Del nostro progetto “Casentino dei Sensi” (che vi ho presentato qui), ho già descritto gusto e tatto. Ora è arrivato il momento di parlarvi di udito e olfatto. Sto infatti per raccontarvi la nostra estemporanea visita a Molin di Bucchio, dove abbiamo letteralmente respirato ed ascoltato il passato. E’ stata un’immersione totale nella storia e nell’ospitalità vecchio stampo. Dall’esperienza entusiasmante di dormire in un mulino in Toscana, a quella di cenare con la famiglia Bucchi nell’antica cucina dell’800, passando attraverso la narrazione storica di una saga lunga secoli.
Penso che tra tutti i post dedicati al nostro progetto “Casentino dei Sensi”, questo per me sia il più difficile da scrivere. Perché quella a Molin di Bucchio, insieme ai meravigliosi Carla, Claudio, Caterina e Luca dai quali siamo stati accolti come amici di vecchia data, è stata un’esperienza che ci ha toccati profondamente. Che ha smosso qualcosa di forte dentro di noi. Provo a partire dall’inizio per cercare di farvi capire e, allo stesso tempo, comportarmi da personcina sensata e darvi tante informazioni utili per la visita, per le attività da svolgere e su come fare per dormire in un mulino.
Arriviamo a Molin di Bucchio nel tardo pomeriggio, dopo aver assaggiato i sontuosi sapori del “Ristorante da Loris”, a Papiano, ed aver fatto una dolcissima passeggiata con gli asinelli de “Gli Amici dell’Asino”, a Pratovecchio Stia. Siamo rilassati e felici, onestamente orgogliosi del nostro progetto, che ci sta permettendo di conoscere a fondo il Casentino e la sua gente.
Quando svoltiamo nel vialetto che ci condurrà a Molin di Bucchio, capisco che un’emozione profonda si sta come espandendo dentro di me. Non si tratta solo di trovarsi davanti ad un capolavoro storico ed architettonico, ma di poter finalmente abbracciare Carla, che è stata il mio braccio destro nella ricerca di contatti sul territorio.
E’ tutta la famiglia Bucchi ad accoglierci calorosamente: Claudio, Carla, Caterina ed il suo fidanzato Luca. Basta uno sguardo e ci sentiamo già a casa. Perché questo si devono aspettare le persone che, in Casentino, decidono di seguire la “Via dei Mulini” e fermarsi a visitare Molin di Bucchio. La sensazione fortissima di essere arrivati a casa, tra amici. E la voglia di tornare al più presto, una volta terminata l’esperienza,
Per prima cosa veniamo condotti sulle sponde dell’Arno. Voi direte: e che cosa c’è di strano? Ve lo spiego subito. Avete mai visto l’Arno limpido, sano, addirittura potabile? Io no. La cittadina di Stia a pochi km da qui, è per definizione “il paese dove nasce l’Arno”, perché in effetti il fiume sgorga dal vicino Monte Falterona. Molin di Bucchio è il primo mulino che si trova sul corso dell’Arno. Più pulito di così, non potrebbe essere!
Dalle rive dell’Arno, la panoramica sull’intero complesso del mulino, edificio risalente alla fine del 1200, è qualcosa di spettacolare. Bucchio che dà il nome al mulino, era proprio una persona, il proprietario che, come ci viene fatto notare, era un diretto antenato della famiglia Bucchi.
Da secoli, quindi, questa struttura appartiene a loro e, proprio Claudio, l’ha riportata all’antico splendore. Unitamente al lavoro di tutta la famiglia perché, per una proprietà tanto grande, servono necessariamente impegno e coinvolgimento di squadra. Sono stati lunghi i lavori di restauro, sia al mulino che agli annessi edifici, tra cui il vecchio fienile dal quale è stato ricavato uno splendido appartamento per soggiorni brevi.
Ma il risultato oggi è un capolavoro: dopo aver ereditato la proprietà dall’ultimo mugnaio Pietro Bucchi, il mulino è stato amorevolmente ridato alla vita. Al Casentino e a chi sta cercando un’esperienza di viaggio in Toscana, fuori dal comune. Il lavoro da fare qui, resta ogni giorno tanto, ma dà alla famiglia Bucchi una grande soddisfazione da un punto di vista umano.
Carla e Caterina ci portano fino al punto dove si trova la lapide alla memoria di Pio Borri, giovane partigiano che venne catturato, torturato ed ucciso, in un’abitazione ormai scomparsa, nei pressi del mulino. L’intera area a ridosso delle Foreste Casentinesi e dei passi appenninici, fu teatro di numerosi episodi legati alla resistenza. Ma anche alla repressione nazi-fascista. Ancora tutti ricordano la rappresaglia che si abbatté sul vicino paese di Vallucciole, dove le SS uccisero donne, uomini e bambini senza nessuna pietà. Bastava il sospetto di una connessione con i partigiani, per arrivare a queste azioni inumane.
La calma e la serenità del tramonto che avvolgono Molin di Bucchio, sembrano ripulire l’aria di ogni momento tragico, passato, presente e futuro. Ci crogioliamo nel parlottare della natura: dell’Arno che dialoga con le rocce, dei rami degli alberi con cui si confrontano gli uccellini, dell’aria che ci avvolge raccontandoci la sua storia.
Carla ci lascia per andare a cucinare, visto che è stata così carina da invitarci a cena, mentre noi proseguiamo la visita con Caterina e Claudio. Ci mostrano le due ritrecine del mulino, che venivano azionate in passato dalla forza dell’acqua, convogliata attraverso apposite aperture. E’ ancora tutto originale, in legno perfettamente conservato.
Quando saliamo nelle stanzette in cui avveniva la molinatura, restiamo a bocca aperta davanti alla bellezza naturale degli ambienti. Il mulino è stato operativo sino agli anni Sessanta, ma gli oggetti esposti sono molto più antichi. Tutto questo è stato trovato e catalogato durante i lavori di riqualificazione.
Sono ad esempio esposte le scarpe che venivano utilizzate per togliere la buccia alle castagne, dopo che queste avevano subito il processo di essiccazione, nella vicino essiccatoio. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che l‘economia delle genti del Casentino, è sempre stata legata alla castagna. Una volta pronte, le castagne venivano macinate e trasformate in farina, primaria fonte di sussistenza.
La saletta che ospita le macine, racconta nella pietra e nel legno il passato del mulino. Ma ai dettagli umani pensano i nostri ospiti. Dai registri trovati risulta che le persone arrivavano qui da tutto il circondario, lasciavano il grano da macinare, dopodiché attendevano fino a quando non giungeva il momento di ritirare la farina. Il prodotto finito veniva registrato, per regolarizzare i pagamenti.
Durante le lunghe attese, le persone salivano in casa, nella grande cucina, dove c’era sempre un fiasco di vino pronto per gli ospiti. Ospitalità, questa, che si preserva tutt’oggi nel modo di porsi della famiglia Bucchi.
Molti si fermavano al mulino anche per cuocere il pane, nel grande forno ancora presente nella loggia. Un forno che Claudio mette in funzione spesso, per caratteristiche dimostrazioni di produzione dei fragranti filoni toscani e delle schiacciate! Insomma, chi in passato veniva al mulino, stava via per intere giornate. Ma al di là del tempo impiegato, restava il bello di stare insieme, condividere i momenti, magari accompagnati da un corposo bicchiere di rosso.
Molin di Bucchio presenta ancora oggi delle antichissime vasche per la troticoltura, che una cooperativa sta ristrutturando e cercando di mettere in funzione. Per tutte queste caratteristiche storiche, sociali, per il valore immenso del sito, Molin di Bucchio è entrato a far parte della rete dell’ “Ecomuseo del Casentino”, composto da tredici sedi. Tra queste vi sono ben cinque mulini, che sono visitabili in una sorta di strada a tema: “La Via dei Mulini ad Acqua del Casentino”.
In vista della cena, veniamo accompagnati nel bellissimo ed accogliente appartamento ricavato nel fienile. Oltre ad un’ampia zona giorno, con tanto di cucina su misura e caminetto, al piano superiore vi sono due stanze matrimoniali ed un bagno. E’ tutto caldo e pulitissimo, delizioso e perfetto per un soggiorno. Anche perché c’è tutto ciò di cui si può avere bisogno. Il tempo di fare una doccia e cambiarci e siamo pronti per la cena preparata da Carla.
Saliamo le scale fino alla loggia. Ci soffermiamo un attimo ad osservare l’angolo pittoresco, formato dall’antico forno e dai vasi colmi di piante. Poi Claudio apre la porta della cucina ottocentesca, dove ci attendono Carla, Caterina e Luca. Noi entriamo e ci blocchiamo. Non so cosa stia pensando Daniele. Io so che mi si apre una voragine nei ricordi. Mi sento risucchiare l’aria dai polmoni e mi viene un groppo in gola.
Non sono più a Molin di Bucchio ora, sono tornata indietro di 30 anni, nella grande casa di campagna dei miei nonni, con il camino immenso, il tavolo pronto ad accogliere una grande famiglia, la nostra, il profumo dei piatti cucinati da nonna. Torno ai pomeriggi che precedevano il Natale o la Pasqua, quando ci si radunava tutti insieme per fare i cappelletti, sul tagliere a muro. Torno alla più bella infanzia che un bambino possa avere, la mia, e mi ritrovo con le lacrime agli occhi. Senza parole. Senza respiro. Ma tutti intorno a me comprendono, perché questa è una reazione che si verifica abitualmente, tra i visitatori di Molin di Bucchio.
Trascorriamo una serata d’altri tempi, che non posso solo definire bella, ma di una qualità umana come non ne esistono più. I piatti deliziosi cucinati da Carla, la torta tenerina di Caterina, le chiacchiere piacevoli, vere, volute. Un momento di condivisione senza bisogno di cellulari, tablet, tv. Solo di persone e parole. Una serata fatta di ascolto e di respiri.
Francamente uno dei momenti più belli che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Le sere di veglia di una volta, in fondo, erano così. Fatte di risate, di chiacchiere, di un fuoco scoppiettante e pietanze buonissime, annaffiate da vino rosso e acqua del pozzo.
Quando andiamo a letto, tra le fresche e pulitissime lenzuola della nostra bella stanza, chiudo gli occhi e, giuro, sento il profumo delle lenzuola del lettone in cui dormivo con i nonni. Piango di nuovo, felice come non mai, perché oggi Molin di Bucchio, mi ha fatto rivivere la mia infanzia.
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Dormire in Mulino: informazioni utili su Molin di Bucchio.
- Molin di Bucchio non è un ristorante, né un hotel. L’appartamento ricavato dall’antico fienile verrà presto dato in affitto per soggiorni brevi. Caterina ha fatto richiesta per poter attivare questo servizio e ci auguriamo che la burocrazia, per una volta, sia abbastanza snella, in modo da permettere a tutti di dormire in un mulino! L’appartamento è stato ristrutturato con amore e fatica da Claudio, è grande abbastanza per ospitare anche due coppie o una famiglia con bambini: ma sempre nel massimo rispetto per gli ambienti e il duro lavoro della famiglia Bucchi!
- Nel mulino non c’è ristorante. La cena e la colazione da noi consumati, ci sono state gentilmente offerte dalla famiglia Bucchi, in qualità di loro ospiti (anzi, mi permetto di dire amici). La grande cucina ottocentesca, viene quindi usata dalla famiglia Bucchi con lo stesso spirito d’ospitalità, che ha caratterizzato questo luogo in passato. Oppure in occasioni particolari, come per dimostrazioni, eventi o merende a base di formaggi e salumi. Ad esempio domani, dopo l’Archeotrekking con “AlterTrek- Alter Idee per l’escursionismo in Casentino Toscana”, ci riuniremo tutti qui, con questo scopo goloso!
- L’ambiente storico con annessa cucina professionale, può anche essere dato in affitto per cerimonie, convegni, laboratori, eventi e raduni. Saranno gli interessati a portare con sé un cuoco, oppure i piatti da preparare. Di certo la cucina ha tutto quello che può servire!
- Le visite a Molin di Bucchio sono gratuite, gestite direttamente da Claudio, Caterina e Carla, che sapranno trasmettervi davvero l’anima del luogo. E’ aperto al pubblico nei fine settimana, oppure su richiesta ma, conoscendo la grande ospitalità della famiglia Bucchi, vi consiglio comunque di contattarli nel caso foste di passaggio. Salvo impegni inderogabili, loro vi accoglieranno a braccia aperte!
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Molin di Bucchio: come arrivare.
Molin di Bucchio si trova sulla SP556, ossia la strada che collega Stia a Londa e al Mugello. E’ davvero semplice da raggiungere e la deviazione è ben segnalata, con doppio cartello marrone. Sosta ideale per tutti, anche per voi colleghi motociclisti, che vi divertite (come noi) tra i vari passi appenninici, gentilmente offerti dalle Foreste Casentinesi!
Ma in generale niente scuse: sono solo 58km da Firenze, 55km da Arezzo, 103km da Forlì e 62km da Barberino del Mugello. Una passeggiata tra il verde della Toscana!
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Il Mulino Online.
- Per il sito web, cliccate qui;
- per la pagina Facebook, cliccate qui;
- per le informazioni di soggiorno e per controllare le aperture, potete contattare: Caterina 334.7211901 o Carla 338.1007610;
- per un buon bicchiere di rosso da bere davanti al camino acceso…togliete gli occhi da questo post e partite!!!
Claudia B.
“Casentino dei Sensi” è un progetto di “Voce del Verbo Partire -Travel Blog di Claudia Barbieri”.
In collaborazione con: “Molin di Bucchio”
Claudia…ho imparato a riconoscere la tua sensibilità da quello che scrivi, nel tuo blog o lasciando bellissimi commenti in quelli di altri… ?
Stai realizzando un progetto che va ben oltre il viaggio, è un’esperienza di vita, il fatto che riesca a commuoverti ne è la prova.
Sono curiosa di leggere il seguito. Bravi!
Grazie Ester, non immagini quanto mi faccia piacere il tuo pensiero. Per me, sapere di riuscire a trasmettere un’emozione attraverso le parole, che sia in un post sul blog, oppure nei commenti che lascio quando leggo gli articoli su altri siti, è fonte di grande gioia. Ed orgoglio. Perché penso sia bello dare un tocco di umanità a questo nostro mondo virtuale 🙂
Ed è anche ciò che abbiamo cercato di fare con “Casentino dei Sensi”. Cercare l’umanità, le sensazioni più vere e profonde, per trasmetterle a chi cerca un’esperienza di vita piena di contenuti.
Ti mando un abbraccio,
Claudia B.
Grazie Claudia <3
Da come racconti il tuo progetto e da quello che si vede nelle foto si può dire che avete decisamente centrato l'obiettivo. Almeno per me, che sono blogger per passione, l'incontro e lo scambio di esperienze sono la soddisfazione più grande!
Io ti confermo che si sta dimostrando la parte più bella di questo lavoro. Sto conoscendo persone bellissime, che mi aiutano a comprendere fino in fondo la potenzialità della loro terra, che fanno un lavoro incredibile per valorizzare città, borghi, attività. Ed io sono felicissima di interagire con loro e raccontare tutto nel blog 🙂
Baci,
Claudia B.
Ho la pelle d’oca. A leggere questo post vedo te e i tuoi occhi lucidi e mi emoziono.
Anche a me hai fatto tornare in mente l’infanzia, i caminetti così grandi che potevano ospitare anche delle panche dove sedersi. Era sicuramente la cosa che preferivo quando andavamo a trovare i parenti, insieme alla tavolata con mille prelibatezze. BELLISSIMO post.
È vero, anche in quello dei miei nonni ci si poteva sedere?!
Io da bambina ci giocavo dentro…
Che emozioni meravigliose Celeste. Sarebbe bello se anche i bimbi di oggi potessero provare un pò della nostra infanzia.
Certi momenti sono così lontani. Un mondo senza smartphone e segnale internet, sembra un’utopia.
Eppure, per fortuna, esistono posti come Molin di Bucchio, dove è ancora possibile vivere la semplice bellezza di un tempo?
Un abbraccio,
Claudia B.
Che bel mulino e che bella esperienza! Mi ha colpito molto la storia sui partigiani…..
Grazie Stefania ?
Molin di Bucchio è una vera perla del Casentino. E l’esperienza fatta, ci ha regalato bellissime emozioni e conoscenze.
La storia di Pio Borri e delle repressioni naziste, sono un pò le storie di tutto l’Appennino in tempo di guerra. Un ricordo triste…e che purtroppo non ci ha insegnato abbastanza.
Grazie per essere passata!
Claudia B.
Proprio una bella esperienza, ricca di tradizioni e di cultura locale.
È stata davvero un’esperienza che ha ricalcato l’anima stessa di Molin di Bucchio ?
Claudia B.
Che bellezza!!!! Davvero bello bello!!! Mia nonna è di origine del Casentino! 🙂 sono davvero dei posti molto belli
Non immaginavo Giulia! Veramente? Allora conoscerai bene la bellezza selvaggia ed incantata di questi luoghi.
Noi abbiamo avuto modo di apprezzarli nel corso degli anni, come motociclisti. Poi una serie di casualità, ci ha riportati in Casentino, dove abbiamo approfondito la conoscenza col territorio come blogger (ed appassionati).
Un abbraccio,
Claudia B.
Bellissimo progetto e tu hai saputo trasmettere le emozioni che hai provato davvero benissimo! Brava! 🙂
Grazie per i complimenti Chiara! Per noi è stato splendido poter realizzare il progetto, conoscere persone così speciali e luoghi che hanno cambiato le nostre vite. Ed è un piacere condividerle nel blog, con tutti voi 🙂
Un bacione,
Claudia B.
Un racconto bellissimo, piacevole da leggere e ricco di emozioni vere!
Quello che manca secondo me in molti blog di viaggi, anche noti, è proprio la storia semplice di un particolare momento vissuto.
Tu sei riuscita a trasmettere quello che avevi dentro.
Grazie Camilla! Ce l’ho messa tutta e, credimi, fino alla fine ho avuto dubbi immensi. Mi ero quasi convinta a cancellare il post, perché pensavo di non aver trasmesso nulla. Per fortuna le reazioni dei lettori mi hanno fatto capire di aver preso un abbaglio 😉
Per il resto, voglio dare il merito a Molin di Bucchio, che mi ha fatto vivere momenti indimenticabili.
Un abbraccio,
Claudia B.
Mi hai fatto piangere Claudia! 🙂 leggere la nostalgia per i tuoi ricordi di bambina ha risvegliato anche i miei…penso che dormire in un mulino debba essere magico..ma ancora piu magica è l atmosfera che traspira dal tuo racconto. Cene in compagnia, serate senza tv , chiacchere, ospitalità e condivisione… qualcosa che ormai diamo per scontato e che non facciamo quasi più…grazie per avermi fatto fareche un tuffo nei ricordi…mi sono emozionata…anche io ho.avuto un infanzia fatta di grande famiglia e tortellini fatti in casa.. poi il tempo cambia tutto,porta via le persone o le trasforma ed ecco che tutto non è piu come prima..ma i ricordi rimangono! Un abbraccio fortissimo!!
Giuro che non volevo farti piangere Serena! Emozionarti si, farti fare un viaggio nei ricordi si…ma piangere no! Non volermene, ti prego. Ma penso che la nostalgia spesso faccia brutti scherzi, nel senso che ti ritrovi a vivere emozioni più forti e grandi di te, che non riesci a gestire se non con il pianto.
Perché tu hai colto il punto: per quanto si dica che i ricordi non può toccarceli nessuno, alla fine sappiamo benissimo che quando il tempo passa, le persone se ne vanno, oppure cambiano, automaticamente quel periodo è finito. Quindi stare in posti come Molin di Bucchio, dove ritrovi esattamente il tuo mondo di bambina, è come veder aprirsi una voragine.
Serena, sono felice di averti fatto fare un tuffo nei ricordi e, anche se siamo “leggermente lontane”, ti mando un abbraccio fortissimo anche io!
Claudia B.
Grazie a te!ti mando un abbraccio profumato di curry! 🙂
Grazie? Che meraviglia questo abbraccio!
Claudia B.
Davvero suggestivo!
Molto Valeria! E dal vivo Molin di Bucchio lo è ancora di più: sembra di vivere in un romanzo 🙂
A presto,
Claudia B.
Adoro leggere i tuoi post 🙂 Mi piacciono le serate passate senza smartphone né tv, ogni tanto bisogna staccare e trascorrere il tempo ascoltando i racconti degli altri senza distrazioni!
Assolutamente! Senza squilli, senza chat…anche senza blog! Riscoprire il piacere di stare insieme umanamente, questo abbiamo ritrovato a Molin di Bucchio. I rapporti umani come quelli di una volta. Fatti di parole, di un buon rosso e di un fuoco nel camino.
Ripartirei ora!
Grazie per le tue parole Stefania?
Claudia B.
Che racconto incredibile Claudia! Non hai solo descritto un luogo incantevole e d’altri tempi, ma mi hai trasportata nelle tue emozioni, nella tua infanzia ed è stato un viaggio bellissimo ❤
Io sono contenta di averti portata con me, in questo viaggio bellissimo ?
Ho dovuto affrontare così tante emozioni tutte insieme, improvvise, che mi hanno lasciata di sasso. Stupita e commossa. Certi luoghi sono pieni di magia….
Baci,
Claudia B.
Claudia mi hai fatto venire i brividi!!! Quello che hai raccontato è bellissimo…le tue emozioni, i tuoi ricordi…uuuuuh!!!! Che bello sarebbe se la vita potesse essere ancora così…amo i paesini piccoli proprio per questo, perché si respira ancora una vita fatta di poche e semplici cose!!! Anch’io vedendo le tue bellissime foto, ho pensato subito alle case delle mie nonne in Campania…ai grandi tavoloni, ai camini accesi e a un via vai continuo della famiglia. Che bellissimo progetto alla ri-scoperta di valori autentici!!! Complimenti, ancora!!! Un abbraccio!!!
Grazie per i complimenti Carmen?! È un progetto nato dal desiderio di mostrare il vero Casentino, ma che praticamente si è formato da solo, mano a mano che proseguivano gli incontri!
Certe emozioni sono indescrivibili e prendono alla sprovvista. Ma forse il bello è proprio questo: trovare luoghi talmente veri, amati, pieni di buono, da saperti trasmettere qualcosa di forte dritto al cuore?, senza che tu lo aspetti.
Per fortuna restano angoli così veri in Italia, dove noi possiamo ancora rivivere il bello della nostra infanzia.
Un abbraccio anche a te!
Claudia B.
Oddio che posto fantastico, dormire in un mulino deve essere un’esperienza unica. Complimenti ai proprietari per il loro (stupendo) lavoro e per la loro accoglienza e complimenti a voi per il progetto! Grandissimi!
Grazie Giulia! L’idea ha funzionato bene, è vero, ma il merito è tutto del lavorone di valorizzazione dei nostri partner in Casentino.
È stato un piacere collaborare con loro, ed è stato un piacere poter raccontare queste esperienze sul blog?
grazie per essere passata,
Claudia B.
A me invece quella foto e l’esperienza che hai raccontato mi ha riportata ad un bed&breakfast carinissimo in Molise, dove io e Massimo abbiamo passato un paio di notti qualche anno fa. Beh, spero che la famiglia Bucchi abbia presto la possibilità di accogliere turisti, mi sembra davvero un posticino incantevole!
Ci sono posti che ancora (per fortuna!) sanno trasmettere e raccontare qualcosa di vero. Anche a noi è capitata una cosa simile, anni fa, in Lunigiana. Anche se non con la forza dei momenti vissuti a Molin di Bucchio. Perché qui è l’intera storia del luogo, sono i suoi proprietari, gli ambienti lasciati intatti nella ristrutturazione, a farti veramente emozionare.
Anche io spero che la burocrazia per una volta sia rapida, Anna. Tutti devono poter provare questa esperienza 🙂
A presto,
Claudia B.
Queste sono le esperienze che più mi piacciono! Davvero un’esperienza bellissima che farei volentieri con i miei bambini!
Sara con i bimbi sarebbe un momento unico! Non solo toccherebbero con mano la storia e le funzionalità di un vero mulino, ma riscoprirebbero un’epoca nella quale tutto si muoveva solo attraverso il racconto.
Da “Molin di Bucchio”, poi, è possibile raggiungere l’asineria “Gli Amici dell’Asino”, dove vengono organizzate escursioni ed attività ludico-didattiche per bambini, famiglie, gruppi, coppie. Insomma, un modo completo di vivere il Casentino!
Baci,
Claudia B.
È sempre un piacere leggerti . Mi fai sempre scoprire posti nuovi e bellissimi. Questa idea di dormire in un mulino mi ispira non poco !
Grazie Mariacarla, per me è un piacere. Dormire in un mulino è un’esperienza molto toccante, soprattutto se incontri padroni di casa come Claudio, Carla, Caterina, che oltre ad accoglierti a braccia aperte, ti raccontano una storia meravigliosa, facendoti sentire parte della famiglia 🙂
Grazie per essere passata!
Claudia B.
No vabbè, ma che posto magico è?!
Mi ha dato i brividi vedere queste foto , ma brividi caldi… quelli che ti fanno venir voglia di prendere e partire perché quei sensi di cui tu parli e che trasmetti così bene possano essere messi in moto.
che spettacolo! <3
Grazie Lucrezia! Ma sai che leggendo i vostri commenti mi sto rincuorando?! Credevo che le mie emozioni si fossero fermate dentro di me. Sono veramente felice di essere riuscite a trasmettervele.
La magia di Molin di Bucchio, in fondo, è nella sua storia antichissima, ma anche nelle persone che da qui sono passate, lo hanno amato e vissuto.
E noi abbiamo percepito tutto questo, in ogni istante!
Un bacione,
Claudia B.
Ma io non avevo capito niente! Casentino è un borgo, giusto? Non ridere Claudia. E non ti dispiacere. Io sono distratta e testona!
Stai tranquilla Tizzi?! Ora ti spiego: il Casentino è un’area della Toscana. Si trova sul limitare, ed in parte include, del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Include anche molti borghi bellissimi, come Bibbiena, Poppi, Raggiolo, Stia e tanti altri. Oltre a pievi e castelli. Un’area meravigliosamente ricca della Toscana….ma parzialmente fuori dai solito circuiti turistici. E Molin di Bucchio fa parte delle sedi dell’Ecomuseo del Casentino! Non è meraviglioso ??
Un bacio Tizzi,
Claudia B.
Un posto come se ne trovano pochi, ormai. Quando hai descritto la serata fatta di cibo, chiacchiere e niente tv, ho subito immaginato una scena bucolica, una di quelle che si leggono nei romanzi ambientati nel passato. Che bella esperienza hai fatto!
Infatti sembrava di essere in un libro e, ancora di più, catapultati nel passato con una macchina del tempo. Per me è stato come rivivere pienamente la mia infanzia, un’esperienza che ho amato in ogni sua sfumatura! Mi sento molto fortunata per aver conosciuto la famiglia Bucchi, per aver vissuto pienamente Molin di Bucchio. Credimi, a parole è difficile rendere la grandezza di quelle emozioni.
Grazie per essere passata!
Claudia B.
Avevo visto il sito internet di Molin di Bucchio quando ne avevi parlato la scorsa settimana e, già allora, avevo intuito che questo dovesse essere un posto fuori da comune. E ora le tue parole non fanno che confermare questa impressione!
Innanzi tutto mi fa piacere che tu sia andata a guardare il loro sito, perché vuol dire che le mie parole hanno destato curiosità 😉 Tu pensa che avevo fatto lo stesso la scorsa estate, quando poi sbagliammo strada e non arrivammo fino a Molin di Bucchio (noi e Ulisse: uguali!). Già dal sito si percepisce che si tratta di un luogo con un’anima…ma, quando siamo arrivati sul posto, ci si è incrinato qualcosa dentro. Io non so se è stata la situazione nel complesso, il fatto di vivere completamente il mulino, persino pernottarvi, cenare nell’antica cucina…trovarsi in un ambiente così accogliente, ma davvero io non sono più riuscita a capire nulla! E sono uscita diversa da questa esperienza. Per cui benedico ogni giorno l’idea di aver portato avanti “Casentino dei Sensi”, perché è stato un momento di crescita e di emozione 🙂
Un bacione!
Claudia B.
mi hai fatto commuovere. veramente. sarà che c’è tanto bisogno (e io per prima) di semplicità, di vita “vera” come era quella di un po’ di tempo fa, fatta di ritmi più umani e naturali, in posti semplici ma speciali come questi.
Allora Francesca sono felice, perché come dicevo prima a Daniela, ero convinta che non fosse passato il mio messaggio. Credimi non è stato semplice. Certi momenti ti colpiscono come una tempesta (in senso buono, eh!), ti bloccano lì sul posto e, allo stesso tempo, ti portano lontano anni luce. E tu vorresti solo restare ancorato un attimo in più a quel passato.
Non perché il presente sia brutto, intendiamoci, ma perché la forza dell’infanzia ha qualcosa di magico. Soprattutto quell’infanzia che ancora si viveva a contatto con la natura, con le persone, con i campi! Nelle vecchie case di campagna, imperfette e magari prive di comodità, ma comunque il luogo più bello del mondo.
Per noi ritrovarci a Molin di Bucchio, è stato un salto nel passato senza preavviso. Dall’accoglienza speciale, agli ambienti così veri ed amati…un momento che non dimenticheremo mai.
Un bacio,
Claudia B.
Eh come ti capisco! 😉
Tranquilla comunque, è arrivato tutto credimi!
Grazie, avevo bisogno di sentirmelo dire!
Un abbraccio grande!
Un post emozionale ed emozionante! Anch’io avrei avuto la stessa tua reazione alla vista di quell’ambiente! *_*
Credo che tui abbia trascorso una serata stupenda in compagnia di persone/cibo/atmosfera davvero genuini!
Adoro queste cose dal sapore antico, mi considero fortunata per averle vissute e respirate e mi fa piacere sapere che ci sono realtà ancora in grado di regalare emozioni come queste!
Grazie per questa bella parentesi nei ricordi Clà! :*
Grazie Dani! Guarda, fino all’ultimo sono stata indecisa se cancellare l’intero post e riscriverlo, perché più lo correggevo, più avevo la sensazione di non riuscire a trasmettere ciò che volevo. Ossia tutto quello che, trascorrere del tempo a Molin di Bucchio, ha significato per me. Per fortuna dalle tue parole scorgo una luce: forse alla fine qualcosa è passato!
Perché quando si tratta del fare della grossa auto-ironia non ho problemi, ma dover aprire così le emozioni è difficile. Molto! E mi sarebbe dispiaciuto non rendere a tutti voi la grandezza di Molin di Bucchio e dei suoi splendidi proprietari 🙂
Detto fra noi Dani: ho pianto anche al ritorno, non volevo più andarmene. Ed avrei fatto anche carte false per essere lanciata indietro nel tempo di almeno 30 anni, almeno per un giorno;-) !
Un bacio,
Claudia B.