Quello appena passato, è stato un Capodanno all’insegna della storia, del mistero e dell’esoterismo. Un viaggio on the road in Francia partito dall’Italia, che ci ha portato nel cuore dell’Occitania tra rocche e villaggi Catari. La mia curiosità verso questo periodo storico, nata sui banchi di scuola, unita alla lettura de “I codici del Labirinto” di Kate Mosse, hanno dato vita ad un itinerario insolito che ci ha permesso di vedere una Francia poco conosciuta.
Inizio proprio da qui, dal diario del viaggio tra alcuni dei paesi più belli e suggestivi della Francia del sud. Cercando di far percorrere anche a voi un cammino enigmatico e letterario, dall’incredibile componente umana. Perché una cosa è certa: la drammatica crociata contro i Catari, è realtà storica. Così come i villaggi e le rocche che fecero da sipario alle loro vicende. Ma le affascinanti leggende, circa riti magici e il possesso del Santo Graal, danno un tocco ancor più interessante ad un capitolo tanto cruento della storia del Duecento.
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Cosa vedere in Francia del sud in sette giorni.
Attendo di fare questo viaggio dal 2005, quando ho letto per la prima volta “I codici del Labirinto”. Un thriller intenso, con personaggi perfettamente delineati e una ricerca storica ineccepibile. Che ha saputo riportarmi alla mente, le lezioni delle superiori. Compiendo l’intero viaggio in Francia del sud, in auto dall’Italia, ho dovuto scegliere anche due tappe intermedie in Costa Azzurra, prima di concentrare il tour in Occitania. Ci fermeremo, quindi, nei dintorni di Nizza: all’andata nella colorata Saint-Paul-de-Vence, mentre al ritorno faremo base ad Antibes.
Il resto di questo viaggio, che ha come scopo quello di vedere una Francia fuori dai soliti itinerari, proseguirà tra Carcassonne, le Quattro Rocche di Lastours, Montségur, Mirepoix, il controverso villaggio di Rennes-le-Château, Albi, Cordes-sur-Ciel, il Castello di Peyrepertuse. Un percorso storico e letterario, che compiremo seguendo le parole di Kate Mosse e le voci dei Catari, perseguitati in nome di una religione che loro praticavano in maniera pura, primordiale, priva di ambizioni economiche e politiche. Un tour che avrà come simbolo, e filo conduttore, la Croce Occitana.
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Posti romantici in Francia: i villaggi di Saint-Paul-de-Vence e Vence.
Nel colmo dell’inverno, visitare i villaggi di Francia è affascinante esattamente come durante la bella stagione. Complice la giornata tersa, assaporiamo ogni istante della passeggiata tra i delicati vicoli di Saint-Paul-de-Vence. Ci sono davvero tanti turisti, ma la nostra attenzione è tutta per le numerose gallerie d’arte. Praticamente è come visitare una mostra ricca e varia, esposta a cielo aperto, grazie alle ampie vetrate degli atelier tra cui curiosare!
Saint-Paul-de-Vence è un perfetto acquerello, che spunta fiero tra le colline dell’entroterra della Costa Azzura. Ogni villino è curato e idilliaco: scrutiamo tra le finestre per capire come possa essere vivere qui. Visitiamo la Chiesa Parrocchiale all’apice del borgo, scendendo poi lungo le mura, per ammirare il panorama sulle verdi vallate.
Dato che soggiorniamo a pochi km da questi iconici villaggi di Francia, decidiamo di vedere anche il paese antico di Vence. Qui l’atmosfera è decisamente diversa! Oltre ad esserci pochi turisti, botteghe e brasserie sono perlopiù chiuse. Per capire il fascino di Vence, bisogna addentrarsi tra le viuzze, laddove la fioca luce invernale ormai non arriva più. Il caldo arancio dei lampioni e delle luci natalizie, iniziano a colorare di magia ogni angolo. Stupenda Vence, persino sorprendente!
Approfittiamo della tappa a Vence, per visitare la Cattedrale più piccola di Francia, quella di Notre-Dame de la Nativité. All’interno si trova un’opera di Marc Chagall, il mosaico “Mosè salvato dalle acque”, che non potrei perdere per nulla al mondo. Infine, con il villaggio che risplende di scintillanti atmosfere, ci fermiamo ad ammirare il frassino secolare, vera mascotte del luogo. Un albero che si innalza all’ingresso di Vence, piantato in memoria della visita di Re Francesco I. Terminiamo la serata a cena con i nostri amici di “Dai che Partiamo”, con cui abbiamo condiviso questa prima tappa del viaggio in Francia del sud.
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Posti sconosciuti in Francia: le rocche catare.
Il lungo viaggio on the road in Francia, ci porta oggi nel cuore dell’Occitania. Fulcro delle cose da vedere in Francia in questa settimana, infatti, saranno alcune Rocche Catare. L‘itinerario tra i Castelli Catari, è molto più ricco di quanto io stessa avessi immaginato durante la pianificazione. Avendo a disposizione tempo limitato, però, decido di puntare sui luoghi più importanti della vicenda catara. In modo da avere tempo per gustare appieno ogni tappa, senza correre da una parte all’altra. Anche perché, in questo preciso caso, sarebbe praticamente una dichiarazione di tentato auto-soffocamento! Le vestigia delle antiche cittadelle, vanno raggiunte seguendo sentieri impervi, con cui avvicinarsi lentamente alla storia della crociata contro gli Albigesi, voluta da Papa Innocenzo III.
Dedichiamo un intero pomeriggio alle Quattro Rocche di Lastours, nei dintorni di Carcassonne. Un percorso storico e mistico, attraverso il silenzioso territorio della Linguadoca. Qui, dove a sussurrare sono le voci di un’antica popolazione vittima di un terribile genocidio, esploriamo ciò che resta delle fortificazioni attaccate da Simone de Montfort, subito dopo la presa di Carcassonne. Per oltre sei anni, una comunità catara riuscì a vivere in sicurezza, fino a quando si arrese alle forze del papato e dei baroni della Francia del Nord. Restiamo fino al tramonto, quando le ombre dell’Occitania si allungano ad inghiottire il giorno.
Il secondo castello cataro da vedere nel sud della Francia, è uno dei monumenti storici più citati in relazione al Santo Graal: Montségur. Raggiungiamo la rocca in cui si svolgono le scene finali de “I codici del Labirinto”, seguendo il ripidissimo sentiero che alterna tratti immersi nel bosco, ad altri panoramici. Accarezzo le pietre della roccaforte che fu non solo l’ultimo baluardo in cui si ripararono i Catari, prima di arrendersi nella primavera del 1229. Ma che tornò al centro dell’attenzione anche durante il Terzo Reich: i più alti gerarchi nazisti, scavarono qui per cercare il Santo Graal. Si diceva che la reliquia fosse in possesso dei Catari, i quali l’avrebbero lasciata sepolta a Montségur, prima di consegnarsi ai crociati.
Peyrepertuse è l’ultima rocca legata alla storia Catara, che visitiamo nel dipartimento dell’Aude. Una fortezza di grande impatto visivo, costruita sulla sommità di una roccia naturale. Esploriamo le due strutture, la rocca bassa e il Castello di Saint-Jordi. Affascinanti esempi di architettura militare la prima, e residenza signorile la seconda, dominano la vallata comunicando visivamente con la vicina Rocca di Quéribus. Un villaggio fortificato che non resse l’avanzata dell’esercito crociato. Guillaume de Peyrepertuse si arrese a Simone de Monfort, proseguendo poi la lotta all’interno del Castello di Puilaurens. La magia di questa terra, drammaticamente bagnata dal sangue innocente di migliaia di Catari, è un racconto epico e infinito. Qualcosa che non si ferma sulle pagine di un libro di storia.
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Quali borghi medievali vedere in Francia: Mirepoix, Carcassonne, Albi e Cordes-sur-Ciel.
Facciamo base nella città medievale di Carcassonne, per vedere i siti e i villaggi di questa Francia fuori dai soliti itinerari. Carcassonne è una delle località più visitate di Francia, oltre ad essere la location da cui inizia “I codici del Labirinto”. Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, la cittadella è passata alla storia per la resa immediata alle truppe di Simone de Monfort, durante la Crociata contro gli Albigesi. Ma anche per il restauro discutibile operato da Viollet-Le-Duc, nel XIX secolo. Soggiornando nella Bastide, abbiamo l’opportunità di vivere Carcassonne di giorno e di notte, momento in cui si spoglia di tutto il superfluo. Di sera, le centinaia di turisti lasciano il villaggio, che torna ad essere una roccaforte incantata. Evocativa e silenziosa. Seppure è indimenticabile la passeggiata diurna lungo la doppia cinta muraria, così come la visita allo Château Comtal.
Partendo da Carcassonne, riusciamo a vedere altri borghi medievali di Francia, che si rivelano dei tesori unici. Il villaggio di Mirepoix, si stringe attorno a Place des Couverts. Ci divertiamo a scoprirne vetrine e piccoli negozi, che si aprono al di sotto dei portici storici per cui si caratterizza il centro storico. Case a graticcio dai colori sgargianti, fanno da quinta a Mirepoix, creando l’illusione di trovarsi in un cartone animato. Non perdiamo l’occasione di visitare la monumentale Cattedrale di Saint-Maurice, con le sue vetrate istoriate e gli spazi ampi e luminosi. Terminiamo il pomeriggio in una sala da tè, prima di rientrare a Carcassonne.
Il nuovo giorno ci porta verso Nord. Questa, che potremmo definire la lunga strada verso Albi, è una tratta bellissima che permette di esplorare altri panorami dell’Occitania. Un percorso che alterna boschi e vallate (stupendo da fare in moto!), fino a raggiungere il sito storico di Albi, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Entriamo nel cuore della città che vide fiorire la cosiddetta eresia catara degli Albigesi, passando dal Ponte Vecchio mentre il Tarn scorre vivace sotto di noi.
Approfittiamo del Mercato Coperto, aperto nonostante il giorno festivo, per mangiare qualcosa di caldo. Il nostro giro si snoda dalla Cattedrale di Santa Cecilia, al Palazzo della Berbie con i suoi bei giardini. Anche se il meglio di sé, Albi lo dà nell’improvvisazione. Scoviamo per caso il suggestivo chiostro di San Salvi, luogo di grande introspezione. E proseguiamo nella scoperta del centro lasciandoci guidare dalla semplice curiosità e dall’intenso rosso dei mattoncini, che in qualche modo, mi ricordano cittadine del Massachusetts come Salem.
Anche se ormai siamo a metà pomeriggio, proseguiamo verso il vicino villaggio di Cordes-sur-Ciel, attraverso una campagna rigogliosa. Eletto come uno dei “villaggi più amati dai francesi”, è di certo una delle località da vedere assolutamente in Francia. Ci inerpichiamo tra vicoletti e cottage di sassi, dalle sgargianti persiane. A conquistarmi sono le piccole librerie dagli infissi color pastello. Peccato sia un giorno festivo: mi sarebbe piaciuto spulciare tra libri e cartoline!
Cordes-sur-Ciel è un luogo che ha affascinato tanti scrittori e artisti: come dar loro torto! L’opera d’arte qui è a tutto tondo. Anche solo camminando, si trae ispirazione per dar sfogo alla propria creatività, di qualunque tipo essa sia. Anche la nascita di questo borgo pare voluta dalle stelle e dal destino. Insomma, oggi stiamo scoprendo uno dei posti più romantici di Francia. Non potremmo iniziare l’anno in modo migliore.
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Luoghi misteriosi da vedere in Francia: Rennes-le-Château.
L’ultima giornata in Occitania, partiamo per Rennes-le-Château. Ebbene si, stiamo guidando alla volta del regno incontrastato di Roberto Giacobbo! A mia discolpa, posso dire che sfido chiunque a sentir parlare ripetutamente di Bérenger Saunière, del tesoro trovato sotto l’altare della chiesa del paese, delle simbologie di quest’ultima e della Tour Magdala… senza voler vedere il misterioso villaggio di Francia con i propri occhi. Ditemi che non lo avreste fatto anche voi! Inoltre Kate Mosse ha inserito l’enigmatico parroco tra i personaggi del secondo libro della saga, pertanto ci tenevo molto a fare questa tappa.
Viaggiamo in mezzo ad un banco di nebbia, dal quale usciamo solo una volta raggiunto il villaggio di Rennes-le-Château. Come se avessimo compiuto un percorso d’iniziazione… Il borgo è veramente piccolissimo, con alcuni angoli graziosi e dei panorami che tolgono il fiato. Soprattutto oggi, con il cielo terso e il mare di nebbia a valle. Anche qui troviamo una vecchia libreria chiusa, dove avrei curiosato volentieri. Vi sono tanti testi sui misteri di Rennes-le-Château e sul Santo Graal. L’ipotesi che Saunière avesse trovato documenti compromettenti per la stabilità della Chiesa, se non addirittura il Santo Graal, ha sempre accompagnato la storia di questa terra. In fondo, se volessimo dare ascolto alla leggenda secondo cui i Catari erano in possesso del Graal, potrebbe essere una congettura plausibile.
Di certo, l’inusuale Chiesa di Santa Maria Maddalena, ristrutturata dal parroco insieme a Villa Betania, così come la Tour Magdala, sono davvero fuori dal comune. Una dimostrazione di gusti non solo stravaganti, ma decisamente costosi. Possibile che l’ambizioso Saunière ricattasse la Santa Sede con qualche scomodo segreto? Questo sempre in base a quale valenza si vuole dare al Graal: calice o linea di sangue? Tesoro o verità? Ciò che mi colpisce particolarmente, però, è l’atmosfera di Rennes-le-Château. Sembra un paese fantasma, in balia delle anime del passato. Silenzi sopiti e sussurri antichi, si sentono sulla pelle. Una volta qui, è veramente difficile capire dove inizia il mito e dove la bufala: restano solo percezioni contrastanti.
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Dove dormire durante un viaggio in Francia.
Per il nostro itinerario di una settimana nel sud della Francia, abbiamo abbinato chambre d’hôtes, hotel e appartamenti. Come ho già specificato nell’articolo precedente, consiglio di controllare bene la posizione delle strutture. Trattandosi di zone non eccessivamente turistiche (specialmente in inverno) può risultare difficile trovare supermercati, ristoranti e pompe di benzina. Vi lascio quindi i link di Booking.com, relativi alle località in cui ci siamo fermati durante il viaggio, con una piccola nota per aiutarvi nella scelta.
- Vence, è un paese turistico, anche in inverno i locali sono perlopiù aperti. In particolare nel villaggio di Saint-Paul-de-Vence. In alternativa vi sono centri commerciali con le classiche catene presenti ovunque, che a volte sono davvero una salvezza. Non ci sono problemi con le pompe di benzina.
- Carcassonne, ha quasi sempre turismo, tranne forse nei primi mesi dell’anno. I ristoranti possono chiudere durante l’inverno, spesso anche nei giorni festivi, ma la città è grande al punto che si trova con facilità un’alternativa. Non ci sono problemi con le pompe di benzina. Se scegliete di soggiornare in un appartamento nella Bastide, attenzione alle vie: sono piuttosto strette e, con le auto parcheggiate, diventa davvero impossibile fare manovra.
- Cucugnan è un villaggio minuscolo, comodo per visitare le Rocche di Peyrepertus e Quéribus. Ma, in bassa stagione, è impossibile trovare qualcosa di aperto, e la prima pompa di benzina funzionante si trova a 20km, a Saint-Paule-de-Fenouillet. Sconsiglio la pompa di Rouffiac-de-Corbières perché, se il segnale scarseggia, il pagamento con le carte (l’unico consentito) non funziona.
- Antibes ha locali, centri commerciali e pompe di benzina in quantità.
L’Occitania è una terra di cui non si capisce la forza e, allo stesso tempo, la dolcezza dell’accoglienza, fino a quando non la si visita. Il senso di ignoto è palpabile. Lo si trova ad ogni curva e ad ogni nuovo paesaggio, specialmente se si ha la fortuna di fare interamente il viaggio on the road. Che sia la storia dei Catari, ancora incredibilmente sentita e viva, che siano le leggende legate al Santo Graal, quando si decide di vedere il sud della Francia seguendo un itinerario storico, letterario ed esoterico, ognuna di queste componenti diventa forma stessa del percorso.
Claudia B.