Sapete cosa mi ha insegnato Milano? Che ad ogni luogo va data sempre una seconda occasione. E, se necessario, anche una terza. Soprattutto se la prima impressione non è stata particolarmente soddisfacente, o se il tempo tiranno non ha permesso di approfondire la visita nel migliore dei modi. Tutto questo splendido ragionamento, ovviamente, è tratto da una storia vera. La mia. Ecco perché, in occasione della visita al Cenacolo di Leonardo, ho ideato un itinerario a Milano di un giorno, da seguire rigorosamente a piedi e con l’uso della metro, per dare una nuova, vera possibilità, alla bella metropoli lombarda. Tenendo come punto di partenza e ritorno la Stazione Centrale.
In questo post vi darò un’idea di cosa vedere a Milano, arrivando in treno al mattino e ripartendo la sera. Oltre ad indicarvi tappa per tappa quali linee della metro utilizzare, con i costi del biglietto, e dove muovervi semplicemente passeggiando.
Ormai lo sapete, ma io ci tengo a ribadire il concetto: questo itinerario a Milano di un giorno è frutto di scelte personali. Avremmo potuto fare meglio di così? Inserire più ingressi a siti e monumenti? Si. Certo. Ma siamo partiti con l’idea di visitare alcuni dei luoghi classici di Milano, consapevoli di non poter fare tutto. Ad esempio la mancanza di tempo, e la febbre alta che mi ha colpito durante la giornata, non ci hanno permesso di andare ai Navigli e a Sant’Ambrogio. Né di entrare al Duomo, vista la fila interminabile. Inutile farsene un cruccio: vorrà dire che torneremo!
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Itinerario a Milano di un giorno: muoversi in metropolitana.
Proviamo invidia pura, genuina, verace, verso qualunque essere umano abbia costantemente a disposizione una metropolitana. Se ci fosse a Rimini, penso che la prenderemmo anche per fare 100 mt. Così, tanto per mostrare il nostro essere favorevoli agli spostamenti sotterranei. Dopo aver utilizzato in maniera “quasi local” la metropolitana di New York (salvo errori commessi da Daniele…), devo dire che siamo stati impeccabili con quella di Milano. Anche perché, la metropolitana di Milano, è incredibilmente efficiente e permette di raggiungere con facilità tutta la città.
Appena scesi dal treno in Stazione Centrale, abbiamo acquistato il biglietto giornaliero della metro che, con soli 4,5€ a testa, consente corse illimitate sulla linea. In questo modo si ha Milano in tasca ad un prezzo davvero competitivo, senza il pensiero del traffico, del parcheggio e della ztl. Il fatto che la metropolitana sia all’intero della Stazione di Milano Centrale, ne rende l’utilizzo ancor più comodo.
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Scoprire Milano a pedi: Piazza Gae Aulenti.
Prima tappa del nostro itinerario a Milano di un giorno, è Piazza Gae Aulenti. Volevo vedere questo capolavoro architettonico dal Dicembre 2012, quando venne inaugurato. La giornata tersa e l’assenza totale di folla, rendono speciale l’incontro tanto atteso. Un vero e proprio inno al futuro, che racchiude la funzionalità di un centro direzionale, la vitalità di un modaiolo luogo d’incontro e la sorpresa visiva di un manuale d’architettura.
I riflessi degli edifici simbolo di Piazza Gae Aulenti, come ad esempio la Torre dell’Unicredit, l’Unicredit Pavillion o il vicino Bosco Verticale, animano le piscine del Parco Biblioteca degli Alberi. C’è movimento e senso del divenire. Ma in modo rilassante, grazie alla presenza di un ampio spazio verde in cui liberare la mente. Giochi d’acqua e di luce, intreccio di linee e di superfici. Per quanto mi riguarda, César Pelli ha creato un’area che sa andare oltre al concetto di moderno. Qui c’è genialità elegante e sbalorditiva.
Come arrivare a Piazza Gae Aulenti.
- Piazza Gae Aulenti è facilmente accessibile con i mezzi. Si trova di fronte alla Stazione Porta Garibaldi, ed è raggiungibile con una sola fermata di metropolitana da Milano Centrale.
- Il nostro consiglio è di prendere la Linea M2 Verde, da fermata Centrale a fermata Gioia (direzione Abbiategrasso).
- In questo modo si attraverserà a piedi il Parco Biblioteca degli Alberi: una passeggiata piacevole verso Piazza Gae Aulenti, durante la quale si gode anche di una bella visuale sul Bosco Verticale.
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Visitare Milano in 24 ore: Piazza Duomo.
Piazza Duomo a Milano, a me ha sempre dato la sensazione di essere una sorta di “ombelico del mondo”. Un po’ l’impressione che si percepisce arrivando a Times Square a New York. Oppure al Palazzo Reale di Bangkok. Pare che l’intero universo si riversi di prepotenza intorno a te! Per fortuna siamo riusciti a visitare il Duomo di Milano durante un fine settimana tra Milano e Lago Maggiore, di sedici anni fa. Perché oggi, considerata la fila, è letteralmente impossibile anche solo avvicinarsi.
Fuggiamo quindi dalla bolgia, per riuscire a “sentire” e ammirare Piazza Duomo da una prospettiva diversa. Ci spingiamo verso Via dei Mercanti, dove tutto si muove con la calma di un qualsiasi sabato mattina, per una passeggiata tra caffè e negozi. Questo era il centro della vita cittadina anche in epoca medievale e, lo scorcio che si apre su Piazza Duomo, da qui è davvero grazioso. Così come i piccoli cortili che si scorgono tra loggiati e palazzi signorili. Arriviamo fino allo slargo di Via Cordusio, dove un tipico incrocio tra tram ci fa subito sentire nel mezzo di una galleria Instagram di tendenza!
Come arrivare a Piazza Duomo da Piazza Gae Aulenti.
- Linea M2 Verde, da fermata Garibaldi a fermata Cadorna (direzione Abbiategrasso).
- Prendere poi la coincidenza con la Linea M1 Rossa, da fermata Cadorna a fermata Duomo (direzione Sesto 1° Maggio FS).
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Itinerario a Milano di un giorno: Galleria Vittorio Emanuele e Piazza della Scala.
Il nostro itinerario a Milano di un giorno, prosegue con una passeggiata in Galleria Vittorio Emanuele, dove la folla di Piazza Duomo si riversa senza freni. Seppure la maggior parte delle persone si sparpaglia tra caffetterie e vetrine, di quello che viene considerato uno dei primi centri commerciali del mondo, un buon numero di visitatori punta alle “palle del toro”. Ragazzi, non voglio sentire nemmeno un sussurro di stupore. Le “palle del toro” portano bene. O meglio, pestare le “palle del toro” col tallone del piede destro, e girare tre volte su se stessi, pare sia di buon auspicio. Sul fatto che al toro vada bene, è un discorso troppo ampio da affrontare su un blog di viaggi.
Di certo è interessante cercare e riconoscere gli stemmi in mosaico sparsi per la galleria. Daniele, da bravo fan dei “Cesaroni”, non esita a buttarsi tra orde barbariche di turisti, per trovare lo stemma di Roma, visto durante una replica della famosa serie televisiva. Per quanto mi riguarda, sono molto più affascinata dagli storici negozi come il Caffè Campari e le Librerie Rizzoli.
Usciamo infine su Piazza della Scala, su cui si affaccia il celebre teatro e al centro della quale sorge il monumento a Leonardo Da Vinci. Dato che Milano si appresta a festeggiare i 500 anni dalla morte del grande Genio Toscano, e anche noi visiteremo “Il Cenacolo” nel pomeriggio, ci sembrava il minimo tornare ad omaggiare il Maestro.
Come arrivare alla Galleria Vittorio Emanuele.
- Galleria Vittorio Emanuele è proprio a ridosso di Piazza Duomo, a pochi metri dal Duomo di Milano.
- Se provenite dalla Stazione Centrale di Milano, l’ideale è prendere la Linea M3 Gialla, da fermata Centrale a fermata Duomo (direzione S. Donato).
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Milano insolita: Santuario di San Bernardino alle Ossa.
Proseguiamo a piedi verso la Chiesa e l’Oratorio di San Bernardino alle Ossa. Una vera singolarità nel cuore di Milano. Da Piazza della Scala è una passeggiata piacevole, che permette di muoversi tra appetitose scie di street food, artisti di strada e negozi animati dalla folla del sabato. Una sosta doverosa è alla Apple di Piazza Liberty. Non tanto per lanciarsi in spese pazze (chissà perché ma continuo a prediligere voli aerei), quanto per vedere l’effetto finale del progetto di Norman Foster.
Infine, arriviamo davanti alla Chiesa di San Bernardino alle Ossa. Ad ospitarla, Piazza Santo Stefano, dove alcuni bimbi giocano a calcio, approfittando del fatto che sembra di essere completamente fuori Milano. Il rumore del traffico in lontananza. La folla dimenticata. Davanti a San Bernardino alle Ossa, il santuario che non abbiamo voluto perdere durante l’itinerario a Milano di un giorno, non si ha più la percezione della metropoli, quanto di un paese di campagna.
La chiesa sorge su un antico sito cimiteriale, un tempo chiamato Stretta dei Morti. La struttura mostra tutti i caratteri tipici del Barocco, infatti è stata ricostruita alla fine del XVII secolo. Ma la vera singolarità, è la Cappella dell’Ossario. L’intero spazio, sovrastato da una bella volta affrescata, è ricoperto da ossa umane che ne decorano ogni angolo libero. Per quanto possa sembrare una macabra rappresentazione, l’effetto complessivo è sorprendentemente artistico. Un insieme di figure astratte che il corpo umano, pur nella morte, riesce a rendere ricco di sfaccettature.
Come arrivare San Bernardino alle Ossa.
- Il complesso si trova a meno di dieci minuti a piedi da Piazza Duomo: prendere Via Carlo Martini, passare Piazza della Fontana e infine percorrere Via Verziere.
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Itinerario a Milano di un giorno: Villa Invernizzi.
Prossima tappa dell’itinerario a Milano di un giorno è Villa Invernizzi. Ma, prima di prendere la metro, dobbiamo percorrere un tratto a piedi su Corso Europa, dove si trovano i grandi store che attirano Daniele come una calamita. Eh si. Questa è la verità in famiglia: lui ama i negozi e i centri commerciali. Io le ossa di San Bernardino e il Cenacolo Vinciano… Comunque, finché la carta di credito è al sicuro nel mio portafogli, perché non accontentarlo?
Finalmente saliamo in metropolitana, per raggiungere un angolo segreto e imperdibile di Milano. Siamo a due passi dal Museo Civico di Storia Naturale e, tutto attorno a noi, è un’esplosione di Liberty. Il “Quadrilatero del Silenzio” si rivela subito una sorpresa. Naso all’aria, ci mettiamo in cammino lasciandoci tentare dai particolari architettonici che riempiono il quartiere.
Appena entriamo in Via Cappuccini, ci rendiamo conto senza possibilità d’errore di quale sarà la nostra meta finale. Sarebbe impossibile male interpretare la piccola folla di curiosi, che si avvicenda davanti al cancello di Villa Invernizzi. Tutti con un solo scopo: “paparazzare” la famiglia di fenicotteri rosa, che vive qui. Alcuni sono stati portati dal Cile, altri dall’Africa. Di certo sono un’attrattiva notevole, considerata la particolarità di vedere aggraziati fenicotteri rosa, in pieno centro di Milano!
La bella Villa Invernizzi, proprietà del creatore del formaggino MIO , purtroppo non è aperta al pubblico. Vale comunque la pena arrivare qui per ammirarne la struttura da fuori, allietata dai fenicotteri che “gigionano” letteralmente attraverso il cortile. Ma anche per immergersi all’interno di questo spettacolare quartiere di Milano, dove si possono trovare gioielli come l’atrio di Palazzo Berri-Meregalli. Un edificio di inizio Novecento, dalle ricche decorazioni architettoniche.
Come arrivare a Villa Invernizzi.
- Da Piazza Duomo Linea M1 Rossa, da fermata Duomo a fermata Palestro (direzione Sesto 1° Maggio FS).
- Da San Bernardino alle Ossa, arrivare a piedi alla fermata San Babila. Scendere a fermata Palestro (direzione Sesto 1° Maggio FS). La linea è sempre M1 Rossa.
- Villa Invernizzi è in Via Cappuccini.
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Un giorno a Milano: Castello Sforzesco.
Ogni volta che usciamo dalla “pancia della terra”, ossia che lasciamo la metro e risaliamo in superficie, Milano ci riserva sorprese. Durante la prima visita di tanti anni fa, la straordinaria ecletticità di Milano ci sfuggì. Fu una sosta breve, incentrata principalmente su alcune ore trascorse in un negozio di case di bambola in miniatura. Che posso farci se colleziono cose strane…
Stavolta però, l’itinerario a Milano di un giorno, che abbiamo costruito con tanto amore, ha come scopo quello di farci sentire davvero la città. Siamo qui per lasciarci ammaliare da lei. Ecco perché, appena arriviamo al Castello Sforzesco, restiamo momentaneamente disorientati. Quando lo si vede in foto, o nei reportage in TV, viene a mancare l’atmosfera di contorno. Ma qui e ora, direttamente protagonisti di questa città, capiamo che una visione a 360° di un luogo è la sola che vale la pena approfondire.
Stupenda l’area in cui sorge il Castello Sforzesco, che lascia senza fiato per la grandiosa forza della sua struttura. Dato che a breve dovremo essere a Santa Maria delle Grazie per la visita del “Cenacolo”, non entriamo a vedere le collezioni. Ma nulla ci vieta di passeggiare liberamente per i cortili del Castello Sforzesco, che meritano di essere ammirati e scoperti con calma.
La residenza fatta erigere dal Duca di Milano Francesco Sforza, nel XV secolo, ancora oggi ammalia e accende la fantasia su intrighi e misteri di corte. Anche se è il vigore della cittadella militare, rimaneggiata tra il Cinquecento ed il Seicento, a colpire immediatamente l’occhio. Sul sito ufficiale, è possibile trovare tutte le informazioni di visita: costi, orari, elenco delle esposizioni.
Come arrivare al Castello Sforzesco.
- In Piazza Duomo prendere la Linea M1 Rossa, da fermata Duomo a fermata Cairoli Castello (direzione Rho Fieramilano).
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Itinerario a Milano di un giorno: Santa Maria delle Grazie.
Alla visita del Cenacolo di Leonardo, ho dedicato un intero articolo, che potete leggere qui. Ma, nonostante quest’opera rubi totalmente la scena, quando si arriva a Santa Maria delle Grazie, ci si rende conto di essere al cospetto di una delle chiese più belle di Milano. Un capolavoro del XV secolo, fatto edificare da Ludovico il Moro come mausoleo di famiglia.
Ci fermiamo a prendere un tè caldo, in una piccola caffetteria di Piazza Santa Maria delle Grazie. Sia per riposarci dopo le lunghe ore di visite, sia per dare sollievo a me, ormai in preda alla febbre alta. Ma aspetto da vent’anni di vedere “L’ultima cena” di Leonardo, pertanto non intendo farmi rovinare questa giornata a Milano dall’influenza.
Dopo un’ora di visita guidata, prima di tornare in stazione entriamo anche nella Quattrocentesca basilica di Santa Maria delle Grazie, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ed è evidente quanto il riconoscimento sia meritato, dato l’alto esempio di architettura rinascimentale davanti a cui ci troviamo. Se la Tribuna Bramantesca è perfezione architettonica unita ad una complessa simbologia, per quanto mi riguarda è l’interno a rubare il cuore. Nella tiepida luce del tramonto, è come entrare in un’intima ed accogliente “grotta”.
Le tre navate interamente decorate da motivi geometrici e fiammelle, creano un senso di profonda spiritualità. Di pace interiore. Non possiamo immaginare modo migliore per dire arrivederci a Milano: contemplando secoli di storia dell’arte, che valorizzano la parte più creativa e geniale dell’Italia.
Come arrivare a Santa Maria delle Grazie.
- Al Castello Sforzesco, prendere la Linea M1 Rossa, da fermata Cairoli Castello a Conciliazione (direzione Bisceglie).
- A Piazza Duomo, prendere la Linea M1 Rossa, da fermata Duomo a Conciliazione (direzione Rho Fieramilano).
- Per andare da Santa Maria delle Grazie alla Stazione Centrale di Milano, noi abbiamo utilizzato due linee, partendo dalla stazione più vicina (perché avevo la febbre altissima e non riuscivo più a camminare). La linea M1 Rossa, da fermata Conciliazione a fermata Duomo (direzione Sesto 1° Maggio FS). Poi Linea M3 Gialla, da fermata Duomo a fermata Centrale (direzione Comasina).
- Ma è possibile anche raggiungere la Stazione Centrale direttamente con la Linea M2 Verde, da fermata Cadorna a fermata Centrale (direzione Gessate).
Claudia B.
D’accordissimissimo su tutto il tuo itinerario, vado spesso a Milano, e i punti clou sono sempre quelli! Più, per concludere, un bell’apericena ai Navigli! L’unica che non conoscevo è villa Invernizzi.
Ci è stata regalata una guida/caccia al tesoro per scoprire la città di Milano, e in primavera proveremo la sfida, chissà se scopriremo luoghi nascosti che non conoscevamo!
Bellissima l’idea della guida-caccia al tesoro! Certamente riuscirete a scoprire altri angoli nascosti di Milano. Mi raccomando, album fotografico ai fenicotteri ?!
Noi non vediamo l’ora di tornare per vedere il resto ?.
Baci,
Claudia B.
La tua frase di apertura è una cosa a cui stavo pensando da giorni (per via di un post che sto scrivendo): bisogna dare una seconda possibilità a un posto che non ci ha colpiti la prima volta? Secondo me sì, sono d’accordo con te. A me è successo con Amsterdam, che mi è piaciuta tantissimo la seconda volta ma non la prima.
E Milano per me è proprio uno di quei posti che l’unica volta in cui ci sono stata non mi ha detto chissà cosa. Forse per il caldo asfissiante di quel giorno, per la compagnia sbagliatissima: a volta magari non è per colpa del posto in sé ma delle circostanze.
Detto ciò, mi piacerebbe dare a Milano una seconda possibilità. Sicuramente mi piacerebbe vedere la Cappella dell’Ossario (anche se prevedo incubi la notte). Peccato che Villa Invernizzi non sia visitabile, ma direi che lo “scatto rubato” ai fenicotteri è già un ottimo risultato!
Buon weekend 🙂
Sai, è una cosa su cui rifletto spesso. Nel senso che, dovendo scegliere, cerco sempre di andare avanti nei viaggi, ed evitare di tornare sui miei passi.
Però ci sono circostanze in cui la velocità o superficialità di una visita precedente, mi porta dove possibile a ritentare. E negli ultimi anni è capitato spesso!
Compagnia sbagliata. Momento sbagliato. Situazione sbagliata. Modo sbagliato di approcciarsi… perché spesso può anche essere colpa nostra.
Insomma, mi succede ultimamente di ritornare sui miei passi. E sai Silvia che non è affatto un’idea malvagia?
Prendi Milano. O anche semplicemente Città di Castello. La seconda volta non sembravano nemmeno lo stesso luogo di quella precedente!
A presto,
Claudia B.
Devo assolutamente tornare ancora una volta a Milano perché nonostante le diverse volte in cui ci sono stata, la mia mente mi rimanda sempre all’ultima che risale al disagio apocalittico di EXPO nel 2015. E non è servito “disintossicarmi” con una passeggiata in centro fra Duomo, Galleria e Castello Sforzesco prima di partire, no! Devo annullare quel ricordo con una bella giornata come quella che hai passato tu fra Cenacolo e fenicotteri gigioneggianti! 😉 E poi sai Claudia che non ho mai visto i Navigli? Desidero vederli da tanto ma non riesco mai a organizzare! Nemmeno io conoscevo Villa Invernizzi quanti ricordi con il formaggino! E poi voglio assolutamente assaggiare la pizza da un milione di dollari di Cracco nel suo ristorante nella Galleria! Solo per poi “parlarne” sul blog…chissà magari dopo aver mangiato la pizza alla lituana potrebbe piacermi anche la sua! 😉 Un abbraccio e buon fine settimana Claudia! :***
O magari scopri che quella lituana è migliore ?! Scusa Cracco, ma cerca di capire…
Immagino il disagio durante l’Expo. Il problema in certi casi, è che poi quello sensazione negativa ti resta attaccata. E bisogna trovare il modo di “riqualificare” il ricordo. Ovviamente con un nuovo viaggio.
Devo dire che questa volta Milano ha conquistato anche noi: ha solo bisogno del giusto tempo per essere esplorata. Nonostante la febbre alta, conservo un ricordo stupendo di quella giornata (e del formaggino Mio ?)!
Buon fine settimana a te Dani ?.
Claudia B.
L’ho girata anch’io in un giorno l’anno scorso in occasione della BiT. L’ho trovata tutt’altro che grigia…beh, sì, sono stato anche fortunato col meteo. Non conoscevo Villa Invernizzi e il Santuario di San Bernandino. Ci andrò la prossima volta!
Sono due chicche di cui ho letto mentre pianificavo l’itinerario. E ho voluto assolutamente inserirle!
Milano è straordinaria, francamente non vediamo l’ora di tornare per scoprirne altri angoli!
A presto,
Claudia B.