
E, il santuario, solido ed affascinante, a dominare la Valmarecchia dal suo sperone di roccia: posizione inconfondibile, che salta agli occhi di chiunque si spinga verso l’entroterra riminese, appena passata la località di Torello.
Il Santuario della Madonna di Saiano, sorge sulle antiche vestigia di un tempio pagano e, il primo documento in cui si cita il Castello di Saiano, risale al XII secolo.
Pare sia appartenuto a Galeotto Malatesta, in quanto punto strategico di segnalazione ed avvistamento: il che non deve sorprendere, data la posizione da cui era, ed è, possibile controllare Montebello, San Leo, Verucchio. La Torre di Saiano era per questo contesa tra i vari signori.
Una struttura, tra l’altro, che ricorda tantissimo le torri presenti in Alta Valmarecchia e Montefeltro, come a Bascio, Gattara, Maciano seppure, al contrario di queste, è di difficile datazione. Nel XX secolo, quando non venne più utilizzata come corpo di guardia, la torre assunse il ruolo di abitazione.
Bellissima e di grande valore religioso la Chiesa del Santuario, nella quale si venera la Madonna di Saiano, sin dalla metà del XIV secolo.
Importante luogo di culto mariano, il Santuario custodisce con amore una bella Madonna con Bambino la quale, secondo la tradizione, “scelse” miracolosamente di restare legata a Saiano. Pare, infatti che, nonostante i tentativi di trasportarla nella Chiesa di Montebello, per venir custodita e venerata, l’immagine sacra sia tornata ogni volta al proprio posto, nel Santuario di Saiano.
Quando si accede al panoramico cortile dell’Eremo, è difficile pensare a quante traversie abbia attraversato questo amato luogo di culto. C’è una tale pace, una tale appagante bellezza, da non riuscire a percepire in nessun modo i periodi di devastazione, subiti dall’edificio.
Mi è capitato di vedere in quali drammatiche condizioni versasse l’intera struttura, dopo esser stata preda di saccheggi ed atti vandalici, in un film degli anni Ottanta completamente girato tra Rimini, Montefeltro e Valmarecchia, “Il frullo del passero”, in cui è protagonista una bellissima Ornella Muti.
Trattandosi di un luogo di culto tanto caro alle nostre genti, soprattutto per le numerose grazie ricevute, la venerazione della Madonna di Saiano è molto sentita e, in questo paradiso di quiete, è sempre possibile trovare pellegrini che si godono un attimo di raccoglimento, ma anche escursionisti e visitatori, data la bellezza senza tempo della sito.
Da quassù si vede il mondo, si spazia con lo sguardo su uno scrigno di splendidi tesori, vere punte di diamante della Valmarecchia di cui, spesso, ho avuto l’onore di potervi parlare.
Per questo motivo, ho deciso di concludere il mio racconto su Saiano, con i link inerenti i luoghi sopra citati: nella speranza che possano aiutare chi lo desidera, nella creazione di itinerari completi, alla scoperta della mia amata terra.