Ho già avuto modo di parlarvi della città di Cesena e di cosa vedere nei dintorni, ma oggi voglio presentarvi un semplice e inaspettato itinerario tra i borghi poco conosciuti vicino Cesena. Si tratta di minuscole realtà agresti, piccoli agglomerati di case strette dal verde delle colline, dove puoi buttare via l’orologio, dimenticare il calendario e illuderti di essere in un tempo parallelo. Non passato ma, semplicemente, fuori da questo mondo in continuo divenire, nel quale tutto è rapido, mutevole. E perdere dettagli importanti è una mancanza all’ordine del giorno.
Nei piccoli borghi insoliti e poco conosciuti vicino Cesena, invece, complice il poco afflusso turistico, i silenzi ovattati e i panorami così ampi che sembrano respirare, si compie un doppio miracolo. Far correre veloce la mente, permettendole di volare libera. Catturando nel contempo particolari ed emozioni che si paleseranno nei giorni a venire. Partiamo per questo tour visivo, storico, naturalistico in Romagna, in grado di regalare all’anima un dolce relax.
∞♦∞
Una visita a Montetiffi e Ville di Montetiffi.
Non so se avete mai sentito parlare di Montetiffi ma potrei scommettere che, in qualche modo, un contatto a distanza tra voi e questo borgo nei dintorni di Cesena, c’è stato. Come? Attraverso la piadina! Sì, perché la teglia su cui viene cotto uno dei piatti tipici della Romagna, è proprio originaria di Montetiffi.
Mi piace passeggiare in questo angolo di mondo, al punto che sono stata più volte sia a Ville di Montetiffi -Le Ville del Monte- che a Montetiffi. Perché, se ve lo state chiedendo, non si tratta della stessa località, né di un mio errore di battitura. Sono due minuscole frazioni separate da 3 km, che vi consiglio di abbinare durante una visita ai borghi poco conosciuti vicino Cesena.
A Le Ville del Monte alcuni anni addietro si svolgeva una sagra del pane che ricordava le antiche feste contadine. Quelle semplici, nelle quali non mancavano canti, balli sull’aia e il dolce suono della fisarmonica, il profumo di focacce e filoni fragranti che uscivano dal forno, le taverne approntate nei vecchi edifici, da cui arrivavano bicchieri colmi di vino rosso.
Il centro è piccolo, perlopiù un viale lungo cui si trovano belle case in sassi. In teoria lo si potrebbe percorrere in pochi minuti; in pratica si perde il senso del tempo e la camminata si protrae senza una precisa tempistica, rallentata da panorami, dettagli, giardinetti, scorci.
Montetiffi nell’antichità era molto importante, non a caso conserva una splendida abbazia dell’XI secolo visibile da tutta la vallata. Purtroppo non sono mai riuscita a visitarla, l’ho sempre trovata chiusa. Ma si tratta di un baluardo religioso spettacolare, iscritto ai “Luoghi del Cuore” FAI.
∞♦∞
Escursione al Ponte Romanico di Montetiffi.
Dal borgo di Montetiffi parte il sentiero verso il Ponte Romanico e il vecchio Molino Tomani, che fa parte del “Cammino di San Vicino”. L’azione millenaria della corrente, ha scavato nella roccia le formazioni conosciute come “marmitte dei giganti”.
Una discesa di circa trenta minuti, dalla quale si contemplano panorami che sono un trionfo di bellezza. Dopo aver attraversato anche un tratto nel bosco, il ponte dell’anno Mille in pietra concia, appare in tutta la propria solidità, ad unire da secoli la Valle del fiume Uso alla Valmarecchia.
Da qui passarono i tegliai di Montetiffi, per vendere le teglie in tutta la Romagna, ma anche briganti e contrabbandieri. Insomma, il ponte di pietra con la sua arcata a sesto acuto, è testimone storico di un tempo in cui rappresentava la sola via di comunicazione per traffici di ogni tipo.
La risalita verso Montetiffi richiede almeno un’ora e maggiore sforzo. Ecco perché consiglio una tappa enogastronomica alla “Locanda nonna Maria”. I piatti robusti e veraci della tradizione, sanno rimettere in sesto qualsiasi escursionista o pellegrino.
∞♦∞
Monteleone, uno dei borghi più graziosi e poco conosciuti vicino Cesena.
Mi sono imbattuta per caso in Monteleone. Facendo una ricerca, ho visto le immagini di questo delizioso centro storico che per me è il più bello tra i borghi poco conosciuti vicino Cesena. A partire da quell’insegna vintage del Touring Club Italiano che campeggia accanto alla “torre portaia”, la torre con cui si accedeva al castello attraverso un ponte levatoio. Le mura e la Rocca di Monteleone sono conservate così bene, che pare di fare piccoli passi nel Medioevo.
Piazza Byron è un po’ il polmone del paese. Talmente bellina e curata, che lascia addosso un senso di compiacimento. Sembra quasi un palco ricreato ad arte! Fino al Mille il castello appartenne alla Chiesa ravennate, poi passò ai Malatesta di Rimini.
Agli inizi dell’Ottocento, il poeta Lord Byron soggiornò presso la famiglia Guiccioli, proprio a Monteleone, e si dice che ebbe una storia con la Duchessa Gamba.
Scene di quotidianità e buon vicinato, insieme a dettagli dimenticati come l’insegna del “Circolino”, le tende a fiori che svolazzano nel vento, la Panda azzurro cromato in tono con gli scuri e la porta di una villetta, un’edicola mariana lungo le mura, trasmettono quel fascino retrò che fa stirare le labbra in un sorriso spontaneo. Ecco, Monteleone è uno di quei borghi nei quali ci si vorrebbe fermare anche semplicemente a guardare la vita che scorre!
∞♦∞
Sorrivoli, il paese delle burattini.
Non sapevo che uno dei borghi poco conosciuti vicino Cesena avesse un legame tanto stretto con l’arte delle marionette. A dimostrazione che, nemmeno a casa propria, si finisce mai di imparare!
Spesso mi capita di trovare analogie sensoriali nelle località che visito. Impressioni scaturite da un particolare, uno scorcio e persino da un certo tipo di luce. Questo è successo anche a Sorrivoli dove, appena parcheggiata l’auto, mi è parso di respirare le atmosfere dei villages nei dintorni di Tolosa.
Sorrivoli si stringe con forza attorno al castello, citato per la prima volta nel 971. Sul grande cortile, al quale si accede dal ponte, si affacciano la torre, la chiesa e il vecchio corpo principale che oggi ospita una trattoria. Ed è proprio sul prato che in estate si tengono gli spettacoli serali di burattini e la “Festa dei Grandi Burattinai”.
Il resto del centro storico è piccolissimo, ma si possono trovare angoli interessanti come il vicolino con il murales dell’unicorno, case con esposizioni artigianali all’esterno e punti panoramici. Mi sarei aspettata solo qualche indicazioni in più e qualche curiosità, visti questi cantucci così singolari che ricordano quasi un centro artistico.
Ho apprezzato molto anche la collezione di botticelle e tronchetti mozzati, che mi hanno ricordato sere d’estate trascorse all’aria aperta bevendo Sangiovese e ridendo di gusto. Le tende vecchio stile dietro cui si celano le scope usate della signore per spazzare il gradino di casa. I colori degli scuri e gli oggettini sui davanzali. Insomma, Sorrivoli non passa di certo inosservata!
∞♦∞
Passeggiare a Montiano, uno dei borghi panoramici poco conosciuti vicino Cesena.
A Montiano sono stata la prima volta diversi anni fa, nel periodo natalizio. Era il 26 dicembre e ricordo di essere entrata alla Rocca Malatestiana del XVI secolo, per vedere un’esposizione di presepi. Del borgo mi colpirono particolarmente le alte palazzine lungo la strada, disegnate dalle calde luci dei lampioni, la piazza decorata a festa, l’atmosfera sublime ed elegante.
Per quanto la seconda visita sia arrivata solo alla fine del tour tra i borghi poco conosciuti vicino Cesena, con la fortezza chiusa e pochissime persone in giro, quel fascino l’ho ritrovato comunque. All’imbrunire, quando le ombre diventano lunghe e sensuali, mentre i particolari si iniziano a perdere a favore delle tenebre, sembra che da Montiano scaturisca una magnetica anima crepuscolare.
Escono rumori tintinnanti dall’unico bar aperto, si diffondono risate fugaci e battute dialettali che, diciamolo, è meglio non ripetere. Perché la Romagna ha una veracità che non è per tutte le orecchie, ma sicuramente ha anche una schiettezza visiva e vibrazionale che non può lasciare indifferenti. Tonalità emozionali che, soprattutto nei piccoli borghi dimenticati, hanno una voglia graffiante di emergere e lasciare un segno profondo negli occhi di chi li visita.
Claudia B.