
Sono passati pochissimi anni da quando la nota rivista “Forbes”, ha incoronato l’Emilia Romagna come la regione in cui si mangia meglio al mondo. Da brava romagnola DOC, so bene quanto di vero ci sia in questa affermazione, purtroppo per la mia bilancia. Non serviva un mensile famoso per stabilirlo anche se, da amante quale sono della mia terra, non posso che esserne orgogliosa. Con questo articolo, però, voglio entrare nello specifico. Non parlerò della gastronomia dell’Emilia Romagna in generale, ma di cosa mangiare a Rimini durante una vacanza in Romagna.
Inoltre vi dirò qualcosa anche sui piatti della tradizione romagnola da non perdere. Quali cibi tipici meritano di essere assaggiati in Romagna, con diverse alternative. Preparatevi, perché stiamo per avventurarci in un viaggio gastronomico all’ultima forchetta… rigorosamente con i miei consigli local.
Cosa mangiare a Rimini e dintorni: piatti della tradizione romagnola.

∞♦∞
Quali sono i primi piatti tipici di Rimini?
Magari vi sorprenderà, ma tra le cose da mangiare a Rimini non c’è solo piadina. La verità è che abbiamo un’antica tradizione anche per quanto riguarda la pasta fresca. Rigorosamente fatta in casa e tirata al mattarello! No, non guardate me: io sono parte integrante del team assaggi, con mattarello e tagliere non ho nulla a che fare. Ecco un elenco dei primi piatti da non perdere durante una vacanza a Rimini o nell’entroterra romagnolo, magari dopo una piacevole escursione naturalistica nei dintorni di Rimini.

- Passatelli. La ricetta per il Paradiso. Pangrattato, uova, formaggio, scorza di limone , noce moscata e la magia è fatta. Questa pasta fresca, corposa e saporita, si gusta in brodo nella maniera classica. Ma vi suggerisco di non perderla nella versione asciutta, ad esempio con vongole e pomodorini, oppure guanciale locale e Formaggio di Fossa.
- Cappelletti. Da non confondere con i tortellini, che appartengono a Bologna! Sono diversi e vengono girati anche in modo diverso. Su due cose, però, siamo in linea: si servono in brodo di cappone, e non esiste festività in cui non siano al centro della tavola. Il cappelletto in Romagna ha due versioni, con ripieno di carne e formaggio o con il solo formaggio. In ogni caso, rientra i piatti da mangiare assolutamente a Rimini.
- Tagliatelle. Ascoltatemi, per favore: non si chiamano fetuccine. Da noi questo termine è bandito. In Romagna ci si abbufffa di tagliatelle, se possibile con il ragù di carne battuto al coltello. Ma non perdete la versione ai funghi! Se ne avete l’occasione, gustate anche un classico “paglia e fieno”, ossia tagliatelle gialle e verdi servite insieme.

- Strozzapreti. Una pasta corta, ottenuta da un lungo tagliolino suddiviso in tanti pezzi poi arrotolati su se stessi. Si sposano benissimo con il ragù, con misto di ragù e funghi, con ceci e guanciale e, ovviamente, con il pesce.
- Tagliolini. Il tagliolino l’ho sempre visto come il fratellino minore della tagliatella. Sottile ma poroso, raccoglie perfettamente il condimento senza essere invadente. Il suo abbinamento speciale è il pesce ma, se venite in vacanza in Romagna in primavera o autunno, non dimenticate di provarli con un ragù bianco di prugnoli o porcini. Magari con una spolverata di Formaggio di Fossa e tartufo! E, ancora, sono eccellenti in brodo.
- Tagliolotti. Si tratta sempre di un tagliolino, ma immerso in un delizioso brodo al quale viene aggiunto del sugo di pomodoro fresco.
- Ravioli. I ravioli romagnoli sono quadrotti ripieni di ricotta e spinaci. Solitamente si mangiano con un condimento di burro e salvia, ma io vi suggerisco di provarli anche con un gustoso sugo di piselli. Un’alternativa è il raviolo ripieno di zucca, oppure con funghi e tartufo.

- Lasagne verdi. Le lasagne con pasta all’uovo sono ampiamente diffuse, ma quelle delle nonne romagnole hanno una marcia in più. Perché si ottengono da un incontro amorevole di pasta gialla e verde (grazie all’aggiunta degli spinaci). A completare la poesia, l’alternanza di besciamella e ragù fatti in casa. Vi consiglio di provarle a base di pesce, delicatissime e molto gustose.
- Cannelloni. Un altro primo piatto buono da perdere il senno. Rotoli di pasta fresca, ripieni di formaggio, oppure di ricotta e spinaci. La loro morte è il condimento di ragù e besciamella.
- Quadrettini. Minuscoli quadrati di pasta (ecco il perché del nome), perfetti con un bordo di carne o di verdure. Un comfort food invernale in tipico Romagna Style. Ne esiste anche una versione più grande e romboidale, i maltagliati, deliziosi con un brodo di ceci o fagioli.
- Garganelli. Quelli che definisco maccheroni eleganti, sia per la forma che per la leggenda, che li vuole ideati dai cuochi di Caterina Sforza, a Forlì. Buonissimi con qualsiasi condimento, di terra o mare!

∞♦∞
Quali piatti di carne e uova mangiare a Rimini.
La Romagna è prima di tutto una terra di contadini, poi anche di pescatori. I secondi piatti della tradizione, quindi, sono poveri e legati principalmente a ciò che era reperibile sulle aie dei nonni, oppure nel Mare Adriatico. Le carni che non mancano mai, in un menù tipico romagnolo, sono quelle di pollo e coniglio, cucinate con tutta la semplicità di un tempo: nel tegame facendo rosolare lentamente, il primo, in porchetta il secondo. Il profumo del pollo della mia nonna, ancora lo ricordano dopo oltre quarant’anni! Riusciva a raggiungere la strada e far venire l’acquolina in bocca ai passanti. Non posso più invitarvi da mia nonna ad assaggiare questa delizia ma, se venite in vacanza a Rimini, dovete assolutamente mangiare pollo e verdure miste, accompagnati dalla piadina.
Ovviamente anche la carne di maiale da cuocere sulla brace, o trasformare in saporiti salumi, è molto diffusa. In passato, vi era grande festa in occasione della (lo scrivo in modo dialettale) smettitura del baghino, a gennaio. In quel momento si ricavava anche lo strutto buono, per fare la piadina.
Un altro piatto tipico delle nostre zone, sono le lumache in umido. Sì, avete capito: les escargots non si gustano solo in Francia. Qui, però, vengono preparate senza tanti fronzoli, con sugo di pomodoro fatto in casa e odori.
La Romagna è altresì terra di frittate, a base di verdure, erbette aromatiche, strigoli o cipolla.

∞♦∞
Mangiare il pesce a Rimini.
Chiunque venga in vacanza a Rimini, fa in genere grandi scorpacciate di pesce fresco. Il vero re della nostra terra è il pesce azzurro, oltre ai molluschi e crostacei dell’Adriatico: vongole, cozze e garagoli, per citarne alcuni. Il pesce in Romagna si gusta sostanzialmente in due modi: con la rustìda o in brodetto. Il primo è un arrosto semplice, accompagnato da un contorno di radicchio e cipolla (più diversi kg di piadina e litri di Sangiovese: tutto il resto è da condannare per eresia), dove la fa da padrona la saraghina! Il brodetto è un piatto povero, nel quale vengono abbinate numerose tipologie di pesce: una casseruola di profumi celestiali e sapori esplosivi, da accompagnare con grandi fettone di pane!
Vi consiglio anche di assaggiare quelle che tutto il mondo, in maniera impropria ovviamente, chiama pannocchie. Qui in Romagna rispondono al nome di canocchie e sono meravigliose sia con i tagliolini, che lessate e poi servite semplicemente con prezzemolo e olio buono delle colline riminesi. Un’esperienza celestiale!

∞♦∞
I contorni da non perdere in un menù romagnolo.
Del radicchio con la cipolla, da abbinare a saraghina e piadina, ve ne ho già parlato. Anzi, se ne avete l’occasione provate anche la pizza in questa stessa versione! Tra i contorni tipici da mangiare a Rimini ci sono le rosole, tritate finemente e tirate in padella con olio e aglio. A mio avviso molto più buone e gustose del classico spinacio. Una curiosità sulle rosole: si tratta della pianta del papavero e in Romagna sono amatissime. Erbe spontanee, la cui raccolta occupa uomini e donne, che invadono i campi con buste giganti e coltello alla mano!
Se siete buongustai, non perdete le verdure al gratin (che potreste anche trovare nel dialettizzato grattè). Pomodori, zucchine, peperoni, cipolla, riempite con pangrattato, aglio e prezzemolo tritati finemente e irrorati di olio evo, poi cotti in forno o lentamente in padella. Assaggiate… poi scrivetemi per ringraziarmi! Ma non saremmo in Romagna, se non vi suggerissi di mangiare la profumatissima cipolla alla piastra, possibilmente insieme a piadina e salsiccia. Praticamente la fragranza che accompagna ogni sagra paesana che si rispetti!

∞♦∞
Vuoi andare in vacanza a Rimini e non mangiare la piadina?
Comunque voglio farvi notare che ho tenuto questo argomento per il finale, appena prima del dolce. Perché, a dirla tutta, ci tenevo a mostrare come, tra le cose da mangiare a Rimini, non c’è assolutamente solo la piadina seppure è un alimento molto importante. La tradizione la vuole cotta sulle teglie di Montetiffi, un piccolo borgo nei dintorni di Cesena, e rigorosamente preparata con lo strutto. Oggi però, molte azdore romagnole usano l’olio per evitare di appesantire troppo il prodotto finale. Lo so, ai puristi non piace: ma chi mangia la piadina ogni sera doveva trovare un espediente.
Qual è la piadina tipica da mangiare a Rimini? Premettendo che con la piadina è buono tutto, i grandi classici sono:
- Squacquerone, prosciutto crudo e rucola;
- saraghina, radicchio e cipolla;
- salsiccia e cipolla;
- squacquerone e verdure al gratin.
Da non perdere i cassoni, che troverete segnalati anche come crescioni o cascioni, a seconda della zona. Piadina riempita con un ricco condimento, poi chiusa e cotta sulla piastra. Il cassone tipico da noi è quello con le rosole, il cui assaggio decreterà che siete stati davvero in vacanza in Romagna.

∞♦∞
I dolci di Romagna da non perdere.
Finisco con i dolci questa mia carrellata di piatti da mangiare a Rimini e, più in generale, in Romagna. Pur avendo una tradizione di dolci al cucchiaio, tra i quali il classico tiramisù o la zuppa inglese, qui sono soprattutto i dolci secchi a farla da padrona. Iniziando dal classico dei classici: la ciambella romagnola! Buonissima nella sua immensa semplicità, raggiunge livelli epici se inzuppata nell’Albana dolce. Lo so, in genere le persone pucciano i dolci nel latte… ma suvvia, siete in Romagna, “non fate i complimenti” (e segnatevi anche questo modo di dire, nel frattempo).
Imperdibile un assaggio di Pagnotta Pasquale che, ormai, è sempre più facile trovare nelle panetterie un po’ tutto l’anno. Originaria di Sarsina, la sua preparazione si è ampiamente diffusa e imbandisce tradizionalmente la tavola della colazione pasquale romagnola.

Altri dolci della tradizione romagnola che posso consigliarvi sono il bustrengo, un prodotto compatto, umido e molto gustoso originario della Valle del Savio, e i sabadoni. Tortelli dolci ripieni di castagne, savòr (una mostarda tipica di zona) e bagnati con la saba. Quest’ultimo è un liquore ottenuto dal mosto d’uva. Anche se nel mio cuore ci sono sempre le cantarelle: acqua, farina, zucchero, uvetta, impastati e suddivisi in piccole frittelle poi cotte sulla piastra. Un dolce elementare, ma delizioso, che rappresenta appieno le origine contadine della Romagna.
Un’ultima nota la lascio per il ciccioso e spettacolare bombolone. Pieno, grosso, grondante crema, fritto e cosparso di zucchero a velo, è il vero protagonista di ogni nottata di divertimento che si rispetti. A Rimini si va a ballare, dopodiché si fa colazione con i bomboloni prima di tornare a casa a dormire!
Insomma, come avrete capito da noi la prova costume è solo un modo di dire: “Provati il costume. Ti piace? Bene. Non ti piace? Bene comunque. Basta che vieni in spiaggia così come sei, senza fare il patacca!”.
Claudia B.