Leggo fin da quando ero piccolissima, sono praticamente cresciuta a pane e gialli classici inglesi. Quindi non ci si può stupire se, uno dei miei più grandi sogni, era quello di andare a Londra e visitare anche le contee del sud dell’Inghilterra. A nessuno si nega la possibilità di cercare tracce dell’esistenza di Hercule Poirot, Miss Marple o Scherlock Holmes. E questo è il diario di viaggio in Inghilterra, il racconto di quei 7 giorni che ci hanno permesso di esplorare Londra e visitare alcune fra le più belle località inglesi del sud.
Una settimana tra villaggi, castelli e ville vittoriane: l’equivalente del venir catapultati all’interno di una delle trame dei miei libri gialli! Pur trattandosi di un viaggio organizzato, avevo pianificato comunque le visite per i momenti e le giornate libere. Perciò, appena lasciati i bagagli al deposito dell’hotel, ci siamo diretti alla stazione della metro più vicina, abbiamo acquistato un biglietto giornaliero e abbiamo iniziato a visitare la città.
Per quanto riguarda la lingua, non ho fatto in tempo ad uscire dall’aeroporto, che ho dovuto immediatamente adeguarmi all’inglese. Una cosa che mi ha coinvolta piacevolmente! Gli inglesi sono assolutamente disponibili ad ascoltare, a farsi capire, a dare indicazioni e ad aiutare in caso di bisogno, al contrario di quanto si dice in giro. Da quel momento fino alla partenza, ho colto ogni occasione per parlare ed ascoltare la lingua, ed è stata davvero un’eccellente palestra. Mio marito è diventato, invece, The King of the Tube, un vero e proprio Teseo in grado di destreggiarsi nel labirinto di linee della metropolitana.
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Diario di viaggio in Inghilterra: primo giorno a Londra.
Siamo partiti alla volta di Buckingham Palace, per visitarne gli interni, approfittando delle vacanze estive in Scozia di Ely the Second and her family. Dopo essere passati attraverso i controlli di sicurezza e aver assorbito un altro po’ di radiazioni da metal detector (alla fine della giornata ci saremmo potuti trasformare in due super eroi!), è iniziato il tour tra le sontuose sale di rappresentanza della residenza reale.
Nonostante l’intenso afflusso di turisti, ci godiamo veramente la visita. Il percorso si svolge in ordinato silenzio, grazie al fatto che tutti quanti utilizzano audio-guide che evitano spiegazioni ad alta voce e noiosi assembramenti di persone. In sottofondo, come costante accompagnamento musicale, la melodia del traffico aereo londinese. Mi chiedo come Ely the Second and her family, riescano a prendere importanti decisioni regali, disturbati dal rumore continuo degli aerei.
Dopo una sosta nei giardini di Buckingham, per un veloce panino, proseguiamo lungo The Mall e ci spingiamo fino a Trafalgar Square, per visitare la National Gallery. Credo sia inutile aprire il capitolo “ingressi gratuiti ai musei londinesi”. Un modo splendido di rendere l’arte patrimonio di tutti, senza limitazioni. Noi abbiamo lasciato comunque una piccola quota nelle teca all’ingresso.
Usciamo nella fresca aria del tardo pomeriggio e decidiamo di risalire verso Downing Street fino a Westminster. Ormai distrutti, vista anche la levataccia della notte precedente, prendiamo la metro per rientrare in hotel e riposare un po’ prima di cena.
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Diario di viaggio in Inghilterra: secondo giorno a Londra.
Anche il secondo giorno lo dedichiamo completamente alla visita di Londra, questa volta con una guida che ci accompagna in alcuni dei luoghi più famosi della capitale. Royal Albert Hall, Trafalgar Square, London Bridge, Abbazia di Westminster, il Parlamento ed il Big Ben, St. Paul Cathedral, Picadilly Circus, Buckingham e The Mall.
Prima della visita guidata alla Torre di Londra, luogo di tanti drammi e misteri oltre che attuale “cassaforte” dei Gioielli della Corona, ci fermiamo per pranzo a Covent Garden. L’antico mercato dei fiori è stato sapientemente trasformato con negozietti e ristoranti. Una sosta piacevole, grazie anche agli spettacoli degli artisti di strada, che si esibiscono in ogni angolo.
Nel tardo pomeriggio ci rechiamo a Kensington Palace, ma lo troviamo già chiuso. Facciamo, perciò, una passeggiata nei giardini. Confinano con Hide Park, da cui sono divisi dal Serpentine, e costituiscono una delle zone verdi più vaste di Londra.
Dopo aver sostato davanti al memoriale di Lady Diana, vorrei trovare la statua di Peter Pan. Insomma, adoro Sherlock Holmes, Watson e i misteri di Baker Street. Però ho sempre trovato deliziosa la favola di Peter Pan. Il problema è che questa sorta di caccia al tesoro, non si rivela così semplice come pensavo.
Inizio a chiedere indicazioni ai passanti che mi guardano basiti, in quanto non hanno mai sentito nominare il monumento a Peter. Vuoi vedere che quel piccolo birbone è tornato sull’Isola che Non C’è? È solo per un caso se, ad un certo punto, Peter appare ai miei occhi nel momento stesso in cui sta per decollare (rieccone un’altro con la mania del volo..).
Possiamo così ritenerci soddisfatti e salire in metro per tornare in hotel. Ma The King of the Tube e la sottoscritta, fanno un errore di calcolo e sbagliamo fermata. Che poi, ci sarà stato un motivo se Teseo si affidò al filo di Arianna! Noi ritroviamo la strada grazie ad una gentilissima famiglia, che sale sul treno successivo con noi e ci porta fino a destinazione.
Dopo una doccia veloce, prendiamo nuovamente la metropolitana insieme ad alcuni compagni di viaggio per andare a Notting Hill. A fine agosto, infatti, qui si svolge il Carnevale gemellato con quello di Rio. Veramente noi vorremmo anche trovare e fotografare la casa dal portone blu del film con Hugh Grant e Julia Roberts. Ma il karma negativo iniziato con la chiusura di Kensington Palace, con l’irreperibilità di Peter e la rottura del filo di Arianna, sembra seguirci fino a qui. Nel caos della serata di festa la casa non si trova!
Vista la difficoltà di muoversi e trovare un locale in cui cenare, risaliamo in metro e andiamo verso Picadilly e poi, a piedi, a Soho, dove troviamo un ristorantino delizioso in cui mangiare qualcosa.
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Itinerario tra le contee inglesi.
È con il terzo giorno in Inghilterra, che inizia il tour alla scoperta del sud e delle verdi contee da cartolina. Per prima cosa ci rechiamo a Windsor per la visita del palazzo, visto che Ely the Second and her family continuano il loro rilassante soggiorno in Scozia.
Il paese stesso è un assaggio incantevole della struttura idilliaca dei paesini inglesi, con i piccoli cottage affacciati sulla strada principale ed il Palazzo Reale che domina su tutto.
Dopo pranzo andiamo ad Oxford, la vivace cittadina universitaria. Qui visitiamo uno dei college e facciamo una passeggiata fra le allegre vie del centro.
Nel tardo pomeriggio ci attende la visita all’elegante Blenheim Palace, a Woodstock. Si tratta di una monumentale residenza di campagna, molto simile a quelle che Agatha Christie descrive nei suoi libri. Con la rimessa per le barche e il placido corso del fiume, mi ha fatto subito pensare a “Caccia al delitto”. A fine giornata raggiungiamo Stratford-Upon-Avon, paese natale del grande drammaturgo William Shakespeare.
Dopo cena facciamo una prima passeggiata esplorativa nel piccolo e fiabesco centro storico, un agglomerato di case a graticcio, negozietti e pub. Ne approfittiamo per bere una pinta di birra in un caratteristico pub inglese. Le travi a vista, i soffitti bassi in legno e l’atmosfera accogliente e raccolta, mi trasportano nel mondo letterario che sempre mi ha affascinato. Al punto che mi aspetto di veder entrare all’improvviso Hercule Poirot e Hastings, e sentirlo ordinare una cioccolata calda “S’il vous plait”.
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Diario di viaggio in Inghilterra: villaggi del sud.
La quarta giornata in Inghilterra inizia con la visita dell’ipotetica casa natale di Shakespeare. Scelgo appositamente questo termine, visto che si tratta della ricostruzione di un edificio del XVI secolo, in cui avrebbe potuto vivere lo scrittore. Ma non ci sono certezze.
È una visita comunque interessante e ben strutturata, inserita nel contesto di un paese pittoresco e incantevole. Approfitto del tempo libero per entrare in un negozietto di miniature, dove trovo qualche oggetto per la mia casa delle bambole da collezione.
Dopo aver attraversato campagne rigogliose e piccoli villaggi con mercatini caratteristici, arriviamo in quello che potrebbe essere il paese di Miss Marple, St. Mary Mead. Un delizioso villaggio delle Cotswolds, che nella realtà risponde al nome di Burton-on-the-Water. Un luogo da cartolina, talmente perfetto da sembrare un set cinematografico. In realtà normalmente abitato da persone che si godono i loro bellissimi cottages, i vicoli e corsi d’acqua, gestendo piccoli negozi, partecipando a mercatini e bevendo tazze di tè. Nel momento stesso in cui arriviamo, mi rendo conto ancora di più come, una mente acuta e fantasiosa come quella di Agatha Christie abbia potuto lasciarsi ispirare dalla sua terra natale.
Nel pomeriggio partiamo alla volta di Salisbury, nel Wiltshire. Facciamo una breve sosta fotografica a Stonehenge, dove mi trovo di fronte all’unica vera delusione di questo viaggio in Inghilterra. Il sito del Neolitico, infatti, è a ridosso di una statale molto trafficata, che toglie ogni magia al luogo.
Fortunatamente la visita del centro storico di Salisbury mi riporta in quella dimensione da romanzo, a cui questo viaggio mi ha tenuta ancorata finora. Vero gioiello è la sua cattedrale, all’interno della quale è conservata una delle copie originali della Magna Carta, con cui Giovanni Senza Terra concesse una serie di privilegi ai suoi feudatari, in cambio della loro obbedienza.
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Di navi storiche, castelli e palazzi: quinto giorno in Inghilterra del Sud.
La grande attrattiva di Portsmouth è l’incredibile Historic Dockyard. Oltre ad un interessante museo navale, la vera punta di diamante sono le navi storiche della marina inglese: la Victory di Horatio Nelson, la Mary Rose di Enrico VIII, la Warrior che fu la prima corazzata inglese. Noi visitiamo la Victory, attraversando gli ambienti nei quali visse, vinse e morì Lord Nelson.
In tarda mattinata, partiamo alla volta di Arundel, nel West Sussex. Un altro paese che rappresenta al massimo la tipicità dell’Inghilterra da cartolina, con i cottages, le sale da tè e le residenze storiche come il medievale Arundel Castle, un susseguirsi di ambienti signorili e giardini d’autore.
Nel pomeriggio ci spingiamo verso la costa, nell’ East Sussex, dove ci attende la solare e allegra cittadina di Brighton. Complice la bella seppur ventosissima giornata, ci godiamo il doppio volto della località. Quello più soft e mondano, con il vivace lungo mare, gli ampi viali con i negozi delle maggiori firme, i locali alla moda. E il secondo, raccolto, culturale e caratteristico, con i piccoli vicoli, le piazzette nascoste, i negozi di artigianato e i pub. Ma signore e padrone di Brighton, è sicuramente il Royal Pavillion, una sfarzosa villa inglese dal gusto orientaleggiante, i cui interni lasciano senza parole per la loro ricercata opulenza.
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Canterbury e Leeds.
La mattina del sesto giorno di viaggio, è anche l’ultima dedicata alla scoperta delle contee dell’Inghilterra del sud. Per non pensare a questa triste realtà, ci dedichiamo anima e corpo alla visita della storica cittadina di Canterbury.
Iniziamo dalla più famosa chiesa cristiana d’Inghilterra, la cattedrale gotica che ha visto consumarsi il tragico omicidio dell’arcivescovo Thomas Becket.
Dopo un’ora circa, usciamo per una passeggiata nei vicoli del paese medievale, con le belle case a graticcio e i numerosi eclettici negozietti.
Dopo pranzo, partiamo per il Kent, dove abbiamo in programma la visita guidata del medievale Leeds Castle. Un paradiso per i fotografi vista la sua amena posizione su alcuni isolotti al centro di un laghetto artificiale. Terminata la visita, ci concediamo una bella tazza di tè, prima di ritornare a Londra.
Il tempo di fare il check-in e una doccia velocissima, che usciamo per una passeggiata pre-serale. Attraversiamo South Kensington fino ad Harrods, dove si può acquistare qualunque cosa, dall’ago per il cucito ad un elefante (per stirare?). In effetti siamo tentati di chiedere alle addette se possono farcene consegnare uno a casa, possibilmente senza spese di spedizione. Sarebbe un’ alternativa al classico cane da guardia in giardino! Ceniamo in un pub vicino all’hotel, in un’atmosfera casalinga e coinvolgente.
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Diario di viaggio in Inghilterra: un giorno tra i musei di Londra.
Il settimo e ultimo giorno in Inghilterra, ne approfittiamo per concludere alcune visite a Londra. Prima di tutto raggiungiamo in taxi l’Abbazia di Westminster, luogo di sepoltura dei più importanti personaggi storici inglesi. Anche se l’idea può sembrare appena un po’ macabra, ammetto che mi diverto a cercare le lapidi dei miei personaggi preferiti!
A mia discolpa voglio dire che l’audio-guida è fatta molto bene, quindi la visita è davvero entusiasmante.
In tarda mattinata saliamo in metro per raggiungere il British Museum: sarebbe impossibile trascorrere queste ultime ore a Londra senza farlo. Ovviamente dobbiamo impostare la visita scegliendo solo alcune sezioni, puntando su quella egizia e quella dedicata ai marmi del Partenone. Non abbiamo molto tempo a disposizione e il British è enorme, servirebbero giorni per vederlo tutto e bene.
Visto che ci resta ancora un’ora prima di prendere la navetta per l’aeroporto, decidiamo di trascorrere questo tempo al Museo di Scienze Naturali, dove è stato girato il film “Una notte al museo” con Ben Stiller. Dato che abbiamo abbandonato l’idea di acquistare un elefante da Harrods, valutiamo l’idea di portare con noi uno dei dinosauri esposti.
Ed è così che, dopo sette giorni da sogno, ci ritroviamo nuovamente a Heathrow. Là dove tutto è iniziato. Niente tranquillanti per combattere la paura dell’aereo, questa volta. Niente levatacce. Solo tanta tranquillità che ci permette di godere appieno il volo e lo straordinario tramonto sulle nuvole a cui abbiamo spesso pensato nel corso degli anni.
Durante il viaggio in Inghilterra del sud, ho trovato esattamente ciò che la me bambina ha sognato per una vita. Una metropoli fantastica, sempre venti passi avanti rispetto al resto del mondo, aperta ad ogni cultura, ricca di eventi ma splendidamente vivibile. Dove è talmente facile sentirsi accettati, che la frase “essere a proprio agio” assume un significato pieno.
Una campagna ricca e idilliaca, con villaggi da cartolina, residenze storiche e castelli da fiaba, che non potevano non ispirare menti brillanti come quelle di Agatha Christie e Sir Arthr Conan Doyle. Per me, lettrice accanita, ritrovare nella realtà i luoghi che ho tanto amato, è stato come camminare in un sogno.
Infine il calore e l’accoglienza del popolo inglese, la loro disponibilità, il loro essere così piacevoli e alla mano. Una sorpresa che, ancora una volta, ci ha insegnato come sia sempre consigliabile non affidarsi ai luoghi comuni.
Nemmeno io avevo mai sentito parlare di una statua di Peter Pan. a Londra! Che rosicata, ora voglio tornarci solo per quella >_<
Devo arrendermi all’idea di essere la sola pazza che va alla ricerca della Statua di Peter Pan ?!
Voglio dire che vale la pena tentare le ricerca solo per guardare la faccia sconvolta degli inglesi: impagabile!
Grazie per essere passata?
Claudia B.
Ciao Claudia! Alcuni dei posti di cui parli li conosco bene! Mia mamma è inglese e io ho passato molto tempo là! È della contea di Norfolk, a nord est rispetto a dove sei stata tu! È una zona di campagna bellissima! Se decidi di tornare in Inghilterra te la consiglio! È ad un paio di ore di macchina da Stansted ?
No! Che fortuna! Sto provando un moto di invidia -benevola-…è sempre stato il mio sogno scorrazzare ampiamente per quei posti ?!
Il Norfolk è una delle zone che vorrei visitare, ho visto certi reportage in TV che mi hanno incantata… Ora che so del tuo “giocare in casa”, so anche a chi rivolgermi per le informazioni!
A presto,
Claudia B.
Claudia con questo articolo hai superato te stessa. Le foto, il racconto del viaggio e l organizzazione mi hanno stupita.sei stata capace di vedere un milione di cose in una settimana. Le hai descritte così bene da farnele rivivere.
Complimenti.
Ho voglia di ripartire e lo dico sul serio!
Ma che parole meravigliose!!! Samantha grazie, mi hai commossa…
Ricordo ancora quando l’ho scritto. Non ero sicura dell’esito, come non lo sono mai quando devo riportare viaggi molto indietro nel tempo.
Eppure più andavo avanti, più risentivo quei momenti. E mi sono detta che, forse, sarei riuscita a trasmetterlo ai lettori.
Forse, non c’è mai garanzia. Ma ora il tuo complimento così dolce mi fa pensare che probabilmente ho preso la strada giusta!
Ho amato quel viaggio, lo amo ancora oggi. Come ho scritto in un altro commento, spero che quei piccoli villaggi abbiano mantenuto la loro anima.
A presto cara!
Claudia B.
Che bella l’Inghilterra del Sud, pur non avendo letto così tanti gialli come te, conosco a grandi linee le storie sono appassionata di questi luoghi, dei paesini caratteristici e della loro tradizione. Peccato che alcuni ormai siano più turistici che altro..ma un giro presto o tardi lo faremo anche noi! <3
E quando voi partirete, io seguirò il vostro viaggio per sognare di essere ancora lì!
Lo sai che hai tanto, ma tanto ragione Lucrezia? Purtroppo aggiungo. Mi riferisco al fatto che certi angoli mozzafiato, perdono sempre di più la loro originalità. Il loro essere incredibilmente veri.
Ancora nel complesso qualcosa si salva, ma quando vedi comparire per la prima volta i nomi delle grandi catene, oppure i souvenir Made in China, sai già che non dovrai aspettare molto per veder sparire l’anima di quel luogo.
Nel 2008 c’era ancora tanto “villaggio” in quei piccoli agglomerati, sale da tè, negozietti magari turistici ma assolutamente tipici. Non ho idea di cosa sia successo nel frattempo.
Mi auguro che qualcosa sia sopravvissuto. Mi dispiacerebbe non ritrovare la stessa atmosfera!
Grazie per essere passata, un bacione,
Claudia B.
uuuuhh !! Anche io sono cresciuta a pane e gialli!! Miss Marple è in assoluto il mio personaggio preferito!! =) Bhe mi toccherà segnarmi il tuo tour in agenda ahahah =) =)
Silvia
Silvia non posso crederci!!! Un’altra appassionata: non sono sola!!!
Ma sai che in certi posti, tipo Burton-on-the-water, non mi sarei stupita di veder sbucare l’arzilla Miss Marple da un finestra! Si, è proprio un tour da fare!
Claudia B.
Wow eccoci in linea. Buongiorno Claudia sono Anna Maria Barbieri, coincidenza il cognome uguale. Dunque come sai siamo state di recente a Londra in un gruppo di cesenamiche. Secondo me il fatto che fossimo in tante è stato un vantaggio perché offriva maggiori opportunità. Io desideravo vedere e pubblicare la foto della regina Budicca che 2000 anni fa diede del filo da torcere ai conquistatori Romani e per questo è molto celebrata dagli inglesi. Ho fatto molte foto alla statua perché quasi tutti i giorni l'abbiamo incontrata. Una piacevole novità è stata per me la gita a Grenwich, la consiglio veramente e poi l' estasi davanti ai fregi del Partenone detti anche di Elgin che era il Lord inglese che fortemente li volle portare in patria da una terra, quella greca, che nel 1800 subiva l' invasione e la distruzione turca dei suoi maggiori monumenti. Su questo argomento ho letto un libro che ti prestero volentieri Claudia che si intitola ''le due donne del Partenone''. Grazie e a presto.
Anna Maria è nuovamente un piacere! Un giorno scopriremo se siamo parenti o è solo una casualità.
Ho saputo che siete state a Londra, me ne ha parlato Samantha… Secondo me resta una città sempre sorprendente, ha talmente tanto da offrire, da ogni punto di vista (le tue parole lo dimostrano in pieno) che, probabilmente, non basterebbe una vita per completarla! Pura meraviglia, storia, arte, tecnologia, architettura e, permettimi, menti che viaggiano ad uno stato di apertura, molto avanzato, rispetto a ciò che succede nel nostro intero paese… Una città che batte uno Stato, fa una certa “impressione”. Eppure, anche solo per il ruolo giocato dalle donne, nel corso dei secoli: grandi dominatrici, reggenti, regine. La tua Budicca ne è un esempio! E anche Ely The Second, non scherza.
Grazie per la lettura consigliata: cerco e scarico il testo, così me lo leggo con calma!
Claudia B.