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Escursione alla Cascata dell’Acquacheta: tutte le informazioni

Escursione alla Cascata dell’Acquacheta: tutte le informazioni

ESCURSIONE ALLA CASCATA DELL'ACQUACHETA INFORMAZIONI

Da anni volevo fare l’escursione alla Cascata dell’Acquacheta ma, per diversi motivi, ho sempre dovuto rimandare. Fino a questo inizio d’estate quando, complice una cara amica che mi ha subito supportato nell’idea, sono partita alla volta del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi monte Falterona e Campigna. Una zona che conosco bene, grazie al mio passato di zavorrina!

La Cascata dell’Acquacheta, infatti, si trova a San Benedetto in Alpe, sulla strada che porta al Passo del Muraglione, non lontano da Portico di Romagna e da Rocca San Casciano, borgo famoso per la Festa del Falò. Con questo vademecum di viaggio, voglio darvi le informazioni pratiche per fare l’escursione alla Cascata dell’Acquacheta in autonomia, partendo dalla mia diretta esperienza.

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Dante e la Cascata dell’Acquacheta.

Nel 1302 durante il suo viaggio da Firenze a Forlì, l’esule Dante Alighieri sostò ai Romiti. In quell’occasione, ammirò e restò ammaliato dalla selvaggia bellezza della Cascata dell’Acquacheta. Al punto che decise di usarla come termine di paragone per il salto del Flegetonte, nella “Divina Commedia”! Sentite che meraviglia le sue parole…

Come quel fiume c’ha proprio cammino

prima dal Monte Viso ‘nver’ levante,

da la sinistra costa d’Apennino,

che si chiama Acquacheta suso, avante

che si divalli giù nel basso letto,

e a Forlì di quel nome è vacante,

rimbomba là sovra San Benedetto

de l’Alpe per cadere ad una scesa

ove dovea per mille esser recetto;

così, giù d’una ripa discoscesa,

trovammo risonar quell’acqua tinta,

sì che ‘n poc’ora avria l’orecchia offesa.

Dante Alighieri, Divina Commedia, Inf. XVI, 94-102

Fare un’escursione alla Cascata dell’Acquacheta, equivale a ripercorrere i passi storici e letterari di Dante. Non a caso, per aver ispirato uno dei più grandi autori italiani nella composizione di un’opera di inestimabile valore, qest’area fa parte dei parchi letterari italiani.

TUTTE LE INFORMAZIONI PER L'ESCURSIONE ALLA CASCATA DELL'ACQUACHETA

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Escursione alla Cascata dell’Acquacheta: informazioni pratiche.

Il sentiero 407 che porta alla Cascata dell’Acquacheta, è un percorso immersivo nella natura e nella storia. Un cammino piuttosto semplice, nonostante le salite ripide. Tratti che possono comunque affrontare tranquillamente anche le persone poco allenate. Come la sottoscritta, ad esempio! L’escursione alla Cascata dell’Acquacheta, andata e ritorno senza corse, con soste fotografiche e pausa pranzo, la si può compiere in una giornata. Prendendosi tutto il tempo per godere di ogni ambientazione e di momenti di pura introspezione. Se invece avete un buon passo e non vi fermate di continuo, sono sufficienti circa quattro ore, tra andata e ritorno. Un trekking ideale anche per le famiglie con bambini, seppure è assolutamente impossibile utilizzare i passeggini, da sotituire con zainetti porta bimbo.

Il sentiero 407 inizia dal paese di San Benedetto in Alpe, esattamente di fianco alla chiesa del borgo, a ridosso di un ballatoio in legno sotto cui spesso i produttoti vendono specialità del territorio. Impossibile sbagliare l’accesso, perché c’è anche la cartellonistica con riferimenti a Dante e alla “Divina Commedia”, oltre all’indicazione con la durata del percorso. Facendo il trekking alla Cascata dell’Acquacheta si risale l’omonima valle, costeggiando in parte il corso del Montone, che qui è una sorta di gorgogliante ruscello. Lungo il cammino forma deliziose cascatelle e pozze verdi in cui dominano riflessi fatati, mentre tutto attorno si sente solo l’abbraccio della foresta. Si attraversano ponticelli che sembrano dipinti, avvolgenti tunnel boschivi e tratti aperti che scintillano di fioriture.

SENTIERO 407 PER ESCURSIONE ALLA CASCATA DELL'ACQUACHETA

Per molti l’escursione alla Cascata dell’Acquacheta termina al punto panoramico posto di fronte ad essa, da cui si ammira il salto nella sua interezza. Il mio consiglio, però, è di proseguire il cammino fino alla piccola Cascata del Lavane, guadare con attenzione il ruscello e iniziare la salita alla Piana dei Romiti, una prateria attraversata da un torrente. Molte persone si fermano in questo punto a fare un pic-nic, ma conviene continuare l’ascesa e fare la pausa pranzo in un luogo speciale.

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Dalla Piana dei Romiti al salto dell’Acquacheta.

Proprio qui sorgeva l’Eremo dell’Abbazia di San Benedetto in Alpe, dove soggiornò Dante durante il suo esilio. Un luogo di pace edificato da San Romualdo, il fondatore dell’Eremo di Camaldoli. Su una roccia sono ancora visibili i ruderi del villaggio. Basta attraversare la prateria e andare verso il torrente, per trovare un solido ponte di legno con cui si attraversa il corso ed iniziare l’ultimo tratto di salita verso la cascata.

In meno di dieci minuti si raggiunge un ampio pascolo, da cui ammirare un panorama mozzafiato sulle Foreste Casentinesi e, scendendo all’estremità sinistra, si accede al salto dell’Acquacheta.

ESCURSIONE ALLA CASCATA DELL'ACQUACHETA IN UN GIORNO

Da qui è veramente possibile entrare nel cuore della cascata e, se la portata dell’acqua non è particolarmente piena, fare un pic-nic in sicurezza proprio sulle rocce accanto all’acqua. Un momento memorabile dell’escursione alla Cascata dell’Acquacheta, di quelli da collezionare tra i ricordi in assoluto più belli.

COME ARRIVARE AL SALTO DELLA CASCATA DELL'ACQUACHETA

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Escursione alla Cascata dell’Acquacheta: dove parcheggiare a San Benedetto in Alpe.

Ci sono diversi parcheggi liberi a San Benedetto in Alpe ma, in alta stagione, possono riempirsi alla velocità della luce. Quindi, a parte consigliarvi di partire presto, vi lascio l’elenco da impostare sul vostro navigatore:

  • parcheggi liberi in Piazza XXV Aprile, proprio davanti alla chiesa. Sono pochi, ma vale sempre la pena controllare;
  • proseguendo oltre la chiesa, sulla SP55 esattamente dove inizia il sentiero per la cascata, c’è un’altra serie di parcheggi gratuiti (pochi!);
  • ci sono diversi posti in Via Biforco. Si attraversa un ponticello per accedere, poi, ad un’ampia area di sosta. Le linee di demarcazione sono bianche, non so dire con certezza se, durante l’alta stagione, la sosta sia a pagamento. Io non ho dovuto fare nessun ticket.

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Informazioni generali.

  • Aree attrezzate: ve ne sono diverse lungo il sentiero 407, con tavoli e panche in legno. Ma non è facile trovarle libere.
  • Abbigliamento: facilmente intercambiabile, scarpe da trekking o da ginnastica (io ad esempio ho usato una classica tennis) e costume, se volete.
  • Cibo e acqua: portate provviste a sufficienza con voi, soprattutto acqua. Se dimenticate qualcosa, a San Benedetto in Alpe ci sono bar, botteghe e ristoranti.
  • Famiglie e bambini: sì, ma senza passeggini.
  • Durata: il sentiero 407 ha una durata di 2 a tratta. Personalmente, tra momenti di riposo, fotografie, pausa pranzo e rallentamento dovuto alla pioggia, mi sono presa l’intera giornata per fare l’escursione alla Cascata dell’Acquacheta. Anche perché, una volta che si accede a questo mondo incantato, il desiderio di restare vince su quello di andarsene!

Scrosciano le acque che paiono ribollire in borbottanti bolle, per poi quietarsi in pozze verde smerlado.

Mentre le cascate urlano parole di libertà, le Foreste Casentinesi abbracciano questi luoghi con amore materno.

Claudia www.vocedelverbopartire.com

Claudia B.