La forza di un sogno realizzato, può lasciare senza paole chi non fa nulla per coronare i propri desideri. Che coincidono, spesso, con il tradurre in realtà una passione lavorativa. Quando, poco prima di Pasqua, ho avuto la fortuna di dormire in Abruzzo, in una bellissima country house sulle colline teramane, questa forza l’ho vista estremamente concreta davanti ai miei occhi. L’ho mangiata, annusata. Percepita nella determinazione in cui ho soggiornato. Ospite di un’opera visionaria, letteralmente costruita sulle radici di appartenenza e tradizioni d’Abruzzo.
Un sogno chiamato “Borgo Spoltino”, dato alla luce nel 2003 dall’eclettico Gabriele Marrangoni, chef e promotore del territorio abruzzese. Un sogno talmente vivido, amato, voluto, che nemmeno la prematura scomparsa di Gabriele ha potuto gettare nel baratro. Oggi, infatti, ad accogliermi in stazione a Giulianova c’è la tenace e solare patron di “Borgo Spoltino”: Laura del Vinaccio. La quale, con la dolcezza di un batuffolo di cotone e la forza di una sbarra d’acciaio, ha fatto in modo che la struttura ricettiva ed il ristorante soppravivessero a Gabriele, come testimonianza di un progetto chiamato non solo “Borgo Spoltino”… ma Abruzzo.
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Dormire in Abruzzo in una country house.
Che io sia un’amante dell’Abruzzo, lo dicono i viaggi condivisi con Daniele. Siamo stati per la prima volta in questa sontuosa ma martoriata terra nel 2015, per un itinerario di quattro giorni tra i borghi abruzzesi. Siamo tornati lo scorso anno, per attraversare l’Abruzzo in moto tra Costa dei Trabocchi, Parco Nazionale della Majella e Gran Sasso. E, questo 2019, mi ha portato nuovamente in Abruzzo in occasione della Settimana Santa. Per godere di antiche tradizioni gastronomiche, concerti di musica classica, processioni e visite a borghi senza tempo.
L’appartamento in cui soggiornerò a “Borgo Spoltino” è ampio e ospitale. Posizionato nell’edificio centrale, attentamente sorvegliato dall’ulivo secolare e dalla vicina Chiesa di San Pietro a Spoltinum. Un salone vasto e luminoso con cucina a vista, due camere da letto e il bagno. C’è tutto il necessario per dormire in Abruzzo nel massimo comfort. Mi sembra quasi di essere arrivata a casa, non di essermene allontanata!
Così, avvolta dalla quiete della campagna teramana, in una tersa notte d’Aprile, mi affaccio ad una delle finestre della mia stanza. L’ulivo nel cortile, simbolo indiscusso di “Borgo Spoltino”, è illuminato con mille lucine che riecheggiano le stelle in cielo. Mi augura la buonanotte ammiccante, mentre mi sistemo tra le lenzuola che profumano di buono. Ed è così che mi addormento, lasciandomi coccolare dalla voce del silenzio che narra di antiche tradizioni.
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Soggiornare a “Borgo Spoltino”.
Mi rendo conto sin dall’alba, che trovarmi a “Borgo Spoltino” è molto più di un semplice soggiorno. Scosto le tende per ammirare il giorno che si tinge di mille sfumature rosate, accarezzando con grazia l’eleganza country-chic di questa struttura. Mi preparo in fretta perché, prima di colazione, voglio esplorare i dintorni di “Borgo Spoltino”, con una rigenerante passeggiata tra gli ulivi e i campi coltivati.
Dormire in Abruzzo sulle colline teramane, significa anche concedersi il lusso della quiete. Di prendersi del tempo per ascoltare il silenzio, interrotto solo dal vivace vociare degli uccellini. Tutto esplode di colore, con quella forza che solo la primavera riesce a mettere nella propria tavolozza. In lontananza i borghi solcano lo skyline delle colline, mentre fissa e spettacolare resta la presenza del Gran Sasso. Perché l’Abruzzo è mare, collina, montagna, il tutto in poche decine di panoramici km.
Termino la passeggiata tra gli orti biologici di “Borgo Spoltino”, assaggiando i primi bacelli di una freschissima fava. Mi siedo, poi, qualche minuto sul soffice prato attorno alla canonica. Appoggio la schiena ad un albero, come tanto spesso ho visto fare nei film. Sarei tentata di estrarre il mio e-reader dallo zaino e mettermi a leggere. Ma, cosa strana per me, non ci riesco. Perché quando lo spettacolo ce l’hai davanti agli occhi, non c’è bisogno di fuggire la realtà per vivere la favola.
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Fare food experience in Abruzzo, a Borgo Spoltino.
Scegliere di dormire in Abruzzo, a “Borgo Spoltino”, non è solo una questione di sonno di qualità. Soggiornare qui, nei dintorni di Teramo, significa soprattutto abbracciare il territorio e le tradizioni gastronomiche abruzzesi. Perché uno dei capisaldi di Gabriele, portato avanti con maestria dal Laura e da tutto lo staff del “Borgo”, è proprio offrire l’Abruzzo su un piatto d’argento.
A “Borgo Spoltino” l’Abruzzo va in tavola ad ogni portata, viene versato nei calici e mostrato attraverso visite che hanno lo scopo di fare rete con grande generosità. In fondo, se tutti comprendessimo l’importanza di unire le forze, invece di farci subdole guerre, il risultato sarebbe propositivo per ognuno di noi.
Dato che siamo nel colmo della Settimana Santa, dopo colazione seguo la preparazione della Pizza di Pasqua e delle mazzarelle. Graziella è la dolcissima nonna del Borgo, un pilastro di “Borgo Spoltino”. Mamma di Gabriele, anche lei affianca lo staff per tenere vivo il sogno del figlio. Cucina con passione e racconta le ricette con il cuore. Un salto nelle tradizioni pasquali d’Abruzzo, che mi fanno sentire parte della famiglia.
La magia culinaria di Graziella è fatta di ingredienti semplici: manualità, amore e capacità narrativa. Impasta e racconta i segreti della Pizza di Pasqua. Dolce tipico teramano, preparato rigorosamente durante la Settimana Santa, viene fatto benedire insieme alle uova, per essere poi consumato durante la colazione di Pasqua. A mio avviso, il segreto di tanta bontà sono le mani d’oro di Graziella. E il momento di intima condivisione familiare, che ha saputo ricreare qui, nelle sale di “Borgo Spoltino”.
Si passa poi alle mazzarelle, un involtino con interiora di agnello, indivia ed erbe aromatiche. Per quanto io non mangi carne di agnello, vedere la maestria con cui Graziella trita, avvolge e compone, mi rimanda con la mente alle mani abili delle mie nonne. E alle mattine di vacanza che precedevano la Pasqua, quando osservavo loro lavorare allo stesso modo.
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Mangiare tradizionale in Abruzzo, a “Borgo Spoltino”.
La cucina tradizionale abruzzese, con tocchi di innovazione e creatività, a “Borgo Spoltino” è portata avanti dal figlio di Garbiele, Alessio Marrangoni. E dal Sous Chef Alberto Zippilli. Entrambi giovani e geniali. Ogni volta che siedo a tavola mi fanno vivere un’esperienza mistica. Succulenti i primi piatti, così come la cena di magro a base di baccalà, che gusto ad occhi chiusi… Una poesia! Dopo aver imparato ad apprezzarlo durante il viaggio a Venezia, qui in Abruzzo ne riscopro la versatilità. “Baccalà mantecato”, “fetuccine all’olio essenziale di limone e baccalà”, “baccalà con patate viola, cipollotto e datterini confit”: ogni boccone è un’emozione.
I pasti a “Borgo Spoltino”, sono un passo di scoperta verso il territorio abruzzese, in cui monti, mare e colline, compongono una miscela esplosiva di sapori. Il “timballino di crespelle” si scioglie in bocca, la “chitarra con pallottine alla teramana” mi porta quasi a leccare il piatto. Lo so, non è elegante. Ma, per un attimo, penso che se lo fa Chef Rubio posso farlo anche io!
Ma a catapultarmi nei sapori pieni della mia infanzia, è il meraviglioso “scrippelle ‘nbuss”. Crespelle sottilissime, ripiene di formaggio e affogate in un brodo delicato. Seguite da un ricco piatto di formaggi intensi e volitivi, come questo territorio.
Mentre la dolce Pasqualina serve le prelibatezze ideate da Alessio, il bravissimo Gabriele Ruffini abbina vini che esaltano ogni forchettata. Con tutta l’esperienza del suo ruolo di sommelier e maître. Nel frattempo, risate e aneddoti, ricordi e sogni, si alzano da questa elegante tavolata, rimbalzando nell’ambiente rustico e chic di “Borgo Spoltino”. A dimostrazione che, dormire in Abruzzo, è prima di tutto un fattore umano e di conoscenza. Con le persone che ogni giorno si impegnano a far scoprire il proprio territorio. Con chi ha storie piene d’appartenenza da condividere. In una regione così bella che, ad ogni arrivederci, io sento un po’ più mia.
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Dove dormire in Abruzzo.
- “Borgo Spoltino” è in Contrada Selva Alta, 64023 Mosciano S. Angelo TE .
- Telefono:+39 085 807 1021
- e-mail: info@borgospoltino.it
- Oltre a pranzi, cene e pernottamenti, a “Borgo Spoltino” si possono anche organizzare eventi, convegni e matrimoni, con celebrazioni di riti religiosi e civili.
- www.borgospoltino.it
- @borgo.spoltino su Facebook
Claudia B. Press Tour organizzato da “Borgo Spoltino” (Supplied by)
Claudia sai che il primo istante in cui ti ho vista in mezzo agli ulivi ho pensato ecco ci risiamo con la Puglia 😛 e invece eccoti in una delle regioni più belle e mangerecce d’Italia (senza nulla togliere alle altre eh) 😉 Bisogna sempre raccontarle, anzi urlarle le cose belle realizzate grazie all’impegno ed alla passione di persone “eclettiche”…ce ne fossero di più come Gabriele 😉 Hai soggiornato in un posticino che ispira tanto relax (relax che ci hai trasmesso con parole e foto) e soprattutto FAME! Lo so che sono solo le 16:30 ma che ti devo dì: sono senza fondo! 😀 😀 😀 Ti auguro buon fine settimana Claudia! :*
Magari tutti ragionassero con la mente aperta di Gabriele e Laura! Due geni lungimiranti, che hanno prima di tutto pensato al territorio. Comprendendo l’importanza di promuoverlo per darsi concreta possibilità di crescita.
Ma sai che hai ragione, quelle foto con gli ulivi ricordano tantissimo la Puglia: mettiamola così, ho mantenuto il filo conduttore ?!
Felice di essere riuscita a trasmettere le sensazioni positive provate a “Borgo Spoltino”.
Buona serata!
Claudia B.
Impossibile arrivare alla fine di questo post senza addentare lo schermo del computer, soprattutto se a pranzo hai mangiato un piatto tristissimo di pasta in bianco 😉 La ricchezza dei prodotti regionali, soprattutto al sud, è qualcosa che non ha paragone. E poi è bello che ci siano ancora delle tradizioni come quella della pizza di Pasqua che ora vorrei proprio assaggiare.
Comunque la pace trasmessa dalle piante di ulivo, da un prato verde e da un cielo azzurro è qualcosa che non ha paragoni.
E poi è bellissimo abbracciare quelle piante, così come camminare sul tappeto d’erba ascoltando il silenzio. Oh cielo non posso pensarci… mi viene la malinconia per quanto manca “Borgo Spoltino”.
È piaciuto tantissimo anche a me potermi avvicinare alle tradizioni pasquali dell’Abruzzo. In un certo senso mi ha catapultato alla mia infanzia, quando queste preparazioni le si facevano tutti insieme, anche se ovviamente i cibi tipici in Romagna erano altri. Momenti importantissimi che porterò sempre nel cuore.
Ti abbraccio,
Claudia B.
È vero l’Abruzzo ti è sempre piaciuto un sacco! Tra la natura, la storia, il gusto e tanto calore. Certo quel picnic che avete fatto è stata la ciliegina sulla torta per far venire voglia a tutti noi. Ora non ci resta che partire alla volta di Borgo Spoltino! 🙂
E quanto ci siamo divertite Simo! Ciò che non ho detto è che persino i coltivatori che stavano lavorando, hanno interrotto l’attività per capire cosa stessimo facendo ?! Giornate così belle che non dimenticherò mai, trascorse in un luogo stupendo del mio amato Abruzzo.
Baci,
Claudia B.
È stata davvero una bellissima scoperta. Questo borgo ha tutto il sapore delle tradizioni abruzzesi
E anche quel senso profondo di famiglia, come si respira davvero solo in posti tanto emozionali!
Un abbraccio,
Claudia B.