Dicono che se lo osservi al tramonto, il Monte Strega di Sassoferrato appare costellato di picchi che ricordano il rifugio di una fattucchiera. Io ho fatto trekking fino alla Croce del Monte Strega in pieno giorno, eppure ho percepito la stessa incantata suggestione.
Camminando tra panorami che lasciano un segno indelebile negli occhi, attraversando la brulla vegetazione dai tratti surreali, sfidando i racconti sferzanti del vento impetuoso… leggende e personaggi arcani sembrano palesarsi in modo vivido. Mentre da lontano loro, il Nerone e il Catria, osservano gli escursionisti richiamandoli come sirene di roccia.
Le cime delle Marche esercitano un forte fascino su di me e, durante il recente trekking sul Monte Strega, l’attrazione non è stata da meno. Complice anche il sentiero facile e adatto a tutti i camminatori, che porta fino alla Croce, mi sono goduta ogni passo lasciando andare la fantasia a briglia sciolta.
Però mi sono anche comportata bene, raccogliendo le indicazioni necessarie per fare questa escursione, che oggi condivido con voi sotto forma di breve guida completa!
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Trekking Monte Strega: il sentiero per la Croce.
Il sentiero per arrivare alla Croce del Monte Strega parte dall’ampio parcheggio di Montelago, la bucolica frazione di Sassoferrato, borgo storico della Provincia di Ancona. Per comodità lascio il link di Maps, che vi servirà per posteggiare e seguire la facile escursione fai-da-te.
Il cammino non presenta particolari difficoltà, specialmente nella prima parte. Si tratta, infatti, di un falso piano ghiaioso, per brevi tratti all’ombra, sul quale dovete fare principalmente attenzione alle biciclette, dato che il sentiero è utilizzato anche dai cicloturisti.
A circa tre quarti del percorso si arriva ad una vasta prateria panoramica, dove sostare prima dell’inizio dell’ultimo tratto lungo la dorsale dello Strega. Pur aumentando leggermente il dislivello, il trekking prosegue senza grosse complicazioni, ma vi segnalo un paio di particolari da non sottovalutare.
Dovete tenere conto della scarsa larghezza e dell’esposizione del sentiero. La forra che costeggia non è particolarmente scoscesa, ma potrebbe causare comunque problemi a chi soffre di vertigini. Personalmente ho imparato a combattere questo limite con la concentrazione che mi trasmette il trekking, applicata anche durante la salita al Monte Strega, ma ognuno deve valutare autonomamente fin dove spingersi. Anche perché, quest’ultimo quarto di cammino, è caratterizzato da forti raffiche di vento che causano sbilanciamento. Lascio una foto così potete farvi un’idea.
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Informazioni pratiche per l’escursione alla Croce dello Strega.
L’intero trekking al Monte Strega -andata e ritorno- dura circa due ore e mezza comprese le pause. Un dato relativo questo, perché ovviamente dipende dal vostro passo e da quante volte vi fermate lungo il percorso.
Durante l’escursione non ho visto fontanelle, pertanto portate con voi acqua a sufficienza. Nello specifico vi consiglio almeno un litro e mezzo, specialmente in piena estate.
È vero, il sentiero è piuttosto semplice, ma non va sottovalutato. Il falso piano alternato alla salita, può mettere in difficoltà chi non è abituato a camminare. Specialmente se affrontato sotto il sole pieno.
Il trekking è adatto sia a chi viaggia con il proprio amico a quattro zampe, sia alle famiglie con bambini. I passeggini non sono invece utilizzabili, vanno sostituiti con l’apposito zainetto.
Se non volete fare la pausa pranzo alla Croce del Monte Strega, potete approfittare dell’area attrezzata presente nel parcheggio, dove ci sono tavoli, panche e anche barbecue.
Naturalmente ricordatevi di scrutare attentamente le leggendarie fenditure che compaiono all’improvviso (la mente fa strani scherzi, a volte): chissà che non siano davvero l’antro di una strega…
Claudia B.