Chi mi segue da un po’ sa che l’espressione “piccola Venezia” non mi ha mai convinto. E che il paragone costante tra la Serenissima e qualsiasi località, quartiere, cittadina sorga sull’acqua, mi fa storcere il naso. Ad esempio non trovo linearità nel confronto tra Venezia e Comacchio, a mio avviso molto più simile a Murano o Burano. Mentre devo ammettere che in Chioggia ho scovato maggiori analogie, nonostante la cittadina mantenga peculiarità e atmosfere uniche e irripetibili, tutte da assaporare. Voglio lasciarvi quindi i miei consigli su cosa vedere a Chioggia in un giorno senza corse, prendendovi tutto il tempo per lasciarvi conquistare dalla sua essenza.
Vi dico subito che questo vademecum di viaggio è basato su un itinerario molto tranquillo, più contemplativo e godereccio che esplorativo. In genere sono una di quelle persone che si butta a capofitto in una meta, con tour approfonditi tra siti e musei. Eppure, a volte, anche io ho bisogno di rallentare e concedermi più sensazioni che opere d’arte. Quindi se state cercando idee su cosa vedere a piedi a Chioggia e Sottomarina senza stress, dove mangiare, bere uno Spritz e parcheggiare gratis, siete nel posto giusto. Dai, partiamo che ho già blaterato troppo!
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Cosa vedere a Chioggia in un giorno: i tre canali principali.
Canal Lombardo, Canale di San Domenico e Canal Vena, sono i tre principali alvei su cui sorge Chioggia. Ognuno è bello a modo proprio, anche se quello che mi ha colpito di più è stato l’ultimo. Anche perché è proprio su Canal Vena che si affacciano i palazzi signorili in stile veneziano, vi sono i ponticelli da cui ammirare romantici riflessi a specchio, è possibile passeggiare tra campi, calli e attraversare i graziosi portici lungo le rive. Un canale dalla forte componente pittorica, location ideale per sedersi a fare colazione all’aria aperta oppure a gustare i famosi cicchetti.
Se dovessi definire il Canale di San Domenico, direi che è quello della vita quotidiana e dei cantieri navali. Dove tornano i pescherecci dopo la battuta giornaliera e le persone del luogo si riuniscono per uno Spritz nei bar più veraci.
Canal Lombardo mi ha trasmesso un senso di pace, di intensa tranquillità. Quasi fosse una Chioggia fuori Chioggia. Da non perdere l’amena imbarcazione con appese numerose massime venete, per approcciarsi ironicamente a veritiere lezioni di vita.
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Corso del Popolo.
Elegante e vivacissimo -persino troppo- Corso del Popolo è il cuore pulsante di Chioggia. Qui si affacciano gli edifici più importanti del centro storico, come la Loggia dei Brandi, Palazzo del Municipio, la Chiesa di Sant’Andrea con l’omonimo campanile, in passato utilizzato come faro e torre d’avvistamento. Una vera singolarità, dato che si tratta dell’orologio più antico del mondo ancora funzionante, primato accertato da recenti studi.
Secondo me, però, non sono solo i palazzi e i monumenti rinomati a rendere speciale Corso del Popolo. E nemmeno i negozi delle grandi firme o le botteghe artigianali. Il vero plus è rappresentato dal susseguirsi di edifici in stile veneziano dal fascino retrò, caratterizzati da portici e locali dove fermarsi per uno Spritz (a 3€… capite: TRE EURO!). Magari sedendo ai tavolini esterni, all’ombra dei coloratissimi ombrelloni o dei vecchi tendoni che sembrano aver conosciuto tempi migliori.
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Piazza Vigo e “el gato”.
Alla fine di Corso del Popolo sorge la raffinata Piazza Vigo, con il monumentale Ponte Vigo del 1685 che venne rivestito in marmo circa ottant’anni dopo. La piazzetta è un po’ la living room di Chioggia: piccola, persino aristocratica, è il luogo d’incontro per eccellenza, con un affaccio d’eccezione sulla laguna veneta.
Il simbolo della piazza è la colonna in marmo greco sormontata dal Leone Marciano, ironicamente definito “el gato”. Il leone di San Marco emblema della Serenissima, a Chioggia ha dimensioni assai ridotte, al punto da sembrare un piccolo felino che non spicca certo per possenza. Come ripeteva sempre mia nonna, però, “nella botte piccola c’è il vino buono” e proprio questa caratteristica ha reso unico “el gato”, permettendogli di distinguersi dai leoni alati di tutto il mondo! A buon intenditor…
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Il Piccolo Mose di Chioggia.
Tra polemiche e fervore, non si può dire che ultimamente non si sia parlato di Mose. Ora, non vorrei che questo articolo si trasformasse in un gioco di dimensioni tra Chioggia e Venezia ma, dopo “el gato” al posto del leone, devo affrontare l’argomento Piccolo Mose. Già, perché anche Chioggia ha un suo efficiente sistema di dighe mobili posizionate in modo da bloccare l’avanzata dell’acqua alta.
Le paratoie del baby Mose di Chioggia, si trovano alle estremità di Canal Vena. Io sono riuscita a vedere quella di Vigo e, anche in questo caso, posso affermare che grande o piccolo –baby o big– ciò che davvero conta è l’esito finale.
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Lo storico mercato del pesce.
La notizia bella è che il mercato coperto di Chioggia su Canal Vena è aperto anche la domenica mattina. La brutta notizia è che, tra l’incursione al mercato, la colazione con i riflessi inclusi, la passeggiata naso all’aria in Piazza del Popolo, le foto lungo i canali, i “uh, guarda che bello!”, ho perso il senso del tempo e l’occasione di visitare il Museo della Torre dell’Orologio. Che dire, ogni tanto anche a me capita.
Terminato il momento verità, devo ammettere che altre mille volte sceglierei il mercato del pesce tra i luoghi da vedere a Chioggia, perché oggettivamente è uno spaccato di vita quotidiana imperdibile. Un po’ come il Mercato di San Lorenzo a Firenze e il Mercato delle Erbe a Bologna, ma senza la componente architettonica fighetta. No, qui è tutto è molto più terra-terra e per questo ancora più d’impatto. A calamitare l’attenzione sono i banchi di pesce freschissimo. Il mio consiglio è di fermarvi ad ammirare la lavorazione delle sarde, spinate alla velocità della luce e vendute in filetti o sott’olio.
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Cosa vedere a Chioggia: la Chiesa di Sant’Andrea.
Come già anticipato la Chiesa di Sant’Andrea del 1743, con la sua Torre dell’Orologio da Guinness dei Primati, si affaccia sul magnifico Corso del Popolo. Il quale, per certi aspetti, sembra molto più una piazza allungata che un’arteria pedonale. Ad ogni modo, questo edificio religioso non passa di certo inosservato con la sua facciata barocca, che compete ad armi pari con l’opulenza dell’intera scenografia.
L’interno vale sicuramente una visita, soprattutto se come la sottoscritta soffrite di horror vacui e amate l’eccesso di decorazioni tipiche del periodo Barocco!
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Il Rifugio Peccatorum.
Si trova in uno degli angoli più carini della città di Chioggia, il Rifugio Peccatorum, tra il giardino che incornicia il lato della Cattedrale e il cortile del Museo Diocesano. Il gruppo marmoreo affacciato sul canale, vede protagonista una sontuosa Madonna col Bambino sormontata da una cupola dorata. Secondo la tradizione, i condannati a morte si fermavano a recitare l’ultima preghiera proprio davanti a questa immagine.
Ora, non so voi, ma da me in Romagna sento da sempre citare il Rifugio Peccatorum in riferimento ad un’accozzaglia di oggetti raccolti a caso ad occupare uno spazio. Ammetto che mi sono chiesta cosa c’entrasse con il monumento di Chioggia un tale riferimento. L’unica risposta è che vi sia un legame proprio con le invocazioni dei prigionieri, quelle suppliche di ogni tipo lasciate nell’aria come speranza di redenzione. Chissà se avrò indovinato?
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Cosa fare a Chioggia: escursione col bragozzo!
Non so come a me e alla mia amica Elisa sia saltato in mente di fare questa pazzia, ma l’escursione in bragozzo è passata agli annali come uno dei momenti più trash -e dannatamente divertenti- delle nostre uscite! Se l’idea era quella di vedere Chioggia e Sottomarina dal mare, e navigare lungo la costa, a conti fatti ci siamo ritrovate a ballare e ridere sguaiatamente sul motivetto del Bragozzo Ulisse. Un’esperienza a metà tra “Love Boat” e la scena di “Dirty Dancing” nella quale un gruppo di persone si cimenta con totale scoordinamento in assurdi balli di gruppo.
La tipica imbarcazione chioggiotta da pesca, ha visto i marinai tirare in secca le reti, si è rifatta il look con un colore rosso fiammante ed ora salpa regolarmente per mostrare ai turisti il Canale di San Domenico e la sua chiesa, la bella Sottomarina con le case colorate, le caratteristiche barche da vongole, il Forte di San Felice, la bocca di porto con il Mose e la Madonnina sulle bricole, l’immagine mariana davanti cui si fermano i pescatori prima di uscire in mare, come gesto propiziatorio per una pesca proficua.
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Cosa vedere a Chioggia: Sottomarina al tramonto.
Sottomarina è una frazione di Chioggia alla quale è unita da un ponte. Il mio consiglio è di raggiungerla a piedi, senza spostare l’auto, perché si tratta di una passeggiata piacevole e dal ponte il panorama non è affatto male. Soprattutto al tramonto.
In questo borgo di pescatori dalle casette colorate, non si respira certo l’esclusività di Chioggia, qui l’aspetto è molto più schietto. Il perfezionismo lascia il posto al colore, a scorci pittoreschi e a strette calli che hanno un filo di collegamento diretto con l’acqua.
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Dove mangiare, bere uno Spritz e parcheggiare gratis a Chioggia.
Ammetto che la mia giornata di visite a Chioggia e Sottomarina ha avuto una marcia in più grazie grazie all’enogastronomia. Ristorantini, locali, osterie si affollano lungo i canali e sicuramente non avrete difficoltà a trovare il piatto giusto da gustare. Per quanto mi riguarda ho dovuto fare i conti con una voglia irrefrenabile di cicchetti, un desiderio che si manifesta appena metto piede in Veneto. Che dire, ad alcuni succede la stessa cosa in Romagna con la piadina o i cappelletti! Fortunatamente all’Osteria Gustò mi sono ampiamente tolta lo sfizio e il conto è stato più che onesto.
Per quanto riguarda lo Spritz, i prezzi a Chioggia vanno dai 2,5€ ai 3€. Lo so, è sconvolgente e commovente al tempo stesso: ora ho la certezza che il paradiso dell’Aperol esiste. Per l’aperitivo mi sono fermata in un bar su Corso del Popolo, ottimo punto di osservazione della movida, ma anche Canal Vena è una buona alternativa.
Per parcheggiare gratis a Chioggia, invece, fate un tentativo in Piazza Carlo Medun. I posti non sono tanti, ma vale la pena provare e spendere i soldi risparmiati in un triplo giro di Spritz e cicchetti!
Claudia B.