Quando vai in vacanza in Puglia piangi due volte: la prima, nel momento in cui devi andartene. La seconda il giorno dopo, quando sali sulla bilancia. Lo so bene io, appena rientrata da un press tour in Daunia e pronta a ripartire fra poco! Ho deciso che, la prossima estate, andrò al mare con uno scafandro stile “20.000 leghe sotto i mari”? Dopo aver raccontato cosa vedere sull’Appennino Dauno, una zona ancora poco battuta dal turismo, nei dintorni di Foggia, voglio darvi qualche suggerimento su dove mangiare in Puglia, nello specifico proprio in Daunia.
Preparatevi ad ingrassare con me, amici miei, perché non voglio sentirvi dire che sono egoista e non condivido appieno, tutte le mie esperienze di viaggio! Pensate, questo tour gastronomico in Puglia, è frutto di ore ed ore passate a tavola ad assaggiare per voi, ad inalare profumi deliziosi da raccontare, a coccolare il palato (leggete: a far crescere la pancia per farmi assumere come Babbo Natale, a partire dal 1 Dicembre), in previsione della stesura di questo post. Insomma, mi sono immolata per la causa
Iniziando dal borgo di Bovino, passando per Sant’Agata di Puglia, Monteleone di Puglia e terminando ad Accadia, ecco cinque ristoranti fantastici, in cui mangiare divinamente in Puglia, durante un viaggio sui Monti Dauni.
Disclaimer: le immagini che seguono, non sono adatte ad un pubblico sensibile.
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Dove mangiare in Puglia: “La Cantina” a Bovino.
Ho dichiarato amore e venerazione eterni, al ristorante ‘La Cantina’ di Bovino. Se questo paese, iscritto al circuito “I borghi più belli d’Italia”, è un gioiello, “La Cantina” di Nicola va considerata come la punta di diamante.
Prodotti di altissima qualità, di provenienza locale. Non solo. Nicola serve ai clienti ciò che lui stesso coltiva ed alleva. Vi lascio immaginare i sapori puri, veri, di casa, che si gustano qui. Quelli senza filtri, di una volta. Salumi e formaggi, verdure, carne di maiale, primi piatti o il tipico soffritto, parlano della tradizione contadina, quella a cui sono profondamente legata.
Il tutto, mentre il caminetto acceso irrora di fumo la piccola sala, inondando gli ospiti di fragranze di pane abbrustolito… e di legno. Lo stesso che da piccola sentivo a casa dei nonni. Le pietre a vista, lo spazio intimo a familiare, sono quel tocco in più per accompagnare piatti indimenticabili. E quando Nicola viene a trovarti a tavola, ed inizia a sfornare nodini caldi, oppure a tagliare del caciocavallo fresco, si raggiunge immediatamente il paradiso!
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“Lu Stallier” a Monteleone di Puglia.
Un ambiente informale, con affacci avvolgenti sul verde dei Monti Dauni. Accogliente, piacevole. Un agriturismo dove, appena si entra, ci si sente in famiglia. A casa. La pasta rigorosamente fatta a mano, porosa e gustosa, di quelle che assorbono il sugo per rilasciarlo lentamente in bocca.
Carne buonissima, così come i salumi ed i formaggi. Formelle a base di mais, accompagnate da verdure di campagna, appartenenti alla cucina povera, quella antica, che doveva sostentare con ingredienti semplici. Ogni piatto merita di essere provato. Personalmente adoro i lampascioni, per il loro gusto amarognolo che invade il palato, lasciando un retrogusto pieno.
Vanno assaggiati i primi piatti fatti in casa, magari con un sugo di cannellini, oppure con un misto delizioso di cavolo, guanciale e briciole. Imperdibili, sono anche la carne ed i taralli dolci, al vino bianco e al vino rosso, prodotti in azienda!
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Dove mangiare in Puglia: “Scacco Matto” a Monteleone di Puglia.
Questo è uno dei ristoranti storici di Monteleone di Puglia. Un’ampia sala allegra e luminosa, accoglie con calore gli ospiti. Ottimi gli antipasti, i primi piatti, stratosferiche le pizze! Una sequenza di pietanze che attiva le papille gustative. Formaggi, ricotte, lampascioni e i meravigliosi peperoncini ripieni di tonno, capperi, alici.
Vi avviso: se iniziate a farvi coccolare dagli abbondanti antipasti, non riuscirete più a mangiare altro! Ed è davvero un peccato, perché le orecchiette al forno, dentro al coccio, con provola e pomodoro fresco, sono ottime.
Purtroppo per me, e per voi, mi sono dovuta fermare dopo questo piatto, per cui non posso dirvi nulla sui secondi. Ma saranno sicuramente ottimi. Nel caso in cui si raggiunga il limite di sopportazione cibo concesso dallo stomaco, nocino e limoncello finali possono aiutare nella digestione. Provare per credere!
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“Agriturismo Tenuta Santarcangelo” a Sant’Agata di Puglia.
Sono arrivata all’ “Agriturismo Tenuta Santarcangelo”, reduce da un’intensa giornata di visite. Ero soddisfatta, ma stanca ed infreddolita, visto che nell’ultima ora la pioggia non ci aveva abbandonati un attimo. Non nego che, per quanto felicissima, sentivo anche la mancanza di Daniele, come sempre durante i viaggi di lavoro. Eppure, appena messo piede all’ “Agriturismo Tenuta Santarcangelo”, il senso di spossatezza, freddo e nostalgia, se ne sono andati. Il caldo delle fiamme ad illuminare una sala del Seicento, sormontata da un’ampia volta, attrezzi in rame, come decorazione sopra ad un lavello rivestito di granaglie, mi hanno scaldato subito il cuore.
A dare il colpo di grazia (positivo) a questa atmosfera familiare, è stata la cucina casalinga, robusta ed avvolgente, che mi ha saputo raccontare la storia della Daunia. Piena ormai come un uovo, visti i pasti luculliani che hanno caratterizzato il mio viaggio, mi sono limitata ad assaggiare gli antipasti ricchissimi e le zuppe. Vi giuro, hanno accarezzato cuore e stomaco.
Una varietà di proposte che spaziano dai salumi ai formaggi, dalle verdure cucinate alla maniera contadina, con aggiunte di ritagli di maiale, alle stupende melanzane alla parmigiana che farebbero ballare la baciata ad una statua (o a Maria de Filippi?). La zuppa di cannellini ha un sapore che è riuscito a catapultarmi alla mia infanzia. Un gusto a lungo ricercato, ma mai ritrovato. Mi sono commossa mentre la mangiavo. Poi il piatto che per me fa subito Puglia: fave e cicorie. E lì il mondo si ferma.
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Dove mangiare in Puglia: “Sala Serafina” ad Accadia.
Mangiare in Puglia, in un antico borgo fantasma, è quanto di più suggestivo possa esserci. Il ristorante “Sala Serafina”, all’interno del Rione Fossi di Accadia, è come un faro sul passato, la classica taverna in cui rifugiarsi quando fuori fa buio ed il vento gela le ossa. Il posto ideale per riscaldarsi, gustando ottimo vino e piatti cucinati con una lealtà incredibile.
Lampascioni, verdure miste, formaggi, salumi, come antipasto ricco e corposo. Ma, sovrano assoluto di questa festosa entrata, è il baccalà con le patate. Alcuni di voi sapranno che, la mia passione per il baccalà, si è accesa solo recentemente, durante il viaggio a Venezia prima di Natale. Ecco, posso dire che al “Sala Serafina” abbiamo siglato una promessa di amore eterno!
E, per finire, un primo piatto classico, rigorosamente fatto in casa, di una bontà assoluta: le orecchiette con pomodoro e provola. Peccato che lo stomaco sempre troppo pieno, non mi abbia permesso di mangiarne più di una cucchiaiata, né di assaggiare le carni che mi hanno detto essere eccellenti. Ma, quando tornerò in Daunia, sarà mia premura porre rimedio a questa mancanza!
Claudia B. in collaborazione con Daunia Press Tour e Regione Puglia – Assessorato all’industria turistica e culturale
Ehm… la prossima volta seguirò il tuo consiglio, quando si tratta di cibo sono fin troppo sensibile come sai bene xD Ma nonostante l’ora ti giuro che sto sbavando, che poi le foto ti vengono troppo bene. A me mi sbrilluccica sempre il piatto…
Ma non immagini quanti scatti, prima di ottenere quello definitivo! Ultimamente la reflex mi fa arrabbiare… Questa esperienza gastronomica in Daunia è stata favolosa. Non solo per il cibo divino e la storia che c’è dietro, ma anche per i luoghi pieni di atmosfera!
Un bacione,
Claudia B.
Gustosa, porosa, eccellente, fatto a mano… Quanto si soffre a guardare senza mangiare! Ah, lasciamo stare la prova costume?
Non mi parlare del costume, che mi aspettano altri due viaggi in Puglia! Mettiamola così: scafandro per tutti e pasta fatta in casa a vita! Che gusti straordinari ?…
Baci,
Claudia B.
Dovevo leggere questo in un altro orario. Sono le dieci di mattina e mi è venuta fame! Conosco bene alcuni di questi sapori e profumi, avendo la mamma pugliese. Davvero belli anche i ristornati con un’atmosfera intima e familiare.
Sei fortunato Andrea, immagino che mamma ti riempia di prelibatezze… oltretutto a metà tra Puglia e Sicilia! Arrivo per pranzo ?!
Per me è stata un’esperienza incredibile questo viaggio, non solo a livello visivo ed umano. Anche per quanto concerne i sapori. Un’esplosione di gusto (e di kg)…
Un bacione,
Claudia B.
Lo sapevo. Lo sapevo! A nulla è valso il piano strategico di stasera. Mi sono detta passo in rosticceria, vassoiata di pizzette e calzoni straunti, birrozza e colpo di grazia con brioche alla Nutella (è tutto vero) e poi -POI- faccio il giro dei commenti dagli amici blogger lasciando il post di Claudia per ultimo. Avevo una corazza a prova di bordate coreane! Ma si è sciolta come un caciocavallo sulla brace…
Che meraviglia! *_* Scommetto che sei ingrassata mentre pappavi e anche mentre ne scrivevi di queste robine (il t9 corregge con roVine pensa che saggio)!
A parte scherzi i sapori della cucina pugliese ti rimettono al mondo, molte di queste pietanze le conosco perché simili anche alla cucina campana -cilentana soprattutto, quindi so benissimo di cosa parli!
Mi vendicherò Claudia! Oh se mi vendicherò 😛
Per me uno scafandro XXXL da asporto, grazie!
Buona serata!
Mi hai fatta soffocare dal ridere ?! Il saggio (per una volta) T9, ti stava avvisando che lo scafandro è in arrivo: lo consegneranno dopo Pasqua! Che dici, può andare?
Stavo riflettendo sulla meraviglia assoluta della tua cena: confronto alla mia di detox post e pre partenza, un festino di gioia! Quindi pensavi sul serio che la botta di Nutella finale, potesse salvarti dalla fame indotta da post? Non succede mai Dani, purtroppo. Te lo dico per esperienza.
Immagino che ci siano tanti piatti simili, così come sapori e prodotti, perché la Daunia è sul serio una terra di confine. Dall’alto dei borghi, noi riuscivamo a vedere la Campania, a brevissima distanza. Per cui, dialetto e tradizioni culinarie, sono assolutamente in linea (d’aria) tra le due!
Vado ad allenarmi, perché tra una settimana sarò di nuovo in Puglia ?!
Buon giornata Dani!
Claudia B.
Di tutti questi, sono stata solo a sant’agata…faccio mea culpa e giueo che a malincuore andrò a mangiare negli altri ristoranti :p
Anto devi assolutamente andare! Tu hai la fortuna che, quando torni a casa, hai tutta quella meraviglia a portata di mano (e di stomaco): approfittane! E rendi omaggio a quei sapori stratosferici, anche da parte mia 🙂
Bacioni,
Claudia B.
Che bontà Claudia!! Sapevo che mi sarei fatta del male leggendo questo articolo a quest’ora, ma ero troppo curiosa! Credo sia inevitabile dimenticare completamente la bilancia in Puglia, la tradizione gastronomica é eccellente. E devo dire che le location in cui sei stata sono suggestive, profumano di casa e di amore per la cucina. Prodotti di qualità, abbinamenti della tradizione, una gioia per il palato. E chi se ne frega della prova costume lasciami dire!
Un bacione
Ps: ora vado a svuotare il frigo! Le orecchiette mi hanno fatto venire una fame..
Come darti torto? Il costume dovrà rinunciare a me, o io a lui. Tanto alla fine, da brava motociclista, sceglierò l’abbigliamento tecnico e salirò in sella ad A.T. Così posso continuare il mio incontro con la gastronomia pugliese, senza sentirmi in colpa e, soprattutto, senza dovermi mettere uno scafandro ?.
Mi sento molto fortunata, per aver gustato piatti tanto buoni, in locali che non dimenticherò mai.
Un abbraccio grande Silvia…e buon appetito!
Claudia B.
Mamma mia, muoio dalla voglia di visitare questi posti, ora! Sarà che è quasi ora di pranzo, ma mi struggo al pensiero di essere troppo lontana dalla Puglia per poter raggiungere questi piatti a breve!
Anche io Giulia! Ammetto che, avendo provato quei sapori deliziosi, sento come un richiamo irresistibile verso la Daunia. Però devo prepararmi: tra una settimana partirò di nuovo, per cui devo lasciare un piccolo spazio nello stomaco!
Grazie per essere passata 🙂
Claudia B.
A parte il fatto che sto per sentirmi male per colpa della fame e per quanto mi hai fatto ridere con l’introduzione al post 😉 Parlando di cose serie, proprio qualche giorno chiacchierando con alcune persone riflettevamo sul fatto che almeno qui dalle mie parti sia sempre più difficile trovare posti autentici. Sempre più spesso nei ristoranti vengono proposti piatti elaboratissimi e bellissimi da vedere, ma che hanno poco di “rustico”. Invece questi locali e questi piatti mi sembrano veramente autentici, semplici e fatti col cuore. In particolare vorrei tanto assaggiare le melanzane, i peperoncini ripieni, le orecchiette ???
Praticamente come me Silvia: vorresti assaggiare tutto! Ti metto in lista, per lo scafandro modello estate 2018 😉 ?
Come darvi torto. Non voglio sembrare sempre quella poraccia dai gusti base, che cerca perennemente la cucina della nonna… ma posso dirti che è proprio ciò che sempre di più faccio?
Non so se dipende dalla ‘vecchiaia’, ma il desiderio di semplicità, di gusti sani e veri, di pietanze e luoghi che ti riportano all’infanzia, si fa più forte ogni anno che passa. Sono stanca di strane elaborazioni, che possono sorprendere l’occhio, ma poi non mi lasciano sensazioni. Magari questo mio discorso è assurdo ma, per essere ancora più chiara, ti dirò che a volte mi commuovo e mi ritrovo ad occhi chiusi, quando riesco a ritrovare sapori che mi regalava la mia nonna. Oppure che mi riportano ai tempi dell’asilo (anni Ottanta), quando non c’era una dietista a dettar legge, ma la bidella cucinava come a casa, per tutti i bimbi! Ecco…vorrei solo un po’ del mio adorato passato, dai sapori genuini 🙂
Bacioni,
Claudia B.
Lo so bene quanto è buono il cibo pugliese. D’altronde sono pugliese di nascita e la mia mamma sa fare di quelle cose… va beh se no ingrasso al sol pensiero ?
Ti tengo uno scafandro pronto, così ci facciamo compagnia ?? Siamo molto fortunate, in realtà! Personalmente, sono circondata da cibo romagnolo e cibo pugliese, quindi praticamente il mio rapporto con la bilancia, è compromesso a vita!
Un abbraccio,
Claudia B.