
I castelli del Ducato di Parma e Piacenza, esercitano da sempre un grande fascino su di me. Infatti sono stata alla Reggia di Colorno, ho visitato Castell’Arquato e Vigoleno, e dedicato una giornata ricca di emozioni ai dintorni di Parma, con una visita alla Rocca di Fontanellato e alla Rocca Meli-Lupi. Così, appena ho avuto l’occasione di organizzare un on-the-road in Italia, subito dopo il lockdown, non ci ho pensato due volte: preparato un borsone al volo, sono salita in auto per raggiungere il borgo e il Castello di Rivalta, vicino Piacenza. Aggiungendo anche un itinerario tra i territori di Matilde di Canossa, un percorso storico nei dintorni di Reggio Emilia, che voglio seguire da anni. Certo, si è trattato solo di un primo approccio con le vicende della volitiva e carismatica Matilde ma, ogni libro, ha bisogno di tempo per essere letto con attenzione.
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Il borgo di Rivalta nei dintorni di Piacenza.
Ci sono poesie che non si leggono sui libri, ma si ammirano trattenendo il respiro…
Claudia Barbieri, vocedelverbopartire.com
Un borgo è sospensione di istanti, un insieme di anime che giocano a rincorrersi all’infinito. La storia si fonde con la bellezza visiva, in un turbinio di emozioni che si traducono nello stupore dipinto sul viso delle persone. Nel piacere che si trae passeggiando per piccoli vicoli, dove il profumo dei fiori si mescola con quello delle antiche pagine che descrivono la storia di quel luogo. Presente e passato. Due essenze diverse, capaci di fondersi con un’eleganza impalpabile, eppure percepibile nelle atmosfere.

Quando arrivo al Castello di Rivalta insieme ai miei amici Angelica e Christian, vengo completamente travolta da questa serie di sensazioni. È come se la fortificazione dell’XI secolo, riuscisse a parlare direttamente alla mia anima, con quel linguaggio eterno tipico dei luoghi storici. Due viali, questo è il borgo di Rivalta. Graziosamente caratterizzati da casette in pietra piene di decorazioni floreali, dall’aura tipicamente british. Sarà la verve di questo luogo o, magari, quel tocco delicato che va ad incidere la pelle con un brivido emozionale, ma ho come l’impressione di essere tornata in un villaggio dell’Inghilterra del Sud. Mentre la perfezione e la cura nel dettaglio, mi tengono forte per mano impedendomi di distrarmi.

Il paese è un susseguirsi di villette che paiono case di bambola, diversi ristorantini e tantissima pace. Nell’angolo più lontano di questo borgo medievale nei dintorni di Piacenza, scorgo l’accesso Castello di Rivalta dove, a breve, mi aspetta una visita guidata. Nelle fattezze dell’abitato vi sono ancora tutte le sue prerogative di antica fortezza, con il massicco mastio a dominare l’ingresso e la possente cinta muraria. Un contrasto visivo ammaliante, rispetto alle poetiche biciclette colme di fiori freschi, le eleganti piante rampicanti e i soavi profumi di gelsomino!

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Visita al Castello di Rivalta.
Degli antichi castelli mi incuriosisce la vita che hanno visto passare e che in parte trattengono ancora.
Fabrizio Caramagna
Chissà quanti sogni sono rimasti sulle torri.
Di certo nel Torrione del XV secolo del Castello di Rivalta, di sogni, speranze e sospiri ne sono rimasti, nonostante i rimaneggiamenti! Tra Quattrocento e Cinquecento, l’edificio venne ampliato con la costruzione di un palazzo e, a metà del XVIII secolo, l’interno fu trasformato in residenza signorile. Ancora oggi è la sontuosa abitazione privata dei Conti Zanardi Landi. Si tratta del ramo nobile della famiglia Landi, proprietaria dell’edificio già dal XIV secolo. Cammino nel lussureggiante giardino, che dona un momento di refrigerio dal caldo di questo pomeriggio di fine maggio. Come sempre sono le fragranze degli alberi a guidarmi tra i giochi d’ombra, così come le sensazioni. Il mio amore per le residenze storiche e i castelli, è qualcosa che passa dai profumi alle emozioni!

Il cortile interno, un insieme inaspettato di portici e loggiati, è il punto di inizio di questo viaggio nella storia. Un’immagine quasi esotica che per certi versi ricorda le architetture dell’Andalusia! La visita guidata, rigorosamente a numero chiuso, è una narrazione attraverso secoli di aneddoti e misteri. Ma non solo, perché il Castello di Rivalta è da sempre luogo di importanti e regali visite, come dimostrano le foto nel salone dei giochi. La famiglia reale d’Inghilterra e quella d’Olanda, hanno un rapporto speciale con il delizioso borgo a pochi km da Piacenza. Forse non è un caso che, proprio Margaret, la sorella minore della Regina Elisabetta, sia stata testimone di uno dei tanti fenomeni inspiegabili della residenza…

Seguo la guida tra i bellissimi interni arredati e perfettamente conservati: il salone d’onore, la sala da pranzo, le spettacolari cucine, la grandissima cantina e le anguste prigioni. Per passare, poi, attraverso il lungo corridorio costellato di salottini e budoir, dove in passato si svolgevano serate musicali, letture, incontri culturali. E poi, ancora, la ricca sala delle armi, con il Museo della Battaglia di Lepanto, il Museo del Costume Militare, la sala dedicata ai paramenti sacri e alle esplorazioni. Con un bonus finale: la salita alla torre, da cui si gode un panorama a 360° sul Castello di Rivalta, il corso del fiume Trebbia e i giardini. Per un attimo, da quassù mi sento realmente una principessa, pronta ad essere salvata. O, magari, semplicemente pronta a salvarsi…

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Il fantasma del Castello di Rivalta.
I fantasmi.
Ellen Hopkins
Prendono forma al chiaro di luna,
si materializzano nei sogni.
Ombre. Sagome
di ciò che non è più.
La Contessa Margaret dormiva beata nella sontuosa stanza da letto del Castello di Rivalta quando, nel cuore della notte, sentì dei rumori provenire dalle cucine. Pareva che tutto si fosse rianimato, nonostante a quell’ora nessun cuoco sano di mente si sarebbe sognato di fare un tale baccano. Eppure, un cuoco con velleità da batterista dei Red Hot Chili Peppers, da qualche parte c’era. O meglio… c’è. Il suo nome è Giuseppe e, nel Settecento, venne ucciso dal maggiordomo a cui aveva sedotto la bella moglie. Giuseppe era un cuoco eccellente, con il grande difetto di soffrire di una sorta di sindrome del Casanova, che lo portava ad essere sempre troppo espansivo con le altrui consorti.
Pare che venne buttato nel pozzo e il corpo non fu più ritrovato ma, ancora dopo secoli, Giuseppe ama far percepire la propria presenza, accendendo e spegnendo luci, oppure azionando strumenti. Sono piuttosto impressionabile, per cui non amo molto l’idea di entrare in contatto con forze misteriose (nemmeno simpatiche come l’affascinante cuoco), ma avrei tanto voluto vedere la faccia di Margaret, la mattina dopo l’apparizione!

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Castello di Rivalta, Val Trebbia, orari, prezzi e informazioni.
Il Castello di Rivalta è aperto tutto l’anno. L’accesso è solo con visita guidata, dato che si tratta di una residenza privata. Ci sono tre tipologie di visite:
- Standard Tour, 1h e 20 minuti, biglietto 12€;
- Silver Tour, 30 minuti, biglietto 10€;
- Gold Tour, 2 ore: contattare il 366.6935622.
Personalmente ho scelto il tour standard: ho chiesto informazioni telefonicamente e prenotato via mail, procedendo con il pagamento il giorno della visita. Di seguito gli orari di apertura del Castello di Rivalta:
- novembre a febbraio, da lunedì a giovedì su prenotazione; venerdì alle 11 e alle 15.30; sabato alle 11.00, alle 14.00, alle 15.20 e alle 16.40; domenica alle 10.30, alle 12.00, alle 14.00, alle 15.20 e alle 16.40;
- marzo a ottobre, lunedì a martedì su prenotazione; mercoledì, giovedì e venerdì, alle 11.00 e alle 15.30; sabato alle 11.00, alle 14.00, alle 15.20, alle 16.40 e alle 18.00; domenica alle 10.30, alle 12.00, alle 14.00, alle 15.20, alle 16.40 e alle 18.00;
- chiuso il 25 dicembre o in caso di neve;
- per informazioni e prenotazioni: +39 3392987892 dal lunedì alla domenica dalle ore 8.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00;
- tour@castellodirivalta.it
Claudia B.