città in pieno fermento, nella quale si possono seguire itinerari insoliti tra quartieri e luoghi simbolo non solo di Torino, ma dell’Italia intera. Modi diversi di approcciarsi a questa elegante signora, che nella sua apparente staticità è in realtà in perenne, intimo movimento. Ed ecco quindi un nuovo itinerario a Torino tra botteghe artigiane e del gusto. Da esplorare lentamente, magari a bordo di una bici elettrica!
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Cosa fare a Torino: visitare la città in bici elettrica.
Il tempo non è forse dei migliori, ma nulla oggi potrà fermare il proposito di esplorare Torino in bici elettrica. Un mezzo comodo ed ecologico, adatto anche alle pantofolaie come me. Fatica zero con la pedalata assistita, regolabile in base alle proprie esigenze. Occhio solo ai binari del tram… e non fate domande scostumate: non volete sapere il motivo di questo consiglio!
Le bici di “MyEbike”, partner di “Italy Bike Resort”, sono tutte nuove e adatte allo scopo. Non a caso vengono organizzati tour di Torino in bicicletta, che si estendono fino ai dintorni. Tanto pedalare è talmente semplice, che l’attività è adatta a tutti. Non serve nessun tipo di preparazione fisica. Solo voglia di esplorare e stare all’aria aperta. Ma è possibile anche fare come me, e ritirare la bici per visitare Torino in autonomia, seguendo un itinerario del gusto e dell’artigianato. La scusa “mangio e smaltisco”, non è mai stata più valida!
Dopo un primo breifing per capire come usare la pedalata assistita, senza asfaltare persone e oggetti presenti sulla mia strada, parto come un razzo. Forse verrò rimandata in “rotaie del tram” (basta insistere, non vi dico il motivo: sono una Signora), ma quanto a rapidità di apprendimento merito un 10 e lode!
Ora, quanto sto per scrivere nero su bianco, posso garantire che lo negherò in qualunque cella di detenzione ma, sfrecciare come un razzo per le vie (e i portici) di Torino, mi esalta tantissimo. L’aria frizzante di Settembre, il fascino di avvicinarsi al centro storico in poche pedalate, mi fanno sentire parte di un quadro perfetto.
Ammirare Piazza San Carlo e la sua elegante verve, mi riporta al fine settimana di undici anni fa. Stessa cosa appena sfilo nei pressi di Piazza Castello e del Duomo! Ogni fotogramma del passato è fisso nella mente. Ma con la voglia di lasciarsi sostituire e riempire di colore, con gli scatti che la mia visione interna sta collezionando in questo momento.
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Cosa fare a Torino: gustare le torte di Torteria Berlicabarbis.
Dal torinese “da leccarsi i baffi”, il nome di questo luogo di perdizione per la dieta, la dice lunga su cosa ci si può aspettare all’interno. “Torteria Berlicabarbis- Prendi e porti via-“ nasce dalla voglia di permettere ai clienti di entrare, ordinare torte o bevande, per consumarle poi passeggiando. Magari durante una sessione intensiva di spese, oppure per un pic-nic al Parco del Valentino.
Ma il locale è così accogliente, intimo e piacevole, che fermarsi al grande tavolo comune, oppure sulle altalene che si affacciano sul vicolo, è comunque un’ottima idea. E i prodotti… torte di primissima qualità, eccellenti, dal gusto vero a avvolgente. Non le composizioni di cake design, che ti lasciano a bocca aperta ma spesso non sanno di nulla: qui si tratta di torte fatte con antiche ricette. Quelle tradizionali che, quando le assaggi, ti fanno pensare a casa della nonna, oppure ai caldi pomeriggi estivi passati in un parco.
Un menù in continua evoluzione, che cambia di stagione in stagione, adattandosi come una seconda pelle ai gusti che variano in base a quanto i mesi evocano. Speciale anche la carta delle bevande, con succhi, tè, birre e cioccolate. Ogni prodotto ha il marchio dedicato. E non mancano le scaffalature con le confetture: a me è stata regalata la tipica “composta artigianale di Persi Pien”, usata per farcire le pesche ripiene.
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Cosa fare a Torino: visitare il mercato di Porta Palazzo.
Risalita sulla mia velocissima ebike, riprendo a farmi trasportare dalle rota… ehm, dal vento, verso un’altra meta estremamente colorata e gustosa: il Mercato di Porta Palazzo. Vicinissimo al Duomo di Torino, lo si raggiunge con una piacevole passeggiata tra i vicoletti del Quadrilatero Romano.
Con i ciottoli e i ristoranti che iniziano a risvegliarsi per il turno del pranzo, questa area così pittoresca ricorda un piccolo centro di provincia, non di certo l’elegante Torino. Passo sotto Galleria Umberto I e, dopo pochi passi, mi ritrovo al cospetto di uno dei più bei mercati che abbia mai visto.
Il Mercato di Porta Palazzo è un’istituzione a Torino, un posto dove non solo si trovano prodotti di ogni tipo ma, che in certi punti, con i suoi tendoni vecchio stile, ricorda un souk arabo. I banchi stretti tra loro, i profumi inebrianti di spezie e street-food, le merci colorate: in un attimo mi ritrovo catapultata in Tunisia.
Stupendo anche l’antistante Mercato Coperto, composto da più edifici che ospitano dal pesce ai salumi, dalle carni ai formaggi. Fino al mercato dei produttori esterno, dove rimarrei a fotografare ogni angolo. Il posto perfetto per acquistare frutta e verdura di qualità!
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Cosa fare a Torino: mangiare i ravioli del Pastificio Sapori.
Il tempo inclemente non mi permette di fare un pic-nic al Parco del Valentino, degustando uno dei cestini piemontesi del “Pastificio Sapori”. Ma i tavoli disposti all’interno del locale, sono una bella soluzione all’inconveniente. Un angolo di pace in piena Torino dove, quando entri, ti lasci semplicemente la città alle spalle. Locale in cui da trent’anni si produce pasta fresca e gastronomia di prima qualità, tanto che i proprietari sono stati insigniti del titolo di “Maestri del Gusto”.
Qui la pasta la si produce “direttamente in vetrina” o nella cucina a vista. Un modo conviviale di seguire le preparazioni, a diretto contatto con i clienti. Un invitante banco in cui sono esposti questi gioielli gastronomici, un’area in cui avviene la magia: mani sante che danno vita a eccellenze territoriali. Come, per fare un esempio, i “tortellini Cavour”, che assaggio personalmente.
La pasta delicata si scioglie in bocca: è tra le più buone che abbia mai mangiato. Un ricco ripieno di carne di vitello e maiale, un po’ di spinaci e la malìa è fatta. Si potrebbero persino gustare crudi, perché la freschezza e qualità dei singoli prodotti lo permette. Queste sono le storie di famiglia che mi piace ascoltare, gustare e raccontare. Incontri di generazioni che si uniscono in una passione senza fine.
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Cosa fare a Torino: un giro tra i “Maestri del Gusto”.
Anche senza l’ausilio della mia ormai fidata ebike, ci sono altre soste golose che mi aspettano a Torino. Intendiamoci: seguire itinerari del gusto a Torino è un’attività spontanea come respirare. Basta girarsi per trovare piccole botteghe, in cui annusare ed assaporare le bontà piemontesi. Una su tutte la carne, che qui è un vero e proprio culto.
Tanto che, ai proprietari della “Macelleria Giampaolo Cru”, è stato dato il titolo di “Maestri del Gusto”. Qui, da carni di primissima scelta tutte di razza piemontese, si produce del sushi si carne che è la fine del mondo. Guardate, personalmente non ho mai mangiato sushi di pesce, né carne cruda. Ma appena assaggio i prodotti di questa macelleria, stento a credere alle mie papille gustative.
Non so cosa mi aspettassi. Forse di non riuscire nemmeno a masticare la carne cruda. In realtà il gusto è pieno, speziato al punto giusto, con un sapore ricco. Mangiare sushi di carne a Torino, si sta rivelando stupore e gioia di sapori. Il matrimonio con il “Riso Acquerello” è perfetto, crea la giusta consistenza. Incredibile il bignè con la colata di cioccolato, che contiene carne cruda speziata. Un abbinamento divino!
Non troppo distante da qui, si entra in un altro regno del gusto, quello del pane. Il “Panificio Avetta” è nato nel 1957. Nuovamente mi trovo ad ascoltare una storia di famiglia: generazioni di persone che lottano per portare avanti una passione, in nome del sapore e del benessere. La produzione e le farine di altissima qualità, oltre alla lievitazione completamente naturale, hanno permesso ai mastri fornai di ricevere ripetutamente il titolo di “Maestri del Gusto”.
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Cosa fare a Torino: passeggiare tra le botteghe artigiane di San Salvario.
Di questo quartiere ho già parlato a lungo ma, le cose da fare e vedere a San Salvario sono talmente tante, che posso permettermi di ritornare sull’argomento. Un’area in continua crescita, non poteva che ospitare negozietti artigianali, nati dalle idee geniali di giovani, coraggiosi, ragazzi.
Mi fermo dapprima a “Sassi”, dove Alessandra disegna modelli di abiti che hanno uno scopo preciso: adattarsi alle donne. Farle sentire belle, bene, avvolte e piacevolmente vestite. Capi artigianali, per i quali Alessandra cerca personalmente stoffe di alta qualità, prodotte in Italia. La sua linea arriva un po’ in tutto il paese ma, nel minuscolo e delizioso atelier di via Berthollet, si entra direttamente nel suo abbraccio e nella sua storia.
L’itinerario tra le botteghe artigianali di Torino, prosegue verso Via Belfiore, dove mi aspetta una grande sorpresa. Entro ad “Atelierventi” a bocca aperta. Questo spazio condiviso, è un inno all’estro e alle passioni, che trovano forma nella quotidianità. A dominare qui è l’artigianato in ogni forma, grazie all’idea di due maestri: Daniela Diletti ed Enrico Melchionna. Artigiana nella lavorazione della pelletteria lei e artigiano del legno lui, hanno dato vita a un movimento umano e creativo!
Perché non solo vengono esposte le loro opere, quindi tavoli, cornici, scarpe, borse. Ma all’interno del laboratorio è possibile seguire corsi con cui coltivare una passione e, nel caso in cui arrivi il colpo di fulmine, crearsi una professione! Anche io mi cimento nella realizzazione di un piccolo manufatto in pelle, un porta smartphone che intendo usare ogni giorno. Seppure mi innamoro follemente della shopper, creata da Daniela appositamente per il blogtour, con il suo marchio storico: “La marchigiana”.
Subito a fianco, si trova il laboratorio “Giorgia Noni Design”, una giovane e talentuosa artista e artigiana. Nei suoi manufatti, colore, tradizione, fantasia e studio, si mescolano in una sferzata di vitalità, caratterizzata dalla qualità del Made in Italy. La candela profumata personalizzata, che mi ha dato come ricordo, la osservo ogni giorno per caricarmi di positività!
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Cosa fare a Torino: passare una serata a Edit.
Per terminare questo itinerario a Torino tra botteghe artigiane e sapori, non poteva mancare una serata alternativa, in un locale che, qui in Italia, è sicuramente innovativo. Aperto nel Quartiere Aurora, una zona che stava rischiando di morire in balia del degrado e dell’abbandono, “Edit” è un luogo di visionaria genialità.
Entro in quella che da fuori sembra solo un’anonima fabbrica. Forse perché è proprio questo il ruolo ricoperto tanto a lungo. Eppure, come succede ad Alice, nel momento in cui si ritrova nel “paese delle meraviglie”, mi rendo conto che la copertina non è rappresentativa del libro. E dire che dovrei averlo imparato anni or sono.
“Edit” esplode di idee! L’ampio spazio su due piani, racchiude una backery, un pub, un ristorante stellato, un cocktail bar che mi catapulta immediatamente a New York, un birrificio artigianale e una serie di cucine condivise. Praticamente dalla colazione alla nottata, dal bambino piccolo al signore in pensione, “Edit” può soddisfare ogni esigenza in una location che toglie il respiro tanto è bella.
Dentro un solo locale, trovo tutto! Il target è talmente ampio, che in pratica non esiste. Qui si è completamente rivisto il concetto di cliente. Perché chiunque avrà a disposizione ciò che cerca. La degustazione di birre, che provo personalmente, è un momento catartico. Non mi siedo semplicemente ad un bancone per ordinare una birra. No. I mastri birrai, parlando con me, trovano la mia birra perfetta: l’anima gemella del luppolo!
Ne raccontano la storia, che magicamente sembra incrociarsi con la mia, servendola abbinata a tapas e pizze gourmet che solleticano il palato. Se vi chiedete dove degustare birra artigianale di qualità a Torino, posso garantirvi che “Edit” è il posto giusto. E, se siete mattinieri, potete venire qui ad assistere anche alla preparazione.
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Cosa fare a Torino: stupitevi!
La “Torino Local Friend” che ho conosciuto durante il blogtour, è una città che parla. Sussurra momenti e storie personali. Sussurra di un passato che ha saputo infondere un carattere dominante, ancora presente nelle produzioni e nelle scelte di ogni giorno. Sussurra parole di orgoglio puro, zampillante, verso chi è abbastanza visionario da creare genialità.
E con queste frasi, ha la capacità di attrarre e stupire. Lasciando nell’anima del viaggiatore segni profondi. Un connubio fra esaltazione delle papille gustative, gioia per gli occhi, battiti cardiaci accelerati dalle emozioni. Caratteristiche che, unite insieme, porteranno le persone a tornare. Per un fine settimana o per cinque giorni. Per un mese o un anno. O magari tutta la vita! Oppure, chissà, anche solo con un volo pindarico, che permetta di risentire l’anima di Torino, quando si è troppo distanti per sfiorarla.
Claudia B. in collaborazione con “Musement”
“Torino Local Friend”, nasce da un’idea di Rosy Cantarino (Sonoinvacanzadaunavita.it). Grazie a tutti i partner che sono intervenuti per raccontare la loro città.
Pingback: Scoprire Torino con il Blog Tour Torino Local Friend
Nonostante abbia appena pranzato foto e descrizioni del cibo hanno sempre il loro bravo effetto su di me! Avete scelto dei localini uno più sfizioso dell’altro e anche l’artigianato è spettacolare, io per esempio vado pazza per gli articoli in pellame. Prendo nota di tutto…anche della tua passione insana per i binari 😀
Ma il ragazzo dietro il bancone a Edit dal vivo era carino come in foto? 😛
Dani che sguardo da falco! A te non sfugge nessun particolare, nemmeno sulle foto di piccole dimensioni ?!
Che dire, da Edit oltre ad essere molto bravi, professionali e geniali, sono anche tutti carini, si! Non è possibile negare l’evidenza ?!
Nell’eterna lotta tra il buon cibo e le rotaie del tram, anche io vorrei scegliere il primo. Ma poi sono le seconde a selezionare me!!!
Buona serata ?
Claudia B.
Già stata a Torino con le tappe irrinunciabili di cui parli all’inizio. Ma così è tutta un’altra storia! Post utilissimo e del tipo che piace a me perché ricco di dettagli e info utili e zeppo di roba buona da mangiare. Edit deve essere una favola
Lo è davvero! Un’idea nuova e innovativa, di cui si coglie la genialità una volta che lo si frequenta!
Grazie per aver apprezzato questa mia Torino golosa e creativa.
A presto,
Claudia B.
Vero che il mercato di Porta Palazzo è bellissimo? Secondo me non ha niente da invidiare a tanti mercati più famosi in giro in Europa.
Sai che per me è veramente strano quando sento di qualcuno che non ha mai mangiato la carne cruda? Poi però mi rendo conto che forse è una cosa molto piemontese che al di fuori della nostra regione può anche fare “impressione” 😉 Mi fa piacere leggere che ti sia piaciuta: ora sei pronta anche per la salsiccia che fanno qui a Bra, nella mia città, e che va mangiata rigorosamente cruda.
Non consocevo i nomi degli artigiani dell’abbigliamento e mi sono segnata i nomi dei negozi.
Non sono ancora riuscita ad andare da EDIT, spero di rimediare presto perché ho sentito opinioni molto positive.
Buona giornata ❤️
Il Mercato di Porta Palazzo entra di diritto tra i miei preferiti Silvia! Che atmosfere, prodotti e colori… Sarei rimasta per ore!
Ammetto che la prima volta in cui sono stata a Torino, sono quasi svenuta quando un’amica al ristorante ordinò carne cruda. Stavolta però ho capito tutte le motivazioni: non è descrivibile la bontà. E sai, la salsiccia di Bra l’ho mangiata, sia da sola, sia sulla focaccia. Divina!
Non perdere Edit, è un’esperienza unica ?.
Ti abbraccio,
Claudia B.
Una bellissima esperienza direi!
Come ho già detto, Torino è una città che desidero vedere da anni ma la lontananza dalla mia città, finora me lo ha impedito (e pensare che ho anche parenti li).
Ad ogni modo la prima cosa che farò sarà quella di ordinare un invitante dolce alla Torteria Berlicabarbis! Che bontà!
Cri quelle torte rimettono a posto col mondo! E anche l’ambiente bellissimo in cui si possono gustare…
Appena puoi poni rimedio alla distanza e corri a Torino. Se non vuoi andare dai parenti, ma soggiornare a prezzi ottimi, ci sono soluzioni eccellenti come Torino Sweet Home e Tomato Backpackers Hotel!
Un consiglio su tutti: oltre ai musei, non dimenticare le zone meno conosciute!
Un bacione,
Claudia B.