
Cercando informazioni sull’escursione alle Tre Cime di Lavaredo sul web, devo dire di essere stata tratta in inganno. Non per mancanze o mancata verità da parte di chi ha scritto gli articoli. Ma perché dimentico sempre che a pubblicare sui siti ufficiali, sono persone abituate ai trekking in montagna. Gente per cui un percorso come il giro completo delle Tre Cime di Lavaredo si potrebbe affrontare con le ciabattine di casa. Quelle con i pompon sopra. E senza nemmeno impolverarsi.
Ora, va bene tutto, ma esistono anche gli “escursionisti della domenica”. Quelli come me e Daniele che, a dire il vero, dovevano andare alle Tre Cime di Lavaredo in moto (e per fortuna non lo abbiamo fatto), ma poi si sono ritrovati a seguire un circuito di 5 ore abbastanza sfiancante. Insomma, il mio articolo è la guida pratica per inesperti e impreparati, che vogliono comunque fare l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo. E ora seguitemi, perché ho diverse cose da dirvi. Costi, tempistiche, indicazioni sul percorso. Ma anche come strutturare il trekking per vedere le Tre Cime di Lavaredo nella loro panoramica classica, senza necessariamente fare l’itinerario completo.

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Quanto costa fare l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo.
Sembrerà un titolo strano, ma accedere alle Tre Cime di Lavaredo ha un costo. Si paga il parcheggio e l’ultimo tratto di strada fino al Rifugio Auronzo. Il biglietto costa:
- 30€ per le auto;
- 20€ per le moto;
- 45€ per roulotte, camper e autovetture superiori ai 2,10mt;
- dai 60€ ai 120€ per bus e minibus.
- nel pomeriggio si paga meno, mentre vi è un supplemento per chi si ferma a dormire nei rifugi.

In alternativa, vi sono bus navetta da Dobbiaco ma, facendo una ricerca online, mi sono imbattuta in un prezzo che si aggira sui 15€ a testa andata e ritorno. Solo successivamente, ho trovato informazioni sui bus pubblici per le Tre Cime di Lavaredo ma, dato che non abbiamo personalmente provato questa alternativa, vi rimando al sito con prezzi e orari aggiornati (www.sii.bz.it).

Muoversi con i mezzi è sicuramente un modo per tutelare maggiormente le Dolomiti, dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ovvio che se i prezzi sono gli stessi dell’accesso in auto, difficilmente le persone sceglieranno questa opzione. Diverso invece con i mezzi pubblici. Servirebbero, però, e qui lo dico senza peli sulla lingua, informazioni più facilmente reperibili al riguardo. Perché, chi come noi si ritrova a dover decidere tutto all’ultimo minuto, per forza di cose opterà per l’automobile.

L’escursione alle Tre Cime di Lavaredo non comporta altri costi, se non quelli di un eventuale pranzo al rifugio. Avendo compiuto l’intero percorso ad anello attorno alle Tre Cime, noi ci siamo fermati alla Malga Langlam. Servono solo prodotti locali, portati a destinazione con l’uso dell’elicottero e poi a braccia. Birre, salumi, formaggi, minestre, pane, dolci, tutto è delizioso e artigianale. I prezzi sono un po’ più alti della media, ma vista la qualità e la tipologia di trasporto, non potrebbe essere diversamente.

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Trekking alle Tre Cime: consigli pratici per inesperti.
Veniamo ora alle questioni pratiche e spinose. Tappa per tappa, vi racconto l’escursione completa attorno alle Tre Cime di Lavaredo, in maniera semplice, da inesperta quale io stessa sono, cercando di riportare con attenzione consigli e pareri dati da un percorso realmente fatto. Premettendo che la mia preparazione fisica fa schifo, eppure il circuito l’ho portato a termine. Credo comunque sia stata la testardaggine, come quando facemmo l’escursione al Barranco di Masca. E la minaccia di prendere un nuovo acquazzone, dopo una doccia epica nella terza parte del sentiero!

Dico subito una cosa importante, che spero vi aiuti a decidere se spendere o meno 30€ di parcheggio: una volta arrivati nell’area di sosta nei pressi del Rifugio Auronzo, non vedrete le Tre Cime nella loro immagine classica. Sia chiaro questo, soprattutto se viaggiate in moto, oppure non intendete muovere un passo a piedi. Per avere la visuale perfetta sulle Tre Cime di Lavaredo, bisogna passare il Rifugio Lavaredo e spingersi fino alla Forcella Lavaredo. Diversamente le potrete scorgere da dietro, persino di fianco, ma non in tutta la loro sublime imponenza! E, se tanto mi dà tanto, immagino che voi stiate leggendo questo articolo perché le Tre Cime volete ammirarle dal punto di vista più bello…

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Trekking completo alle Tre Cime di Lavaredo tappa per tappa.
Ora vi indico ogni tappa dell’escursione alle Tre Cime di Lavaredo, così come l’abbiamo seguita io e Daniele. Partendo completamente impreparati, dato che dovevamo andare sulle Dolomiti in moto. Ricomporre all’ultimo il bagaglio, dopo ore di lavoro, ci ha fatto scordare a casa persino gli impermeabili, ragion per cui ci siamo presi una pioggia torrenziale a metà percorso, senza protezioni. Tra l’altro io ho usato delle classiche scarpe da ginnastica, visto che lo scarponcino da trekking mi rovina sempre i piedi. Insomma, paragonati ai camminatori esperti e al loro equipaggiamento, siamo sembrati davvero due idioti! Ma due idioti che hanno completato tutto il circuito attorno alle Tre Cime di Lavaredo!

- Dal Rifugio Auronzo al Rifugio Lavaredo.
Questa è la parte più semplice del sentiero. Praticamente quasi pianeggiante, una passeggiata panoramica che chiunque può fare beandosi del paesaggio e del massiccio roccioso delle Tre Cime. Ma attenzione: ancora non è possibile vederle in tutto il loro splendore, nemmeno una volta passata la Cappella degli Alpini e raggiunto il Rifugio Lavaredo.

- Dal Rifugio Lavaredo a Forcella Lavaredo.
Dal Rifugio Lavaredo inizia una salita abbastanza impegnativa, ma assolutamente fattibile. Vi sono due strade: quella lungo la dorsale della montagna e quella classica sterrata, che abbiamo scelto noi. Una volta raggiunto l’apice, le Tre Cime di Lavaredo si possono vedere di lato.

Bellissime, certo. Ma, arrivati qui, vale la pena proseguire l’escursione fino a Forcella Lavaredo. Il sentiero è ancora semplice. Salite e discese sono dolci e accessibili a tutti. La visuale sulle Tre Cime di Lavaredo, diventerà sempre più ampia e perfetta: un sogno chiamato Dolomiti. Fino a questo punto, il sentiero attorno alle Tre Cime di Lavaredo è adatto a tutti, tranne ai motociclisti con abbigliamento tecnico.

- Da Forcella Lavaredo alla Malga Langlam.
Daniele non perdonerà mai la mia insistenza, nel proseguire l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo, nonostante l’evidente maltempo in arrivo. Io non perdonerò mai lui, per non essersi voluto fermare al Rifugio Locatelli, in attesa del miglioramento che ci avrebbe evitato l’acquazzone. Chiaramente ho ragione io, ma lui si ostina a darmi la colpa!

In ogni caso, la tratta da Forcella Lavaredo alla Malga Langlam, dove poi ci siamo fermati a pranzare, è tosta. Una discesa scoscesa e una salita brucia polmoni, ci hanno messo a dura prova, soprattutto perché fatte sotto la pioggia torrenziale. Bellissimi i panorami, di quelli che rigenerano anche la persona più stressata. Ma la fatica fisica si fa sentire.

- Dalla Malga Langlam al Rifugio Auronzo.
A ridosso della Malga Langlam, vi sono laghetti alpini in cui si vorrebbe sostare per bere o immergere una mano. Non lo abbiamo fatto, ovviamente, perché cerchiamo sempre di tutelare (nel nostro piccolo) ogni ambiente che attraversiamo, toccando e togliendo il minimo indispensabile. A parte alcuni tratti in salita, questo sentiero non è difficile.

Ma, c’è un ma… Per me che soffro di vertigini, passare sul fianco della montagna, con accanto il vuoto, è stato al cardiopalma. Attenzione: il sentiero è piuttosto largo, circa un metro e mezzo, ben tenuto. E lo strapiombo scende diagonalmente, non a 90°. Ma c’è, esiste.

E nel momento in cui abbiamo dovuto attraversare un cumulo di neve residua, compatta, francamente ho avuto paura. So che gli esperti rideranno. Ma il terrore di volare giù è stato tanto: purtroppo quando si soffre di vertigini, succede che la mente diventi ingestibile.

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Quali rifugi ci sono sul percorso delle Tre Cime di Lavaredo.
Facendo l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo si incontrano quattro tra rifugi e malghe:
- Rifugio Auronzo;
- Rif. Lavaredo;
- Rifugio Locatelli;
- Malga Langlam.

Se pensate di voler pernottare e siete arrivati alle Tre Cime in auto, tenete conto del sovrapprezzo nel biglietto di ingresso e segnalatelo. La nostra scelta è stata di dormire a Campo Tures, nei dintorni di Brunico, a mezz’ora d’auto dal Parco delle Tre Cime e anche dal Lago di Braies. Soprattutto per una questione di prezzi più bassi, rispetto Dobbiaco o Auronzo. Vi lascio il link Booking per cercare la struttura adatta a voi.
Per compiere l’intero circuito delle Tre Cime di Lavaredo da inesperti, comprese soste fotografiche, pranzo (e rallentamenti per maltempo) ci abbiamo impiegato circa 5 ore. Una in più, rispetto alle 4 dichiarate nei siti ufficiali. Visto il contesto, direi che ci sta!

Spero che la mia guida pratica per l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo, possa esservi utile. Non c’è nulla di tecnico in quanto vi ho proposto, solo il resoconto personale di due escursionisti inesperti. Ma è quanto avrei personalmente voluto leggere, prima di intraprendere questo trekking. Il mio intento non è spaventarvi, solo darvi gli elementi giusti per capire fino dove spingervi! Per il resto: buone Dolomiti.
Claudia B.
Claudia, quanto ti capisco! Anche io soffro di vertigini, e anche se crescendo per fortuna la situazione è migliorata, ci sono dei momenti in cui mi parte la paranoia e diventa difficile anche superare un ponticello su cui camminano pure i bambini -.-” NON so quindi come tu abbia fatto a superare quel tratto innevato e a strapiombo, oddio!
Anche io vorrei fare prima o poi questa escursione, sono felice che tu l’abbia descritta da persona “normale” quale sei, perché nemmeno io sono una professionista nel trekking!
Ti farò sapere come va 🙂
Ho messo apposta le foto, perché mi sono resa conto che altrimenti non avrei saputo spiegarlo senza sembrare una pazza psicopatica! Volevo fosse chiaro, soprattutto per chi ha il mio stesso problema, in modo da consentire ad altri di prendere una decisione sicura al riguardo.
Quella attorno alle Tre Cime è un’escursione bellissima. E deve restare tale,non un momento in cui pensi di metterti a piangere e fuggire.
Ti capisco quando dici che a volte va meglio, con le vertigini. Succede anche a me. Fino a quando non mi ritrovo in una situazione particolare e ogni buon senso e ragione vanno a farsi benedire ?. Come nel caso di questo trekking.
Un abbraccio,
Claudia B.
Ossignore Claudia leggevo ed ho rivissuto i crampi per la faticaccia! No, io personalmente non consiglio il giro completo ai trekker della domenica no no no! Inoltre nel mio vecchissimo articolo sul blog consigliavo di effettuare il giro in senso contrario perché quella salita che subito dopo la Forcella porta su al pianoro della Malga Langlam sarebbe meglio farla in discesa! Io la ricordo come tostissima! Per non parlare dello strapiombo che hai citato tu. Anche noi la facemmo sotto la pioggia e in più arrivammo anche al Locatelli per vederle dalla classica panoramica! Salvo poi accorgerci che erano coperte dalle nubi (mainagioia moment) 😉 Io scelsi l’opzione dei bus pubblico perché con la Trentino MobilCard avevo gli spostamenti illimitati, ingressi, noleggio bici ecc, na’ pacchia! 😉 Comunque la faticaccia è valsa tutta, le Tre Signore sono stupende e mi piacerebbe tantissimo rivederle per intero! Anche per mangiare nuovamente le torte del rifugio Locatelli che erano buonissime! Ma l’hai acquistato il passaporto da timbrare ad ogni rifugio? *_*
Meno male che non lo dico solo io! Per un attimo ho pensato di essere personalmente “il problema”. Soprattutto per l’oggettiva difficoltà con lo strapiombo, che ti giuro mi ha fatto quasi piangere. Tanto era la paura, che continuavo a guardare alla mia sinistra, finendo per inciampare come fossi ubriaca.
Sai che fare il circuito al contrario può essere una buona idea! In effetti quella maledetta salita affrontata al contrario, dovrebbe facilitare il percorso.
Non abbiamo fatto il passaporto, perché alla fine ci siamo fermati solo in Malga. Ci ha praticamente sorpreso il maltempo sotto al rifugio Locatelli, perciò abbiamo proseguito senza salire. Tutto questo per colpa di Dani, che pensava di restare bloccato. Vagli a spiegare che il tempo in montagna cambia di continuo ?. Quando ha smesso di piovere abbiamo accelerato, senza fermarci ai vari rifugi…! Pensa che, il tempo di arrivare in auto, ed è venuto giù l’ennesimo diluvio ?.
Bellissime si le Tre Cime, ma meglio non venderle per una passeggiata di semplicità!
Un abbraccio,
Claudia B.
Conosco bene questo percorso perché è da diversi anni che andiamo in vacanza in Val Pusteria. Hai fatto bene a sottolineare l’importanza dell’abbigliamento tecnico x percorrere questi sentieri. È molto pericoloso usare le scarpe da ginnastica per ogni tipo di percorso in montagna: in alta quota per la presenza di ghiaioni, ma anche nei boschi x affrontare tratti umidi o radici scivolose. Non vedo l’ora di tornare su tra qualche settimana!!!
Bisogna solo riuscire a trovare quello adatto. Personalmente non ho avuto problemi usando le scarpe da ginnastica, perché quelle da trekking mi rovinano sempre i piedi, quanto nel gestire le vertigini.
Diciamo che io e Daniele siamo l’esempio di chi ha fatto il giro delle Tre Cime sprovvisto di qualsiasi cosa, persino dell’impermeabile!
A livello di abbigliamento tecnico mi riferivo ai motociclisti, a cui sconsiglio assolutamente di percorrere il sentiero con l’abbigliamento da moto. Ma ho preparato un articolo dedicato, per tutti i colleghi bikers!
Allora buone Dolomiti, visto che stai per tornare in quello splendido paradiso montano!
A presto,
Claudia B.
Bravi! Guida semplice, utile e soprattutto molto pratica! La terrò in considerazione sicuramente! Non sapevo si pagasse un biglietto, quindi grazie anche per le informazioni più basilari.
5 ore ben spese davvero…Peccato solo per il maltempo!
Speriamo possa esserti utile Elena! Abbiamo cercato di proporla in maniera proprio basilare, spiegando le cose nel modo in cui le abbiamo vissute. Controlla solo il costo ogni anno, perché spesso ci sono rincari.
A presto,
Claudia B.
Sogno da tanto di arrivare sotto le tre cime di Lavaredo. Io trovo le scarpe da trekking molto comode, forse non hai trovato quelle giuste per te, per me rimangono indispensabili quando si cammina su sterrati e pietrisco.
Dovrei in effetti cercarne un paio diverso e fatto meglio, perché io ho sempre tanti problemi con i piedi, soffro tanto soprattutto nelle discese ?. Infatti dopo Masca non sono più stata la stessa.
Un abbraccio Stefania!
Claudia B.