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Cosa vedere a San Galgano e dintorni: eremo di Montesiepi e borgo di Chiusdino

Cosa vedere a San Galgano e dintorni: eremo di Montesiepi e borgo di Chiusdino

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNINell’Alta Valle di Merse in Toscana, in un’ampia e verdissima piana circondata da colline, c’è un’abbazia coperta di cielo: l’Abbazia di San Galgano. Questo luogo mistico, insieme al vicino Eremo di Montesiepi e al borgo medievale di Chiusdino, sono la nostra meta per una domenica di febbraio, dal sapore primaverile. Ed io voglio raccontarvi tutto l’incanto del luogo, suggerendovi cosa vedere a San Galgano e dintorni in una giornata.

Una meta perfetta in ogni stagione, sia per un’uscita giornaliera che per un fine settimana in Toscana, vista la posizione nei dintorni della Val d’Elsa e della splendida San Gimignano, ma anche di Siena. Insomma le cose da vedere nei dintorni di San Galgano non mancano di certo, per cui forza: partiamo!

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

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Cosa vedere a San Galgano e dintorni:  qualche informazione.

L’Abbazia di San Galgano, è a circa 7 km dal borgo medievale di Chiusdino. Sono circondati da campi in cui il grano è solo un sottile stelo di erba verdissima, da filari di viti spoglie e da colline su cui spiccano minuscoli borghi da cartolina. Per il resto silenzio e natura. Più ci si avvicina alle ore centrali della giornata, più si corre il rischio di restare imbottigliati in grosse folle di turisti e doversi dimenticare il silenzio: meglio arrivare in mattinata. 

C’è un ampio parcheggio proprio di fronte alla strada che conduce all’abbazia. Una tratta che sarebbe persino piacevole, se non si riempisse di auto in sosta durante il passare delle ore. Se volete un consiglio, non rischiate. Il parcheggio è grande, gratuito, ed è il punto di partenza ideale per le visite a San Galgano e al vicino Eremo di Montesiepi, raggiungibile con un comodo sentiero.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

Sempre nei pressi dell’abbazia, si trovano un wine bar, un bar-ristorante, un agriturismo… per il resto verde a perdita d’occhio!

  • Da Novembre a Marzo, il sito è aperto dalle 9 alle 17e30;
  • Aprile, Maggio, Ottobre dalle 9 alle 18;
  • Giugno e Settembre dalle 9 alle 19;
  • Luglio e Agosto dalle 9 alle 20.
  • Il costo intero del biglietto è di 4€, e comprende anche l’ingresso al “Museo di San Galgano” di Chiusdino, che è un vero gioiello.

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Visita all’Abbazia di San Galgano.

Un viale di cipressi immette al cospetto della poderosa Abbazia di San Galgano. Vi giuro che ogni cosa è perfetta: dai colori, al riflesso della luce, al gigante di pietra che mi attende in fondo alla passeggiata. Pietra, colonne scanalate, capitelli e scorci architettonici. Archi a sesto acuto, ampie finestre. Tre navate di pura sensorialità. Abbassi lo sguardo e trovi la ghiaia; alzi lo sguardo e vedi l’azzurro che ricopre la volta, laddove ci si aspetterebbe di trovare un tetto. Niente vetrate istoriate, ma sprazzi di natura, di colori e di rami che cercano di insinuarsi all’interno. Oppure vedute sul territorio circostante, che sembrano miniature fiamminghe. Non ho mai ammirato nulla di più bello.

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Edificata a partire dal 1218, l’Abbazia di San Galgano fu uno dei più importanti centri cistercensi della regione. In realtà un primo nucleo risale alla fine del XII secolo, laddove si stabilirono i seguaci di Galgano Guidotti, il condottiero originario di Chiusdino, che abbandonò ogni bene terreno, per dedicarsi alla vita contemplativa. L’incremento della comunità, rese necessario l’ampliamento degli edifici, che andò di pari passo con la grandiosa crescita economica.

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Le cose prosperarono fino al XIV secolo, quando la peste mise a dura prova la comunità monastica. Nel 1474, i monaci si trasferirono nella vicina Siena e, da quel momento in poi, la struttura dell’Abbazia di San Galgano, subì danni irreversibili. Prima venne privata della copertura in piombo. Nel 1781 crollarono le parti restanti della copertura. Infine nel 1786 un fulmine abbatté anche il campanile. Di lì a poco la chiesa venne sconsacrata, e gli edifici furono utilizzati come fattoria.

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Eppure, sono proprio le tristi vicende dell’Abbazia di San Galgano, con i successivi interventi dell’Ottocento e dei primi anni del Novecento, che ne hanno garantito la fama. Avete presente quando si dice che non tutti i mali vengono per nuocere? Ecco, direi che in questo caso ne abbiamo le prove.

“L’abbazia coperta di cielo”, come la definisco io, è un esempio meraviglioso di fusione tra architettura e natura. A mio modesto parere, invece di sconsacrare questo luogo, lo renderei un punto di riferimento per un diretto contatto con Dio. Con il Tutto. Con l’Universo. Con un Essere Superiore. Chiamatelo come volete, ma qui dentro si alza lo sguardo e si vede l’infinito. Lo si sente e lo si respira. Per le sue atmosfere inspiegabili, San Galgano rientra tra i luoghi più misteriosi della Toscana.

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Cosa vedere a San Galgano e dintorni: l’Eremo di Montesiepi e la “spada nella roccia”.

Un piccolo sentiero sterrato che parte dall’Abbazia di San Galgano, conduce alla collina su cui sorge l’Eremo di Montesiepi. Vi si può arrivare anche in auto, di fronte c’è un piccolo parcheggio, ma se trovate una bella giornata, vi consiglio di percorrere la breve salita, da cui si ammirano filari di viti e colline, in un silenzio rigenerante.

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Se nei giorni precedenti la visita è piovuto, occhio perché potreste ritrovarvi leggermente infangati: chiedetemi come faccio a saperlo? In quel caso utilizzate la strada normale, facendo attenzione alle auto. Non preoccupatevi per i panorami: anche da qui, gli scorci sono pura poesia visiva!

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L‘Eremo di Montesiepi è un edificio non solo particolare, ma oggettivamente bello e posto in posizione panoramica sulla vallata. Questo luogo dall’incisiva atmosfera contemplativa, è il simbolo vero e proprio della conversione e della leggenda di San Galgano. Che, ovviamente, vi racconto a modo mio, consapevole di rischiare la scomunica papale (bella Francè!): WordPress, virgolette!!!

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La leggenda di San Galgano “a modo mio”.

Nel 1150, nel paese di Chiusdino, un piccolo batuffolo dal futuro segnato, venne alla luce col nome di Galgano Guidotti. I genitori nel toto-nome scelsero di fare i paraculo, affibbiandogli lo stesso nome del Vescovo di Volterra, signore di Chiusdino. Insomma anche allora, la fantasia la aspettavamo domani (#maiunafantasia). Il buon Galgy iniziò a muovere i primi passi nel mondo, secondo quanto deciso dai suoi estrosi genitori: “vai e diventa un hippie”? No. “Vai e diventa un cavaliere, così difenderai i territori circostanti”. E #staisereno.

Tutto sembrava sicuro e scritto, quando un giorno Galgy assistette ad un evento talmente paranormale, da scatenare persino l’interesso del “Team Mistero”: gli apparve l’Arcangelo Michele. Ora, tutti sappiamo che fine fece la giovane fanciulla che ricevette la visita di uno dei tanti arcangeli in giro per il mondo. Come di chi parlo? Della Vergine Maria e dell’Arcangelo Gabriele, ovviamente! Non vi dico quanto in effetti fosse preoccupato Galgy, per ogni possibile implicazione.

Deciso a scongiurare il pericolo, Galgy seguì A.M. fino a Montesiepi dove, secondo la leggenda, all’interno di un profumato edificio rotondo, incontrò i dodici apostoli. Una ciurma! Sentì anche una voce che gli chiedeva di restare lì, in eremitaggio… e lui, per non rischiare di finire in una stalla in compagnia del bue e dell’asinello, si disse: “Why not?”. Simbolo della conversione di Galgy, è la spada da lui piantata profondamente nella roccia, sulla sommità di Montesiepi, nel 1180. L’elsa della spada che fuoriesce dal terreno, rappresenta la croce che lui scelse di venerare.

Ancora oggi è possibile ammirare la spada al centro della suggestiva rotonda di Montesiepi, chiusa dalle solide mura dell’edificio circolare, sormontato da una copertura a volta. Un semplice altare in pietra, con alle spalle una monofora, completa lo spoglio arredamento.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

Nell’annesso edificio del XIV secolo, affrescato da Ambrogio Lorenzetti, sono conservati gli arti di uno dei tre individui che, nel 1181, cercarono di estrarre la spada dalla sua sede. Secondo la leggenda, i lupi fedeli a San Galgano, assente in quel momento, sbranarono le braccia del traditore. La particolarità è che, in base alla datazione del Carbonio14, queste membra apparterrebbero davvero ad un uomo del XII secolo, contemporaneo quindi di San Galgano! Il Santo morì poco dopo la sua conversione, e venne sepolto vicino alla spada simbolo del passaggio dalle battaglie terrene, alla venerazione di Dio.

INFORMAZIONI.

  • L’eremo di Montesiepi è aperto tutti i giorni dalle 9 al tramonto.
  • Per le aperture invernali meglio contattare il numero 0577756700.
  • L’ingresso è gratuito.
  • La funzione della domenica è alle 11,30.

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Il Mulino Bianco e la “Maledizione di Rosita”.

Ad appena 3 km dall’Abbazia di San Galgano, in direzione di Chiusdino, si trova l’Agriturismo “Il Mulino delle Pile” alias Mulino Bianco. Sì, proprio lui: il Mulino felice di Banderas e della gallina. Che però nella realtà dei fatti è in pietra. Ora, a me il materiale di costruzione in realtà interessa ben poco, desidero soprattutto vedere il bell’edificio. Fotografarlo, ammirarlo dal vivo. Ma la Maledizione di Rosita mi colpisce come una cascata di olio di palma per cui, appena arrivo, trovo il cancello sbarrato. In realtà c’è anche un cartello, con una sorta di messaggio subliminale: il divieto d’accesso. E niente, cari tutti. Il Mulino Bianco è inaccessibile a meno che non si sia ospiti dell’agriturismo!

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Cosa vedere a San Galgano e dintorni: il borgo Medievale di Chisudino.

Impossibile arrivare fino a qui e non visitare il duecentesco borgo che diede i natali alla star del luogo, San Galgano. Dall’alto di questo paesetto arroccato su un colle, si gode di un luminoso panorama, da togliere il respiro.

Grazie al biglietto d’ingresso di 4€ pagato all’abbazia, posso visitare anche il Museo di San Galgano, minuscolo gioiello d’arte nel cuore del borgo.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

L’esposizione è piccola, ma davvero ricca di opere favolose: oli su tela, bassorilievi, paramenti sacri, ex-voto, un reliquiario notevole ed un sontuoso servizio da collezione. Le opere sono soprattutto un viaggio d’arte in quella che è stata la vita di Galgano Guidotti. Una figura storica accertata, un personaggio ricco di fascino e avvolto da un’aura di mistero e miracoli.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

INFORMAZIONI.

  • Il Museo è aperto ogni giorno dalle 10 alle 17e30\ 18, a seconda della stagionalità.
  • Per sicurezza sugli orari di apertura, potete telefonare allo 0577 751084.
  • Il costo del biglietto dell’Abbazia di San Galgano include anche la visita al museo, e viceversa. Conservate quindi il coupon.
  • Il Museo è in Via Umberto I, 19.

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Visita al borgo di Chiusdino nei dintorni di San Galgano.

Passeggio nel silenzio ovattato del borgo di Chiusdino. Tutto è serenamente avvolto nei fumi di una calma domenicale, fatta di risate e profumi invitanti che escono dalle finestre. Solo poche persone si avventurano tra gli stretti vicolini. Data l’ora la maggior parte dei visitatori è seduta a tavola, in una delle tante aziende agricole dei dintorni.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

Ma la giornata è tersa, tiepida ed invitante, i piedi si muovono da soli tra i saliscendi delle stradine lastricate, tra le palazzine in pietra, le piccole piazze, i passaggi a volta, il bucato steso ad asciugare che sparge profumo di primavera. Nei punti in cui il sole non riesce a filtrare fa ancora freddo, ma i giochi di luce ed ombra sono un richiamo irresistibile per la mia Canon.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

Per essere un piccolo nucleo medievale, Chiusdino raccoglie anche tanti luoghi da visitare. Oltre al Museo di San Galgano, si può accedere alla sua casa natale, all’interno della quale è conservata la pietra su cui si inginocchiò il cavallo di Galgano. Ancora oggi è possibile vedere i punti in cui affondarono i suoi zoccoli.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

E  poi, le piccole chiesette di San Martino, San Sebastiano, la Propositura di San Michele Arcangelo, patrono della città. Ogni edificio è come se comparisse all’improvviso dal passato, in un turbinio di pietra e suggestione, a ridosso di piccole piazze da cartolina.

COSA VEDERE A SAN GALGANO E DINTORNI

Faccio un ultimo giro senza meta tra questi scorci incredibili, prima di fare una piccola pausa pranzo. Niente di eclatante, un panino ed una birra nell’unico bar aperto del paese, mentre guardo Gara 2 della Superbike. 

A parte qualche licenza poetica, spero di avervi dato un’idea su cosa vedere a San Galgano e dintorni. Certo, il richiamo della famosa abbazia e della “spada nella roccia” hanno la precedenza su tutto ma, se arrivate fino a qui, vi suggerisco di non perdere nemmeno il circondario. Anzi, se avete a disposizione un intero fine settimana, vi consiglio altri due reportage da cui trarre ispirazione per i vostri itinerari. Potrete scegliere tra borghi graziosi e incredibili cittadine d’arte:

 Claudia B.

14 commenti

  1. Anna Maria Barbieri

    Che bella immagine quella dell’ abazzia coperta di cielo. Ho avuto le tue stesse sensazioni, un po mistiche, direi che mi piacerebbe celebrare un matrimonio in quel posto. Io non ho visitato Chiusdino, Managua, però Monteriggioni si con la sia romantica passeggiata intorno alle mura. Ancora grazie Claudia e buonanotte. P.s. nel winebar accanto all’ abazzia ho mangiato tagliere toscano con affettati e formaggi e bevuto un bel bicchiere di chianti;-)

    1. Anna Maria sappi che Chiusdino stavamo per perderla anche noi! In realtà se ne parla un pò poco, tanto che ne abbiamo scoperto la bellezza solo raggiunta la Val di Merse. Vedere da lontano quel borghetto arroccato ci ha incuriositi, per cui è venuto da sé andarlo a visitare, complice anche quel geniale biglietto cumulativo!
      La vicininanza con luoghi come Monteriggioni (pura poesia), Siena, la Val d’Elsa ed i suoi borghi, di certo lo penalizza un pò. Spero di aver contribuito, nel mio piccolo, a farlo conoscere?
      Tra l’altro quella del matrimonio è stata un’idea che ho avuto anche io per tutto il tempo: mi ci sarei risposata subito ?
      PS: domenica il wine bar era chiuso…anche noi puntavano al tagliere ma è andata male ?
      Un bacione,
      Claudia B.

  2. Hai raccontato splendidamente tutto quel che riguarda questa bellissima abbazia a cielo aperto che ho adorato! <3 noi non abbiamo visitato chiusdino però! Mannaggia! Quel giorno abbiamo deciso di dedicarci all'abbazia e poi all'eremo di montesiepi che abbiamo raggiunto con una bella scarpinata per poi scoprire che si poteva arrivare da dietro con la macchina! Ahahaha c'era troppa gente quel giorno, davvero troppa! Così quando sono entrata per scattare qualche foto alla spada nella roccia ho dovuto prendere a spintoni gente di ogni età, cinesi con il selfie Stick, pranzoni sudati già col panino in mano… Stefano mi ha aspettato fuori… Ha detto "poi me la fai vedere in foto eh! Tu vai!" Ahahaha uomini coraggiosi! Un bacione cara <3

    1. Lucrezia mi hai fatto morire dal ridere, una scena da film horror, ahahahahah! Io sono andata “parzialmente” bene, perché essendo febbraio c’era gente, ma in numero accettabile. Forse anche perché su a Montesiepi siamo entrati dopo la messa, perciò la gran parte delle persone si preparava al pranzo domenicale 😉 E’ vero, però, che tutti quelli che attendevano la fine della funzione, me compresa, si sono riversati in massa davanti alla spada! Una folla! Piano piano se ne sono andati, ed io ho potuto osservarla con maggiore calma, con solo pochissimi visitatori attorno…e nessuno aveva il panino, ahahahah!
      Il poco coraggio di questi ragazzi, compreso il mio amato marito, mi lascia sempre sconvolta: le vere guerriere siamo noi!
      Un bacio grande anche a te!
      Claudia B.

  3. Guardando le prime foto ho iniziato a pensare quanto l’abbazia mi ricordasse i resti della Glastonbury Abbey in Inghilterra. Poi vado avanti, leggo la cosa della spada nella roccia e ho penso che forse bisognerebbe davvero chiamare Giacobbo perché Glastonbury è un luogo fondamentale per la leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Chissà, magari esiste una sorta di collegamento magico tra Galgano e Glastonbury 😉

    1. Sai che di questa cosa si è parlato a lungo! Ora, tralasciando il mio modo di ironizzare -che poi è un modo per raccontare il vero- devo ammettere che la storia di San Galgano ha suscitato qualche domanda. Tra le quali: non ci sarà un collegamento con i Cavalieri della Tavola Rotonda? Ho trovato alcune supposizioni su un sito, mentre cervavo informazioni per la visita…ed onestamente ci ho pensato anche io per tutto il tempo! Quell’atmosfera così suggestiva Silvia, ti fa credere a magie e leggende: chissà ?! E sto cercando di ricordare, davvero, se Giacobbo abbia mai fatto un servizio qui in Alta Val di Merse!
      A presto cara!
      Claudia B.

  4. L'OrsaNelCarro

    Ecco questo è un posto che davvero ci terrei a visitare *_* Prima di leggere ho scrollato velocemente tutte le foto in attesa di vedere il tuo sefle con Giacobbo ma poi mi sono ricordata che quel giorno stava girando uno special a casa mia sul mistero della scomparsa dei calzini. Si perchè i miei calzini prima di entrare in lavatrice mi guardano e mi dicono: “scendiamo a comprare le sigarette”! 😀
    Comunque dico sul serio, mi piacerebbe da matti vedere questo posto, compreso il borghetto di Chisudino. Peccato per il Mulino Bianco, ma quindi ci si può pernottare come in un “normale” agriturismo? Hahaha mi è crollato un mito 😀
    Grazie per avercene parlato Claudia! 🙂

    1. Almeno i tuoi ti avvisano! Io lo scopro sempre dopo che sono usciti a comperarle. Ultimamente la seconda metà del blog, insiste per accompagnarli: dici che devo preoccuparmi??? Magari ci penso domani…Tu, comunque, potresti mandarmi via email la foto autografata con dedica del capoclan di “Cazzenger”. Ci terrei molto considerando che tra lui e Bossari, faccio continua pubblicità gratuita 😉
      Non lo sapevo che questo era uno di quei luoghi che stavi puntando! A dire il vero, anche io è da un pò che attendo l’uscita a San Galgano, ma l’anno è iniziato “scricchiolante” e siamo riusciti ad andare solo domenica.
      Guarda Dani se ne hai l’occasione corri e sii più furba di me: pernotta al “Mulino Bianco”, almeno lo puoi fotografare! Perché in effetti, per rispondere alla tua domanda, ho scoperto che ci si può proprio dormire, oppure pranzare e cenare…hanno una sala super elegante che: #CIAONEROSITA!
      Il mito è crollato pure a me: non volevo mica stalkerare nessuno, l’idea era fare una trentina di foto e togliere il disturbo 🙁
      Grazie a te per essere passata Dani!
      Claudia B.

  5. Roberta

    Stupendo! Mi è venuta voglia di tornarci.
    Ma i wc alti per caso ti perseguitano!?
    Porta tanta pazienza con la seconda metà del blog e resta concentrata su agosto ahahah

    1. Sto facendo sessioni di meditazione anche in notturna: praticamente medito anche mentre dormo, per restare sempre zen…il che mi porta via tante energie!
      Sui WC alti è una guerra persa: quando l’ho visto sono esplosa in una risata alla “#maiunagioia”!
      Ora che sono finalmente stata, ho capito quando mi dicevi che è un luogo unico e assolutamente da visitare 🙂
      Un bacio Roberta!
      Claudia B.

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