“E mi raccomando, vai a vedere l’Abbazia di Sant’Elena!”. È chiara la raccomandazione del Dottor Andrea, un simpatico signore a caccia di asparagi selvatici, che mi accompagna per il primo tratto del Sentiero Blu, l’anello escursionistico che parte dal bellissimo Eremo dei Frati Bianchi. E chi sono io per non seguire il consiglio di un distinto signore? Soprattutto quando si tratta di luoghi spirituali nelle Marche che, nessuno me ne voglia, ma hanno una marcia in più rispetto al resto d’Italia. Così, in questa giornata dedicata ai dintorni di Ancona, decido di proseguire per l’Abbazia di Sant’Elena e poi approfittarne per vedere il borgo medievale di Serra San Quirico.

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Cosa vedere nei dintorni di Serra San Quirico.
Il Parco dei Daini di Sant’Elena.
Con quel musino curioso sono proprio i daini a catturare per primi la mia attenzione! Piove, fa persino freddo. Un fresco primaverile che mi coglie parzialmente impreparata. Perché non voglio rassegnarmi al fatto che a maggio ci siano ancora certe temperature ma, visto che ci sono, tanto vale godermi il momento.
Attirati dalla pioggia e dal fatto che finalmente tutti se ne sono andati, i daini escono dal loro rifugio. Non che abbiano paura dell’uomo, anzi. Sono abituati ad avvicinarsi, mangiare foglie fresche dalle mani dei visitatori e scrutare con attenzione visi di grandi e piccini. Ma sapete com’è, magari un momento di tranquillità lo gradiscono anche loro!

Il Parco dei Daini si trova proprio di fianco all’Abbazia di Sant’Elena così mi fermo un po’ ad interagire con i suoi vivaci abitanti, prima di entrare. In realtà mi ancoro qui anche all’uscita, perché sono veramente simpatici e giocherelloni!
Ruminano con gusto ciò che trovano sul terreno, oppure addentano qualche foglia, arbusto e germoglio. Per loro non fa differenza un pascolo o un altro, purché possano masticare in santa pace. Un’attività che prosegue ininterrottamente per tutta la giornata: ora so che voglio fare il daino da grande!
Informazioni.
- Il Parco dei Daini si trova a Serra San Quirico, in Via Sant’Elena, 34.
- Si tratta di uno spazio sempre aperto e recintato, nei pressi dell’Abbazia. Pertanto potete parcheggiare davanti alla rete e visitare entrambi.
- Importante: non date cibo ai daini. Loro si fidano dell’uomo e sono molto espansivi, ma i nostri alimenti possono provocare un blocco allo stomaco e la morte.
Visitare l’Abbazia di Sant’Elena a Serra San Quirico.
La pioggia ha allontanato tutti i turisti. Vorrei dire che mi dispiace essere la sola a godermi la visione di questo capolavoro Romanico-Gotico delle Marche, ma no, mentirei. Secondo me certi luoghi di culto si apprezzano molto di più nella silenziosa penombra del pomeriggio, quando attorno non c’è nessuno a disturbare quell’istante. Tutta una questione di atmosfere che altrimenti si andrebbero a perdere. L’ho capito dopo aver visitato diverse chiese misteriose in tutta Italia.

L’Abbazia di Sant’Elena ha l’aspetto di una fortezza e risale all’XI secolo. Appare davvero insolita con questa facciata che è un alto campanile, attraverso cui si accede alla Chiesa composta da tre eleganti navate. Uno spazio arioso e monumentale, solido e raffinato come solo il Romanico sa essere. Venne fondata nel 1005 da San Romualdo, lo stesso che fondò l’Eremo dei Frati Bianchi e il Sacro Eremo di Camaldoli, alla cui giurisdizione si unì nel 1180.
Era un’Abbazia molto ricca: contava più di 50 chiese, numerosi edifici civili e l’Abate vi esercitava anche poteri legislativi e penali. Non a caso la decadenza iniziò quando fu tolta all’ordine camaldolese.
Informazioni.
- L’Abbazia di Sant’Elena si trova a Serra San Quirico, in Via Sant’Elena, 34.
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Cosa vedere a Serra San Quirico, il borgo delle copertelle.
In meno di dieci minuti raggiungo Serra San Quirico, uno dei borghi da vedere assolutamente nei dintorni di Ancona. Lo capisco dopo aver mosso alcuni passi tra i vicoli fioriti che, per una volta, non sono i primi a conquistare i miei occhi. No. Continua a piovere copiosamente, che barba. Ed è in questo momento che, un po’ per ripararmi, un po’ perché ho trovato recensioni entusiastiche, decido di entrare nella Chiesa di Santa Lucia. E cambia tutto.

Chiesa di Santa Lucia a Serra San Quirico.
Il complesso si apre su chiostro, che guardo sconsolata flagellato dal maltempo. Poi arriva il mio turno e, da una porticina laterale, entro in chiesa. No, forse sto sognando. C’è qualcosa di strano. O la facciata che ho visto passando appartiene ad un altro edificio, oppure le migliori intenzioni di rigore ed equilibrio sono qui esplose in un tripudio di Barocco! Anzi, probabilmente vi si è riversata dentro l’intera corrente artistica del Seicento, con in più una sferzata di Rococò!
Mentre la guida racconta aneddoti e curiosità sull’edificio, fuori continua a piovere. Quel tempo cupo e opprimente è la dimensione ideale di visita. Crea un bozzolo sospeso nel quale mi sento come la regina di una fiaba per bambini! Tutto è opulento, fastoso e scintillante, una sorta di palcoscenico delle meraviglie, sul quale vanno in scena tele di Pasqualino Rossi, Giovanni Romanelli e Cavalier d’Arpino. Mentre al centro del palco recitano cinque grandi tele con la narrazione del Martirio di Santa Lucia, opera di Pasqualino Rossi.

Il coro in rarissima radica di noce, i banchi settecenteschi, l’organo del XVII secolo di Giuseppe Testa ancora funzionante e la Sacrestia, decorata con legni, stucchi e affreschi, completano una pagina eccelsa di storia dell’arte.
Informazioni.
- La Chiesa di Santa Lucia si trova in Via Marcellini 5, nel centro storico di Serra San Quirico.
- Si entra in piccoli gruppi, l’ingresso è gratuito e potete usufruire di un’eccellente visita guidata che vi raccomando caldamente.
Polo Museale di Santa Lucia.
Devo solo attraversare il chiostro per vedere questo ecclettico museo di Serra San Quirico composto dalla Cartoteca Storica delle Marche, dal Museo Premio Ermanno Casoli, dal Museo di Storia Naturale del Territorio. Tutto recentemente inaugurato! Ogni angolo profuma di nuovo e di quella voglia di raccontarsi caratteristico dei piccoli, orgogliosi borghi d’Italia.
Un percorso espositivo che conquista grandi e piccini! Il Museo di Storia Naturale è un viaggio nel Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Un territorio che non smette di stupire tra sentieri naturalistici, luoghi di culto come San Vittore delle Chiuse e l’iconico Tempio del Valadier, borghi e antichi castellieri. Oltre a raccontare le meraviglie del luogo, la mostra vuole diffondere un messaggio di tutela e di approccio responsabile nei confronti della natura.

Il Museo Premio Ermanno Casoli è la raccolta delle opere selezionate durante le 10 edizioni della mostra collettiva, capolavori di artisti italiani ed internazionali.

Ma per me, viaggiatrice incallita, la scintilla scocca con la Cartoteca Storica delle Marche. Un’esclusiva esposizione di carte geografiche e piante prospettiche del territorio marchigiano, con alcune puntate anche sulla Romagna. Naturale, siamo vicini di casa e alcuni dei nostri comuni solo da pochi anni sono passati dalla Provincia di Pesaro e Urbino a quella di Rimini! Praticamente condividiamo radici. I pezzi ludici come il gioco dell’oca, strutturato come una mappa per trasmettere ideologie politiche, religiose e informazioni geografiche durante il Ventennio, sono un vero tocco di colore amaro.

Informazioni.
- Il Polo Museale di Serra San Quirico si trova nel complesso di Santa Lucia.
- L’ingresso è gratuito.
- info@parcogolarossa.it
Un luogo da vedere assolutamente a Serra San Quirico: San Filippo Neri.
Se scremiamo l’invadente immagine televisiva di Vittorio Sgarbi da quella del critico d’arte, dobbiamo ammettere che ci troviamo davanti ad uno studioso di alto calibro. Pertanto, quando mi dicono che proprio lui ha fortemente consigliato la cantoria di San Filippo Neri tra le opere da vedere assolutamente a Serra San Quirico, ancor più di quel capolavoro dorato che è Santa Lucia, la mia curiosità decolla.
Grazie alla disponibilità delle guide, ho la possibilità di raggiungere la chiesa a ridosso di Piazza della Libertà e restare imbambolata ad ammirare cotanta bellezza.
La cantoria appare come marmo cesellato, invece è un’opera in legno lavorata con una maestria unica al mondo. Sembra un merletto uscito dalle spire del tempo, immobile e fossilizzato nella sua perfezione. Delicato al punto che l’occhio non percepisce materia ma tessuto fresco, di fattezza sublime. Qui il Barocco ha preferito la complessità dell’intaglio e l’eleganza del disegno, non lo sfoggio della ricchezza.
Nella chiesa fondata dopo il 1000 da San Romualdo, vengono esposte spesso opere di artisti locali.

Una passeggiata tra le copertelle di Serra San Quirico.
Quanti tesori può nascondere un piccolo borgo delle Marche? Me lo chiedo mentre torno a passeggiare a Serra San Quirico, quando finalmente smette di piovere e tutto luccica di vita. Be’, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, devo proprio ringraziare il temporale improvviso per avermi permesso di scoprire tanti tesori nascosti.
La mostra dei dipinti a San Filippo Neri ha risvegliato in me il desiderio di vedere le caratteristiche copertelle di Serra San Quirico, immortalate in numerosi scorci e famose in tutta Italia.
Le antichissime e poderose mura non solo avvolgono in un abbraccio architettonico il borgo (mi piace pensarli uniti per l’eternità), ma celano anche gli antichi camminamenti coperti. Tra i meglio conservati dell’intera regione! Le ampie finestre che incorniciano le colline e le valli, le cime e le case di pietra, sono quadri che qualsiasi museo invidierebbe.

La Loggia del Manin e la Torre del Cassero.
Faccio una tappa panoramica alla Loggia del Manin, che insieme alla fontana del Quattrocento e alla Torre Comunale domina Piazza della Libertà, poi salgo alla Torre del Cassero.
I saliscendi del borgo non mi hanno ancora stancata. Nonostante la lunga giornata di visite iniziata con il vicino Eremo dei Frati Bianchi (che dovete assolutamente inserire tra le cose da vedere nei dintorni di Serra San Quirico), voglio salutare questo borgo medievale con una sosta al famoso baluardo difensivo del Trecento.

La torre è da sempre un punto di vedetta sulla Vallesina, struttura cardine del Cassero composto nell’antichità da due torri e dalla Casa del Capitano. Ecco, mi pare giusto dare il mio arrivederci a Serra da qui, osservando negli occhi il fortilizio arrivato dal passato. Chissà che scrutando attentamente, non riesca ad ammirare qualche fotogramma di storia…
Claudia B.