Lasciamo Casalincontrada e il Parco Nazionale della Majella, dopo due emozionanti giornate di itinerari motociclistici. Prima di tornare a casa, però, abbiamo deciso di prolungare il viaggio in Abruzzo, trascorrendo alcune ore in moto al Gran Sasso.
Del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ci siamo perdutamente innamorati nel 2015, durante i quattro giorni trascorsi tra borghi e paesaggi in Abruzzo. I suoi colori ultraterreni, quei panorami così fuori dal comune, brulli e allo stesso tempo intensi, i paesi arroccati, i giochi di luce, sono caratteristiche uniche, che rendono questa area una delle più belle d’Italia. Vorremmo quindi ritrovare quello stato emozionale vissuto allora, solo in maniera più diretta, grazie alla moto.
Così, dopo aver lanciato la nostra Africa Twin lungo la Costa dei Trabocchi, poi tra passi appenninici e borghi della Majella, ora siamo diretti verso l’affascinante cornice del Gran Sasso.
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In moto al Gran Sasso: una giornata nel Parco Nazionale.
Per quanto possa sembrare il contrario, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è piuttosto vicino alla Majella. E davvero semplice da raggiungere in moto. Per un tratto percorriamo la SR5, la stessa su cui abbiamo viaggiato ieri per salire sino a Bolognano e proseguire verso il Passo San Leonardo. Oggi però arriviamo all’imbocco della SS15, che ci porterà direttamente nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Una volta entrati in questa quinta paesaggistica d’autore, ci lasciamo guidare sostanzialmente dall’istinto e dalle segnaletiche che troviamo a intervalli regolari. Avendo percorso la volta scorsa il tratto (consigliatissimo), che collega Santo Stefano di Sessanio e Calascio, a Castel del Monte, ci spingiamo direttamente verso quest’ultima direzione. La strada che sale sulla dorsale è da togliere il fiato. Il panorama si apre sempre più ampio sulla vallata, in quel modo straordinario che solo l’Abruzzo sa trasmettere.
Viaggiando in moto al Gran Sasso, si viene invasi da profumi divini di natura e sospensione. Capita di incontrare escursionisti, altri motociclisti, ciclisti, ma anche pastori con le proprie greggi, che attraversano la strada da un pascolo all’altro! Scene bucoliche idilliache, completate dalla presenza di borghi che creano un presepe: la perfezione di una miniatura, riproposta in modo spontaneo a grandezza naturale!
Con la SS17bis iniziamo quindi la salita verso Campo Imperatore. In realtà è un percorso lineare e dolce che, da Castel del Monte, conduce lentamente in un crescendo di panoramiche che non possono essere descritte. Lo stato delle strade qui al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, non è male. Devo dire che permette di guidare senza problemi, gustando piacevolmente curve e rettilinei, beandosi del panorama.
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dove mangiare durante un viaggio in moto al Gran Sasso.
Seguendo un itinerario in moto al Gran Sasso, ci si rende conto immediatamente che è impossibile morire di fame. I sapori della cucina abruzzese qui sono estremamente vividi e presenti. Volendo, si può abbinare una pausa gastronomica con la visita dei meravigliosi borghi di Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Castel del Monte. Se non ci fossimo già stati tre anni fa, non ci penseremmo due volte a fermarci sia per ammirarli che per pranzare.
Entrando nel cuore del Parco Nazionale, sulla SS17bis è possibile trovare punti ristoro tipici e pittoreschi: al di là dei classici furgoni dello street food, è parte stessa dell’esperienza sostare presso i chioschi in legno che vendono carni, salumi, formaggi, dolci, pane. Chi acquista la carne, può cuocerla sulle griglie a disposizione dei clienti, mangiando poi ai lunghi tavoloni di legno! Un modo conviviale e piacevole di trascorrere la giornata in moto al Gran Sasso. Anzi, il consiglio è valido non solo per i motociclisti, ma anche per automobilisti, camperisti e tutti gli altri “isti” che vi vengono in mente. Chiunque può acquistare prelibatezze da consumare sul posto o, perché no, da portare a casa.
Noi optiamo per una bella dose di salumi e formaggio stagionato, accompagnati da pane tipo toscano. Con incluso il “film in loop” trasmesso dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, devo dire che il sapore già divino, diventa celestiale.
Anche a Campo Imperatore ci sono diversi punti in cui acquistare cibo, carne alla griglia e gli immancabili arrosticini. Vera prelibatezza abruzzese, per chi mangia la pecora (purtroppo non io). Quindi una giornata in moto al Gran Sasso, si trasforma immediatamente in una potente esplosione di sapori!
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In moto al Gran Sasso: verso Campo Imperatore.
Dopo aver accontentato gli stomaci affamati, risaliamo sulla nostra Africa Twin per andare verso Campo Imperatore. Una strada che ricordavo incantevole, con le nuvole sempre pronte a creare strane figure in cielo, gli animali allo stato brado, i colori accecanti. Ma oggi, in moto, ognuno di questi aspetti si dilata in modo tangibile.
Una volta in cima, a quasi 1800 mt., la bellezza vera che si concede a noi è un dono di quelli che, nemmeno in una vita di viaggi, si possono immaginare. Un costante mutamento delle ombre, dovuto al rincorrersi delle nubi. Scie di molteplici tonalità, date dai campi della vallata. Il massiccio del Gran Sasso d’Italia sempre presente, a testimoniare le atmosfere eterne che si susseguono da millenni in questa zona. Per quanto io non ami particolarmente le analogie geografiche, devo dire che comprendo appieno la definizione “piccolo Tibet” datagli dall’alpinista Fosco Maraini.
A Campo Imperatore, c’è anche la struttura alberghiera in cui fu imprigionato Benito Mussolini nel ’43. All’interno è ancora conservata la sua stanza. Se poi vogliamo parlare di curiosità, c’è da dire che tutto il Parco Nazionale è un set a cielo aperto, in cui sono stati girati film, videoclip e spot pubblicitari. Di “Ladyhawke” e “Il nome della rosa”, si sa ormai che diverse scene vennero ambientate tra Calascio e Castel del Monte. Ma nell’intera area non mancano ciak per film di Bud Spencer e Terence Hill, Vittorio Gassman, Aldo Giovanni e Giacomo, George Clooney. E mentre con lo sguardo abbracciamo ampiamente questa quinta naturale, possiamo comprendere i registi che hanno scelto il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per stupire attraverso lo schermo.
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Accorgimenti per un viaggio in moto al Gran Sasso.
Scendendo da Campo Imperatore, proseguiamo con la SS17bis verso Assergi. La tratta è di quelle indimenticabili, con caratteristiche che ricordano la Scozia, l’Irlanda e l’Isola di Sao Miguel. Laghetti spuntano nel mezzo del verde più intenso, stretti tra declivi che sembrano creati da una pennellata perfetta. I cavalli corrono nel vento e, quando giriamo sulla SP86, ad accoglierci sono boschi rigogliosi e dolci. Il fatto che vi siano poche persone, ci permette di sentire il territorio e apprezzare la guida senza grosse problematiche.
I guai nascono quando la SP86, con cui vorremmo evitare la costosissima “Autostrada dei Parchi” (la A24 ribattezzata “lo strozzino”), risulta interrotta senza che vi fosse una segnalazione al bivio di Assergi. Torniamo quindi indietro con la coda tra le gambe, cercando almeno un distributore in paese, prima di entrare in autostrada. Risultato: pompa della benzina irreperibile.
Come se non bastasse, quando usciamo dopo pochi km, la sbarra del Telepass non si alza. Cerchiamo di spiegare che non siamo entrati all’Aquila ma, non ricordando il nome di Assergi, diamo indicazioni stile “no guardi sono solo un turista”, al malcapitato di turno del servizio clienti. Cosa realmente abbia capito, lo scopriremo solo all’emissione della fattura… Per fortuna riusciamo a trovare una stazione di servizio in cui fare rifornimento poco dopo il casello, prima del lungo viaggio verso casa.
Occhio quindi perché, se come noi volete evitare la A24, non c’è una segnalazione dell’interruzione quando si scende da Campo Imperatore ad Assergi. Se nel frattempo è stata aggiunta, ignorate questo consiglio. Altre interruzioni ci sono state comunicate nella zona del Gran Sasso ma, non avendole trovate personalmente, sono in difficoltà a lasciare indicazioni in proposito. Invece per quanto riguarda i distributori, ce n’è uno a Castel del Monte, in Piazzale del Lago. Quindi in pieno Parco Nazionale!
Per il resto, posso solo dire buona strada a tutti: godetevi ogni istante di questa immensa bellezza, avendone cura così come avete cura della vostra moto. Due ruote e territorio hanno un rapporto inscindibile, guidiamo beandoci di tutto questo, ma con la testa ben piantata sulle spalle e il senso etico radicato nel cuore.
Claudia B. Daniele L. Honda Africa Twin
Oddio e poi che c’era scritto sulla fattura? Ti è arrivata? E l’ha portata il postino o il corriere con il furgoncino? 😛 Non conoscevo l’aspetto dello strozzinaggio di quella strada, ne faccio tesoro di queste info 😉 Ma passiamo alle cose belle: io come Silvia sono per montagna-mare 15-0 al 1′ dal fischio d’inizio. E dopo aver visto queste zone completamente imbiancate finalmente le vedo (anche se in foto) con un meraviglioso verde! Caspita quanti film, io ero rimasta a LH e Il Nome della Rosa e invece sono venuti in parecchi quassù! *__* Del tuo ultimo pensiero ci si dovrebbe fare delle magliette o una linea di accessori per travet-motociclisti! 😉 Ti abbraccio!
Praticamente diventerei una sorta di Ferragni-biker? Approvato! Soprattutto se poi il ricavato è come il suo…
Eh si Dani, qui hanno veramente girato di tutto. Ma come dargli torto? È un incanto assoluto: due volte che vado, due volte che mi ritrovo in lacrime ad ammirare tanta meraviglia.
Spero di non dover ammirare in lacrime anche la famosa fattura, perché ancora non è arrivata ?!
Un bacione Dani,
Claudia B.
Che bello deve essere percorrere quelle strade in moto!
Paesaggi bellissimi.
A tratti persino commovente! È tutto talmente surreale, da sembrare fuori dal pianeta!
A presto Fabio,
Claudia B.
Una vera full immersion nella natura praticamente! Viaggiare con te significa sempre scoprire pezzi d’Italia meravigliosi che spesso vengono dimenticati. Bravissima Claudia! <3
Che belle parole Simona, grazie! Apprezzo molto il pensiero: l’idea di far conoscere la bellezza dell’Italia per me è un onore!
Ti abbraccio forte,
Claudia B.
Anche con questo articolo mi hai fatto conoscere un pezzo di Italia davvero spettacolare. Io poi ho una passione per la montagna, dove andrei soprattutto in estate perché mi trovo meglio lì che al mare, proprio per le cose che descrivi: i profumi, i paesaggi, e anche per quella sensazione di essere in cima al mondo.
C’è un posto dalle mie parti dove si arriva dopo una serie infinita di curve: se raggiungi la cima senza patire la macchina (o la moto), allora devi prendere un panino al punto ristoro proprio sul cocuzzolo della montagna. E lì ho sempre l’impressione che come diceva quella vecchia pubblicità, in montagna il gusto ci guadagna (o qualcosa di simile): anche il più banale panino al salame mi sembra un piatto da chef stellato ❤️
La ricetta che unisce la bellezza di un luogo, anche al più semplice dei panini, sarà sempre vincente.
Deve essere favolosa la strada di cui parli, adoro quel tipo di tratte, soprattutto da quando non soffro più il mal d’auto… Oddio, ricadere nel noioso fastidio è un attimo, ma per fortuna se guida Daniele sto bene! Forse per questo mi godo pienamente anche la moto!
Ti abbraccio!
Claudia B.